PRE-concetto pre linea minimale HiFun

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plovati
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PRE-concetto pre linea minimale HiFun

Messaggio da plovati »

Per quanto detto in un post precedente (rettificato), si deve mettere la resistenza tra anodo e griglia2, con la funzione di grid-stopper, per evitare l'instabilità che potrebbe verificarsi con il potenziometro del volume in posizioni estreme, scatenato dalla RF captata dela circuito ( oscillazione a 108 MHz).
Sarebbe anche una precauzione utile utilizzare un gridstopper per la griglia1, anche solo con delle perline di ferrite, per abbattere la RF portata in ingresso dai cavi di segnale.

Immagine

E infine una vista del muletto di test:

Immagine

Se avete la possibilità che utilizzare una struttura in ferro è meglio, sempre per il solito problema della RF (da non credere a quello che capta un buon oscilloscopio nelle zone più popolate).


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Messaggio da MBaudino »

Un chiarimento generale.
Dici ferro perchè essendo ferromagnetico scherma anche campi magnetici o potrebbe essere anche inox, ottone, rame alluminio ecc.????
A parità di spessore (costo e resistenza meccanica a parte ) è meglio il miglior conduttore (rame, ottone) o è meglio uno schermo che sia anche ferromagnetico ?
Mauro
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Messaggio da plovati »

Non lo so :)
Se è tutto chiuso o saldato alluminio o rame vanno bene perchè schermano per effetto delle correnti parassite indotte, se sono pezzi separati è meglio il ferro, per me.

Anche se all'ascolto va tutto bene, c'è da rabbrividire guardando cosa è realmente sovrapposto al nostro prezioso segnale...

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Messaggio da plovati »

Alimentazione

Lo stadio che più si presta a personalizzazioni e che si tende troppo spesso a sottovalutare. In realtà per un preamplificatore è fondamentale e non solo per garantire una riproduzione senza ronzii, ma anche per dare 'aria' e 'punch' al suono.
I preconcetti di partenza, come abbiamo elencato sono:

- assenza di stabilizzazione
- trasformatore a basso flusso
- minimalismo

L'alimentazione dovrà provvedere anche al filamento della valvola. Riguardo a questo c'è la scelta possibile, come con molte valvole noval, di averle in versione 6,3V e in versione 300mA (15V). Dal momento che la corrente circolante nei cavi di aliemntazione del filamento è quella che determina in massima parte il ronzio captato dal circuito, è bene tenere più bassa possibile questa corrente, pertanto sceglieremo la versione a 15V.
Il muletto di test è previsto per portare le due versioni, e si verifica effettivamente che la versione a 6,3V ronza poco più dell'altra a causa dell'induzione elettromagnetica nei loop di segnale. Dovendo scegliere un solo tipo, meglio partire da subito con la versione a 15V. Il tempo di accensione del filamento controllato, indispensabile quando si utilizzava l'alimentazione serie dei filamenti (nei TV ad esempio), torna utile nel nostro pre, perchè fornisce un ritardo certo all'attivazione del transistor dell'optoisolatore, utilizzabile come comando di un relè antibump.
Incidentalmente, il fatto che la valvola scelta sia noval è un altro vantaggio non da poco rispetto ad una octal, perchè essendo più compatta permette di tenere i loop di segnale più piccoli e di ridurre quindi i disturbi captati.

Per le specifiche tecniche dell'alimentatore sappiamo di aver bisogno di:
140V dc
25x2 mA dc
15V 300x2mA ac
ripple < 0,5mV *PSRR

Circa quest'ultima specifica va notato infatti che il budget di rumore in uscita che abbiamo (stimato precedentemente in 0,5mV) corrisponde ad avere un ripple di alimentazione maggiore del fattore PSRR, che è proprio (l'inverso del) il rapporto tra segnale iniettato in alimentazione e segnale ritrovato in uscita.

dall'analisi del circuito è facile ricavare il PSRR. Infatti rispetto alla maglia di alimentazione e uscita abbiamo un generatore di tensione che alimenta un partitore resistivo,..

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Messaggio da mauropenasa »

Ehmmm scusate,
mi inserisco da "guastatore", come mio solito. :D

Leggendo velocemente il 3D, mi sono accorto di alcune "leggerezze", che se non fosse per le pagine multiple sulle formule di calcolo di tutte le forme di rumore presenti in un circuito, che hanno messo a dura prova la mie limitate capacità :D , non avrei manco sottolineato.

Diciamo che questo lavoro è un' ottimo esempio di "progettazione accurata" (il nostro amico Piergiorgio quando si mette....; ) ) su presupposti abbastanza "aleatori".

La prima cosa in ordine cronologico che ho notato sono le affermazioni "ottimistiche" sulla "preveggenza" del THD in base alle semplicistiche curve di uscita.
Beato Piergiorgio che può asserire che siccome 2 (dico 2) curve sono "apparentemente equidistanti" su un grafico con fattore di scala di parecchi volt "-... Il circuito ha una distorsione nulla...".
Vorrei far osservare che su quel grafico non è possibile "quantizzare a vista" elementi di THD minori di circa 10%, per cui al massimo si può dire che il risultato "stante alla equidistanza non dovrebbe distorcere del 10%".

Per il resto, mi è abbastanza piaciuta la valutazione I/V in condizioni di variazione di carico, cosa che molti sottovalutano....

Passiamo alle altre cose "aleatorie":
Dato che non è per nulla dimostrato (con le formule e le misure) che un sistema no-nfb sia superiore ad uno con nfb, mi fa sorridere che si applichino mille formulette per innerpicarsi su un terreno scivoloso, tanto varrebbe dire che si fa cosi perchè si vuole una giusta dose di THD e di colorazione sul segnale, senza scomodare coefficienti superiori.
Dato che questa caratteristica è stata stabilita come elemento di progetto. questo è il tipico esempio di studio scientifico su presupposti non scientifici....

Rumore: bella trattazione complessiva (condivido molte comclusioni, anche se io lavoro di solito su dispositivi con diversi coefficienti il ragionamento resta corretto....).
Peccato che la "soglia di rumore" non si possa calcolare con dei test empirici. Si veda sopra: scomodare i coefficienti di rumore termico per "soddisfare" un livello definito "in soggiorno" non è un presupposto coerente, secondo me.
Prima di tutto va stabilito quanto il rumore e quale forma di rumore influisce sul suono. Il rumore "non percepito come tale" influisce ancora nel vissuto audio, anche quando è assestato intorno ai -90dB, per cui o si fa un ragionamento elaborato alla base o tanto vale andare a tentativi.
La soglia di 0,5mV non dice nulla, e per i miei studi è pure ampiamente eccessiva per ottenere una buona prestazione....

Filtratura di banda:
Giusto ipotizzare un sistema a banda limitata, ma questo è un "interstadio" di un sitema che ha potenzialmente una fitratura a monte e una a valle.
gli elementi filtranti si combinano tra loro generando una banda passante complessiva. per questa ragione se metti in uscita un caps tarato su 10Hz, e vai su un finale che ha lo stesso taglio, ottieni uno spostamento di punto di lavoro intollerabile.
La regola di chi non vuole avere problemi è di stare circa di un fattore 10
lontani dal taglio in banda audio, quindi almeno 2-3 Hz in basso e 150-200Khz in alto....

