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Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 04 giu 2007, 04:40
da MBaudino
Ho scaricato da
http://www.vinylengine.com/
lo ''stupid protractor'', la dima per gli stupidi. Disegnata secondo Baerwold. Sembrerebbe la dima universale, di uso generico.
La stampo. Verifico la scala di stampa... OK, entro il millimetro.
Faccio il buco con le forbicine. La incastro nel perno del piatto.
Visualizzo la posizione della puntina vista da sopra la testina. Sfilo la puntina. Posiziono il punto corrispondente alla posizione della puntina sulla tacca piu' esterna della dima. Allineo i fianchi della testina alle rette parallele della dima. Ruoto piatto e braccio fino a che la posizione della puntina corrisponda alla tacca piu' interna della dima. Riallineo. Mi sposto sula prima tacca. Faccio scorrere la testina sulle asole dello shell. Ruoto e riallineo e così via. Dopo innumerevoli spostamenti qualche grado di non parallelismo c'è sempre: alla prima tacca negativo, alla seconda positivo.

Per chi ha già fatto questo lavoro: bisogna insistere a morte (facendo scorrere e ruotare la testina sullo shell) e prima o poi si trova una posizione in cui si ha perfetto parallelismo della testina con le tacche, oppure qualche grado di differenza può essere accettabile?

Grazie
Mauro ( vinyl novice)

Inviato: 04 giu 2007, 15:29
da marziom
stai andando benissimo
va bene cosi

per alcune testine c'è un trucco:
attaccare in qualche modo un ago o due sui fianchi in modo da controllare meglio in grado di parallelismo.

marzio

_____________________
Se con 10 milioni di transistor non riesci a fare tutto sei un p**la!

Inviato: 04 giu 2007, 15:35
da MBaudino
Grazie. Mauro

Inviato: 04 giu 2007, 22:14
da drpaolo
Mauro, mi spiace dirtelo (sei caduto anche tu nel gorgo del vinile 8) ), ma la dima non serve proprio ad una beata fava !

Mi spiego meglio: se il braccio è correttamente montato dal costruttore, l'unica misura che conta è quella dello sbalzo (od overhang) =differenza tra la lunghezza effettiva del braccio e la distanza tra gli assi di rotazione del braccio e del disco.

(La lunghezza effettiva del braccio è uguale alla distanza tra la puntina e l'asse verticale di rotazione del braccio).

Se il braccio è ben montato (cioè si sfrutta la giusta basetta e il giusto braccio per quella basetta) tu devi solamente portare la testina allineata al portatestina al centro del piatto in modo che il suo asse di mezzeria longitudinale passi per il centro del perno e poi regoli la testina avanti o indietro, in modo che la distanza tra la puntina e l'asse del perno del gira sia pari allo sbalzo (questa misura dovrebbe essere di 18 mm, nel caso del Linn Basik LV-X).

La misura si può fare facilmente utilizzando un pezzetto di cartone piegato a L e fissato con del nastro adesivo sulla dima, a 18 mm dall'asse del perno.

Se operi in questo modo vedrai che -sovrapponendo poi la puntina alla dima- otterrai il minimo di errore radiale a 60 mm dal centro del disco, secondo Baerwald.

La dima ti serve solo a controllare di quanto un braccio sia mal montato e ti può indurre facilmente in errore, dandoti diverse alternative di posizione con un apparente errore radiale minimo a 60 o 100 mm dal centro del piatto (provare per credere).

Come fai a renderti conto se il montaggio è giusto ? Suoni un disco test e vedi la distorsione alle modulazioni più elevate (la distorsione non è causata solo da errori di montaggio, ma anche da un errato peso di lettura, ma imparerai a distinguere i due tipi).

Temo purtroppo che il tuo Thorens possa avere qualche problema nel corretto montaggio della testina, in quanto mi pare (ma non ne sono certo) che lo sbalzo del TP16 sia di 15 mm e quello del Linn Basik è, invece, di 18 mm. Il foro portabraccio, che determina la distanza tra i due centri di rotazione, dovrebbe essere fatto per uno sbalzo di tre millimetri inferiore, di qui il potenziale errore e l'impossibilità di determinare il parallelismo della testina sulla dima.
Attenzione: se la geometria del braccio è corretta, la testina dovrebbe avere il corpo sempre parallelo ai lati del portatestina (almeno con i bracci normali).
Questa posizione determina l'angolo di offset che dovrebbe essere predeterminato dal costruttore ipotizzando, appunto, un montaggio della testina con i lati paralleli ai bordi del portatestina.
Se il braccio è montato "male", l'angolo di offset si può variare per tentare di minimizzare l'errore radiale, per cui è possibile che -usando le varie dime- la testina venga montata "storta" nel portatestina.
Io consiglio però di cercare il posizionamento geometrico corretto del braccio, che è più risolutivo di un montaggio sbilenco della testina allo scopo di variare l'angolo di offset per tentare di minimizzare l'errore radiale.

Chi ha sotto mano i dati del TP16 potrebbe facilmente intervenire a precisare.


Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 04 giu 2007, 23:01
da MBaudino
Questa notte verifico l' overhang. Ho stampato la dima Linn che aiuta anche nel misurare l' overhang, che deve effettivamente essere di 18mm. Sulla dima è anche indicato un angolo di 24°, che forse è l' angolo fra la retta che passa per i due perni e l' asse della testina (forse). I punti indicati per l' allineamento sono a 65 e 120 mm dal perno del piatto.
Il braccio è montato su una piastra di alluminio, presumo ragionata per il Linn.

La testina nel portatestina è attualmente leggermente angolata rispetto all' asse del portatestina, poca roba ma con il goniometro è difficile misurare angoli sun uno spazio così piccolo.

Guardando al futuro e portandomi avanti con le richieste, quale CD test per verificare i corretti allineamenti del sistema? Ehm, ho scritto CD Test: intendevo ovviamente LP test.......

Mauro

Inviato: 04 giu 2007, 23:45
da marziom
Paolo, quello che dici è pienamente verò, solo che il montaggio della testina non è cosi perfetto nel mondo reale.
a seconda del braccio, della shell e della testina il cantilever te lo puoi ritrovare ovunque e la dima aiuta certamente a capire come si è messi e come si deve intervenire per aggiustare il tiro.
poi c'è il braccio, la basetta e l'allogiamento sul gira...... per esempio il mio sme3009 ha la regolazione del overhang è separata, allora che dovrei fare regolare quello e non dare una controllata con la dima??

certo se poi ci rendiamo conto che la testina deve stare a 20° rispetto alla shell, qualche dubbio ci deve venire.

per MauroB
sempre su TNT c'è la recensione del disco di test di HFNRR, è un riferimento usato un'po da tutti.
costicchia al limite se qualcuno in zona c'e l'ha te lo potrebbe prestare visto che serve solo in questi casi.

marzio

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Inviato: 04 giu 2007, 23:47
da drpaolo
L'errore concettuale, che anch'io ho commesso per tanto tempo, è quello di credere che l'allineamento debba essere fatto seguendo il minimo errore a 60 (o 65 mm) e a 100 (o 120 mm) dal perno del piatto, seguendo le indicazioni della dima.

In realtà la dima serve solo come controllo.

Il costruttore ha già tarato le tre grandezze del braccio:
  • Lunghezza effettiva
  • Sbalzo (Overhang)
  • Angolo di offset
in modo che l'errore radiale sia minimizzato ad una certa distanza dal centro del piatto, che lui ritiene ottimale.

Se il braccio è ben montato, basta regolare l'overhang e tutto va a posto.
Non a caso, 30/40 anni fa, i giradischi avevano dei sussidi meccanici (perni, mascherine) che servivano a regolare l'overhang al montaggio della testina e basta !

Questa cosa l'ho ben capita anch'io dopo che l'ing. Russo mi ha spiegato come fa a montare la testina sul braccio Moss, che è un "tubo" lungo 60 cm (senza portatestina, senza castelletto, senza contrappeso).

Ripeto: ATTENZIONE, senza il controllo di lunghezza effettiva e di sbalzo e senza il corretto montaggio della testina parallelamente ai bordi del portatestina si rischia di sbagliare anche clamorosamente l'allineamento !!!

Non fidarsi MAI del solo allineamento a dima, senza il controllo dei tre parametri che da soli garantiscono la corretta geometria del braccio !!!

Per quanto riguarda i dischi test:

se vuoi spendere, comprati il disco test di HFNRR (http://www.tnt-audio.com/accessories/hfnrrdisc.html), se vuoi risparmiare, cerca nell'usato eBay i dischi test Shure (An Audio Obstacle Course), Ortofon (PickUp Test Record 001 o 002) o il valido Vedette Records Test Disc (italiano).

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 05 giu 2007, 00:05
da drpaolo
Paolo, quello che dici è pienamente verò, solo che il montaggio della testina non è cosi perfetto nel mondo reale.
a seconda del braccio, della shell e della testina il cantilever te lo puoi ritrovare ovunque e la dima aiuta certamente a capire come si è messi e come si deve intervenire per aggiustare il tiro.
Marzio, questo è vero se si usa un braccio installato su un giradischi che non è il suo o uno di quei rarissimi gira di costruttori masochisti (esistono...) che montano bracci con geometria errata (ricordo un Optonica di pregio, provato da Stereoplay negli anni '70, con geometria del braccio totalmente errata).

In tutti gli altri casi, ribadisco, l'unica misura da fare è quella dello sbalzo. Il vecchio TP16 Thorens prevedeva, ad esempio, l'uso di una mascherina in plastica trasparente da incastrare sul portatestina, con una V di riferimento per la puntina.
Quando la puntina era nell'apice della V e parallela alla slitta di montaggio, la geometria del braccio+testina si considerava ottimale.
Pioneer usava un pernetto estensibile posto nella posizione di riposo del braccio in prossimità della puntina.
Esteso il perno, la puntina doveva trovarsi su un segno di riferimento posto sul perno, che indicava il corretto overhang.

In effetti il modo migliore da me sperimentato per il montaggio della testina, validissimo con bracci a portatestina fisso è il seguente:
  • Smontaggio del braccio dalla base
  • A braccio smontato, installazione della testina (parallela al portatestina) effettuato forzando la lunghezza effettiva del braccio (=la distanza tra la puntina e il centro di rotazione del braccio)
  • Rimontaggio in sede del braccio, con la puntina saldamente fissata
  • Settaggio dell'overhang intervenendo sulla basetta portabraccio e non sulla puntina
Certo, è un sistema che si può usare solo dove c'è una basetta portabraccio che si presta, ma è fenomenale, in termini di accuratezza di montaggio.

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 05 giu 2007, 00:52
da Giaime
Io me la stampo e me la conservo sta discussione, per quando avrò un giradischi decente 8)

Grazie a tutti i partecipanti per l'elevatissimo livello dei contenuti!

Diciamo che mi ero abituato male, al "regola a orecchio in base al suono", ogni riferimento è puramente casuale :twisted: :x :D

(scherzi a parte, anch'io sui vari plasticosissimi giradischi che ho avuto, ho sempre regolato con la dima...)

Ciao!
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org

Inviato: 05 giu 2007, 04:20
da MBaudino
Differenza fra teoria e pratica.
1.Allineare la testina all' asse del portatestina è un esercizio piu' teorico che pratico: non ci sono due retta parallele sul portatestina (ho preso poi come riferimento il bordo destro, visto da sopra).
2.Lo stilo (cantilever compreso) sporge dal fondo della testina per meno di 1 millimetro; vederla dal fianco, quando è posizionata sulla dima, è quasi impossibile e l' errore di posizionamento enorme. Mi sono determinato un punto, sul corpo supriore della testina, la cui proiezione corrisponde sostanzialmente a quella dello stilo.
Così facendo, dopo aver completamente arretrato la testina sulle asole del portatestina (verso il pivot del braccio),l' overhang è di poco meno di 20 mm, anzichè i 18 previsti.

