Criteri indagine guasto amplificatore
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Criteri indagine guasto amplificatore
Questione: qualcuno a casa ha dimenticato di spegnere l'amplificatore, un G V7000, credo per almeno un paio di giorni.
Lui si è spento da solo, per mai più ripartire.
Ora, avendo poco tempo a disposizione, ho fatto a spizzichi una indagine solo visuale, e non ho trovato cenni di condensatori in perdita, bruciature, ecc, ecc.
Non ho sostituito il fusibile, interrotto, in quanto manco di tempo ma soprattutto di una corretta metodologia di indagine del guasto.
Premesso il probaile surriscaldamento (ma in idle? senza niente acceso attaccato, senza segnale in ingresso?) da dove comincio?
GRato
Lui si è spento da solo, per mai più ripartire.
Ora, avendo poco tempo a disposizione, ho fatto a spizzichi una indagine solo visuale, e non ho trovato cenni di condensatori in perdita, bruciature, ecc, ecc.
Non ho sostituito il fusibile, interrotto, in quanto manco di tempo ma soprattutto di una corretta metodologia di indagine del guasto.
Premesso il probaile surriscaldamento (ma in idle? senza niente acceso attaccato, senza segnale in ingresso?) da dove comincio?
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Riccardo
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Di solito lasciare acceso un apparecchio in idle per alcuni giorni non dovrebbe comportare nessun genere di inconveniente tecnico eccetto nei casi in cui la componentistica non sia troppo invecchiata. In tal caso potrebbe essere subentrato un guasto al TA che si è cotto al primario.riccardo ha scritto:
Non ho sostituito il fusibile, interrotto, in quanto manco di tempo ma soprattutto di una corretta metodologia di indagine del guasto.
Premesso il probaile surriscaldamento (ma in idle? senza niente acceso attaccato, senza segnale in ingresso?) da dove comincio?
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La strada da seguire è quella di rimettere il fusibile e sottoalimentare l'apparecchio non oltre metà della tensione di rete verificando se funziona.
In caso contrario bisognerebbe isolare il TA dal carico e procedere ai successivi controlli: verifica avvolgimento primario, rettifica e livellamento circuiti al secondario , stadi pilota e finali.
Reperire uno schema è sempre molto utile.
Max
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Grazie per la risposta
Ho lo schema, il service manual, ma non so come sottoalimentare
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Puoi procedere,se non puoi procurarti in qualche modo un variac,inserendo in serie all'apparecchio una lampadina da 230vac di potenza molto vicina o uguale a quella assorbita dall'oggetto.riccardo ha scritto:
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Fantastico.
Riccardo
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Prima di tutto puoi controllare se ci sono corti sulle alimentazioni, con un tester. Di solito in un amplificatore sono i finali che saltano. (come giustamente dice anche Murphy : sono i transistor più costosi...) Anche il ponte e i cond. di filtro sono a rischio. Se non ci sono corti evidenti, si può usare un sistema descritto da Aloia (genuflessione) tanto tempo fa. Si prende un variac e, mentre si controlla la tensione sull' uscita dell'ampli, si sale piano piano. All'inizio, ovviamente, l'alimentazione sarà così bassa da non permettere il funzionamento corretto (cioè offset= zero) e quindi, in uscita, la tensione aumenterà. Non importa se va verso il positivo o il negativo, ma aumenta. Alzando ancora l'alimentazione, se tutto va bene l'offset oscillerà alcune volte tra valori positivi e negativi. Poi, finalmente, si assesterà sullo zero (sospiro di sollievo). Se invece l'offset tende senza esitazioni a una delle alimentazioni, qualcosa non va, ma l'alimentazione in questo momento è così bassa che non dovrebbe provocare danni. Spegni tutto e ricontrolla tutto. Questa prova va fatta senza carico, e collegandosi direttamente sui finali, di solito gli emettitori, cioè prima di un eventuale relè anti bump/protezione casse. Sarebbe bene usare un oscilloscopio per vedere cosa fa l'offset.
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Mi salvo le tue indicazioni forse potró metterci le mani fra qualche giorno. Già tempo fa ho sostituito i finali di un canale ma in quel caso era saltata la relativa resistenza - fusibile. In questo caso l'esame visivo non ha rivelato lo stesso danno. Riguardo i condensatori di fiteo sarebbe un dramma archeo-ideologico. Non credo che esistano più dello stesso tipo....
