SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

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riccardo
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SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Da una serie di osservazioni fatte nel tentativo di curare ogni aspetto del proprio impianto hifi, mi sono accorto che la maggior parte delle novità, escluso il dominio del digitale, sono proprio nel campo delle interconnessioni. Nuove tecniche di lavorazione dei metalli, nel campo metallurgico, forte impulso verso la purezza dei materiali, notevole sforzo nel combinare diametri diversi all'interno dei conduttori. Ho provato a capire che valore avessero questi step recenti, e, senza rinnegare il passato, ho deciso di costruire dei cavi RCA.
Oltre ai nuovi metalli, senza volermi spingere eccessivamente nelle fibre vegetali, ho cmq deciso si impiegare in gran parte fibre naturali, nello specifico, cotone vergine, e seta.
Il metallo prescelto, per una ragione di equilibrio di costi, è argento con grado di purezza 5N da 0,5 mm di diametri (24awg).
La purezza 5 N vuol significare i 3 numeri dopo la virgola, quindi argento puro al 99,999%.
Ah, servono guanti di cotone, bianchi, per maneggiare l'argento, li trovate in farmacia.
La geometria adottata dal cavo, non ha niente di straordinario, risulta già vista. Io stesso nel 2000 o giù di li, ho fatto cavi rca con elementi geometrici analoghi,.
Quello che mi interessava, era cmq che il cavo fosse flessibile, maneggevole, confortevole.
Il problema principale causato dal materiale stesso, è che durante la manipolazione, varia di parecchio la lunghezza, olre al fatto che la geometria comporta una abbondante misura lineare del metallo per lunghezze del cavo minori, quindi io mi limito a fornire dei quantitativi calcolati a sentimento, con una certa "larghezza" e questo inciderà sui costi.
Passiamo alla lista del materiale e a una sua reperibilità di massima. ( N.B. i link che ho inserito servono solo a illustrare i materiali precisamente occorrenti, per aiutare nella ricerca.)
Corda di Cotone naturale non tinto diametro 7 mm
CORDA 7 mm
Tubo di teflon diametro 2 mm o 3 mm, entrambi idonei, il primo semplice da lavorare, il secondo 3 mm di resa maggiore, imho
TEFLON TUBO 2MM
TUBO PTFE 3 MM
(il diametro é fino a 3 mm, possiamo usare anche tubo da 3 mm OD data la corda), usando un tubo di diametro maggiore di 3 mm il diametro della corda va portato a 8 o 9 mm;(E QUESTO VI PROCURERA' GRANE NELLA REPERIBILITA' DEI CONNETTORI RCA)
QUi c'è il primo serissimo step, molto faticoso. Si dovrà infilare il tubino di teflon dentro la corda.
Vi dico subito che non è il tubetto a dover essere infilato nella corda, ma la corda infilata SOPRA il tubino.
Diciamo che per una coppia di cavi da 80 cm ci servono circa 3 metri di corda di cotone.
Una volta faticosamente ottenuto la corda cotone teflon, tagliate la metà. Eliminate le sfilacciature ai capi, dopodichè con la colla UHU (o altra non particolarmente igroscopica suturate i capi delle corde per prevenire lo sfilacciamento.
A questo punto, già disponete del restante materiale:
Argento 5N sarei del parere che ne servano circa 3,5
Argento puro
e tubino in seta da 3 mm
tubo seta
di lunghezza pari all'argento.
Seconda lavorazione: L'argento si tocca coi guanti puliti di cotone, bianchi.
A un capo del filo di argento, fate un piccolo cerchio, un anellino . Max 1 mm, e col saldatore fateci dentro una pallina di stagno, in modo che assomigli a uno spillo da sarto di quelli con la capocchia tonda . Fatto questo, infilate il tubino di seta attorno all'argento.
Curate di avere un rocchetto in modo da avvolgere l'argento così inguainato.