Verificati i due punti con la dima, in entrambi (soprattutto quello piu' vicino al perno) esiste un piccolo angolo fra asse della testina e maglia della dima.
Dovrei quindi verificare se esiste la possibilità di intervenire sulla basetta portabraccio.

Usando temporaneamente il giraLP in queste condizioni, creo danni agli Lp o alla testina? Presumo di no, comunque datemi un consiglio

Mauro

Inviato: 05 giu 2007, 04:52
da drpaolo
1.Allineare la testina all' asse del portatestina è un esercizio piu' teorico che pratico: non ci sono due retta parallele sul portatestina (ho preso poi come riferimento il bordo destro, visto da sopra).
Utilizza come riferimento le due asole di fissaggio: i bulloncini di fissaggio devono essere alla stessa distanza da uno dei due estremi dell'asola.

Come avrai già notato è molto probabile che un braccio di lunghezza effettiva superiore ai 230 mm, montato in un foro della classica basetta Thorens, richieda l'arretramento completo del corpo testina per dare il corretto sbalzo.
2.Lo stilo (cantilever compreso) sporge dal fondo della testina per meno di 1 millimetro; vederla dal fianco, quando è posizionata sulla dima, è quasi impossibile e l' errore di posizionamento enorme. Mi sono determinato un punto, sul corpo supriore della testina, la cui proiezione corrisponde sostanzialmente a quella dello stilo.
Se tu regoli lo sbalzo come ti ho detto, realizzando una L di cartoncino attaccata al piatto a 18 mm dall'asse del perno, la puntina poggerà su un bordo della suddetta L e quindi sarà facile posizionarla con una precisione submillimetrica.
Così facendo, dopo aver completamente arretrato la testina sulle asole del portatestina (verso il pivot del braccio),l' overhang è di poco meno di 20 mm, anzichè i 18 previsti.
Ciò vuol dire che il braccio è montato in maniera errata; controlla la distanza tra i perni di rotazione del braccio e del disco. Essa deve essere uguale alla lunghezza effettiva - sbalzo (overhang) (I dati per il Linn Basik li trovi su VinylEngine).
Tieni presente che la eventuale correttezza di questa misura non implica anche una corretta geometria del braccio, perchè devono anche essere verificati i valori di lunghezza effettiva e offset, che si ottengono, a questo punto, spostando la testina avanti o indietro e rendendo il suo corpo allineato rispetto alle asole di fissaggio.
Verificati i due punti con la dima, in entrambi (soprattutto quello piu' vicino al perno) esiste un piccolo angolo fra asse della testina e maglia della dima.
Ulteriore prova dell'errato montaggio del braccio. Se il braccio fosse ben montato, sulla dima troveresti errore zero alle distanze di progetto previste dalla Linn (65 e 120 mm).
Usando temporaneamente il giraLP in queste condizioni, creo danni agli Lp o alla testina? Presumo di no, comunque datemi un consiglio
Danni non ce ne sono; constaterai solo un aumento della distorsione, proporzionale all'errore radiale (la formula per il calcolo in maniera rigorosa dell'errore radiale del braccio imperniato fu elaborata per la prima volta da Paolo Nuti per Suono/IAF, alla metà degli anni '70).

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 05 giu 2007, 13:47
da drpaolo
Tanto per non deprimere troppo Mauro: :)

anche in presenza di un errore nella distanza tra i centri di rotazione di braccio e disco, probabilissimo con la sostituzione tra TP16 e Linn Basik, è possibile ridurre l'errore radiale intervenendo su sbalzo e angolo di offset, cioè montando la puntina in una posizione a sua volta "errata" rispetto alle specifiche di progetto del braccio.

Questa operazione si presta però ad errori ancora più grandi e non è consigliabile, ma in mancanza di meglio...

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 05 giu 2007, 20:11
da Giaime
Ma per iniziare non ti conveniva prendere un giradischi un po' più "semplice"? :grin:

Meno smanettato, perlomeno... facciamo a cambio? 8)

Immagine

Ciao!
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org

Inviato: 05 giu 2007, 21:12
da MBaudino
Ma per iniziare non ti conveniva prendere un giradischi un po' più "semplice"? :grin:

Meno smanettato,....

Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org



Originariamente inviato da Giaime - 05/06/2007 :  15:11:36
Dalla foto non capisco. Non conosco i modelli commerciali.
Guarda, per cominciare uno valeva l' altro. Thorens era uno dei sogni della giovinezza, anche se i miei preferiti erano quelli di un altro produttore tedesco di cui non ricordo il nome. Allora mi piaceva molto il TD125. Poi ho smesso di interessarmi ai giradischi dopo l' acquisto di un economico Jap e la sua successiva cessione dopo alcuni anni come 'risarcimento' ad una morosa.

Circa il TD160, nelle prossime sere vedrò se la piastra portabraccio è spostabile in qualche modo, altrimenti me ne faccio una con asole scorrevoli.

Intanto, i primi giudizi di ascolto sono positivi. Nulla di entusiasmante per il momento, ma apparentemente non peggio (e non meglio) di tanti CD. Anche il 'terribile' rumore di fondo mi sembra veramente modesto ( gli unici due dischi che ho usato erano pero' nuovissimi). Sarò sordo, probabilmente. Con l' avanzamento della messa a punto del TD160 e piu' in generale dell' impianto, vedrò quali saranno le conclusioni.
Ritengo che sia stato un buon acquisto per iniziare, pagato ad un prezzo congruo. I problemi di messa a punto e di comprensione delle problematiche li avevo dati per scontati. Insomma mi ritengo soddisfatto.

Mauro

Inviato: 05 giu 2007, 22:17
da pserci
Mauro, non ti impazzire: la piastra che ospita il braccio è stata disegnata per avere una distanza pivot-spindle (centro del piatto-fulcro del braccio) di 211 mm ed è abbastanza precisa. Se utilizzi la dima LINN, ti basterà allineare la linea di fuga della dima verso il fulcro del braccio e far "atterrare" la puntina nell'immagine che replica la forma dello shell, con al centro la puntina. Se il perno ingombra e da fastidio, comunque dovresti essere in grado di allinearla. I "null point" a 60 e 120 mm ti confermeranno l'esattezza del settaggio. Per verificare quest'ultima cosa, ti basterà allineare il bordo della shell con i quadretti e verificare se ad allineamento avvenuto, la punta stia al centro perfetto. Possibile che non hai nessuno vicino a te che ti assista?
Ti confesso che per prendere dimestichezza a me c'è voluto circa un anno (di tempo libero, si intende!!).

Ciao

Paolo Serci

Cordiali saluti
Paolo Serci

Inviato: 05 giu 2007, 22:29
da Giaime
Intanto, i primi giudizi di ascolto sono positivi. Nulla di entusiasmante per il momento, ma apparentemente non peggio (e non meglio) di tanti CD.

Originally posted by MBaudino - 05/06/2007 : 16:12:35
Che pre-phono usi? Assolutamente sono ignorante in fatto di analogico, ma personalmente ho potuto constatare che può rovinare il risultato molto di più di qualsivoglia errato settaggio della testina, a meno che quest'ultima non sia rotta :)

Ciao!
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org

Inviato: 05 giu 2007, 22:32
da Natali
Mauro, quando verro' a portarti le casse, proviamo un po' a vedere, ho anche la dima di TNT che mi pare piuttosto semplice da usare.
Secondo me sono pure molto importanti il settaggio del peso della testina (devo portarti anche la bilancina) e la messa in bolla sia del telaio che del piatto.
Ciao, Andrea

Inviato: 05 giu 2007, 22:47
da MBaudino
Grazie Andrea.

x Paolo. Ho la dima Linn presente in vinylengine. Non ha il disegno del portatestina, ma non vorrei neanche enfatizzare troppo i problemi; devo solo prenderci un poco la mano e soprattutto vederci chiaro :) , nel senso di mettermi su un piano ben illuminato e con lente di ingrandimento ( lo stilo sporge veramente di un nulla dal corpo testina).

x Giaime: al momento un vecchio pre Proton AP1000. In questo momento un pre vale l' altro ed avevo questo in una cantina. Vorrei concentrarmi sui diffusori e ridurre l' attenzione sulle altre cose al minimo indispensabile, altrimenti non vado avanti.

Credo che il bello del vinile sia la lunga procedura di comprensione e messa a punto. Sostanzialmente un meccanismo di con-fusione fra quelli che altrimenti sarebbero solo un oggetto elettromeccanico ed un ascoltatore distratto.

Mauro

Inviato: 06 giu 2007, 13:44
da MBaudino
Visto che abbiamo parlato di basi braccio e relativo centraggio, segnalo questa base su Epidauro di M. Rosanova
http://www.epidauro.org/forum/viewtopic.php?t=4023
Interessante il sostegno centrale del pivot, suddiviso in due pezzi in uno dei quali è ricavata la sede per il passaggio di un oring.
Mauro

Inviato: 27 giu 2007, 14:17
da plovati
E questo:

http://www.townshendaudio.net/index.php ... Itemid=137

guida la testina lungo l'arco che deve descrivere. Il tutto sospeso su molle che paiono semplici ed efficaci di derivazione aeronautica (gluca?)

_________
Piergiorgio

Inviato: 27 giu 2007, 18:03
da MBaudino
Nel sito linkato da PG, nelle prime righe compare la frase:

<<High quality analogue LPs have a frequency range extending to 30 kHz, a signal/noise ratio of 35-45 dB and a dynamic range of 60 to 65 dB.>>

Non avendo basi tecniche, mi aiutate a capire come sia possibile una dinamica di 65 dB con un rapporto S/N di 35-45 dB. Probabilmente ho mal compreso il significato dei due termini. In campo RF vieniva definita una sensibilità per un certo rapporto S/N (o S+N/N) e in quel contesto mi era chiaro; su un LP mi verrebbe da dire che la dinamica (range dinamico) debba essere uguale al rapporto fra il massimo segnale registrabile (ad una certa distorsione) e il rumore. Cosa è che non ho capito?
Mauro

Edit: uppete!!! Help me, please

Inviato: 28 giu 2007, 14:12
da Luc1gnol0

Inviato: 28 giu 2007, 15:21
da MBaudino
La mia non è impazienza, ma ansia :D
Grazie per il link, ma continuo a non capire. Sarà che ho sempre lavorato in piccole aziende e sono piu' avvezzo al piemontese / siciliano che all' inglese:

Wikipedia dice:
frase 1 <<Dynamic range is the headroom plus the signal to noise ratio ranges added together>> e immediatamente dopo frase 2 <<It can be calculated by taking the difference between the ceiling and noise floor of an audio device>>

Nella frase 1 dice che il D.R. è la somma del massimo livello e del il S/N, immagino entrambi positivi ed espressi in dB
Nella frase 2 dice che il D.R. è la differenza tra il valore massimo del segnale ed il rumore di fondo.

