Ho ascoltato l'impianto dell'Ing. Russo (MOSS)

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drpaolo
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Messaggio da drpaolo »

PREMESSA: prima di iniziare la descrizione dell'ascolto dell'impianto Full Moss vorrei premettere (ad uso di chi non mi conosce) che:
  • Ho iniziato ad interessarmi dello "stereo"nell'anno 1971
  • Ho iniziato ad interessarmi all' "alta fedelta" nell'anno 1972
  • Mi guadagno da vivere progettando e costruendo apparecchiature elettroniche
  • Per ragioni familiari ho iniziato ad ascoltare musica dal vivo dall'età di 9 anni (polifonia rinascimentale e grande repertorio organistico)
Questo solo per precisare che non sono sceso dal presepe l'altro ieri, che è un po' difficile che scambi la tecnologia evoluta con la magia ("citazione colta" da A.C Clarke) e che -forse- ho qualche familiarità con la musica eseguita e non solo riprodotta.

Come forse saprete sono gentilmente stato invitato dall'Ing. Russo ad ascoltare l'impianto Full Moss e, dato che sono una personcina assai curiosa, ho immediatamente accettato l'invito.
L'Ing. Russo da me conosciuto è persona assai affabile e cordiale, ben lontano dall'imagine di "orco in*****so" che può apparire dai Forum.

L'impianto ascoltato è installato in un normale soggiorno di appartamento condominiale, dalla superficie di circa 28-30 mq non isolato dall'esterno (niente doppie pareti o pavimento flottante).
La sistemazione dell'impianto parte dal collegamento del cavo di alimentazione al contatore ENEL. Tutti i cavi di collegamento di rete, dall'interruttore generale che segue il contatore, sono cavi MOSS.
Le elettroniche utilizzate sono elettroniche commerciali, progettate negli anni '70; il pre pre e il preamplificatore sono a stato solido e il finale di potenza è a tubi (potenza di uscita: 50 W).
Le elettroniche sono "coriandolizzate", cioè divise in tutti gli elementi costituenti (circuito stampato, trasformatore, alimentatore, tubi elettronici ecc). ognuno dei quali è sospeso elasticamente ad un trespolo in alluminio.
Le elettroniche, pur derivando da apparecchi commerciali sono state pesantemente modificate in termini di selezione dei componenti e smorzamento dalle vibrazioni.
I cavi di segnale e di potenza sono cavi MOSS.
Pur con le elettroniche smembrate non si ascolta alcun fruscio e ronzio in assenza (o sovrapposto) al segnale.

Le "casse acustiche" (chiamiamole così) sono a tre vie. il mobile per le note basse è a forma di tronco di piramide, realizzato in fusione di alluminio, con lo spessore di 3 cm
L'altoparlante per le note basse ha un diametro di 17 cm. Gli altoparlanti per le note medie e acute sono sospesi esternamente al mobile.
L'intera struttura è ricoperta di feltro di lana e sospesa su tre "gambe" (tre molle ad aria con il loro serbatoio di espansione).
Il crossover è sospeso elasticamente all'esterno del mobile.

Nella stanza sono disposti i famosi "totem" in feltro e le sedie per l'ascolto; una parete laterale è interamente coperta da una libreria.

La sorgente con cui si sono compiuti gli ascolti è il giradischi MOSS Eldorado sospeso su base sismica MOSS e su molle ad aria, utilizzante una testina Dynavector Karat "integrata" nel braccio di lettura.

La stanza

La stanza di ascolto, pur essendo ben dotata di strutture assorbenti (i famosi "totem") in feltro di lana non ha nulla di una "camera anecoica" (io visitai -è ovvio- una piccola camera anecoica, tempo fà e quindi so come è e come ci si sente all'interno di essa).
Nella stanza si può tenere una normale conversazione tenendo il volume di voce basso o normale e non c'è nulla che la faccia apparire, all'orecchio e al cervello, come un ambiente acusticamente anomalo.

La posizione di ascolto

Il particolare tipo di impianto consente l'ascolto realistico su un fronte sonoro ben più ampio di quello di un normale impianto stereo. La posizione "più compromettente" (vedremo poi perchè) e quella sul vertice del classico triangolo equilatero della stereofonia. In questa posizione nella stanza è presente una poltrona, circondata da strutture asorbenti in feltro.
Nella stanza è presente anche un divanetto, posto in un angolo.

Il materiale musicale

L'ascolto è stato effettuato con dischi di varia età e "lignaggio" (Archiv, EMI, DGG, ma anche i Grandi della Musica di Curcio Editore e altri di musica leggera o rock); con tutti i dischi citati si è realizzato un ascolto "ottimale".
L'ascolto non è stato di tipo "audiofilo-compulsivo" (i primi 10 secondi di ogni brano), ma si è protratto per l'intero brano o per l'intera facciata del disco.