Fase 3.
Munitevi di un righello, di un pennarello rosso e uno blu.
Prendete la corda teflon cotone, e usando il righello, tracciate punti BLU a distanza di 5 cm a partire dal capo.
Poi, col pennarello ROSSO, fate lo stesso, a partire dal primo segno blu.
In parole più semplici marchiate passi da 2,5 cm rossi e blu. Serviranno a avvolgere il filo seta argento.
Fase 4
Munitevi di superattack o altra colla “a piccole gocce” istantanea e di mollette da bucato
Prendete il filo di argento seta e, sempre con i guanti….curate che il filo nudo sporga di circa 1 cm abbondante dalla seta.
Vi premetto che il filo - ai capi della corda - dovrà trovarsi sempre da lato opposto della altra polarità, a 180 gradi di cerchio.
Adesso, mettete una goccia di superattack e incollateci il cavetto,(ossia incollate la seta al cotone, in pratica) e iniziate a avvolgere il conduttore “setoso” seguendo il passo da 5 cm BLU.
Arrivati all’altro capo, (mi raccomando di piazzare con fermezza l’argento sul passo preciso, andate con calma e accuratezza) incollate con una goccia di colla, e tagliate il cavetto lasciandone sporgere un cm abbondante.
Assicurate i capi con le mollette fino alla asciugatura della colla-
Adesso passiamo alla seconda polarità. Fissatela come avete fatto prima, con la colla, al lato opposto del capo della corda, e iniziate ad avvolgere, nello stesso verso precedente, ma rispettando il passo ROSSO. Arrivati alla fine, goccia di colla (il cavetto deve essere dal lato opposto del capo della corda, rispetto al BLU) molletta, e passate al secondo RCA.

FOTO.
IMG_20180518_124403_952.jpg
IMG_20180518_123218_020.jpg
A questo punto, occorrono: la guaina esterna che preferite, sbizzarritevi sui colori, e alcune lunghezze di guaina termorestringente, rossa e nera, o dei colori che preferite.
Per le RCA, io credo che queste possano andare:
Rame tellurio RCA

Fate anttenzione duecento volte, a rispettare la polarità nel saldare. Vi serve un tester, funzione provadiodi.
Anche se dovrete dare una limata al corpo del connettore per farci entrare comodamente il cavo dentro., ma ne vale la pena.
IMG_20180518_180209_346.jpg
Una raccomandazione, Una volta saldato l’argento al connettore (e aver combatutto con sfilaccio di seta…) fissatene la posizione dei fili con la colla a caldo, per evitare corti durante l’avvitatura del corpo del connettore, e in genere per sicurezza.

Secondo me, il suono vi piacerà, e anzi, sono convinto che vi soprenderà. Se dovesse per qualche ragione provocarvi disagio, sappiate che non è il cavo a sbagliare, ma Voi, che avete scelto gli apparecchi sbagliati per ascoltare musica.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da docelektro »

Io sono sempre scettico quando sento di ricerche di perfezione con zeri dopo la virgola e la possibilità di utilizzare materiali esotici.
Non ho mai fatto ricerche in questo campo e il massimo dei risultati lo ottengo con il comune cavo RG58 MIL privato della gomma esterna e sostituita con termo retraibile colorato. Rosso il giradischi,Giallo la radio,verde il videoproiettore e via così

Spero che tu abbia buoni riscontri e utilizzi da chi ne sa di piu'.
A casa mia il loudness e i controlli di tono sono presenti,se serve si usa anche l'equalizzatore e l'effetto eco. Perchè il suono deve essere come lo si desidera e non come gli altri lo vogliono a casa nostra
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Confido che il tuo essere scettico possa essere, invece che un tragico errore, un indomito impulso verso la curiosità della ricerca, delle nuove esperienze, e della scoperta.
Tra l'altro, in termini di dito e luna, ti sei concentrato su una sola cosa, l'argento ( la cui disposizione dei cristalli nel 5n riduce solo di poco le " barriere" infra cristalline, e non hai notato:
1) il passo e la distanza fra le due polarità.
2) la presenza di 4 distinti dielettrici, seta cotone e teflon, aria.
3) la morbidezza ottenuta da seta e cotone, che fa da damper ai conduttori.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da drpaolo »

Per esperienza diretta ed empirica:

l'argento non è adatto a fungere da conduttore in un cavo di massime prestazioni sul fono; meglio il rame.

Le calze in materiali naturali (cotone e seta) e il teflon sono le uniche che è possibile utilizzare come dielettrici o come protezione esterna in cavi di alte prestazioni.

Non è detto che, per l'ingresso fono, il cavo più complicato o esoterico possa suonare meglio; il mio cavo di riferimento, al momento, ha un costo che non vi dico per non sembrare ridicolo.

Per i cavoscettici: se l'impianto è adeguato e installato in una stanza trattata adeguatamente, non solo si sente chiaramente l'inversione di polarità della spina di rete, ma anche l'effetto della posizione in cui la stessa spina è inserita nella ciabatta di distribuzione.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Io non ascolto vinile, ma immagino che un tentativo di una versione di questo cavo possa essere fatto con questo:
https://www.hificollective.co.uk/wires/ ... -wire.html
Misura 26 awg.