Continuo a non capire come sia possibile ottenere da un LP una dinamica di 60db con un S/N di 40, a meno che il rapporto S/N ( o (S+N)/N) sia misurato ad un livello molto inferiore a quello massimo.
Mauro

Inviato: 28 giu 2007, 16:21
da Luc1gnol0
sono piu' avvezzo al piemontese / siciliano che all' inglese
Originariamente inviato da MBaudino - 28/06/2007 : 10:21:12
Mi dispiace Mauro, non sono avvezzo né all'uno né all'altro, dovrai accontentarti dell'inglese, e per come lo capisco io: vedi anche headroom. :oops:

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Ciao, Luca

Inviato: 28 giu 2007, 16:54
da MBaudino
Secondo queste misure fatte con cool edit i 65 dB di dinamica sembrerebbero un sogno:

http://www.audioholics.com/education/au ... cds-part-4

non è comunque una fonte 'autorevole ', poi gli LP non erano nuovi ecc.
Prima o poi capirò
Grazie lo stesso
Mauro

Inviato: 28 giu 2007, 17:02
da marziom
da quel poco che so:

la dinamica è il rapporto tra il segnale più forte e quello più debole, è fortemente legata al rumore del segnale perche spesso e volentieri il limite basso è segnato più dal rumore che da altro.

60db di dinamica dell'LP significa allora che tra il segnale più grande e quello più piccolo passa un fattore 1000 (0.1mV segnale più basso o rumeore, 100mV segnale massimo).

il rapporto segnale rumore (vedi anche qui:http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_segnale/rumore) è il rapporto tra l'ampiezza del segnale è quella del rumore.
ora il rumore è sempre quello e per il sgnale a meno di non voler dichiarare un valore più basso ;-) si prende quello più grande possibile.
detto questo appare evidente che i due valori dovrebbero essere uguali.

detto questo però c'è da considerare che:
1) bisogna considerare la banda di frequenza di interesse e nel caso del vinile c'è di mezzo anche la RIAA....cioè hai un rumore che è variabile in frequenza, elevato in basso e in alto, e un segnale che è più debole sul basso è più forte sull'alto (questo è anche uno dei motivi per cui si usa una curva di equalizzazione come quella per l'incisione).
2) nel vinile il rumore è funzione anche dell'ampiezza del segnale .

se nel misurare la dinamica, fai il furbo, è metti il segnale a 20Khz (quello che puoi registrare più forte) e il rumore che hai a 1Khz ....

marzio

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Inviato: 28 giu 2007, 18:52
da Luc1gnol0
Secondo queste misure fatte con cool edit i 65 dB di dinamica sembrerebbero un sogno
Originariamente inviato da MBaudino - 28/06/2007 : 11:54:42
Non ci ho capito letteralmente una beneamata mazza, ma trovo curiosa, in relazione al tuo dire, la conclusione dell'articolo:
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Ciao, Luca

Inviato: 28 giu 2007, 19:48
da MBaudino
Si, conclusioni interessanti. Prima o poi trovo qualche articolo piu' ''scientifico'', con valutazioni estese su un range piu' ampio di campioni.
Resto al punto di prima per il quesito iniziale.
Ciao Mauro

Inviato: 28 giu 2007, 20:09
da Luc1gnol0
Resto al punto di prima per il quesito iniziale.
Originariamente inviato da MBaudino - 28/06/2007 : 14:48:45
Quale? Per citare plo', i tre cisalpini riescono a sabotare tutti i thread, anche i propri. :D

Se è la questione range dinamico vs. s/n ratio, pur non sapendone nulla, ti dico la mia: la mia è quella presente sulle pagine di wikipedia, e cioè che il range dinamico è la somma del s/n ratio + headroom, il primo entro-contiene il secondo, e non potrebbe essere diversamente: il primo appartiene al sistema, al supporto, il secondo ad un concreto, singolo, specifico contenuto inciso sul supporto/elaborabile dal sistema. Pensa il primo come una sorta di massimo s/n ratio "potenziale".

Ovviamente spero che qualcuno che sappia qualcosa di ciò su cui sto semplicemente (e vergognosamente) cianciando (il dr. Paolo Caviglia per es., ma mi accontenterei che un titano o un Davide si risvegliassero dal silenzio), voglia prima o poi integrare e correggere (e dunque anche a me spiegare) quanto sopra.

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Ciao, Luca

Inviato: 28 giu 2007, 20:47
da MBaudino
Scusa Marzio, mi sono perso il tuo post nel cambio pagina.
....

la dinamica è il rapporto tra il segnale più forte e quello più debole..

il rapporto segnale rumore ... è il rapporto tra l'ampiezza del segnale è quella del rumore..ora il rumore è sempre quello e per il sgnale a meno di non voler dichiarare un valore più basso ;-) si prende quello più grande possibile.

detto questo appare evidente che i due valori dovrebbero essere uguali.

detto questo però c'è da considerare che:
1) bisogna considerare la banda di frequenza di interesse e nel caso del vinile c'è di mezzo anche la RIAA....cioè hai un rumore che è variabile in frequenza, elevato in basso e in alto, e un segnale che è più debole sul basso è più forte sull'alto (questo è anche uno dei motivi per cui si usa una curva di equalizzazione come quella per l'incisione)....
2) nel vinile il rumore è funzione anche dell'ampiezza del segnale .

se nel misurare la dinamica, fai il furbo, è metti il segnale a 20Khz (quello che puoi registrare più forte) e il rumore che hai a 1Khz ....


Originariamente inviato da marziom - 28/06/2007 :  12:02:10
Messa così mi sembra molto piu' razionale.
Il rapporto S/N in un mezzo lineare non può che essere il rapporto fra il segnale misurato al massimo livello, oltre al quale avviene qualche cosa (ad es. la distorsione supera un certo valore ... o altro fenomeno) diviso il rumore. Non vedo motivo per cui debba essere diverso o inferiora alla dinamica. Se mai la dinamica è inferiore al rapporto S/N, perchè chi registra è un parac*** e comprime il segnale per sicurezza.
In effetti però il vinile non è lineare, ma ci sono 40 dB di equalizzazione e questo sposta i termini.

Non sapevo che il rumore nel vinile fosse legato al livello; me lo spieghi? A cosa si deve? Piu' il cutter si muove peggio incide?
Mauro

Inviato: 28 giu 2007, 23:18
da marziom
ricordi che l'incisione avviene su due facce tra loro perpendicolari?
su una c'è il canale sx sull'altra il dx, uno dei limiti del lp è proprio la separazione tra i canali, immagina infatti che succede facendo un ampia escursione su un canale e zero sull'altro.... il rumore di fondo dovuto all'attrito dello stilo sulle facce del solco comunque risente del movimento in più che compie la puntina per seguire il percorso.

invece, parlando di cutter e ricordando la mia vecchia esperienza con le macchine utensili per lavorazioni meccaniche, mi viene in mente questo (penso ad alta voce però...non sono dati veri): più incidi profondo (segnale forte) più solleciti strutturalmente il sistema, cioè più attriti, cioè più imperfezioni teoriche sul solco inciso.

marzio

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Se con 10 milioni di transistor non riesci a fare tutto sei un p**la!

Inviato: 29 giu 2007, 00:38
da Luc1gnol0
su una c'è il canale sx sull'altra il dx
Originariamente inviato da marziom - 28/06/2007 : 18:18:02
Non mi pare sia così.

--- --- ---
Ciao, Luca

Inviato: 29 giu 2007, 01:09
da MBaudino
ricordi che l'incisione avviene su due facce tra loro perpendicolari?
su una c'è il canale sx sull'altra il dx, uno dei limiti del lp è proprio la separazione tra i canali, immagina infatti che succede facendo un ampia escursione su un canale e zero sull'altro.... il rumore di fondo dovuto all'attrito dello stilo sulle facce del solco comunque risente del movimento in più che compie la puntina per seguire il percorso.

invece, parlando di cutter e ricordando la mia vecchia esperienza con le macchine utensili per lavorazioni meccaniche, mi viene in mente questo (penso ad alta voce però...non sono dati veri): più incidi profondo (segnale forte) più solleciti strutturalmente il sistema, cioè più attriti, cioè più imperfezioni teoriche sul solco inciso.

marzio

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Originariamente inviato da marziom - 28/06/2007 :  18:18:02
Per la questione di cosa c'è sul solco, ti rinvio al forum di audioreview dove Benedetti (Otello) è stato cazziato a morte per aver detto questo. Sul sito di Ansaloni (che probabilmente ha deciso di non ammettermi al suo forum) nella parte pubblica ci sono bellissime animazioni di cosa si trova sulle due facce del solco. Orizzontalmente trovi la somma R+L, verticalmente la differenza. Guarda da Ansa, che è spiegato perfettamente.
Concordo con il rapporto difetti/velocità di incisione; non so' se questo implica aumento del rumore, ma come te lo ritengo probabile.
Mauro

Edit
Il gioiello grafico di Ansaloni sta quiì http://ansaht.altervista.org/phpBB2/viewtopic.php?t=11

Inviato: 29 giu 2007, 02:19
da marziom
forse mi sono espresso male (come sempre) ma io volevo dire proprio quello: le due facce sono a 90° tra loro ma a 45 rispetto al piano del disco.
comunque i disegni sul forum che hai postato sono più chiarificatori di ogni cosa... anzi appena ho tempo scannerizzo il disegno che c'è dietro un disco che ho a casa...

marzio

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Inviato: 29 giu 2007, 04:31
da marziom
in effetti rileggendo il forum ANSA mi sono accorto della differenza ovvero lui sostiene che le due "facce" sono in cotrofase...
io per mi ricordavo divero e allora mi sono messo a cercare il disegno:

Immagine

e infatti, qui le facce sono in fase.
Chi ha raggione?
vi dico come si fà a scoprirlo, la chiave di tutto sono le vecchie incisioni MONO, infatti quando fu codificata l'incisione stereo si cerco la retrocompatibilità con il passato...ovvero la possibilità di leggere i dischi stereo con una testina mono e viceversa.
ora se scopriamo come erano incisi i mono...... io ricordo che il solco è verticale (e quindi il doc che ho messo io è corretto), però potrei sbagliarmi.

a prop. qualcuno ha qualche link o doc sui torni incisori?

marzio



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Inviato: 29 giu 2007, 13:20
da MBaudino
Mi sembra utile aggiungere (senza voglia di far polemiche da parte mia) che Russo afferma che le animazioni di Ansaloni non reggono, in quanto il cutter non è flessibile, ma rigido.

Diego Nardi, in un suo articolo su CHF, presenta immagini simili. Non cita esplicitamente il fatto che uno dei due cutter è in controfase.

Vinilisti di lungo corso, che dite?
Mauro

Edit: in base al disegnetto Vestrex in basso al centro della tua immagine, la situazione di canali alimentati in fase provoca modulazione verticale (o così a me sembra); i due cutter quindi sembrerebbero internamente in controfase fra di loro.Forse, troppo sonno per attivare gli ultimi tre neuroni che ancora nuotano nel rum.

Inviato: 29 giu 2007, 15:02
da marziom
dal disco HFNRR:
Immagine

ovviamente c'è scritto l'opposto! :)
ribadisco, la chiave di lettura è sapere come è inciso il solco mono, allo stesso modo saranno incisi i segnali in fase dello stereo.

ho visto l'animazione di ANSA ed in effetti si vede subito che per questioni grafiche ha dovuto far piegare il cutter, cosa che certamente non è ed è per questo che ero curioso di vedere come era fatto un tornio incisore....non è facile applicare due forze a 90° e far muovere il cutter in verticale/orizontale.

P.S.
oggi sono di trasferta misa.....