Si dice spesso che gli impianti migliori non possano essere ascoltati con esecuzioni scadenti, perchè di esse verrebbero evidenziati solo i difetti.

Con l'impianto Full Moss abbiamo ascoltato dischi da 50 centesimi (Curcio Editore) ottenendo gli stessi risultati dei dischi di migliore qualità per quanto riguarda la registrazione.
Si è anche ascoltato il classico "disco inascoltabile" sugli impianti stereo classici: un EMI registrato negli anni '70 (dischi "compressissimi" e giudicati di dinamica nulla).

L'unica differenza rispetto agli altri ascolti è stata la comparsa (a mia sensazione) di uno "strato di rumore" pesantemente compresso, ma comunque "separato" dalle linee sonore dell'esecuzione orchestrale originale e pertanto assolutamente non fastidioso.

L'ascolto - generalità

Passiamo adesso alle note di ascolto -durato ben quattro ore- premettendo già che lo stesso si è dimostrato "sconvolgente" (dei pregiudizi, delle credenze, dell'estetica musicale e anche dello spirito).

La prima cosa notevole è questa: normalmente si dice che un buon impianto hi-end "porta l'orchestra (o il gruppo, o il cantante) in casa".
L'impianto Full Moss porta invece l'ascoltatore nell'ambiente in cui il brano è stato registrato.

Questa è LA rivoluzione copernicana dell'ascolto (e non è la sola !).

La seconda cosa notevole che rende l'impianto differente da tuti gli altri, è il fatto che esso svincola completamente dalla posizione di ascolto ottimale.
Se si ascolta nella posizione centrale classica dello stereo si otterrà un immagine "centrale", se ci si sposterà in altre posizioni l'immagine (come a teatro) si sposterà in maniera congruente all'ambiente di ascolto.
Ascoltando da un lato della stanza (nell'angolo) si avrà l'immagine stereo come "vista di lato" in maniera perfetta e tutto questo senza l'implementazione di tecniche DSR o similari negli altoparlanti.
Mi spiego meglio con un piccolo esempio: ascoltando un brano di Alessandro Scarlatti suonato al clavicembalo, l'ascolto dalla posizione centrale mostrava chiaramente il coperchio aperto del clavicembalo, con le corde gravi ed acute pizzicate nel giusto ordine. Ascoltando lo stesso brano dal divano nell'angolo si sentiva chiaramente l'ascolto "dietro il coperchio" del clavicembalo stesso (chi conosce il clavicembalo "dal vivo" sa cosa voglio dire), ma senza alcuna alterazione nella posizione delle corde vibranti.

Sensazione sonora

La sensazione sonora che si ha ascoltando l'impianto Full Moss è intensissima; io credo che il cervello, liberato dalla grande fatica di dover far congruire le informazioni sonore in un ambiente "disturbato" (cfr.: mascheramento) , possa acquisire direttamente il messaggio musicale.
L'effetto può essere devastante, credetemi !
Quando l'Ing. Russo mi descrisse l'impianto, mi parlò della "poltrona centrale" avvertendomi che il sedersi lì avrebbe potuto farmi uscire di testa; al momento pensai: "si, vabbè...", ma poi dovetti ricredermi.

In quella poltrona, direttamente posizionata verso gli altoparlanti, l'eliminazione del mascheramento provoca al cervello una specie di sovraccarico di sensazioni che non passa attraverso la mediazione culturale (non saprei descrivere altrimenti l'effetto).
In parole povere, anche un tipo come me che ha la sensibilità media di un orso marsicano, si è ritrovato quasi a piangere all'ascolto della Suite Scozzese di Bruch, eseguita da David Oistrakh,senza poter costringere la parte cosciente del cervello ad erigere una barriera tra me e le emozioni.
Quello che sto dicendo non fa parte di una recensione hi-end, ma è piuttosto qualcosa che richiede uno studio neurologico (e non sto affatto scherzando !)

Dinamica dell'impianto

Questo nuovissimo metodo di ascolto, che non pertiene più la sfera dell'acustica o dell'elettronica, causa anche una revisione del concetto di dinamica.

La dinamica di questo impianto non è più una "variazione di livelli sonori", ma si può descrivere come "una variazione di intensità espressiva" (non si può andare oltre, a parole, bisogna ascoltare).
Voglio solo far notare però come un ascolto di quattro ore in ambiente condominiale, comprendente brani di grande orchestra (Rossini e Wagner) "percepiti" a livello di intensità e dinamica reali non è stato seguito da una visita di vicini inferociti armati di nodoso randello (eppure mi si dice che gli ascolti dimostrativi, nei giorni precedenti, son andati avanti fino alle due di notte).
Evidentemente alti livelli di SPL non sono condizione necessaria e sufficiente per far percepire al cervello la dinamica e il livello delle esecuzioni orchestrali dal vivo.

