Lundhal LL1623

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zen-o
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

Ummm difficile tramite forum interpretare le tonalità. Non mi lapidate troppo.
Paolo, due conti li ho fatti, (non pretendevo me li facessi tu) magari sbagliati o magari confusi con i dati della 6n1p che pare, a questo punto non essere proprio intercambiabile. Però grazie a tutti e due (Trini) per averli fatti perchè come ben saprai, gli errori, mentre ci si lavora su, spesso non si vedono. Un po' come quando si scrive magari (ad esempio) su word, lo puoi rileggere anche 100 volte ma lo hai scritto tu e quindi l'errore non si vede, poi arriva il tipo di turno e che magari di italiano capisce pure meno ma in mezzo secondo ti trova tutti gli errori. Mettici pure un po' troppa fiducia negli schemi e negli scritti (in rete) del prossimo ed il gioco è fatto oltre alla mia poca esperienza e/o praticità ed il gioco è fatto.
Se chiedo il perchè mi dici che i 130 volt non son molti è perchè il datasheet della ecc88 riporta 90/100 volt come typical characteristics, non perchè voglio aver ragione, ma per capirne i motivi, il CCS non si mangia tanti volt.

Come giustamente segnalava Trini, per il CCS, la storia del doppio della corrente l'ho letta in queste pagine, ma adesso, ormai, non ricordo più dove, ma se dovessi ritrovarla la posto.

Idem per i condensatori di alimentazione, mi son tenuto basso coi valori lasciando comunque le risonanze dei filtri fuori dalla banda audio magari non tantissimo ma fuori.
Ho provato ad aggiungere capacità aggiungendo un capacitore da 1000uF (quello avevo in casa per fare prove).

Stasera rimetto a posto ritarando il CCS e una Rk più consona o un led

Mi consigliate di tenere il negativo di griglia attorno ai 3 Volt o scendere un pochino ?

Ultima domanda, esiste un triodo simile alla ecc88 ma che abbia una sola sezione all'interno del bulbo? Come la 6j5 che è simile alla 6sn7 ma con una sola sezione?

Edit:
Ps, in DC la tensione sull'anodo della ecc88 è 107 volt, con e senza segnale in ingresso. L'scillazione è minima, roba di un decimale, con e senza segnale in ingresso.
The question is: what is the mana mana... the question is, who care?
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da trini »

zen-o ha scritto:...per il CCS, la storia del doppio della corrente l'ho letta in queste pagine---
Si, solo che il contesto era diverso perchè si parlava di CCS al posto delle induttanze di filtro in una alimentazione.
zen-o ha scritto:Mi consigliate di tenere il negativo di griglia attorno ai 3 Volt o scendere un pochino ?
Se devi ottenere un finale puro, già 2 volt sono sopra la sensibilità standard e se utilizzerai il led sotto il catodo della driver, sarai comunque al riparo dalla blocking distortion.
Occhio che il led che utilizzerai dovrà essere a bassa corrente( tipo Avago 6000) :wink: ; altrettanto ovvio che la sensibililtà dipenderà dalla Vf del LED che, quindi, misurerai prima col multimetro( non credo che ti servirà più di un led giallo ed anche con uno rosso, andrà benone). Visto che facilmente si legge di utilizzare un "cheap red led", per le prove andrà bene tutto.
Anche per la KT88 potresti usare dei LED, al posto dello zener, sotto al catodo, come ha fatto S. Yaniger nel suo Red Light District.
zen-o ha scritto:....esiste un triodo simile alla ecc88 ma che abbia una sola sezione all'interno del bulbo? Come la 6j5 che è simile alla 6sn7 ma con una sola sezione?
A mia conoscenza, no; la 6J5 è metà 6SN7, per la 88 ho visto solo similari, non equivalenti.

Ciao, Trini
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

zen-o ha scritto:Ummm difficile tramite forum interpretare le tonalità. Non mi lapidate troppo.
Lol. Ma no, tranquillo! :smile:
zen-o ha scritto:Se chiedo il perchè mi dici che i 130 volt non son molti è perchè il datasheet della ecc88 riporta 90/100 volt come typical characteristics, non perchè voglio aver ragione, ma per capirne i motivi, il CCS non si mangia tanti volt.
un CCS "si mangia" tanti volt quanti ne servono! ;)

Un CCS lo puoi immaginare come niente altro che una specie di "resistore variabile", il cui valore (la sua resistenza, chiamiamola "Rc") cambia a seconda della corrente che lo attraversa. Se la corrente che lo attraversa tende ad aumentare, anche la resistenza equivalente (Rc) del CCS tende ad aumentare di conseguenza, fintanto che la corrente non torna a stabilizzarsi sul valore prestabilito (Is). E vicecersa: se la corrente tende a diminuire, diminuisce di pari passo anche Rc.

