Anodica stabilizzata a valvole
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Anodica stabilizzata a valvole
Salve a tutti,
Ogni tanto, preso da attacchi ossessivo compulsivo dell'uso sel saldatore, mi sorgono delle curiosità e chi meglio di voi può capirmi e darmi una mano per aggiungere un mattoncino alle mie nozioni (latitanti) di elettronica. ...
La domanda è questa: ho visto che in rete si trovano parecchi schemi di pre linea e phono con anodica stabilizzata, secondo la vostra esperienza cosa cambia rispetto alla classica cella clc o crc? Vale pa pena a cimentarsi in una costruzione di una alimentazione siffatta?
Grazie mille a tutti quelli che vorranno contribuire.
Francesco
Ogni tanto, preso da attacchi ossessivo compulsivo dell'uso sel saldatore, mi sorgono delle curiosità e chi meglio di voi può capirmi e darmi una mano per aggiungere un mattoncino alle mie nozioni (latitanti) di elettronica. ...
La domanda è questa: ho visto che in rete si trovano parecchi schemi di pre linea e phono con anodica stabilizzata, secondo la vostra esperienza cosa cambia rispetto alla classica cella clc o crc? Vale pa pena a cimentarsi in una costruzione di una alimentazione siffatta?
Grazie mille a tutti quelli che vorranno contribuire.
Francesco
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
E' assolutamente necessario per abbattere il rumore, avere tensione fissa e precisa su un valore è questione di poca utilità alla fine. Molto meglio un regolatore a stato solido che a valvole. I regolatori non sostituisco il filtro passivo CRC o CLC ma lo seguono.
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Ma a livello sonico cosa cambia tra stabilizzata e non?
Cosa mi devo aspettare?
Cosa mi devo aspettare?
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
secondo me un prefono con alimentazione non regolata NON puoi semplicemente ascoltarlo, il rapporto S/N è troppo degradato. considera che i filamenti delle valvole a riscaldamento indiretto sei costretto ad alimentarli in continua e con una soluzione a basso rumore. un regolatore moderno ti da 100dB di reiezione del rumore, hai voglia ad usare celle passive per raggiungere questo risultato...
per la recchia si traduce in microdettaglio
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
E' piuttosto difficile generalizzare. Per la mia esperienza può cambiare moltissimo nel senso che fornendo una tensione più "pulita" avrai subito più definizione e un aumento della microdinamica( per usare un termine caro ai recensori), ma anche della macro. Solo che non è facile, nè scontato con tutti i circuiti che si possono trovare. Ribadisco quanto detto da gluca: non è importante la stabilizzazione di per sè, ma il filtraggio. Quindi è molto importante anche il filtraggio che avviene prima del circuito della stabilizzazione.fracarmen ha scritto:Ma a livello sonico cosa cambia tra stabilizzata e non?
Cosa mi devo aspettare?
Puoi avere ottimi risultati con un moltiplicatore di capacità, che non è uno stabilizzatore.
Perchè uno stabilizzatore per funzionare usa la controreazione e far rientrare dalla finestra ciò che si è cacciato dalla porta con un circuito 0 feedback per il segnale può anche sembrare un nonsenso.
Introducendo un circuito, quale che sia, sulla alimentazione inevitabilmente lo "sentirai" e il buon risultato dipenderà anche dai componenti che avrai utilizzato.
Parlando di preamplificatori fono, anche i più scrausi hanno assoluto bisogno di un buon filtraggio e possibilmente della stabilizzazione. Per la mia scarsa esperienza ci sono due strade per un buon suono: moltiplicatore di capacità o stabilizzatore shunt. Dovranno comunque avere un bassissimo rumore e utilizzare "componentistica buona".
Incidentalmente proprio oggi ho cominciato a testare la stabilizzazione shunt sull'amplificatore per cuffia e, nonostante le condizioni di prova siano ampiamente discutibili, la differenza sonora con lo stabilizzatore(serie) a integrati con preregolatore è... come dire... ampia ; a favore dello stabilizzatore shunt.
Per questo devo ringraziare ancora una volta A. Wright per avermelo fatto conoscere e praticamente costretto a provarlo.
Ciao, Trini
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Ciao Trini,
Mi puoi parlare di più del moltiplicatore di capacità e come applicarlo in una alimentazione di un preamplificatore?
Inoltre, quando parli di shunt ti riferisci a quello di Salas?
