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Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 11 nov 2020, 21:19
da drpaolo
Dopo 45 anni di ascolti hi-fi sono finalmente giunto alla conclusione che tutte le apparecchiature elettroniche audio sono perfettamente fungibili cioè, dal punto di vista sonico, un opamp duale NE5532A da 80 centesimi di € vale come una WE 300B da 800 €.
Questo finchè gli apparati elettronici audio funzionano in regime LTI.

Sono anche convinto, in accordo con il compagno Lenin che polemizza con i Machisti [Materialismo ed Empiriocriticismo - 1909], che il mondo reale esiste davvero e non è un parto delle nostre sensazioni, quindi se sentiamo delle differenze tra apparecchiature audio che lavorano in regime LTI, queste differenze esistono veramente.

Se le differenze non sono da attribuirsi alle apparecchiature audio per il postulato di cui al primo paragrafo, sono evidentemente da attribuirsi a noi e alla nostro meccanismo di percezione.

Una ventina di anni fà una giornalista inglese di famosa rivista hifi fece all'incirca questo ragionamento: "se oggi il nostro impianto suona da meraviglia, domani ci pare una ciofeca e dopodomani di nuovo una meraviglia, dato che casa nostra è soggetta più o meno a condizioni costanti di temperatura, umidità, radiazione elettromagnetica, vuol dire che il nostro impianto, qualunque sia, è comunque capace di "estrarre" un sacco di informazioni dai dischi. Siamo noi che non siamo in condizione di sentirlo sempre suonare così".

Ragionamento non peregrino e non sbagliato, che apre le porte a miriadi di considerazioni.

[Cosa c'entrano gli Unicorni Arcobaleno ? Direi poco o nulla ma, nel boschetto della mia fantasia, sono animali che potrebbero essermi simpatici.]

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 12 nov 2020, 17:20
da gluca
non vale tirare in ballo l'impronta sonora della distorsione?

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 12 nov 2020, 18:54
da drpaolo
gluca, mi spiego meglio. Innanzitutto io parlo di regime LTI. Esemplifico:

casa mia, in questo periodo di quarantena, è molto silenziosa. Io ascolto -la sera- ad un livello medio di potenza inferiore a 0,1 (zerovirgolauno) W.
Ipotizzando un valore di cresta del segnale musicale pari a 10 (che ci stà), l'amplificatore lavora sempre in classe A pura, anche durante i picchi di segnale.

Ad un valore di potenza media di 0,1 W anche i diffusori si comportano secondo il modello di Thiele&Small, che funziona solo per piccoli segnali (0,1 W si può considerare un piccolo segnale).

Con questi livelli di pressione sonora non esiste rientro acustico nel giradischi, per cui si può tranquillamente affermare che sto ascoltando in regime LTI.

Il mio impianto è tutto Philips ( entry level hi-fi del 1973, tranne la testina magnetica, moderna) ; esso attualmente rispetta tutti i parametri tipici degli audiofili: timbrica, ariosità, nero infrastrumentale :grin:

Nei mercatini dell'usato ho comprato il tutto a 80 €; si aggiunga un 25 € di spese di componenti per il restauro, 50 € per la testina e io, con meno di 180 € ho un impianto completamente soddisfacente dal punto di vista audiofilo, finchè rimango in regime LTI (Lineare Tempo Invariante).

[Fine della seconda parte; nella prossima puntata arriveranno gli Unicorni Arcobaleno, promesso].

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 13 nov 2020, 18:15
da enzo.
L’udito percepisce certamente suoni, e non sbaglia nella percezione del suo oggetto, ma il discernimento percettivo e la capacità di collegare queste percezioni agli eventi reali, come nel caso della musica riprodotta, ha anche una componente soggettiva e variabile secondo le capacità psicoacustiche e lo sviluppo culturale della persona. In pratica, salvo patologie, i suoni li percepiamo tutti, ma non tutti abbiamo le doti naturali e le facoltà cognitive legate alla percezione della musica uniformemente sviluppate, così da avvertire certe differenze più o meno evidenti (frequenza, dinamica, timbrica ecc.) e attribuirgli un determinato valore.
Anche per l’entità delle differenze avvertite non sembra vi siano delle gradazioni condivise, soprattutto tra gli audiofili, perché subentrano le passioni umane a scombinare ulteriormente i criteri. Vedi i prezzi delle apparecchiature “alla moda" che alcuni cambiano e scambiano solo per il gusto di giocare al piacere del momento, senza il realtà migliorare o peggiorare la qualità d'ascolto che avevano prima... :tmi:

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 18 nov 2020, 16:06
da hobbit
Grazie Paolo per il tuo intervento.