Ovviamente cambiando Rc cambia proporzionalmente anche la caduta di tensione ai capi del CCS (Vccs == Rc*Is).

Il tutto avviene continuamente ed "istantaneamente" (si tratta di un controllo automatico, cioè di un sistema a retroazione negativa). Il risultato è che Is resta costante a prescindere da come cambia la tensione di alimentazione (Va) e/o gli eventuali altri elementi presenti nel circuito.

Se lo colleghi tra alimentazione e massa, un CCS "si mangia" l'intera tensione di alimentazione, qualunque essa sia (Vccs=Va), mentre la corrente che ci scorre sarà sempre pari a quella di set (Is).

Se aggiungi un resistore in serie, chiamando "Vr" la caduta di tensioni ai capi di tale R, vale la relazione: Va-Vccs-Vr=0 (Legge di Kirchhoff delle tensioni: la somma algebrica delle tensioni in una maglia chiusa è sempre pari a zero).
Se preferisci, la stessa cosa si può esprimere (in modo più improprio, ma forse più intuitivo) dicendo che "la somma delle cadute di tensione è sempre pari alla tensione di alimentazione": Va = Vccs + Vr (che è la medesima equazione di prima, risolta per Va).

Se invece risolviamo per Vccs, otteniamo Vccs = Va - Vr (dove "Vr" è la caduta di tensione su R). Poiché poi -ovviamente- Vr=R*Is, sostituendo otteniamo: Vccs = Va - R*Is.

In altre parole sul CCS cadrà sempre (tutta e sola) la differenza tra la tensione di alimentazione e la tensione che cade su R. Da notare che se R è costante, poiché anche Is è costante, Vccs "segue" Va.

Lo stesso vale anche se, anziché un resistore, in serie al CCS ci metti qualsiasi altra cosa... ad es. un tubo. ;)

In tal caso "R" rappresenta la resistenza (impedenza) equivalente di tutto ciò che è in serie al CCS (oltre a Va). Ad es. il tubo con la sua eventuale Rk, il carico a valle, ecc. Va da sé che in casi del genere "R" non è né costante né una resistenza pura, ma una impedenza (variabile).

Ovviamente, tutto quanto detto fin qui può funzionare solo entro certi limiti, superati i quali il CCS cessa di funzionare. Cosa che può essere momentanea e reversibile (se/quando Vccs diventa troppo bassa) o permanente (Vccs troppo alta: superamento dei limiti di tensione e/o di dissipazione dei componenti -> danno irreversibile).
zen-o ha scritto:Come giustamente segnalava Trini, per il CCS, la storia del doppio della corrente l'ho letta in queste pagine, ma adesso, ormai, non ricordo più dove, ma se dovessi ritrovarla la posto.
:o

Forse ci si riferiva ad una situazione completamente diversa. Ad es., verosimilmente, ad un CCS usato a monte di un regolatore shunt. O comunque a situazioni simili, in cui a valle del CCS la corrente (DC) si divide in due o più rami. In caso contrario o hai capito male, magari perché chi ha scritto si è spiegato male, oppure quest'ultimo ha scritto una castroneria colossale (ma se così fosse stato mi parrebbe strano che nessuno lo abbia fatto notare).

Forse non è superfluo ricordare l'altra legge fondamentale, la Legge di Kirchhoff delle correnti. L'enunciato rigoroso può sembrare criptico, ma in parole povere il concetto è semplicissimo: una corrente elettrica non può né apparire dal nulla né scomparire nel nulla(*).

È come acqua che scorre in un tubo (che non perde): tanta ne entra da una parte, tanta ne deve uscire dall'altra.

Inoltre, tieni sempre a mente che qualsiasi circuito elettrico è sempre chiuso su sé stesso a formare un anello!

