TU STEREO di Mariani - Polisois

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MBaudino
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Messaggio da MBaudino »

Sul sito dell' Ufficio brevett CEE, in:
http://ep.espacenet.com/

ho letto il brevetto di Mariani-Polisois, n.° FR000002863099A1, scaricabile in PDF ( sia pure pagina a pagina).
Il brevetto è relativo ad un upgrade del trasformatore a flusso compensato.

Si tratta di un trasformatore di uscita STEREO ( 1 solo TU per 2 canali) destinato a stadi finali SE.
In pratica nei due primari dell' unico trasformatore, si autobilanciano le correnti in continua dei due stadi finali, mentre le componenti alternate vengono mantenute separate da due estensioni indipendenti del circuito magnetico. In teoria ( e presumo anche in pratica) si evita o si riduce il gap necessario nel TU per SE ( come già per il TU originario di Polisois e per l' antico brevetto Farber -presente nella biblioteca del sito), ma lo si fa con un risparmio netto di peso, in quanto si ottiene l' effetto accorpandi i due TU dei canali destro e sinistro.
L' idea è a mio modesto avviso molto buona, sia in termini economici ovviamente, ma soprattutto perchè una riduzione del volume del ferro offre potenzialmente migliori prestazioni in alta frequenza ( a parità di sezioni). Il risparmio di rame e ferro consente inoltre magari di rivolgersi a materiali magnetici piu' performanti.


Il brevetto non è ovviamente chiarissimo, tantomeno è chiaro (almeno a me) come sia possibile implementare praticamente nel nucleo i due circuiti magnetici ausiliari.

Riporto quì lo schema di principio tratto dal brevetto (che è pubblico); l' intero brevetto è scaricabile gratuitamente dal sito linkato o posso inviarvi uno zippone degli 8 files pdf.

Immagine

Sul sito di ANSA viene indicato l' uso di questo TU, mentre sul forum di AR, sempre ANSA lo indica in un paio di schemi RIIA a LCR

Avete avuto modo di trovare notizie, fotografie o di provare questo tipo di trasformatore? Cosa ne pensate?
Penso che trovi la sua massima utilità ''economica'' nei SE con alta corrente di bias ( es 6C33) ma potenzialmente potrebbe presentare vantaggi in tutte le applicazioni.
Mauro
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Messaggio da plovati »

Sembra una rivisitazione del matrix-amp, in pratica uno stereo con un solo TU, ci sono in giro articoli credo anche di Crowhurst.
edit: http://ieeexplore.ieee.org/xpl/freeabs_ ... er=1166320
da qualche parte a casa ce l'ho di sicuro, ma dovrebbe essere disponibile in qualche sito.

Ma Mariani è quello della Graaf?

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Messaggio da MBaudino »

Penso di si. Il titolare del brevetto è Giovanni Mariani.
Quello della Graaf ha lo stesso nome
http://www.graaf.it/Mariani.htm

Mauro
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Messaggio da MBaudino »

No news? Peccato.

Ho provato a scrivere a Polisois, vediamo se risponde. Gli ho dato anche il link al sito.
Piergiorgio: tu che conosci sicuramente Mariani (conosci tutti!!!), provi a mandargli una mail?

Sperando in un destino migliore di quello di Comi :?
Mauro
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plovati
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Messaggio da plovati »

Mariani non è molto avezzo alla mail e anche trovarlo per telefono non è immediato. La cosa bella è che in genere non lo trovano perchè è preso dal lavoro su qualche apparecchio.

E' noto per gli OTL ma in genere ha sperimentato di tutto e fa anche lavori su commissione. E' anche uno dei pochi professionisti dell'audio simpatici e non boriosi.

Circa l'ampli oggetto del brevetto mi ha detto di averne fatti tre e che se ottimizzato va veramente molto bene. E' vantaggioso pero' solo per valvole molto grosse tipo 6550 o 211, dove il risparmio di avere un trasformatore unico permette di destinare il resto del budget a migliorare l'apparecchio. La documentazione pubblica è unicamente quella del brevetto, per altre informazioni bisogna rivolgersi a lui.

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Davide
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Messaggio da Davide »

Non so a voi, ma a me sfogliare fra i brevetti lascia sempre un po di stupore e qualche perplessità. Ci si trova di tutto, dall' intuizione tecnicamente più geniale alla banalità più sconcertante...che però diventa ancor più geniale nel caso in cui l'applicazione dovesse acquistare una qualche importanza commerciale (in questo aspetto il concetto di brevetto assomiglia un po al gioco del LOTTO...).

Ogni tanto ci trovo cose strampalate al limite dell'assurdo, altre volte ci trovo cose non necessariamente starampalate ma talmente banali che mi saranno venute in mente chissa quante volte ma mai mi è passato per la testa di brevettarle.
Quando mi capita ciò vado un po in "crisi"... non riesco proprio a capire quale potrebbe essere una soglia di "buon senso" fra l'idea giustamente brevettabile e la "banale applicazione".
E' chiaro che è un problema mio perchè questa soglia in realtà non esiste, il brevetto in realtà dovrebbe avere finalità meramente commericali.

Cosi, ad esempio, riferendomi ad un'altro brevetto di proprietà di uno degli autori di quello in oggetto, non ho mai considerato di particolare originalità l'idea che il flusso dovuto alla CC in un TU potesse essere compensato tramite una corrente fatta circolare in un avvolgimento curiosamente definito "terziario". Non credo che avrete difficoltà a credermi se dico che mi è venuta tante volte prima di aver appreso che era stata brevettata dal suddetto "inventore", ma sinceramente non mi era mai venuto in mente che potesse essere brevettabile..... non so, mi sembra geniale quanto mettere una resistenza per generare una caduta di tensione o robe del genere.... perchè non brevettare allora il transistore connesso a diodo o una rete RLC per compensare una risonanza....