Parlerò anche "dei bassi" del sistema Full Moss, dato che alcuni hanno manifestato perplessità rispetto alle potenzialità di riproduzione dell'altoparlante da 17 cm.
I bassi ci sono, e ci sono tutti; non sono i bassi delle minicasse, ma sono bassi veri, di grande orchestra.
I timpani del crescendo della sinfonia del Guglielmo Tell di Rossini sono stati entusiasmanti e riprodotti a livello reale, come pure la pedaliera dell'organo nella Passacaglia e Fuga di Giovanni Sebastiano Bach.

Ridefinizione dell'estetica musicale

L'ascolto delle nuove incisioni sull'impianto Full Moss dovrebbe essere reso obbligatorio per ogni critico musicale. L'intensità della sensazione sonora e la percezione della dinamica espressiva reale (quella che è scritta sulla partitura e non quella che deriva dal passaggio della corrente nelle giunzioni) rendono l'ascolto della musica riprodotta un evento "reale".
Non è più il disco che si ascolta (cioè un surrogato), ma è l'evento riprodotto nell'ambiente originale, che si ascolta.
E' il privilegio di poter ascoltare Oistrakh, o Richter, o De Andrè (non più ascoltabili in concerto); è il privilegio dei re, che potevano avere i migliori esecutori nelle loro magioni (non stò esagerando, credetemi !).
Piuttosto che ascoltare degli esecutori mediocri dal vivo è molto meglio ascoltare i grandi del passato con questo impianto; in questo caso e con questo impianto -e solo in questo caso e con questo impianto- il disco batte nettamente l'ascolto dal vivo (vedete bene se non si deve riscrivere l'estetica della musica; la buonanima di T.W. Adorno mi perdonerà).
Un piccolo e sciocco esempio: ho chiesto di ascoltare il Concerto Brandeburghese n° 1 di G.S. Bach, nell'esecuzione di Karl Richter; è un disco che conosco bene e che, fin dalla gioventù mi è parsa un esecuzione un po' troppo meccanica e teutonica.
Ebbene, nell'ascolto con il Full Moss ho scoperto un'espressività dei primi violini e una cantabilità incredibile, che mi ha fatto rivalutare questa esecuzione come esecuzione di primissimo ordine.
Fate bene attenzione: ho parlato di espressività e cantabilità, caratteristiche della musica eseguita e non di timbro o setosità, caratteristiche artefatte e artefacibili ?! dell'hi-end...

Conclusioni

So che altri Forumisti hanno organizzato l'ascolto dell'impianto in questione, per cui le conclusioni saranno tratte anche da loro e si confronteranno con le mie, però una cosa in libera coscienza la voglio dire, facendo un po' violenza al mio carattere di ligure chiuso:

BELIN .... LORENZO RUSSO E' UN GENIO !

Cordialmente.

Paolo Caviglia
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Messaggio da gluca »

Che marca era la poltrona? :D

Scusa, sono un folletto. Grazie per le impressioni. Invidia qui per l'esperienza che naturalmente vorrei aver fatto anche io. Mi chiedo se l'ing. Russo esponga anche comunemente in fiere e mostre o negozi specializzati dato che io non ci ho acchiappato molto delle congetture teoriche che sono dietro il suo impianto ed uno sguardo ed ascolto di persona aiuterebbe molto. Hai/avete info in merito?

Cosa hanno di particolare i cavi MOSS?

OH! Anche io ascolto musica fino a tardissimo ed i vicini non si sono ancora lamentati ... e la manopola gira spesso in senso orario.

Già Luca

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
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Messaggio da drpaolo »

Gianluca, ti rispondo volentieri:
Che marca era la poltrona?
Non lo so, era una comune poltrona stile "nonnina del Gatto Silvestro". :D

In realtà la "lunga" descrizione introduttiva che tu bonariamente sottolinei è voluta, perchè nella mia vita audiofila ho scoperto diverse volte che noti nomi della critica audio italiana ed estera (alcuni ancora attivi) si sono inventate recensioni con tanto di "alti setosi" e "bassi avvolgenti" su apparecchi che hanno visto solo in fotografia.
Io l'impianto l'ho visto, l'ho analizzato con occhio tecnico (ho risparmiato la lunghissima tiritera sui particolari costruttivi e sugli elementi "secondari" ) e mi sono accorto che lì c'è Scienza e Tecnica (ed Elettrotecnica) a profusione.
Non so quanti recensori audio italiani sarebbero in grado di fare altrettanto.
Mi chiedo se l'ing. Russo esponga anche comunemente in fiere e mostre o negozi specializzati
Non credo, ma questo dovresti chiederlo a lui.
Cosa hanno di particolare i cavi MOSS?
Essi realizzano, a detta del costruttore, il massimo grado di isolamento possibile nei confronti dei disturbi EMC.