È come un circuito idraulico chiuso, come ad es. quello dei radiatori di un impianto di riscaldamento domestico. Il circuito parte dall'uscita di una pompa che spinge l'acqua attraverso una serie di tubazioni e dispositivi vari (valvole, caldaia, radiatori, ecc) ed alla fine si richiude sull'ingresso della pompa stessa. Tanta acqua esce da una parte della pompa, tanta ne entra dall'altra.

(*) Questo deriva direttamente dal principio di conservazione della carica elettrica: “in un sistema chiuso (cioè che non scambia materia con l'esterno), la somma algebrica di tutte le cariche positive e negative in esso contenute rimane invariato nel tempo”.

Fissati bene in testa questi concetti, e riguarda bene il tuo circuito: non esiste nessun percorso che la corrente continua che scorre su R1 possa attraversare tranne quello che dall'alimentatore torna al medesimo attraversando R1, il CCS, il triodo ed Rk.

Detto in altri termini, per quanto riguarda la corrente continua R1, il CCS, ed Rk(*) sono in serie!

Perciò, come potrebbe mai essere possibile che su R1, CCS ed Rk passino correnti diverse? :wink:

(*) se proprio si vuole essere pignoli, per quanto riguarda Rk questo non è del tutto vero, in quanto esiste la corrente di griglia del triodo. La corrente che scorre su Rk è perciò la somma di quella che entra nell'anodo (Ia) con quella che entra nella griglia (Ig): Ik=Ia+Ig. Normalmente però Ig<<Ia, per cui possiamo tranquillamente trascurarla ed assumere che Ik ~= Ia).
zen-o ha scritto:Mi consigliate di tenere il negativo di griglia attorno ai 3 Volt o scendere un pochino ?
La tensione di BIAS dipende dal punto di lavoro in cui vuoi far lavorare il tubo. Guarda le curve caratteristiche del tubo che stai usando, e scegli un punto di lavoro ragionevole:

http://tdsl.duncanamps.com/show.php?des=ECC88

http://tdsl.duncanamps.com/tubesearch2. ... bmit=Query

(per la cronaca, come puoi vedere anche qui, l'equivalente sovietico delle ECC88/E88CC/6922 è la 6N23P, non la 6N1P che al contrario è sensibilmente diversa).

Considera che, dato che come carico anodico stai usando un CCS (=impedenza elevatissima per la AC, quasi un circuito aperto) ed anche l'impedenza di carico a valle è molto elevata (~=Rg2), la retta di carico è quasi orizzontale e (quasi) coincidente con la retta Ia=Is (dove Is è la corrente imposta dal CCS).

Grosso modo 3V dovrebbero andare bene. Dato che non hai bisogno di "spremere" il driver né per quanto riguarda lo swing di tensione né per quanto riguarda la corrente, il suo BIAS non è particolarmente critico (com'è invece per la finale!), per cui hai un ampio margine. Con il quale potresti anche provare a giocare per "fare il suono" dell'ampli (cambiando punto di lavoro cambia lo spettro di distorsione, e quindi cambia il suono).
zen-o ha scritto:Edit:
Ps, in DC la tensione sull'anodo della ecc88 è 107 volt, con e senza segnale in ingresso. L'scillazione è minima, roba di un decimale, con e senza segnale in ingresso.
Quella "oscillazione" corrisponde al segnale di uscita del driver, quello che pilota la griglia del tubo finale. Se misuri a valle del condensatore (cioè sulla griglia della finale, ai capi di Rg2) puoi misurare meglio la AC senza l'offset DC.

Ovviamente il DVM deve essere impostato per misure AC, ed il segnale di ingresso deve essere una sinusoide a frequenza bassa (dipende dal DVM: alcuni mantengono una discreta precisione anche fino a qualche decina di KHz, altri cominciano a dare i numeri poco oltre la frequenza di rete; nel manuale dovrebbe essere specificata la frequenza max per le misure di tensione e corrente AC).
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

cambiato lares di catodo, con quello che avevo (560 R) vedrò poi se serve di mettere altro, ovviamente ritarato il CCS per 4mA
Risultato delle misure:
SE_audio_correct.jpg
ora tutto o quasi dovrebbe tornare, non ho misurato, ancora le correnti delle finali.

