2A3 ispirato all’Audio Note

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enzo.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Quello degli avvolgimenti, invece, è un discoro da oltre 10.000 spire, senza contare tutte le volte che sono dovuto tornare indietro per rifarle. Ma non temete. Qui lo sintetizziamo un po’ con qualche considerazione sulla mia breve esperienza costruttiva.
Da inesperto devo dire che avvolgere manualmente, stratificando, è un’attività che ho trovato piuttosto curiosa. All’inizio un po’ mi spaventava, ma credo che con un opportuno addestramento si possa semplificare e con la pratica certamente velocizzare. Diciamo che se all’inizio per uno strato da 130 spire affiancate ci mettevo 20’, adesso ce ne metto 4-5, tendendo e guidando il filo con le dita. Una buona postazione comunque aiuta parecchio.
Alcune cose mi sono state utilissime, come la bobinatrice manuale da 30 euro – che mi ha servito decisamente meglio del trapano su supporto, usato molti anni fa quando ho avvolto i miei due TU per EL34 – i rocchetti con terminali (che mi ci sarebbero voluti anche per i TUU), mylar trasparente da 0,05, nastro in poliestere per alte temperature (giallo) e cartoncino frangiato da 0,1 mm.

Il programma di Ivo per il calcolo del TA mi è sembrato fin qui ottimo nell’aiutarmi a determinare le altezze degli avvolgimenti e la capacità di stipamento. Occorre sempre però adattare i dati manualmente, tenendo presente il filo realmente disponibile, la possibilità di stratificare o meno, gli isolanti che si andranno ad utilizzare e il fatto che il calcolatore seziona sempre, cioè mette sempre ogni sezione secondaria una sopra l’altra, mentre nel mio caso ad esempio ho potuto mettere tutti i secondari con poche spire dei filamenti su un’unico strato, rientrando nell’altezza massima di avvolgimento.
Il filo da 1,32 (1,38), disponibile dal mio rivenditore, si è rivelato meno ostico del temuto, ma il rocchetto va ruotato a mano e non con la manovella della bobinatrice, in quanto richiede una certa forza affinchè le spire siano effettivamente stirate e appaiate l’una all’altra. In questo caso il nastro giallo in poliestere è un aiuto indispensabile per tenere fermi gli avvolgimenti durante le operazioni.
Vedremo come si regolerà il TA quando sarà sotto carico. Da sola, comunque, la bobina fa una certa impressione: 850 gr di solo rame!

Non sono purtroppo riuscito ad usare l’altro programma di Ivo adattandolo al calcolo dell’induttanza – se decidete di fare un tutorial, magari posso provarci - per cui mi sono affidato alle indicazioni di http://www.turneraudio.com.au/audiofilterchokes.html , dove si spiegano certi criteri di funzionamento e di calcolo delle induttanze e si riporta anche qualche utile tabella riassuntiva. In pratica per un lamierino EI75/25-25 si otterrebbero circa 3H riempiendo il rocchetto di filo da 0,35 (reale), con un traferro di 0,17, ad una corrente di di 270 mA.

Stratificando sono riuscito a farci entrare 1900 spire, quindi potrei ragionevolmente pensare di stare sopra i 3H, che aumenterebbero ancora un po’ se riducessi il traferro da 0,17 a 0,15, per via della minore corrente che circola nel mio alimentatore. Una volta montata, cercherò in rete se c’è un semplice circuito per verificare il valore effettivo dell’induttanza.

In allegato vedete alcune fasi degli avvolgimenti: 1. il primo sudato strato del TUU a spire sempre affiancate, isolato con mylar da 0,05; 2. uno stesso strato "intermedio"; 3. le diverse sezioni della prima bobina finita; 4. il primo strato del primario del TA; 5. lo stesso primario terminato e isolato con nastro in poliestere (benedetti rocchetti con terminali!); 6. lo schermo elettrostatico tra primario e secondario, fatto con un semplice avvolgimento di filo; 7. schermo isolato; 8. il secondario ad alta tensione (250-0-250) con riferimento centrale; 9. l'ultimo strato dedicato agli avvolgimenti per l'alimentazione dei filamenti; 10. la bobina del TA completata; 11. la bobina dell'induttanza completata e piena come un ovetto.