Il claim del brevetto è riportato in un thread di VideoHiFi, assieme alla descrizione della tecnica costruttiva.
OH! Anche io ascolto musica fino a tardissimo ed i vicini non si sono ancora lamentati ... e la manopola gira spesso in senso orario.
Mi dici, in privato, cosa gli hai infilato nel loro impianto dell'acqua potabile ? :D :D :D

I miei vicini si sono lamentati verbalmente con l'amministratore del condominio perchè, stando davanti alla mia porta di ingresso sentono "quella musica da chiesa" (César Franck).

Cordialmente.

Paolo Caviglia
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Messaggio da Luc1gnol0 »

E' possibile dare un "peso" alle singole componenti della tecnica MOSS?

Provo a spiegarmi (con difficoltà): con l'ing. Russo hai parlato di se e quale sia l'influenza (sul risultato complessivo), che so, della sospensione elastica di ogni componente, dell'assorbimento di ogni emissione "non diretta", e via dicendo?

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Ciao, Luca
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Messaggio da drpaolo »

E' possibile dare un "peso" alle singole componenti della tecnica MOSS?
Non credo, perchè Russo dichiara che per ogni componente dell'impianto si è raggiunto il "limite teorico".

L'effetto diretto sulla percezione dovuto all'assenza (o alla riduzione all'estremo) del mascheramento per suono correlato che causa quella intensissima percezione del messaggio musicale, è dato dalle prestazioni dell'impianto nel suo complesso.

L'ing. Russo non sa spiegarsi perchè ciò avvenga, ma l'effetto (nel cervello dell'ascoltatore) avviene lo stesso :) . Io ne sono testimone.
E non solo io; mi è stato detto che un notissimo personaggio del mondo musical-stereofonico italiano si è messo a piangere, su quella poltrona.

A parziale consolazione mi è stato detto che, come non ci sono limiti "in alto" all'ottimizzazione, non ci sono neanche limiti "in basso".
L'effetto, cioè, incomincia a manifestarsi anche con i primi interventi di ottimizzazione per l'eliminazione del mascheramento.
D'altronde i limitati interventi che io ho già effettuato sul mio impianto mostrano in nuce quello che poi ho constatato sull'impianto ottimizzato.

Questa è una consolazione di non poco conto, chè se no sarei roso da una malsana invidia verso i proprietari del Full Moss. :D

So già comunque dove andranno a parare le mie scelte da autocostruttore, da ora in poi. ;)

Cordialmente.

Paolo Caviglia
MBaudino
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Messaggio da MBaudino »

<<So già comunque dove andranno a parare le mie scelte da autocostruttore, da ora in poi. >>


Leggendo varie considerazioni su Epidauro, scritte da chi aveva ascoltato il full Moss, immaginavo che la strada fosse 'segnata'; magari anche incisa nel bronzo. I primi passi di Nullo e tuoi indicavano precisi riscontri.

Naturalmente non capisco il perchè delle scelte fatte da Russo; molte cose mi sembrano ancora 'impossibili', pur essendoci ampie evidenze che avvengano :) : cavi schermati anche magneticamente a congiungere elettroniche aperte come cozze appese su uno socglio con degli elastici, diffusori in teoria non in grado di riprodurre bassi ecc. ecc. Diciamo che ho il vantaggio dell' ignoranza: sapendo ben poco, non devo liberarmi del peso di tanti sacrifici fatti per imparare.

Non ho dubbi su quelli che saranno i riscontri degli altri che andranno a sentire il full Moss.
A questo puro che fare? Ha ancora un senso provare un ccs a confronto di una induttanza o se è meglio un totem piuttosto che un catodo comune, etc?
Quali strade per trovare un compromesso accettabile in una normale casa -se esiste un compromesso-?

Mauro
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Messaggio da drpaolo »

Mauro, vallo ad ascoltare l'impianto ! Non ti fidare delle mie sensazioni, perchè sono mie (questo è la causa della non invarianza: l'inserimento dell'ascoltatore nella catena. L'evento NON ACCADE fino a che l'ascoltatore -e il suo cervello- non sono presenti nell'ambiente in cui l'impianto funziona).

L'ascoltatore è quindi L'ANELLO INDISPENSABILE della catena degli avvenimenti che portano alla sensazione musicale. Di qui l'invito ad ascoltare con le tue orecchie.

Per quanto riguarda le considerazioni tecniche: di elettrotecnica c'è nè in "quantità industriale" :) nell'impianto e tutte le scelte sono volute.
Non il minimo bullone è avvitato a caso ;)

Detto ciò alcune scelte possono apparire contraddittorie, ma ovviamente non lo sono. Le risposte sono state precise, addirittura riguardanti la migliore geometria di posa dei cavi di alimentazione elettrica dell'impianto domestico per un impianto no compromise.