Ma questo lo dico per rispetto delle formule postate.

Dimostrazione che la progettazione senza analisi del problema di fondo, non porta da nessuna parte ( o meglio, è un ottimo allenamento mentale).

E' un pò come lanciarsi sotto un auto in corsa dopo mesi di allenamento atletico. Il "gesto atletico" diventa "esemplare" per stile, ma il risultato non differisce....

ciao

Mauro
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Messaggio da plovati »

Ehmmm scusate,
mi inserisco da "guastatore", come mio solito.
Ci mancherebbe, meglio una critica che il silenzio assoluto... ; )
Diciamo che questo lavoro è un' ottimo esempio di "progettazione accurata" (il nostro amico Piergiorgio quando si mette....) su presupposti abbastanza "aleatori".
Attenzione i presupposti di progetto (che non a caso ho chiamato preconcetti al posto di specifiche) non sono miei, ma quanto la 'gente' chiede.
Avevo tenuto anche i link per ciascuna affermazione, che ho sparso su diversi PC e perso da qualche parte.
Di fronte a questo stato di cose hai due alternative: parti a testa bassa criticando le affermazioni, tipo zero feedback, no cond. sul percorso del segnale etc ottenendo solo (e solo se va bene) di scatenare l'ennesimo flame inconcudente, oppure tieni questi presupposti e cerchi di elaborare una soluzione originale e che faccia ragionare la stessa 'gente' con un oggetto per certi versi inaspettato sottomano.
Ho suggerito almeno tre configurazioni e dato tutti gli strumenti per inventarsi altre soluzioni, utilizzando solo (almeno fino a che non si tratta di verificare oscillazioni e distorsioni) un tester e un poco di matematica.
E' un circuito semplice, quindi più gestibile e capibile nelle varie modifiche, economico, quindi replicabile senza pesare troppo sul budget destinato a coltivare questo hobby, che utilizza materiali reperibili da Distrelec o similari, quindi che tutti possono recuperare in breve tempo.

La prima cosa in ordine cronologico che ho notato sono le affermazioni "ottimistiche" sulla "preveggenza" del THD in base alle semplicistiche curve di uscita.
Beato Piergiorgio che può asserire che siccome 2 (dico 2) curve sono "apparentemente equidistanti" su un grafico con fattore di scala di parecchi volt "-... Il circuito ha una distorsione nulla...".
Vorrei far osservare che su quel grafico non è possibile "quantizzare a vista" elementi di THD minori di circa 10%, per cui al massimo si può dire che il risultato "stante alla equidistanza non dovrebbe distorcere del 10%".
Le 'semplicistiche' curve di uscita sono di fonte Philips, lo stesso produttore delle valvole che uso e che alla prova dei fatti si è dimostrato sempre affidabile nei dati forniti, del resto congruenti con quanto verificato sul provavalvole.
Le 2 curve sono sufficienti perchè la caratteristica del triodo ci dice a priori che le curve intermedie seguiranno lo stesso andamento, soltanto scalato. In altri termini il triodo distorce in gran parte di seconda armonica e il valore è direttamente proporzionale all'ampiezza dell'escursione del segnale.
Dalle curve pubblicate, opportunamente ingrandite, si riesce agevolmente a discriminare 1 mA in verticale, quindi si puo' già supporre che la distorsione sia inferiore al 4-5%. Un poco di occhio ti suggerisce che in realtà ci si potrebbe attendere qualcosa di decisamente meglio.
Per un punto di partenza ragionato queste valutazioni sono più che sufficienti. L'osservazione dà lo spunto, non sostituisce una misura. Ma senza l'intuizione e un poco di ragionamento guidato dall'esperienza non si farebbe nulla.
Le misure eseguite con la FFT interna del Tek3054 a 12Vrms danno il picco a 1KHz poi un tappeto piatto di rumore a -48dB e niente altri picchi nemmeno fino alla 10a armonica. Ho preso a prestito per un'ora lo strumento e ho salvato i file in formato .bmp che però non riesco a leggere su nessun PC.
Se qualcuno ha trovato già una soluzione me lo comunichi per piacere.

Dato che non è per nulla dimostrato (con le formule e le misure) che un sistema no-nfb sia superiore ad uno con nfb, mi fa sorridere che si applichino mille formulette per innerpicarsi su un terreno scivoloso, tanto varrebbe dire che si fa cosi perchè si vuole una giusta dose di THD e di colorazione sul segnale, senza scomodare coefficienti superiori.
Mai detto questo. Anzi spero di aver messo in evidenza che tanti 'zero feedback' non lo sono proprio del tutto. Inoltre, pur avendo contenuto al minimo ragionevole il grado di reazione abbiamo cercato il minimo di distorsione, non di esaltarla. Questo pre distorce meno di altri progetti molto più costosi e ambiziosi che si appoggiano volutamente o no sulle teorie che citi.

questo è il tipico esempio di studio scientifico su presupposti non scientifici....
Questo è il tipico esempio invece di come da presupposti non scientifici si possa cavare un ragionamento scientifico e didattico, un utile allenamento all'elasticità mentale e all'esercizio di ragione e intuizione, allo stesso tempo. Se vuoi un tentativo di umanizzare la tecnica e di tecnicizzare il sentito dire.
Prima di tutto va stabilito quanto il rumore e quale forma di rumore influisce sul suono. Il rumore "non percepito come tale" influisce ancora nel vissuto audio, anche quando è assestato intorno ai -90dB, per cui o si fa un ragionamento elaborato alla base o tanto vale andare a tentativi.
La soglia di 0,5mV non dice nulla, e per i miei studi è pure ampiamente eccessiva per ottenere una buona prestazione....
Ho tentato. Il post a cui ti riferisci invitava più gente possibile a fare dei test in tal senso. In realtà il rumore percepibile 'nel vissuto audio' è una misura di base. Sappiamo che anche quando non è udibile in sè i battimenti che genera col segnale vanno a dare un tappeto di rumore che in genere rende le voci meno nitide.
Ma devi partire da un valore di riferimento. Con le argomentazioni sviluppate in questa maniera, so che devo ottenere un valore inferiore a questo limite. Quanto inferiore (-3dB?, -10dB)? è oggetto di discussione.
Il tuo -90dB è un valore buttato lì e irragiungibile, il mio 0,5mV ha una giustificazione ed è (non del tutto in verità) facilmente ottenibile anche da parte di uno sperimentatore non molto esperto.
Punto interessante, comunque, merita credo una discussione dedicata.

Giusto ipotizzare un sistema a banda limitata, ma questo è un "interstadio" di un sitema che ha potenzialmente una fitratura a monte e una a valle.
gli elementi filtranti si combinano tra loro generando una banda passante complessiva. per questa ragione se metti in uscita un caps tarato su 10Hz, e vai su un finale che ha lo stesso taglio, ottieni uno spostamento di punto di lavoro intollerabile.
La regola di chi non vuole avere problemi è di stare circa di un fattore 10
lontani dal taglio in banda audio, quindi almeno 2-3 Hz in basso e 150-200Khz in alto....
Il dimensionamento del taglio a 10Hz è stato fatto nel caso che abbiamo postulato peggiore, con carico di 10kOhm. Con il carico nominale di 50KOhm sarebbe cinque volte minore, quindi il tuo 2-3Hz.
Se anche la banda fosse 10Hz, e 10Hz anche l'ampli e 10Hz anche il CD avremmo 10/0,51=19,6Hz che non è uno spostamento intollerabile.
Se qualcuno ha necessità di pilotare sempre carichi al limite o anche sotto i 10K, può sempre aumentare la capacità, che però diverrà di dimensioni sensibilmente maggiori e reperibilità più scarsa.
Sul taglio in alto il limite sarà dato dal CD e dall'ingresso dell'ampli+cavi.


