Domanda di un neofita
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Come neofita mi scuso se la domanda probabilmente non è nuova, ma se io dispongo di un alimentatore ad ingresso induttivo che ad esempio mi da 300 Volt in uscita e faccio precedere la prima induttanza posta dopo la valvola raddrizzatrice, da un piccolissimo condensatore (magari di alta qualità) di circa 0,1 uF, di quanto mi varia la tensione di uscita dell'alimentatore ? L'alimentatore in questo caso è da considerarsi ad ingresso misto, o solo capacitivo? Grazie per la cortese risposta.
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Ciao e benvenuto...Come neofita mi scuso se la domanda probabilmente non è nuova, ma se io dispongo di un alimentatore ad ingresso induttivo che ad esempio mi da 300 Volt in uscita e faccio precedere la prima induttanza posta dopo la valvola raddrizzatrice, da un piccolissimo condensatore (magari di alta qualità) di circa 0,1 uF, di quanto mi varia la tensione di uscita dell'alimentatore ? L'alimentatore in questo caso è da considerarsi ad ingresso misto, o solo capacitivo? Grazie per la cortese risposta.
Originally posted by sbobba - 27/06/2007 : 10:44:10
la via più semplice è simulare con questo semplice programma (usato da tanta gente anche sul forum):
http://www.duncanamps.com/psud2/index.html
Tiziano
Tiziano
http://mrttg.net/blog
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Ragazzi, ma chi ha il mac come fà?! Tutti i programmi che ho visto fino ad adesso son per windoz....Ciao e benvenuto...Come neofita mi scuso se la domanda probabilmente non è nuova, ma se io dispongo di un alimentatore ad ingresso induttivo che ad esempio mi da 300 Volt in uscita e faccio precedere la prima induttanza posta dopo la valvola raddrizzatrice, da un piccolissimo condensatore (magari di alta qualità) di circa 0,1 uF, di quanto mi varia la tensione di uscita dell'alimentatore ? L'alimentatore in questo caso è da considerarsi ad ingresso misto, o solo capacitivo? Grazie per la cortese risposta.
Originally posted by sbobba - 27/06/2007 : 10:44:10
la via più semplice è simulare con questo semplice programma (usato da tanta gente anche sul forum):
http://www.duncanamps.com/psud2/index.html
Tiziano
Originariamente inviato da mrttg - 27/06/2007 : 10:52:31
Chi c'è c'è, chi non c'è....c'è fà!
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La domanda corretta da farsi sarebbe: "perchè devo mettere il condensatore proprio lì ? che cosa mi aspetto da questa modifica ?"
Perchè se il condensatore è messo lì solo perchè si è visto su qualche schema si rischia di fare dei pasticci.
Provo comunque a risponderti io:
il filtro ad ingresso induttivo non cambia il suo comportamento (cioè si comporta sempre come filtro ad ingresso induttivo) solo se il valore del condensatore -dato il possibile assorbimento del carico- non interdice mai la conduzione dei diodi del ponte, cioè se consente il passaggio continuo di corrente attraverso l'induttore.
Con il simulatore di Duncan devi impostare il massimo assorbimento del carico e poi provare a variare il valore del condensatore in ingresso fino a che il diodo si interdice; lo vedi perchè la forma d'onda in uscita dal ponte diventa "seghettata", da (circa) sinusoidale che era.
Da questa operazione ti ricavi il valore limite del condensatore da utilizzare (prendilo più piccolo ).
Cosa a può servire un condensatore di piccolo valore in quel posto lì prova ad ipotizzarlo tu, in risposta a questo post e tenendo presente qual è il vantaggio maggiore dell'alimentazione ad ingresso induttivo.
Paolo Caviglia
Perchè se il condensatore è messo lì solo perchè si è visto su qualche schema si rischia di fare dei pasticci.
Provo comunque a risponderti io:
il filtro ad ingresso induttivo non cambia il suo comportamento (cioè si comporta sempre come filtro ad ingresso induttivo) solo se il valore del condensatore -dato il possibile assorbimento del carico- non interdice mai la conduzione dei diodi del ponte, cioè se consente il passaggio continuo di corrente attraverso l'induttore.
Con il simulatore di Duncan devi impostare il massimo assorbimento del carico e poi provare a variare il valore del condensatore in ingresso fino a che il diodo si interdice; lo vedi perchè la forma d'onda in uscita dal ponte diventa "seghettata", da (circa) sinusoidale che era.
Da questa operazione ti ricavi il valore limite del condensatore da utilizzare (prendilo più piccolo ).
Cosa a può servire un condensatore di piccolo valore in quel posto lì prova ad ipotizzarlo tu, in risposta a questo post e tenendo presente qual è il vantaggio maggiore dell'alimentazione ad ingresso induttivo.
Paolo Caviglia
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Accetti un altro neofita in classe?Cosa a può servire un condensatore di piccolo valore in quel posto lì prova ad ipotizzarlo tu, in risposta a questo post e tenendo presente qual è il vantaggio maggiore dell'alimentazione ad ingresso induttivo.
Originariamente inviato da drpaolo - 28/06/2007 : 09:43:17
Posso rispondere con una ipotesi/domanda?
E' forse il cd. "hum absorption cap" descritto (anche) da Crowhurst nel suo Undestanding Hi-Fi Circuits del 1956?
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Ciao, Luca
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Ciao, Luca
"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
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Mi riintrometto nella discussione, perchè ho trovato altrove chi mi ha risposto in altro modo. Ebbene sì, si tratterebbe proprio di ciò a cui si riferiva Crowhurst , perchè servirebbe ad abbassare il rumore causato dall'alimentatore ad ingresso induttivo, a stressare meno la prima induttanza, ma anche (pareri soggettivi raccolti qua e là) a fornire un suono più naturale; a patto di mantenersi sotto 0,3 uF e calcolando di volta in volta l'incremento di tensione risultante dall'immissione di questo piccolo condensatore, che in tal caso non farebbe certo diventare l'alimentatore, ad ingresso capacitivo. Saluti.
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