Io la mia scelta l'ho fatta, ma è la mia scelta per l'appunto e non è per niente scollegata dal perseguimento del rigore tecnico nelle "scelte progettuali" delle elettroniche che eventualmente costruirò.

Cordialmente.

Paolo Caviglia
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Luc1gnol0
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Messaggio da Luc1gnol0 »

A questo puro che fare? Ha ancora un senso provare un ccs a confronto di una induttanza o se è meglio un totem piuttosto che un catodo comune, etc?
Sul senso, credo che sia sempre possibile sperimentare: immagino che avrai nuovi risultati, nuovi parametri, nuove interpretazioni.

Quel che voglio dire è che ammesso tu possa (puoi avere vincoli, non avere i materiali, non essere bravo, esser recalcitrante) eliminare quei 30-40dB di mascheramento, tuttavia anche prima di eliminarli di certo non avevi miglioramenti di questa (enorme) entità, dalle varie sperimentazioni. Andrebbero semplicemente rieseguite nel nuovo sistema di riferimento.

Lo stesso ing. Russo sembra non abbia mai smesso di sperimentare sulle elettroniche.

Al recente Top Audio, una piccola cosa che mi ero ripromesso di fare era di procurarmi quello che mi risulta essere l'unico articolo dell'ing. Russo apparso su una rivista specializzata, la FdS NON Blue Press (n.° 86).

A parte che non spezzettate nei post, e non inframmezzate ad elettroshock per "educare" sciocchi, molte sue idee si capiscono forse meglio in quella forma (o forse è solo repetita juvant!), anche allora furono redatte le impressioni di ascolto del cd. "Full Moss", e che non ho riportato a paragone dell'esperienza di drpaolo perché, dovendo venir inserite in un contesto diverso, essendo scritte da un giornalista specializzato, ed essendo leggermente (LEGGERISSIMAMENTE) diverse da quelle di Paolo Caviglia, la cosa poteva prestarsi a fraintendimenti sul senso, ed io non ho più voglia di vedere l'ing. Russo recitare il teatrino dell'orco incazz*so.

La cosa relativamente interessante in quella sorta di "recensione" è leggere gli accenni alle "differenze" che sembrano esserci rispetto al setup attuale, e riguardo alle elettroniche per esempio si può intuire come il pianto credo di Bebo Moroni sulla sedia "Alien" dell'ing. Russo sia avvenuto ad elettroniche NON coriandolizzate, ed immagino molto meno modificate nei componenti di quanto siano oggi (si parla daltronde del 2001).

Un altro aspetto da tenere presente è che mi pare che la scelta dei componenti "commerciali", presenti nel cd. "Full Moss", è sempre stata fatta "nel" e "dal" "Full Moss": almeno così mi sembra, a leggere gli strali dell'ing. Russo nei confronti di Dynavector "rea" di avergli cambiato non so cosa nel generatore della Karat, o gli inviti a procurarsi non ricordo quale pre-pre (forse Dynavector ancora).
Insomma, il cd. "Full Moss" è sia un concetto, sia un sistema di riferimento all'interno del quale tornare a vagliare tutte le scelte. Imvho.

Infine, ma probabilmente sbaglio, non ho finora letto dall'ing. Russo che egli attualmente abbia raggiunto il "limite teorico" della catena di amplificazione (almeno pre-pre RIAA esclusa): anche per questo mi sembra di poter dire che eventualmente spazio tu ne abbia, per esercitare quella parte della passione di autocostruire che è aggiuntiva e diversa da quella di ascoltare sempre meglio.
Quali strade per trovare un compromesso accettabile in una normale casa -se esiste un compromesso-?
Originariamente inviato da MBaudino - 13/03/2007 : 08:53:17
Io personalmente sto immaginando una sorta di grande meccano a cui appendere tutto ciò che mi sia possibile (per un'idea dell'incastellatura si può fare riferimento alle immagini delle elettroniche di Thomas Mayer su SP16). Non so dove infilarci il talco però, al momento. :oops:

In attesa di capire qualcosa di più di quei (tanti) concetti della "scienza della riproduzione dei suoni musicali" che una mente debole d'acchito, e anche dopo molte capocciate, non riesce ad intendere.

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Messaggio da drpaolo »

anche allora furono redatte le impressioni di ascolto del cd. "Full Moss", e che non ho riportato a paragone dell'esperienza di drpaolo perché, dovendo venir inserite in un contesto diverso, essendo scritte da un giornalista specializzato, ed essendo leggermente (LEGGERISSIMAMENTE) diverse da quelle di Paolo Caviglia, la cosa poteva prestarsi a fraintendimenti sul senso
La cosa non mi sorprende particolarmente, perchè anch'io ho scisso i due piani:

Ascolto dove la sensazione emozionale è fortissima e non mediata da considerazioni intellettuali (e in questo -non sapevo di Moroni- la risposta emozionale sembra esattamente la stessa) e

Descrizione dove la mediazione cultural-intellettuale è prevalente e un giornalista ha linguaggio e metafore differenti da quelle di un tecnico.

