Problemi unipivot diy

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fabrizioli
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Problemi unipivot diy

Messaggio da fabrizioli »

Salve mi sono cimentato nella costruzione di un braccio unipivot in legno.Vengo al sodo braccio 10 pollici legno di faggio massa efficace circa 18 grammi senza testina fili e portatestina.Il problema e' che il braccio esce sconfitto dal confronto con un misero jelco a s montato su un lenco 75/ s(non proprio il massimo come braccio).Il perno e' in acciaio tipo ferro da calza di 2 mm spessore (non nella punta naturalmente)la sede invece in ottone con forma di cono rovesciato che alloggia la punta circa 5 mm in profondita'a meta corpo del braccio.IL problema e' che il braccio non possiede ariosita' e perde molte sfumature rispetto al collega di marca , anche se nel complesso il suono e' piacevole.L'ultima versione che ho fatto ha montato sul fulcro 2 pesetti laterali da 20grammi ciascuno che rendono il suono piu' incisivo e aiutano nella regolazione azimuth anche se forse a scapito di un po' di dinamica, Dove posso aver sbagliato? Il perno e' troppo grosso? Pensavo di provare la puntina di un grammofono in sostituzione .O forse l'alloggiamento conico non permette un adeguato movimento al braccio?Ho scelto il cono perche in un altra versione il braccio si muoveva anche avanti e indietro e questo penso non vada bene.Se qualcuno ha qualche suggerimento utile sarei molto grato.
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PPoli
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da PPoli »

Sul braccio non so dirti quasi nulla, ma sul legno....il faggio non mi sembra tra i più adatti per un lavoro del genere. E' uno dei legni che si "muove" di più. Facendoi perdere l'allineamento verticale.
Ovviamente questo per quanto riguarda il mantenimento nel tempo. Nulla a che vedere quindi con il problema che hai evidenziato.
fabrizioli
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da fabrizioli »

PPoli ha scritto:Sul braccio non so dirti quasi nulla, ma sul legno....il faggio non mi sembra tra i più adatti per un lavoro del genere. E' uno dei legni che si "muove" di più. Facendoi perdere l'allineamento verticale.
Ovviamente questo per quanto riguarda il mantenimento nel tempo. Nulla a che vedere quindi con il problema che hai evidenziato.
Non penso sia solo un problema di legno,anche se il palissandro e l'ebano fossero piu' "stabili" rimmarrebbe il problema di farli forare per far passare i fili e alleggerirli un po' perche' viceversa la massa su 10 pollici schizza sui 22, 25 grammi senza testina e portatestina,cavi.Praticamente inutillizzabili su quasi tutte le testine in commercio.
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UnixMan
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da UnixMan »

Se vuoi usare il legno, perché non usare quello di "balsa", che è leggerissimo? ;)
[...] Il suo è il legno più leggero conosciuto al mondo (peso specifico 150-160 kg/m³) ed è impiegato per la costruzione di aeromodelli. Nonostante il basso peso specifico, ha una resistenza alla compressione di oltre 100 kg/cm² ottenibile grazie alla struttura alveolare del legno stesso
http://it.wikipedia.org/wiki/Ochroma_pyramidale

Lo puoi trovare facilmente nei negozi di modellismo, già tagliato in listelli di dimensioni adatte.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
fabrizioli
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da fabrizioli »

UnixMan ha scritto:Se vuoi usare il legno, perché non usare quello di "balsa", che è leggerissimo? ;)
[...] Il suo è il legno più leggero conosciuto al mondo (peso specifico 150-160 kg/m³) ed è impiegato per la costruzione di aeromodelli. Nonostante il basso peso specifico, ha una resistenza alla compressione di oltre 100 kg/cm² ottenibile grazie alla struttura alveolare del legno stesso
http://it.wikipedia.org/wiki/Ochroma_pyramidale

Lo puoi trovare facilmente nei negozi di modellismo, già tagliato in listelli di dimensioni adatte.
Dicono che la balsa da sola non suoni bene.Ho visto un progetto in rete di un unipivot con balsa e alluminio insieme.Pero' non so non ho mai provato.Avevo pensato di usare un pezzo di canna da pesca in carbonio ma poi puo' darsi che dia origine a risonanze poco controllabili nel fai da te...
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trini
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da trini »

fabrizioli ha scritto:IL problema e' che il braccio non possiede ariosita' e perde molte sfumature.....
E' difficile trovare un solo particolare responsabile. Provo a dirti quali problemi penso di vedere:
a) forma della canna( forse il minore), mi sembra poi molto( troppo?) spessa.
b) finitura del legno( mi pare che Schroeder ed altri usino delle lacche di finitura). D'altra parte se usi "legno", devi considerare che se non gli dai una laccatura ad hoc il suono sarà comunque sordo. Da una parte è quello che cerchi, dall'altra ti condiziona il risultato. La differenza fra gli strumenti musicali in legno sta quasi tutta lì :wink:
c) non vedo i particolari della articolazione, ma la finitura( e il materiale) dell'alloggiamento del pivot fa la sua parte; non credo che sostituire il pivot con una puntina da grammofono porti a chissà quale miglioramento. Il braccio di Morsiani usa questo metodo,ma per quanto vada bene, il difetto che gli si è sempre trovato è proprio quello di mancanza di ariosità e senza quello sarebbe un braccio eccezionale. Non ho però sentito le ultime versioni. Il pivot del Graham è bello spesso, levigato a specchio , molto duro e la punta è decisamente arrotondata. Le varie modifiche di Graham riguardano per la maggior parte proprio il materiale e la lavorazione della sede del perno ed il perno stesso.
d) il fissaggio dei cavetti con nastro adesivo direi che sia da cambiare; visto lo spessore della "canna" puoi fresare una canalina e farli passare lì.
e) quei cavetti mi sembrano troppo spessi, prova ad usare dei solid core da non più di 0,2-0,3 mm.
f) effettivamente il legno di faggio non mi sembra molto usato, non solo perchè si "muove".