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Inviato: 30 giu 2007, 06:02
da marziom
pensierino della buona notte:

chi può rispondere alle nostre domande se non il colosso RIAA?!
http://www.aardvarkmastering.com/riaa.htm

datevi pure un occhiata ai torni incisori:
http://www.aardvarkmastering.com/history.htm

per la cronaca, il solco mono è orizontale, ANSA aveva raggione, la westrex faceva i torni incisori....ma non sapeva come era fatto un disco.

notte.


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Inviato: 30 lug 2007, 23:05
da MBaudino
Argomento sostanzialmente IT, o non troppo OT: giusto per non aprire un nuovo 3D.

Mentre mi stavo indebolendo la vista a leggere i minuscoli caratteri dell' articolo di Nuti sul rapporto fra geometrie dei bracci ed errore radiale di tangenza, ho provato ad interpellare Google per vedere se qualcuno aveva già fatto un software che mi evitasse tutti i calcoli.
E' saltato fuori il sito www.audiosignal.co.uk
contenente interessanti articoli ed alcuni software freeware sia per la manipolazioni di segnali che per il calcolo dell' overhang e della angolo di offset a partire dalla lunghezza effettiva del braccio.
Quest' ultimo sw, ArmGeometer.zip , scaricabile insieme agli altri da

http://www.audiosignal.co.uk/freeware.html

utilizza iterativamente le equazioni di Baerwald. Oltre che al calcolo dell' overhang e dell' offset, può anche generare una dima specifica (stampabile) per un qualunque braccio, nota la lunghezza effettiva del braccio, calcolare i punti di zero dell' errore e ottenere un grafico della distorsione radiale dall' esterno verso l' interno del disco.
Al momento ho fatto solo una verifica di calcolo di offset e overhang, inserendo i dati del mio braccio Lynn; i risultati tornano al centesimo di mm con la dima e le quote fornite da Lynn. Bel prodottino....
Utile per aspiranti arm-diy'er che trovano già difficile fare una divisione,
Mauro


Edit:
Relativamente all' utilità o meno di una dima, devo dire che per quanto letto (abbastanza) e capito (molto meno) aveva perfettamente ragione drPaolo (che riportava quanto dettogli dall' ing. Russo). La dima non serve a una mazza, per lo meno intesa come quella striscia con le righe parallele e gli archi di cerchio. Nota la lunghezza effettiva del braccio e l' overhang (che devono essere forniti dal costruttore o calcolati) l' unica cosa che serve e che può garantire una precisione molto inferiore al millimetro è la L iinperniata sull' albero del piatto descritta da Paolo.

Inviato: 31 lug 2007, 00:06
da Giaime
Relativamente all' utilità o meno di una dima, devo dire che per quanto letto (abbastanza) e capito (molto meno) aveva perfettamente ragione drPaolo (che riportava quanto dettogli dall' ing. Russo). La dima non serve a una mazza, per lo meno intesa come quella striscia con le righe parallele e gli archi di cerchio. Nota la lunghezza effettiva del braccio e l' overhang (che devono essere forniti dal costruttore o calcolati) l' unica cosa che serve e che può garantire una precisione molto inferiore al millimetro è la L iinperniata sull' albero del piatto descritta da Paolo.



Originally posted by MBaudino - 30/07/2007 : 18:05:49
Ciao Mauro, abbi pazienza ma io mi sono letto e riletto il topic, non riesco assolutamente a capire com'è fatta questa "L". Ti dispiacerebbe mostrarmi una foto o uno schizzo?

PS i link non vanno... almeno a me.

Ciao!
Giaime Ugliano

Inviato: 31 lug 2007, 00:34
da MBaudino
Il sito è fermo da qualche ora. I link sono giusti.
Foto non ne ho, eventualmente dopo ti faccio uno schizzo.

Allora, hai già fissato la testina sullo shell in modo che la lunghezza effettiva del braccio (distanza puntina- perno del braccio) sia quella nominale data dal costruttore.
Immagina di prendere una L asimetrica. Sulla gamba lunga fai il foro per inserirla sul perno. La gamba corta (supponiamo di usare uno spessore di lamierino da 1mm) è piegata in maniera tale che il centro del lamierino ( nel senso dello spessore) sia esattamente ad una distanza pari all' overhang dal centro del foro che infili nel perno del piatto.
Dopodichè regoli le viti di fissaggio del braccio in modo la puntina si appoggi esattamente a metà dello spessore della gambetta verticale della L
Se non è chiaro piu' tardi ti faccio un disegno.
Mauro

Inviato: 31 lug 2007, 01:10
da Giaime
E fallo sto disegno dai 8) E' buono come riferimento futuro.

Comunque ho circa capito. Credo che il problema più grosso (il mio braccio non consente, ovviamente, di essere regolato avanti e indietro: non ha viti di fissaggio) sia quello di montare la testina di modo tale che la distanza perno braccio - puntina sia pari alla "lunghezza del braccio" che trovo nel manuale. Come la misuri, ossia come fai una misura precisa?

Ciao!
Giaime Ugliano

Inviato: 31 lug 2007, 01:23
da MBaudino
Non l'ho ancora misurata, sono giorno e notte davanti al PC per finire i lavori prima delle ferie (degli altri). Ogni tanto do' un' occhiata al web x svagarmi. Non mi dire che le ragazze sarebbero un sistema migliore.


Penso che si possa usare un cartoncino rigido, dopo aver ricavato una sede per alloggiare il braccio o il suo perno (dipende come è fatto), naturalmente dopo essersi crocettati il centro del foro ed aver tracciato un segmento pari alla lunghezza effettiva
Secondo Nuti (mi pare, sono un poco fuso e confuso :) ) ed altri, un errore di 1mm è abbastanza, 2mm sono un enormità. Idem per i gradi di offset. La distorsione schizza alle stelle.
Mauro

Inviato: 04 nov 2008, 17:25
da Natali
Riapro questa utilissima discussione sull'overhang (Drpaolo hai ragione, una volta settato correttamente l'overhang, la dima serve solo come controllo): ho acquistato una testina e le istruzioni dicono che l'overhang deve essere di 18mm, tuttavia l'overhang del braccio che uso ora è di 15mm.
Quale è l'overhang corretto? Sono (quasi) sicuro che l'overhang corretto sia quello del braccio, ma mi basta una conferma...
Grazie e ciao,
Andrea

Inviato: 04 nov 2008, 17:34
da drpaolo
Andrea,

vai tranquillo; l'overhang corretto è quello relativo al braccio correttamente installato (15 mm).

Paolo

Inviato: 05 nov 2008, 02:35
da Natali
Grazie! Andrea

Inviato: 03 dic 2008, 04:36
da asimov2
E fallo sto disegno dai 8) E' buono come riferimento futuro.

Comunque ho circa capito. Credo che il problema più grosso (il mio braccio non consente, ovviamente, di essere regolato avanti e indietro: non ha viti di fissaggio) sia quello di montare la testina di modo tale che la distanza perno braccio - puntina sia pari alla "lunghezza del braccio" che trovo nel manuale. Come la misuri, ossia come fai una misura precisa?

Ciao!
Giaime Ugliano


e dai fai uno sforzo che non vedo l'ora di capirci un pò

ciao Ennio


Originally posted by Giaime - 30/07/2007 :  20:10:00

Inviato: 07 gen 2009, 02:54
da sarracino
..scusatemi se arrivo in ritardo ad una replica, ma meglio tardi....

Innanzi tutto drpaolo ha spiegato benissimo e chiaramente come in realtà stanno le cose per il corretto settaggio braccio-testina. Io faccio allo stesso modo.
Tuttavia per mia poca esperienza con i vari brand di bracci e loro varie tipologie e geometrie ho da porre una domanda e non ridete troppo alla fine; avendo io un braccio 3009 MKII montato su un 125 quale è l'esatto overhang per questa configurazione?
Tirando le somme da quelle risposte che drpaolo ha più volte dato, direi che devo attenermi al valore di overhang che la Thorens fornisce con il suo TP16; ed io almeno così mi sono regolato.
Quello che è venuto fuori poi con la dima Shone ( ...spero di essermi ricordato bene il nome corretto) per i due punti nulli e appunto un riscontro esatto di questi ultimi.

drpaolo batti un colpo.

Infine, mi sbaglio oppure la SME non ha dichiarato il valore di overhang per i 3009? Mi sbaglio spero!?

Ciao, Flavio

Inviato: 09 gen 2009, 06:19
da drpaolo
L'overhang (sbalzo) è un costituente la geometria del braccio ed è legato, appunto, al braccio e non al giradischi.

Se osservi questa tabella, potrai notare come non ci sia molta differenza tra il corretto valore dell'overhang del braccio TP16 e quello dello SME SII.

La differenza è pari a 0,8 mm, che sono un niente se non si ha voglia di far funzionare a dovere il giradischi, ma sono tanti se si desidera il funzionamento "perfetto" della propria macchina.

Un braccio SME 3009 SII potrà quindi essere montato sulla stessa basetta del TP16, ma non fornirà le dovute prestazioni; occorrerà quindi costruirsi una basetta che rispetti i parametri della geometria di montaggio dello SME.

Come si misura l'overhang con i dati tabellati qui:

Si prendono i valori di L (lunghezza effettiva) e R (distanza tra gli assi di rotazione del braccio e del piatto).

L'overhang U = L-R

Paolo

Inviato: 09 gen 2009, 22:02
da sarracino
Ciao Paolo,
contavo molto su una tua ed ero sempre qui a controllare per una replica....grazie mille.
In un sol colpo mi hai risposto su tutti i miei dubbi; overhang del 3009 S2 e se il mio ragionamento nell'adattare questo braccio alla basetta Thorens, era giusto.
Adesso che conosco l'esatto overhang del mio 3009 vado subito a controllare che non ci sia lo scarto della differenza di 0.8mm che riportavi.
E questo non perchè credo di guadagnare tanta differenza qualitativa, ma solo per avere appunto un riscontro di quello che avevo già fatto in precedenza, pur senza conoscere il dato fondamentale dell' overhang del 3009. che da quanto desumo dalla tabella è 13.4mm.
Forse avrò una differenza tra il mio montaggio e quello corretto, di. ca. 1mm...forse; devo verificare.
E pensare che theanalogdept l'ho visitato tante volte, ma proprio fin sotto a quella tabella non ci avevo mai guardato...mea culpa.

Grazie ancora per la competenza che condividi.

Flavio

Inviato: 09 gen 2009, 23:00
da drpaolo
Flavio, mi raccomando !

L'unico modo corretto per variare l'overhang è quello di spostare il braccio sulla basetta.

Uno sbalzo pari a 0,8 mm potrebbe essere annullato anche spostando la testina nello shell o ruotandola leggermente, come è d'uso fare tra molti possessori di dima.

Questo è concettualmente sbagliato, perchè varia due parametri costitutivi (lunghezza effettiva e offset) della geometria del braccio stesso.

Paolo

Inviato: 10 gen 2009, 00:28
da sarracino
...of course Paolo,... of course.

Se riesco a trovare il tuo indirizzo mail ti mando due foto della mia macchina...

Ciao, e grazie ancora.
Flavio

Inviato: 10 gen 2009, 06:39
da nullo
Un dubbio :oops:





Immagine Allegato: viti di fissaggio e puntina.pdf ( 138323bytes )

Ciao, Roberto

<<Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una..>> Ike da Manhattan

Re:

Inviato: 21 feb 2017, 09:43
da kittle001
drpaolo ha scritto:Mi spiego meglio: se il braccio è correttamente montato dal costruttore, l'unica misura che conta è quella dello sbalzo (od overhang) =differenza tra la lunghezza effettiva del braccio e la distanza tra gli assi di rotazione del braccio e del disco.

