www.audiofaidate.org

Salve ragazzi,

Sono andato in uno studio di registrazione per farmi trasferire 3 vinili su digitale. All'epoca ero poco informato e sprovveduto...

Ecco il lavoro com'è stato eseguito:

http://www83.zippyshare.com/v/uVj4uPT5/file.html


So che mi "demolirete", perché non ho richiesto di farlo fare a 24/96... ma oramai è troppo tardi.

Ma mi chiedo...... è davvero necessario il 24 bit nel caso di un vinile? I files si sentono una bomba.

Attendo feedback. Grazie...

Brock ha scritto:I files si sentono una bomba.

...direi che ti sei risposto da solo.

BTW: che dischi sono? Non esistono in commercio già su CD o direttamente su file?

il mio juke ha un programma (audacity) che può registrarlo. Il problema è che NON PUOI collegare il giradischi direttamente su line in. A meno che non sia un giradischi con pre interno. Come il mio (autocostruito con un vecchio telefunken)
In effetti da me la registrazione è stata fatta a 16 bit a kbps variabili e non si sente male. tieni presente che erano circa 450 dischi da juke box in condizioni di usura notevole e occorre poi fare la rimozione delle righe (se ci sono) .

La cosa che me le fa girare è che per il carico di lavoro ho fritto il pre,ora uno dei due TL 072 scalda come una stufa e da un canale escono 200nV di ronzio e dall'altro distorsione al 50%. Dovrò inventare il giradischi con interno ventilato o cercare componenti che non patiscono il caldo. Prima o poi apro un tread

UnixMan ha scritto:

Brock ha scritto:I files si sentono una bomba.

...direi che ti sei risposto da solo.

BTW: che dischi sono? Non esistono in commercio già su CD o direttamente su file?

1- Sì, direi di sì...... in tutta franchezza, dubito che il 24 bit per un vinile serva davvero. La capacità dell'orecchio umano arriva solo a 20.000 hertz, innanzitutto. Dal grafico, puoi vedere che i parametri della mia digitalizzazione arrivano a 22.000 hertz.

2- No, non esistono in commercio.

Ripeto, il fonico mi ha rassicurato dicendo che 16/44 è la misura ottimale per un vinile e che parlare di 24/96 per un vinyl rip è assurdo.

Brock ha scritto:1- Sì, direi di sì...... in tutta franchezza, dubito che il 24 bit per un vinile serva davvero. La capacità dell'orecchio umano arriva solo a 20.000 hertz, innanzitutto.

Ni... il problema sono i filtraggi necessari ai processi di conversione A/D - D/A che, tanto più la freq. di campionamento è vicina alla banda utile, tanto più devono essere "ripidi" e vicini alla medesima, e perciò introducono alterazioni in banda. Per questo conviene stare più alti del necessario con i s/r...

Poi, sul fatto che l'udito umano sia completamente soddisfatto da una banda limitata a 20KHz è stato sollevato più di qualche dubbio. Vedi ad es.: “Life over 20kHz”.

Questo in generale. Nello specifico, stante che parti da un disco in vinile (che dal punto di vista tecnico è molto più limitato e limitante di un PCM 16/44.1), direi che la cosa sia ben poco rilevante.

Brock ha scritto:2- No, non esistono in commercio.

posso chiedere (pura curiosità) di cosa si tratta?

Brock ha scritto:Ripeto, il fonico mi ha rassicurato dicendo che 16/44 è la misura ottimale per un vinile e che parlare di 24/96 per un vinyl rip è assurdo.

Vedi sopra. Diciamo che IMHO un 24/48 sarebbe stato preferibile... ma va bene anche così.

UnixMan ha scritto:
Questo in generale. Nello specifico, stante che parti da un disco in vinile (che dal punto di vista tecnico è molto più limitato e limitante di un PCM 16/44.1), direi che la cosa sia ben poco rilevante.

senza contare che a partire dall'inizio degli anni 70 il PCM venne adottato come sistema di registrazione a livello industriale molto prima che arrivasse al mercato consumer, quindi ci sono in giro moltissimi vinili il cui master e mixing è digitale, cioè una catena DDA che molti intransigenti dell'analogico ignorano bellamente schifando in toto il digitale senza sapere che lo ascoltano tutti i giorni

http://www.aes.org/aeshc/pdf/fine_dawn-of-digital.pdf

Filippo

audiofanatic ha scritto: senza contare che a partire dall'inizio degli anni 70 il PCM venne adottato come sistema di registrazione a livello industriale molto prima che arrivasse al mercato consumer, quindi ci sono in giro moltissimi vinili il cui master e mixing è digitale, cioè una catena DDA che molti intransigenti dell'analogico ignorano bellamente schifando in toto il digitale senza sapere che lo ascoltano tutti i giorni

http://www.aes.org/aeshc/pdf/fine_dawn-of-digital.pdf

Filippo

Erano macchine enormi e in alcuni casi le portano fisicamente da chi fa i master... le scaricano con la gru

ma quel grafico cosa rappresenta?

gluca ha scritto:ma quel grafico cosa rappresenta?

ad occhio e croce è lo spettro del segnale registrato e convertito... dice ben poco.

UnixMan ha scritto:

gluca ha scritto:ma quel grafico cosa rappresenta?

ad occhio e croce è lo spettro del segnale registrato e convertito... dice ben poco.

Come fa a dire "ben poco"? Ti dice le frequenze, il range che il segnale "ricopre", i limiti.

Brock ha scritto:Come fa a dire "ben poco"? Ti dice le frequenze, il range che il segnale "ricopre", i limiti.

sì, ma un dato "aggregato" come quello non ti dice nulla ad es. a proposito "dell'origine" e della "composizione" dello spettro che stai osservando. Quanta parte è rumore? quanta parte distorsione? ecc, ecc...

UnixMan ha scritto:

Brock ha scritto:Come fa a dire "ben poco"? Ti dice le frequenze, il range che il segnale "ricopre", i limiti.

sì, ma un dato "aggregato" come quello non ti dice nulla ad es. a proposito "dell'origine" e della "composizione" dello spettro che stai osservando. Quanta parte è rumore? quanta parte distorsione? ecc, ecc...

Capisco!
Dovrei passarti un file, dunque. Lo esaminerai tu in base a questi parametri. Ma come fare? E' una questione di "privacy"... fammi sapere per via privata. Grazie davvero.