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Inviato: 12 gen 2007, 15:36
da MBaudino
In questi due anni ho relativamente approfondito vari aspetti tecnici della catena audio. Non si finisce mai di studiare e di imparare, ma alcuni tasselli penso di averli messi... in attesa di un primo elementare mosaico.
Nel mio personale ''piano di studi'', rimane invece del tutto scoperto quello che mi appare essere il secondo elemento piu' critico della catena, e cioè l' ambiente di ascolto. Ho scritto ''il secondo'', poichè al momento identifico l' anello piu' critico nell' ascoltatore, e quindi nelle componenti psicologiche e psicoacustiche.

Questo non è un postulato o un preconcetto, prontissimo a cambiare idea sull' importanza fondamentale dell' ambiente.

Al momento, la mia convinzione deriva da banalissime considerazioni:
- sono di norma deludenti le prove di ascolto nelle sale e salette casual delle varie convention
- presa una catena audio a piacere, spostandola di stanza si ottengono drammatiche variazioni sonore, percepipili fin dal primo secondo del piu' distratto degli ascolti


Avendo anche necessità di non disperdere troppo il tempo, vi chiedo se avete qualche riferimento da darmi per approcciare l' argomento specifico: comportamento acustico degli ambienti di riproduzione sonora, ambiente ideali, sistem di correzione ecc.?????
Sono graditissimi link, riferimenti ad articoli, libri e quanto altro sia connesso in maniera organica alla comprensione del comportamento acustico di un ambiente destinato all' ascolto.

Grazie
Mauro

Inviato: 12 gen 2007, 16:53
da Max
In questi due anni ho relativamente approfondito vari aspetti tecnici della catena audio. Non si finisce mai di studiare e di imparare, ma alcuni tasselli penso di averli messi... in attesa di un primo elementare mosaico.
Nel mio personale ''piano di studi'', rimane invece del tutto scoperto quello che mi appare essere il secondo elemento piu' critico della catena, e cioè l' ambiente di ascolto. Ho scritto ''il secondo'', poichè al momento identifico l' anello piu' critico nell' ascoltatore, e quindi nelle componenti psicologiche e psicoacustiche.

Questo non è un postulato o un preconcetto, prontissimo a cambiare idea sull' importanza fondamentale dell' ambiente.

Al momento, la mia convinzione deriva da banalissime considerazioni:
- sono di norma deludenti le prove di ascolto nelle sale e salette casual delle varie convention
- presa una catena audio a piacere, spostandola di stanza si ottengono drammatiche variazioni sonore, percepipili fin dal primo secondo del piu' distratto degli ascolti


Avendo anche necessità di non disperdere troppo il tempo, vi chiedo se avete qualche riferimento da darmi per approcciare l' argomento specifico: comportamento acustico degli ambienti di riproduzione sonora, ambiente ideali, sistem di correzione ecc.?????
Sono graditissimi link, riferimenti ad articoli, libri e quanto altro sia connesso in maniera organica alla comprensione del comportamento acustico di un ambiente destinato all' ascolto.

Grazie
Mauro


Originally posted by MBaudino - 12/01/2007 :  09:36:18
Tanto per rimanere in tema, teoria del sistema non invariante (MOSS) e correzione con totem di feltro? ; )
Forse qualcuno potrebbe illuminarci... 8)

Ciao,
Max

Inviato: 12 gen 2007, 18:08
da freccia
Se può interessare ci sono alcune considerazioni fondamentali:

http://www.renatogiussani.it/GR.htm

Saluti:
Francesco

Inviato: 12 gen 2007, 18:10
da MBaudino
Preferisco non partire mai dalla fine, supponendo che Moss sia la ''fine'', ma procedere per gradi.

Quindi sono alla ricerca di qualche riferimento classico, possibilmente orientato agli specifici problemi di un locale di ascolto.
So che Russo afferma che tutto quanto è stato detto o prodotto in 70 anni di acustica ambientale è esclusivamente finalizzato ai locali destinati alla produzione di suoni e che nulla quindi può essere utilizzato in locali destinati alla riproduzione.Non mi pongo assolutamente il problema se Russo abbia o meno ragione; ci penserò poi.

Sono nelle condizioni di non avere nessuna idea in proposito per il semplice motivo che le mie conoscenze sono a zero.
Vorrei capire meglio le differenze fra una stanza in cemento vuota, una camera anecoica e le varie situazioni reali....
Mauro

Inviato: 12 gen 2007, 19:58
da nullo
..hai chiesto niente!

Puoi vedere le cosa da mille punti di vista, può piacerti l'eco e no....Denudare i dischi o creare artefatti armonici?

Metti un tono fisso (es. sui 150HZ), cammina per la stanza e troverai dei punti dove il suono è più forte e altri dove è quasi scomparso, ora cambia la freq. e riprova, tanto basta per farti capire le scelte di MOSS ( in parte anche di Mario col suo mono).

In pratica trovare la maniere di rendere coerenti e congruenti i suoni è impossibile.

Cè gente che dice di avere finestre ampissime (filosofia Giussani?), stento a crederlo.....si perde troppo rispetto ai vantaggi.

Io ho la necessità di fermarmi assolutamente in una singola minima posizione, le facce degli amici durante i test, mi confortano.

Ciao, Roberto

Inviato: 12 gen 2007, 20:21
da MBaudino
Ti ringrazio.
Non dovrei avere grosse difficoltà a fare misure, anche accurate. DOvrei anche poter fare delle simulazioni.
Mi manca però qualunque presupposto conoscitivo; in pratica non saprei dove andare a parare: dopo aver mappato tutta la stanza, che me ne faccio dei dati?

Sarebbe un procedere alla cieca, sotto un impulso misuron-simulatorio.

E poi è troppo oneroso in termini di tempo mappare tutto ad ogni piccola modifica.

Sono convinto che studiarmi un poco il problema in modo preliminare, possa aiutarmi sia nella scelta dell' arredamento di prossima realizzazione, sia nell' esecuzione delle misure stesse, che delle eventuali simulazioni.

Qualche mese fa mi era stato suggerito di curare la simmetria delle superfici (in termini di caratteristiche assorbenti), mi pare da Valerio Russo -il gentilissimo Rusval del forum-. Consiglio che a sensazione ritengo corretto e di fondamentale importanza. Ne vorrei trovare altri 100o di consigli, ma mi piacerebbe riuscire ad avere un minimo di bagaglio tecnico per riuscire a comprendere questo ad altri suggerimenti.

La difficoltà che ho è quella di trovare qualche link sufficientemente mirato, che non banalizzi e non complichi troppo i discorsi
Mauro

Inviato: 12 gen 2007, 20:31
da nullo
...ah, ah ah!!

...non troverai mai risposte univoche, tanto per cominciare io non simmetrizzerei mai!..pensa ai vantaggi e svantaggi della simmetrizzazione.

--------------------

Puoi fare tutte le misure che vuoi alle freq. che vuoi e non riuscirai a tenere insieme il tutto. Inoltre la consapevolezza del reale peso, non quello teorico, la ottieni sono parificando ascolto e misure, è d'obbligo se non hai budget e libertà illimitati.



Ciao, Roberto

Inviato: 12 gen 2007, 21:52
da MBaudino
....non troverai mai risposte univoche,


Originariamente inviato da nullo - 12/01/2007 :  14:31:18
Come sei avanti tu 8) Non mi sono neppure posto le domande, figurati se voglio delle risposte.

La situazione è questa: dopo gli ozi invernali, ormai esageratamente protratti, dovrò nei prossimi mesi ricominciare i lavori in casa, essenzialmente mobili e complementi di arredo. Per capire in quale direzione andare, vorrei farmi un idea di come funzionano le cose di acustica ambientale per i locali in cui si spererebbe di ascoltare musica al meglio.
Devo quindi muovermi a grande linee; cose del genere: un grosso kilim su questa parete, la continuo la libreria alta, un tappetone li, la' invece è meglio lasciare un pezzo di parete nuda, meglio ribassare il soffitto in quella zona, qui' assorbo e lì rifletto ecc. ecc. ecc. Non è che spero di trovare la soluzione, ma solo di diventare un poco piu' consapevole nelle scelte che dovrò fare.
Poi ci vorrà un poco di fortuna e sicuramente molti tentativi, ma per l' ottimizzazione ci sono anni.
Mauro

Inviato: 13 gen 2007, 02:57
da clane
Ciao Mauro,
i miei 2 centesimi: andare qui http://www.mhsoft.nl/sg.asp (ti puoi anche scaricare il prog), immettere le dimensioni della stanza e vedere i modi che si creano, in ordine di intensita', assiali, tangenziali e obliqui. Guarda dove si prevedono le stazionarie, tenendo a mente che si riferiscono alla stanza vuota. Una volta identificata la frequenza-dimensione che causa piu' danni, agisci di conseguenza (disposizione di tappeti, mobili, tavoli).

Inviato: 13 gen 2007, 13:51
da drpaolo
Mauro, se posso esprimerti la mia opinione (un po' estremista):

un impianto per la riproduzione musicale allo Stato dell'Arte (non importa quale sia il costo dei suoi componenti), non può assolutamente coabitare con un normale arredamento domestico.

Se inserisci la catena di riproduzione in un ambiente domestico (soggiorno, tinello, camera da letto) non avrai un impianto di riproduzione musicale, ma semplicemente un impianto hi-fi.

Tu che hai la fortuna di ristrutturare casa, potresti forse ben permetterti di adattare una stanza alla riproduzione audio. :)

Sono così convinto di questo fatto che il mio impianto principale lo tengo in ufficio e i diffusori (un po' ingombranti) sono posizionati in maniera così bizzarra che spesso i miei Clienti ne rimangono sconcertati.

In casa tengo due impiantini vintage (Pioneer, STEG, Chario) per l'ascolto di CD, dell'audio TV e dei dischi dei figli.