Oppure, piú modesto ma molto performante, questo
https://www.hificollective.co.uk/wire/s ... -wire.html
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da fscarpa58 »

drpaolo ha scritto: l'argento non è adatto a fungere da conduttore in un cavo di massime prestazioni sul fono; meglio il rame.
Come mai?
f
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da drpaolo »

Perchè ascoltando cavi in argento, in ambiente controllato *, con un impianto al di sopra di ogni sospetto, il loro suono non è naturale come quello dei cavi in rame.

La scienza dell'audio è prettamente osservazionale e fenomenologica, ma è comunque scienza.

[* Ambiente controllato]= ambiente che genera il minor errore sistematico possibile.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da fscarpa58 »

Sì, drpaolo
non intendevo mettere in dubbio il merito dell'affermazione. Con il termine "come mai"
volevo chiedere se c'era un "perchè" di tipo metallurgico , elettromagnetico o comunque fisico
(e credo che ci sia, nel senso che di solito ad un effetto è associata una causa, almeno nel mondo macroscopico)
e in particolare se questo perchè era noto, o almeno era investigato. Se esisteva un modello, una teoria per spiegare
tale evidenza sperimentale.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da fscarpa58 »

chiedo scusa, il mio intervento è un po' off topic rispetto al tema del thread, che si concentra su un cavo particolare proposto da Riccardo.
I cavi mi interessano parecchio e avevo domande da fare a chi ha vasta esperienza, di costruzione e ascolto, dell'argomento.
Aprirò una nuova discussione.
federico
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Ma no. Che male c'é? Anzi. L'idea era quella di aprire un polo di dialogo e sperimentazione
Per esempio:
http://www.mariobon.com/Articoli_nuovi/680_cavi.htm
Riccardo
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da gluca »

sono cavoscettico, tranne che per il fono, quindi seguo con interesse.
"i was looking back to see if you were looking back at me to see me looking back at you"
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Il tentativo sarebbe quello innanzi tutto di ricevere dei feedback da parte di chi lo dovesse realizzare. Considerato inoltre il gruppo di acquisto di RG400 svoltosi su questo forum, ho svolto tranquilli confronti di questo con i miei rg400, terminati con Bullett ed ETI. Manco della strumentazione necessaria, ma, fondando il ragionamento sull'approccio " osservazionale" posso testimoniare un netto, grande, positivo, divario prestazionale in favore del " Supercavo Bio" rispetto al " migliore dei coassiali del forum", l'onesto RG400.
Riccardo
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da fscarpa58 »

riccardo ha scritto:Ma no. Che male c'é? Anzi. L'idea era quella di aprire un polo di dialogo e sperimentazione
Per esempio:
http://www.mariobon.com/Articoli_nuovi/680_cavi.htm
grazie
Un articolo interessante con parecchi spunti, che andrebbe meditato bene, anche se sembra di capire che Bon sia in parte un cavoscettico.
Enumera tutta una serie di aspetti e proprietà dal metallo al dielettrico alla geometria cocludendo a volte che gli effetti millantati dai costruttori sono fuffa. In parte condivido.
Però a me sembra trascuri un po' l'effetto sinergico, concorrente che potrebbero avere certi aspetti.
Per fare un paio di esempi (faccio solo supposizioni, sia chiaro)

- l'effetto pelle è analizzato in relazione all'aumento di resistenza e quindi ad una lieve
attenuazione in funzione del diametro del filo. Se però si considera che la zona metallica più esterna in cui
si trova costretta la corrente potrebbe (in dipendenza da vari fattori) essere maggiormente contaminata da processi di ossidazione
o anche da diffusione di composti provenienti dalla guaina, allora si nota come due concause potrebbero per così dire autorinforzarsi
e portare magari a distorsioni udibili

- quando parla dellla corrente massima e del calore si limita a riportare una tabella che sintetizza l'effetto di differenti diametri del filo. In altra parte del lavoro parla della presenza di grani di differente dimensione a seconda della lavorazione e della loro influenza sulla resistività. Nuovamente, io credo che ci possa essere interazione fra questi aspetti. Le impurità sono sempre presenti anche se in misura variabile, le superfici di interfaccia fra grano e grano sono sede di tensioni e di zone più facilmente aggredibili chimicamente nei processi di diffusione di ossigeno o altro. Le interfacce fra i grani possono rappresentare zone di alta resistenza caratterizzate da spot di bassa resistenza ove la corrente si può concentrare creando punti di generazione di calore causati da alta densità di corrente anche se la densità media è bassa. Il fenomeno è noto nella studio della fisica dei contatti elettrici (si può avere anche fusione del metallo).