Riccardo
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
La debolezza e l'inclinazione a evitare ogni privazione, condizione tipica dell'uomo, da taluni definita vizio, ma ben conosciuta agli appassionati di audio, mi ha portato a una scorciatoia. Ho cambiato di netto il trasformatore. Dopodiche, il coso si è acceso, senza manifestare all'apparenza, aclcun tipo di problema.
Adesso, piano piano, inizio a controllare la tensione in uscita.....
Il coso suona, as usual....finchè dura...
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Ecco una cosa che mi ero dimenticato! Vuoi vedere che si è aperto il fusibile termico dentro il trasformatore? Spesso saltano senza motivo apparente. Visto che l'ampli è il tuo, e che sembra andare bene, lo puoi ponticellare, di solito i suoi fili arrivano all' esterno, sui contatti del trasformatore. Però, se c'è davvero qualche problema, il trasformatore fumerà. (brutto vizio, quello del fumo...
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Il trafo é un bel flatpack. Vuoi dire che é come il motore di un frullatore? Cmq ne ho messo un altro. Magari più avanti avendo tempo potrò indagare su quanto mi dici. Ma come li trovo i contatti?
Riccardo
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Prima di tutto misura il primario. Se è interrotto, guarda se, oltre ai fili dell 'avvolgimento (2, oppure 4 se il primario è sdoppiato, 110+110 V) ci sono 2 filini nascosti che vanno a finire nell' avvolgimento. Se li trovi, e se ci arrivi, guarda che siano effettivamente in serie al primario: uno dei capi sarà connesso con un capo del cavo di rete, e l'altro con uno dell' avvolgimento. Se l'avvolgimento è sdoppiato, possono anche essere collegati nel punto di unione dei due avvolgimenti. La resistenza fra i 2 filini sarà infinita: l'interruttore termico è aperto. Se invece fosse zero, in problema non è lì. Dopo averli ponticellati controlla che non ci siano corti sul primario, e se non sei sicuro, prima di dare tensione metti un voltmetro sul secondario, pronto a misurare la tensione: se l'avvolgimento è sdoppiato e ne hai ponticellato uno dei due, ti puoi ritrovare il doppio della tensione sul secondario (ma poi fuma subito...) quindi è meglio staccare i fili dei secondari, per prudenza, ed essere pronti a staccare la spina. In bocca al lupo, chiedi pure se hai dei dubbi.
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Grazie. Il trasformatore è montanto in un suo telaio particolarissimo, cmq con calma farò in modo di seguire le tue istruzioni. Piuttosto, avendo altri trafo identitici ho notato che questo è avvolto male, o cmq presenta un rigonfiamento dell'avvolgimento in uno dei pacchetti. (assomiglia a un R Core, per capirci, ha due rocchetti paralleli.)
Riccardo
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Oltre a questo per evitare danni ai finali basta mettere in serie alle alimentazioni resistenze da 10R 20W; se crolla l' alimentazione le vedi fumare (evitando che circoli una corrente distruttiva).gigigi ha scritto:Prima di tutto puoi controllare se ci sono corti sulle alimentazioni, con un tester. Di solito in un amplificatore sono i finali che saltano. (come giustamente dice anche Murphy : sono i transistor più costosi...) Anche il ponte e i cond. di filtro sono a rischio. Se non ci sono corti evidenti, si può usare un sistema descritto da Aloia (genuflessione) tanto tempo fa. Si prende un variac e, mentre si controlla la tensione sull' uscita dell'ampli, si sale piano piano. All'inizio, ovviamente, l'alimentazione sarà così bassa da non permettere il funzionamento corretto (cioè offset= zero) e quindi, in uscita, la tensione aumenterà. Non importa se va verso il positivo o il negativo, ma aumenta. Alzando ancora l'alimentazione, se tutto va bene l'offset oscillerà alcune volte tra valori positivi e negativi. Poi, finalmente, si assesterà sullo zero (sospiro di sollievo). Se invece l'offset tende senza esitazioni a una delle alimentazioni, qualcosa non va, ma l'alimentazione in questo momento è così bassa che non dovrebbe provocare danni. Spegni tutto e ricontrolla tutto. Questa prova va fatta senza carico, e collegandosi direttamente sui finali, di solito gli emettitori, cioè prima di un eventuale relè anti bump/protezione casse. Sarebbe bene usare un oscilloscopio per vedere cosa fa l'offset.
