Salve a tutti,
vorrei sapere se qualcuno ha provato, in un amplificatore PP a pentodi / tetrodi a fascio, a collegare le griglie schermo "alla McIntosh", magari implementando pure il cathode feedback.
Ecco cosa fanno: ho evidenziato in rosso il ramo inferiore del PP, e in blu quello superiore. La cosa da notare è appunto che ciascuna griglia schermo è collegata all'anodo DELL'ALTRA valvola nel PP.
Ora, qui ci sarebbe da discutere: la presenza di reazione catodica complica un po' le cose. Da "Wide Band Amplifier Coupling Circuits" - brevetto della McIntosh scaricabile qui, si evince chiaramente che il suddetto collegamento è frutto di una ricerca per la massima efficienza dello stadio d'uscita. Questo perchè chiaramente in presenza di CFB, se lo schermo fosse ad una tensione costante rispetto a massa, dato che il catodo NON lo è verrebbe meno il "dogma" dell'operatività a pentodo, ossia Vg2-k = cost.
Se non interessa l'efficienza, invece?
La domanda è: posso dunque fidarmi invece di Spice (per quanto i modelli dei pentodi/tetrodi siano molto approssimativi...) che afferma che il collegamento "alla McIntosh" aumenta l'efficienza ma peggiora la distorsione? Dal circuitino che ho buttato giù, posizionare gli schermi a potenziale fisso (tramite un regolatore dall'anodica) mi fa guadagnare qualcosina in linearità, in presenza di reazione catodica.
La seconda domanda è: tenendo conto che un regolatore attivo NON lo posso impiegare, complicherebbe troppo le cose, vale la pena proseguire su questa strada (ossia degli schermi "cross-connected" alla McIntosh) o ha più senso andare di ultralineare (sempre abbinato alla reazione catodica)?
Vi ringrazio in anticipo se vorrete far conoscere la vostra esperienza in merito.
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
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Reazione catodica e pentodi
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