Certo, anche la disposizione dell'impianto dell'ufficio non è casuale (Allison insegna !), ma al di la di tutti i trattati di acustica tecnica che ho letto, della paziente mappatura dei modi di risonanza dell'ambiente sulle basse frequenze fatta a passi di 1 Hz (e rivelatasi del tutto inutile), l'unica miglioria veramente significativa è stata ottenuta seguendo -purtroppo parzialmente- le indicazioni dell'ing. Russo, relative al "confinamento inerziale" di sorgenti e diffusori (manca ancora il giradischi, ma spero di arrivarci presto).

La mia (parziale e limitata) esperienza suggerisce quindi di non perdere tempo dietro simulazioni computerizzate di ambienti e FFT, ma di ragionare su teorie del tutto differenti, visto che con le teorie classiche non si cava un ragno dal buco !

P.S. ho provato anche con i DSP, ho ottenuto dei discreti risultati, ma non c'è paragone con quanto si può ottenere con pochi euro di materiale elastico messo al posto giusto...; )

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 13 gen 2007, 15:00
da nullo
Certo, anche la disposizione dell'impianto dell'ufficio non è casuale (Allison insegna !), ma al di la di tutti i trattati di acustica tecnica che ho letto, della paziente mappatura dei modi di risonanza dell'ambiente sulle basse frequenze fatta a passi di 1 Hz (e rivelatasi del tutto inutile), l'unica miglioria veramente significativa è stata ottenuta seguendo -purtroppo parzialmente- le indicazioni dell'ing. Russo, relative al "confinamento inerziale" di sorgenti e diffusori (manca ancora il giradischi, ma spero di arrivarci presto).

La mia (parziale e limitata) esperienza suggerisce quindi di non perdere tempo dietro simulazioni computerizzate di ambienti e FFT, ma di ragionare su teorie del tutto differenti, visto che con le teorie classiche non si cava un ragno dal buco !

...come volevasi ecc. ecc.

Anch'io sono giunto più o meno alle stesse conclusioni, come peraltro ti avevo anticipato.

Ricordo che ho posizionate per la stanza un sacco di pannelli, tubi assorbenti, alla fine sono rimasti negli angoli ed attorno ai diffusori, che ora intendo immergere del tutto nel fonoassorbente ed isolare meglio meccanicamente, presto ti farò sapere...

Ciao, Roberto

Inviato: 13 gen 2007, 18:03
da mauropenasa
Ciao a tutti.
Dall'alto della mia profonda ignoranza in materia di fisica e diffusori, tento di fare la parte dell'avvocato del diavolo (in questo caso il diavolo potrebbe essere rappresentato da alcune teorie esposte da Giussani ed Allison....).

Riguardo alla necessità o non necessità di analisi complesse dei modi di riverberazione, credo che si potrebbe esporre un "Ni" alle conclusioni di Paolo.
Il problema credo non sia nella analisi (le ultime generazioni di dsp offrono ottime performances analitiche), ma nel sapere cosa si vuole ottenere, ossia nella definizione delle "finestrature parametriche" o soglie di accettabilità di un dato modo di riverberazione ecc....

E' scontato, credo, che non si possa prendere un locale a caso e trasformarlo in auditorium; Ma vorrei porre alcuni elementi su cui far ragionare i nostri frequentatori competenti di altoparlanti e di fisica:

- I modi di risonanza (e generazione di onde stazionarie) sono particolarmente evidenti e difficili da gestire (in ambienti domestici arredati) in zona di frequenze che vanno da 20Hz (ammesso e non concesso che il locale sia in grado di "reagire" a queste frequenze.....) a circa 500Hz.

- In generale, il range definibile "basse frequenze" (20-500Hz) non ha una funzione molto importante nella definizione della "geometria tridimensionale" ipotizzata dalla tecnica di ripresa "stereo", perchè è noto che a queste frequenze la distribuzione spaziale dei suoni in campo ravvicinato è percepita come una diffusione "omnidirezionale" (senza una precisa collocazione spaziale), totalmente fino ad almeno 150-200Hz e con qualche avvisaglia di percezione tra 200-500Hz, ma nulla a che vedere con l' importanza che questo parametro assume oltre i 500Hz....)

- La geometria della fonte di suono (o di sollecitazione) è importante almeno quanto quella della stanza. Un sistema di altoparlanti di piccole dimensioni ha la possibilità, ad esempio, di essere posizionato con molta più cura di uno di grandi dimensioni, specie se si ragiona sui problemi di cui sopra.

- I modi di risonanza ambientale sono quasi sempre di natura strutturale (mura e geometrie fisiche del locale e relativa disposizione dei diffusori) mentre quelli di riverberazione (legati a frequenze più elevate per una semplice questione percettiva umana) sono legati al tipo di finitura del locale. Le due cose sono piuttosto diverse sia come problema che come soluzione....

- Se uso un sistema stereo in un locale simmetrico, ho un buon vantaggio (secondo Allison, Giussani e pure me, per quel che conta... :oops: ) legato alla possibilità di controbilanciare i modi di risonanza a bassa e bassissima frequenza usando tecniche di "asimmetria". Se un diffusore mi sollecita una risonanza strutturale ad una determinata frequenza, ho la possibilità di posizionare il secondo diffusore in modo di "assorbire" tale sollecitazione, almeno entro un certo limite.

Faccio alcuni esempi elementari, da uomo della strada:

Le onde stazionarie sono "visualizzabili" in modo semplicistico da una sinusoide che si estende su un'asse (dato che in ambiente siamo in 3D meglio semplificare ragionando su un' unico, elementare, asse, poniamo quello orizzontale....). Essa avrà un punto di massima sollecitazione (esempio parabola positiva della seno) in corrispondenza di una precisa posizione fisica, mentre ad altre posizioni corrisponderà un punto di massima attenuazione (seno negativa) o di neutralità (passaggio per lo zero).
Ne consegue che si può ipotizzare che un diffusore a 3m dal mio punto di ascolto (predefinito con un certo margine di tolleranza) potrebbe trovarsi nel massima risonanza a 100hz (esempio elementare). Se però mettiamo il secondo diffusore in un punto corrispondente alla minima risonanza a 100Hz, la risultante misurabile nel punto di ascolto sarà prossima ad un rendimento "flat". Infatti l' emissione di un tono a 100Hz in un sistema audio è perfettamente simmetrico ed in fase tra i 2 canali.
Ragionevolmente, una tale asimmetria di emissione potrà dare i suoi frutti anche a frequenze diverse, almeno adiacenti a quelle incriminate.

Altro esempio, uso di subwoofer come "equalizzatore ambientale".
Prendendo ad esempio il caso di prima, possiamo anche ipotizzare di disporre di uno o più unità per la bassa frequenza, e di potere disporle in ambiente con una certa libertà. Stesso risultato di prima, con in più la possibilità di lavorare con le opposizioni di fase che questi sistemi permettono (inversione di fase e talvolta sfasamenti programmabili....).

Altro esempio, stesso caso di prima, ma usando i famosi risuonatori passivi tanto in voga, posizionati in zone strategiche (spero non negli angoli come molti fanno....).

A questo punto, con un certo grado di esperienza, abbiamo una risposta in bassa frequenza vagamente definibile "adeguata", ma non abbiamo risolto quasi nulla, nel senso che ci siamo limitati ad evitare che una scala di basso venga percepita come una sorta di "altalena energetica". La maggior parte della gente ha questo problema ma ci convive senza grandi patemi, solo chi ascolta musica d' organo e poco altro potrebbe considerare inaccettabile tale situazione. Nei normali brani musicali, in genere, la modulazione di gamme comprese tra 20hz e 100-200Hz è molto "costante" (prevalentemente accompagnamento ritmico), per cui rende meno evidente l' eventuale scalino di emissione tra una certa nota e l'altra.....

A questo punto scopriamo che il vero elemento che caratterizza i sistemi casalinghi diventa "il campo riverberato". Questo vale particolarmente in banda fonica (300-3000Hz), per ragioni fisiologiche elementari.
Qui esistono alcune scuole di pensiero, quella degli altoparlanti "monitor" direttivi e con scarsa emissione fuori asse e quelli che cercano il contrario (omnidirezionali e dipoli su tutti).

In entrambi i casi si può (o si deve) gestire il grado di riverberazione usando prevalentemente sistemi fonoassorbenti, che in base al materiale usato avranno una efficienza specifica in range di frequenze specifiche.

L' alterazione del campo riverberato è prevalentemente compiuta dalle riflessioni (mi si permetta l'abominevole approssimazione... :oops: ) che il segnale utile può subire sulle pareti adiacenti, durante il percorso tra il diffusore ed il punto di ascolto. Ne consegue che il segnale che arriva diventi una somma vettoriale di quello principale con tutte le forme di riflessione dello stesso (quindi con vari ritardi temporali), quindi un segnale falsato.

Se usiamo una emissione direttiva, la maggiore fonte di riverbero non voluta può essere quella del segnale principale che rientra dopo una riflessione sulla parete opposta ai diffusori (dato che lateralmente si suppone di avere una scarsa emissione), per cui si tende a rendere fonoassorbente proprio quella parete.
Se usiamo una emissione molto "dispersiva", sarà importante distribuire equamente il fonoassorbente a partire dalla parete di emissione.

In pratica, stante ai nostri soliti Giussani e compagnia, "i rimbalzi" che si devono curare molto sono "le prime riflessioni", ossia i percorsi di rimbalzo più diretti e brevi. Se un segnale di errore percorre uno spazio ragionevolmente alto (riflessioni multiple), in parte perde molta energia e diventa poco rilevante rispetto a quello diretto, in parte assume ritardi tali da non riuscire più a "confondere" il nostro cervello.....

Spero di essere stato vagamente utile a Mauro.... :)

Purtroppo non ho per le mani link a letteratura specifica....

ciao




Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html

Inviato: 13 gen 2007, 20:23
da Max
http://www.rpginc.com/aboutrpg/index.htm

Link interessante. Qualcuno che lo ha provato sembra che ne abbia trovato grandi giovamenti.