Mi puoi parlare di più del moltiplicatore di capacità e come applicarlo in una alimentazione di un preamplificatore?
Inoltre, quando parli di shunt ti riferisci a quello di Salas?
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
La stabilizzazione e il filtraggio sicuramente aiutano, l' altra parte della medaglia sono i percorsi di massa.trini ha scritto:
E' piuttosto difficile generalizzare. Per la mia esperienza può cambiare moltissimo nel senso che fornendo una tensione più "pulita" avrai subito più definizione e un aumento della microdinamica( per usare un termine caro ai recensori), ma anche della macro. Solo che non è facile, nè scontato con tutti i circuiti che si possono trovare. Ribadisco quanto detto da gluca: non è importante la stabilizzazione di per sè, ma il filtraggio. Quindi è molto importante anche il filtraggio che avviene prima del circuito della stabilizzazione.
La controreazione è solamente una tecnica circuitale e la cosa va valutata caso per caso... ad esempio STA35 Woodside Radford (apparecchio di ottime qualità sonore e riverito da molti audiofili) usa uno stabilizzatore convenzionale sull' anodica.Puoi avere ottimi risultati con un moltiplicatore di capacità, che non è uno stabilizzatore.
Perchè uno stabilizzatore per funzionare usa la controreazione e far rientrare dalla finestra ciò che si è cacciato dalla porta con un circuito 0 feedback per il segnale può anche sembrare un nonsenso.
Stai provando quello di Wright?Introducendo un circuito, quale che sia, sulla alimentazione inevitabilmente lo "sentirai" e il buon risultato dipenderà anche dai componenti che avrai utilizzato.
Parlando di preamplificatori fono, anche i più scrausi hanno assoluto bisogno di un buon filtraggio e possibilmente della stabilizzazione. Per la mia scarsa esperienza ci sono due strade per un buon suono: moltiplicatore di capacità o stabilizzatore shunt. Dovranno comunque avere un bassissimo rumore e utilizzare "componentistica buona".
Incidentalmente proprio oggi ho cominciato a testare la stabilizzazione shunt sull'amplificatore per cuffia e, nonostante le condizioni di prova siano ampiamente discutibili, la differenza sonora con lo stabilizzatore(serie) a integrati con preregolatore è... come dire... ampia ; a favore dello stabilizzatore shunt.
Per questo devo ringraziare ancora una volta A. Wright per avermelo fatto conoscere e praticamente costretto a provarlo.
Ciao, Trini
Tiziano
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Il circuito moltiplicatore di capacità è piuttosto vecchio; la sua utilizzazione in campo audio, se non mi sbaglio, la fece per prima Technics.fracarmen ha scritto:Ciao Trini,
Mi puoi parlare di più del moltiplicatore di capacità e come applicarlo in una alimentazione di un preamplificatore?
Inoltre, quando parli di shunt ti riferisci a quello di Salas?
Se ne parla qui: http://sound.westhost.com/project15.htm, qui: http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... f=1&t=9761 e qui: http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... f=1&t=9505.
Ovviamente puoi trovare tante altre informazioni in rete e su Diyaudio in particolare( cerca Keantoken capacitance multiplier).
Nel mio prempli fono a valvole ho utilizzato questa configurazione: TA>raddizzatore SS> 1° cap >giratore >2° cap> separatori alla Unixman> moltiplicatore di capacità( uno separato per ogni stadio, che sono 3); il tutto raddoppiato per l'altro canale.
Il Salas è una delle possibilità che è poi stata presa come base da altri. Il primo circuito per alte tensioni di cui sono venuto a conoscenza, ormai molti anni fa, è stato proprio quello di Allen Wright che lui ha chiamato Superreg. Anche qui, dopo, in molti ne hanno ricalcato il circuito.
Quello che Allen non si stancava mai di sottolineare è che, per funzionare, cioè suonare, bene si deve progettarlo per almeno il doppio della corrente assorbita dal carico. Si tratta quindi di un circuito poco efficiente.
Penso che questo sia il motivo per cui il Salas originale ha ricevuto qualche critica, tanto che poi qualcuno lo ha ritarato appunto per il doppio della corrente ed il risultato sonoro è migliorato.
