Provo a riepilogare un po cercando di rientrare in tema, gli OT sono interessanti ma secondo me lo è di più il soggetto originale del 3D.
Vogliate scusarmi, don aimeh de mona y sienza paragon (alcune "note" espressioni mi paiono meno sgradevoli, spero vogliate accettar questa con ironia, per giuoco), ma l'argomento non si presta ad essere affrontato, almeno pubblicamente, in maniera proficua.
Nondimeno, vista la vs. formazione scientifica, credo che vi sia agevole verificare cosa effettivamente sia, ed a quale campo afferisca, la metodologia del doppio cieco: se voleste appurare queste semplici informazioni (e magari in quale campo tale metodologia risulta di problematica applicazione ed intepretazione), potreste inerire *perché* il cd. ascolto in doppio cieco sia un'aporia scientifica: perchè, senza tirare (ancora) in ballo la cd. psicoacustica o le modalità di percezione del suono (accettate o meno accettate), i problemi (gravi) sono ancor prima di ordine concettuale, logico (anche formali).
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Ciao, Luca
Originally posted by Luc1gnol0 - 05/12/2007 : 14:06:43
Su questo non mi sembra utile, anche se dotto, entrare nel merito.
In fondo un'aporia è sempre limitata ad una spiegazione logica (per cui Achille mai potrebbe raggiungere la tartaruga) non all'evento, quindi basta un po' di sano pragmatismo per levarsela dai piedi.
Anzi, dirò di più, dal punto di vista del "suono fisico" non c'è assolutamente nessuna differenza tra la seggiola su cui ti siedi per ascoltare musica e te stesso.
E allora, perchè il test in doppio cieco non lo facciamo fare alle seggiole !?
Questa mia domanda retorica non è così stupida come sembra, perchè è facilmente dimostrabile che -dal punto di vista della scienza fisica- una seggiola "vede" e "sente".
Confesso che questa l'ho letta più volte ma, probabilmente per semplice ignoranza, non la capisco.
Anche se sono il solo a non capire se possibile mi piacerebbe una spegazione, di cui ringrazio fin d'ora.
Continuando:
e se...il giorno del test in doppio cieco ho il mal di denti ?
e se...il giorno del test in doppio cieco la fidanzata mi ha lasciato ?
e se...il giorno del test in doppio cieco ho vinto al gratta e vinci ?
e se...il giorno del test in doppio cieco ho annusato la coccoina (si faceva, da bambini ) ?
Questa obiezione invece mi sembra abbastanza chiara.
Però se è un giorno ragionevolmente normale, in cui sono ragionevolmente di buon umore (con amici a fancazzare e non in ufficio . . . ) e durante il test nessuno mi rovescia il vino sul divano penso che il "rumore di fondo" si possa tranquillamente considerare abbastanza omogeneo.
Proseguo in pace.
I metodi blinded nascono per rispondere in qualche caso a delle domande. Posta la domanda si deve verificare se il protocollo ed il panel sono adeguati.
Qual' è la domanda?
La sveglietta di Bollorino è efficace? La pietra serena è peggio della pietra di Bolduc? Il recensore di turno ci fa, ci è o ci chiappa? Ma mi stai a pigliare per il c**o o sono io che non sono in grado di percepire? E' opportuno o no un cap di bypass su un BalckGate? Meglio l' Evolution full o l' Evolution? Meglio l' Evo full o l' Ongaku? Meglio in che senso? ecc.
I metodi blinded sono usati in alcuni casi dell' analisi sensoriale, ma non sono estensibili a tutte le situazioni.
Qui mi sembra che cominci a vedersi il "sano pragmatismo" di cui parlavo prima.
Ad esempio gli "ubriaconi" del gruppo sapranno che, portafoglio a parte, è pratica abbastanza diffusa vedersi tra amici "vinofili" per assaggi comparati di annate dello stesso vino o di vini di cantine diverse dello stesso anno.
Il metodo più classico poi è proprio quello di non dire cosa c'è nei bicchieri, differenziandoli di solito per la forma.
Escludendo chi accampa l'effetto (vedi citazioni sopra) della diversa forma dei bicchieri, ancorchè simile, o del loro lavaggio, presumibilmente effettuato in giorni diversi, direi che i risultati che si ottengono sono incredibilmente omogenei (e corretti).
A volte c'è anche il burlone che mette lo stesso vino in (alcuni) bicchieri di foggia diversa e mi impressiona sempre vedere la facilità con cui "il trucco" sia subito sgamato, al punto che il burlone non si diverte e smette di farlo (l'unico risultato che a volte ottiene è che due persone dicano cose diverse sullo stesso vino, ma appena si scambiano i bicchieri immancabilmente si trovano d'accordo).
Ovviamente non mi nascondo che con il vino più o meno si sappia (almeno gli esperti) cosa cercare mentre con l'audio l'aspetto soggettivo sia più rilevante.
Però se non ci si limita a dire "meglio/peggio" credo che un test doppio cieco con risultati dignitosi si possa fare anche noi, . . . . . . . . il vero problema piuttosto è la logistica necessaria per organizzarlo, questo si è un grosso limite per questi test (un po' come avere abbastanza bichieri con il vino
).
Ciao
Massimo (che dopo essersi riletto si scusa per la pedanteria)