Mauro, devo riconoscerti delle doti dialettiche indubbiamente superiori. Hai una capacità notevole di muoverti sulla linea di confine fra due posizioni apparentemente contrastanti, alternando minuziosamente un passo da una parte ed uno dall'altra, senza mai scivolare.....
Il problema è che in questo modo imbastisci una serie di piccole contraddizioni, talmente sottili che per sviscerarle e controbatterle sarebbe necessario spulciarle accuratamente una per una e sviluppare un discorso molto più lungo dei tuoi - già mediamente lunghi - interventi.
Io ovviamente non ho il tempo, la voglia e probabilmente neanche la capacità dialettica necessaria; oltretutto credo che ne verrebbe fuori un discorso assolutamente inutile per la maggior parte degli utenti del forum.
Mi limito pertanto a rispondere puntualmente ad alcune tue questioni:
MI si dice spesso: L' obbiettivo finale è il suono. Vero.
Ma qualcuno degli eruditi interlocutori ha mai individuato "un suono" univoco su cui lavorare ?
A me risulta che moltissime persone convivono con sistemi agli antipodi, tutti molto felici del loro sistema.
Mi fa piacere che tu riconosca nel suono l'obiettivo finale.
Non so come la pensino gli interlocutori eruditi, ma in effetti, secondo me per fortuna, non esiste un suono univoco.
Questo però non deve essere un pretesto per buttare tutto all'aria; se la buttiamo sul "tutto è soggettivo" e magari ci includiamo pure il folklore del soggetto strampalato che ascolta la musica con lo stetoscopio perche "quello è il suo suono", è chiaro che non andiamo da nessuna parte.
Io direi che possono essere individuate un certo numero di categorie, di tipi, di "suono giusto" come lo chiama qualcuno, riconosciuti e condivisi da un numero sufficientemente elevato di soggetti da poter essere considerate "quasi-oggettive".
Quindi, un suono univoco no, ma un certo numero di "suoni di riferimento" si; l'importante è aver capito che alla fine la prova del nove la faccio con un suono e non con una misura....
D'altronde, per fare un paragone, non esiste mica un modo univoco di dirigere un'orchestra, ma - indipendentemente dai gusti personali - ..... nessuno sano di mente può non riconoscere che Toscanini sia un "riferimento".....
Per esempio, Il nostro Davide o Piercarlo, alla luce delle loro filosofie, in base a che parametri progetterebbero un loro ampli ?
Che curva di trasferimento si definisce basandosi sul puro "suono percepito" ?
Si fa un harmonyzer, un compressore, o un sistema di traslazione lineare ?
Ho detto: ....innanzitutto un buon progettista elettrico....
E' chiaro quindi che, per un ampli, un certo grado di linearità, anche grossolanamente definita, è il punto di partenza.
Quanto però spingere su questo parametro, anche in relazione al "come" ed al "dove" viene caratterizzato, tenenuto conto che ogni misura racconta solo una piccola parte della storia, è la questione fondamentale....
Lo chiedo perchè se uno mi dice che una certa armonica serve, per esempio il passo successivo è stabilire in che termini, in base a quale studio.
Se uno invece mi chiede perchè una certa armonica "non deve esserci", io posso rispondere "perchè essa non è presente nel segnale originale e quindi sarebbe una manipolazione del tutto artificiosa"....
Insomma, facile parlare "in nome del suono", ma un circuito elettronico "non suona" ma "trasla segnali elettrici".
Meglio l' alta efficienza, la bassa, ecc... L' unico "meglio" che esiste è perseguire la massima linearità di un sistema, ma questo sta alla base di qualsiasi progettazione, non esiste "un' approccio alternativo" alla progettazione, esiste solo una diversa valutazione dei parametri definiti come "linearità" (ossia linearità di insieme, di anello, di gruppo ecc...).
Di certo questo complica le cose, ma sono in un sistema chiuso qualcuno può dimostrare che una catena di anelli non lineari può dare luogo ad un sistema lineare (per compensazione), mentre a priori questo non è possibile.
Quindi io scelgo una linea progmatica: anello molto od abbastanza lineare che abbia "un' occhio" di riguardo per il resto del sistema, in modo che in casi positivi le prestazioni possano migliorare ed in casi infelici almeno il mi o anello possa almeno garantire una discreta "neutralità".
Se fai un sistema con vari parametri palesemente degradati, probabilmente non incide per nulla, ma non da garanzie di coerenza in tutte le condizioni.