Ciao, Trini
P.S. Mi correggo: il primo stabilizzatore shunt di cui ho visto il circuito era quello di John "Buddha" Camille; lo aveva sviluppato per un ampli SE di 211, alimentato a 1200 V, e come dispositivo shunt usava un'altra 211. L'articolo era su Sound Practices. Poi vennero il C4S, i circuiti di Gary Pimm, ma il primo di più facile implementazione fu quello di Wright.
Ultima modifica di trini il 30 apr 2016, 20:48, modificato 2 volte in totale.
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Lo so bene, lo ho sperimentato sulla mia pelle ; se non metti a posto prima quelli, non c'è stabilizzatore che tenga.mrttg ha scritto:..... l' altra parte della medaglia sono i percorsi di massa.
Certamente, solo che il maledetto germe del dubbio mi fa pensare: come suonerebbe se, anzichè utilizzare uno stabilzzatore convenzionale(cioè uno stabilizzatore serie, suppongo, che comunque è un circuito reazionato), ne usasse uno shunt?mrttg ha scritto: ....ad esempio STA35 Woodside Radford (apparecchio di ottime qualità sonore e riverito da molti audiofili) usa uno stabilizzatore convenzionale sull' anodica.
In uno degli ultimi numeri di Linear Audio, Stan Curtis indica la stabilizzazione shunt come probabilmente il migliore circuito per ottenere un buon suono e al diavolo la sua bassa efficienza .
No; di Wright ho realizzato lo stabilizzatore shunt a bassa tensione per l'ampli cuffie SS di Elektor che avevo costruito troppi anni fa ( si difende ancora bene).mrttg ha scritto:Stai provando quello di Wright?
In realtà stavo parlando dello stabilizzatore per il nuovo ampli cuffie di R.M.Marsh, sempre a bassa tensione. Si basa su uno schema Stax rivisto e corretto( neanche poi tanto).
In alta tensione ho realizzato lo Statistical regulator di M. Jones per l'ampli cuffie a valvole, solo che, certamente per mia profonda incapacità, non mi ha funzionato bene.
Quando lo inserisco mi viene fuori un soffio alternato come fosse un motor boating, ma si sente fff...fff...fff. Devo riprovarci, ma, oltre il poco tempo a disposizione, qualche giorno fa l'oscilloscopio ha cominciato a dare segni di affaticamento e un canale sembra andato ( consigli per uno nuovo digitale ben fungente che non richieda l'accensione di un mutuo?).
Ciao, Trini
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Questo lo trovo interessante anche come prezzo.trini ha scritto: ...l'oscilloscopio ha cominciato a dare segni di affaticamento e un canale sembra andato ( consigli per uno nuovo digitale ben fungente che non richieda l'accensione di un mutuo?).
Ciao, Trini
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
forse meglio uno anzianotto ...trini ha scritto: ( consigli per uno nuovo digitale ben fungente che non richieda l'accensione di un mutuo?).
Ciao, Trini
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
ehm... qualsiasi sistema di controllo automatico, qual è (anche) un regolatore di tensione (serie o shunt non fa alcuna differenza, da questo punto di vista) è, per definizione, un sistema basato sulla retroazione negativa.trini ha scritto:Certamente, solo che il maledetto germe del dubbio mi fa pensare: come suonerebbe se, anzichè utilizzare uno stabilzzatore convenzionale(cioè uno stabilizzatore serie, suppongo, che comunque è un circuito reazionato), ne usasse uno shunt?
come giustamente suggeriva Gianluca è molto meglio cercare un buon usato, datato ma di gran marca e pregio (un top di gamma o giù di lì dei tempi che furono), piuttosto che una robaccia economica moderna...trini ha scritto: ( consigli per uno nuovo digitale ben fungente che non richieda l'accensione di un mutuo?).
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Grazie a tutti per i consigli. Effettivamente non ho sentito parlare molto bene dei DSO, soprattutto dei cinesi.
Forse riesco a mettere le mani su un Tektronics dei primi anni ' 90.
Ciao, Trini
Forse riesco a mettere le mani su un Tektronics dei primi anni ' 90.