Circa il buttarsi sotto l'auto in corsa non ti viene minimamente il sospetto che se tanta gente ti dà questa impressione forse stai guardando da una propspettiva sbagliata? Spostandoti sull'altro lato della strada magari potresti renderti conto che stanno saltando per schivare l'auto in corsa. Auto che, nonostante le prestazioni superiori, l'ABS, L'ESP, i 250cavalli etc sta travolgendo l'uomo nella sua corsa senza più controllo.

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Messaggio da mauropenasa »

Premessa:
Ovviamente lungi da me fare polemica solo per il gusto di guastare la festa al termoionico. Diciamo che provo a dire la mia sul "metodo" o sugli "obbiettivi", cercando di integrare alcuni parametri di valutazione basati su metri diversi da quelli correnti in questo ambiente.
Poi dare contro a gente come Piergiorgio e Paolo unixman è quasi un piacere sadico, oltre che generare un dibattito volendo anche costruttivo.... :D

Questione di "pre-concetto":
Le critiche che posso portare o meno sono implicite all' insieme del capitolato, come traspare chiaramente. Il fatto che Piergiorgio sia in grado di sviluppare "altri" obbiettivi o capitolati credo che possa essere assodato.
Parimenti, non ho contrarietà alle iniziative "didattiche" fini a loro stesse o meno (ci mancherebbe)....

Questione curve:
Infatti credo che "entro la percentuale di discriminazione" anche pochi punti su un grafico possano essere valutati. La cosa macroscopica della situazione è che passa un concetto per cui usando un righello millimetrato si può assurgere ad analisi di THD, cosa che passa solo in ambienti dove il 5-10% di THD è considerato "accettabile". Tanto per rinfrescare le idee a Piergiorgio, usando un tale metro praticamente tutti i BJT e Fet moderni sarebbero "perfetti" da quel punto di vista, spesso con curve di gran lunga più equidistanti e per ampi range. Sappiamo però che poi la cosa non è cosi semplice....

Allenamento mentale: Pienamente d' accordo, purchè entro una vita di allenamenti qualcosa "che ha un senso" esca, altrimenti è come un calciatore che passa tutta la carriera in panchina.... :D
Io credo che si possa "insegnare" a progettare un sistema anche lavorando su un sistema di "alte prestazioni".....

Rumore:
Io so che Piergiorgio è "sensibile" alle varie problematiche, compreso questo elemento. Quindi non critico il tentativo di creare un punto di lavoro.
Il problema è che per un' interstadio, quale è un pre, un rumore di fondo di valori simili a quelli ipotizzati come "soglia" in questo progetto ha semplicemente moltissime probabilità di "condizionare" l' intero sistema. Capisco che uno che fa un pre per gioco non può fare uno studio accurato e scientifico del ruolo del rumore nelle percezioni audio, ma se un circuito non riesce (per via della mancanza di NFB o altri parametri) a non essere rumoroso semplicemente non è adatto a questo uso....
-90 dB è forse empirico o inarrivabile anche in fase di analisi per un neofita, ma è pure la soglia di rumore generato dalla media dei lettori e dai buoni ampli finali che ci sono in giro. A titolo "educativo" riferisco che la somma di 2 buoni o ottimi rumori a -90dB genera un disturbo finale di circa -84dB (il disturbo raddoppia), e che la regola "empirica" nelle catene è che per avere ragionevoli ipotesi di non "sporcare" i sistemi a valle (ed a monte) si debba stare almeno -6 -10dB sotto il rumore intrinseco degli stessi sistemi collegati, specie quello del finale (in modo che la somma sia contenuta in pochi dB e non arrivi mai al raddoppio o peggio). Queste regolette sono bagaglio di chiunque lavori o progetti sistemi con rumore intrinseco.

Taglio in frequenza:
20Hz -3dB (seppur in caso peggiore, almeno secondo te.... infatti l' impedenza di ingresso di un finale collegato ad un pre generico non è poi cosi palesemente scontata....) è intollerabile per un interstadio.
Ricordo che la curva di filtratura di una cella (o più celle in serie) RC non è un Butterworth, e come tale arriva a "0dB" a circa 5 Ft. Poi la fase relativa assume valori che possono arrivare a 90 gradi a Ft.
Non mi si venga poi a parlare di "bassi".
Un tale sistema può metterci del suo fino ad oltre 100-200Hz, con buona pace per il concetto di linearità di ampiezza e fase...
Stessa cosa per le alte frequenze....

Riguardo le mie allegorie, certo, tutto è relativo e sono consapevole da molto tempo che la gente vuole solo "certezze mediatiche".
Dato che le certezze le crea il mercato, le conseguenze sono queste.

La mia provocazione è, nonostante la banalità, molto centrata.
Il principale compito di uno stadio di linea è di adattare l' impedenza, volendo anche l' ampiezza, tra 2 stadi non neccessariamente noti, senza alterare le prestazioni dei 2 stadi.
3 cose deve fare, e un tale lavoro non centra nessuna delle 3 cose:

1. non introdurre rumore condizionante
2. Adattare le impedenze in un range il maggiore possibile (10Kohm di limite di carico non corrisponde a questo parametro....)
2. Non introdurre THD ed errori di fase (ed ampiezza) rilevanti.

Questo "preconcetto" sembra rispettare questi presupposti solo in certe condizioni (stabilite per alzata di spalle.... :D ).
I miei pre pilotano carichi di 600ohm con una THD (su 600ohm) sempre inferiore a -80dB, un rumore inferiore a -110dB e mantengono la banda audio entro 0,5dB qualsiasi cosa ci sia collegata a monte o a valle.
Questi 3 punti, tanto per gioco, era così difficile metterli come "pregiudiziali" di progetto, visto che sono gli unici punti che hanno un significato ?

Ricordo che alcuni (buoni) pre termoionici esoterici questi 3 punti sono in grado di rispettarli.... 8)

Resta un gran lavoro divulgativo ed informativo di Piergiorgio, sempre lodevole e benvenuto..... Fate finta che io non abbia detto nulla e buon lavoro.... :D

Aggiunta:
Circa il buttarsi sotto l'auto in corsa non ti viene minimamente il sospetto che se tanta gente ti dà questa impressione forse stai guardando da una propspettiva sbagliata?
Dipende sempre da cosa definisce la "giusta prospettiva", se le chiacchere pubblicitarie o l' analisi accurata.
Io per esempio, sono in grado di spiegare perchè faccio delle scelte topologiche o tecniche, non mi pare che quelli che sostengono i "luoghi comuni" dimostrino nei fatti di sapere cosa fanno e perchè.
Io sostengo sempre non tanto che "ho ragione" ma che i lavori ben fatti si basano su uno studio preliminare SEMPRE E RIGOROSAMENTE più laborioso dello sviluppo elettronico puro e sempice.
Mi guardo in giro e vedo cordate di fior di professionisti che si scannano su come si deve polarizzare un dispositivo, ma quasi tutti dimostrano di non avere studiato la finalità di tale circuito (o di avere cognizione di causa. Su Diyaudio alcuni "progettisti" mettevano pure in discussione l' esistenza stessa delle back-emf negli altoparlanti, mentre su altri Italici forum leggo di professionisti che schernivano altri in tale merito.... :( ).