Ciao,
Max

Inviato: 13 gen 2007, 20:39
da nullo
Innanzi tutto bentornato :) , volevo quasi scriverti un PM.....
In pratica, stante ai nostri soliti Giussani e compagnia, "i rimbalzi" che si devono curare molto sono "le prime riflessioni", ossia i percorsi di rimbalzo più diretti e brevi. Se un segnale di errore percorre uno spazio ragionevolmente alto (riflessioni multiple), in parte perde molta energia e diventa poco rilevante rispetto a quello diretto, in parte assume ritardi tali da non riuscire più a "confondere" il nostro cervello.....

Cosa intendi per curare?

Assorbirle?...simmetrizzarle?..direzionarle con un certo angolo?...porre ad una derminata distanza le pareti?..se sì quale sarebbe la distanza?

La mia personale esperienza porta alla prima delle tre. Sempre essa, mi dice che non si possa parlare in assoluto, pensa se il messaggio contiene già, oppure no, le informazione di ambienza..il tutto sarebbe scombinato in un caso rispetto all'altro.

Le riflessioni relative al posizionamento dell'AP sul baffle e la cassa sono... (meglio) mi sono sembrate di grande importanza, inoltre in molti agiscono su quelle delle pareti con correzioni ma non su quelle generate dal pavimento, strano, non trovate?

Ciao, Roberto

Inviato: 13 gen 2007, 21:06
da freccia
Nullo ha scritto:

"Le riflessioni relative al posizionamento dell'AP sul baffle e la cassa sono... (meglio) mi sono sembrate di grande importanza, inoltre in molti agiscono su quelle delle pareti con correzioni ma non su quelle generate dal pavimento, strano, non trovate?"

E chi l'ha detto ? Se guardi qui
http://www.renatogiussani.it/Audioplay.htm (Research2) e principalmente sul perchè della posizione del woofer nelle casse stile TSF,1 troverai che "qualcuno" ci ha pensato......




Saluti:
Francesco

Inviato: 13 gen 2007, 21:20
da mauropenasa
Cosa intendi per curare?

Assorbirle?...simmetrizzarle?..direzionarle con un certo angolo?...porre ad una derminata distanza le pareti?..se sì quale sarebbe la distanza?

La mia personale esperienza porta alla prima delle tre.....
Ciao Roberto.
Anche secondo me questo metodo è uno dei pochi che si possano adottare in condizioni normali. Mi pare di poter credere, entro certi limiti, che pure la distanza tra la fonte e le prime superfici di riflessione svolga comunque un ruolo sia in attenuazione (l'energia acustica ovviamente perde intensità con la distanza....) che in combinazione di fase (un percorso di riflessione lungo sfasa in modo tale la combinatoria da dare un vissuto meno bieco, almeno che non si arrivi a generare un vero e proprio eco....
A memoria, mi pare che lo stesso Giussani avesse espresso (su Audioreview del secolo scorso, credo.... :D ) alcune soglie di riverberazione vs frequenza adatte allo scopo....

Per quel che ne so, proprio le informazioni di ambienza originali sono le prime vittime del cattivo posizionamento dei diffusori.
Io non ho mai ascoltato musica priva di queste informazioni originali. Anche in uno studio di registrazione esiste un riverberato controllato, in genere con pannelli speciali in legno e fonoassorbente.... In caso contrario si avrebbe quell' "effetto tunnel" che si prova in camera anecoica, impensabile suonare (ed incidere) in contesti del genere....
Le riflessioni relative al posizionamento dell'AP sul baffle e la cassa sono... (meglio) mi sono sembrate di grande importanza, inoltre in molti agiscono su quelle delle pareti con correzioni ma non su quelle generate dal pavimento, strano, non trovate?
Io non lo trovo strano.... :)
(ossia, so come dice Freccia che alcuni curano la posizione dei driver nei confronti del pavimento ed altri no, e questo potrebbe essere strano... invece non trovo strano che valgano le dinamiche di riflessione e posizione dei driver rispetto al baffle...)

Per quel poco che ne so, al di là di concezioni molto tecniche o esoteriche, la posizione dei driver sul pannello e le conseguenti fasi relative che ne conseguono, complici i filtri cross, non fanno altro che determinare il diagramma polare di emissione (ossia determinano molto altro, ma io credo che in questi casi discussi la distribuzione polare sia determinante....).

Se ragioniamo su cosa sia "il riverbero", ossia una dinamica generata da particolari combinazioni temporali di uno stesso segnale ritardato od anticipato da se stesso, e cominciamo a vedere quanto le geometrie dei driver lavorino in tale senso, specie nella condizione di incrocio, ossia quando entrambi i driver interessati generano lo stesso segnale, poi andiamo a vedere il grado di dispersione in ambiente di ogni singolo altoparlante in quella condizione, credo sia facilmente intuibile che ci possano essere condizioni di favore o sfavore alla situazione.....

Se ipotizziamo di avere un mid woofer con una certa dispersione alla frequenza di incrocio (guarda caso le frequenze di incrocio dei normali sistemi 2-3 vie collimano con le frequenze chiave del riverbero....) incrociato con un TW con una dispersione molto diversa, avremmo come scontato una emissione riverberata (o quella maggiore di 30-40 gradi lateralmente e verticalmente, quella che per prima andrà a riflettersi sulle pareti laterali o pavimento) con degli "scalini di riverbero", ossia sotto una certa frequenza noteremo una certa ambienza, mentre sopra ne noteremo una diversa, con conseguente confusione mentale, dato che questa condizione non è presente spesso in natura....

Ovviamente questa è una mia approssimazione barbara, ma di fronte al silenzio da parte degli esperti di diffusori su tali tematiche.... 8)
Io francamente mi chiedo spesso cosa uno debba studiare sui diffusori casalinghi che non siano queste problematiche, come faceva Giussani....
In attesa mi tengo i mini diffusori, meglio se cassa chiusa e monitor, me li ascolto in campo vicino, e lascio ai nostri esperti di percezione il posizionamento dei loro cassoni da 3mQ.....
Sia mica per questo che alla fine uno opta per la monofonia ? :grin:

ciao

Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html

Inviato: 14 gen 2007, 02:56
da nullo
:D Francesco, non ho detto che nessuno ci avesse pensato..ma solo che non sono in molti a tenerne conto....Anzi acuni usano il pavimento per raggranellare qualche dB, così come usano baffle larghi per caricare gli AP.....

Ecco perchè non amo le misure che indicano solo la quantità del suono, non è che diversi diffusori che hanno una risposta piatta 20/20KHz, suonino sempre alla stessa maniera, così gli ambienti.....

Teatri bensuonanti esistevano prima dell'arrivo degli analizzatori, spesso ci sono problemi con i nuovi...

Mauro, come sempre è per me uno spasso leggerti perchè qualcosa viene sempre fuori dalle tue riflessioni, per aiutarmi a focalizzare alcuni aspetti che a pelle avevo percepito.



Ciao, Roberto

Inviato: 15 gen 2007, 15:07
da MBaudino
Grazie per tutti i contributi. Qualche difficoltà a comprenderne la portata, ma sto provvedendo.
Un amico -che ringrazio- mi ha 'prestato' un meraviglioso Handbook di acustica e sto ponendo le basi.
Ho anche provato a fare qualche esercizio di simulazione con il pc di un altro amico, su cui è installato un sw basato su analisi ad elementi finiti. Visti i tempi biblici di elaborazione, per il momento ho solo giocherellato con geometrie semplici, con pochi nodi, giusto per vedere come lavora il sw.
Come prevedevo, in questa fase non so' proprio che farmene dei risultati.

Leggo, sul manualetto del sw, che -ai vari modi di vibrazione- bisognerebbe posizionare il punto di ascolto in corrispondenza di un nodo in cui la pressione sia circa il 40% di quella massima (ovviamente trovandone uno che vada bene nella maggior parte dei casi). Il punto di ascolto non va necessariamente posizionato quindi in una zona con il 100% di pressione , purche' la pressione sia significativamente alta. Sono invece ASSOLUTAMENTE da evitare i punti in cui la pressione è 0.

Parlandone in termini assolutamente generali, premesso che il modello dovrà essere il piu' rispondente possibile, premesso che poi bisognerà provare ed ottimizzare, premesso che la teoria è una cosa ma la pratica è un altra (specie se la teoria non la si conosce bene e se le simulazioni sono approssimative e soprattutto non si ha nessuna esperienza)... premesso tutto questo non sono certo di aver capito il consiglio che sopra ho riportato in caratteri verdi.
Penso di aver capito questo: se voglio poter ascoltare alcune frequenze a cui corrispondono modi di vibrazione del locale, NON devo mettermi in corrispondenza di punti in cui la pressione è 0. E giusto questo? Penso di si.
Il mio obiettivo potrebbe essere però un altro. I modi di vibrazione di basso ordine del mio locale (di forma molto irregolare) cadranno (presumo) a frequenze attorno ai 25-40 Hz ( per fare un esempio il primo modo a 32Hz), frequenze che però presumo che non saranno mai emesse dai miei diffusori.
Posso quindi trascurare questi modi di vibrazione in quanto non verranno eccitati dall' emissione dei diffusori, oppure il locale si metterà comunque a vibrare a 32 Hz (primo modo) anche se eccitato ad es. a 50Hz ??? :|
Presumo che sia un problema di Q, ma al momento non riesco a inquadrare il tutto.
A sensazione penso di poter trascurare i modi di vibrazione alle frequenze al di sotto della banda emessa dai diffusori, ma mi piacerebbe avere una vostra conferma o smentita. Se è così, posso arbitrariamente decidere la frequenza di taglio inferiore del diffusore e pensare solo ai modi di vibrazione del locale alle frequenze effettivamente riprodotte? (tenendo naturalmente conto della pendenza della risposta del diffusore al di sotto della frequenza di taglio)

Grazie per la pazienza
Mauro

Inviato: 15 gen 2007, 17:40
da MBaudino
Comincierei a ragionare per priorità, essenzialmente temporali - legate alla sequenza delle cose da fare in casa.

