progetto subwoofer ma veramente sub

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione dei diffusori acustici
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audiofanatic
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Messaggio da audiofanatic »

leggo con ritardo il thread e vorrei confrontarmi con voi su un argomento su cui si è glissato, ovvero il rapporto tra ambiente di ascolto e percezione.

il discorso della lunghezza d'onda e del quarto della sua lunghezza fa riferimento a un modello geometrico della propagazione delle onde sonore peraltro molto semplificato (come variabili in gioco).
è per questo che è facilmente controvertibile.

attenzione, questo non vuol dire che le dimensioni dell'ambiente di ascolto non influenzano l'ascolto in bassa frequenza, ma semplicemente che il modello applicato è troppo semplificato.

è un discorso peraltro applicabile ad altri ambiti (come quello dei cavi, per es.) in cui tutto può essere spiegato, se solo si perfeziona il modello rappresentativo.

nell'acustica ambientale il modello può diventare molto complesso, perchè bisogna tener conto di almeno due macrofattori:

1. l'ambiente è parzialmente riverberante.
2. le pareti influenzano con la loro massa e con la loro superficie non solo i fenomeni di riflessione ma anche quelli di rifrazione
3. le pareti trasmettono vibrazioni, quindi al 'modello' delle onde piane va aggiunta una componente trasversale e flessionale.

ognuno di questi macrofattori influenza l'ascolto con peso di volta in volta diverso ma presente.
peraltro il modello è generalizzabile e può (so che c'è chi l'ha fatto ma non ho letto gli articoli del AES journal in questione) permettere di affinare lo stesso modello di thiele small per i diffusori, che si basa sostanzialmente su un bilancio di energia e non ricorre ad una rigorosa analisi tensoriale.

questo almeno in via teorica, poi di volta in volta bisogna valutare gli elementi più significativi per le (dovute) semplificazioni.

Dario

p.s.: devo specificare che ascolto con due monovia da 13cm bookshelf :-)


Originariamente inviato da d_oris - 05/11/2005 :  02:04:24
Leggevo proprio stamattina un interessante paper appena pubblicato su Jaes di settembre, si tratta di un sistema in grado di analizzare una waterfall in modo selettivo, per isolare le singole risonanze e verificarne il Q, molto interessante la parte finale con esempi di applicazione sia per controllare i modi di vibrazione radiali e assiali degli altoparlanti e quindi trovare il limite del comportamento a pistone, sia per analizzare i modi di vibrazione degli ambienti, eccitandone i modi e quindi analizzando la WTF in modo selettivo estrapolando le singole risonanze

Filippo
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