marcotre ha scritto:valuterei anche di mettere un condensatore di accoppiamento prima del potenziometro per non disturbare la polarizzazione della griglia.
più che la polarizzazione, il problema è il NFB: CR+/CR- sono le linee che riportano il segnale di uscita (differenziale, bilanciato) in ingresso; i due partitori 470K/10K costituiscono la rete di NFB (le due reti, bilanciate).
L'ingresso di questo ampli è (a dir poco) piuttosto critico: non solo l'impedenza di ingresso è relativamente bassa ma, soprattutto, per funzionare bene, idealmente avrebbe bisogno di essere pilotato con una impedenza pari a zero!
Infatti, mentre la rete collegata a "CR+" è riferita direttamente a massa, l'altra (quella collegata a CR-) è "riferita" all'ingresso. In altre parole, come è evidente, l'impedenza equivalente di quanto è connesso sull'ingresso si trova
in serie alla R da 10K: entra cioè a far parte integrante della rete di NFB dell'ampli!
Onestamente trovo la cosa a dir poco deprecabile... un circuito simile è
estremamente sensibile a qualsiasi cosa ci metti "davanti": preampli, cavi, ecc.
Non so quale sia il margine di stabilità ma, in linea di principio, una combinazione sfortunata di impedenze di carico (diffusori e relativi cavi) e di pilotaggio (pre e cavi) potrebbe addirittura portare l'ampli in auto-oscillazione, con conseguenze potenzialmente catastrofiche (potresti rimetterci ampli e diffusori).
Tornando al punto, perché i due rami possano mantenere il bilanciamento (e quindi funzionare come previsto), l'impedenza "vista" dall'ingresso (cioè l'impedenza di uscita del pre) dovrebbe essere "zero": in pratica, deve essere trascurabile rispetto a 10K. Diciamo non più di un centinaio di Ohm.
Perciò un potenziometro non ce lo puoi mettere... a meno di non metterne uno da <= 500 Ohm (cosa che poi ti costringe ad utilizzare un pre che non solo abbia impedenza di uscita bassissima, cosa di cui hai bisogno in ogni caso, ma che sia anche in grado di pilotare carichi così bassi. In pratica più che un pre dovresti utilizzare un ampli per cuffie...).
In ogni caso, devi stare molto attento a cosa usi per pilotarlo. Un pre a tubi è quasi fuori questione: ben pochi circuiti ti consentono di ottenere una impedenza di uscita sufficientemente bassa (<100 Ohm). La cosa migliore sarebbe utilizzare un pre (o un buffer) a stato solido (e non uno qualsiasi... non tutti hanno impedenza di uscita sufficientemente bassa). Devi anche stare molto attento a cavi e cablaggi: come detto tutti gli elementi reattivi parassiti in ingresso finiscono in serie alla rete di NFB e quindi cambiano drasticamente il comportamento dell'ampli. Cosa che non solo ha sicuramente una influenza enorme "sul suono" ma, come detto, può anche avere conseguenze molto più "pesanti".
Se proprio vuoi realizzare questo ampli, personalmente integrerei un ulteriore stadio (buffer) di ingresso, anche questo bilanciato, che "isoli" la rete di NFB dall'ingresso e presenti una impedenza bassa (e bilanciata) ad entrambe le reti di NFB.
Immagino poi tu sappia già che, in ogni caso, come tutti gli OTL, non puoi usarlo con dei diffusori qualsiasi: hai bisogno di diffusori che abbiano un modulo di impedenza il più alto possibile (preferibilmente 16 Ohm o più...) e quanto più possibile "piatto" al variare della frequenza (cioè, con componenti reattive ridotte al minimo che sia possibile).
Questo perché, per quanto il NFB possa abbassare l'impedenza di uscita (quasi) a piacimento, la max corrente che può essere erogata è inevitabilmente limitata dai tubi... e quindi non può essere molta. Con una coppia di 6C33 in parallelo (l'altra coppia è in serie), puoi ottenere correnti (di picco) di poco superiori ad 1A. Che è decisamente molto poco, specie se hai diffusori con modulo di impedenza basso e/o con componenti reattive significative.