Alex Kitic ha scritto:... e comunque il suo metodo di feedback si svolge attorno al tubo stesso, da anodo a grid - usando una resistenza ed un indispensabile condensatore di disaccoppiamento (perché la differenza di potenziale tra anodo e grid è molto grande). Perciò il feedback proposto da Schade è in sola tensione. Il feedback proposto nei miei amplificatori (i vari RH) è situato tra anodo del tubo di uscita e anodo del tubo driver, ed è feedback sia in tensione che in corrente. Il tubo driver diventa parte del feedback loop... etc.
dal momento che l'anodo del driver è connesso alla griglia della finale, cosa cambia?
Comunque realizzi il collegamento di feedback, a meno di non introdurre un ulteriore stadio (buffer) attivo tra driver e finale, dal punto di vista del segnale l'impedenza di uscita dello stadio driver si viene sempre e comunque a trovare all'interno della rete di NFB.
Non per caso, laddove si voglia massimizzare il tasso di NFB, è necessario massimizzare l'impedenza di uscita del driver. Ad es. usando triodi ad alta rp (ad es. ecc83) con Rk non by-passata, oppure un pentodo (o un MOSFET...).
Per altro, per ovvi motivi di praticità, tutte le implementazioni che ho visto utilizzano proprio il collegamento placca-placca. Anche io, quando a suo tempo (ormai saranno una decina di anni fa) lo applicai al mio vecchio "simil-Williamnson", per ovvi motivi feci altrettanto.
Un po' di riferimenti: “
dubbio su Schadeode a pentodi”
Alex Kitic ha scritto:Se il zener sulla g2 è un'ottima idea, come mai il "CCS per la polarizzazione" non lo è?
perché polarizzare a corrente costante (e quindi ad alta impedenza) con un pozzo di corrente sotto al catodo implica la necessità di un by-pass a bassa impedenza in AC, cioè di un condensatore.
Perciò, oltre a subire gli effetti sul suono propri di quel componente (che evidentemente si trova direttamente in serie al segnale), ti ritrovi con gli stessi problemi di dipendenza della tensione Vgk (cioè del BIAS) dal segnale che si hanno con la classica polarizzazione "automatica" realizzata banalmente con un resistore by-passato (Rk//Ck).
Questi infatti sono dovuti proprio dalla presenza del condensatore di by-pass, a causa dagli effetti di rettificazione del segnale prodotti dal tubo (=distorsione armonica di ordine pari) che alterano la carica (media) del condensatore e quindi la tensione media (="DC") ai suoi capi (V=Q/C).
Alex Kitic ha scritto:Tra l'altro, quando si menzione CCS, direi che tutti pensano a constant-current-source: invece questo è un constant-current-sink (e di nuovo la differenza c'è ed è importante).
essendo sotto al catodo è ovvio che debba trattarsi di un "current sink" (alias "pozzo di corrente", in italiano).
Alex Kitic ha scritto:
Io non ho mai affermato che il "bias" (inteso come valore di tensione DC sul catodo del tubo, o potenziale del catodo) sia costante o fisso: fissa è la corrente DC del tubo siccome viene dettata dal current sink - e per questa ragione tubi diversi (non solo come tipo, ma anche tubi non identici dello stesso tipo) avranno un diverso "bias". Più alta la transconduttanza del tubo (tubo nuovo, tubo "migliore" dello stesso tipo), più alto sara il valore del bias. Comunque, questo è rilevante solo nel ambito DC: nell ambito del segnale, cioè AC - ci sarà una variazione di tensione sul catodo proporzionale al segnale in entrata.
È vero (e senza dubbio comodo) per quanto riguarda il punto di lavoro in DC
a riposo ma, purtroppo, come spiegato sopra, non lo è affatto
in regime dinamico.
In presenza di segnale l'inevitabile non-linearità intrinseca del tubo produce (anche, e soprattutto) armoniche di ordine pari,
che hanno valor medio non nullo (AKA fenomeni di "
rettificazione"), e questo fa sì che durante il funzionamento in regime musicale la tensione ai capi del condensatore di by-pass catodico e quindi la Vgk (cioè il BIAS) non sia affatto costante (il pozzo di corrente garantisce che sia costante soltanto la corrente che lo attraversa, ovviamente non ha alcun controllo sulla corrente che scorre nel condensatore).