(La lunghezza effettiva del braccio è uguale alla distanza tra la puntina e l'asse verticale di rotazione del braccio).

Se il braccio è ben montato (cioè si sfrutta la giusta basetta e il giusto braccio per quella basetta) tu devi solamente portare la testina allineata al portatestina al centro del piatto in modo che il suo asse di mezzeria longitudinale passi per il centro del perno e poi regoli la testina avanti o indietro, in modo che la distanza tra la puntina e l'asse del perno del gira sia pari allo sbalzo
Salve a tutti.

Siccome è il mio primo post, ci tengo a dire che mi rendo perfettamente conto che questo messaggio è di dieci anni fa, ma anche i giradischi non cambiano e mi ritrovo con gli stessi dubbi di chi ha aperto il thread: quale dima usare, come usare una dima.

Sono entrato in possesso di un bel giradischi Yamaha del 1978 (credo), uno YP-D6, in condizioni apparentemente ottime (plastiche interne che sembrano nuove, nessuna ossidazione sulle parti metalliche interne o esterne, cappa senza segni di rilievo, luce strobo a fianco del piatto), sfortunatamente senza shell porta testina originale (a trovarlo!).

Mi sono procurato un classico Ortofon da DJ, e volevo montarci la testina: avendo a disposizione una Ortofon OM5 ed una Denon 103 ho optato per la più blasonata MC.

Per farla breve, il metodo descritto da drpaolo mi è piaciuto da subito per la chiarezza e la semplicità. Ma vale per tutti i giradischi? Perché io non riesco a portare il braccio sul perno per poi misurare la distanza stilo - perno.

Questo Yamaha ha l'automatismo di fine disco per cui se al braccio faccio superare il limite del solco più interno, anche a giradischi spento il braccio torna indietro (ho guardato sotto il piatto, c'è un sistema di leve e molle che producono questo effetto non appena il braccio passa il limite).

Però essendo un prodotto industriale del 1978 (non esattamente all'avanguardia) mi è venuto in mente che molti, se non quasi tutti i giradischi dell'epoca o successivi dovrebbero avere un simile problema.

Ho forse interpretato male la procedura descritta da drpaolo? Qualcun altro l'ha messa in pratica con successo da allora? Ho altre domande sulle dime e le testine ma magari le espongo dopo.

Intanto grazie per qualsiasi aiuto, è più che benvenuto!

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 21 feb 2017, 14:16
da berga12
il ritorno automatico è un sistema meccanico e niente di più, forse più comune sui giradischi "economici" del tempo per mettere in standby il giradischi a fine tracce, credo si spenga anche il motore giusto?

è una scelta forse commerciale o scenica, o per evitare che la testina si "consumi" inutilmente nel solco finale concentrico producendo rumore e scricchiolii nelle casse.

nei giradischi di alto livello questa opzione non è in genere presente, ripeto in genere, ma il modo è vasto!


visto che non riesci a portare il braccio sul perno a causa di questa meccanica, o la sganci... oppure misuri il braccio e ti fai un "dummy" per prendere questa misura,non so che grado di precisione serva.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 21 feb 2017, 18:26
da drpaolo
Metodo semplificato, che uso io per la taratura volante del braccio del giradischi:

1) Trovi i dati relativi alla lunghezza effettiva del braccio e all'overhang su un sito tipo Vinylengine.com

2) Su un pezzetto di cartoncino leggero disegni un arco di cerchio che abbia come raggio il valore della lunghezza effettiva del braccio.

3) Sotto al primo arco di cerchio ne tracci un secondo (più corto) che abbia come raggio il valore della lunghezza effettiva MENO quello dell'overhang.

[ESEMPIO: lunghezza effettiva del braccio= 237 mm; overhang=15 mm. Il raggio del cerchio in 2) sarà di 237 mm, il raggio del cerchio in 3) sarà di 222 mm (237-15) - io disegno il tutto con il CAD, per semplicità ]

4) Ad un'estremità di questo secondo arco di cerchio fai un foro che possa ospitare, in maniera precisa, il perno del giradischi.

5) Introduci il cartoncino forato nel perno del giradischi; il cartoncino deve muoversi quando si muove il piatto, ma non deve scivolare sul piatto.

6) Posizioni la punta dello stilo ad una estremità dell'arco di cerchio più largo (raggio=lunghezza effettiva), in modo che tocchi la linea; puoi spostare il piatto a piacere fiono a che la punta dello stilo coincida con la linea.
A questo punto, TENENDO FERMO IL PIATTO E IL FOGLIETTO, posizioni nuovamente la punta dello stilo su un'altra parte dello stesso arco. Se l'overhang è giusto la puntina si posizionerà esattamente sull'arco, se l'overhang è errato la puntina si posizionerà PRIMA o DOPO il segno dell'arco.
Spostando avanti o indietro la testina nell portatestina si arriverà ad un punto in cui lo stilo si posizionerà esattamente sull'arco più largo in due (o tre) punti diversi dello stesso. A questo punto l'overhang è corretto.

E' più facile a farlo che a descriverlo !

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 21 feb 2017, 19:55
da kittle001
drpaolo ha scritto:Metodo semplificato, che uso io per la taratura volante del braccio del giradischi:

E, giusto per curiosità, che differenze si riscontrano, all'atto pratico, con una taratura meno volante? :grin:

drpaolo ha scritto:A questo punto, TENENDO FERMO IL PIATTO E IL FOGLIETTO, posizioni nuovamente la punta dello stilo su un'altra parte dello stesso arco. Se l'overhang è giusto la puntina si posizionerà esattamente sull'arco, se l'overhang è errato la puntina si posizionerà PRIMA o DOPO il segno dell'arco.
Spostando avanti o indietro la testina nell portatestina si arriverà ad un punto in cui lo stilo si posizionerà esattamente sull'arco più largo in due (o tre) punti diversi dello stesso. A questo punto l'overhang è corretto.

E' più facile a farlo che a descriverlo !

No, anche come descrizione suona bene! Innanzitutto grazie dell'aiuto, a dieci anni di distanza è una bella sorpresa!

Circa il cartoncino, se puoi io vorrei porti due domande.

Prima domanda: non avendo lo shell originale, che succede? Intendo dire: se, come immagino (sulla base delle immagini dell'epoca), questo shell Ortofon moderno è più piccolo, varia la lunghezza effettiva del braccio (e l'overhang), per cui ho un "nuovo braccio". C'è un modo pratico per stimare la sua lunghezza, senza conoscere la lunghezza e le misure dei fori dello shell Yamaha del 1978?

Seconda domanda. E' possibile verificare che questo "nuovo" braccio abbia una geometria "adatta", oppure, data una distanza perno disco / pivot braccio, esiste una ed una sola lunghezza effettiva "giusta"? Scusami, nella mia ignoranza di analogico, ammesso che la mia domanda non sia sbagliata, non so nemmeno dove cercare la risposta. Dalle chiacchiere in rete (con Google non sono stato abile a trovare spunti molto interessanti in italiano) ho capito che accorciando il braccio si varia l'errore di tangenza, ma in che misura non ne ho idea.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 22 feb 2017, 15:57
da berga12
L'arco quanto deve essere lungo? mezza circonferenza? non è chiaro dove posizionare il foro, metti qualche disegno pratico.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 22 feb 2017, 19:14
da drpaolo
E, giusto per curiosità, che differenze si riscontrano, all'atto pratico, con una taratura meno volante?
Nessuna, però se sei costretto ad assemblare 50 o 100 bracci di giradischi (come faccio io - è il mio lavoro) usare una dima "hardware" che blocca il braccio in costruzione, rende la taratura più veloce.
Prima domanda: non avendo lo shell originale, che succede? Intendo dire: se, come immagino (sulla base delle immagini dell'epoca), questo shell Ortofon moderno è più piccolo, varia la lunghezza effettiva del braccio (e l'overhang), per cui ho un "nuovo braccio". C'è un modo pratico per stimare la sua lunghezza, senza conoscere la lunghezza e le misure dei fori dello shell Yamaha del 1978?
Se riesci a tarare il corretto overhang, anche con uno shell più corto, la lunghezza effettiva del braccio non cambia. La cosa importante è tenere il corpo testina, lungo l'asse longitudinale, allineato e parallelo ai bordi del portatestina, per non far variare l'angolo di offset a progetto.
Seconda domanda. E' possibile verificare che questo "nuovo" braccio abbia una geometria "adatta", oppure, data una distanza perno disco / pivot braccio, esiste una ed una sola lunghezza effettiva "giusta"?
Come da risposta precedente: se trovi riscontro all'overhang, a patto che tu non vari l'angolo di offset, il braccio è ottimizzato secondo il progetto del costruttore.

In teoria si potrebbe "riprogettarlo", variando l'offset e l'overhang (cose molto complicate, se non sai come fare), ma rischieresti di trovarti un "null point" (il punto dell'arco a minima distorsione) in un'area del disco "inutile".

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 22 feb 2017, 19:21
da drpaolo
L'arco quanto deve essere lungo? mezza circonferenza? non è chiaro dove posizionare il foro, metti qualche disegno pratico.
Questa è una dima fatta come dico io: https://www.instagram.com/p/BO2R7dhDuKu/

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 22 feb 2017, 19:33
da UnixMan
drpaolo ha scritto:Metodo semplificato, che uso io per la taratura volante del braccio del giradischi:

1) Trovi i dati relativi alla lunghezza effettiva del braccio e all'overhang su un sito tipo Vinylengine.com

2) Su un pezzetto di cartoncino leggero disegni un arco di cerchio che abbia come raggio il valore della lunghezza effettiva del braccio.

3) Sotto al primo arco di cerchio ne tracci un secondo (più corto) che abbia come raggio il valore della lunghezza effettiva MENO quello dell'overhang.

[ESEMPIO: lunghezza effettiva del braccio= 237 mm; overhang=15 mm. Il raggio del cerchio in 2) sarà di 237 mm, il raggio del cerchio in 3) sarà di 222 mm (237-15) - io disegno il tutto con il CAD, per semplicità ]

4) Ad un'estremità di questo secondo arco di cerchio fai un foro che possa ospitare, in maniera precisa, il perno del giradischi.

5) Introduci il cartoncino forato nel perno del giradischi; il cartoncino deve muoversi quando si muove il piatto, ma non deve scivolare sul piatto.

6) Posizioni la punta dello stilo ad una estremità dell'arco di cerchio più largo (raggio=lunghezza effettiva), in modo che tocchi la linea; puoi spostare il piatto a piacere fiono a che la punta dello stilo coincida con la linea.
A questo punto, TENENDO FERMO IL PIATTO E IL FOGLIETTO, posizioni nuovamente la punta dello stilo su un'altra parte dello stesso arco. Se l'overhang è giusto la puntina si posizionerà esattamente sull'arco, se l'overhang è errato la puntina si posizionerà PRIMA o DOPO il segno dell'arco.
Spostando avanti o indietro la testina nell portatestina si arriverà ad un punto in cui lo stilo si posizionerà esattamente sull'arco più largo in due (o tre) punti diversi dello stesso. A questo punto l'overhang è corretto.