Se mettere in evidenza questa idiosincrasia (leggi anche schizzofrenia) significa essere considerati "eccentrici" o quantomeno di idee "singolari", poco importa.... farò la parte del Savonarola.... :twisted:

ciao


Mauro
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Messaggio da plovati »

Parimenti, non ho contrarietà alle iniziative "didattiche" fini a loro stesse o meno (ci mancherebbe)....
(...)
Allenamento mentale: Pienamente d' accordo, purchè entro una vita di allenamenti qualcosa "che ha un senso" esca, altrimenti è come un calciatore che passa tutta la carriera in panchina.... :D
Io credo che si possa "insegnare" a progettare un sistema anche lavorando su un sistema di "alte prestazioni".....
Questo è un progetto hi-fun, che non ha soltanto finalità didattiche. Il risultato del lavoro è un oggetto che suona. Rispetto a pre a stato solido noti o meno secondo me PREconcetto ha il pregio di svegliare il suono di un lettore multistandard, che in altre configurazioni restava corretto ed equilibrato magari, ma moscio.
Cosa di cui 'sistemi di alte prestazioni' non sono stati capaci di fare nella stessa maniera.
-90 dB è forse empirico o inarrivabile anche in fase di analisi per un neofita, ma è pure la soglia di rumore generato dalla media dei lettori e dai buoni ampli finali che ci sono in giro. A titolo "educativo" riferisco che la somma di 2 buoni o ottimi rumori a -90dB genera un disturbo finale di circa -84dB (il disturbo raddoppia), e che la regola "empirica" nelle catene è che per avere ragionevoli ipotesi di non "sporcare" i sistemi a valle (ed a monte) si debba stare almeno -6 -10dB sotto il rumore intrinseco degli stessi sistemi collegati, specie quello del finale (in modo che la somma sia contenuta in pochi dB e non arrivi mai al raddoppio o peggio). Queste regolette sono bagaglio di chiunque lavori o progetti sistemi con rumore intrinseco.
Primo: il riferimento più corretto sarebbe il S/N più che il rumore soltanto, che è apprezzabile in senso assoluto solo in camere anecoiche.
Secondo -90dB anche pesati A non li avrai mai, se non al connettore o addirittura sulla scheda, con la sonda direttamente connessa al piano di massa senza cavetto. Presente l'effetto di cavi, switching, tubi al neon, radio e TV cellulari e tutte le altre amenità nelle quali siamo invisibilmente (per gli occhi, ma non per gli strumenti di riproduzione sonora) immersi? Quindi è del tutto inutile curare le prestazioni numeriche di un singolo elemento quando la realtà è diversa.
Taglio in frequenza:
20Hz -3dB (seppur in caso peggiore, almeno secondo te.... infatti l' impedenza di ingresso di un finale collegato ad un pre generico non è poi cosi palesemente scontata....) è intollerabile per un interstadio.
Ricordo che la curva di filtratura di una cella (o più celle in serie) RC non è un Butterworth, e come tale arriva a "0dB" a circa 5 Ft. Poi la fase relativa assume valori che possono arrivare a 90 gradi a Ft.
Non mi si venga poi a parlare di "bassi".
Un tale sistema può metterci del suo fino ad oltre 100-200Hz, con buona pace per il concetto di linearità di ampiezza e fase...
Stessa cosa per le alte frequenze....
Ricordi che la gran parte dei diffusori in ambiente già a 40Hz perde ben più di 3dB? Le specifiche non sono ritenute hi-end? Non è un problema per me: ho coniato il termine hi-fun apposta per non farmi rinchiudere nel ghetto dei tecnocrati da una parte e da quello degli esoterici dall'altra. Ho registrazioni incise negli anni '50 con bande che nel caso ottimistico erano 50-15000Hz. La qualità di tali registrazioni (riversate su CD) è comunque superiore imho a molte 20-20000...
Riguardo le mie allegorie, certo, tutto è relativo e sono consapevole da molto tempo che la gente vuole solo "certezze mediatiche".
Potrei ricordare la storiella del calobrone, che secondo la teoria ingegneristica non puo' volare ma lui non lo sa e vola bellamente?



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Messaggio da mauropenasa »

Piergiorgio,
Fai finta che non sia manco intervenuto.... 8)

Evidentemente ho toccato tasti sbagliati, peraltro tipici di molti ambienti che tu citi...:o

Potrei dire tante cose sensate e/o scientificamente condivisibili, ma in parte sono abbastanza stanco di ribadire cose ovvie, da un' altro lato contro il "cosi va bene perchè l' ho stabilito io", ogni concetto serio perde di significato.

Meglio andare a parlare di filosofia con Riccardo e gli altri nella sezione varie.... :oops:

ciao


Mauro
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Messaggio da plovati »

Potrei dire tante cose sensate e/o scientificamente condivisibili, ma in parte sono abbastanza stanco di ribadire cose ovvie, da un' altro lato contro il "cosi va bene perchè l' ho stabilito io", ogni concetto serio perde di significato.

Originally posted by mauropenasa - 21/10/2006 :  15:54:55
Mauro, mi sembra di non avere la posizione che mi attribuisci. Circa il progetto in discussione credo che le tue critiche (positive, documentate e in alcuni casi sottoscrivibili) siano relative ai principi 'filosofici' del capitolato di partenza, più che alle soluzioni adottate a partire da quei preconcetti.
Il tuo approccio lo conosciamo, i tuoi risultati anche. Io non ho nessun interesse per le sottigliezze da ascoltone e i tiramenti da audiofilo, per ragioni che non saprei spiegare nemmeno io preferisco il suono di oggetti poveri e semplici della tipologia di primo e di preconcetto, largamente imperfetti, a campioni di prestazioni tecniche (per non fare il solito nome del Myref, potrei citare Krell e Classè).
Molto timidamente, ho confrontato alcune impressioni mie con persone diverse (molti dei quali sì ascoltoni e audiofili) e ho ritrovato un certo denominatore comune. Non puo' essere un caso, qualcosa sotto ci deve essere... e la ricerca di quel qualcosa è ancora aperta, per me.

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Messaggio da mauropenasa »

Piergiorgio,
io credo di conoscere la tua posizione in merito.
Le mie critiche o le mie amarezze nei confronti di tue affermazioni non sono elementi causati da "valori assoluti" ne filosofici ne audiofili ne tecnici, ma dalla semplice ragione che io tendo ad essere "più severo" nei confronti di gente che io credo competente.