Ho aggiunto 1000uF sull'alimentazione.
Solo che ora è tornato un leggero ronzio, che non è di alternata, viene dal tweeter, sono convinto che dipenda ancora dai trafi dei filamenti che sono ancora un po al limite, domani però controllo con l'oscillografo se è (invece) il CCS che oscilla.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

zen-o ha scritto:ora tutto o quasi dovrebbe tornare,
sì, ora le correnti tornano... però la caduta sul CCS è troppo bassa. Riduci drasticamente il valore di R1 (10~15K), o il driver andrà in clipping molto prima della finale!

Non so poi se convenga far lavorare le driver a soli 4mA... ma quelle sono prove che potrai fare dopo, in funzione del risultato sonoro.
zen-o ha scritto: non ho misurato, ancora le correnti delle finali.
male. Misura anche la resistenza in DC del primario dei due TU. Per misurare la corrente delle finali, monta delle R di precisione da 1 Ohm (o da 10 Ohm) sotto ai catodi, in serie agli zener (lato massa). Lasciacele in permanenza, e monta sul telaio delle boccole da 2mm, che collegherai a quelle R. Così in seguito puoi misurare comodamente in qualsiasi momento.
zen-o ha scritto: Ho aggiunto 1000uF sull'alimentazione.
Solo che ora è tornato un leggero ronzio, che non è di alternata, viene dal tweeter,
brutto segno... :sweat:

Prima non oscillava perché il CCS era "spento". Adesso "è acceso", ma quasi certamente (lui, e/o il tubo) sta oscillando. :(
zen-o ha scritto: [...] domani però controllo con l'oscillografo se è (invece) il CCS che oscilla.
bene.
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

trini ha scritto:
zen-o ha scritto:...per il CCS, la storia del doppio della corrente l'ho letta in queste pagine---
Si, solo che il contesto era diverso perchè si parlava di CCS al posto delle induttanze di filtro in una alimentazione.
Molto probabile, posso aver confuso i contesti.
zen-o ha scritto:Mi consigliate di tenere il negativo di griglia attorno ai 3 Volt o scendere un pochino ?
trini ha scritto:Se devi ottenere un finale puro, già 2 volt sono sopra la sensibilità standard e se utilizzerai il led sotto il catodo della driver, sarai comunque al riparo dalla blocking distortion.
Occhio che il led che utilizzerai dovrà essere a bassa corrente( tipo Avago 6000) :wink: ; altrettanto ovvio che la sensibililtà dipenderà dalla Vf del LED che, quindi, misurerai prima col multimetro( non credo che ti servirà più di un led giallo ed anche con uno rosso, andrà benone). Visto che facilmente si legge di utilizzare un "cheap red led", per le prove andrà bene tutto.
Anche per la KT88 potresti usare dei LED, al posto dello zener, sotto al catodo, come ha fatto S. Yaniger nel suo Red Light District.
immagino che il red light district non sia il quartiere non sia il famoso quartiere a luci rosse :grin: Nome divertente, prima o poi ne devo trovare uno per il mio :grin:
Comunque interessante, ora cerco un po in giro.
zen-o ha scritto:....esiste un triodo simile alla ecc88 ma che abbia una sola sezione all'interno del bulbo? Come la 6j5 che è simile alla 6sn7 ma con una sola sezione?
trini ha scritto:A mia conoscenza, no; la 6J5 è metà 6SN7, per la 88 ho visto solo similari, non equivalenti.
Immaginavo, pare che la 6j5 sia uno dei casi rari, però pensavo alla ec8010 oppure 8020, non è importantissimo, è solo per una questione pratica ed estetica. Purtroppo sul telaio mi avanzano 2 buchi (anzi 3 perchè qui basta una sola sezione della driver)
trini ha scritto:Ciao, Trini

Edit:
UnixMan ha scritto:
zen-o ha scritto:
zen-o ha scritto: non ho misurato, ancora le correnti delle finali.
male. Misura anche la resistenza in DC del primario dei due TU. Per misurare la corrente delle finali, monta delle R di precisione da 1 Ohm (o da 10 Ohm) sotto ai catodi, in serie agli zener (lato massa). Lasciacele in permanenza, e monta sul telaio delle boccole da 2mm, che collegherai a quelle R. Così in seguito puoi misurare comodamente in qualsiasi momento.
Diciamo che la RDC dei primari del tu è 164 Ohm, famo a fidasse del datasheet ?
Ultima modifica di zen-o il 09 apr 2019, 07:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da giupo »

