Colpevolmente in ritardo, scrivo anche io una breve relazioncina sul
Bottom Audio 2017.
Innanzitutto, la sede scelta con buon intuito da
Berga12: nonostante il primo impatto ci si è ambientati rapidamente, essendo il casino in tema con la nostra caratterizzazione di casinari (
).
E in effetti qualche disguido organizzativo non è mancato neppure in questa edizione, che fortunatamente non ha danneggiato più di tanto la unanimemente riconosciuta buona riuscita dell’evento. In particolare, l’acustica degli ambienti è risultata ottimale e ha permesso l’allestimento di impianti di ottimo livello con sforzi limitati e tempi brevi.
Personalmente sono stato assai gratificato dal ritrovare vecchie conoscenze del forum, che per anni non avevo più sentito e che abbiamo ritrovato come amici con i quali sembrava essersi lasciati appena la sera prima. Grazie a
Traferro e
Doris, quindi.
E anche a qualche nuova conoscenza, in particolare Daniel,
samhorn e Marco-
marcoc1712.
Cosa c’era? Ovviamente da quando mariovalvola ha scoperto lo stereo egotista (
) e ha contagiato numerosi partecipanti con tale febbre, non potevano mancare un sacco di cuffie, di tutti i tipi. E ampli per cuffia dei più disparati. Bellissimi gli autocostruiti re-impieganti trasformatori di uscita originali stax (notevole il sistema di fissaggio dei nuclei: semplice e di effetto).
Ottimo ed abbondante l’ampli per cuffia SE di 6AS7 portato da
echo: pilota a meraviglia la HD800, ma non si scopone per niente, nonostante le aspettative contrarie, neppure con la Sennheiser HD201 da 24 ohm.
Ho provato poco le varie Stax e per quel poco non posso che dirne bene.
Mi spiace per
Trini e il suo amplificatore per cuffie a stato solido (l’unico!): a causa di un filo di cablaggio interno non fissato a dovere il cortocircuito conseguente ha distrutto l’ampli ma soprattutto le cuffie Shure ad esso collegato. Inconvenienti dello stato solido.. ma non solo: ho bruciato le mie Grado facendo l’ OTL da portare al bottom, solo perché sono andato a saldare con i condensatori non del tutto scarichi e cuffia collegata.
Tra le varie casse portare da Filippo -
audiofanatic (che ha riempito un furgone intero con le sue creazioni, grazie ancora!) mi pare abbiano riscosso un successo indiscutibile le sue 2 vie con componenti Faital e mobile in multistrato di pioppo. Dovrebbero venire presentate a breve col nome di Po-Jama. Eclettiche, buona efficienza ed economiche. HiFun approved!
Anche il sistema modulare pro (Tangram?) ha diversi componenti interessanti, specie le teste a due vie che hanno rivaleggiato testa a testa con le Sonus Faber Concerto.
Sonus Faber che non ho mai sentito suonare così bene, grazie al setup allestito con notevole impegno e cura ( tanto che hanno stipato la piccola utilitaria con ogni accessorio, tappeti (!) inclusi) da
mandello,
unixman e
Joseph K.
Questo impianto mi ha definitivamente tolto ogni dubbio sull’influenza di qualsiasi cavo sul suono finale. Non ero il solo a strabiliare quando si sono avvertite rilevanti differenze sullo stesso brano nel cambiare il cavo USB (!). Per non parlare dei cavi di segnale ed alimentazione. Mi sono segnato wireworld, come prossimo acquisto di cavetteria segnale e diffusori.
Per i curiosi, una foto del cavo straightwire crescendo, da cui si nota l’intreccio scelto. Con un bel po’ di manualità e qualche tubo da giardino si potrebbe anche tentare di replicare in casa:
StrighWireCrescendoDetail.jpg
Con lo stesso setup, si è verificata la diversa resa di due DAC, entrambi al top ma con sfumature diverse: più audiofilo e d’effetto il Mirand, più equilibrato e arrotondato quello di
campedel.
Ma la differenza all’ascolto c’è anche (come mi aveva preannunciato a cena Marco, sfidando il mio scetticismo) tra lo stesso SWplayer che suona lo stesso brano ma in due formati diversi (Flac e Wav). Il Waw è meglio senza dubbio.
Notevole anche la selezione di brani di musica liquida assaporata durante gli ascolti del sistema. Tra i quali ho scoperto una cantante jazz molto brava: Roberta Gambarini.
Varia e abbondante anche la dotazione di strumentazione da laboratorio di cui si era forniti: tester e saldatori a parte, spiccava un oscilloscopio alla ricerca di emissioni RF da ampli switching e il tracciacurcve uTracer di Daniel, che si è prestato gentilmente a selezionare valvole per chi ne avesse la necessità.
Al piano di sotto si alternavano casse, cassoni, ampli e amplini.. ricordo tra i molti ascoltati il monumentale 211 Uesugi di
Berga12, con le sue Hammer Dynamics 12 (non ci si crede al buon incrocio verificato all’ascolto tra i due altoparlanti così apparentemente male assortiti) e le Phy di campedel, con un volume maggiore di quelle ascoltate allo scorso bottom audio e un basso addirittura esuberante, comunque rendono a meraviglia con la classica.
Tra gli ampli una menzione d’onore va al 2A3 Sovtek di
traferro (single ended con ferri autocostruiti e pilotato da una cascata di 2stadi 6SN7 con carico induttivo sui 100H ). L’autore (che ho conosciuto a Marzaglia proprio vendendogli alcuni componenti per questo amplificatore) ha passato 10 anni a raffinarlo e si sente!
Non ho ascoltato purtroppo l’ampli push-pull EL84 di
Gizmo , ben ingegnerizzato e che fa uso della polarizzazione incrociata alla “Gartner”, uno dei pochissimi esempi che si vedono in giro. L’autore ne è soddisfattissimo e garantisce non è nemmeno necessaria una selezione dei tubi.
E ancora moltissime altre cose che ora rischio non ricordare correttamente, pertanto per evitare di far torto agli autori non cito. Anche se sono molte altre le cose che mi hanno interessato e colpito. Il Bottom Audio è sempre una gran bella esperienza e un’occasione di sperimentare quello che ci è distante e che da soli, senza tali occasioni, non sperimenteremmo mai.
Ottima occasione anche la cena conviviale, dove si è sfruttato a dovere il tempo anche per approfondire una conoscenza personale anche extra-audio. Un plauso alle compagne/consorti/fidanzate presenti: se hanno sopportato questo WE significa che è vero amore..
L’area mercatino/scambio allestita fortunosamente sotto una tettoia all’esterno si è trasformata a fine evento in area regali. Pare che tutti abbiamo più cose da provare delle ore a disposizione per farlo, pertanto lo scambio e il dono sono diventati occasioni di far girare e rendere utile il materiale fermo da troppi anni. Tendenza da incoraggiare sicuramente.
Grazie ancora a tutti.