Affermazioni come quelle che hai fatto nei confronti del rumore, della banda passante e altro, dopo 3 pagine di numeri in gran parte incentrati su questi argomenti, per la mia sensibilità equivale a ridicolizzare la tecnica elettronica (o audio, se vuoi).
Vedi, a te ed a me sta a cuore la divulgazione di concetti verosimili di elettronica applicata, e questo è assodato.
Ma se poi spazzi via 3 pagine del tuo lavoro affermando in sintesi che il rumore non ha senso ridurlo a valori "classici" (classici, non record) perchè tanto ci pensa l' ambiente a sporcarlo", che la banda passante è una specie di convenzione interpretabile a piacere, e che pretendere di avere uno stadio "tendente al neutro" sulla linea sia un specie di "chimera", beh, dal mio punto di vista, si badi bene, non audiofilo o filosofico, ma strettamente "divulgativo ed educativo" io lo vivo come una sconfitta.
E' esattamente come se un' insegnante imponesse ai suoi allievi di studiare un' argomento per poi dire a tutti che "tanto è una farsa".

Io sarò "sbagliato", sarò fuori dal giro "bene" degli accademici dell' elettronica e dell' audio, ma questa convinzione non me la toglie nessuno. La "coerenza" inanzitutto. Meglio sbagliare in buona fede che dare esempi di "alzata di spalle" da parte di tecnici competenti.

ciao

Mauro
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Messaggio da riccardo »

A leggere sembra di essere a un guado.
Credo sia necessario fare una distinzione:
un oggetto diy ha due possibilità di espressione
da una parte, può essere concepito perchè la persona che intende realizzarlo, può interagire parzialmente con le tecniche impiegate, a livelli di competenza "banale" e personalizzare in una direzione o nell'altra il manufatto, impegnando le massime conoscenze che ha a disposizione.
A questo appassionato si deve lasciare la illusione che le curve di polarizzazione, entro limiti dati e non stringenti, si possanno tracciare col righello.

Un altro aspetto del DiY è montare, solo montare, dei prodotti di una certa complessità sia culturale che tecnica.
Qui l'appassionato è passivo.
E si sa, per quanto possa essere maldestro il realizzatore del primo tipo, non ammetterà mai o quasi mai che il risultanto della sua presunta conoscenza tecnica non è una ferrari. Applicando a tutti i pezzi che fa la stessa tecnica, raggiungerà una "miscela" di cui è contento - a volte non a caso - e combatterà per essa.
il secondo, avrà inserito nel suo cntensto un oggetto pensato in profondità tecnica, e forse non verrà mai a capo del suo vero funzionamento.
perchè tipicamente, il kit che ha montato, costerà una frazione del suo ipotetico valore commerciale "in negozio" , il suo costo sarà stato giudicato sostenibile dal DiY, il cui resto dell'impianto sarà in linea con il PREZZO del kit.
Ossia, oggetti in cui per economia, sono stati trascurati importanti lati tecnici.

Alternativa: che il Piergiorgio del caso, e il Mauro del caso, invece di farci perdere tempo in discussioni lecite, ma amare, si associno per suggerire un semplice accorcco di vertice, chiavi in mano.
Che qualcun altro si prenda la briga di appaiare le valvole e stenderne con Sofia le curve specifiche per ogni coppia.
Ma questo deve necessariamente costare.

Quindi la seconda alternativa, tipica del diY attivo, sia del DiY "esecutore" è quella di STUDIARE. Il primo il dettaglio elettroacusticoe fisico di quelo che sta facendo, il secondo i principi che tendono ad abbozzare accoppiamenti capaci di mantenere lineare e quantomeno sincero il suono a cui aspira, e questo in attesa di arrivare al livello del primo diY..ammesso che questi abbia voglia di mettere in discussione le "magie" che ha letto su internet.
Tralasciamo poi il caso del PRIMO DiY che si mette in casa il Kit del secondo.
Gli si squaglia il gelato, e non ci capisce più niente. Caso tipico, quando uno per caso, si accorge che la tromba e il piano, e il contrabbasso e il violoncello e il violino che ha sentito con orgoglio per anni, erano una finzione. E quindi, non gli piace il nuovo suono magari sgraziato...e i rimbombi mai uditi che sente per casa.
A me è capitato di tutto questo, quindi prima di scagliare pietre....
:-)

Saluti

R.R.
Riccardo
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Messaggio da plovati »

Sono veramente basito. Partendo con un progetto del genere avevo messo in conto incomprensioni, critiche, polemiche OT, ma mai mi sarei immaginato di essere travisato a tal punto.

Quindi PREconcetto sarebbe:
"ridicolizzare la tecnica elettronica"
"tanto è una farsa".
"stabilito per alzata di spalle...."

e le giustificazioni (tecniche si badi bene, la discussione è sulla importanza del numero, non su come sia stato ottenuto) portate a supporto del progetto siano:

" (un) perdere tempo in discussioni lecite, ma amare"

Vorrei chiarire una volta per tutte che preconcetto NON è un progetto al top, non sono capace e non mi interessa fare progetti al top, no compromise, etc etc, mi interessa vedere quanto si possa arrivare a fare con mezzi di fortuna e un poco di ingegno.
Si puo' fare di meglio? Certamente e stando nel solco di questo progetto basta aumentare la capacità di uscita per avere una banda a -3dB di 5Hz, e fare un cablaggio (molto) curato con una alimentazione stabilizzata per ottenere un rumore di un centinaio di uV su 20KHz di banda.
Ne vale la pena? Ho sempre cercato di considerare la catena audio nel suo insieme, se avete delle LS3/5a forse il taglio a 5Hz o a 20Hz non vi darà propria nessuna differenza, e questo non contro la scienza ma proprio applicando qualche banale formuletta.
Sostenere che il numero migliore sia da ricercare a prescindere è una visione un poco settaria, alla pari di chi non vuole il feedback a priori.

Basta utilizzare una tecnica diversa (magari già un due stadi con feedback e alimentazione stabilizzata o un integrato) per avere bande da 1Hz a 300KHz e S/N di 100dB, lo sappiamo tutti e progetti simili ne abbiamo presentati. Sono quindi senza dubbio meglio di preconcetto?
Forse no e la mia risposta, e anche questo è parte del progetto, sfatare un altro preconcetto per cui le prestazioni consolidate siano essenziali per una riproduzione corretta.

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Messaggio da plovati »

A questo appassionato si deve lasciare la illusione che le curve di polarizzazione, entro limiti dati e non stringenti, si possanno tracciare col righello.

Originally posted by riccardo - 22/10/2006 :  12:15:28
Si devono tracciare col righello, per un primo dimensionamento. Evitando di usare spice almeno all'inizio e per progetti semplici, si affinano le capacità di intuizione e il senso elettrolinico necessarie ad ogni progettista. La valvola reale avrà curve che comunque si discosteranno sia dal datasheet che dal modello spice.
Ma per questo basta tarare la resistenza da 150KOhm (argomento che avrei lasciato per ultimo: la messa a punto) anche in base alla impedenza di carico reale.
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Messaggio da mauropenasa »

Sono veramente basito. Partendo con un progetto del genere avevo messo in conto incomprensioni, critiche, polemiche OT, ma mai mi sarei immaginato di essere travisato a tal punto.