Ciao, Trini
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Se, quello guasto, è un oscilloscopio che merita, contatta la Spin. Sono bravi
Mario
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Grazie anche a te Mario, in effetti ci avevo pensato. L'oscillocopio è un Philips 3208 e avrà almeno 25 anni; una telefonata gliela faccio, ma non credo che un ricondizionamento profondo sia economicamente favorevole, considerando anche le spese di spedizione.mariovalvola ha scritto:Se, quello guasto, è un oscilloscopio che merita, contatta la Spin. Sono bravi
Ciao, Trini
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Tectronix ricondizionato... analogico (devi solo controllare a fondo il trigger... punto debole di quelle macchine)... se proprio vuoi digitalizzarti direi senza ombra di dubbio Rigol.trini ha scritto: Quando lo inserisco mi viene fuori un soffio alternato come fosse un motor boating, ma si sente fff...fff...fff. Devo riprovarci, ma, oltre il poco tempo a disposizione, qualche giorno fa l'oscilloscopio ha cominciato a dare segni di affaticamento e un canale sembra andato ( consigli per uno nuovo digitale ben fungente che non richieda l'accensione di un mutuo?).
Ciao, Trini
http://www.eevblog.com/forum/ Qua con un poco di pazienza trovi un sacco di informazioni sulla strumentazione.
Tiziano
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
dopo non pochi sbattimenti ho finalmente recuperato tutto il materiale necessario (nella mia città si trova molto poco... ) e quindi ho assmblato la mia prima alimentazione stabilizzata a valvole. Lo schema se vi interessa lo trovate in questo link:
http://www.troelsgravesen.dk/TRAM.htm
Utilizza due triodi e quindi si ha la possibilità di fare due circuiti identici per i due canali e sdoppiare l'anodica direttamente dalla stabilizzazione. I triodi sono una 6080 e una ecc83.
Non ero molto convinto di questa soluzione ma ero cusioso di capire gli effetti sul suono. Ma dopo averlo provato ho dovuto campbiare idea il suono che viene fuori è superiore e non di poco... La scena innazi tutto! Tutto più definito con più infomazioni "ambientali", le voci più corposi e vellutati, gli strumenti più corretti sia nelle dimensioni che nella timbrica. Decadimento armonico più corretto.
L'unica cosa che non è all'altezza del pre con alimentazione tradizionale è la dinamica, manca un po di cattiveria...
Qualcuno che ha sperimentato questa soluzione può confermermi queste sensazioni?
http://www.troelsgravesen.dk/TRAM.htm
Utilizza due triodi e quindi si ha la possibilità di fare due circuiti identici per i due canali e sdoppiare l'anodica direttamente dalla stabilizzazione. I triodi sono una 6080 e una ecc83.
Non ero molto convinto di questa soluzione ma ero cusioso di capire gli effetti sul suono. Ma dopo averlo provato ho dovuto campbiare idea il suono che viene fuori è superiore e non di poco... La scena innazi tutto! Tutto più definito con più infomazioni "ambientali", le voci più corposi e vellutati, gli strumenti più corretti sia nelle dimensioni che nella timbrica. Decadimento armonico più corretto.
L'unica cosa che non è all'altezza del pre con alimentazione tradizionale è la dinamica, manca un po di cattiveria...
Qualcuno che ha sperimentato questa soluzione può confermermi queste sensazioni?
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
i regolatori shunt suonano meglio, almeno quelli a stato solido dato che ho potuto sperimentare solo con regolatori a bacherozzi.
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
che per altro sono molto più adatti a fare quel mestiere (sia come regolatori serie che shunt).gluca ha scritto:...solo con regolatori a bacherozzi.
BTW: il motivo per cui i regolatori shunt "suonano" meglio probabilmente è da ricercare nel loro principio di funzionamento unito al fatto che, per poter funzionare, a monte ci deve essere almeno un resistore di valore relativamente alto o -meglio- un generatore di corrente costante (CCS). Specie in quest'ultimo caso (CCS), ciò fa sì che la corrente che circola sulle linee di alimentazione (e massa) a monte del regolatore shunt vero e proprio è, per l'appunto, costante... così come costante è anche la potenza assorbita dal circuito a monte.
In altre parole, le correnti di segnale erogate dall'alimentazione si richiudono interamente entro un loop circoscritto, che termina con il regolatore shunt (e relativi by-pass). Questo è doppiamente vantaggioso, sia di per sé stesso che in quanto evita interazioni indesiderate tra i diversi circuiti attraverso le linee di massa ed alimentazione...
Ciao, Paolo.
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Re: Anodica stabilizzata a valvole
Infatti. Sto riscoprendo i bacherozzi proprio sulle alimentazioni anodiche. pensarli a valvole, oltre che oneroso ed ingombrante, non è la stessa cosa. Ci fosse solo un poco più di rusticità.
Mario
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