Per problemi di posizionamento ed estetici, vorrei sostituire con un interruttore a sfioramento l' interruttore a levetta di un ampli.
Avete provato qualche schema affidabile? Andrebbe benissimo un kit già pronto. Per affidabile intendo dire che l' interruttore non si accenda o spenga da se.
Mauro
Interruttore a sfioramento
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Prova a dare un occhio qui:
http://ourworld.compuserve.com/homepage ... /page9.htm
e anche questo http://geofex.com/Article_Folders/pffootsw.pdf
l'ambito, a prima vista ti può sembrare diverso, ma è un circuito che ho costruito in passato e funziona benissimo, si tratta di riadattarlo per l'uso che ne devi fare.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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l'ambito, a prima vista ti può sembrare diverso, ma è un circuito che ho costruito in passato e funziona benissimo, si tratta di riadattarlo per l'uso che ne devi fare.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Ciao a tutti,
Credo che un buon modo per fare un interruttore a sfioramento, quindi se ho capito bene con una placchetta da sfiorare, sia quello di usare un jfet di segnale. Le cariche elettrostatiche presenti sulla mano dovrebbero essere solitamente sufficienti per caricare il gate e portare il jfet in conduzione. Il problema poi è spegnerlo.....ma credo che un trimmer da qlke megaohm fra gate e massa ti permetta sia di regolare la sensibilità sia di contribuire allo scaricamento. Bisognerebbe fare qualche prova.....
Dovresti ottenere lo stesso effetto con una logica CMOS, poi ci comandi un set/reset. Cmq dovrebbe aiutarti la resistenza.
Oppure un altra prova da fare sarebbe di fare un pull-up della porta di un NOT (CD40106) con una R molto alta (circa 1 Meg) e poi lo colleghi a una placchetta. Vicinissima a questa dovresti porne un altra verso massa così che quando tocchi le tocchi entrambe.
Saluti,
Michele
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Credo che un buon modo per fare un interruttore a sfioramento, quindi se ho capito bene con una placchetta da sfiorare, sia quello di usare un jfet di segnale. Le cariche elettrostatiche presenti sulla mano dovrebbero essere solitamente sufficienti per caricare il gate e portare il jfet in conduzione. Il problema poi è spegnerlo.....ma credo che un trimmer da qlke megaohm fra gate e massa ti permetta sia di regolare la sensibilità sia di contribuire allo scaricamento. Bisognerebbe fare qualche prova.....
Dovresti ottenere lo stesso effetto con una logica CMOS, poi ci comandi un set/reset. Cmq dovrebbe aiutarti la resistenza.
Oppure un altra prova da fare sarebbe di fare un pull-up della porta di un NOT (CD40106) con una R molto alta (circa 1 Meg) e poi lo colleghi a una placchetta. Vicinissima a questa dovresti porne un altra verso massa così che quando tocchi le tocchi entrambe.
Saluti,
Michele
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Michele
<font color="violet">
My Listening Rig:
Source: IBM T60p, EMU 1616m, Mark Levinson No.36
Preamplifier: DIY based on JFET Input Class A Discrete Opamp
Power Amp: DIY Class A Ultra Low THD 20W
Speaker: Klipsch Heresy I</font id="violet">
Michele
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Ah, forse non ci siamo intesi sui termini: per "sfioramento" intendevo i pulsanti da CS instabili, per capirci quelli che popolano i frontali dei CDP o degli autoradio.Scusa Giaime, ma non riesco a capire quali siano gli schemi da usare nei due link che mi hai dato. Mi sembrano tutti comandi a pulsante.
Help me.
Originally posted by MBaudino - 03/03/2007 : 00:10:49
Per quello che intendi tu, oltre a ribadire quanto suggerito da Michele (però userei un Mosfet, non un Jfet, per la ridotta corrente di perdita di gate), non so se con strumenti "casalinghi" si riesca a fare un circuito stabile (che non commuti da solo) e affidabile (che commuti quando vuoi tu).
Un'altra idea potrebbe essere rilevare l'oscuramento di una LDR, potrebbe agire come un pulsante (quando la oscuri, diventa un circuito aperto).
Oppure usare la base di un BJT (magari darlington): quando tocchi una placchetta sul frontale dell'apparecchio, debitamente isolata dal resto, la metti a massa tramite il tuo corpo e permetti che scorra corrente di base, che con un beta elevato potrebbe essere rilevata. Se funziona potrebbe essere una soluzione sicura, perchè finchè non metti a massa la placchetta, difficilmente si azionerà da sola, poichè non basta la carica elettrostatica ma ci vuole una piccola corrente.
Saluti termoionici
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Purtroppo cercavo qualche info su qualche cosa di realmente testato e sicuramente funzionante. Da ragazzo ne avevo fatti un paio per azionare le lampade in camera oscura; avevano un comportamento abbastanza casual.
Scherzo, mi sembra una buona idea (ci sarebbe comunque un interruttore generale sul retro)
Mauro
Bellissimo, spengo la luce ed attaccano i Pink Floid.Un'altra idea potrebbe essere rilevare l'oscuramento di una LDR, potrebbe agire come un pulsante (quando la oscuri, diventa un circuito aperto).
Scherzo, mi sembra una buona idea (ci sarebbe comunque un interruttore generale sul retro)
Mauro
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Prova a guardare questo, è descritto per filo e per segno:
http://www.gital.altervista.org/joomla_ ... Itemid=171
Lo schema qui: http://www.gital.altervista.org/gital_box/touch_int.zip
Saluti termoionici
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Non costruite sensori toutch basati su fet o segnali elettrostatici prodotti dal corpo umano. Quegli affari rispondono indiscriminatamente a qualsiasi carica elettrostatica che subiscono, e si attivano troppo facilmente.
Nel link che ho postato, la maggior parte degli schemi si basa sull' effetto capacitivo del corpo, che concatena o meno uno specifico segnale di qualche decina di Khz. In pratica quei circuiti sono degli "impedenzimetri" a tutti gli effetti.
La presenza del concatenamento (capacitivo) con il corpo modifica l' ampiezza del segnale attivo, la modifica di ampiezza del segnale determina la commutazione. Le scariche elettrostatiche non hanno nessun peso in questo genere di circuiti, salvo che per condizioni di rottura, cosi come non ci sono problemi di RF o altro.
Quel genere di switch ha un grado di affidabilità prossima a quelli a membrana (con il vantaggio che questi non si corrodono)
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
Nel link che ho postato, la maggior parte degli schemi si basa sull' effetto capacitivo del corpo, che concatena o meno uno specifico segnale di qualche decina di Khz. In pratica quei circuiti sono degli "impedenzimetri" a tutti gli effetti.
La presenza del concatenamento (capacitivo) con il corpo modifica l' ampiezza del segnale attivo, la modifica di ampiezza del segnale determina la commutazione. Le scariche elettrostatiche non hanno nessun peso in questo genere di circuiti, salvo che per condizioni di rottura, cosi come non ci sono problemi di RF o altro.
Quel genere di switch ha un grado di affidabilità prossima a quelli a membrana (con il vantaggio che questi non si corrodono)
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Mauro
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