Mi trovo in una situazione 'progettuale' in cui devo pensare come sistemare ed arredare il locale, tenendo conto ovviamente del fatto che l' uso principale sarebbe viverci, ma volendo contemporaneamente cercare una buona qualità acustica (la migliore possibile, compatibilmente), senza però sapere un tubo di cosa bisogna fare per avere questa buona qualità acustica.

L' assorbimento o riflessione al di sopra di qualche centinaio di hertz immagino sia relativamente facile da controllare. Penso che qualche risuonatore, qualche pannello, qualche tappeto, il soffitto eventualmente ribassato quì e là, una libreria piu' o meno piena ecc. possano essere sistemi facilmente introducibili. Probabilmente fra una settimana o due avrò qualche informazione in piu' e potrò parlarne ( o leggere i vostri contributi ) con qualche sia pur minima conoscenza di base.

In termini di riorganizzazione del locale, la priorità 'temporale' principale rimane invece l' eventuale intervento sotto i 150 Hz, in particolare sotto i 100 Hz. Quello che vorrei evitare, o quanto meno ridurre, è proprio la melma sotto i 100 Hz: l' obiettivo è sostanzialmente il controllo di chitarra basso, batteria ecc. - quelle che penso si chiamino basi ritmiche, anche se di musica non capisco nulla.

Alcune cose penso di poterle fare extra ambiente. Ampli con fattore di smorzamento ragionevolmente alto per la sezione bassi ( My Ref o Zeus di S. Parker), woofer ragionevolmente smorzato (niente reflex, probabilmente un DCAC posizionato sul terrazzo, che entra in ambiente solo con il condotto... ne avevo già parlato qualche mese fa), sistemi opportuni di sospensione dei diffusori e delle sorgenti e per quanto possibile delle elettroniche ( il tutto esiste solo nella mia mente, e non sarà terminato prima di un anno..)

L' obiettivo INIZIALE dei ragionamenti sarebbe rovinare il meno possibile quanto emesso sia dal wooferone ( che presumibilmente lavorerà fra i 50 ed i 100 Hz, o forse 40-90 Hz) sia la gamma minor frequenza emessa dal medio-basso ( diffusori in totale a 3 vie, triamplificati).

Ipotizzo che probabilmente gli interventi alle frequenze sotto o attorno ai 100 Hz siano difficili ( non riesco neppure ad immaginare quali possano essere), per cui intuisco che dovrei pensare per prima a questa banda di frequenza ; supponendo che si possa fare qualche cosa, non credo che si tratti solo di un pannello in piu' o in meno appeso ad una parete.
L' ambiente è quello che è, non male probabilmente grazie alla forma molto irregolare, ad L ''composita'' ( è ricavato dall' unione/scorporo di un corridoio, un bagno e una cucina).
Penso che fra una settimana, finito l' apprendistato software, potro' provare a simulare il tutto con calcoli ad elementi finiti.

Supponendo che la simulazione sia corretta, quando conosco i modi di vibrazione.... che me ne faccio Immagino che saranno parecchi, con intensita' ragionevolmente distribuite: cosa faccio, provo nel simulatore a spostare sorgenti e punto di ascolto fino a quando trovo la piu' piatta funzione di trasferimento dell' ambiente? O devo procedere in modo differente?
Nel range di frequenze 50-100-120 Hz, esistono altri tipi di interventi che posso pensare di fare? Alcuni interventi piu' immediati si scontrano con limiti fisici o logistici del locale, e potranno essere di misura ridotta (es. spostare l' asse di ascolto -supponendo che migliori qualche cosa-, allontanare i diffusori dalle pareti e dagli angoli, inserire dei risuonatori -se di dimensioni compatibili-, creare qualche ulteriore discontinuità con una libreria.... Oltre a queste cose che mi sono venute in mente o che mi avete suggerito voi, esiste qualche altro intervento possibile?

Mauro

Inviato: 15 gen 2007, 18:02
da nullo
..se giocassimo a battaglia navale, con questo siluro si affonderebbe la nave più significativa della flotta...

http://moss.forumup.it/viewtopic.php?t=263&mforum=moss

Ma qual'è la soluzione allora?

Ciao, Roberto

PS.
Questo sarà anche pazzo, ma da quando lo leggo riesco a spigarmi un sacco di cose che "sentivo", sto cominciando a numerare i puntini che uniti mi daranno una figura ( almeno spero).

Leggi qui:

http://moss.forumup.it/viewtopic.php?t=151&mforum=moss

Ho sempre litigato con gli amici, perchè sostenevo che la musica va ascoltata con gli occhi chiusi e possibilmente al buio, ora mi è più chiaro il perchè. Ciò che provavo ora ha un supporto logico chiaro e plausibile.

PPS

come volevasi....

http://moss.forumup.it/viewtopic.php?t=152&mforum=moss

Inviato: 15 gen 2007, 19:19
da riccardo

Ho sempre litigato con gli amici, perchè sostenevo che la musica va ascoltata con gli occhi chiusi e possibilmente al buio,


Originariamente inviato da nullo - 15/01/2007 : 12:02:57
Curioso. L'ho sempre preferito anche io. Buono a sapersi.

Saluti

R.R.

Inviato: 15 gen 2007, 19:38
da MBaudino
Nel mio primo post ho già premesso che <<al momento identifico l' anello piu' critico nell' ascoltatore, e quindi nelle componenti psicologiche e psicoacustiche. >>

Tuttavia anche l' ambiente, come ogni altro elemento della catena su cui posso intervenire, deve dare il suo contributo << al meglio - meglio ancora se è perfetto->>. Le soluzioni andranno sperimentate caso per caso, tenendo la mente sgombra. Immagino però che ci siano in assoluto alcune cose da evitare ed altre che sarebbe opportuno fare: è quì in mezzo che sto cercando di orientarmi, giusto per non sparare a casaccio.
Pur essendo molto difficile e faticoso leggere Russo ed estrarci qualche cosa, è uno sforzo che ritengo opportuno fare; pur apprezzando la sua volontà di fondare la scienza della riproduzione, non credo che i suoi argomenti possano essere seguiti essendo completamente digiuni di scienza acustica 'tradizionale'. Posso anche credere a ciò che mi pare di leggere nei suoi scritti o in ciò che altri traducono in taliano: mi piacerebbe però avere un minimo di background mio per valutare.

Per citare una frase di Russo estratta da uno dei tuoi link, <<... STABILITO di volere un impianto prestazionale non si può non conoscere ed applicare i criteri per l’ottenimento della prestazione: rigidezza dinamica, isolamento dalle vibrazioni, storia spazio temporale prodotta in ambiente, tutti elementi riconducibili ad un unicum ovvero confinamento inerziale dei tempi di esistenza dei suoni musicali. ....>>, al di là che non ne capisco appieno il significato, posso però ipotizzare che un minimo di caratteristiche l' ambiente le debba avere. Almeno non anecoico ( per motivi psicoacustici, dice Russo ) e sicuramente non eccessivamente riflettente: quanto, come, dove e perchè è quanto sto cercando di capire. Poi userò tutti gli elastici del caso e quanto altro.

Mauro

Inviato: 16 gen 2007, 06:52
da nullo
Relatività...

Un matto è contromano in autostrada, tutti si lamentano di lui e lui si lamenta di tutti gli altri, conoscete la storiella, vero?

Mauro, leggere Russo è un grosso problema, ci vuole pazienza (tanta), umiltà e voglia di provare a capire ciò che dice, spesso al di là di come lo dica.

Poi, non ultimo, esiste il problema del peso che può avere ogni sua affermazione e scelta.

Quanto parla del sistema hifi come non invariante, è pesante, mette in crisi chi ha un approccio classico.

In questi giorni complice il nostro stimolante FMF, ho letto molto, mettendo a rischio la salute dei neuroni che ancora gravavano liberi in testa.

Una cosa che mi ha colpito è stata l'attenzione a sopprimere le onde sonore che nascevano da spurie, battimenti riflessioni vicine alla sorgente, così come quelle che avevano ragione di formarsi attorno all'ascoltatore. Sai come la penso sui TW, chissà cosa sarebbe trattando tutta la cassa e l'ascoltatore

Così ho cercato tutto ciò che di assorbente avessi in casa, lana cuscini, imbottite ecc..... ho partorito questo:

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Ho lasciato volutamente fuori la foto (per carità cristiana), la postazione di ascolto, poi ho cercato di isolare in maniera del tutto bovina qualche elettronica..

Risultato?

Sconvolgente! Il maggior impatto sul suono che abbia mai avuto un upgrade, la miglior performance sonora che abbia mai ascoltato.

Ho pensato che gli acari mi avessero dato alla testa.

Così ho preso in ostaggio mia moglie, l'ho posta sul trespolo e lei mi ha detto che era sconcertata, testuali parole: <<..il suono fa venire la pelle d'oca...>>

Ho chiamato a raccolta gli amici che erano venuti la scorsa settimana, idem, è stata una sequela di: Sconvolgente!

Ora ti chiederai cosa è successo al suono...

Ebbene, questo benedetto mascheramento è la bestia da combattere, le riflessioni che ci avevano insegnato ad amare danno un fastidio tremendo.

La ricostruzione dello stage usando la parete dietro i diffusori è una balla tremenda.

La riflessione sulla perete posteriore fa danni tremendi.

Tutto ciò che avviene sul diffusore, sul mobile, sui bordi, sugli AP è tremendo.

Dopo quel trattamento, la dinamica è letteralmente esplosa, a volumi più bassi che in precedenza, il suono esce con una facilità e con una capacità di sbrogliare matasse assolutamente complicate, il fastidio si è abbassato a livelli marginali. La grancassa è FA-VO-LO-SA!

Ma quante cancellazioni/esaltazioni hanno letteralmente castrato il suono finora.

Una curiosità per Riccardo, mi sono accorto oggi che la tendenza a chiudere gli occhi, era generato da una mia fatica a ricavare le informazioni dal messaggio, così valeva la legge, meno stimoli, minor fatica.

Ti credo!...c'era più di quel che interessava, il cervello passava il tempo a mondare il messaggio, per estrapolare il necessario.

Caspita!.... oggi ascoltavo al buio il coro e organo di Westminster, inconsciamente ho aperto gli occhi più di una volta come se cercassi le sorgenti anche con gli occhi, insomma per la prima volta tutto cominciava ad essere congruente, non oso immaginare cosa possa essere un sistema che riesca ad esserlo pienamente.

Ciao, Roberto

Inviato: 16 gen 2007, 17:24
da Dragone
però c'è da dire che i tuoi cassoni hanno anche l' emissione posteriore (non vorrei sbagliarmi però), per forza di cose gli effetti su quello che c'è dietro si sentiranno, magari con un cassone "classico" tipo onken con emissione solo frontale basta tenerli distanti un pò di più dalla parete, i miei se li tengo troppo vicini alla parete gonfiano il basso e con le ruotine che hanno si fà in fretta a fare la prova :D
quello che voglio dire, mia personalissima opinione, con altri tipi di caricamento la differenza si sente molto di meno

Saluti, Stefano

Inviato: 16 gen 2007, 17:51
da DWX
Ebbene, questo benedetto mascheramento è la bestia da combattere, le riflessioni che ci avevano insegnato ad amare danno un fastidio tremendo.
----------------------
tutto questo è dovuto alle riflessioni e al delay di queste,
delay in senso temporale con cui il suono arriva al orecchio.
se seduto al tuo posto prima venivi investito dal onda principale e con ritardi "millisecondici " vieni investito da una sequenza di onde, sepur di minore intensità, con lo stesso messaggio della pricipale, questo "allunga" in un certo senso il tansiente e il decadimento. questo tuo ...morbido...esperimento
ti dà una senzazione di maggior dinamica e piu particolari,
perche? semplice !
il tempo di decadimento del ambiente allunga il transiente diminuendo
quindi l'intelegibilità del msg con mascheramenti di parti piu a basso volume, diminuisce quindi al orekkio lo swing dinamico e un colpo di rullante che sale di 10db fulmineamente noi lo percepiremo con 5db di dinamica perche abbiamo un "tappeto" di rumore composto da msg gia finiti ma ancora a spasso per la stanza
quindi :
il principale nemico della dinamica è il tempo di riverbero o di decadimento, che dir si voglia in parole povere quanto tempo ci mette la stanza a spegnersi per norma si usa l'RT60 ossia tempo trascorso perche il segnale impulsivo cali in ampiezza di 60db

2-i Modi invece....ai ai ai...brutte bestie...
quelle sono le note caratteristiche della stanza, unica cosa è trapparle
non ricordo chi diceva che sperava di non dover usare gli angoli,
peccato invece tutti i modi nascono lungo gli spigoli della stanza..
cosa importante è la distribuzione di questi 3 modi e le loro armoniche tra loro.
ci sono diverse teorie su un dimensionamento ottimale che permetta di
"spalmarle" in modo utile ma purtroppo noi partiamo da un ambiente gia costruito e ci dobbiamo arrangiare...sig...per questo sto elaborando una stanza "regolabile" per i miei esperimenti, manca solo un capannone :)

3- le riflessioni...queste sono curabili in modo relativamente facile e economico sopra i 500hz,

ottima l'idea dalla libreria, abbiate la cura di tenere i libri a profondità differenti non sarà un QRD ma aiuta molto a rendere diffondente la parete,
quindi alle spalle tue o del impianto o se di lato meglio da entrambe le parti
per creare una simmetria, il suo effetto è quello di distruggere le onde e spanpanarle in modo casuale ....utile? dilettevole? provare è l'unico modo...

un buon tappeto lo si puo anzi deve mettere, lavorerà sulle frq piu alte tanto quanto un trattamento a parete, il soffitto ad essere onesti dovrebbe essere trattato anche lui, ma se vi fate un soffitto a travi e tavolato con travi a vista......muy bien...

che altro dire, cio che mi manca ancora è un pz per la visualizazione 3d
ma mappare aiuta,
ciao Dy

PS
riguardo al mettersi o meno nel punto di zero pressione della stanza auita a non sentire la stanza, ma l'onda diretta arriverebbe cmq...

Dy

Inviato: 16 gen 2007, 20:13
da nullo
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D


..innanzitutto, chiedimi se sono felice!

Vero quel che dici DY, vero che il sottoscritto era avviluppato come le casse, annullamento dela riflessione posteriore ed in parte laterale ( X Marco,sei fuori strada, lascia perdere il pregresso, i bassi e la parete, io e quei disgraziati dei miei amici abbiamo non visto, ma inrìtravvisto cose inimmaginabili se continuiamo a pensare standard).


Stamane mi hanno telefonato più volte ancora sconcertati, non siamo bambini alle prime armi, non saremo tecnici, ma abbiamo sbattuto il naso a sufficenza (data l'età) in queste cose, se dico rivoluzione è perchè bisogna usare quel termine, non ho mai (MAI) ascoltato niente di simile.

Parlare di trdimensionalità è sbagliato, o è insita nel disco o è caos, meglio la monofonia di Mario allora e ne condivido pienamente le ragioni.

Da un sampler Chesky, quelle registrazioni fatte per scelta con un solo microfono , vedi Westminster Abbey, la ricostruzione era da primato, con alcune multimicrofoniche ancora credibile, con altre , ad esempio prese dai un gruppo che cantava a cappella, i vari artisti sembravano incastrati l'uno dentro l'altro... non si può ricreare ciò che non esiste in partenza...

Io per adesso cercherò di capire di più sul confinamento inerziale e su:

Immagine

Ciao, Roberto

Inviato: 16 gen 2007, 20:31
da MBaudino
Grazie DWX. Ho letto proprio ieri sera il capitolo del RT60.... I valori ottimali sono argomento di dibattito, di preferenze, di generi musicali. Comunque piu' sono bassi, piu' il segnale è intelleggibile: 0,3-0,5 sec potrebbero essere un range ragionevole per voi? Il valore di RT60, ha la stessa importanza a tutte le frequenze, o ci sono range meno imortanti?
Tutto l' ambaradan montato su da Roberto, nella originale proposta di Russo (Moss) sarebbe finalizzato piu' alla lotta delle sorgenti da diffrazione ( e da scarsa rigidità del diffusore, curata a parte con spessori e materiali opportuni), che un sistema per la sola riduzione delle riflessioni delle pareti - almeno così ho capito.


Relativamente alla prova di Nullo - molto interessante e coinvolgente il tuo entusiasmo- non ho ancora visto attentamente i sistemi di Moss che Nullo ha ''copiato''. Per quella poca attenzione che ho prestato fino ad ora ( non voglio dire che non merita attenzione, solo che non ho ancora avuto tempo sufficiente fino ad ora) mi sembra che utilizzino un woofer da 16 cm (cosa che mi sembra anche lui dichiari), presumibilmente in cassa chiusa (visto che sempre Russo dichiara che oltre ai driver non devono-dovrebbero esserci altri punti emissivi, comprese le diffrazioni. Se è così e ragionando sulla carta, riducendo la gamma bassa si perde di sicuro tutta la melma che spesso viene generata nella regione bassa dal mix composto da basso smorzamento/wooferone/ risonanze dell'ambiente/ vibrazioni indotte ecc. In gamma media e alta i vantaggi credo che siano -sempre sulla carta- assolutamente chiari.
Giusto per capire, Roberto, nelle prove hai percepito il taglio dei bassi che ipotizza Dragone?
Roberto, ma tua moglie, quando parla di te alle sue amiche, come ti descrive? :)
Mauro

Inviato: 17 gen 2007, 05:13
da nullo
:D ..mi conoscono direttamente le amiche, così posso evitare leggende che eventualmente potrebbero nascere...

Il problema così come lo ha posto:
però c'è da dire che i tuoi cassoni hanno anche l' emissione posteriore (non vorrei sbagliarmi però), per forza di cose gli effetti su quello che c'è dietro si sentiranno, magari con un cassone "classico" tipo onken con emissione solo frontale basta tenerli distanti un pò di più dalla parete, i miei se li tengo troppo vicini alla parete gonfiano il basso e con le ruotine che hanno si fà in fretta a fare la prova
quello che voglio dire, mia personalissima opinione, con altri tipi di caricamento la differenza si sente molto di meno
non è chiaro, ho sempre usato dell'assorbente dietro e casse, per non avere una riflessione importante, dato che i diffusori sono posizionati in angolo.

Un box per Woofer non suona solo avanti comunque, a prescindere dall'accordo anteriore o posteriore, il limite viene dalla larghezza ( freq. funzione della largh.) del baffle che funziona come un passa alto, è per quello che approssimarsi alla parete di fondo fa aumentare la quantità di suoni bassi, ma non saranno mai in fase per tutto l'intervallo di freq. utili.

Le casse di Russo emettono a dipolo, ma la pressione generata dal posteriore, viene assorbita completamente, così come gran parte del resto,il segreto è proprio lì, (ricorda di isolare dalle riflessioni anche l'ascoltatore):


-------------------------------------------------------------------

Ing,
mi chidevo perchè avessi scelto l'architettura a tre vie per i tuoi diffusori.
Perchè l'hai ritenuta la migliore ? Cosa hanno il monovia ed il due vie che non va?



Ti rispondo con una domanda: perchè la formula 1 è fatta come è fatta?
Perchè si è visto che:
minimo peso
massima aderenza
massima spinta aereodinamica
minimo momento polare d'inerzia
massima capacità frenante
un piccolo sacrificio in velocità massima
sono gli ingredienti che fanno la macchina più performante al mondo per girare in quei circuiti con quei regolamenti.
Allora bisogna trovare gli elementi che forniscano la prestazione relativamente ad un diffusore, prima però dobbiamo definire COSA DEVE FARE.
Oggi al mondo NESSUN COSTRUTTORE HA DEFINITO COSA DEVE FARE UN DIFFUSORE.........e si vede!
Il diffusore deve creare una storia spazio temporale priva di informazioni di contraddizione e di mascheramento per suono correlato.
Appunto!
Stabilito cosa deve fare si passa a stabilire come il diffusore deve essere fatto affinchè compia la missione.
In questo aiuta la MODELLIZZAZIONE A COMPONENTI PERFETTI.
Peraltro ce l'hanno tutti i costruttori.......
Appunto! ( la prossima vedrai che è avvirgola).
Senza la modellizzazione a componenti perfetti non puoi eliminare gli errori sistematici, il più grande dei quali è che il segnale utile ed il segnale di errore vengono emessi dall'altoparlante con la stessa ampiezza.
Occorre poi tenere conto, attraverso detta modellizzazione del fatto che un altoparlante emette suoni che hanno lunghezza d'onda dai 17 metri ai 2 centimetri per cui passa dall'essere una sorgente puntiforme ad una sorgente estesa.
Se consideri un elettrostatico ovvero un pannello esteso è come se tu avessi per le frequenze alte 16, 24 , 48 o chissà quanti tweeter che emettono lo stesso segnale ovvero emettentolo da distanze e posizioni differenti rispetto all'ascoltatore creano numerosissime storie spazio temporali con il medesimo segnale.
La modellizzazione dice che la VOCE che racconta la STORIA deve essere UNICA.
Dalla unicità della voce, assunto che costituisce un vero e proprio assioma o teorema, discende poi tutta l'analisi delle cause che fanno aumentare il numero delle voci, dalle vibrazioni strutturali alle modalità di emissione da parte delle strutture questo per restare ai diffusori perchè in realtà bisogna indagare su tutto il sistema ambiente compreso e......sorpresa.....ascoltatore compreso perchè anche se gli dai una sola informazione lui la moltiplica, la divide, la somma, la sottrae, la torce, la flette, ci riflette, la scorda, la richiama, la idealizza, la modernizza, la immondizza, la terrorizza..........beh, a sapere cosa ci fà l'ascoltatore con l'informazione sonora che gli fornisci saresti il padreterno!
Però devi sapere in partenza che se gli fornisci una informazione meno contraddittoria lui meglio lavora e magari impara cosa farne del segnale musicale riprodotto.
Divagazione a parte occorre altresì che la VOCE oltre che unica sia stabile in frequenza ovvero che non sia modulata per effetto DOPPLER ovvero modulata al minimo possibile.
Alla fine di tutto arrivi a questo:
diffusore in cui si muovono solo le membrane (rigidezza dinamica infinita in banda di lavoro) membrane che emettono solo sei voci (tre onde anteriori e tre posteriori) di cui due delle posteriori non portano informazione all'ascoltatore (assorbimento totale), membrane che emettono secondo direzioni perfettamente controllate e sono coadiuvate da mezzi di controllo della radiazione posti nel loro intorno e che producono una storia spazio temporale, in concorso con mezzi di controllo della ricezione dei suoni posizionati nell'intorno dell'ascoltatore, con il minimo teorico di errori, diffusore infine senza diffrazioni e senza riflessioni a creare sorgenti virtuali.
Tutto questo è sperimentato ed in esercizio.
Tutto questo è una vertigine tecnica di cui solo per averne la esatta percezione ci vorrà qualche anno; dopo di questo non c'è più nulla da fare dal versante della definizione del diffusore ideale.
Si potrà realizzarlo in modi diversi, magari con diversi altoparlanti e VEDERE cosa accade ma per il resto....amen!

Il costo di tutto ciò è oggi (domani Chimai Sa!) di 250.000,00 euro più trasporto, montaggio, IVA, IGE, luce, gas, telefono, panini, mancia ai ragazzi.......arrivederci e grazie!
A richiesta firma sui calzoni dell'acquirente!
A richiesta ascolto gratuito per tutti.......quelli ammessi....padrone di casa consentendo!


Ciao, Roberto

PS
Unica nota sul feltro che ho trovato:

feltro con una densità di 33 /44 gr/cm³ e struttura a lobi per l'assorbimento delle note basse + ecc. ecc.

PPS, speciale X Riccardo:
Un’ ultima annotazione: il guardare non influisce più di tanto sulla costruzione visiva dell'ambiente per mezzo dei suoni; il suono mi porta informazioni con le quali costruisco una realtà di spazio che successivamente faccio congruire con le altre informazioni spaziali che ho immagazzinato in memoria, se la contraddizione nasce rimane insanabile anche se non guardo
( tuttavia ad occhi chiusi si consegue una maggiore concentrazione sulla costruzione della realtà portata dai suoni e qualche aiutino a far quadrare i conti si ottiene).

Inviato: 17 gen 2007, 05:34
da MBaudino
<<feltro con una densità di 33 /44 gr/cm³ >>
avevo visto su Epidauro.
C' è però un errore nella densità: così fanno 33/44 Kg/litro.... un po troppo, il tungsteno arriva alla metà...
Mauro


PS: il costo dei diffusori è a coppia o caduno?

Inviato: 17 gen 2007, 05:35
da riccardo
miei amici abbiamo non visto, ma inrìtravvisto cose inimmaginabili se continuiamo a pensare standard).


Stamane mi hanno telefonato più volte ancora sconcertati,
Immagine

Ciao, Roberto




Originariamente inviato da nullo - 16/01/2007 : 14:13:07

Ecco, sarò sciocchino, ma quando si arriva a questo, un poco comincio ad avere paura.
Secondo voi, dov'è il gatto?

Saluti

R.R.

Inviato: 17 gen 2007, 06:45
da nullo
Rettifica, il feltro ha più di un peso specifico:

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Descrizione


Il trattamento acustico degli ambienti si avvale di numerosi mezzi per la riduzione dei tempi di riverbero e la distribuzione del suono.
I problemi maggiori si incontrano quando occorre trattare le basse frequenze poiché la totalità dei materiali noti ha un ridottissimo coefficiente di assorbimento acustico.
Il ridottissimo valore del coefficiente di assorbimento costringe all’impiego di elevatissime superfici esposte al suono con notevole invasività dei materiali assorbenti impiegati in forma di rivestimento di superfici.
L’assorbimento del suono in ambiente necessita di essere realizzato in modo differenziato con la frequenza, secondo noti rapporti dipendenti dal tipo di suono (parlato, musica etc.) e dalle caratteristiche dell’ambiente (superficie, volume, destinazione d’uso) ovvero in modo da realizzare i voluti valori del tempo di riverbero in funzione della frequenza.
Oltre che la funzione assorbente il materiale di correzione acustica è chiamato a svolgere la funzione di distribuire il suono nel modo più uniforme contrastando l’istaurarsi dei modi propri di vibrare dell’ambiente; tale funzione richiede il posizionamento del materiale assorbente in determinate zone per provocare, in modo controllato, l’assorbimento, la riflessione e la diffusione del suono su di esso incidente.
La correzione acustica ambientale richiede normalmente l’impiego di notevoli quantità di materiale per assorbire le basse frequenze con l’effetto di produrre un eccessivo assorbimento delle frequenze medie ed alte per cui si ricorre nella pratica a mezzi caratterizzati da elevata efficacia assorbente su ristrette bande di frequenza; tra questi mezzi si citano i pannelli risonanti ed i risonatori a cavità di Helmoltz entrambi in grado di intervenire selettivamente secondo necessità.
I citati mezzi di assorbimento delle basse frequenze sono tuttavia costosi e richiedono una previsione progettuale altamente sofisticata a causa della ristrettezza della banda di intervento, il loro principale difetto è tuttavia quello di costituirsi come nuove sorgenti di emissione dei suoni, evenienza in grado di disturbare se non addirittura compromettere la voluta distribuzione del suono in ambiente, specie quando si tratta di riprodurre i suoni registrati.
Uno scopo del presente trovato è allora quello di fornire mezzi di assorbimento del suono particolarmente efficaci a bassa frequenza; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono che abbiano elevate superfici esposte al suono con un ridotto ingombro volumetrico; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono dotati di elevata efficacia per un ampio spettro di frequenze; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono in cui la ampiezza dello spettro di intervento e le caratteristiche di assorbimenti e diffusione siano facilmente modellabili; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono dotati di grande capacità di diffondere il suono con ridotto coefficiente di riflessione ed in assenza di fenomeni di diffrazione; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono facilmente e liberamente posizionabili in ambiente per realizzare la più utile distribuzione della capacità assorbente ed il più efficace contrasto all’instaurarsi di onde stazionarie; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono che non necessitano di strutture di sostegno; ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire mezzi di assorbimento del suono di gradevole aspetto estetico per un impiego in ambiente domestico; questo ed altri scopi vengono perseguiti e raggiunti dal presente trovato di seguito descritto e rappresentato; la fig. 1 mostra la conformazione in pianta di 2 elementi poli-lobati sovrapposti sfasati di ½ passo angolare e che oppongono al suono incidente una superficie convessa ; la fig. 2 mostra la forma in pianta di elementi poli-cuspidati sovrapposti sfasati di ½ passo angolare e che oppongono al suono incidente una superficie concava; la fig. 3 è una vista in pianta di un elemento poli-lobato con un secondo ordine di lobi; la fig. 4 è una vista in pianta di un elemento poli-cuspidato con un secondo ordine di cuspidi; la fig. 5 è una vista in prospetto frontale di una colonna formata con elementi poli-lobati alternati ad elementi poli-cuspidati; la fig. 6 mostra una striscia di materiale assorbente recante forature di varia forma e disposizione; la fig. 7 è una vista assonometria di una colonna di elementi poli-cuspidati.
Gli elementi di assorbimento del suono, secondo il presente trovato, sono costituiti dalla stratificazione a formare una colonna (1), di due o più elementi di forma poli-lobata (2) o poli-cuspidata (3) sovrapposti con uno sfasamento angolare tipico di 1/2 passo; in tale configurazione, secondo l’insegnamento del presente trovato, la colonna di materiale assorbente ha effetto sul suono sia perché espone l’intera superficie di proiezione frontale sia perché espone una serie di superfici di ampiezza ridotta costituita dai singoli lobi, sia perché si costituisce come elemento dotato di un ingombro volumetrico di insieme utile a diffondere le frequenze più basse, ma anche costituito da una serie di volumi minori che intervengono sulle frequenze più elevate coprendo in tal modo una ampia banda di frequenze.
La funzione di diffusione del suono è particolarmente collegata alla volumetria della colonna assorbente (1), sia il volume totale che quello associabile ai singoli lobi (2) e cuspidi (3) (principali o secondari) contribuiscono a diffondere il suono ed a contrastare l’instaurarsi di onde stazionarie; la differenziazione dei volumi all’interno della singola colonna (1), secondo il presente trovato, consente la diffusione del suono per un ampio spettro di frequenze senza produrre eccessivi fenomeni di riflessione o diffrazione che perturberebbero l’uniformità del campo sonoro.
La stratificazione a colonna con i singoli elementi (2); (3) angolarmente sfasati realizza una serie di passaggi tortuosi in grado di aumentare l’efficacia dell’assorbimento a causa della notevole quantità di superficie esposta che il suono incontra nell’attraversarli, tale caratteristica, secondo l’insegnamento del presente trovato, consente di posizionare liberamente, nei punti critici dell’ambiente, gli elementi assorbenti (1) in modo da contrastare l’insorgere dei modi propri di vibrare del medesimo, assorbendo fortemente il suono e diffondendolo con una pressoché nulla diffrazione.
La colonna di materiale assorbente (1), secondo il presente trovato, amplia fortemente la banda di frequenze per le quali si realizza un elevato assorbimento rispetto a quanto accade con la semplice esposizione del materiale al suono secondo superfici piane; la forma a lobi (2) o a cuspidi (3), ovvero il ripiegamento del materiale, concentra in uno spazio ridotto, sia di superficie (in pianta ed in prospetto) che di volume, una elevata superficie di materiale assorbente.
La forma a lobi (2) o a cuspidi (3) viene impiegata, in modo alternativo o complementare, per accentuare la diffusione o l’assorbimento del suono incidente ai fini del contrasto all’istaurarsi delle onde stazionarie; la possibilità di collocare gli elementi assorbenti (2), (3) liberamente all’interno dell’ambiente conferisce ad essi la facoltà, altrimenti assente o molto limitata, di controllare la distribuzione del suono, fortemente necessaria in caso di suoni riprodotti in ambiente domestico.
L’anello centrale (4) conferisce al singolo elemento assorbente (2); (3) gran parte della capacità portante ovvero la possibilità di realizzare una colonna (1) senza l’impiego di strutture supplementari e consente la sovrapposizione con sfasamento angolare senza gravare eccessivamente sulla costa del lobo che viene cosi impegnata solo per garantire il corretto assetto verticale della colonna (1); la colonna centrale è preferibilmente realizzata con elementi (4) a superficie continua e chiusa in modo da realizzare un elemento dal comportamento acustico differenziato rispetto ai lobi (2) o alle cuspidi (3) che realizzano percorsi aperti; la colonna centrale (4) è pertanto utile ad incrementare la diffusione del suono incidente.
La colonna chiusa formata dagli elementi (4) può essere riempita di materiale smorzante tipo fiocco acrilico o cascami di lana naturale; la sua conformazione a tubo realizza un risonatore di Helmoltz molto smorzato e quindi utile ad assorbire una selezionata banda di frequenze.
I lobi o le cuspidi possono essere multipli per uno stesso elemento assorbente come mostrato in figura (3) ed in fig. (4); l’impiego di lobi (6) e cuspidi (7) secondari consente di realizzare un aumento della tortuosità dei percorsi e delle superfici esposte a parità di ingombro volumetrico della colonna (1); la ulteriore tortuosità dei percorsi dovuta alla larghezza variabile delle sezioni di passaggio del suono, estende la banda di intervento e l’efficacia dell’assorbimento delle frequenze più alte; i lobi (6) e cuspidi (7) secondari possono essere realizzati con differente larghezza della fascia di assorbente rispetto a quella degli elementi principali (2) e (3).
Le cuspidi secondarie (7) svolgono la funzione, secondo il presente trovato, di ridurre le riflessioni sulla colonna (1) di quelle frequenze che parzialmente riflesse dalla superficie concava potrebbero focalizzare la propria energia al centro di curvatura della superficie delle cuspidi principali (3).
I lobi (6) e le cuspidi (7) secondari costituiscono dei volumi secondari che diffondono i suoni di frequenza più elevata rispetto a quelli principali (2); (3) ampliando lo spettro di intervento della colonna (1).
Le superfici dei lobi (2) e cuspidi (3) possono essere sede di forature di varia forma, esemplificate in fig. 6 ove è mostrato il carattere di elevata varietà della forma e della dimensione da conferire ai fori e la casualità della loro collocazione in modo da incrementare l’assorbimento alle frequenze medie ed alte secondo i noti meccanismi fisici.
Le forme poli-lobate (2) in combinazione con elementi poli-cuspidati (3), nelle realizzazioni più complesse ed in combinazione con la foratura del materiale assorbente, realizzano delle trappole acustiche di elevatissima efficacia per un ampio spettro di frequenze e soprattutto per il suono incidente da tutte le direzioni.
Il materiale della preferita forma di realizzazione dei mezzi di assorbimento acustico (2); (3), secondo il presente trovato, è costituito dal feltro di lana naturale, di vario spessore e densità; gli spessori più elevati e le densità più alte aumentano l’efficacia della colonna (1) verso le basse frequenze; sono altresì impiegabili, da soli o in combinazione, tutti i materiali ad elevato assorbimento acustico quali la lana di vetro ed i poliuretani espansi in dipendenza dei desiderati effetti di assorbimento e diffusione da realizzare.


Rivendicazioni


1) mezzi per il controllo del tempo di riverbero e della distribuzione del suono caratterizzati dalla stratificazione a formare una colonna (1), di elementi assorbenti a forma poli-lobata (2) o poli-cuspidata (3) in grado di aumentare la superficie esposta al suono con un ridotto ingombro volumetrico ed una ridotta superficie di proiezione sia in pianta che in elevazione;
2) mezzi come da rivendicazione 1 in cui gli elementi assorbenti (2); (3) sono sovrapposti sfasati di una frazione del passo angolare dei lobi in pianta e tipicamente di mezzo passo;
3) mezzi come da rivendicazione da 1 a 2 in cui i lobi (2) o le cuspidi (3) vengono realizzati in due o più ordini di varia larghezza e vengono variamente associati per formare la colonna assorbente (1);
4) mezzi come da rivendicazioni da 1 a 3 in cui in cui la stratificazione della colonna (1) può essere realizzata alternando elementi lobati (2) e cuspidati (3);
5) mezzi come da rivendicazione da 1 a 4 in cui un anello centrale (4) è posto con funzione portante dei lobi e delle cuspidi e realizza nella stratificazione a colonna (1) un cilindro chiuso che si comporta come risonatore di Helmoltz molto smorzato;
6) mezzi come da rivendicazione da 1 a 5 caratterizzati dalla capacità di assorbire e diffondere i suoni in modo uniforme per ogni direzione di incidenza del suono;
7) mezzi come da rivendicazioni da 1 a 6 nei quali lobi (6) e cuspidi (7) secondari incrementano la tortuosità dei percorsi del suono ed ampliano l’efficacia della colonna (1) verso le frequenze più alte;
8) mezzi come da rivendicazioni da 1 a 7 nei quali la superficie del materiale assorbente è sede di forature la cui forma, dimensione e disposizione realizza percorsi tortuosi in grado di massimizzare l’assorbimento del suono per la più ampia banda di frequenze;
9) mezzi come da rivendicazioni da 1 a 8 e come sostanzialmente descritto e rappresentato.


Il richiedente
Laura Russo


Riassunto

Mezzi per il controllo del tempo di riverberazione e della distribuzione del suono in ambiente caratterizzati dalla stratificazione a colonna (1) di elementi conformati in pianta secondo figure geometriche poli-lobate (2) o poli-cuspidate (3).
La stratificazione avviene, nella preferita forma, sfasando gli elementi sovrapposti (2),(3) di una frazione del passo angolare della figura geometrica in pianta (tipicamente ½ passo) in modo da realizzare una serie di percorsi tortuosi che espongono al passaggio del suono elevate superfici; i condotti di passaggio sono di larghezza variabile in modo da produrre un notevole assorbimento per un ampio spettro di frequenze.
Gli elementi assorbenti (2);(3) sono realizzati, nella preferita forma, in feltro di lana naturale. Fig. (1)

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Ciao, Roberto

Inviato: 23 gen 2007, 02:37
da nullo
Repetita juvant?

http://moss.forumup.it/viewtopic.php?t= ... 7f9cb569fe

Tutte le volte che lo Russo, mi sembra che emerga qualcosa di nuovo.

Ciao, Roberto

Inviato: 23 gen 2007, 03:29
da mariovalvola
i discorsi dell'ing. Russo, non li capisco. Non è colpa sua, è sicuramente, colpa mia :D
A naso, superficialmente, qualcosa d'intrigante c'è. Oltre, come al solito, non riesco ad andare. (una mentina da qualche parte ce la devo avere..... :D :D )

Mario Straneo

Inviato: 19 mar 2007, 18:27
da gluca
Comunque, tempo fa avevo segnato questo sito come interessante

http://www.audiosonica.com/it/corso/

Credo che ci sia una buona introduzione alla materia della propagazione del suono. Pensavo di segnalarlo in un altro 3D, ma credo che qui ci stia benone

Ciao

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------

Inviato: 28 mar 2007, 04:29
da gluca
Ancora un link interessante.

http://www.auralex.it/

nel sito della casamadre americana ci sono inoltre un apio di documenti interessanti ed un software per il dimensionamento e la guida all'acquisto.

