Gli Unicorni Arcobaleno
Inviato: 11 nov 2020, 21:19
Dopo 45 anni di ascolti hi-fi sono finalmente giunto alla conclusione che tutte le apparecchiature elettroniche audio sono perfettamente fungibili cioè, dal punto di vista sonico, un opamp duale NE5532A da 80 centesimi di € vale come una WE 300B da 800 €.
Questo finchè gli apparati elettronici audio funzionano in regime LTI.
Sono anche convinto, in accordo con il compagno Lenin che polemizza con i Machisti [Materialismo ed Empiriocriticismo - 1909], che il mondo reale esiste davvero e non è un parto delle nostre sensazioni, quindi se sentiamo delle differenze tra apparecchiature audio che lavorano in regime LTI, queste differenze esistono veramente.
Se le differenze non sono da attribuirsi alle apparecchiature audio per il postulato di cui al primo paragrafo, sono evidentemente da attribuirsi a noi e alla nostro meccanismo di percezione.
Una ventina di anni fà una giornalista inglese di famosa rivista hifi fece all'incirca questo ragionamento: "se oggi il nostro impianto suona da meraviglia, domani ci pare una ciofeca e dopodomani di nuovo una meraviglia, dato che casa nostra è soggetta più o meno a condizioni costanti di temperatura, umidità, radiazione elettromagnetica, vuol dire che il nostro impianto, qualunque sia, è comunque capace di "estrarre" un sacco di informazioni dai dischi. Siamo noi che non siamo in condizione di sentirlo sempre suonare così".
Ragionamento non peregrino e non sbagliato, che apre le porte a miriadi di considerazioni.
[Cosa c'entrano gli Unicorni Arcobaleno ? Direi poco o nulla ma, nel boschetto della mia fantasia, sono animali che potrebbero essermi simpatici.]
Questo finchè gli apparati elettronici audio funzionano in regime LTI.
Sono anche convinto, in accordo con il compagno Lenin che polemizza con i Machisti [Materialismo ed Empiriocriticismo - 1909], che il mondo reale esiste davvero e non è un parto delle nostre sensazioni, quindi se sentiamo delle differenze tra apparecchiature audio che lavorano in regime LTI, queste differenze esistono veramente.
Se le differenze non sono da attribuirsi alle apparecchiature audio per il postulato di cui al primo paragrafo, sono evidentemente da attribuirsi a noi e alla nostro meccanismo di percezione.
Una ventina di anni fà una giornalista inglese di famosa rivista hifi fece all'incirca questo ragionamento: "se oggi il nostro impianto suona da meraviglia, domani ci pare una ciofeca e dopodomani di nuovo una meraviglia, dato che casa nostra è soggetta più o meno a condizioni costanti di temperatura, umidità, radiazione elettromagnetica, vuol dire che il nostro impianto, qualunque sia, è comunque capace di "estrarre" un sacco di informazioni dai dischi. Siamo noi che non siamo in condizione di sentirlo sempre suonare così".
Ragionamento non peregrino e non sbagliato, che apre le porte a miriadi di considerazioni.
[Cosa c'entrano gli Unicorni Arcobaleno ? Direi poco o nulla ma, nel boschetto della mia fantasia, sono animali che potrebbero essermi simpatici.]