Se vi va, condividete pure le vostre esperienze...
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Dunque, adesso i lamierini del TA sono stati inseriti. Prima di montarlo in orizzontale con la sua calottina nera sulla lastra di alluminio, però, vorrei impregnarlo in cera d'api. Come si può fare? Anzi come fare con le calotte dell'induttanza e dei TUU che con le due parti separate E ed I neanche si tengono?
In rete ho trovato questi due video che mi stanno dando delle idee:
https://www.youtube.com/watch?v=K4VcmJIoNBA
https://www.youtube.com/watch?v=mKIihQFW-tY

Per il mio TA dovrei togliere i telaietti e montare la calotta prima che si asciughi la cera?
Per i TUU e l'induttanza sapete o vi viene in mente qualcosa?
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da sandrelli »

imho se stringi bene il pacco con chiave dinamometrica non c'è bisogno di nessun impregnamento...ti risulterà così facile smontare il trasfo in futuro
enzo.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Una dinamometrica per la bici ce l'avrei ma quale forza di serraggio applicare in questo caso? :smile:
Il tecnico del video, tuttavia, consiglia di impregnare se non si vuole ascoltare un ronzio che, per quanto contenuto, sarà sempre maggiormente presente rispetto ai trasformatori impregnati.
Io oggi ho acceso il TA e ho notato che a vuoto, senza impregnatura, ha un ronzio abbastanza contenuto, di certo meno forte del TA impregnato da 100VA che alimenta il mio piccolo gainclone. Ma se si può silenziare ulteriormente impregnandolo perché no. Del resto, quando andrà sotto carico costante (ca 70 VA), sebbene sia bello grosso, penso che tenderà a ronzare un po' di più.
La cosa sconveniente della soluzione è purtroppo il costo della cera d'api. Minimo verrà 20 euro al kg spedita e forse non ne basterà un chilo per immergere i trasformatori.
Una cosa positiva invece è il riscontro sulle tensioni a vuoto, perfettamente conformi a quanto calcolato dal programma di Ivo.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da audiofanatic »

enzo. ha scritto:Una dinamometrica per la bici ce l'avrei ma quale forza di serraggio applicare in questo caso? :smile:
Il tecnico del video, tuttavia, consiglia di impregnare se non si vuole ascoltare un ronzio che, per quanto contenuto, sarà sempre maggiormente presente rispetto ai trasformatori impregnati.
Io oggi ho acceso il TA e ho notato che a vuoto, senza impregnatura, ha un ronzio abbastanza contenuto, di certo meno forte del TA impregnato da 100VA che alimenta il mio piccolo gainclone. Ma se si può silenziare ulteriormente impregnandolo perché no. Del resto, quando andrà sotto carico costante (ca 70 VA), sebbene sia bello grosso, penso che tenderà a ronzare un po' di più.
La cosa sconveniente della soluzione è purtroppo il costo della cera d'api. Minimo verrà 20 euro al kg spedita e forse non ne basterà un chilo per immergere i trasformatori.
Una cosa positiva invece è il riscontro sulle tensioni a vuoto, perfettamente conformi a quanto calcolato dal programma di Ivo.
Perchè non li smorzi con il gel per le scatole stagne?

https://www.youtube.com/watch?v=oegUhQQZ4s4

Filippo
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da samhorn »

Inoltre la cera d’api è facilmente infiammabile
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da UnixMan »

audiofanatic ha scritto:Perchè non li smorzi con il gel per le scatole stagne?

https://www.youtube.com/watch?v=oegUhQQZ4s4
Idea interessante... :?:
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da samhorn »

Il gel non penetrerebbe negli strati che continuerebbero a vibrare
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Grazie per l'indicazione Filippo, ma temo anch'io che il gel non abbia la capacità di penetrazione che mi occorrerebbe per una finitura a calotte. Giustamente, come ha detto Sam, vale la pena di ricordare anche l'infiammabilità della cera d'api. Nel caso la prendessi, dovrò usare una sonda di temperatura per farla sciogliere in modo adeguato ma tenendola entro la temperatura di sicurezza, non vorrei ritrovarmi a maneggiare dei trasformatori "flambè" :lol:

Intanto procedo con la costruzione. Avendo una lama per metallo duro me la faccio bastare anche per ritagliare la lastra di alluminio da 3 mm, ma regolando al minimo i giri della sega ad affondamento. In effetti il suo lavoretto lo fa. Poi, sovrappongo il disegno dei componenti essenziali e punzono.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da samhorn »

Wow stai lavorando veramente bene,
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da samhorn »