Ti chiedo, quali sono le condizioni nelle quali un sistema funziona in maniera tempo indipendente.

Tu parli di piatti per vinile, ma ad esempio un CD player o un riproduttore di musica liquida, ben fatti, assolvono al loro compito, cioè mi permettono di godere di un buon ascolto inseriti in un sistema che funzioni correttamente?

Grazie

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 18 nov 2020, 19:34
da drpaolo
Io, ovviamente, mi riferisco a sistemi che lavorino in regime di piccoli segnali, dove sia valido il principio di sovrapposizione e quindi l'approssimazione LTI.

Queste condizioni sono rispettate da diversi sistemi che lavorano in ambiente domestico; sicuramente il mio sistema, in questo momento le sta (quasi) rispettando; sto ascoltando il movimento finale della nona sinfonia di Ludovico Van Beethoven e il VUmeter a valore medio non supera 0,5 W nei picchi, pur con una ottima godibilità del messaggio musicale (i "picchi" sono percepiti come picchi).

Per quanto riguarda la musica digitale non saprei esprimermi, in quanto la mia idea (non è mia, ma l'ho verificata come la più verosimile) è che la teoria del campionamento applicata alla musica non può funzionare, perchè la musica è un linguaggio asemantico, che non trasporta significato e quindi fa cadere il secondo teorema di Shannon su cui si basa tutta la teoria della trasmissione dei dati digitali.

Dato che si parla di unicorni arcobaleno, in questo thread: ebbene, introduciamoli, parlando appunto del digitale.

Se qualcuno ti dicesse che vuole fare con te un esperimento in cui, con una variazione percettiva e non fisica, tu sentiresti in maniera completamente diversa i brani da sorgente digitale, tu cosa diresti ?
A me è stato chiesto di partecipare all'esperimento: ho ascoltato un brano da sorgente digitale ipercompressa (Youtube) e poi, dopo la "modifica percettiva" lo stesso identico brano con la stessa sorgente e lo stesso impianto.
Sembravano due composizioni diverse !
Tra l'altro avevo sempre la possibilità di ritornare in ogni momento al brano originale, sempre considerato una schifezza e poi al brano "diversamente percepito", sempre molto buono, considerando la sorgente.

L'esperimento è stato ripetuto in giorni diversi, con diversi ascoltatori, sempre con gli stessi brani e lo stesso impianto e tutti hanno avuto la stessa percezione.

Questo mi ha confermato nell'idea che non è l'impianto a nascondere le prestazioni, ma sono le nostre condizioni percettive non ottimizzate a deluderci per la maggior parte del tempo.

[Impianto di riferimento per il suddetto 'esperimento': telefono Xiaomi 6X, Amplificatore Pioneer SA-500, casse TEAC LS100; come vedete un signor impianto :grin: ]

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 18 nov 2020, 20:52
da UnixMan
drpaolo ha scritto: Se qualcuno ti dicesse che vuole fare con te un esperimento in cui, con una variazione percettiva e non fisica, tu sentiresti in maniera completamente diversa i brani da sorgente digitale, tu cosa diresti ?
A me è stato chiesto di partecipare all'esperimento: ho ascoltato un brano da sorgente digitale ipercompressa (Youtube) e poi, dopo la "modifica percettiva" lo stesso identico brano con la stessa sorgente e lo stesso impianto.
Sembravano due composizioni diverse !
Tra l'altro avevo sempre la possibilità di ritornare in ogni momento al brano originale, sempre considerato una schifezza e poi al brano "diversamente percepito", sempre molto buono, considerando la sorgente.

L'esperimento è stato ripetuto in giorni diversi, con diversi ascoltatori, sempre con gli stessi brani e lo stesso impianto e tutti hanno avuto la stessa percezione.