- Parla dell'ossido di rame e dei suoi effetti rettificanti (o raddrizzanti che dir si voglia) sulla corrente, ma non sviluppa il discorso concludendo che un cavo produce distorsione se non è realizzato secondo determinate regole e che possiamo intervenire solo sulle terminazioni. Non parla del fenomeno in relazione ai connettori, che facilmente possono presentare ossidazione, non approfondisce il discorso sulle guaine dal punto di vista della barriera che rappresentano alla diffusione ad esempio dell'ossigeno (una tabellina non sarebbe stata male), non approfondisce la possibilità di effetto rettificante fra grano e grano (in presenza di ossidi).
Stesso discorso per i cavi multistrand: il passaggio da un filo all'altro oltre che aumentare il rumore (con meccanismo che non viene chiarito) potrebbe nuovamente dar luogo ad effetti di rettificazione.

A un certo punto dice che a ben vedere l'unica cosa che può fare un cavo, oltre ad introdurre attenuazione, è quella di introdurre rumore. Si contraddice però, quando parla della distorsione eventualmente introdotta da una guaina in PVC. E quando scrive " A questo punto dovrebbe essere possibile definire delle procedure per misurare la distorsione prodotta dai cavi. Per esempio una misura di distorsione integrale con stimolo multitono...ecc, ecc"

Nelle conclusioni, però, torna a enfatizzare la questione della risposta in frequenza
<<< Il “suono” dei cavi dipende sostanzialmente dalla conducibilità e dalla velocità di propagazione: se un cavo presenta una resistenza trascurabile rispetto alla impedenza di uscita dell’amplificatore, non può alterare le basse frequenze. Lo stesso vale sulle alte frequenze se la velocità di propagazione è prossima a 0.8 c .>>>.

Possibile..., anche se a mio avviso c'è qualcosa di più che una semplice differenza timbrica, di una semplice distorsione lineare dovuta alle caratteristiche L, R, C. Vero che alterazioni degli armonici superiori possono dare impressione di maggior dettaglio e aria ma a mio avviso la diatriba sui cavi non si può esaurire qui, allora basterebbe un equalizzatore.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da drpaolo »

volevo chiedere se c'era un "perchè" di tipo metallurgico , elettromagnetico o comunque fisico
(e credo che ci sia, nel senso che di solito ad un effetto è associata una causa, almeno nel mondo macroscopico)
No, la causa del fenomeno è -per il momento- inconoscibile (gran parte dei fenomeni naturali, al mondo, è "inconoscibile"), ma è comunque analizzabile con metodo scientifico, a partire dalla riduzione dell'errore "di misura" (in questo caso, errore "di osservazione").

"Ciò che è reale, è razionale": questa la prima, apodittica, legge della fenomenologia (idealistica, in questo caso).

In realtà la fenomenologia applicata all'osservazione dei fenomeni musicali è la fenomenologia di Husserl e il primo che l'applicò al campo musicale fu il grandissimo direttore d'orchestra Ernest Ansermet, nella sua fondamentale opera sulla musica nella coscienza dell'uomo (già la citai anni fa e ora non ripeto la citazione).
Ansermet aveva una educazione scientifica; fu docente di matematica e fisica all'Università di Losanna e quindi sapeva molto bene quello che faceva, dal punto di vista puramente scientifico.

In questo caso non importa "la spiegazione"; importa la determinazione dei criteri di osservabilità del fenomeno, stabiliti i quali il fenomeno può essere sempre osservato, riconosciuto e riprodotto (a noi questo interessa), in ambienti che consentano ciò.