Puoi sempre usare una sola sezione del doppio triodo mettendo l'altra tutta a massa.
Se cabli triodoA per un canale e triodoB per l'altro puoi di tanto in tanto scambiare la valvole bilanciando l'usura delle due sezioni.
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

giupo ha scritto:Puoi sempre usare una sola sezione del doppio triodo mettendo l'altra tutta a massa.
Se cabli triodoA per un canale e triodoB per l'altro puoi di tanto in tanto scambiare la valvole bilanciando l'usura delle due sezioni.
Interessante !! Non ci avevo pensato !!!
Per massa intendi proprio l'anodo catodo griglia attaccati nudi e crudi tutti assieme al bus di massa ?
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da giupo »

zen-o ha scritto:Per massa intendi proprio l'anodo catodo griglia attaccati nudi e crudi tutti assieme al bus di massa ?
Sì, proprio così.
Mi trovo nella stessa situazione nel pilotare il SIPP di 6P14P-EV dove ho scelto di usare un singolo triodo in single ended (6N23pi perchè voglio fare tutto russo) come driver. Certo, poteva bastare un solo tubo, ma vuoi mettere l'estetica :wink: :wink:
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

zen-o ha scritto:
UnixMan ha scritto:Misura anche la resistenza in DC del primario dei due TU. [...]
Diciamo che la RDC dei primari del tu è 164 Ohm, famo a fidasse del datasheet ?
No. :shake:

Quella è solo indicativa. In pratica sicuramente c'è una certa variabilità da esemplare a esemplare. Devi misurare i tuoi (entrambi: L=xxx, R=yyy).

Comunque, assumendo che (come si spera) non si discostino troppo da quel valore, stando ai valori delle tensioni che hai riportato nello schema (relativi a quale dei due canali?), possiamo calcolare quando vale la corrente anodica (all'incirca, vista l'imprecisione dei dati di partenza):

Vtu = Vb+ - Va = 395 - 381 = 14 V

Ia = Vtu/Rtu = 14/164 ~= 85 mA

Perciò, la potenza dissipata da quel tubo (posto che i dati siano corretti):

Vak = Va - Vk = 381 - 34 = 347 V

Pd = Vak * Ia = 347 * 85m ~= 29.5 W
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

giupo ha scritto:[Certo, poteva bastare un solo tubo, ma vuoi mettere l'estetica :wink: :wink:
che spreco. :sad: Bastava metterne uno solo, al centro, ed anche l'estetica era salva...
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

giupo ha scritto:Puoi sempre usare una sola sezione del doppio triodo mettendo l'altra tutta a massa.
Se cabli triodoA per un canale e triodoB per l'altro puoi di tanto in tanto scambiare la valvole bilanciando l'usura delle due sezioni.
:o
Nonononono NO!!! :shake:

Mai fare una cosa del genere. MAI! Non si deve mai lasciare un tubo col catodo caldo senza che scorra corrente anodica! (per più del tempo di pre-riscaldamento eventualmente previsto dal produttore). :tmi:

Stai causando il "Cathode Poisoning" (letteralmente: "avvelenamento del catodo"). Cioè stai uccidendo rapidamente la sezione non alimentata (entrambe, se poi le inverti). :!:

Usa un solo tubo per entrambi i canali oppure, se proprio vuoi usare due tubi, usa entrambe le sezioni in parallelo (ovviamente, adattando il circuito di conseguenza).

N.B.: non si deve mai fare neanche il contrario, cioè applicare l'anodica a catodo freddo. In quel caso l'effetto che si produce è il "cathode stripping", ma il risultato è il medesimo: morte precoce del tubo.
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da plovati »

O una 6J6 con le due sezioni in parallelo o la stessa ECC88 con le due sezioni accoppiate di catodo, che ha anche altri vantaggi (vedi da qualche parte suTubecad)
_________
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

UnixMan ha scritto:
Non so poi se convenga far lavorare le driver a soli 4mA... ma quelle sono prove che potrai fare dopo, in funzione del risultato sonoro.