Questo mi ha confermato nell'idea che non è l'impianto a nascondere le prestazioni, ma sono le nostre condizioni percettive non ottimizzate a deluderci per la maggior parte del tempo.
:grin: :rofl: :grin: :rofl:

No, non sto ridendo di te o di quel che dici nel testo quotato... al contrario. Mi sto figurando la faccia di quanti, leggendo queste parole, saranno saltati (o salteranno) sulla sedia! :lol:

L'affermazione ovviamente è verissima. In realtà si tratta di un fenomeno ben noto, e talmente "potente" da andare oltre l'ambito della percezione, al punto da poter avere addirittura effetti fisici (fisiologici) sull'organismo (effetto placebo e nocebo in medicina).

Mi incuriosiscono molto i dettagli dell'esperimento e di come è stato realizzato. Puoi raccontarci di più? Si potrebbe replicare, magari qui sul forum? :?

...sarebbe estremamente istruttivo. :wasntme:

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 19 nov 2020, 08:11
da giupo
drpaolo ha scritto: Se qualcuno ti dicesse che vuole fare con te un esperimento in cui, con una variazione percettiva e non fisica, tu sentiresti in maniera completamente diversa i brani da sorgente digitale, tu cosa diresti ?
Non ho capito cosa si intenda per "variazione percettiva e non fisica".

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 19 nov 2020, 19:29
da drpaolo
Non ho capito cosa si intenda per "variazione percettiva e non fisica".
Significa che non sto introducendo nel sistema un'apparecchiatura elettronica con una funzione di trasferimento più lineare o non sto "linearizzando" (ma come, poi ?!) la stanza di ascolto introducendo elementi assorbenti o diffondenti; sto introducendo una "variazione" al mio stato percettivo, attraverso meccanismi ancora sconosciuti e sicuramente non ancora studiati quando applicati alla riproduzione audio di qualità.
Mi incuriosiscono molto i dettagli dell'esperimento e di come è stato realizzato. Puoi raccontarci di più? Si potrebbe replicare, magari qui sul forum?
Preferirei non dirlo, perchè non ho voglia di passare per scemo o peggio, visto l'andazzo audiofilo corrente. Sono comunque a disposizione per qualsiasi prova di ascolto presso il mio laboratorio.

Mi permetto solo di ricordare che, se modifico le condizioni percettive rispetto all'ascolto "normale" e ascolto la musica in maniera sostanzialmente diversa, non accade che prima l'ascoltavo "giusta" (in maniera scientifica, secondo l'acustica tecnica) ed ora l'ascolto "sbagliata" (secondo la psicoacustica, con effetto placebo).
L'unica inferenza logica che posso trarre da questo fatto è che è intervenuta una modifica percettiva, di natura sconosciuta, attivata da ricettori specifici dell'organismo ancora ignoti, che magari fra 50 anni ignoti non saranno più (forse).

P.S. Le persone che hanno effettivamente ascoltato modifiche sostanziali alla percezione della musica riprodotta in questo esperimento non sono necessariamente audiofili.
P.P.S.S. Non sono riuscito in nessun modo a rendere invalido l'esperimento. Avevo una teoria di "invalidazione", ma non sono riuscito a provarla in alcun modo per cui, in assenza di altri fatti, la realtà è quella che ho provato io (e anche altre persone).

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 19 nov 2020, 20:17
da plovati
vabbè, Paolo, ma allora che stiamo parlà affaà ?

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 07:34
da drpaolo
vabbè, Paolo, ma allora che stiamo parlà affaà ?
Sui forum audio cinesi, coreani o russi ci sono probabilmente diverse discussioni interessantissime su argomenti che possono migliorare significativamente la riproduzione audio, argomenti su cui magari noi ci rompiamo la capoccia da anni e loro hanno risolto!

Dato che -per quei forum- ci sono barriere linguistiche insuperabili, almeno per il 99,99% degli audiofili, che stiamo parlà affaà ?