Riccardo dovresti ricontrollare anche il bias dei finali
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
GRazie Tiziano. Ho controllato i corti su transistor e finali ma non ho resettato il bias....mai un cosa per bene...
Riccardo
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Conviene che controlli le correnti di bias dei singoli canali (l' ideale sarebbe sia sul ramo positivo chenegativo) senza nessun carico collegato.riccardo ha scritto:GRazie Tiziano. Ho controllato i corti su transistor e finali ma non ho resettato il bias....mai un cosa per bene...
Conviene di nuovo ricontrollarlo dopo una mezzora di accensione e darei un occhio anche all' offset.
Se riesci un controllo con generatore e oscilloscopio servirebbe... quanto fatto in precedenza non da garanzie assolute.
Se c' è un RC in uscita verso massa guarda che almeno i componenti fisicamente siano integri.
Tiziano
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
All'esame visivo l'iintegrità è totale. Stasera ritaro il bias a caldo. Non ho strumentazioni evolute, solo un Multimetro UNi T true ...grazie-
Cmq al suono sembra quello di prima...
Cmq al suono sembra quello di prima...
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Approfitto della Vostra grandissima e graditissima collaborazione.
Indagine a freddo.
questo è lo schema con i punti di controllo e questi sono i risultati delle mie misure, con a fianco il valore considerato corretto quando all'epoca la tensione di rete era forse 220 Il canale destro a me pare piuttosto sballato, ma non so se si possa definire guasto.
Prima di intervenire per la regolazione vorrei il vostro parere, o magari qualche bel consiglione.
Non ho preso misura a caldo, So stanco morto...
Indagine a freddo.
questo è lo schema con i punti di controllo e questi sono i risultati delle mie misure, con a fianco il valore considerato corretto quando all'epoca la tensione di rete era forse 220 Il canale destro a me pare piuttosto sballato, ma non so se si possa definire guasto.
Prima di intervenire per la regolazione vorrei il vostro parere, o magari qualche bel consiglione.
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
Famo prima
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
la cosa che non mi è chiara è come mai le tensioni del canale destro siano più o meno regolari fino a un certo punto, eppoi invece le tensioni all'emettitore dei finali, rispettivamente per il canale dx in A
di BD204 sia 0,008 volts e in B BD203 0,004 ossia decisamente bassa e di molto inferiore a quella rilevata negli stessi punti del canale SX laddove la norma dovrebbe essere circa 10 uV ossia i 20uV totali giusti per l'ampli.
Poi per favore e per cautela, se posso chiedere, per controllare le tensione di alimentatore nei punti indicati dal service, dove devo mettere il puntale a massa?
di BD204 sia 0,008 volts e in B BD203 0,004 ossia decisamente bassa e di molto inferiore a quella rilevata negli stessi punti del canale SX laddove la norma dovrebbe essere circa 10 uV ossia i 20uV totali giusti per l'ampli.
Poi per favore e per cautela, se posso chiedere, per controllare le tensione di alimentatore nei punti indicati dal service, dove devo mettere il puntale a massa?
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Re: Criteri indagine guasto amplificatore
tramite i trimmer ho portato il bias dei finali a 2,35 volts, vicino al 2,4 di targa. La cosa che mi resta a me inspiegabile è che le misure in A e B di entrambi i canali
A SX R117 all'emettitore di T24 mi fa 0.006 e B all'emettitore di T25 da 0.011 La somma è 0,017 un po sotto la polarizzazione corretta a 0,02
mentre a DX 0,0053 in A all'emettitore di T26 e 0,0022 che sono 0,0070 che è una fetecchia....
intanto a caldo in due ore, i 2,35 di bias sono rimasti inchiodati, ma il valore di cui sopra non me lo spiego-- premesso che sul circuito le tensioni sono all'incira buone...
A SX R117 all'emettitore di T24 mi fa 0.006 e B all'emettitore di T25 da 0.011 La somma è 0,017 un po sotto la polarizzazione corretta a 0,02
mentre a DX 0,0053 in A all'emettitore di T26 e 0,0022 che sono 0,0070 che è una fetecchia....
intanto a caldo in due ore, i 2,35 di bias sono rimasti inchiodati, ma il valore di cui sopra non me lo spiego-- premesso che sul circuito le tensioni sono all'incira buone...
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