Ciao a tutti sono nuovo e capisco di entrare "nel sapere dell hi fi: chiedo un consiglio
Ho un vecchio ampli technics ZU22 35 W e un phono SL D 212 usati nel 1980 molto poco. Volevo abbinare un CD quello visto nella promozione ovvero Hitachi + Advance acustic ma non so se funziona con lo ZU22.
Oppure mi consigliate di prendere tutto nuovo?
Grazie
Ciao
Maurizio
A 62 anni mi rifaccio l'ho fi...
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Re: A 62 anni mi rifaccio l'ho fi...
volevi dire SU-Z22 ?Rigo ha scritto:Ho un vecchio ampli technics ZU22 35 W
Rigo ha scritto:Volevo abbinare un CD quello visto nella promozione ovvero Hitachi + Advance acustic
dove? quale?
se l'ampli funziona ancora normalmente, non vedo perché non dovrebbe. Quasi tutti gli ampli dell'epoca avevano un ingresso audio linea ("Aux"). Basta che colleghi l'uscita analogica di qualsiasi CD Player (o DAC) a quell'ingresso ed hai fatto.Rigo ha scritto:ma non so se funziona con lo ZU22.
Prendere tutto nuovo è un'opzione che potrebbe avere senso se vuoi puntare a livelli qualitativi superiori a quelli ottenibili con quello che hai già, ma la cosa implica anche costi molto elevati. Non conosco quel modello in particolare, ma non è raro che un buon ampli di quegli anni "suoni" meglio di molti prodotti contemporanei, quanto meno di fascia economica.
Se non hanno grossi problemi, per cominciare ti conviene senz'altro usare gli apparecchi ed i diffusori che hai già. Se poi sentirai l'esigenza di puntare a livelli più alti puoi sempre sostituire i vari elementi dell'impianto in un secondo tempo.
Attenzione però che è probabile che l'ampli abbia bisogno di una revisione: condensatori elettrolitici ormai troppo invecchiati da sostituire, contatti ossidati da ripulire, ecc.
N.B.: se nessuno lo ha più acceso da anni, o addirittura decenni, non provare a collegarlo alla rete elettrica e ad accenderlo così com'è! Portalo prima da un tecnico competente per la revisione, facendogli presente la cosa.
Questo perché i condensatori elettrolitici (come ad es. quelli di filtro dell'alimentatore), oltre ad avere problemi con l'elettrolita che tende inesorabilmente ad asciugarsi col passare degli anni, se restano inutilizzati per lungo tempo hanno anche un altro problema: perdono il dielettrico (il sottilissimo strato di ossido di alluminio che costituisce l'isolante che separa le due armature). Detto in parole povere, vanno in "corto".
Normalmente quest'ultimo è solo un problema transitorio: se l'elettrolita non è del tutto andato, il dielettrico si riforma per via elettrochimica non appena si applica tensione (e comincia a scorrere corrente). Ma la cosa va fatta in modo lento e graduale, facendo salire la tensione poco alla volta (ad es. alimentando l'apparecchio a tensione ridotta attraverso uno speciale auto-trasformatore variabile) nell'arco di almeno 24 - 48 ore prima di arrivare a dargli la tensione nominale. Diversamente è facile che si producano gravi danni tanto ai condensatori stessi (possono letteralmente esplodere a causa del calore e dei gas che si formano nel processo) quanto anche al resto del circuito.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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