E' più facile a farlo che a descriverlo !
drpaolo ha scritto:
berga12 ha scritto:L'arco quanto deve essere lungo? mezza circonferenza? non è chiaro dove posizionare il foro, metti qualche disegno pratico.
Questa è una dima fatta come dico io: https://www.instagram.com/p/BO2R7dhDuKu/
per comodità, copio qui l'immagine:
dima.jpg

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 22 feb 2017, 20:40
da kittle001
drpaolo ha scritto:
E, giusto per curiosità, che differenze si riscontrano, all'atto pratico, con una taratura meno volante?
Nessuna, però se sei costretto ad assemblare 50 o 100 bracci di giradischi (come faccio io - è il mio lavoro) usare una dima "hardware" che blocca il braccio in costruzione, rende la taratura più veloce.

Interessante! Hai delle foto del tuo lavoro?

Se riesci a tarare il corretto overhang, anche con uno shell più corto, la lunghezza effettiva del braccio non cambia.

Perciò al limite dovrei far "sporgere" la testina oltre lo shell? E nel caso non fosse possibile?

La cosa importante è tenere il corpo testina, lungo l'asse longitudinale, allineato e parallelo ai bordi del portatestina, per non far variare l'angolo di offset a progetto.

Eri ironico quando in altri messaggi descrivevi coloro che angolano le testine per farle risultare parallele alle griglie?

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 23 feb 2017, 20:15
da drpaolo
Interessante! Hai delle foto del tuo lavoro?
No.
Perciò al limite dovrei far "sporgere" la testina oltre lo shell? E nel caso non fosse possibile?
Compri un altro shell (se il braccio ha l'attacco SME), oppure allunghi leggermente le asole che portano i bulloncini di fissaggio con una limetta a "coda di topo".
Eri ironico quando in altri messaggi descrivevi coloro che angolano le testine per farle risultare parallele alle griglie?
Si.

Bisogna partire dal presupposto che i progettisti di bracci abbiano progettato per la miglior geometria possibile, che non prevede variazioni nell'angolo di offset. In tutte le prove di giradischi pubblicate su Suono e Stereoplay negli anni d'oro, solo un giradischi risultò con la geometria del braccio sbagliata.

Se volete divertirvi un po' date un'occhiata qui:

https://www.vinylengine.com/tonearm_ali ... =calculate

e cercate di capire quale configurazione è la migliore e perchè.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 23 feb 2017, 23:19
da kittle001
drpaolo ha scritto:
Interessante! Hai delle foto del tuo lavoro?
No.

La mia era solo una pura curiosità, che nasceva dall'immagine dei cento bracci da tarare: mi ha lasciato basito che in Italia un laboratorio tarasse tanti bracci di giradischi, ti chiedo scusa dell'invadenza.

Compri un altro shell (se il braccio ha l'attacco SME), oppure allunghi leggermente le asole che portano i bulloncini di fissaggio con una limetta a "coda di topo".
La seconda opzione non sembra facilmente percorribile, potrei allungare le asole di meno di 5mm e credo non mi basterebbero: la differenza di lunghezza da ricercare è quella tra dove cade la puntina e la croce delle griglie, giusto?

La prima opzione pure potrebbe non essere una strada facile: io ho preso uno shell Ortofon SH-4

Immagine

Ora, come si vede dalla tabella tutti gli Ortofon differiscono al massimo di circa un paio di mm da questo, cioé ancora troppo poco se ho usato bene la dima.
Altre case, e mi riferisco a Technics ed Audiotechnica però neanche li pubblicano sul web i dati.
Su eBay qualcosa riferita alla sigla del giradischi (YP-D6) si trova, ma all'apparenza sono copie dello shell Technics per lo SL1200, che ha dati di overhang e lunghezza effettiva minori dello Yamaha.

Più in generale mi piaceva di più l'altro tuo suggerimento:
drpaolo ha scritto:In teoria si potrebbe "riprogettarlo", variando l'offset e l'overhang (cose molto complicate, se non sai come fare), ma rischieresti di trovarti un "null point" (il punto dell'arco a minima distorsione) in un'area del disco "inutile".

E' possibile provare ad impostare questi calcoli, o presuppongono troppa conoscenza teorica o misurazioni complesse?

Bisogna partire dal presupposto che i progettisti di bracci abbiano progettato per la miglior geometria possibile, che non prevede variazioni nell'angolo di offset.

Solo a titolo di chiacchiera, ho qualche dubbio che tutti i progettisti si comportino bene così come nel tuo presupposto.
Nel mio lavoro (banale rivenditore di informatica!) mi capita troppe volte di imbattermi in prodotti immessi sul mercato solo per fare numero e purché funzionino per la durata della garanzia.

Uscendo invece dalle battute, se quello è il presupposto non mi spiego come mai Ortofon, Audio Technica, Technics, Stanton e tanti altri rilascino prodotti senza specifiche o senza specificarne il range di compatibilità.

Se volete divertirvi un po' date un'occhiata qui:

https://www.vinylengine.com/tonearm_ali ... =calculate

e cercate di capire quale configurazione è la migliore e perchè.

Interessante applicazione: tante risposte in un amen, se si sanno porre le domande giuste!
Io ovviamente non posso risponderti con cognizione di causa, ma se posso almeno tirare ad indovinare come in un quiz televisivo, non è forse il Lofgren B ?

Grazie ancora dell'aiuto, come sempre!

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 24 feb 2017, 11:28
da kittle001
drpaolo ha scritto:oppure allunghi leggermente le asole che portano i bulloncini di fissaggio con una limetta a "coda di topo".
Comunque, volendo provarci drpaolo, questo potrebbe essere uno strumento adatto, oppure è troppo sottile (le asole sono tra i 2 ed i 3mm)?

http://www.rma-tools.com/index.php?main ... ts_id=1041

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 24 feb 2017, 16:58
da kittle001
E ritorniamo a bomba: come caspita si usa la dima?

Prima di stampare una dima con un doppio arco come descritta da drpaolo, mi sono incaponito sul "I° metodo drpaolo", perché è troppo elegante nella sua intelligente semplicità, e perché volevo vedere quanto cavolo è l'overhang con lo shell Ortofon.

Allora ho fatto questo, ho attaccato un pezzettino di carta sotto la testina, dietro la puntina, la testina che sporge oltre lo shell di 1mm e passa, poi con un pennarello ho sporcato il perno per bene (solo intorno alla punta).
Poi col braccio in posizione di lettura ho portato la testina oltre il solco interno, forzandola a rimanere ferma con la mano (molto gentilmente), a dispetto dell'auto-return.
Infine ho premuto delicatamente l'headshell verso il perno.

Ho smontato lo shell, capovolto, ed ho cercato di misurare la distanza tra l'invisibile puntina ed il minuscolo puntino blu ritrattato sulla carta.
Ho tenuto il calibro a un paio di mm dal cantilever per cui qualche errore decimale ci sarà, però la sorpresa mia è stata tanta: nonostante lo shell più corto, nonostante sulla dima che ho stampato (sulle dime, ma sempre Baerwold / Lofgren A) la puntina cadesse alcuni mm PRIMA della crocetta al centro delle griglie, "quello" che ho misurato era MAGGIORE dell'overhang di progetto (16,6 o 17mm a seconda dei documenti), 18mm e decimi (meno di cinque). Oltre la sorpresa di ritrovarsi un risultato opposto a quello che credevo, mi ritrovo pure il disappunto perché da qualche parte su vinylengine ho letto che se non si rispetta l'overhang di progetto è meglio essere in difetto che in eccesso.

Come è possibile? Cioè, lo so come è possibile, uno o più miei errori, concettuali o materiali, ma quali sono? drpaolo, per quel che sono riuscito a spiegare, li vedi questi errori marchiani? Le dime sono stampate male, le ho usate male, ho misurato male, tutti e tre? E sporcando la carta di blu ho misurato l'overhang oppure no?

Grazie della pazienza nel leggermi.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 24 feb 2017, 19:31
da drpaolo
La mia era solo una pura curiosità, che nasceva dall'immagine dei cento bracci da tarare: mi ha lasciato basito che in Italia un laboratorio tarasse tanti bracci di giradischi, ti chiedo scusa dell'invadenza.
Non è invadenza, solamente ritengo che non sia obbligatorio che chi costruisce apparati hifi debba per forza far cagnara sui forum (luogo quantomai inadatto) per mostrare quanto è bravo. Trovo la cosa assai inelegante ed inopportuna, dato che è meglio che parlino i fatti e i fatti non "parlano" attraverso i forum audio (secondo me).

Comunque in Italia c'è ancora chi costruisce giradischi e bracci in (piccola) serie industriale, con metodi industriali e organizzazione industriale.

Per quanto riguarda la dima: non occorre fare tante pensate; costruisci una dima come ti ho suggerito, in cartoncino sottile e prova a misurare l'overhang.

Il costo di costruzione della dima è pressochè nullo per cui, prima di comprare la limetta, prova a verificare se riesci a far cadere sui due punti diversi dell'arco dell'overhang la puntina.
Il valore dell'overhang indicato da Yamaha è di 17 mm, per cui questo valore deve essere verificato; in alternativa il valore di 16,5 mm va ugualmente bene.

In questo secondo caso è probabile che i valori del null point si spostino verso il centro del disco e che la distorsione media non si incrementi, anzi diminuisca un pochettino (ma l'obiettivo di una bassa distorsione media non è necessariamente l'obiettivo che si pongono i progettisti di bracci).

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 24 feb 2017, 22:29
da kittle001
drpaolo ha scritto:Per quanto riguarda la dima: non occorre fare tante pensate; costruisci una dima come ti ho suggerito, in cartoncino sottile e prova a misurare l'overhang.

Questo strumento reperibile qui (funziona solo sotto Windows) è quello che ha fatto al caso mio: credo che in buona sostanza coincida con quanto suggerivi, giusto? Una dima ad arco.

Immagine

L'unica differenza è che il sistema di calcolo usa la distanza spindle - pivot invece che la lunghezza effettiva, ma a questo ho ovviato ricavandola a posteriori con il Tonearm Alignment Calculator Pro che mi hai segnalato nel tuo post precedente.

Dopo breve e fruttuosa verifica con la dima ad arco posso dire che il braccio pare allineato, con ogni probabilità, Stevenson A (raggi IEC/RIAA): la testina nei limiti della mia visione serale (non è certo una dima a specchio) è allineata alle griglie, e lo shell SH-4 consente il corretto overhang senza modifiche alle asole (anche se la Ortofon farebbe forse bene a riprogettare i loro cavetti da shell, che dovrebbero essere più corti, robusti e completamente inguainati/isolati).

Una curiosità: le testine senza shell, tipo Ortofon Concorde, come si regolano, o meglio, il braccio si allinea alla stessa maniera pure con queste?

drpaolo ha scritto:(ma l'obiettivo di una bassa distorsione media non è necessariamente l'obiettivo che si pongono i progettisti di bracci).

Questo come argomento generale sarebbe assai interessante: se lo vuoi trattare, in breve quali sono gli obiettivi tecnici oltre a contenere la distorsione?
Ed a tale proposito, ed a proposito del Tonearm Alignment Calculator Pro, qual era la risposta giusta? :?:

Ah, grazie ancora! :grin:

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 10 mag 2019, 07:46
da Flavia Rossi
Grazie mille era una cosa che non riuscivo a fare!!!! :smile: :smile: :smile: :smile:

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 25 set 2019, 18:27
da drpaolo
Questa è una dima da me progettata per i più comuni giradischi Thorens e realizzata per la manifestazione Savona Vinile 2019, organizzata dal mio amico Davide di Vincebus Eruptum

(clicca qui per la dima)

P.S. Ogni giradischi richiede la sua dima; non esiste una dima universale che permetta un accurato montaggio una testina su quella specifica combinazione giradischi/braccio...