Guardando le cose sotto questo aspetto non trovo particolari contraddizioni.
Insomma, il cd. "Full Moss" è sia un concetto, sia un sistema di riferimento all'interno del quale tornare a vagliare tutte le scelte. Imvho.
A mia precisa domanda: "ma tu con questo impianto rompi il giochino dell'audiofilo smanettone, perchè rendi impossibile ogni modifica", mi è stato risposto che le modifiche e le migliorie sono sempre possibili e ce ne sarebbero diverse da proporre all'impianto da me ascoltato (sempre nell'ambito della "filosofia MOSS").
anche per questo mi sembra di poter dire che eventualmente spazio tu ne abbia, per esercitare quella parte della passione di autocostruire che è aggiuntiva e diversa da quella di ascoltare sempre meglio.
Su questo concordo, non fosse altro che è possibile arrivare al sistema completo passando attraverso gradi intermedi; l'unico vincolo che mi pare ineludibile è quello di disporre di un ambiente dedicato.

Cordialmente.

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Messaggio da Luc1gnol0 »

Guardando le cose sotto questo aspetto non trovo particolari contraddizioni.
Solo per evitare fraintendimenti: nemmeno pensavo a contraddizioni, ma a solo a differenti risultati (seppur congruenti) dell'esperienza personale di ascolto, per altro dovendo tenere in debito conto che tra le due "recensioni" sono intercorsi ben sei anni (di lavoro).
mi è stato risposto che le modifiche e le migliorie sono sempre possibili e ce ne sarebbero diverse da proporre all'impianto da me ascoltato (sempre nell'ambito della "filosofia MOSS").
E' qualcosa di simile a quello che avevo in mente (e tieni presente, la mia "debole" mente) nel thread sulle misure: all'interno della, definiamola così per il momento, "vecchia scienza", quella della risposta in frequenza, dei suoi assiomi, delle sue premesse, si misuravano certe cose in un certo modo, cercando poi di inferirne dei risultati, degli schemi di predicibilità (espressione non tecnica).

Se posso permettermi di riassumere così, l'ing. Russo ha posto in dubbio la validità dell'operare le scelte nel dominio della frequenza in favore di quello del tempo: ha confutato le premesse, così come Hubble (credo) risolse il paradosso di Olbers. Affermando l'universo non è eterno, non è tempo invariante. Ora come allora ritorna il tempo come concetto cardine (o scardinante).

In realtà a me sembra che germi in tal senso c'erano pure nel Radiotron del '38 da me citato in quell'occasione: la misura della THD, la misura principe di quelle nel dominio della frequenza, non doveva considerarsi indicativa di alcunché, una volta soddisfatti dei larghi requisiti minimi, nei confronti dell'ascoltatore.

Da allora molti (cito solo Otala) si sono affannati a cercare sostituti della THD nel dominio della frequenza, e penso a mauropenasa quando rimprovera a plovati di non aver ancora escogitato, definito un segnale di prova adeguato a fare delle misure di risposta in frequenza.

Se, a parte l'ing. Russo, nessuno ha detto "neghiamo che tutto ciò che accade nel dominio della frequenza abbia un impatto univoco e decisivo nei confronti dell'ascoltatore", al riguardo ho anche un ulteriore problema (e mi riallaccio alle domande di Mauro, ed alla mia risposta più intuita e meno meditata).

A me personalmente, che sono debole di mente (e non lo dico nè per piaggeria, nè per sfottere l'ing. Russo: lo so da me che sono un gran somaro, né mi era parso di aver cercato di nasconderlo) manca un passo successivo alla presa di coscienza.
Mi è stato "erroneamente" (virgolette d'obbligo) insegnato a fare certe cose, chiamiamole misure, ad applicare certi concetti, chiamiamole tecniche costruttive, sulla base di un certo impianto teorico, chiamiamolo colapasta.
Oggi esistono e, se sì, quali sono delle verifiche alla mia portata per effettuare "esperimenti" nel diverso dominio del tempo?
Qual'è la completa teoria da imparare mi sembra, al momento, al di fuori della mia portata (visto che nemmeno ho mai imparato bene la "vecchia scienza").
Su questo concordo, non fosse altro che è possibile arrivare al sistema completo passando attraverso gradi intermedi; l'unico vincolo che mi pare ineludibile è quello di disporre di un ambiente dedicato.
Originariamente inviato da drpaolo - 13/03/2007 : 10:07:15
Se si parla di F.1, o anche di F.3, lo capisco perfettamente: se si parla di SUV, berline o corriere, è sempre ineludibile?