Per impregnare, meglio la resina apposita per trafi, oppure anche la comune vernice
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Intanto che proseguo con la foratura, date un'occhiata a questa cera: http://www.antichitabelsito.it/cera_mic ... allina.htm
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da samhorn »

enzo. ha scritto:Intanto che proseguo con la foratura, date un'occhiata a questa cera: http://www.antichitabelsito.it/cera_mic ... allina.htm
Siamo sempre li, alta infiammabilità...
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da baldo95 »

samhorn ha scritto:
enzo. ha scritto:Intanto che proseguo con la foratura, date un'occhiata a questa cera: http://www.antichitabelsito.it/cera_mic ... allina.htm
Siamo sempre li, alta infiammabilità...
Sì ma maggiore di 160° a quella temperatura fonde anche l'isolamento degli avvolgimenti con il conseguente intervento del fusibile; per la fusione bagnomaria e termometro
Nelle vecchie radio anni '30 (Philips) ci sono condensatori multipli che venivano impregati in paraffina e non ne ho mai visto uno scoppiato o bruciato; altro discorso per elettrolitici e più moderni sigillati in catrame
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Potrebbe essere un'alternativa più economica alla cera d'api. Se trovassi dalle mie parti l'una o l'altra farei un bel bagnetto caldo sia al TA che all'induttanza :smile:
Intanto, vado avanti con la foratura del piano usando necessariamente un trapano a colonna (per gentile concessione del vicino) con delle frese cinesi (4-5 €) per i fori grandi, fatte girare a bassa velocità. Queste non si possono usare a mano libera con il portatile ed è anche opportuno fissare la lastra di alluminio su un pezzo di legno sacrificale e bloccare tutto durante la foratura, scendendo lentamente e inserendo qualche goccia d'olio nella sede di taglio.
Ora il piano è pronto.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da mariovalvola »

Bravino. La prossima volta, usa le flange. Fai buchi da 60mm e usi i tubi che vuoi.
Oltretutto hai già i fori per ventilare il tubo ( se fori in corrispondenza il fondo sollevato con 4 supporti.
Mario
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da mariovalvola »

20200312_144005.jpg
Per spiegarmi meglio :smile:
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Molto belli, Mario! Su quelli sì che la principessa starà comoda :smile: mentre io la restringo in spazi angusti e medito di darle attitudini da schiava, tirandole il collo con sovradissipazioni importune :lol: Ma sono convinto che, se ne difenderete l'onore, pian piano imparerò a trattarla come si deve... se prima non mi morrà fra le mani :emo:

E visto che ci siamo, dai fori grandi (37) ho qualche millimetro di areazione. Dato che non dissipo resistenze catodiche all'interno, pensate che questo spazio sia sufficiente o devo rimettere mano al trapano e praticare altri fori intorno alle finali e alla raddrizzatrice?
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da mariovalvola »

Io ti consiglierei qualche foro da 10mm per svolgere la stessa funzione.
Certo, con le flange facevi un buco solo e, avvitandole sotto il telaio, stavano bene.
Mario
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note

Messaggio da enzo. »

Oggi ho fatto una cornice di prova con una perlina di scarto regalatami dal vicino. Un pezzo "storico" che ha visto tutte le stagioni, dal momento che si tratta di multistrato fenolico per esterni. Se ha resistito all'acqua e al sole per anni, resisterà ancora per un po' in casa mia, sostenendo il peso dei miei ferri e godendosi il meritato pensionamento.

Lo riduco quindi a due strisce da 6 cm, lo taglio a 45°, ne allineo le parti e le tengo unite temporaneamente usando nastro per mascheratura. Quindi rivolto i pezzi e li incollo sfruttando al naturale elasticità del nastro. In pochi minuti la cornice è servita.

Da domani inizio a montare. Tuttavia non mi arriva ancora la raddrizzatrice e non ho cavi di qualità per il cablaggio interno, ma solo qualche metro di cavo da elettricista. Andrà bene lo stesso?

Ho trovato nel mio portattrezzi da viaggio un vecchio pot Noble da 100k. Chissà se funziona! Se no metto due resistenze all'ingresso e utilizzo il volume del Mac per regolarmi durante le prove.

Leggevo qua e là che ci sarebbero diversi modi per regolare il volume: potenziometro, attenutatore a scatti stepped/ladder, trasformatore, autotrasformatore... Di quest'ultimo (AVC) avete qualche schema costruttivo, o avete pensato di progettarlo? Un domani potrei provare ad avvolgere uno. In giro se ne parla abbastanza bene ma sono riuscito a trovare solo poche info per l'autocostruzione...
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