E tutto questo discorso ovviamente indipendentemente dalla reale correttezza ed efficacia o meno dell'idea, che ovviamente da un punto di vista di "protezione commerciale" non ha molta importanza (per inciso l'idea del "terziario" che pure a me era venuta alla fine ha più svantaggi che vantaggi rispetto a soluzioni più classiche......).

Venendo poi (finalmente) al brevetto in oggetto, beh... che possa in qualche modo funzionare non c'è dubbio, sul come e sul perché (o meglio sul... per cosa...?) qualche perplessità è inevitabile.
Da un punto di vista strettamente tecnico è chiaro che il flusso dovuto alla CC che attraversa il circuito magnetico principale si annulla (in senso ingegneristico, sia chiaro), non si capisce bene come possa essere garantita la separazione del flusso in AC, sempre sul circuito magnetico principale, nonostante i due circuiti ausiliari (la domanda è retorica...). Sarebbe interessante analizzare la separazione fra i canali che si ottiene da un amplificatore stereo che adotta tale configurazione di TU.....
Venendo poi ai due circuiti magnetici ausiliari, se da un lato non c'è dubbio che essendo fisicamente separati aiutano molto suddetta separazione, resta da capire bene che fine fà il flusso dovuto alla CC che li attraversa.....

In ogni caso.... credetemi, lo dico con la massima sincerità ed assolutamente senza malizia.... se questa idea ottiene una minima importanza commerciale devo riconoscere che il tutto è per me veramente GENIALE!

Ciao

Davide
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Messaggio da MBaudino »

Non so a voi, ma a me sfogliare fra i brevetti lascia sempre un po di stupore e qualche perplessità.
Originariamente inviato da Davide - 13/11/2006 :  20:45:07
Spesso i brevetti e i marchi delle grosse aziende sono buttati lì, giusto per bloccare analoghe iniziative da parte dei concorrenti.

Non è questo il caso, naturalmente.
Se ricordo bene lo stesso brevetto cita come caso tipico quello dei grossi TU, ma non ho la documentazione sotto mano.
IMHO, come chiacchera da bar, troverei che il caso tipico di applicazione siano le valvole di buona potenza, ma soprattutto di alta resistenza interna. Riuscire a compensare l' effetto della dc senza ricorrere al gap, vuol dire poter raggiungere elevate induttanze con meno spire. Sicuramente minor peso, minor costo, meno perdite nel rame e nel ferro ma anche e soprattutto minore induttanza dispersa. Direi dalla 211 ai grandi triodi da trasmissione.
Il precedente brevetto Polisois poteva dare un aiuto in questo senso, ma effettivamente il risparmio teorico con il secondo brevetto potrebbe essere notevole.
Relativamente alla tua intuizione sul terzo avvolgimento, mi sembra che sul ns sito ci sia il vecchissimo brevetto Farber a cui potrebbe essersi ispirato in qualche modo Polisois. Alcuni dicono che i due brevetti siano molti simili, lui dice che sono diversi. Personalmente non li ho studiati per nulla ( non perchè non siano interessanti, ma solo perchè non ci sono ancora arrivato), per cui non so cosa dire
Mauro
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Messaggio da plovati »

Trovato l'articolo di Crowhurst che citavo. E' troppo grande per postarlo, comunque la figura più importante è questa:

Immagine

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Re: TU STEREO di Mariani - Polisois

Messaggio da UnixMan »

Mi sono giunte alcune indiscrezioni a proposito dell'oggetto in questione. Sulla base di quanto saputo, questo dovrebbe essere fatto come segue (N.B.: si tratta di voci e di mie deduzioni basate su queste, quindi non prendetele per oro colato).

Il TU ricalca lo schema del brevetto. Nucleo a doppia C con 2 rocchetti sulle due "colonne". Senza traferro. Primari e secondari separati su ciascuna colonna.

Il tutto è progettato e costruito in modo che l'accoppiamento tra i due canali (rocchetti), che è garantito dal solo circuito magnetico, diminuisca sensibilmente all'aumentare della frequenza. Per cui con questa aumenta progressivamente anche la separazione tra i canali.

L'elettronica è costituita da 2 amplificatori SE separati, uno dei quali ha la fase invertita. I primari del TU sono connessi in modo che l'induzione statica dovuta alle correnti di BIAS (DC) si cancelli reciprocamente (seconda inversione di fase, che riporta in fase i due canali).

Alle basse frequenze il sistema si comporta grosso modo come un push-pull mono (L+R) in classe A, per poi "trasformarsi" progressivamente in due SE (stereo) man mano che la frequenza aumenta (e quindi diminuisce l'accoppiamento tra le due metà del TU e di conseguenza quello tra i canali).

L'idea non mi pare malvagia... specie considerando che alle basse frequenze la separazione tra i canali è sostanzialmente inutile.

Sotto certi aspetti la vecchia idea di Crowhurst forse è anche meglio, dato che fornisce direttamente una uscita separata per un diffusore unico per i bassi, che offrirebbe diversi vantaggi... ancorché quella in oggetto ha viceversa il vantaggio di poter utilizzare qualsiasi coppia di diffusori normali.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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