Si, si, tutto corretto, tutto condivisibile se inteso come metodo di sintesi, come strumento di sviluppo.
L'importante è che poi, alla fine, se il "suono" non convince si sia pronti a..... ricominciare tutto da capo.
Perchè sarebbe abbastanza "umano" quanto errato, dopo tutto 'sto lavoro alla ricerca della linearità, di fronte a risultati discutibili, farsi prendere dalla tentazione di dire: "...va be, il sistema è superlineare, c'ho le prove, le misure, se poi la media delle registrazioni.... la media degli ambienti di ascolto.... la media dei tecnici del suono.... gli elementi soggettivi...."
Naturalmente tutti tendono ad avere ricette migliori degli altri (anche io), ma questo una persona esterna lo deve capire a modo suo. Non tanto in base al famigerato "suono", ma in base alle "regole di progetto" che uno pone.
Ad esempio, io sostengo la grande importanza della linearità di risposta
della impedenza interna di uscita dell ampli di potenza, ed attendo smentite in tale senso in nome "del suono".
Io do grande importanza al valore effettivo di tale resistenza (il Damping factor), valore che in base al quale si ha un vissuto molto diverso del suono di quasi tutti i diffusori, attendo smentite in nome del "suono".
IO do grande importanza alla dinamica di applicazione della NFB globale e locale, attendo smentite in nome del "suono".
Perchè dovresti essere smentito? E' probabile ed auspicabile che i parametri da te considerati siano assolutamente comatibili e determinanti per l'ottenimento di un buon suono; è che questo per mia esperienza va sempre verificato, purtroppo caso per caso, con "la prova del nove" dell' ascolto.
Se un sistema che ottimizza tutti questi parametri raggiunge il fine che mi ero preposto, benissimo, non c'è niente da smentire.
Io posso solo riferire, se la cosa può esserti di qualche utilità, di aver ascoltato molti componenti e sistemi messi a punto in maniera da massimizzare all'estremo alcuni dei parametri da te citati, che rispetto alla funzione di (ri)produzione dei suoni e della musica lasciavano abbastanza a desiderare...
Insomma, esiste un solo approccio, empirico o meno che sia, che deve per forza passare attraverso una concretizzazione tecnica della percezione, il resto sono chiacchiere.
Fino ad un certo livello è sicuramente cosi, oltre un certo livello di ottimizzazione (che è poi quello di cui stiamo parlando) "la concretizzazione tecnica della percezione" può non essere più tanto vantaggiosa per il mio scopo. Anzi può essere un intralcio, introducendo delle complicazioni e delle approssimazioni più grandi dei problemi che deve risolvere.
Insomma se lo sviluppo del modello teorico mi deve costare di più, ed essere comunque abbastanza impreciso.. tanto vale che costruisco direttamente il bread-board e lavoro su quello... questo sempre in un ottica pragmatica, di sintesi...
Che poi alla fine la particolarità più "nobile" del lavoro del progettista di un certo tipo di sistemi di (ri)produzione audio (professionista o dilettante che sia) è proprio questa; altrimenti sarebbe come detto, con tutto il rispetto, "elettronica spicciola".
Invece di parlare di "suono" bisognerebbe parlare di "rapporto tra la percezione e alcuni parametri tecnici". Questo è il mio unico elemento di interesse.
E questo è un aspetto sicuramente importantissimo. Però quando trovo affermazioni, come quella che hai fatto tu di recente in altro 3D a proposito di jitter, del tipo:
Qualche maligno potrebbe far notare che nella maggior parte dei sistemi di demodulazione analogica usati per il TDA, ma anche nel TDA stesso esistono dinamiche distorsive spesso maggiori anche di un ordine di grandezza rispetto a quelle del jiitter.,
mi viene il sospetto che spesso il problema venga risolto a tavolino sulla base di "presunzioni" di natura teorico/tecnica.....
Come polarizzare un BJT o un opamp o un tubo non è un problema che mi riguardi, lo so fare e ci sono montagne di documentazioni di persone competenti che indicano i metodi. La progettazione audio è altro....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
Originally posted by mauropenasa - 21/11/2006 : 11:28:31
...e su questo, di fatto, sembrerebbe che siamo assolutamente d'accordo....!!!!
Vabbé, mobbasta..... andiamo a lavorare...!!
Ciao
Davide