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 07:51
da plovati
Non so come si traduca in cinese, coreano o russo la frase seguente:

"Preferirei non dirlo, perchè non ho voglia di passare per scemo o peggio, visto l'andazzo audiofilo corrente. Sono comunque a disposizione per qualsiasi prova di ascolto presso il mio laboratorio."

ma non credo che un cinese coreano o russo cui interessi scambiare opinioni, esperienze, punti di vista discuta a lungo di un qualcosa che lui stesso preferisce non esporre. Non so se la logica cinese coreana o russa sia diversa dalla mia, ma non ci vedo molto senso, no? Non abbiamo barriere linguistiche, mentre purtroppo avremo per diverso tempo degli impedimenti a farci visita reciproca.. cosa che per me è sempre un piacere, indipendentemente da qualsiasi argomento audio.
Chiudo qui, vedilo come punto di vista di chi ti legge, mi scuso perchè non era mia intenzione interrompere il flusso espositivo che avevi in mente.

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 07:58
da sinuko
plovati ha scritto:vabbè, Paolo, ma allora che stiamo parlà affaà ?
Pier, ma come non lo sai è la notissima Aria Fritta.
Ciao Paolo

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 09:01
da drpaolo
:rofl: :rofl: :rofl: :rofl:
Pier, ma come non lo sai è la notissima Aria Fritta.
:rofl: :rofl: :rofl: :rofl:

Questo è un C.V.D. grosso come una casa ! :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:

Io sono restio a parlare di me, ma ora lo faccio, così giudicheranno i lettori.

Tre anni fà partecipai ad una Fiera Audio in Germania, una Fiera audio che raccoglie il 60% in più di visitatori audiofili del Munich Hi-End, detto per inciso.

In quella Fiera io e il mio (ex) socio abbiamo deciso di sperimentare in forma rudimentale le tecniche di miglioramento percettivo di cui vi parlo.

Oltre ai due prodotti in esposizione (giradischi e casse), portammo elettroniche usate (pre e finale) del lussuoso costo complessivo di € 700, una "ciabatta" multipresa da computer dell'inizio anni '90 (del secolo scorso) e meravigliosi cavi audio (fono e casse), pagati forse 60 € in tutto.

Il secondo giorno di esposizione arrivò da noi un giornalista di una delle più prestigiose riviste Hi-End tedesche che ci disse suppergiù queste parole : " Quando ho visto la vostra saletta credevo che steste scherzando; ora vi dico che la vostra è una delle TRE salette più bensuonanti dell'intera mostra" (ci sono testimoni... :grin: ).

Numero di salette audio individuali presenti alla Fiera: 98 (novantotto) oltre all'intero piano terra e alle balconate di un hotel enorme. Alla suddetta Fiera erano presenti TUTTI i grandi nomi del Hi-fi e del Hi-end, non tramite i concessionari, ma direttamente.

Poi vedete voi...

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 09:19
da plovati
Bene, quindi si sta parlando di un aggeggio di forma piramidale ? :-)

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 10:59
da sinuko
Il secondo giorno di esposizione arrivò da noi un giornalista di una delle più prestigiose riviste Hi-End tedesche che ci disse suppergiù queste parole : " Quando ho visto la vostra saletta credevo che steste scherzando; ora vi dico che la vostra è una delle TRE salette più bensuonanti dell'intera mostra" (ci sono testimoni... :grin: ).
:lol: :lol: :lol: :lol:
si è dimenticata di dirvi che l'oggetto proposto vale tre volte il suo prezzo, se fosse stato gratis ancora meglio il raporto qualità prezzo divergeva
:lol: :lol: :lol: :lol:
...quindi le riviste Hi-end...sono affidabili, o solo quando spingono il vento a proprio favore..lasciamo perder, va (un capolavoro di contradizione).
Mi ritiro dalla discussione , con tutta questa aria che gira (per di piu' maleodorante di frittura) non vorrei prendermi un raffreddore.

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 11:06
da drpaolo
Mi ritiro dalla discussione
Grazie, non si sentirà la tua mancanza.

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 11:30
da UnixMan
giupo ha scritto:Non ho capito cosa si intenda per "variazione percettiva e non fisica".
se non ho frainteso ciò che intendeva dire Paolo (drpaolo), stiamo parlando di qualsiasi cosa alteri la percezione soggettiva del suono senza che vi sia alcun cambiamento oggettivo (fisico) del suono stesso.