Misura anche la resistenza in DC del primario dei due TU. Per misurare la corrente delle finali, monta delle R di precisione da 1 Ohm (o da 10 Ohm) sotto ai catodi, in serie agli zener (lato massa). Lasciacele in permanenza, e monta sul telaio delle boccole da 2mm, che collegherai a quelle R. Così in seguito puoi misurare comodamente in qualsiasi momento.
Bruttoooo... forse

La rdc dei è TU 150 Ohm, tutti e due. Misurati semplicemente con il tester.

In regime sinusoidale, con un ingresso .14 Vpp a 1 KHz sull'anodo della driver ho .55 Vpp
con 2.0 Vpp in ingresso (di più il generatore non va) ho 7.15 Vpp in uscita. Mi riservo di fare questa misura.

Edit, misura sulla 6.3 era sbagliata...la sinusoide è bella tonda.

Sul CCS, lato Anodo della driver invece ho sta roba qua:
CCS_web_.jpg
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

zen-o ha scritto:La rdc dei è TU 150 Ohm, tutti e due. Misurati semplicemente con il tester.
sì certo. OK, quindi la corrente anodica sulle finali è più alta... Ia = 14/150 ~= 93mA, e Pd ~= 32 W
zen-o ha scritto:In regime sinusoidale, con un ingresso .14 Vpp a 1 KHz sull'anodo della driver ho .55 Vpp
con 2.0 Vpp in ingresso (di più il generatore non va) ho 7.15 Vpp in uscita.
Av = .55 / .14 ~= 3.93
Av = 7.15 / 2 ~= 3.58

Con "uscita" intendi la griglia della finale (ai capi di Rg2, è lì che devi misurare per capire come funziona il driver) o proprio l'uscita dell'ampli, dopo il TU? (con che carico?) A giudicare dal guadagno, decisamente basso, immagino sia la seconda.

Se misuri sulla griglia della finale (ai capi di Rg2), dovresti trovare un guadagno quasi uguale al mu della driver, cioè circa 30 volte.
zen-o ha scritto:Sul CCS, lato Anodo della driver invece ho sta roba qua:
ahi... come temevo. Qualcosa sta oscillando di brutto. Verosimilmente il CCS.
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

UnixMan ha scritto:
zen-o ha scritto:La rdc dei è TU 150 Ohm, tutti e due. Misurati semplicemente con il tester.
sì certo. OK, quindi la corrente anodica sulle finali è più alta... Ia = 14/150 ~= 93mA, e Pd ~= 32 W
zen-o ha scritto:In regime sinusoidale, con un ingresso .14 Vpp a 1 KHz sull'anodo della driver ho .55 Vpp
con 2.0 Vpp in ingresso (di più il generatore non va) ho 7.15 Vpp in uscita.
Av = .55 / .14 ~= 3.93
Av = 7.15 / 2 ~= 3.58

Con "uscita" intendi la griglia della finale (ai capi di Rg2, è lì che devi misurare per capire come funziona il driver) o proprio l'uscita dell'ampli, dopo il TU? (con che carico?) A giudicare dal guadagno, decisamente basso, immagino sia la seconda.

Se misuri sulla griglia della finale (ai capi di Rg2), dovresti trovare un guadagno quasi uguale al mu della driver, cioè circa 30 volte.
zen-o ha scritto:Sul CCS, lato Anodo della driver invece ho sta roba qua:
ahi... come temevo. Qualcosa sta oscillando di brutto. Verosimilmente il CCS.
Si , intendo sulla griglia della finale, misura presa sul condensatore (C2).

Si, è probabile che sia il CCS anche se qualche perplessità la ho,comunque stasera lo rimpiazzo con una R classica, e vediamo che succede.
Il mio timore è che possa essere uno o i trasformatori di alimentazione. Ammesso che possano fare sta roba, però ieri sera la mia compagna se ne esce con il suo meraviglioso dire e: ma è lo stesso ronzio che si sente dal trasformatore ??!!!!! :o Effettivamente, seppur leggermente, è udibile se si avvicina l'orecchio. Però l'anodica a monte è pulita, la sporcizia la ho sull CCS lato anodo della driver.


