I test sonici vengono condotti coi monitor della harbeth.
In sala d'ascolto invece uso principalmente Holophone Integral.
Che efficienza hanno? (le ultime ,scusami, non le conosco proprio
)
hai mai pensato di complicarti la vita con un bel ferro interstadio?
Mario Straneo
Originally posted by mariovalvola - 24/01/2008 : 22:20:57
Le holophone sono oggetti molto particolari, purtroppo non più prodotti da qualche anno.
Non sono dichiarati dati ufficiali di misure, e questo a me non fa assolutamente problema, riconoscendo loro una "emissione" quanto mai affascinante e straordinaria, unica nel suo genere.
Ad "orecchio", comunque, sembrano essere molto più efficienti dei monitor harbeth.
Io direi 94 - 95dd 1w/1m, ma posso sbagliare.
Per il resto, SI.
Ho semrpe provveduto a "complicarmi la vita" con qualunque soluzione.
Ho sperimentato di tutto. enhanced triode mode(mi ritrovo di versi "sweep tubes" in casa), monkeys vari ecc. ecc.
I ferri interstadio li ho sperimentati a lungo, ma non sono giunto mai ad una soluzione sonora ottimale...
...o meglio, una volta ricordo di aver raggiunto qualcosa di estremamente piacevole...parliamo di circa 8 anni fa e sinceramente non so dirti neanche perchè io non abbia voluto approfondire...
Si trattava di un SE di EL34 pilotate da un "trafo" di interstadio che però non aveva a monte una valvola, bensì annoverava un TDA2822...
Per il resto(e qui mi porti a "debordare" dal 3D alla grande!), sono ben conscio che l'alta fedeltà non esiste.
Ho discreta esperienza di concerti "live", sono stato anche esecutore, e sono convinto che l'esperienza live non è riproducilbile in assoluto.
L'emozione va vissuta al momento.
Non sono quindi d'accordo con chi ne fa una mera questione di quantità, e considera l'hi-fi a seconda degli SPL.
A me u concerto dal vivo emoziona(se ben eseguito). Riportare in una stanza di casa la stessa pressione sonora mi da fastidio e basta.
L'hi-fi è solo un grande inganno, dove le prime manipolazioni avvengono in fase di resgistrazione. Tutto il resto è conseguente.
Per me la pressione sonora è un aspetto poco importante rispetto alla dinamica ed alla fedeltà timbirica.
è una questione di qualità rispetto alla quantità...
Ma anche dinamica e timbrica sono difficilmente "fotocopiabili", specie se a monte v'è già manipolazione in fase di registrazione.
Le altre limitazioni fanno il resto(supporto, hardware)
Diffido fermamente dai canoni di valutazione costruiti artifizialmente nel tempo per la valutazione degli impianti hi-fi.
Parole come focalizzazione, nero infrastrumentale ed elocubrazioni mentali varie, a me non dicono assolutamente nulla.
Capisco che la maggior parte delle persone appassiona di hi-fi importa poco della musica "live", e l'hi-fi stessa assurge ad un piano prioritario.
Mi spiace che il software di riferimento sia spesso costruito in sala di registrazione, e gli stessi esecutori si pongono in un contesto poco "credibile" a livello artistico/emozionale.
L'evento artistico è solitamente irripetibile, e deve avere un contesto, che non è certo la sala di registrazione. Al concerto chi c'era, c'era....
Per il resto, stiamo parlando di artifizi ed inganni.
In cui, in un certo senso, anche io sono comunque "coinvolto".
Con questa "coscienza", possiamo godere di "inganni" piacevoli o restare insensibili ad inganni mediocri...o addirittura provare fastidio.
Tutto gira intorno alle nostre aspettative, alla nostra sensibilità, alle nostre esperienze...
Ecco perchè un impianto hi-fi può regalare emozioni, pur non essendo assolutemente di "alta fedeltà".
L'elaborazione dei "dati" è affidata al cervello, ed il cervello è "bonario", perchè si sforza sempre di riconoscere, ed ha quindi una tendenza all'adattamento incredibilmente efficiente.