In altre parole stiamo parlando di effetti psicoacustici di natura puramente psicologica e/o per così dire "sinestetica", ovvero di "input" sensoriali diversi da quelli acustici (e.g. visivi, tattili, olfattivi, ecc.) e/o di natura diversa (psicologici) che alterano (modificano) la percezione del suono fisico che stiamo ascoltando.

(da non confondersi con un altro tipo di effetti psicoacustici, altrettanto sorprendenti, che al contrario sono legati a particolari caratteristiche o mutamenti del suono fisico, come ad es. i fenomeni di mascheramento, i suoni "fantasma", ecc).

Si tratta di fenomeni che accadono di continuo, a tutti, e che sono dovuti alla natura stessa della percezione umana. Percezione che, pur avendo (di solito) origine dagli stimoli esterni che giungono ai nostri sensi, cioè dalla realtà fisica che ci circonda, è un fenomeno che si realizza in massima parte a livello cognitivo e, pertanto, è fortemente influenzato anche da innumerevoli altri fattori che poco o nulla hanno a che fare con la realtà fisica esterna.

Inoltre è importante tenere a mente che, contrariamente a quanto si possa essere portati a pensare, la percezione è un fenomeno multisensoriale unico, complessivo, in cui sono sempre coinvolti tutti i sensi, "combinati" tra loro: non sentiamo i suoni solo con le orecchie, non vediamo solo con gli occhi, non percepiamo i gusti solo col palato, gli odori solo con il naso, ecc. Il tutto per giunta è "combinato" anche con la memoria delle nostre esperienze precedenti e con i nostri "pre-giudizi" sull'esperienza che stiamo vivendo.

Il nostro cervello non si limita a registrare i diversi stimoli sensoriali che riceve: li unisce, li analizza, li confronta. Sia tra di loro (per sfruttare al massimo tutte le informazioni di cui dispone, "potenziando" ogni senso con l'aiuto degli altri) che con la memoria delle esperienze passate (per poter riconoscere ciò che ha già visto/sentito/toccato/assaggiato/ecc, nonché luoghi, situazioni, pericoli, ecc).

Detto in altre parole, la nostra percezione non "fotografa" la realtà: la interpreta. Ma non basta ancora. Il nostro cervello fa molto di più di questo. Non si limita ad interpretare la realtà che ci circonda "in tempo reale" (cioè, di fatto, a posteriori): la anticipa!

Prevedendo (cioè, immaginando) continuamente, sulla base di ciò che ha percepito fino a quel momento (e delle esperienze passate di eventi simili), ciò che accadrà (e percepirà) subito dopo. Cosa che ovviamente è essenziale ed imprescindibile per consentirci di interagire con una realtà dinamica, in continuo mutamento, e di fare tutto ciò che siamo in grado di fare.

Per questo la nostra percezione della realtà è un fenomeno tanto complesso quanto sostanzialmente imprevedibile, mutevole, irripetibile ed estremamente soggettivo.

Nonché, ovviamente, da un certo punto di vista, fallibile, inaffidabile. Di fatto, siamo totalmente incapaci di "registrare" fedelmente la realtà fisica, oggettiva, se non attraverso l'uso di strumenti e metodiche che consentano di escludere l'influenza della nostra percezione soggettiva.

(Posto che ciò sia veramente possibile e che una realtà oggettiva univoca esista veramente, ma qui andremmo a finire su disquisizioni filosofiche senza risposta...). :tmi:

Tornando alla questione da cui siamo partiti, quante volte ti è capitato di sentir dire (o magari di dire tu stesso) cose del tipo "oggi l'impianto suona male", nonostante apparentemente non sia cambiato nulla?

Di solito, ad affermazioni del genere seguono interminabili elucubrazioni ed ipotesi più o meno improbabili sulle presunte cause fisiche di tale fenomeno (una delle più gettonate imputa il problema alla presunta presenza di variazioni o disturbi sulla rete elettrica che alimenta l'impianto...). In realtà, nella maggior parte dei casi, una causa fisica semplicemente non esiste: l'impianto suona come sempre. È l'ascoltatore che è "cambiato", trovandosi in una condizione psicologica diversa, con una "attitudine" diversa, aspettative diverse, ecc, e perciò percepisce (cioè, letteralmente, "sente") il suono in modo diverso.

