CCS come induttanza

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trini
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CCS come induttanza

Messaggio da trini »

Alcuni degli ultimi interventi di Unixman in questi argomenti http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... &start=120 e http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... =1&t=10541 indicano l'uso di un CCS con mosfet depletion come simulatore di induttanza negli alimentatori. Effettivamente che cosa fa una induttanza? Si oppone alla variazione della corrente cercando di mantenerla costante, quindi un CCS ante litteram. Però il CCS non immagazzina energia come l'induttanza, quindi un condensatore ci vuole.
Allora come si può utilizzare questo CCS ?
Si può realizzare un filtro ad ingresso induttivo col CCS collegato dopo il raddrizzatore: quanta capacità metterò dopo il CCS? Quanto maggiore sarà la corrente a cui setterò il CCS rispetto a quella assorbita dal carico? Esiste un depletion mosfet capace di reggere la tensione + il ripple senza distruggersi? Che cosa succede all'accensione, quando ancora i tubi non sono in conduzione? A quanto arriva la tensione? Un bleeder in uscita lo vedo necessario e non potrebbe essere più auspicabile utilizzare un cascode CCS? Quanto filtraggio ottengo?
Se invece realizzo un filtro ad ingresso capacitivo col CCS collegato dopo un cap, che forse potrebbe non essere grande, devo mettere dopo un altro cap o posso passare direttamente ad un regolatore? Anche qui mi sembra necessario un bleeder, o no?
Quanto sarà la tensione minima all'uscita del raddrizzatore per poter ottenere quella voluta?
Insomma esistono dei calcoli per cercare di prevedere il comportamento di queste circuitazioni?

Ciao, Trini
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gluca
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Re: CCS come induttanza

Messaggio da gluca »

http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... e&start=20

c'è qualcosa in quella discussione
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UnixMan
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Re: CCS come induttanza

Messaggio da UnixMan »

Attenzione: parlare di "CCS come induttanza" è decisamente improprio e rischia di essere fuorviante.

Si tratta semplicemente di un limitatore di corrente inserito in serie tra i raddrizzatori ed il primo condensatore di filtro allo scopo di abbattere l'intensità massima dei picchi di corrente di carica, aumentandone di conseguenza la durata nel tempo. Da questo punto di vista il comportamento si può considerare per certi versi simile a quello di un raddrizzatore con filtro ad ingresso induttivo, ma resta comunque a tutti gli effetti un raddrizzatore con filtro ad ingresso capacitivo.

Ad ogni (semi)ciclo, quando la tensione istantanea della pulsante in ingresso supera quella del condensatore la corrente sale fino al valore limite imposto dal CCS e poi si mantiene costante a tale valore fintanto che la d.d.p. resta sufficientemente alta, per poi riscendere fino a zero quando la tensione sul condensatore raggiunge/supera quella della pulsante in ingresso.

In sostanza, anziché avere nel C dei picchi di corrente brevi ma intensi (tanto più alti tanto maggiore è la corrente assorbita dal circuito a valle), per assorbimenti non trascurabili si dovrebbe ottenere una sorta di "PWM", dove ad aumentare con l'assorbimento non è "l'altezza" dei picchi ma la loro durata.

A vuoto (ovvero se la corrente assorbita dal carico è trascurabile rispetto a quella max permessa dal CCS) la tensione ai capi del condensatore è uguale a quella che ci sarebbe senza CCS, ovvero (circa) pari al valore di picco della tensione AC sul secondario del TA (tolta la piccola caduta minima ai capi del CCS).

