Inviato: 07 lug 2007, 20:31
e.g. banalmente con una piccola resistenza di sense in serie alla Vref...Scusa ma non ho capito come pensi di leggere la corrente per valutare l'impedenza.
mi riferivo all'impedenza "nominale", ovvio poi che da un setting all'altro cambierebbe (~ come con un comune potenziometro).Inoltre variando le correnti nei led andiamo a modificare l'impedenza stessa, per cui boh...
L'idea era proprio quella di "emulare" un potenziometro (~ come nel lightspeed originale), ma con step calibrati.
Cioe`: prima si determina la corrente necessaria ad ottenere l'impedenza di ingresso "nominale" desiderata nel punto "medio" (stessa corrente nei LED serie e shunt), quindi si procede come se avessimo un potenziometro, i.e. aumentando l'una e diminuendo l'altra (e viceversa) mantenendo costante la somma delle due correnti (quindi in prima approssimazione anche la R complessiva della serie dei due LDR nella "L" resta ~ costante) fino al raggiungimento dello step desiderato; si ripete per tutti gli step da calibrare ed il gioco e` fatto (giusto? forse mi e` sfuggito qualcosa e` sto` dicendo una stupidaggine?! )
Il metodo ha i suoi limiti, ma e` di una semplicita` disarmante.
indubbiamente cosi` e` molto piu` versatile... a patto che il uC abbia sufficenti risorse, ci si puo` fare praticamente qualsiasi cosa si voglia. Ovviamente, al prezzo di maggiori complicazioni nel software.Mi sembra molto più lineare lavorare con correnti note e calibrare una resistenza alla volta, facendo una tabella per valori di resistenza opportuni, scelti per avere la curva di attenuazione desiderata, come si farebbe nello scegliere le resistenze di uno stepped attenuator.
Come ho detto, non ho esperienza nell'uso di PIC e affini e non ho idea di cosa offra il mercato, x cui non mi rendo conto di quante risorse possiamo avere a disposizione e quindi di cosa sia fattibile e cosa no... (in campo elettronico mi sono sempre occupato di elett. analogica, mentre in campo informatico mi e` anche capitato di sviluppare software, ma sempre "ad alto livello"; non ho mai avuto a che fare con problematiche di livello "vicino all'hardware"). Supponendo pero` di avere risorse limitate ho pensato alla soluzione + semplice possibile. Ma se si possono avere a disposizione risorse sufficenti senza complicare troppo l'hardware e/o andare incontro a costi eccessivi, allora la soluzione con resistenze calibrate e "curve" (tabelle...) di attenuazione calcolate e` probabilmente la migliore, quantomeno in quanto decisamente piu` versatile (dopotutto il software si puo` modificare o anche rifare da capo in qualsiasi momento praticamente "a costo zero", l'hardware no...).
mmmh... beh, direi che dipende dal range dinamico e dalle imp. di ingresso che vuoi poter ottenere...Inoltre non vedo problemi per l'iniezione di corrente nelle resistenze, tanto a noi servono valori di max 50-100k.
BTW, IMHO il problema resta il generatore di corrente. Per non avere errori sensibili nel valore reale delle correnti impostate (e quindi nelle misure), l'impedenza interna del generatore dovrebbe essere di almeno uno o meglio due ordini di grandezza superiore a quella delle resistenze da calibrare... per cui, gia` fermandosi a soli 100K ci vorrebbe un CCS con una Zout di 1 ~ 10 Mohm... (sbaglio?)
Allora conviene piuttosto usare lo schema proposto inizialmente da Marzio, pero` mettendo un generatore di tensione (controllabile?) "Vref" al posto di quello di corrente, in serie con una resistenza di sensing "Rs" di valore sufficentemente elevato. Cosi` la corrente la si legge direttamente come caduta ai capi della Rs (che e` nota) e, conoscendo questa nonche` Vref (fissa o fissata con un DAC) e tensione di uscita (misurata) si puo` calcolare tutto minimizzando gli errori.
ecco, appunto... ragazzi, sveglia, che e` 'sto` silenzio? dite la vostra!Ma gli altri che ne dicono??
Ciao,
Paolo.