PS: qualcuno sa perchè nel datasheet della ecc 88 ci sono due fogli con le curve ? Sono uguali ma con due scale differenti sull'asse delle correnti ?
Penutima e terzultima pagina http://www.r-type.org/pdfs/ecc88.pdf
The question is: what is the mana mana... the question is, who care?
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

zen-o ha scritto:Si , intendo sulla griglia della finale, misura presa sul condensatore (C2).
:o :o

In tal caso hai un guadagno che è ~ 1/10 di quello che dovrebbe essere! :o Con 2Vpp in ingresso, in quel punto dovresti trovarci circa 60Vpp! :tmi:

(In realtà se la finale è inserita a 60Vpp non ci arriva: il driver va in clipping prima, con Vin<2Vpp. Questo perché quando la Vgk della finale si avvicina a zero, cioè quando la tensione su Rg2 si avvicina ai ~33V che ci sono sul catodo, la finale comincia a "tirare" corrente di griglia ed il driver clippa. Altro motivo per cui il driver può clippare precocemente è una caduta di tensione insufficiente ai capi del CCS: per poter raggiungere 60Vpp su C2 la Va del driver deve poter salire di oltre 30Vp rispetto al punto di riposo, per cui la tensione DC che cade sul CCS a riposo deve essere di almeno una 50ina di V, se non di più).

Non ci siamo, neanche lontanamente. Evidentemente il CCS non sta funzionando proprio, ed il tubo sta lavorando su una impedenza di carico bassissima (da cui il guadagno ridicolmente basso).

Per prima cosa porta R1 a 10 ~ 15K, e poi verifica che il CCS funzioni, e che ai suoi capi (a riposo) cadano circa 100Vdc.

A proposito di CCS, hai tenuto il montaggio estremamente compatto, con collegamenti cortissimi? Hai montato delle "gate stopper" direttamente sui gate di entrambi i MOSFET? E, a proposito di "stopper", hai montato delle grid stopper di valori adeguati direttamente su tutte le griglie di driver e finale? :?

N.B.: le "stopper" vanno saldate direttamente sul pin dello zoccolo o del MOSFET, con il terminale cortissimo, e da quel lato non ci deve essere collegato niente altro. Tutti gli altri collegamenti, incluso l'eventuale riferimento di massa (AKA "resistenza di fuga", Rg) vanno collegati a monte (dall'altro lato) della stopper.
zen-o ha scritto:Si, è probabile che sia il CCS anche se qualche perplessità la ho,comunque stasera lo rimpiazzo con una R classica, e vediamo che succede.
non dimenticarti di sostituire R1...
zen-o ha scritto:Il mio timore è che possa essere uno o i trasformatori di alimentazione. Ammesso che possano fare sta roba,
No.
zen-o ha scritto:però ieri sera la mia compagna se ne esce con il suo meraviglioso dire e: ma è lo stesso ronzio che si sente dal trasformatore ??!!!!! :o Effettivamente, seppur leggermente, è udibile se si avvicina l'orecchio.
è normale: induttori e trasformatori (ma anche i condensatori...) si comportano come dei trasduttori (cioè come "microfoni" se gli applichi vibrazioni esterne, e come "altoparlanti" se invece sono soggetti a tensioni e/o correnti variabili).
zen-o ha scritto: Però l'anodica a monte è pulita,
verosimilmente perché in larga parte è filtrata da C1 (cella R1-C1). Però, sebbene tu non lo veda, se lo senti sui TA vuol dire che qualcosa sicuramente arriva fin lì.

Possibile che tu non lo veda perché è per lo più sotto forma di variazioni di corrente (anziché di tensione), e/o perché la frequenza è troppo alta per il tuo oscilloscopio (i MOSFET nel CCS potrebbero oscillare anche a 100ia di MHz, mentre quello che vedi - e/o che senti - in alcuni punti sono solo prodotti di IMD). Oppure semplicemente perché non hai impostato l'oscilloscopio (base dei tempi, trigger, scale, ecc) nel modo giusto per farti vedere quel disturbo. :tmi:
zen-o ha scritto:PS: qualcuno sa perchè nel datasheet della ecc 88 ci sono due fogli con le curve ? Sono uguali ma con due scale differenti sull'asse delle correnti ?
Penutima e terzultima pagina http://www.r-type.org/pdfs/ecc88.pdf
ti sei risposto da solo: scale diverse. Servono a farti vedere meglio i dettagli in condizioni d'uso diverse. Sulla tavola con Ia che arriva a 100mA (!!!) sarebbe difficile riuscire a vedere bene cosa succede con correnti di pochi mA. :)
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da giupo »