Come dicevo nell'altro topic, al posto del "CCS" potrebbe essere ancora più conveniente sviluppare un (semplice) circuito che sia una via di mezzo tra un CCS ed un regolatore di tensione serie, cioè in pratica un regolatore di tensione serie limitato in corrente. Ovviamente, questo deve essere tale da poter funzionare con al suo ingresso una tensione pulsante (ma questo non dovrebbe essere un grosso problema). Se non ricordo male, non volendo Gianluca aveva sviluppato proprio qualcosa di simile... :?:

Per quanto riguarda il dimensionamento, probabilmente la cosa più semplice e comoda è fare qualche simulazione con SPICE. ;)

Per procedere analiticamente bisognerebbe sviluppare il calcolo a partire dalle equazioni fondamentali del condensatore, tenendo conto della carica fornitagli dalla corrente che ci circola (i=dq/dt) e della sua capacità (dv=dq/C). Inoltre (e qui viene il difficile) bisogna tenere conto della risposta V/I (non lineare) del CCS (o del "regolatore"). Probabilmente conviene introdurre delle opportune approssimazioni per linearizzare il circuito, altrimenti le cose rischiano di diventare complicate... :?:
Ciao, Paolo.

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LukeBoulay
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Re: CCS come induttanza

Messaggio da LukeBoulay »

trini ha scritto:Alcuni degli ultimi interventi di Unixman in questi argomenti http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... &start=120 e http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... =1&t=10541 indicano l'uso di un CCS con mosfet depletion come simulatore di induttanza negli alimentatori. Effettivamente che cosa fa una induttanza? Si oppone alla variazione della corrente cercando di mantenerla costante, quindi un CCS ante litteram. Però il CCS non immagazzina energia come l'induttanza, quindi un condensatore ci vuole.
Allora come si può utilizzare questo CCS ?
Si può realizzare un filtro ad ingresso induttivo col CCS collegato dopo il raddrizzatore: quanta capacità metterò dopo il CCS? Quanto maggiore sarà la corrente a cui setterò il CCS rispetto a quella assorbita dal carico? Esiste un depletion mosfet capace di reggere la tensione + il ripple senza distruggersi? Che cosa succede all'accensione, quando ancora i tubi non sono in conduzione? A quanto arriva la tensione? Un bleeder in uscita lo vedo necessario e non potrebbe essere più auspicabile utilizzare un cascode CCS? Quanto filtraggio ottengo?
Se invece realizzo un filtro ad ingresso capacitivo col CCS collegato dopo un cap, che forse potrebbe non essere grande, devo mettere dopo un altro cap o posso passare direttamente ad un regolatore? Anche qui mi sembra necessario un bleeder, o no?
Quanto sarà la tensione minima all'uscita del raddrizzatore per poter ottenere quella voluta?
Insomma esistono dei calcoli per cercare di prevedere il comportamento di queste circuitazioni?

Ciao, Trini
Molto emozionante anzi .. Penso che ho bisogno di dedicare poco tempo su questi calcoli e conoscere questa nuova prospettiva .. condividerà alcuni dettagli vitali presto ..
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trini
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Re: CCS come induttanza

Messaggio da trini »

LukeBoulay ha scritto:Molto emozionante anzi .. Penso che ho bisogno di dedicare poco tempo su questi calcoli e conoscere questa nuova prospettiva .. condividerà alcuni dettagli vitali presto ..
Ciao e benvenuto nel forum di Audiofaidate.
Si, si tratta di un nuova? prospettiva tesa alla ricerca di una alimentazione dal "buon suono". E' anche possibile che i calcoli non siano così difficili, ma si tratta di implementare un circuito cercando di capire come non fare danni, nè vedere( se possibile) " sparks & smoke" ai primi tentativi.
Sarò felice di condividere i risultati non appena riesco a fare delle prove vere e non simulazioni.

Ciao e Buona Pasqua, Trini

P.S. Mi sembra di capire che non sei italiano; puoi tranquillamente scrivere in inglese, se vuoi, anche perchè se hai usato il traduttore di Google non è venuto fuori un messaggio molto chiaro.
madlifox
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Re: CCS come induttanza

Messaggio da madlifox »

L'idea di inserire un limitatore di corrente nel circuito di carica dei condensatori di filtro non è nuova, ricordo che venne usata dal progettista Bo Arnklit in un suo finale proposto agli autocostruttori. Da quello che io so non ebbe seguito, ma con i componenti odierni è una strada che potrebbe essere percorsa da chi avesse voglia di sperimentare nuove soluzioni. Saluti.
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