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Messaggio da mariovalvola »

io sono contento per la tua esperienza.
Sono contento che ci siano vere novità nel nostro mondo

Sono contento che ci siano approcci alla riproduzione domestica diversi (non mi permetto di proporre gerarchie o quant'altro)

Spero che ci possa esser un confronto pacato e formativo senza offese e barricate .



Mario Straneo
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Messaggio da Piercarlo »

Spero che ci possa esser un confronto pacato e formativo senza offese e barricate.

Mario Straneo


Originariamente inviato da mariovalvola - 13/03/2007 :  18:25:32
Ecco, appunto... qui sta il punto!

Ciao
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Messaggio da Giaime »

Apperò!

Molto interessante. Personalmente mi associo all'idea-richiesta di Luca:
A me personalmente, che sono debole di mente (e non lo dico nè per piaggeria, nè per sfottere l'ing. Russo: lo so da me che sono un gran somaro, né mi era parso di aver cercato di nasconderlo) manca un passo successivo alla presa di coscienza.
Mi è stato "erroneamente" (virgolette d'obbligo) insegnato a fare certe cose, chiamiamole misure, ad applicare certi concetti, chiamiamole tecniche costruttive, sulla base di un certo impianto teorico, chiamiamolo colapasta.
Oggi esistono e, se sì, quali sono delle verifiche alla mia portata per effettuare "esperimenti" nel diverso dominio del tempo?
Qual'è la completa teoria da imparare mi sembra, al momento, al di fuori della mia portata (visto che nemmeno ho mai imparato bene la "vecchia scienza").
Posto che io sicuramente, sulla "vecchia scienza", ho ancora meno voce in capitolo 8)


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

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Piercarlo
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Messaggio da Piercarlo »

Apperò!
... un'esperienza assolutamente incredibile... vero? C'è più di un punto che lascia perplessi...

Vi racconto un aneddoto su un fatterello capitatomi da ragazzino.

Era la prima metà degli anni settanta, tempo di olimpiadi. E tempo di primi televisori a colori (che io e molti altri potevamo soltanto sognare).

Era pure il tempo che venivano venduti degli "occhialoni" da mettere davanti al TV per trasformare miracolosamente un povero bianco e nero in un TV color.

Un pomeriggio era in corso la premiazione al podio di una gara in cui uno dei posti era stato vinto dall'Italia.

Ero talmente desideroso di vedere l'avvenimento a colori che a un certo ho cominciato a immaginare TALMENTE BENE i colori delle bandiere e di vari oggetti che.... vedevo DAVVERO a colori. Talmente davvero da convincermi quasi di avere un TV color mascherato da bianco e nero...

La cosa durò un buon quarto d'ora finché la telecamera non riprese delle bandiere di cui non conoscevo i colori - e quindi non li potevo nemmeno immaginare... E così il "magico tv a colori" torno ad essere il povero piccolo tv bianco e nero che era sempre stato....

Ecco, il racconto dell'ascolto di Paolo, con il "clavicembalo che si sente suonare dietro" mi ha ricordato proprio quella vecchia esperienza....

Quali sono i reali limiti del nostro cervello nell'ALTERARE la percezione di una realtà ritenuta troppo povera e prosaica rispetto alle attese? - Acustiche, visive, tattili..

Lascio a voi il piacere di pensarci e, se vi interessa approfondire, cercate i testi di un certo Milton Erickson, un medico molto famoso ed esperto in faccende di suggestione... Penso che risulterà per tanti una lettura abbastanza interessante.

Ciao
Piercarlo
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Messaggio da mariovalvola »

non voglio fare l'avvocato delle cause perse. Conoscendo i liguri, posso dire che sono diffidenti e disincantati del loro. Ho avuto il piacere di conoscere di persona Paolo. Non è una persona suggestionabile. E' lontano mille miglia dal tipico audiofilo desideroso di provare un orgasmo auricolare multiplo.


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Messaggio da hobbit »

Io non ho mai ascoltato qualcosa del genere e probabilmente da comune mortale mai avrò occasione.
Mi chiedo a parte la fedeltà timbrica e compagnia bella, tutta questa informazione spaziale che viene descritta in questo post è possibile che sia contenuta nel semplice segnale stereo?
Ciao,

Francesco
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
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Messaggio da Piercarlo »

non voglio fare l'avvocato delle cause perse. Conoscendo i liguri, posso dire che sono diffidenti e disincantati del loro. Ho avuto il piacere di conoscere di persona Paolo. Non è una persona suggestionabile. E' lontano mille miglia dal tipico audiofilo desideroso di provare un orgasmo auricolare multiplo.


