vedo che abbiamo tutti le idee chiare
idee poche, ma ben confuse...
scherzi a parte, x quanto mi riguarda sto` usando il forum un po` come un blocco x appunti x "pensare a voce alta" in modo da poter ragionare insieme... ovvio che i pensieri a ruota libera talvolta possono apparire confusi...
pero`, anche se diversi dettagli restano ancora da definire il quadro complessivo tutto sommato mi pare abbastanza chiaro.
Per quanto riguarda l'impedenza a "naso" mi tranquillizza averla costante ma possiamo includere la "feature" per i passi non realizzabili delle impedenze più basse. Provo a buttare giù uno spreadsheet, ma vorrei sentire altre opinioni.
OK. direi che gia` da li` dovremmo renderci conto meglio.
BTW: se vuoi, posso mandarti via mail un paio di spreadsheet che avevamo preparato per l'attenuatore a scatti del "PowerTotem"... una delle versioni usava un attenuatore shunt, e puo` essere una base di partenza da cui partire x risparmiare tempo.
edit: P.S.: ok, troppo tardi... btw, te lo mando lo stesso, c'erano diverse cosine simpatiche.
La lunghezza differente è solo un falso problema comunque, ci metti il max valore di attenuazione o il mute per i valori inferiori a quelli realizzabili e sei a posto
si, ok... pero`, ripeto, onestamente non vedo perche` rinunciare alle attenuazioni piu` alte. Tantopiu` che (a meno di casi estremi con "catene" dal guadagno esagerato) corrisponderebbero comunque a livelli di ascolto da sottofondo, per cui chi se ne frega se le prestazioni non sono esattamente quelle "di targa" per via dell'impedenza di ingresso che da un certo punto in poi aumenta al diminuire del volume...
Per la grandezza della tabella, con 250k e 50 Ohm avremmo 74dB massimi, per cui coi passi da 0.5dB sarebbero oltre 140 passi.
onestamente, penso che -60dB max (piu` il mute) siano piu` che sufficenti per qualsiasi applicazione ragionevole...
Francamente mi sembrano tantini...se non altro per la velocità di "scorrimento", a meno di usare il trucco della tastiera che se premo un tasto per tot secondi comincia a sparare a raffica.
E` una cosa da fare senzaltro... ma riguarda la scheda master... ogni cosa a suo tempo.
Per gli usi "normali" direi 60dB (50k) possono andar bene.
ok, allora siamo daccordo. Solo che gli stessi -60dB li vogliamo ottenere anche con 5K di Zin, e senza far scendere Rldr sotto i 100ohm... per cui selezionando le Zin "nominali" piu` basse questa in effetti comincera` a salire abbastanza presto. Poco male... come dicevo, tipicamente le Zin basse si scelgono solo per avere Zout basse e questa condizione e` rispettata comunque.
Ma se lavoriamo a corrente costante che ce l'abbiamo a fare il DAC?
Volevo capire come intendevi usarlo perchè IMHO rappresenta una complessità in più che non è detto porti sti gran vantaggi in fase di calibrazione.
ahem... ok, mi sono espresso male ed ho creato confusione, sorry.
Con "lavoriamo a corrente costante" in questo caso non intendevo affatto dire che iniettiamo una corrente costante nel LDR!
L'espressione "corrente costante" si riferiva al fatto che, per ogni step, una volta che Rldr ha raggiunto il valore stabilito per lo step stesso, la corrente che scorre (Iset) e` la stessa. Ovviamente, visto che Rs e` costante e non cosi` alta da rendere la corrente quasi indipendente da Rldr (anzi, ovviamente deve essere vero il contrario!), per avere la stessa Iset con valori di Rldr diversi si deve fornire una Vref differente con il DAC.
E` piu` chiaro adesso?
Vediamo un po`... se utilizziamo l'ADC, una possibilita` per aumentare il range dinamico e migliorare la precisione e` quella di sfruttarlo per "cambiare scala" utilizzando diversi valori di Iset (e.g. 10uA, 100uA e 1mA) per i diversi range... a quel punto possiamo anche evitare il differenziale su Rs e leggere direttamente Vout con l'ADC.
Intendevi forse "se utilizziamo il DAC" ?
No, proprio l'ADC, utilizzato al posto del comparatore per determinare il raggiungimento del valore prefissato di Iset (o di Vout). Ovviamente sempre con il DAC a generare la Vref variabile (se commutiamo i DAC a valle del buffer+resistenza o del VCCS non dobbiamo far altro che attaccarlo all'Out e, programmando con il DAC "n" diversi livelli di corrente, otteniamo "n" range di misura... a quel punto anche un ADC da 8bit ci va` largo).
In pratica se vuoi e` una variante della tua idea delle resistenze commutate ma, anziche` commutare le resistenze, si utilizza il DAC per cambiare la tensione Vref (nel caso DAC + Rs) o "direttamente" la corrente nel caso di DAC + VCCS.
Mmmmh... c'e` ancora un'altra possibilita` (altra variazione sullo stesso tema).