Ciao
Gianluca

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------

Inviato: 05 apr 2007, 21:09
da tgdigit
Rettifica, il feltro ha più di un peso specifico:

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Descrizione

cut

la fig. 1 mostra la conformazione in pianta di 2 elementi poli-lobati sovrapposti sfasati di ½ passo angolare e che oppongono al suono incidente una superficie convessa ; la fig. 2 mostra la forma in pianta di elementi poli-cuspidati sovrapposti sfasati di ½ passo angolare e che oppongono al suono incidente una superficie concava; la fig. 3 è una vista in pianta di un elemento poli-lobato con un secondo ordine di lobi; la fig. 4 è una vista in pianta di un elemento poli-cuspidato con un secondo ordine di cuspidi; la fig. 5 è una vista in prospetto frontale di una colonna formata con elementi poli-lobati alternati ad elementi poli-cuspidati; la fig. 6 mostra una striscia di materiale assorbente recante forature di varia forma e disposizione; la fig. 7 è una vista assonometria di una colonna di elementi poli-cuspidati.

cut


Originally posted by nullo - 17/01/2007 : 00:45:53
Scusa Roberto, tu hai visto dove sono queste figure ?
Non ricordo di averle trovate.

Guglielmo.

Guglielmo

Inviato: 05 apr 2007, 22:07
da MBaudino
Le figure del brevetto mi sembra di averle viste sul forum di VHF la cui ricerca è però disattivata. Prova con google all' interno del forum.

Alcune fotografie degli elementi ''polilobati'' li hai qui
http://moss.forumup.it/post-1979-moss.html

Mauro

Inviato: 19 apr 2007, 18:04
da nullo
Carina questa riflessione sulle riflessioni.....

Nel Video succede la stessa cosa, la luce copre se stessa ... ma non
c'e' bisogno di gridare alla grande scoperta, sono semplici osservazioni di
fenomeni che una volta individuati risulta anche molto piu' agevole
affrontarli fino ad un punto in cui il resto diventa trascurabile.

Ci vuole una grande intelligenza per capire i fenomeni che poi risultano
maledettamente semplici o quasi banali? Può darsi, ma e' un altro discorso!

Faccio questo parallelo con il video dove i concetti si capiscono con maggiore velocita'.
Se io proietto un'immagine in una stanza con la luce accesa ... la qualita'
della stessa tende ad essere scarsa, colori sbiaditi, basso contrasto,
nero inesistente, profondita' nulla, etc.

La stanza con la luce accesa e' un ambiente sbagliato e dannoso!
I videofili lo danno per scontato accorgendosene subito, gli audiofili,
almeno molti di loro, parallelamente nell'esempio, tendono a non capire.
E' come se un videofilo cominciasse a cambiare proiettore cercando di
vedere meglio, cambia che ti ricambia un giorno gli capita un vpr ad
alta luminosita' e l'immagine appare subito migliore.
Ehilala, felicita', il miglior vpr del mondo, disintegra tutti gli altri ... cosi'
l'audiofilo imbecille se ne va contento gridandolo a tutti.

Non ha ovviamente capito un ca**o, se avesse spento la luce, gia' il primo
vpr, quello forse piu' economico, sarebbe andato meglio dell'ultimo.

Morale per l'audio, e' inutile cambiare amplificatore se l'ambiente rimbomba!
L'ambiente e' fondamentale e prioritario nell'ordine delle nostre conoscenze!

Continuiamo con l'esempio.
Un giorno qualcuno per caso sbatte sull'interrutore e spegne la luce o
magari per chissa' quale conformazione astrale viene in mente di accendere
il vpr di notte ... o ca**o ... e' inutile descrivere la grande sorpresa!
Un'immagine veramente mai vista prima! Che co****ne che sono stato!

Morale per l'audio, eliminate le prime grandi riflessioni o risonanze ...
il suono acquista una nuova vita e vitalita'!

Ripetiamo, l'ambiente e' fondamentale e prioritario nell'ordine delle nostre conoscenze!

Estremizziamo l'esempio.
La luce della stanza e' ormai da tempo spenta, ma ci accorgiamo che
anche la luce del vpr stesso, colpisce prima lo schermo, poi finisce sulle
pareti bianche della stanza e ritorna sullo schermo creando fenomeni
del tutto simili a quello iniziale anche se di entita' molto piu' piccola.
Ma ormai siamo degli esperti, giu' a dipingere le pareti di nero o ad usare
tendaggi scuri ...

Morale per l'audio, proviamo posizioni piu' attente dei diffusori, scegliamo
cabinet piu' sordi, etc. etc. etc.

Ripetiamo insieme, l'ambiente e' fondamentale e prioritario nell'ordine delle nostre conoscenze!

Hi-end dell'esempio.
La luce e' spenta e le pareti della stanza sono scure.
Ma quarda un po' quest'ottica del vpr, e' una lente schifosa e di plasticaccia,
crea delle riflessioni interne, una sorta di luce spuria che disturba ... ed
eccoci subito alla ricerca di un obiettivo di pregio ... e vai avanti cosi' ...

Nell'audio avremmo cercato un ampli migliore, una sorgente migliore, e cosi' via ...

Ma allora il problema qual'e'?
L'AUDIOFILO SBAGLIA L'ORDINE NELLE PRIORITA' DELLE CONOSCENZE!
Cambia l'amplificatore ma ha ancora lasciato la luce della stanza accesa!
E' un vero co****ne!

Ripetiamo ancora, l'ambiente e' fondamentale e prioritario nell'ordine delle nostre conoscenze!


epidauro.net dell'esempio, il buon senso.
Nel frattempo siamo diventati anche esperti di fotografia, di pellicola,
di cinema, abbiamo conosciuto attori, registi e comparse ... ma c'e' ancora qualcosa
da mettere a punto nell'impianto ... vabbe' ho capito, l'ampli ha ventanni,
e' ora di cambiarlo, ... mi rimangono due lire ... m'hanno parlato bene
di quelle valvole ... oggi e' il mio compleanno, mi regalo una testina in piu'.
Ok, ... ma senza fretta!

La coscienza della conoscenza, la saggezza ed il godimento, il sorriso e
la voglia di giocare ancora.
Il suono che copre il suono, la luce che copre la luce, piu' che inindagabili sono intuibili!

Ciao, Roberto

Inviato: 20 apr 2007, 01:04
da Luc1gnol0
Carina questa riflessione sulle riflessioni.
Originariamente inviato da nullo - 19/04/2007 : 13:04:44
Tu vuoi farti "scomunicare".

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Ciao, Luca

Inviato: 20 apr 2007, 03:14
da nullo
..ohibò, anche citare Lino è diventato tabù?...ma son cose da eretici?


Nel caso, chi scomunica?..chi fa parte della corte?...può rientrare nel caso finisca per incorrerci?...oppure sono già perduto :evil:



Ciao, Roberto

Inviato: 20 apr 2007, 16:23
da Luc1gnol0
Nel caso, chi scomunica?
Originariamente inviato da nullo - 19/04/2007 : 22:14:49
Si può incorrere nelle "bolle" da destra e da manca, purtroppo. :evil:

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Ciao, Luca

Inviato: 20 nov 2007, 19:15
da MBaudino
Nel corso di alcuni giochi con feltri, coni ed elastici,ho dovuto fare qualche valutazione sulle resistenze acustiche; lo scopo era abbattere selettivamente le emissioni fuori banda passante di un diffusore, ma al momento è andata buca. Essendo un utile ricaduta di queste prove, Vi allego i due grafichetti della settimana, con gli assorbimenti ( per trasmissione, non per riflessione) misurati su alcuni materiali a fibra lunga. Non sono naturalmente misure serie, ma un' idea la danno.

Immagine



Nel grafico sopra, l' attenuazione ( per trasmissione) in funzione della frequenza di un tappetino di feltro a fibra lunga, 400Kg/m3, spesso 6mm.

Nel grafico sotto, il confronto fra l' emissione diretta di un altoparlante (misura MLSA a 5cm geometrici, 18 cm acustici, finestra:5mS) senza e con tessili frapposti, di:
-cono libero (rosso)
- feltro 6mm (nero)
- pile sintetico (verde)
- pile sintetico + maglia leggera di lana (verde acqua)
- spesso asciugamano di cotone, messo doppio (azzurro)


Piu' interessante sarebbe fare misure per riflessione, quelle che piu' interessano il trattamento acustico degli ambienti, ma sono a corto di idee sul come farle con mezzi casarecci (scheda audio, fonometri, altoparlanti ecc.)

Idee o suggerimenti su come fare misure in riflessione? L' Everest propone uno schemino utilizzando uno schermo acustico fra diffusore e microfono, entrami orientati verso il pannello di materiale da misurare. Ma, interessando soprattutto le basse frequenze, tra il dire ed il farlo ce ne passa.

Mauro

Inviato: 20 nov 2007, 19:47
da marziom
un idea mentre mangio il mio panino di pausa pranzo...

una T ovesciata, di MDF? e rivestita di feltro+ antirmbo + chi ne ha + ne metta
da un lato l'AP
dall'altro il mic
questa cosa la punti, spari verso il pannello che vuoi misurare

marzio

_____________________
Se con 10 milioni di transistor non riesci a fare tutto sei un p**la!

Inviato: 20 nov 2007, 19:57
da MBaudino
Piu' o meno è quello che propone Everest. Il problema è che il 'cono' di emissione di un altoparlante varia con la frequenza- oltre a variare il livello in asse.
Probabilmente la maniera piu' semplice - forse l' unica- è fregarsene, e fare sempre una misura di riferimento su un pannello riflettente, tipo alluminio. Poi levare l' alluminio e metterci il materiale da provare, senza modificare altro.

Mauro