...a meno di non sapere molto bene cosa si sta facendo.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 12 ott 2019, 08:25
da drpaolo
Dima Thorens in scala 1:1, realizzata per Vincebus Eruptum

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 14 gen 2020, 11:04
da Mary J
mi raccomando sempre di maneggiare queste cose cpon la massima delicatezza ed attenzione perchè il giradischi è molto delicato, e sarebbe un peccato roviinarlo per queste p**late

Sul perchè le dime universali non servono ad una beata fava

Inviato: 24 mar 2020, 16:04
da drpaolo
Forse vi siete accorti che io non ho in grande stima ( :rofl: ) le cosiddette dime universali per giradischi: ecco il perchè.

Costretto in casa dalle circostanze che tutti conoscete, devo lavorare in una piccola stanza e per sentire la musica in vinile ho approfittato dell'occasione per rimettere in sesto un complesso stereo Philips degli anni '70 che avevo restaurato e regalato a mio figlio, non più usato da anni.

I giradischi della serie HiFi della Philips di 45 anni fà e più erano giradischi piccoli, fatti per essere posati sugli scaffali senza ingombrare; il piatto aveva un diametro di 26 cm circa e il braccio non era da 9", ma piuttosto da 8", con una lunghezza effettiva di poco più di 200 mm.

Un braccio corto, se ben progettato, non và molto peggio di uno più lungo, dal punto di vista della distorsione e dell'errore radiale, a patto che sia un braccio "universale"; i bracci Philips della serie GA erano molto carini, ma erano sostanzialmente progettati per le testine MC della serie GP.
L'unico standard che esiste per le testine magnetiche è, purtroppo, lo standard che stabilisce il passo dei fori di fissaggio (1/2"); non esiste standardizzazione per la lunghezza del cantilever o la posizione dello stilo.
Se quindi la posizione dello stilo della testina è differente in varie marche e si usano portatestina proprietari, può essere difficile posizionare la testina con il corretto sbalzo (overhang). Se questa differenza non è di decimi di millimetro, ma di millimetri, in un braccio corto la distorsione per errore tangenziale fà presto a salire a livelli inaccettabili (sopra il 4%).

Nel mio Philips GA308 decido di montare una testina moderna, con stilo a profilo conico, per preservare "filologicamente" il tipo di ascolto; monto quindi una testina moderna (Ortofon OM1s), che è l'ultima uscita del marchio nel campo delle testine economiche hifi.

Primo problema: non trovo da nessuna parte le caratteristiche della geometria di quel preciso braccio e quindi decido di affidarmi, per il montaggio, ad una dima di Vinylengine, concepita secondo Baerwald, con i null points a 120,89 e 66 mm.

Secondo problema: la testina Ortofon OM1s ha lo stilo posizionato di circa 2 mm più avanti dello stilo della vecchia GP400, che era la testina in dotazione del giradischi. Nessun problema, direte voi, basta spostare la testina di 2 mm più indietro nel portatestina; non si può, perchè la slitta del portatestina è corta.
In ogni caso la testina è dimata perfettamente secondo Baerwald (e secondo la dima di Vinylengine), il peso è regolato (quasi) al massimo, lo stilo è pulito, quindi procediamo all'ascolto.

Con il rock, tutto bene, con le cantate di Bach, un disastro, soprattutto nei solchi interni: distorsione a non finire sui pieni vocali.

Dato che ho un po' di tempo, misuro (approssimativamente) i parametri del braccio:
  • lunghezza effettiva;
    distanza tra i centri di rotazione;
    angolo di offset;
    sbalzo;
e poi li riporto nel calcolatore della geometria.

Risultato: con quei parametri la distorsione, sui solchi interni, sorpassa agevolmente il 4% ed è udibilissima.

Che fare ? Il braccio così è costruito e non si può toccare; due parametri sono immodificabili: la distanza tra i centri di rotazione e la lunghezza effettiva. Lo sbalzo è anche immodificabile a causa della corsa corta della slitta portatestina.
Posso solo modificare l'angolo di offset all'interno della slitta, montando la testina in modo che appaia ruotata nel portatestina e i suoi bordi non siano più paralleli a quelli dello stesso portatestina.

Di quanto ? Torno al calcolatore della geometria: se aumento l'angolo di offset di 4 gradi dovrei riuscire a ridurre la distorsione del 75%
Fare questo senza calibri e sistemi di misura è un po' difficile, per cui ruoto la testina verso l'interno, tenendo ferma la vite più interna e mollando quella esterna.
Procedo a passi di 0,5 mm alla volta, ascolto Christa Ludwig che canta e -alla fine- dopo uno spostamento della vite esterna di 2 mm scarsi, rispetto a quella interna, giungo ad un accettabile compromesso sulla distorsione.

Controllo di nuovo con la dima Baerwald: secondo essa l'allineamento è completamente errato !

Ecco perchè io non mi fido mai delle dime universali per il montaggio della testina ! :grin: :grin: :grin:

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 30 mar 2020, 12:24
da drpaolo
AGGIORNAMENTO:

non ancora soddisfatto del montaggio (un po' di distorsione rimaneva comunque), ho provato a cambiare testina. Avevo da parte una vecchia GRADO FCE+ e ho montato quella, tenendo presente la diversa distanza tra asse dei fori di montaggio e testina; leggermente meglio, ma ancora problemi con dischi difficili (polifonia, cori).

Armandomi di santa pazienza, goniometro, righello e calibro ho provato a misurare più accuratamente i parametri caratteristici del braccio, notando una (lieve, ma importante) discrepanza con i parametri sommari misurati in precedenza.
Tenendo conto dei nuovi parametri ho poi disegnato una dima di overhang per il braccio del GA308, ho montato la testina secondo quella dima e -meraviglia- la distorsione è "sparita" (=è quella che ci si aspetta in un giradischi di quell'epoca e con quel braccio).

Nuova verifica con le dime di Vinylengine (Baerwald e Stevenson) e , CVD, il nuovo montaggio è grossolanemente in errore per entrambe le dime. :grin: :grin: :grin:

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 30 mar 2020, 12:38
da drpaolo
In particolare, l'allineamento secondo Stevenson richiederebbe, nel braccio Philips, una variazione di oltre due gradi nell'angolo di offset e di due millimetri circa nell'overhang: una enormità !

P.S. Philips, Thorens e Pioneer avevano (a quell'epoca) dime proprietarie molto semplici da usare, che fornivano agli acquirenti dei giradischi.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 31 mar 2020, 08:57
da drpaolo
Vi invito a riflettere su questa immagine, che esemplifica la variazione della distorsione dovuta all'errore angolare nel tracciamento (* è una stima, non una misura, attenzione) per lo spostamento di 1 mm nell'overhang della testina montata nel braccio del Philips GA308:
Errore radiale su GA308.jpg
Sull'asse X è rappresentata la distanza dal perno del piatto; a sinistra sono 55 mm, a destra 150 mm (le due aree grigie a sinistra e a destra rappresentano l'area non incisa: 60 mm e 146 mm dal centro di rotazione del disco). Sull'asse Y è rappresentata la distorsione stimata per l'errore geometrico di tracciamento.

La curva rossa rappresenta la "distorsione" (*) causata dall'errore angolare con il settaggio secondo i parametri di progetto corretti; noterete come la distorsione (rappresentata dalla curva rossa) sia mediamente molto più bassa che con la curva blu; ha uno zero (null point) a 70 mm e poi sale bruscamente fino all'1,5% a 58 mm dal centro di rotazione del disco, area in cui molti dischi degli anni '70 sono ancora incisi. La curva blu ha un picco di distorsione più alto, ma -alla distanza di 58 mm dal centro del piatto, la distorsione è dello 0,5%

La curva rossa è lo standard di fabbrica (secondo le mie misure), la curva blu differisce dallo standard perchè l'overhang è inferiore di 1 mm.

Quale curva scegliereste voi ?

ATTENZIONE: se modifico l'overhang spostando la testina nel portatestina modifico anche gli altri due parametri ad esso legati: angolo di offset e lunghezza effettiva; di questo va tenuto conto leggendo il grafico soprariportato. Ecco perchè le dime universali funzionano solo se si sa molto bene cosa si vuole ottenere !
La modifica "in corsa" dell'overhang senza variare gli altri due parametri si può fare solo con i bracci che hanno la slitta di fissaggio, tipo SME, per capirci.

(*) Questo studio, pubblicato nel 1938, descrive quantitativamente per la prima volta gli effetti della distorsione dovuti all'errore di tracciamento. Una possibile geometria dei bracci (Loefgren) deriva proprio da lì.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 26 apr 2020, 15:10
da pietro48
Un saluto a tutto il forum :handshake: , con questo post inizio l’avventura in questo forum :rofl: .
Costretto come tutti a casa :sad: , dopo avere escogitato vari diversivi per ingannare il tempo, ho deciso di riprendere uno dei miei primi giradischi e di rimetterlo in funzione.
Trattasi del “Transcriptor Skeleton” con il braccio “Vestigial”.
Allineare questo particolare braccio è già una bella impresa :sweat: , poiché richiede 5 differenti aggiustamenti: overhang, posizione orizzontale, overshoot e anti-skating, e forza di tracciamento (fortunatamente ho il manualetto).
Non trovando più la dima forse qualcuno ha questo giradischi è può cortesemente darmi una mano, oppure suggermi che dima utilizzare (tra quelle disponibili in rete) o come realizzarla.
Le specifiche fornite dal costruttore per il braccio “vestigiale “ sono:

Pivot to Stylus: 1 3/8"
Overall length: 8 3/4"
Mounting shaft diameter: 5/8"
Vertical adjustment: 2 1/2"
Lead capacitance: 99pf per meter
Cartridge weight: less than 7g

Cordialmente
Pietro

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 26 apr 2020, 18:59
da drpaolo
Il giradischi è storico; il braccio, mah? :doh:

Considerando il valore della lunghezza effettiva del braccio (222,25 mm) ti consiglio di utilizzare un overhang di 21,7 mm

Come si costruisce una dima per l'overhang è dettagliatamente spiegato nei post precedenti.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 27 apr 2020, 06:24
da drpaolo
Il corpo della testina va tenuto allineato alle asole di montaggio della conchiglia portatestina, ovviamente.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 27 apr 2020, 17:47
da pietro48
drpaolo grazie per la rapida risposta :grin: .

Per la dima mi atterrò a quanto da te descritto "Metodo semplificato, per la taratura volante del braccio del giradischi" utilizzando un overhang di 21,7 mm.
Cordialmente
Pietro

ps. ho altri giradischi storici ed altro materiale. Sono un amante del "vintage" :inlove:

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 28 apr 2020, 13:54
da drpaolo
Prego.

Il valore di overhang è stato calcolato sulla base dell'angolo di offset che si ricava dal disegno presente sul manuale del giradischi ed è quello che assicura le prestazioni migliori (o meno peggio; il progetto del braccio veramente non è un gran che).

Superate le 25.000 visite...

Inviato: 16 mag 2020, 18:50
da drpaolo
Ciò ha dell'incredibile: questo thread, che parla di un argomento specialistico, in un mercato di nicchia (il disco in vinile) ha superato le 25.000 visite !

Per l'occasione, in questa piazza virtuale, si paga da bere a tutti (in modo virtuale, ovviamente). :grin:

Colgo anche l'occasione per segnalare che un magazine web hifi, molto più noto di questo sito, ha ingaggiato come recensore un famoso (ex) produttore di giradischi e bracci, il quale -nel suo primo articolo- sostiene che le dime di montaggio della testina non servono praticamente a nulla. Meglio tardi che mai, dice il proverbio, dato che noi, questa cosa qui, l'abbiamo detta oramai da tredici anni (questo thread è partito nel 2007).