UnixMan ha scritto:
giupo ha scritto:Puoi sempre usare una sola sezione del doppio triodo mettendo l'altra tutta a massa.
Se cabli triodoA per un canale e triodoB per l'altro puoi di tanto in tanto scambiare la valvole bilanciando l'usura delle due sezioni.
:o
Nonononono NO!!! :shake:

Mai fare una cosa del genere. MAI! Non si deve mai lasciare un tubo col catodo caldo senza che scorra corrente anodica! (per più del tempo di pre-riscaldamento eventualmente previsto dal produttore). :tmi:

Stai causando il "Cathode Poisoning" (letteralmente: "avvelenamento del catodo"). Cioè stai uccidendo rapidamente la sezione non alimentata (entrambe, se poi le inverti). :!:

Usa un solo tubo per entrambi i canali oppure, se proprio vuoi usare due tubi, usa entrambe le sezioni in parallelo (ovviamente, adattando il circuito di conseguenza).

N.B.: non si deve mai fare neanche il contrario, cioè applicare l'anodica a catodo freddo. In quel caso l'effetto che si produce è il "cathode stripping", ma il risultato è il medesimo: morte precoce del tubo.
Meno male che qualcuno corregge le nostre castronerie! Grazie Paolo.

BTW, su internet se ne parla molto e pochi evidenziano questo aspetto.
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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da UnixMan »

giupo ha scritto:BTW, su internet se ne parla molto e pochi evidenziano questo aspetto.
pensa che la maggior parte degli ampli per strumenti musicali commerciali hanno lo "stand-by" che funziona proprio lasciando accesi i filamenti e togliendo l'anodica alle finali. |( Unisci questo al fatto che spesso le finali sono "spremute" oltre ogni limite ragionevole ed ecco spiegato perché quegli ampli si "mangiano" i tubi come fossero caramelle... :'(
Ciao, Paolo.

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Re: Lundhal LL1623

Messaggio da zen-o »

Sono tornato un po indietro, tolto il ccs e rimesso la R di carico, 47K, ho aggiunto le grid stopper un po' ovunque.

SE_audio_noccs.jpg
i valori doppi sono relativi ai due canali, oggi la tensione di rete deve essere un pelo più alta

ps, la ecc88 che stavo usando dava valori per i due canali esageratamente differenti, ho pensato che le due sezioni fossero un po' troppo dissimili, ne ho messa un'altra ed i valori si sono affinati un bel po'

Il ronzio dal tweeter è quasi sparito del tutto a meno non si metta l'orecchio dentro la tromba de tweeter.

Sull'anodo della ecc con IN=2vpp OUT 15 V rms ( misurata col tester)

A questo punto senza ccs proverei l'STC (shadeode)

dimensione del ccs, immagino sia sufficientemente compatto (?)
ccs_web.jpg
UnixMan ha scritto:
giupo ha scritto:Puoi sempre usare una sola sezione del doppio triodo mettendo l'altra tutta a massa.
Se cabli triodoA per un canale e triodoB per l'altro puoi di tanto in tanto scambiare la valvole bilanciando l'usura delle due sezioni.
:o
Nonononono NO!!! :shake:

Mai fare una cosa del genere. MAI! Non si deve mai lasciare un tubo col catodo caldo senza che scorra corrente anodica! (per più del tempo di pre-riscaldamento eventualmente previsto dal produttore). :tmi:

Stai causando il "Cathode Poisoning" (letteralmente: "avvelenamento del catodo"). Cioè stai uccidendo rapidamente la sezione non alimentata (entrambe, se poi le inverti). :!:

Usa un solo tubo per entrambi i canali oppure, se proprio vuoi usare due tubi, usa entrambe le sezioni in parallelo (ovviamente, adattando il circuito di conseguenza).

N.B.: non si deve mai fare neanche il contrario, cioè applicare l'anodica a catodo freddo. In quel caso l'effetto che si produce è il "cathode stripping", ma il risultato è il medesimo: morte precoce del tubo.
a sto punto una sezione si lascia attiva cortocicuitando l'indresso di griglia, si consumeranno tutte e due le sezioni. (?) Una sezione inutilmente!
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
The question is: what is the mana mana... the question is, who care?
http://www.youtube.com/watch?v=QTXyXuqfBLA
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