Quindi PREconcetto sarebbe:
"ridicolizzare la tecnica elettronica"
"tanto è una farsa".
"stabilito per alzata di spalle...."
Solo per amore di precisione, le frasi che tu hai sapientemente "isolato" nascono da queste affermazioni:
Primo: il riferimento più corretto sarebbe il S/N più che il rumore soltanto, che è apprezzabile in senso assoluto solo in camere anecoiche.
Secondo -90dB anche pesati A non li avrai mai, se non al connettore o addirittura sulla scheda, con la sonda direttamente connessa al piano di massa senza cavetto. Presente l'effetto di cavi, switching, tubi al neon, radio e TV cellulari e tutte le altre amenità nelle quali siamo invisibilmente (per gli occhi, ma non per gli strumenti di riproduzione sonora) immersi? Quindi è del tutto inutile curare le prestazioni numeriche di un singolo elemento quando la realtà è diversa.
oppure:
Ricordi che la gran parte dei diffusori in ambiente già a 40Hz perde ben più di 3dB? Le specifiche non sono ritenute hi-end? Non è un problema per me: ho coniato il termine hi-fun apposta per non farmi rinchiudere nel ghetto dei tecnocrati da una parte e da quello degli esoterici dall'altra. Ho registrazioni incise negli anni '50 con bande che nel caso ottimistico erano 50-15000Hz. La qualità di tali registrazioni (riversate su CD) è comunque superiore imho a molte 20-20000...
Affermazioni che cozzano semplicemente con la disamina teorica (su rumore e banda passante) che precedeva il tutto (e con le cose che molti misurano quotidianamente). Io questo genere di discorsi li chiamo "alzata di spalle" parafrasi di "...che vada o non vada bene diciamo che siamo a posto cosi e non se ne parla più...".
Posso avere travisato, anzi ho socuramente travisato, perchè di "sparate" posso farne anche io, ma da li a generare "il caso preconcetto".... :(

Bastava semplicemente trovare un punto di accordo sul fatto che le curve si usano in fase preliminare e non sono una bibbia, ma servono per trovare punti di lavoro "più lineari di altri" o semplicemente il punto di lavoro "meno peggio", che prudenzialmente si può aumentare il caps di uscita di un pò per stare tranquilli, e che meno rumore si riesce ad ottenere da questo lavoro meglio è, e tutto era chiuso.

Ma evidentemente sia il mio tono "saccente" che il disagio di essere "contraddetti" (capita a tutti) che ho prodotto a Piergiorgio ha generato questa inutile situazione.

Pure isolare e decontestualizzare le singole frasi mie non è uno stimolo a chiudere le diatribe e manco per mantenerle su un piano utile a chi legge, ma proprio in segno di maturità conviene fermare qui questo genere di scambi.

Che dire, sarà il mio modo di porre le questioni, non so. Di certo condivido molte cose dette da Riccardo: Al autocostruttore medio delle nostre diatribe "psico-tecniche" non interessa nulla.

Se Piergiorgio ritiene che il mio intervento sia stato negativo nei confronti del lavoro, me ne scuso.
Se ho usato dialettiche fuori luogo me ne scuso.
Se cercare di dare una visione critica su come e dove si devono cercare i limiti di un circuito ( o della sua progettazione) crea "imbarazzi", non me ne scuso. Il problema resta di chi si "imbarazza", io faccio solo il "mio lavoro divulgativo".
Detto questo, tolgo dall' imbarazzo tutti e non disturbo (come avevo già preannunciato) oltre questo 3D.

ciao

Mauro

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Messaggio da riccardo »

Piergiorgio ciao.
Credo tu abbia intepretato male il mio post.
Io penso e l'ho detto tante volte che tu, in pieno rispetto alle tue linee guida, hai svolto in questo 3d un argomento in modo appassionante, comprensibile, e perfettamente in linea con lo spirito di autocostruzione.

Il perder tempo in discussione lecite ma amare, voleva dire che a ME e credo a tutti i lettori dispiace che al tuo lavoro vengano poste critiche severe.
La distinzione fra progetto per autocostruttori e kit pensato in modo sofisticato e non modificabile pensavo spiegasse bene quello che volevo dire.
Che era, Mauro e Piergiorgio, invece di discutere su questioni e approcci che già conoscevamo, andate verso un progetto meno amichevole ma magari comune.
Conosco ormai troppo bene il "diavolo e l'acquasanta" che siete voi due, per sopportare che si tiri per le lunghe e non esca un lavoro "concordato".
Poi, come tifo o gusti, ognino ha i suoi. Ma ripeto, l'ho detto ieri, senza pregiudiziali. Ci e mi fa piacere, se tutti insieme si va verso un sistema a valvole "a prova di bomba".
No?




A questo appassionato si deve lasciare la illusione che le curve di polarizzazione, entro limiti dati e non stringenti, si possanno tracciare col righello.

Originally posted by riccardo - 22/10/2006 : 12:15:28
Si devono tracciare col righello, per un primo dimensionamento. Evitando di usare spice almeno all'inizio e per progetti semplici, si affinano le capacità di intuizione e il senso elettrolinico necessarie ad ogni progettista. La valvola reale avrà curve che comunque si discosteranno sia dal datasheet che dal modello spice.
Ma per questo basta tarare la resistenza da 150KOhm (argomento che avrei lasciato per ultimo: la messa a punto) anche in base alla impedenza di carico reale.


Originariamente inviato da plovati - 22/10/2006 : 13:56:04
Saluti

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Messaggio da plovati »

Mauro, permettimi di 'isolare' alcune frasi, solo per avere una leggibilità migliore, noncerto per metterti in bocca parole diverse.
Ma evidentemente sia il mio tono "saccente" che il disagio di essere "contraddetti" (capita a tutti) che ho prodotto a Piergiorgio ha generato questa inutile situazione.
In verità più che a disagio per essere stato contraddetto, sono carico:
la polemica costruttiva (come questa) serve a rafforzare gli argomenti a sostegno di una scelta e ad approfondire le ragioni per le quali si sono preferite a diverse alternative.
Se Piergiorgio ritiene che il mio intervento sia stato negativo nei confronti del lavoro, me ne scuso.
Se ho usato dialettiche fuori luogo me ne scuso.
Si per la prima, no per la seconda ma non ti devi scusare: ci conosciamo entrambi ormai abbastanza bene, no?
Se cercare di dare una visione critica su come e dove si devono cercare i limiti di un circuito ( o della sua progettazione) crea "imbarazzi", non me ne scuso. Il problema resta di chi si "imbarazza", io faccio solo il "mio lavoro divulgativo".
Il problema credo sia più dovuto ad una incomprensione di base, circa la natura e lo scopo di questo progetto. Non è il massimo che si possa fare in assoluto e su questo siamo d'accordo. E' pero' un buon compromesso tra le varie esigenze, elencate all'inizio e non sindacabili. Ricorrendo ad un esempio fatto in precedenza, discutere sulle impostazioni di capitolato ora, sarebbe come spostare le caselle nere di un cruciverba di Bartezzaghi quando ti mancano due paroel per finirlo...
Bastava semplicemente trovare un punto di accordo sul fatto che le curve si usano in fase preliminare e non sono una bibbia, ma servono per trovare punti di lavoro "più lineari di altri" o semplicemente il punto di lavoro "meno peggio", che prudenzialmente si può aumentare il caps di uscita di un pò per stare tranquilli, e che meno rumore si riesce ad ottenere da questo lavoro meglio è, e tutto era chiuso.

Originariamente inviato da mauropenasa - 22/10/2006 : 16:34:34
Il punto che non sono riuscito a far passare è che un progetto, qualsiasi progetto, è un equilibrio delicato tra esigenze contrapposte. Il punto di equilibrio cercato e scelto è una sintesi dell'esperienza e della sensibilità di ciascun progettista. Pertanto le scelte tecniche non possono essere il risultato di una votazione democratica.
Spostare (prudenzialmente?) all'ingiù la banda passante, che è di 5Hz con il carico nominale previsto perchè si prevede di lavorare a carichi sensibilmente più bassi significa aver scelto un progetto non adatto. Alzare il solo valore del condensatore non basta, bisognerebbe alzare anche la corrente di polarizzazione, per ottenere lo stesso bilanciamento di prima e quindi ritoccare l'alimentazione etc etc.
Ridurre il rumore cercando di ridurre il ripple di alimentazione per esempio aumentando le capacità significa aumentare le correnti di spunto e i disturbi indotti, col risultato che il rumore effettivo non sarà troppo più basso ma solo di composizione diversa.
Utilizzare un filtro LC d'altra parte richiede uno schermo magnetico tra l'induttore e le parti sensibili del circuito, oltre che rendere difficoltoso il reperimento di un componente adatto, violando il preconcetto di disponibilità massima dei componenti.
E così via.

Non escludo ci possano essere equilibri diversi di questo circuito più corretti tecnicamente e più musicali, ma a questo punto ognuno dovrà cercare il suo equilibrio, interpretando questo progetto con i mezzi che sono stati illustrati ampiamente nel corso di questa lunga discussione.



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Messaggio da audiofanatic »

Mauro, permettimi di 'isolare' alcune frasi, solo per avere una leggibilità migliore, noncerto per metterti in bocca parole diverse.




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Originariamente inviato da plovati - 23/10/2006 : 17:19:25
si potrebbe "tirare una riga"? e ripartire?

una sola cosa vorrei precisare: l'intervento di Mauro e quello classico da "avvocato del diavolo", cioè non vi è nulla da ridire sulla sostanza, ma un lettore poco attento potrebbe intenderla come critica tesa a smontare tutto il costrutto di Piergiorgio e bollarlo come sbagliato, mentre invece, per quello che ho potuto capire, si tratta di appunti circa il risultato e circa il modo con cui lo vuole perseguire.
Magari Mauro ritiene, e magari ha pure ragione, che gli obiettivi sono troppo "laschi", per cui è inutile estremizzare lo studio, tanto più o meno da quelle parti ci si casca sempre, ma magari è invece più importante seguire il filo logico del discorso e non tanto concentrarsi sul risultato, cioè, quello che più è importante è il MODO con cui si arriva al RISULTATO e non il risultato fine a se stesso, e magari questo risultato "discutibile" in termini assolutistici potrebbe non esserlo in riferimento alla tecnologia e ai mezzi impiegati, cioè cozza entro limiti che magari Piergiorgio conosceva già ed erano già previsti come "insuperabili" e come tali accettati, mentre per Mauro risultano inaccettabili e non meritano di essere presi in considerazione. Ecco perchè Mauro ha concentrato la sua attenzione su altri dispositivi e da questi pretende determinate prestazioni.
In pratica bisogna domandarsi alcune cose:
data la tecnologia scelta (è un capitolato di progetto, e non si può prescinderne)
la trattazione è corretta? i risultati sono quanto di meglio si poteva spremere in base alle premesse?
Se le risposte sono affermative possiamo andare avanti.
Se ci domandiamo invece "possiamo fare di meglio con altre tecnologie e premesse?"
la risposta potrebbe, anzi certamente è sì.
Ma questa è un'altra storia, e magari Mauro ce la racconterà nelle prossime puntate....

E fin qui parliamo di formulette, numerini e tecnica spicciola... poi questi oggetti devono pure "suonare", e questa è un'altra storia ancora, dove la fantasia del singolo può anche costruire castelli in aria, quindi non dovrebbe neppure essere oggetto di discussione oggettiva, ma di belle chiacchierate davanti a un bicchiere di vino...

Filippo
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Messaggio da plovati »

Torniamo al progetto dello stadio alimentatore.
quello che mi serve è un alimentatore in grado di fornire

140V dc
50mA dc
15V 600mA ac
ripple < 0,5mV *PSRR
basso flusso

Resta da determinare il PSRR. Rispetto alla maglia di alimentazione e uscita abbiamo un generatore di tensione (la Vripple) che alimenta un partitore resistivo, composto da Ranodica (3300ohm) e Rinterna (716ohm) in parallelo alla 150kohm.
In pratica dato un mV di ripple in alimentazione ce ne ritroviamo ( 716//150k )/ (3300+716//150k) = 712 / 4012 = 0,177 in uscita. Il PSRR è quindi di -15dB, non male per uno stadio single ended a valvola. Il fatto di aver scelto una valvola a resistenza interna bassa ci viene in aiuto anche in questo caso. Per avere un PSRR migliore si potrebbe pensare di utilizzare un generatore di corrente o un induttore al posto della resistenza anodica, ma questo violerebbe il minimalismo che ci siamo imposti.

Come dimensionamento di massima, sappiamo che per avere tot V dc filtrati RC e lasciare spazio per le cadute di tensione dei resistori di filtro, bisogna partire da una tensione ac all'incirca dello stesso ordine di grandezza della tensione dc voluta. Dobbiamo anche trovare un valore che sia disponibile commercialmente e che si possa ottenere con bassa induzione nel trasformatore di alimentazione.
E qui ci viene in aiuto un trucco: dal momento che il trasformatore lavora su un rapporto di tensioni e che il flusso è proporzionale alla tensione applicata al primario, se usassimo un trasformatore con primario 400V alimentandolo a 230V?
Ad esempio un valore comune per applicazioni industriali (per le quali i cataloghi Distrelec, RS, Farnell etc dispongono di ottimi componenti) è il 400V:230V. Alimentandolo a 230V dalla parte del 400V nominale otterremmo al secondario 230V nominali) in realtà 132V, che sono proprio quelli che ci servono. Il flusso sarà quasi dimezzato e se il trasformatore era calcolato per lavorare a 1,5Tesla ora si troverà a lavorare a molto meno di 1 Tesla. In quanto alla potenza, abbiamo bisogno di 140V*50mA *1.6 dove il fattore 1.6 è un termine che tiene conto del valore efficace reale della corrente (impulsiva) in un caso con rettificatore a ponte. Una ventina di W saranno quindi sufficienti. Un trasformatore che fa al caso nostro è per esempio il cod. 352751 o il 352909 dal catalogo Distrelec.

Per i filamenti, il 15V è un valore standard e per evitare il più possibile la dispersione del flusso sceglieremo un toroidale. In questo caso la corrente necessaria è quella direttamente fornita (in altrenata) al carico resistivo costituito dai filamenti, qundi basta un trasformatore di potenza pari o superiore a 15V*600mA = 9W. Per esempio il codice 352679.