Altro esempio comune è costituito da tutta una pletora di "accessori" e "tweak" vari che è a dir poco improbabile (quando non del tutto impossibile) abbiano un qualsivoglia effetto sul suono (fisico) ma che, non di meno, folle di audiofili giurano avere effetti "miracolosi" sul suono (percepito).

Anche in quel caso, dal punto di vista dell'ascoltatore il fenomeno è assolutamente "tangibile", "reale" a tutti gli effetti. Solo che non è causato da un qualsiasi cambiamento del suono fisico che giunge alle sue orecchie ma, per l'appunto, soltanto da una "variazione percettiva e non fisica".

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 20 nov 2020, 16:25
da gluca
drpaolo ha scritto:
Questo mi ha confermato nell'idea che non è l'impianto a nascondere le prestazioni, ma sono le nostre condizioni percettive non ottimizzate a deluderci per la maggior parte del tempo.
in effetti io, per abitudine ormai, faccio ascolti prolungati per settimane prima di decidere se X mi suona meglio di Y. anzi in tempi andati avevo spesso i due canali dell'impianto diversi mentre mi dilungavo in prove di ascolto. mantengo, cioè, i due apparecchi nell'impianto e li alterno per un periodo anche lungo ma alla fine X mi sembra sempre meglio di Y o viceversa. magari in doppio cieco non saprei distinguerli ma su un periodo più lungo mi viene facile maturare una preferenza. che sia questo un modo per mediare le fluttuazioni della nostra percezione?

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 21 nov 2020, 17:08
da marziom
E Grazie a DrPaolo, ci voleva una bella discussione ogni tanto.
Pienamente d'accordo con lui.

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 21 nov 2020, 17:45
da Maxxx
gluca ha scritto:
drpaolo ha scritto:
Questo mi ha confermato nell'idea che non è l'impianto a nascondere le prestazioni, ma sono le nostre condizioni percettive non ottimizzate a deluderci per la maggior parte del tempo.
in effetti io, per abitudine ormai, faccio ascolti prolungati per settimane prima di decidere se X mi suona meglio di Y. anzi in tempi andati avevo spesso i due canali dell'impianto diversi mentre mi dilungavo in prove di ascolto. mantengo, cioè, i due apparecchi nell'impianto e li alterno per un periodo anche lungo ma alla fine X mi sembra sempre meglio di Y o viceversa. magari in doppio cieco non saprei distinguerli ma su un periodo più lungo mi viene facile maturare una preferenza. che sia questo un modo per mediare le fluttuazioni della nostra percezione?

Il nostro corpo è pigro, anzi non è pigro, ma furbo e va in economia senza cercare sforzi inutili ...questo vale per la memoria muscolare diretta , ma vale anche e soprattutto per il nostro cervello che percepisce uno stimolo e si abitua a quel preciso input . Questo accade in diversi ambiti ... ad esempio ( purtroppo ) accade a chi perde un arto e a distanza di anni afferma di percepirne ancora la presenza o di sentire gli stimoli sensoriali ( a me accade con i capelli :emo: e non sto scherzando mannaggia !! )
In pratica le nostre percezioni sono spesso memorie di cio che è sempre stato risultando a volte ingannevoli nel momento in cui il nostro cervello trova più semplice pescare il ricordo di una percezione piuttosto che elaborarne una nuova . Nel nostro campo ,ad esempio, spesso accade che dopo una modifica ad un elettronica , nel immediato , non si apprezza tale intervento ritenendo migliore il vecchio setup. L' incidenza del reale miglioramento rispetto al prima e al dopo non possiamo valutarlo in questa sede, ma è possibile affermare che il nostro cervello deve abituarsi e deve rielaborare con i suoi tempi la nuova percezione , occorre quindi rieducarlo nuovamente, altrimenti "va in economia" e ti dice che era meglio prima .

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 22 nov 2020, 00:02
da enzo.
UnixMan ha scritto:
Per questo la nostra percezione della realtà è un fenomeno tanto complesso quanto sostanzialmente imprevedibile, mutevole, irripetibile ed estremamente soggettivo.

