marley ha scritto: ↑07 ott 2022, 11:05
...ok preso atto dei "limiti" dell'ampli che casse o altoparlanti potrei collegarci?
Dipende... da molti fattori.
In generale, date le caratteristiche dell'ampli, dei diffusori adatti devono avere alcuni requisiti essenziali:
1) Impedenza
L'assenza di secondari multipli per adattarsi a carichi diversi impongono che l'impedenza nominale deve essere di 8 Ohm. Per la precisione, nel caso de “Lo Scherzo” coi suoi TU originali, il modulo dell'impedenza dovrebbe essere il più vicino possibile a 7 Ohm
su tutto lo spettro utile, ed in modo particolare nel range delle frequenze basse e medio-basse (laddove è concentrata la maggior parte della potenza spettrale di un segnale musicale), e possibilmente anche la fase dovrebbe essere regolare.
2) Smorzamento
Data l'impedenza di uscita relativamente elevata (quasi 4 Ohm ==> DF ~= 2 su 8 Ohm), è bene che il diffusore sia già abbastanza ben smorzato di suo (di fatto questa esigenza coincide con quella di avere un andamento massimamente "piatto" e regolare di modulo e fase dell'impedenza, come già indicato nel punto precedente).
3) Sensibilità
ovviamente è necessario che i diffusori abbiano una sensibilità adeguata per poter produrre pressioni sonore sufficienti con la modesta potenza disponibile. Ma cosa significa “
sensibilità adeguata”? Dipende. Fondamentalmente dall'ambiente dove devi inserirle, nonché dalle tue abitudini di ascolto.
Per un ascolto "near field" a volumi moderati, specie se l'ambiente di ascolto è piccolo, possono essere sufficienti anche dei comuni "mini-monitor" con sensibilità media (>=85dB/W/m) o medio-alta (>=90dB/W/m).
Se al contrario non vuoi ascoltare in near field e l'ambiente è grande (e magari ami anche ascoltare a volumi elevati) ci vogliono dei diffusori con sensibilità molto alta (>= 100dB/W/m). Che purtroppo sono pressoché inevitabilmente "impegnativi" sia come costi che come dimensioni.
Tanto per chiarire: la potenza "utile" di cui disponi è di circa 1W. In near field, assumendo un punto di ascolto a circa 1m dagli altoparlanti (e quindi diffusori alla medesima distanza tra loro per ottenere il triangolo stereo canonico), con 85dB/W/m ed entrambi i diffusori pilotati otterresti una pressione sonora max pari ad 88 dB.
Aumentando la distanza dai diffusori la pressione sonora diminuisce. Ad es., in aria libera (trascurando l'attenuazione dell'aria stessa) vale:
Leq=Lrif−20*Log(r/rrif)
Dove:
Lrif (dB) = livello di pressione sonora noto ad una determinata distanza dalla sorgente;
rrif (m) = distanza dalla sorgente alla quale è noto il livello di pressione sonora Lrif;
r (m) = distanza dalla sorgente in cui si vuole calcolare il livello di pressione sonora;
Leq = pressione sonora risultante alla distanza r.
Per cui i tuoi 85 dB a 1 metro dell'esempio precedente diventerebbero 79 dB a 2 metri ( +3 dB = 82 dB con entrambi i canali pilotati), e così via (qui un comodo
calcolatore online).
In realtà in un ambiente chiuso le cose sono molto più complicate, perché al suono diretto vanno sommati i contributi dovuti a quello riflesso e diffuso dall'ambiente, e va tenuto conto dei vari assorbimenti, risonanze, ecc (che oltre tutto rendono il tutto dipendente dalla frequenza, nonché dalle posizioni, ecc). Ma, per farla breve, in un normale ambiente domestico, l'attenuazione con la distanza è molto minore di quella in aria libera. Per ambienti relativamente piccoli e poco o per nulla assorbenti l'attenuazione con la distanza tende ad essere quasi nulla (il che va a vantaggio di minore richieste di potenza/sensibilità... ma per contro crea un mucchio di problemi di "qualità" dell'ascolto).