Quell'articolo solleva anche qualche altro problema, cui si dà una risposta un po' arruffata. :grin: Vedremo di trattare con un minimo di rigore anche quei temi.

Re: Superate le 25.000 visite...

Inviato: 17 giu 2020, 06:57
da zen-o
drpaolo ha scritto:Ciò ha dell'incredibile: questo thread, che parla di un argomento specialistico, in un mercato di nicchia (il disco in vinile) ha superato le 25.000 visite !

Per l'occasione, in questa piazza virtuale, si paga da bere a tutti (in modo virtuale, ovviamente). :grin:

Colgo anche l'occasione per segnalare che un magazine web hifi, molto più noto di questo sito, ha ingaggiato come recensore un famoso (ex) produttore di giradischi e bracci, il quale -nel suo primo articolo- sostiene che le dime di montaggio della testina non servono praticamente a nulla. Meglio tardi che mai, dice il proverbio, dato che noi, questa cosa qui, l'abbiamo detta oramai da tredici anni (questo thread è partito nel 2007).

Quell'articolo solleva anche qualche altro problema, cui si dà una risposta un po' arruffata. :grin: Vedremo di trattare con un minimo di rigore anche quei temi.

Immagine

Ho letto quell'articolo, che ho trovato abbastanza interessante, se non altro prova a liberarci da tante menate inutili, ma anche no.

PS
Mi servirebbe una manina con e per un braccio SME III 9" riguardo alla regolazione testina-overhang, allineamento.
(Non ho la sua dima)
Ci provo...a tuo buon cuore quando e se vorrai...
Ho girovagato un po' in giro ed ognuno dice la sua nel senso che non ho trovato due opinioni/affermazioni/frasi che coincidessero.... la cosa peggiore è che anche alcuni datasheet non coincidono e peggio ancora di questo braccio ne esistono (in breve) 4 versioni, il "normale" la "S" il CA1 in versione normale ed S.
Ho la versione Normale non modificata. (almeno così sembraa giudicare dallo shell)
La domanda anzi, le domande, sono
Quale dima devo usare ? O, con qualidati impostarla ?
Che senso ha, montare il braccio a 215.4mm se poi lo si deve spostare in base alla testina per l'allineamento ?
Perchè l'overhang non è riportato dal costruttore ?
In teoria dovrebbe essere 229.0 - 215.4 = 13.6 ma immagino che non è così.

Grazie.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 17 giu 2020, 07:19
da drpaolo
Che senso ha, montare il braccio a 215.4mm se poi lo si deve spostare in base alla testina per l'allineamento ?
Perchè l'overhang non è riportato dal costruttore ?
In teoria dovrebbe essere 229.0 - 215.4 = 13.6 ma immagino che non è così.
Lavora con questi dati, che sembrano essere quelli giusti.

Come già detto in un post precedente lo scopo della slitta SME è quello di tenere costante la lunghezza effettiva del braccio mentre si regola l'overhang.

Come devi agire: sul braccio (meglio se smontato) installi la testina in modo che la distanza tra la puntina e l'asse di rotazione del braccio sia pari alla lunghezza effettiva (=229 mm) e poi questa misura non la tocchi più.

Rimonta poi il braccio sulla slitta e, con una dima realizzata per l'overhang di 13,6 mm, regola l'overhang muovendo il braccio nella slitta, avanti ed indietro.
Con l'overhang giusto, avrai anche la distanza corretta tra i centri di rotazione.

Ad occhio riuscirai ad avere un'accuratezza di 2/10 di mm; regola l'overhang nella maniera più accurata possibile, perchè con la regolazione "sul campo" introduci anche l'errore dovuto all'aumento della distanza effettiva, dovuto allo "spanciamento" della sospensione dell'insieme cantilever-stilo.

Se l'errore di regolazione dell'overhang e questo secondo errore si sommano potresti avere un errore complessivo che ti aumenta la distorsione in maniera "inaccettabile".

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 17 giu 2020, 08:50
da zen-o
drpaolo ha scritto:
Che senso ha, montare il braccio a 215.4mm se poi lo si deve spostare in base alla testina per l'allineamento ?
Perchè l'overhang non è riportato dal costruttore ?
In teoria dovrebbe essere 229.0 - 215.4 = 13.6 ma immagino che non è così.
Lavora con questi dati, che sembrano essere quelli giusti.

Come già detto in un post precedente lo scopo della slitta SME è quello di tenere costante la lunghezza effettiva del braccio mentre si regola l'overhang.

Come devi agire: sul braccio (meglio se smontato) installi la testina in modo che la distanza tra la puntina e l'asse di rotazione del braccio sia pari alla lunghezza effettiva (=229 mm) e poi questa misura non la tocchi più.

Rimonta poi il braccio sulla slitta e, con una dima realizzata per l'overhang di 13,6 mm, regola l'overhang muovendo il bracio nella slitta, avanti ed indietro.
Con l'overhang giusto, avrai anche la distanza corretta tra i centri di rotazione.

Ad occhio riuscirai ad avere un'accuratezza di 2/10 di mm; regola l'overhang nella maniera più accurata possibile, perchè con la regolazione "sul campo" introduci anche l'errore dovuto all'aumento della distanza effettiva, dovuto allo "spanciamento" della sospensione dell'insieme cantilever-stilo.

Se l'errore di regolazione dell'overhang e questo secondo errore si sommano potresti avere un errore complessivo che ti aumenta la distorsione in maniera "inaccettabile".
Grazie.
Il montaggio della testina è obbligato, non ci sono margini di spostamento della stessa nel montaggio infatti lo shell non ha le asole.
Procedo come mi hai indicato.
Quello che mi ha lasciato perplesso è che il valore di overhang non è riportato da nessuna parte mentre in rete si leggono valori che vanno da 23mm a 18mm; sicuramente non sono abbastanza ferrato da comprendere e da qualche parte intuisco che nel loro progetto probabilmente l'overhang non è critico dato che per l'allineamento si sposta tutto il braccio.

Oppure definiscono l'overhang in modo differente ovvero con il termine "Tracking adjustment", in tal caso sarebbe 12.7 ma che comunque non torna con le lunghezze.

Un'immagine presa da internet:
Immagine

ed un link al datasheet di Sme
https://sme.co.uk/audio/wp-content/uplo ... N_BOOK.pdf

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 17 giu 2020, 09:35
da drpaolo
ATTENZIONE: ho preso i miei dati dal database di Vinylengine, che in questo caso è in errore.

Secondo il manuale che hai postato la distanza tra i centri di rotazione (perni braccio-piatto) non è di 215,4 mm; questa è la distanza di montaggio tra il centro del foro della slitta e il perno del piatto, utile solo per il montaggio sull'armboard.

L'overhang corretto dovrebbe essere quello di 12,7 mm dichiarato dal costruttore.

La lunghezza effettiva rimane uguale a 229,0 mm

Il problema potrebbe derivare dal fatto -con un montaggio a fori fissi- che che la distanza tra l'asse dei fori di montaggio della testina e la puntina non è standardizzata; la media delle distanze è di 9,5 mm, ma potrebbero esserci distanze tra i 9,0 e i 10,2 mm (solo per testine datate, esoteriche o particolarmente costose, però).
La lunghezza effettiva del braccio ne può risentire, per cui dai una controllata, eventualmente, a testina montata.

Le Case produttrici di bracci con conchiglia a fori fissi predispongono però di norma qualche accorgimento per far fronte al problema.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 17 giu 2020, 09:47
da drpaolo
Ho letto quell'articolo, che ho trovato abbastanza interessante, se non altro prova a liberarci da tante menate inutili, ma anche no.
Il sito internet più famoso del nostro secondo me sbaglia quando bolla come "menata inutile" un certo rigore tecnico nel montaggio e settaggio del braccio.

Un bravo tecnico - a mio avviso -deve sempre partire dal presupposto della minimizzazione degli errori sistematici nella preparazione e/o calibrazione dei proprii apparati.

Il montaggio a regola d'arte della testina minimizza gli errori sistematici, anche se non può eliminare tutte le fonti di errore (ad es. l'errore di montaggio dello stilo sul cantilever).

Quello che qui ho sempre sostenuto è che la dima universale non serve a niente, dato che bastano i due dati di lunghezza effettiva e overhang per realizzare un montaggio a regola d'arte che minimizzi gli errori sistematici.

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 31 ott 2020, 09:40
da drpaolo
Per riprendere un attimo quello che è stato detto qui:

le difficoltà nella progettazione del braccio di Andrea non derivano solo dal fatto che un braccio scratch deve essere progettato con un angolo di offset pari a zero, ma che -nel suo caso- il montaggio sul giradishi Numark PT01 lo costringe a mantenere una distanza obbligata tra i centri di rotazione di perno del braccio e disco. Questo non aiuta certo a diminuire la distorsione.

Il dato di distorsione di picco stimata per tutta la parte incisa di un disco da 7" è comunque "ragionevolmente" basso e perfettamente adeguato al tipo di lavoro che il braccio deve fare.
Come Andrea ha correttamente fatto notare nel video, il suo braccio a zero offset ha un solo null point sulla parte incisa.

Ebbravo, Andrea !

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 08 gen 2021, 13:23
da Mary J
Grazie mille!!Anche io avevo questo problema e non sapevo come uscirne

Re: Come caspita si usa la dima per le testine?

Inviato: 28 mag 2021, 12:11
da Flavia Rossi
Ragazzi non avete idea di quanto sia utile questa conversazione! Me la stampo di sicuro perché mi sa che dovrò studiarla a dovere :grin:

Installazione di testina usata su braccio di giradischi

Inviato: 28 nov 2021, 19:10
da drpaolo
Alcune immagini per ricapitolare la modalità di installazione di una testina usata sul braccio del giradischi.
IMG_20211127_163255.jpg
Controllo dello stilo (dopo accurata pulizia). Minuscole tracce di usura su un lato, ma -trattandosi di stilo conico- ancora 150 ore di onesto lavoro possibili; la testina è una Denon DL103. Anche lo stereomicroscopio è vintage (1930 ca.).
IMG_20211127_165443.jpg
Verifica dell'overhang (sbalzo) su apposito disco test, creato per quel preciso tipo di braccio (non esistono dime universali !). L'errore di montaggio è inferiore a 0,5 mm
IMG_20211127_170801.jpg
Verifica dell null-point più interno e della perfetta planarità della testina e della verticalità dello stilo.

Installazione di testina usata sul braccio del giradischi

Inviato: 09 dic 2021, 20:05
da drpaolo
Dopo dieci giorni di uso e l'ascolto integrale delle sinfonie di Mahler a buon punto (Haitink, Concertgebouw, disco Philips inciso benissimo) posso dire che una testina ben installata, ancorchè usata, non distorce assolutamente nella parte finale del solco (né in altri punti) ed ha una dinamica paragonabile a quella di un'incisione digitale, ma un senso di naturalezza molto, molto maggiore.

Merito della MC, o del suo trasformatore , o del sistema braccio/giradischi ? (direi della sinergia di tutti i componenti della catena, cavo di collegamento fono incluso).
Dirò una cosa molto poco 'audiofila': sono completamente soddisfatto dell'ascolto !

Non pensavo che una testina di classe medio-economica come la Denon DL103 fosse capace di tali prestazioni in un sistema completamente ottimizzato.