Nonché, ovviamente, da un certo punto di vista, fallibile, inaffidabile. Di fatto, siamo totalmente incapaci di "registrare" fedelmente la realtà fisica, oggettiva, se non attraverso l'uso di strumenti e metodiche che consentano di escludere l'influenza della nostra percezione soggettiva.

(Posto che ciò sia veramente possibile e che una realtà oggettiva univoca esista veramente, ma qui andremmo a finire su disquisizioni filosofiche senza risposta...). :tmi:
Sono d'accordo su quasi tutto quello che hai scritto, Paolo, ma su queste cose non direi. I sensi in condizioni di normalità hanno una percezione del loro oggetto piuttosto precisa e se vengono allenati per motivi professionali diventano umanamente molto precisi. Poi, una macchina lo sarà certamente di più a livello di singoli parametri, ad esempio l'individuazione delle frequenze, della pressione sonora ecc. ciò non toglie che un violinista o un chitarrista di solito accordano veramente bene il loro strumento e sono in grado di percepire certe minime variazioni timbriche e dinamiche, indipendentemente dallo stato d'animo.
Ora, se nel parlare di alta fedeltà del suono ci limitassimo ad un solo criterio, ossia comparare la musica riprodotta all'evento reale, credo che alcuni risultati (volume, frequenza, timbrica, dinamica, ecc.) potrebbero essere in una certa misura oggettivi pur nell'ambito della percezione umana, e sarebbero tanto più precisi quanto più le persone (professionisti in primis) fossero allenate alla percezione di quell'evento e capaci di dominare i propri processi cognitivi in funzione di un giudizio certo e condivisibile. Per questo un neofita si affida di solito ad un maestro quando deve comprare uno strumento musicale che abbia certe caratteristiche, e il maestro è sempre abbastanza preciso nell'individuare le caratteristiche dei diversi strumenti e nel giudicarli. I maestri, poi, che abbiano uniformità di sviluppo percettivo e culturale, condividono abbastanza facilmente tra di loro questi giudizi.
Se però, sempre rimanendo nell'ambito dell'unico criterio di comparare la musica riprodotta all'evento reale, lo sviluppo percettivo e culturale tra i soggetti coinvolti cambia molto, allora possono cambiare parecchio anche i giudizi.
Se poi, senza magari accorgerci che lo stiamo facendo, introduciamo altri criteri nel giudizio dell'alta fedeltà della musica riprodotta come la "piacevolezza d'ascolto", la "capacità di emozionare", l'"aderenza filologica" ai diversi modi e filosofie di riproduzione, chiamiamo in campo tutta la squadra delle passioni e allora è proprio finita... a meno che la pizza non sia proprio gustosa, piacevole il sottofondo e gradita la compagnia, nel qual caso può diventare più facile propendere verso giudizi condivisi :smile:

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 22 nov 2020, 08:19
da hobbit
Che il nostro ascolto sia influenzato anche dal nostro stato percettivo è penso evidente a tutti per esperienza.

Però come può essere utile ciò al problema di costruire un sistema che renda gradevole ascoltare la musica in ambito casalingo?

Nel primo messaggio Paolo afferma che nella sua esperienza un ne5532a è adeguato quanto una w300b. Bene, sono contento, tanti soldi risparmiati (cosa che per me che tengo famiglia è molto utile).
Quali sono le condizioni perché questo accada? Cosa accade normalmente che va ad inficiare tutti i nostri sforzi?
Cosa devo curare nella progettazione del sistema (tenendo conto anche del fattore umano) sia che lo costruisca o che lo assembli comperandolo?

Scusate (e scusa Paolo) la banalità delle domande. Vedo altrimenti un thread che promette chissà cosa e alla fine tutto finisce in un pugno di mosche. Alla fine siamo su AudioFaiDaTe. Come dice il nome stesso del forum, dobbiamo cercare di capire quali scelte e quali pratiche possono permetterci di costruire un sistema audio che ci soddisfi (ognuno avrà il suo livello di accettazione).

Re: Gli Unicorni Arcobaleno

Inviato: 22 nov 2020, 08:55
da enzo.
Dove vivono gli unicorni arcobaleno non ci sono mosche :lol: