Non era esattamente quello che intendevo dire. Va bene lo stesso.Maxxx ha scritto:non c'è una regola fissa, ognuno fa come meglio ritiene . e come più gli conviene
Tranny quella è la porta
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Re: Tranny quella è la porta
Mario
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Re: Tranny quella è la porta
Non credere che non abbia inteso il tuo discorso Mario .
Bartolucci resina , Yadis resina ( NE resinava ) , ora io escluderei UTC che sono arcaici e che nei tempi che furono le resine bicomponente sintetiche non c'erano e terrei buono Tango e Partridge che preferiscono un composto smorzante più "morbido" rispetto alla dura resina epox .
sono filosofie di pensiero e l' unica strada per capirne la validità sarebbe quella di un confronto . C'è anche da dire che UTC , Tango , Partridge sono dei mostri sacri e se hanno utilizzato determinati materiali c'è un perchè , ma io sono un po come San Tommaso : devo vedere con i miei occhi e capire ( ed eventualmente sbagliare ) con la mia testa , altrimenti che divertimento c'è ?
Bartolucci resina , Yadis resina ( NE resinava ) , ora io escluderei UTC che sono arcaici e che nei tempi che furono le resine bicomponente sintetiche non c'erano e terrei buono Tango e Partridge che preferiscono un composto smorzante più "morbido" rispetto alla dura resina epox .
sono filosofie di pensiero e l' unica strada per capirne la validità sarebbe quella di un confronto . C'è anche da dire che UTC , Tango , Partridge sono dei mostri sacri e se hanno utilizzato determinati materiali c'è un perchè , ma io sono un po come San Tommaso : devo vedere con i miei occhi e capire ( ed eventualmente sbagliare ) con la mia testa , altrimenti che divertimento c'è ?
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Re: Tranny quella è la porta
Devo esser sincero, alla fine io seguirò la via che mi sarà più comoda, perché è improbabile che con il resto del mio impianto, con la collocazione ambientale che ho a casa e con la poca sensibilità di cui dispongo riuscirei a valutare con sicurezza le differenze.
Purtroppo alla fine la maggior parte del tempo che ascolto la musica lo vado a fare in macchina mentre vado a lavoro e non davanti all'impianto ultra-stra-figo.
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Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
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Re: Tranny quella è la porta
Alcune resine potrebbero intaccare l'isolamento del filo per quello che ne so.
Ci vuole un prodotto adatto, o la cera se non sali con le temperature
V
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Re: Tranny quella è la porta
Mi spiace , ma assolutamente no..... questa è un informazione del tutto errata : nessuna resina intacca ( ???? ) lo strato isolante del filo .
Posso capire e comprendere che vi possono essere molte correlazioni in funzione al tipo di isolante usato sulla resa sonora finale di un TU ( comunque da verificare ) , ma non diamo adito a leggende metropolitane
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Re: Tranny quella è la porta
Non mi risulta. La resina per essere utilizzabile non deve contenere solventi. Non tutte sono senza solvente
È possibile che mi sbagli.
I solventi intaccano l'isolamento non a caso per l'incapsulamento si utilizzano prodotti specifici
È possibile che mi sbagli.
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Re: Tranny quella è la porta
Mi spiace, ma purtroppo ti sbagli.
la resina epossidica non ha solventi, o meglio l' unico solvente è l' alcool benzilico presente nel catalizzatore ( in minima parte e non sempre ) che in nessun modo attacca lo smalto del filo ( prova a fare un test, è molto veloce da fare ).
la resina epossidica è ottenuta a partire dal bisfenolo A ed epicloridrina + catalizzatore, la reazione è detta catalizzazione a freddo .
Tieni presente che il filo di rame è protetto da smalti poliesterimidici o poliammideimidi che sono resistenti alle alte temperature e resistono al contatto con oli minerali, fluidi dielettrici, gas refrigeranti .... in pratica non è lo smalto per le unghie di mia moglie che va via con un po di acetone .
Tralascio che ho gia detto precedentemente che lavoravo in un azienda la quale utilizzava questa tecnica per i loro trasformatori ( nessuna resina "particolare" )
Un esempio : http://www.tesnc.com/impregnazione.html
la resina epossidica non ha solventi, o meglio l' unico solvente è l' alcool benzilico presente nel catalizzatore ( in minima parte e non sempre ) che in nessun modo attacca lo smalto del filo ( prova a fare un test, è molto veloce da fare ).
la resina epossidica è ottenuta a partire dal bisfenolo A ed epicloridrina + catalizzatore, la reazione è detta catalizzazione a freddo .
Tieni presente che il filo di rame è protetto da smalti poliesterimidici o poliammideimidi che sono resistenti alle alte temperature e resistono al contatto con oli minerali, fluidi dielettrici, gas refrigeranti .... in pratica non è lo smalto per le unghie di mia moglie che va via con un po di acetone .
Tralascio che ho gia detto precedentemente che lavoravo in un azienda la quale utilizzava questa tecnica per i loro trasformatori ( nessuna resina "particolare" )
Un esempio : http://www.tesnc.com/impregnazione.html
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Re: Tranny quella è la porta
MK IV lavori in corso ..
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Piergiorgio
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Re: Tranny quella è la porta
Incidentalmente, uno spaccato di un TU partridge d'epoca:
Si notano 5 strati, tre secondari. Finestra occupata da primari circa uguale a quella dei secondari, primario di piccola sezione.
Che sono le cose che ho considerato in questa IV revisione.. speriamo.
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Re: Tranny quella è la porta
Il test più veloce da fare è inserire il trasformatore di uscita in un amplificatore e farci qualche plottata sull'oscilloscopio. Usando (quasi obbligatoriamente) un single ended di 6EM7 (un Primo customizzato), con valvola in bias fisso e 44mA di corrente anodica, abbiamo le seguenti indicazioni:
In estrema sintesi, il Kittelafattofare è molto simile al James JS6113HS ma un poco meno efficiente (data la maggiore resistenza DC). Non presenta ringing nè risonaze e tiene fino a 3W e 44mA DC. Per me lo sviluppo del trasformatore di uscita è da considerarsi chiuso, i parametri elettrico sono quelli voluti. Tutto da vedere, o meglio sentire, il test di ascolto...
Qualche immagine al volo. Per varie e buonissime ragioni, da qualche tempo ho preso l'abitudine di verificare prima fra tutte le misure possibili la risposta ad un burst sinusoidale. Qualche immagine presa al volo dal test sopradescritto:
Indovinate quale suona peggio?
In estrema sintesi, il Kittelafattofare è molto simile al James JS6113HS ma un poco meno efficiente (data la maggiore resistenza DC). Non presenta ringing nè risonaze e tiene fino a 3W e 44mA DC. Per me lo sviluppo del trasformatore di uscita è da considerarsi chiuso, i parametri elettrico sono quelli voluti. Tutto da vedere, o meglio sentire, il test di ascolto...
Qualche immagine al volo. Per varie e buonissime ragioni, da qualche tempo ho preso l'abitudine di verificare prima fra tutte le misure possibili la risposta ad un burst sinusoidale. Qualche immagine presa al volo dal test sopradescritto:
Indovinate quale suona peggio?
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Re: Tranny quella è la porta
Vari anni fa mi è capitato di provare anche qualche toroidale e devo dire che all'ascolto non mi ha del tutto convinto!plovati ha scritto:
Indovinate quale suona peggio?
Max
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Re: Tranny quella è la porta
Che frena le vibrazioni è vero... ma mai e poi mai usarla per trasformatori, che vanno su roba a valvole... con il caldo o anche solo il tepore unito al tempo ti cola fuori pian piano imbrtattando tutto il piano di montaggio e la parte elettronica sotto, fa solo disastri.UnixMan ha scritto: ↑18 ott 2018, 13:24 La cera... se la fai penetrare bene(*) blocca anche gli avvolgimenti, ed è estremamente "sorda". Non per caso molti ferri "esoterici" blasonati sono incapsulati proprio con quella.
(*) l'ideale sarebbe farlo sotto vuoto, ma se preriscaldi TU e contenitore e continui a scaldarli a bagnomaria mentre coli la cera fusa ben calda ottieni comunque un buon risultato.
Considera che il punto di fusione è basso: si va dai 44 °C ai 60 °C per la paraffina solida (e.g., candele steariche) e dai 62 °C ai 64 °C per la cera naturale (d'api):
https://it.wikipedia.org/wiki/Paraffina
https://it.wikipedia.org/wiki/Cera_d%27api
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