Non bada ad una lampadina ad incandescenza, così come non bada alle stranezze di un neon, o dell'oscurità accentuata...
Ci fa caso nel momento che si vuole forzatamente notarlo...però, una volta che "conosce" una "fonte", si abitua.
Ecco perchè riesce a sopportare il fruscio di una radiolina, quando la stazione è captata a fatica...ma riconosce comunque il messaggio...
Ecco che riesce a filtrare tale fruiscio, e riesce anche a trasformarlo in nostalgia/piacere...
Per questo, gli apparecchi che voglio costruire devono rispondere ad una piacevolezza assoluta, ad un "inganno" magico...
Non è vero che un ampli deve "sparire" dalla catena audio...o deve asetticamente trasferire un segnale già manipolato(registrazione)...
Voi sapete bene, del resto, che le misure dei sistemi di altoparlanti, degli ampli e di tutto il resto, sono lontane dall'essere perfettamente "asettiche"...
Ecco perchè cerco i componenti a me più fisiologici...
Che poi, se andiamo a valutare strumentalmente, scopriamo sempre le motivazioni di tale piacevolezza...
Basta sapere cosa misurare...
Ecco perchè, guardando l'oscilloscopio quando testo un trasformatore di uscita e poi ascoltandolo ed avendo conferma di certe "cosuccie", mi vien da ridere pensando a chi si preoccupa di fare il "fine tuning" coi cavi di alimentazione o coi fusibili(e penso tra me e me: "porelli...possono intervenire solo lì...")
Oppure, pensando ai condensatori, capisco perchè molti oggetti "cult" audiofili, sono presenti nel mio banco prova, ma non finiscono mai nelle realizzazioni finali....
...è difficile poter pensare ad usare un Mundorf, quando la mia volontà di sperimentazione mi ha portato ad apprezzare altro.
Ed ai catodi chi ci pensa?
Provateci 2-3 di questi(quelli da 50V o 100V 20uF) e poi datemi risposta:
http://www.ecicaps.com/pub/MU12.pdf
PPS, ovvero Metallized Polyphenylene Sulfide...roba ancora "sconosciuta" a chi crede d'essere "avanti", solo perchè cambia un fusibile...
Insomma, sono autocostruttore(o meglio, ricercatore, dato che autocostruttore DIYer mi sa di "piccolo chimico") per realizzarmi oggetti il più possibile vicini al MIO piacere, e non certo per il gusto di vedere qualcosa che semplicemente si accenda o funzioni...
Diciamo quasi ad intuire e prevedere un risultato, cercandolo tra i milioni di componenti esistenti...
Aver coscienza di ciò che accadrà usando una certa valvola in un certocontesto, con una determinata componentistica...non dimenticando comunque di sperimentare altro, magari per conferma...o smentita(non si finisce mai di imparare. O meglio: non si finisce mai di sorprendersi)
Ecco perchè la 2A3 alla fine per me è un laboratorio più che una realizzazione.
apprezzo altro, rispetto ai classici, e stento a capire anche perchè sono divenuti classici.
Una 10Y o una 45, magari una PX-25 sono più vicine a ME.
Così come non sono per il DHT "per forza".
Le 6336, le 6082 o 6080, come tante altre, hanno secondo me insiti internamente dei pregi che tendono all'eccellenza(vuoi mettere il trasformatore d'uscita molto meno critico?).
Così come un progetto quale il "primo" dell'amico Piergiorgio Lovati, secondo la mia filosofia può divenire facilmente un "ULTIMATE".
con componentistica "ristretta" e miratissima e qualche ritocco, quella valvola rappresenta un pregevole "viaggio musicale", per chi non ha problemi a convivere con 2W.
Un "viaggio" senz'altro più raffinato(per una "utenza" particolare) rispetto al 90% dei monotriodi DHT commerciali che accendono semplici lampadine.
Ma si sa...l'occhio vuole la sua parte, ed il "materasso di linus" è una metafora quantomai calzante...
Come vedi, ho irrimediabilmente debordato.
Chiedo venia.
Fabio.
Se vuoi essere felice per un giorno, bevi.
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Se vuoi essere felice per tutta la vita, ascolta solo amplificatori a valvole.