Se vuoi mantenere costante il "punto di lavoro" (cioè il BIAS) anche in regime dinamico, mantenendo al tempo stesso la comodità di avere una corrente di riposo che non varia con le caratteristiche del tubo (tra tubi diversi, o con l'invecchiamento), l'unica soluzione possibile è adottare una
polarizzazione a tensione costante (catodica o, meglio, con negativo di griglia) comandata da un
sistema di controllo automatico attivo.
Ma anche in questo caso le cose non sono banali: un semplice sistema di controllo automatico lineare si comporta di fatto come il banale gruppo Rk//Ck,
integrando la corrente che scorre nel tubo e quindi risentendo a sua volta degli effetti di rettificazione. Si può però ottimizzare il sistema in modo da adottare una costante di tempo estremamente lunga, che minimizza tali effetti oppure (meglio) adottare addirittura un sistema "furbo" (magari comandato da un microcontrollore) che "campiona" e quindi regola la corrente solo
in assenza di segnale (e tiene invece costante la Vgk così determinata in presenza di segnale). Va da sé che si tratta di soluzioni relativamente complesse.
Una soluzione molto più semplice (ma non meno efficace) per evitare il problema è quella di adottare il classico BIAS fisso, a Vgk costante, ad es. attraverso il solito negativo di griglia. Lo scotto da pagare è ovviamente la necessità della taratura manuale (e periodica) del BIAS. Cosa che magari può essere seccante per un prodotto destinato alla distribuzione commerciale, ma che di certo non pone problemi ad un autocostruttore...
Alex Kitic ha scritto:
siccome questa parte del circuito (catodo del tubo di uscita) è parte integrale del feedback loop e perciò influenza il risultato in termini di banda passante (frequency response).
esatto. E con tassi di NFB elevati potrebbe anche essere causa di instabilità.
Motivo in più per non voler avere tra i piedi un condensatore in serie al catodo...
Alex Kitic ha scritto:
Non c'è alcuna relazione tra (cito:) "gli effetti di rettificazione dovuti alla non-linearità del tubo" e la velocità di carica e scarica del condensatore (???).
non la "velocità", ma la
quantità di carica (media) accumulata dal condensatore, cioè la tensione ai suoi capi. Che determina la Vgk (e quindi il BIAS effettivo).
Come (spero) di aver chiarito meglio qui sopra, l'inevitabile presenza di armoniche pari (cioè di una componente DC nella corrente di segnale) fanno sì che in regime dinamico il punto di lavoro non si mantiene affatto costante.
Per spiegarlo in altro modo, per effetto della distorsione (rettificazione)
e della presenza di Ck la corrente di catodo contiene anche delle componenti a frequenze subsoniche (non presenti nel segnale di ingresso) che "modulano" il BIAS.
(va da sé che queste non passano per il CCS -che le blocca come qualsiasi altra componente variabile- ma si richiudono attraverso il condensatore).
In conclusione, si tratta di una soluzione che in pratica offre ben pochi vantaggi rispetto alla classica (e più semplice) polarizzazione "automatica" con resistore by-passato. Per questo "mi piace poco". Molto meglio sarebbe invece adottare una polarizzazione fissa, con catodo a massa: nessun condensatore superfluo sul segnale (ed anche nel loop di NFB, per giunta) e polarizzazione che non risente delle variazioni del segnale.
Alex Kitic ha scritto:
Ovviamente, sarebbe possibile adottare il fixed bias negli amplificatori RH - ma ci sarebbero più svantaggi che vantaggi. Ecco due punti importanti:
1) Mentre il fixed bias consentirebbe di regolare la corrente dei tubi di uscita, sarebbe necessario eseguire la taratura ogni volta che si cambiano tubi: invece, con il current sink questo è totalmente automatico e l'utente (DIY) non ci deve neanche pensare.
non-problema: per un autocostruttore eseguire una simile regolazione è banale. Casomai per qualcuno non lo fosse, questi farebbe meglio a tenersi alla larga dal saldatore...
Alex Kitic ha scritto:
2) Il fixed bias, con il catodo direttamente collegato a massa (ground) non consente di fare alcun intervento sulla banda passante nel caso degli amplificatori RH dove il tubo di uscita rappresenta una parte del feedback loop.
e questo me lo chiami un vantaggio?!