Per la progettazione dell’alimentatore utilizziamo una praticissima scorciatoia, ormai sdoganata anche su CHF da un autorevole firma.
Sto parlando di PSU designer messo a disposizione gratuitamente da Duncan Munro e sviluppato con contributi di Jim Kort e Steve Bench.
Il SW si trova a questo link:

http://www.duncanamps.com/psud2/index.html

Disponendo del trasformatore (io ne ho usato uno di recupero, svolgendo le spire necessarie per ottenere 132V) si potranno misurare la resistenza in DC degli avvolgimenti, che serve al software per simulare al meglio i risultati. Non avendo il trasformatore fisico da misurare ma conoscendo il dato di regolazione percentuale sarò possibile ricavare da Sw una stima dei valori di resistenza DC. Questo si fa cliccando due volte sul simbolo del trasformatore. Si aprirà una finestrella dal titolo “Edit transformer properties” come quella raffigurata qui sotto:

Immagine

Cliccando sul quadratino con i tre puntini ( …) a fianco della scritta RMS V si potranno inserire i valori richiesti per ricavare una stima dei parametri necessari, a partire dal dato di tensione a vuoto e regolazione oppure, conoscendo direttamente i valori di Rdc del trasformatore, utilizzare la seconda mascherina di inserimento dati, come nell’esempio riportato sopra.

Avremmo bisogno di un rettificatore a ponte, un condensatore di livellamento e alcune celle RC per filtrare il ripple al livello desiderato. Useremo per scelta solo resistenze, per ragioni di costi e disponibilità eviteremo induttori.

Un metodo veloce per avere un'idea del valore dei condensatori da utilizzare in prima battuta è fare il conto dell'energia in gioco.
Per esempio il nostro pre consuma 50mA, che vanno reintegrati ad ogni ciclo del rettificatore, cioè 10ms (la tensione alternata rettificata ha infatti frequenza di 100Hz). C'è in gioco una carica per ogni ciclo di 50mA
* 10ms = 500uC. Una variazione di carica del genere su un condensatore C darò una variazione di tensione (ripple) dell'ordine di (Q=C*V -->) V= Q/C. Volendo un ripple (iniziale, da filtrare poi) dell'ordine di 1/100 della tensione iniziale, diciamo 2V, dovremmo usare condensatori dell'ordine di C=Q/V= 500uC / 2V = 250uF arrotondato al valore commerciale di 220uF.

Questo ripple andrà poi abbattuto per mezzo di filtri Rc dalla costante di tempo calcolata nel modo seguente: per arrivare a 2mV diciamo partendo da 2V, il fattore di abbattimento è 1000, vale a dire 60dB.
Potremmo pensare di ottenere questi 60dB con due celle in serie una da 20dB e un ada 40dB (20+40=60). Nel caso di celle RC, il taglio è di 20dB per decade, cioè per ogni volta che la frequenza diviene 10 volte più piccola.
Essendo la frequenza di ripple di 100Hz, per attenualre di 20dB dovrò avere un filtro dal taglio a 10Hz e per 40dB a 1 Hz.
Utilizzando per comodità condensatori sempre da 220uF come il primo di livellamento (compero un solo valore), dovrei avere due filtri indicativamente costituiti da 220uF e da una resistenza da 72ohm per il 20dB e da 720ohm per il 40 db. Nella realtà i valori dovranno essere diversi perchè le due celle interagiscono tra loro, ma come punto di partenza è già un buon valore di primo tentativo.

Il secondo stadio del filtro lo faremo sdoppiato per canale, in modo da separare maggiormente i due canali. La richiesta di corrente impulsiva di un canale soggetto per esempio ad un colpo di grancassa non deve far muovere la tensione di alimentazione comune ai due canali. Una cella Rc interposta tra il primo stadio di filtro e ciascun canale serve ad evitare che ciò avvenga.

Lo schema sarà una cosa simile, dove i valori sono calcolati mediante iterazioni col il SW PSUDesigner per avere valori corretti:

Immagine

La prima resistenza da 33ohm serve per limitare i picchi di corrente impulsivi di carica dei condensatori, riducendo in tal modo i disturbi radiati ad alta frequenza.

Questo è il file .psu di partenza:


Immagine Allegato: preconcetto_psu.zip ( 117bytes )

Si nota che non è possibile prevedere esattamente nel Sw di simulazione la soluzione con filtro sdoppiato e pertanto bisognerà cercare un valore del carico che sia una rappresentazione di quanto serve (il carico dei due canali assorbirebbe 50-56mA, un solo canale sarebbe 28mA ma solo a partire dalla prima cella di filtro...

Immagine

Una possibile rappresentazione ragionevolmente buona, vale a dire congruente con i dati misurati è questa:

in cui si è simulato il carico intermedio con un generatore di corrente. Circa il tipo di carico, PSU propone due possibili scelte: la resistenza e il generatore di corrente. Il primo tipo (resistivo) è più adatto a modellizzare i triodi e il valore di carico equivalente sarà dato dalla tensione di polarizzazione/corrente assorbita. Il secondo tipo di carico (corrente costante) è una ragionevole approssimazione di carichi costituiti da pentodi o mosfet.

Immagine

da questa schermata si vede il transitorio di carica che è ragionevolmente lento e graduale da non attendersi grossi problemi nè alla valvola nè per quanto riguarda il 'bump' di accensione.
In effetti accendendo il pre con amplificatore già acceso, si ha un bump smorzato di entità non preoccupante, così come allo spegnimento (i condensatori impiegano diversi secondi a scaricarsi)

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Messaggio da Davide »


Lo schema sarà una cosa simile, dove i valori sono calcolati mediante iterazioni col il SW PSUDesigner per avere valori corretti:

Immagine

Si nota che non è possibile prevedere esattamente nel Sw di simulazione la soluzione con filtro sdoppiato e pertanto bisognerà cercare un valore del carico che sia una rappresentazione di quanto serve (il carico dei due canali assorbirebbe 50-56mA, un solo canale sarebbe 28mA ma solo a partire dalla prima cella di filtro...

Immagine

Una possibile rappresentazione ragionevolmente buona, vale a dire congruente con i dati misurati è questa:

in cui si è simulato il carico intermedio con un generatore di corrente. Circa il tipo di carico, PSU propone due possibili scelte: la resistenza e il generatore di corrente. Il primo tipo (resistivo) è più adatto a modellizzare i triodi e il valore di carico equivalente sarà dato dalla tensione di polarizzazione/corrente assorbita. Il secondo tipo di carico (corrente costante) è una ragionevole approssimazione di carichi costituiti da pentodi o mosfet.




Originally posted by plovati - 23/10/2006 :  23:58:47
Ciao Piergiorgio,

in realtà esiste un "trucco" più elegante per simulare le celle sdoppiate con PSU, che riproduce fedelmente le costanti di tempo del circuito reale.

Infatti nell' ipotesi di perfetta simmetria dei due canali, i nodi L ed R nello schema da te disegnato si trovano allo stesso potenziale e possono quindi essere teoricamente cortocircuitati senza modificare le tensioni e le correnti nel circuito.
Si ottiene quindi un unico circuito, esattamente equivalente a quello con i rami sdoppiati, semplicemente inserendo un valore equivalente dimezzato per il resistore di filtro e di carico ed un valore equivalente doppio del condensatore:

Nel tuo caso: 470/2 ohm e 220*2 uF con opportuno carico.

Il vantaggio è che dinamicamente questa soluzione si comporta esattamente come il filtro sdoppiato, con il tuo "trucco" il comportamento è diverso.

Ciao.

Davide
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