Spazio alle valvole, il futuro ne ha ancora bisogno

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nicomario
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Spazio alle valvole, il futuro ne ha ancora bisogno

Messaggio da nicomario »

che mi dite di questo articolo ? è possibile che entro la fine del decennio potremmo usarle per ascoltare la nostra musica preferita :grin:
(copio incollo)

Introduzione

Nel mese di luglio del 1962, per la prima volta nella storia, il satellite Telstar 1 ha trasmesso dallo spazio immagini televisive in diretta e chiamate telefoniche intercontinentali tra una stazione di terra nello stato del Maine ed altre stazioni in Inghilterra e Francia: si è trattato di un enorme passo avanti nella direzione del mondo pervasivamente connesso in cui viviamo oggi e che per gran parte viene dato per scontato.

Tutto ciò è stato possibile grazie ad un ripetitore a microonde basato su un piccolo ma potente dispositivo a vuoto (o valvola), il tubo a onda progressiva (o traveling-wave-tube, in seguito TWT). Lungo una trentina di centimetri e con un involucro in vetro, il tubo era allora l'unico dispositivo capace di amplificare un segnale televisivo broadband con sufficiente potenza da attraversare un oceano. I dispositivi a stato solido (cioè i transistor) non erano all'altezza del compito. Ad oltre mezzo secolo di distanza gli amplificatori TWT sono ancora sovrani nelle comunicazioni via satellite: la televisione ultra-HD e le radio satellitari giungono a noi grazie a tubi a vuoto installati nei satelliti in orbita nello spazio.
C'è ovviamente stata un'evoluzione tra l'amplificatore da 4GHz e 3,5W usato nel Telstar 1 e uno dei numerosi amplificatori a microonde usati per realizzare i moderni satelliti geostazionari come il DirecTV-15 lanciato all'inizio dell'anno scorso. I TWT di ultima generazione sono capaci di generare un segnale con potenza di 180W a frequenze fino a 22GHz con un'efficienza vicina al 70% e un'aspettativa di vita di una quindicina d'anni. Sono cambiati i materiali di costruzione, i progetti e le modalità di testing, ma l'impiego di base è il medesimo: amplificare segnali in radiofrequenza.

Cosa ci dice tutto ciò? Che in sessanta anni, da quando le valvole hanno ceduto il passo ai dispositivi a stato solido all'interno di computer, apparati radio e alimentatori, hanno comunque continuato ad evolversi e a diffondersi in un nuovo territorio, dando da vivere a piccoli gruppi di scienziati e ingegneri attorno al mondo e alimentando un settore comunque molto ben remunerativo. Tutto questo perché i TWT e altri dispositivi a vuoto continuano a svolgere un compito in maniera eccellente: sono potenti sorgenti di microonde, millimeter-wave e submillimeter-wave.

Compito che viene svolto con efficienza e su ampie larghezze di banda, in maniera affidabile e occupando poco spazio. Inoltre, in virtù della loro costruzione e dei materiali di cui sono composti, i TWT sono intrinsecamente più resistenti contro le radiazioni di quanto non siano i dispositivi a stato solido così come alle alte temperature o a condizioni meccaniche estreme. Oltre alle comunicazioni satellitari, i TWT trovano ampio impiego nel settore militare per la costruzione di radar e sistemi di electronic warfare.

Cosa riserva il futuro? Le attività di ricerca attorno ai TWT stanno studiando la possibilità di realizzare un nuovo e potenzialmente rivoluzionario tipo di tubo a onda progressiva: si tratta del TWT a catodo freddo che, almeno sulla carta, può offrire efficienza e compattezza elevatissime e che potrebbe trovare realizzazione pratica entro la fine del decennio. Le valvole sembrano pronte per assaporare la rivincita nei confronti dei dispositivi a stato solido.
Mario
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