Vi assicuro che questo è perfettamente possibile, anche se suscita magari incredulità nei presenti, ma è esperienza personale, anche documentata da qualche parte in giro per il vasto mondo :smile:
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

fscarpa58 ha scritto:
riccardo ha scritto:Ma no. Che male c'é? Anzi. L'idea era quella di aprire un polo di dialogo e sperimentazione
Per esempio:
http://www.mariobon.com/Articoli_nuovi/680_cavi.htm
grazie
Un articolo interessante con parecchi spunti, che andrebbe meditato bene, anche se sembra di capire che Bon sia in parte un cavoscettico.
Enumera tutta una serie di aspetti e proprietà dal metallo al dielettrico alla geometria cocludendo a volte che gli effetti millantati dai costruttori sono fuffa. In parte condivido.
Federico, c'évun mio amico che mi dice sempre, ma che stai a lambiccarti, fallo! E vedi che succede!
Questa é la sintesi del termine " osservazionale".
A parte gli scherzi, Bon ha redatto un utile compendio. I fenomeni inferenti i cavi sono, su una scala i diversi gradi, quelli sinteticamente esposti. Si prescinde anche un poco fall'analizzare gli impieghi. Nei laboratori si usano gli Huber Suhner. Che non suonano. Avrai ascoltato gli RG 400. Entrambe le tipologie tengono conto, nel quadro della sostenibilitá, dello scopo e del costo, di tutti quei parametri, e lo fanno nel mondo reale, in maniera concreta e fattiva. Tuttavia, si possono raggiungere, individualmente e artigianalmente,risultati migliori, all'interno del nostrp precipuo scopo, magari offendendo la precisione scientifica, tuttavia non suonante.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Sono inoltre certo che il sistema controllato di Paolo, sia lontano dal " sentimento" di parecchi di questo forum....quindi un timido tentativo con argento 5N o UPOCC non ucciderà alcuna timida aspirazione all'incorruttibile bello universale. C'é sempre il rame, poi.
In concreto, c'é qualcuno che lo fa, sto cavo?
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da UnixMan »

fscarpa58 ha scritto: Possibile..., anche se a mio avviso c'è qualcosa di più che una semplice differenza timbrica, di una semplice distorsione lineare dovuta alle caratteristiche L, R, C. Vero che alterazioni degli armonici superiori possono dare impressione di maggior dettaglio e aria ma a mio avviso la diatriba sui cavi non si può esaurire qui,
concordo.

Il punto è che, come ogni altra cosa in fatto di audio, la questione è legata a fenomeni di carattere percettivo / psicoacustico. I fenomeni osservati si realizzano nella percezione soggettiva dell'ascoltatore, che è prodotta da un sistema non-LTI di natura caotica (nel senso fisico/matematico del termine), con tutto ciò che ne consegue.

Per giunta la "risposta" del sistema (percezione) non è influenzata dai soli "input" acustici (udito) ma anche da tutti gli altri sensi, dalla memoria e da altri fattori che non hanno nulla a che fare con lo stimolo acutico del momento.

Pertanto è difficile (se non impossibile) rintracciare relazioni di causa-effetto semplici e diretti con fenomeni fisici misurabili a livello elettrico e/o acustico, specie quando si tratta di fenomeni di entità molto ridotta da un punto di vista quantitativo (come evidentemente è il caso per gli eventuali effetti fisici prodotti dai cavi).

...il tutto ovviamente senza contare che non si può mai escludere a priori l'influenza di effetti psicoacustici di natura puramente psicologica (placebo/nocebo) piuttosto che fisica.

Un bel puzzle... :doh:
fscarpa58 ha scritto: allora basterebbe un equalizzatore.
in effetti, in molti casi (a saperlo usare bene, cosa purtroppo tutt'altro che banale) un buon Eq. parametrico (da "mastering") potrebbe risolvere un mucchio di problemi... :wink:
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da fscarpa58 »

riccardo ha scritto: Federico, c'évun mio amico che mi dice sempre, ma che stai a lambiccarti, fallo! E vedi che succede!
Questa é la sintesi del termine " osservazionale".
Troppe possibilità, Riccardo. Troppo tempo. Averlo...
riccardo ha scritto: Avrai ascoltato gli RG 400.
dici questi?
https://www.ebay.it/itm/RG-400-2x75cm-A ... 1392146033
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da riccardo »

Il conduttore, il coassiale RG400. Mediamente costa 7 euro al metro, forse 8.
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Re: SUPERCAVO RCA BIO, by Riccardo

Messaggio da UnixMan »

fscarpa58 ha scritto:dici questi?
riccardo ha scritto:Il conduttore, il coassiale RG400. Mediamente costa 7 euro al metro, forse 8.
Vedi qui... “Cavi di segnale (era: Cavo potenza cat5 di Chris Venhaus)”.

Occhio che è pieno di versioni di dubbia provenienza e qualità... da prendere roba buona, Huber-Suhner o simili.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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