Qualora (ammesso e non concesso che...) commutare i DAC dovesse rivelarsi complicato, possiamo evitare di usare un DAC vero e proprio e lavorare (stavolta veramente!
) a corrente costante con un CCS "programmabile" che fornisca i 3 o 4 diversi livelli di corrente che ci servono, selezionabili con un comando dal PIC (anche in questo caso poi si "legge" Vout con l'ADC). Oppure, analogamente, con un regolatore di tensione (ovviamente con adeguata Rs in serie) che possiamo programmare sui soliti 3 o 4 livelli.
Commutare i DAC non è complicato concettualmente (o sul LED o sulla R da misurare) ma bisogna capire se porta vantaggi reali.
mi sa` che di nuovo mi sono spiegato male... l'idea e`: se e` piu` semplice/economico "cambiare scala" commutando i DAC facciamo cosi`, viceversa commutiamo le resistenze oppure, sempre sulla base di considerazioni di semplicita`/economia (funzionalmente non cambia nulla) usiamo un CCS o un generatore di tensione "programmabili" (vedi sopra), cosi` che magari possiamo "commutarli" a stato solido evitando l'uso di altri rele`.
Una cosa importante:per avere linearità tra la tensione di pilotaggio (DAC) e la corrente nei led siamo quasi obbligati, data la caratteristica V/I dei diodi e la tensione disponibile (5V tipica , a meno di amplificarla), a usare un VCCS. Altrimenti rischiamo di percorrere il range di correnti utili in pochi bit del DAC.
certamente... se optiamo per la soluzione buffer+resistenza il "buffer" deve avere necessariamente guadagno > 1. Daltronde, anche un VCCS e` un amplificatore (a transconduttanza...).
Per la calibrazione il VCCS comporta una complicazione nella gestione e un aumento (relativo) della tolleranza a valori alti di resistenza. Inoltre non vedo vantaggi rispetto al più semplice Vref + resistenza opportuna.
concordo.
A questo punto:
-pilotaggio del led col VCCS proposto, per 20-25mA max basta un opamp senza bjt, alimentato tra 0 (o -5) e 10V.
-calibrazione: Vref fissa e 3 res switchate o Vref variabile più Rs fissa.
stop. rewind. play.
(vedi sopra...)
Se pilotiamo i LED con DAC+ampli+Rs (sempre di un op-amp e qualche R si tratta...) e commutiamo il tutto a valle della Rs, utilizziamo esattamente lo stesso circuito tanto per pilotare i LED quanto per "cambiare scala" durante la calibrazione!
Onestamente, questa mi sembra la soluzione migliore...
In effetti, forse nell'implementare il software potrebbe "venire meglio" utilizzare una logica "invertita", nel senso che si potrebbe usare l'ADC come comparatore per "cambiare scala" ed il DAC per impostare i valori... ma comunque l'hardware non cambia, ne` cambia la sostanza del metodo o i risultati ottenibili... per cui questo si decidera` in fase di programmazione del firmware a seconda di come ci viene piu` comodo.
Si`, IMHO e` decisamente la soluzione migliore... semplice, elegante, versatile ed anche economica!
PS ecco un primo spreadsheet per poter calcolare (variando i valori in verde di Rnominale e Rmin) le resistenze target. La colonna "alternativa" indica la Rs (e non la Rp come scritto) calcolata secondo quanto proposto da Paolo per ottenere l'attenuazione desiderata a Rp = Rmin.
con 100 ohm di Rldr minima per 60dB si arriva a 100K e la Zin comincia a salire sopra i 34dB di attenuazione per 5k, 40Db per 10k, etc... ottimo e abbondante, IMHO.
Viste le differenze tra un valore e l'altro, temo che invece difficilmente gli LDR ci garantiranno la precisione necessaria per poter scendere a step minori di 1dB...
BTW: ti sei dimenticato di considerare la minima resistenza in serie (che, nella migliore delle ipotesi, e` di 200 ohm).
Infilaci dentro la resistenza del carico (in parallelo alla R shunt).
Non so che risultati sonori possa portare, ma il 5k ad alti valori di attenuazione arriva addirittura a una decade oltre...
in generale, se la sorgente e` in grado di sopportare un carico di appena 5k senza "sedersi" o fare cose strane (il che significa che ha una Zout estremamente bassa ed una buona capacita` di erogazione di corrente), dubito che la cosa abbia una grande influenza. Tantopiu` che, a -60dB, quello che si sente (SE si sente) e` poco piu` di un flebile sussurro...
BTW: avete visto gli ultimi interventi sul diyaudio?
http://www.diyaudio.com/forums/showthread.php?postid=1259417#post1259417
ci stavo pensando anche io... che ci mettiamo a fare un altro LDR in ingresso? A questo punto NON serve + a niente!
OK, ci mettiamo anche noi una banale R da 100 ohm cosi` risparmiamo tanti LDR, i relativi circuiti di comando, la necessita` di calibrarli (a manina) con un trimmer e viviamo felici...
Bene!
Ci siamo?
Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»