Mario Straneo


Originariamente inviato da mariovalvola - 13/03/2007 :  21:43:38
Guarda che per essere suggestionabili non occorre nulla di speciale. Le basi su cui "entra" una suggestione e si insedia nel cervello sono puramente neurolinguistiche. Per essere suggestionabili basta semplicemente essere intelligenti (e basta: non occorre essere geni!) e avere la capacità di apprendere una lingua. Un ipnotista esperto e pratico (come SOSPETTO sia alla fine il nostro "ingegnere") è in grado di impartire suggestioni (e di fartele accettare soprattutto se sei stato - anche solo implicitamente - preparato ad accoglierle... e dai discorsi fatti in precedenza da Paolo direi che era non solo "cotto" ma addirittura "lessato") senza che tu neppure te ne accorga.

Credimi, sapendo come fare, è molto più facile di quello che si pensa. Quasi come bere un bicchier d'acqua.

Gli altri sono liberi di credere quello che gli pare ma per me, anche in base ad altri indizi emersi (come il pianto di Moroni, se corrisponde a verità), non esiste più alcun mistero. Definitivamente: non abbiamo a che fare con un problema tecnico o scientifico ma solo di manipolazione delle percezioni (o meglio della valutazione che ad esse si da) delle persone.

Ciao
Piercarlo

PS - Non me ne voglia Paolo e non si senta in alcun modo "sminuito": poteva capitare a chiunque e non soltanto a lui in particolare. Gli è andata bene... tutto qui.
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Messaggio da Piercarlo »

Io non ho mai ascoltato qualcosa del genere e probabilmente da comune mortale mai avrò occasione.
Mi chiedo a parte la fedeltà timbrica e compagnia bella, tutta questa informazione spaziale che viene descritta in questo post è possibile che sia contenuta nel semplice segnale stereo?
Ciao,

Francesco


Originariamente inviato da hobbit - 13/03/2007 :  21:56:10
Definitivamente... NO! - Ed è stato questo l'elemento che mi ha dato più da pensare del racconto di Paolo.

Ciao
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Messaggio da mariovalvola »

L'ascolto domestico è un imbroglio dei sensi , e non potrebbe essere altrimenti. :D :D :D L'impianto migliore è quello che crea l'illusione migliore...quindi?

Mario Straneo
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Messaggio da Luc1gnol0 »

... un'esperienza assolutamente incredibile... vero? C'è più di un punto che lascia perplessi...
Originariamente inviato da Piercarlo - 13/03/2007 : 21:37:40
A me solo una cosa lascia perplessi, Piercarlo: le affermazioni tue di questo post e dei successivi.

Paolo Caviglia potrà o meno esser stato "manipolato", qui però si tratta di dover tener conto anche delle esperienze "parziali" di diversi soggetti che l'ing. Russo non lo hanno mai visto, e che riportano esperienze congrue e concordanti: per restare a questo forum cito Roberto e Riccardo. O la suggestione funziona anche a distanza di tempo e di spazio?

Tu al contrario hai compiuto un'equilibrismo degno del film "The Prestige": a prescindere da un qualunque dato di fatto, ci hai spiegato tutta la scienza dell'ing. Russo su ipotesi del tutto arbitrarie ed indimostrabili, sulle chiacchiere, sui tuoi ricordi di bambino (veri?), sul nulla: la tua si che sarebbe definibile come "suggestione", che quasi scivola in una sorta di attacco personale.

Solo che, a parte il senso comune ed una serie di conoscenze generiche, non si capisce dall'alto di quale scienza tu riesca a destituire di fondamento le teorie e le tecniche dell'ing. Russo, senza averle nemmeno affrontate nel discorso (e se realmente le conosci nemmeno lo so, e non lo pongo in questione). Tutto ciò appare, per citare Mauro Penasa, molto poco serio, come se implicitamente tu ritenessi che con le tue analisi (?) si possa vedere tutto il mondo che ci circonda, ben oltre l'elettronica ed il trattamento dei segnali elettronici.

A questo riguardo ribadisco che trovo le tue ultime affermazioni così vuote di qualsivoglia senso pratico/utilitaristico per chi ti legge in cerca di informazioni (come il sottoscritto), che se questa fosse una tribuna non esiterei ad apostrofarle con termini come "fandonie": e chi ha avuto a che fare con me e con l'ing. Russo, da Mario a Roberto, da Piergiorgio allo stesso Paolo Caviglia, sa bene cosa penso del summenzionato ingegnere, soprattutto del suo lato umano come mostrato su Internet. Per cui, ritengo possa essere chiaro, che non sia certo per simpatia o piaggeria nei suoi confronti che scrivo queste cose ora.

Mi spiace se dicendo così risulto in qualche modo "pesante": ti assicuro che non ho intenzione di attaccare - a mia volta - te sul piano personale, non ne ho motivo né voglia. Discuto le idee così come le hai espresse.
Secondo me molto male.

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Ciao, Luca
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Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
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