Penso che tu lo abbia già fatto, ma dai una buona occhiata ai bracci di Schroeder, Graham e Durand.

Ciao Trini
fabrizioli
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da fabrizioli »

001.jpg
trini ha scritto:
fabrizioli ha scritto:IL problema e' che il braccio non possiede ariosita' e perde molte sfumature.....
E' difficile trovare un solo particolare responsabile. Provo a dirti quali problemi penso di vedere:
a) forma della canna( forse il minore), mi sembra poi molto( troppo?) spessa.
b) finitura del legno( mi pare che Schroeder ed altri usino delle lacche di finitura). D'altra parte se usi "legno", devi considerare che se non gli dai una laccatura ad hoc il suono sarà comunque sordo. Da una parte è quello che cerchi, dall'altra ti condiziona il risultato. La differenza fra gli strumenti musicali in legno sta quasi tutta lì :wink:
c) non vedo i particolari della articolazione, ma la finitura( e il materiale) dell'alloggiamento del pivot fa la sua parte; non credo che sostituire il pivot con una puntina da grammofono porti a chissà quale miglioramento. Il braccio di Morsiani usa questo metodo,ma per quanto vada bene, il difetto che gli si è sempre trovato è proprio quello di mancanza di ariosità e senza quello sarebbe un braccio eccezionale. Non ho però sentito le ultime versioni. Il pivot del Graham è bello spesso, levigato a specchio , molto duro e la punta è decisamente arrotondata. Le varie modifiche di Graham riguardano per la maggior parte proprio il materiale e la lavorazione della sede del perno ed il perno stesso.
d) il fissaggio dei cavetti con nastro adesivo direi che sia da cambiare; visto lo spessore della "canna" puoi fresare una canalina e farli passare lì.
e) quei cavetti mi sembrano troppo spessi, prova ad usare dei solid core da non più di 0,2-0,3 mm.
f) effettivamente il legno di faggio non mi sembra molto usato, non solo perchè si "muove".

Penso che tu lo abbia già fatto, ma dai una buona occhiata ai bracci di Schroeder, Graham e Durand.

Ciao Trini
Si penso che il ruolo principale del braccio sia perno e sede ,anche se certo ogni parte ha la sua importanza.Un altra versione che ho fatto verniciata con mordente e gommalacca non e' che dopo il trattamento abbia avuto miglioramenti sconvolgenti.In fondo non e' un violino ,non deve suonare ma al massimo non risuonare.. :smile: Forse allora il problema di ariosita'e' un problema del progetto unipivot, o del materiale di cui e' fatta la canna del braccio?
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trini
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da trini »

fabrizioli ha scritto:Un altra versione che ho fatto verniciata con mordente e gommalacca non e' che dopo il trattamento abbia avuto miglioramenti sconvolgenti.
Non è così semplice :wink: , Schroeder dice di dare 3 mani di una lacca "proprietaria" alle canne dei suoi bracci.
fabrizioli ha scritto:In fondo non e' un violino ,non deve suonare ma al massimo non risuonare..
Magari :sad: ; ti riporto quanto afferma Durand per lo sviluppo del suo braccio:
"Far from simply being an inert vehicle enabling the transmission of the electrical signal coming from the cartridge, the tonearm is probably the closest component to a musical instrument in the audio reproduction chain: like a violin bow, one of its primary roles–-in conjunction with the cartridge--is to communicate the mechanical vibrations from the musical source without damaging them. Each of the tonearm's constituents carries a crucial responsibility in the transmission of these vibrations, so every element, down to the smallest screw plays an essential role in the resulting sound.
....it is in the combination of carefully selected exotic hard wood and the different metals used in the assembly that lies one of the secrets of the Talea’s remarkably transparent and dynamic sound. Achieving this delicate balance is a very difficult process, one that involves paying the closest attention to the location and properties of every element of the assembly, and finally putting together each unit by hand and tuning it individually."

Ora si può tranquillamente pensare che siano balle per farsi belli e incantare " gli audiofili",solo che per gli stessi processi di affinatura sono passati SME, Dynavector, Graham, Papier(Triplanar) e tutti gli altri che hanno fatto e fanno bracci di ottima qualità sonora.

E' una impresa encomiabilissima quella di farsi un braccio fonografico di lettura da solo, pensare di riuscirci al primo colpo mi sembra un po' ottimistico.

Ciao, Trini
fabrizioli
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Re: Problemi unipivot diy

Messaggio da fabrizioli »

trini ha scritto:
fabrizioli ha scritto:Un altra versione che ho fatto verniciata con mordente e gommalacca non e' che dopo il trattamento abbia avuto miglioramenti sconvolgenti.
Non è così semplice :wink: , Schroeder dice di dare 3 mani di una lacca "proprietaria" alle canne dei suoi bracci.
fabrizioli ha scritto:In fondo non e' un violino ,non deve suonare ma al massimo non risuonare..
Magari :sad: ; ti riporto quanto afferma Durand per lo sviluppo del suo braccio:
"Far from simply being an inert vehicle enabling the transmission of the electrical signal coming from the cartridge, the tonearm is probably the closest component to a musical instrument in the audio reproduction chain: like a violin bow, one of its primary roles–-in conjunction with the cartridge--is to communicate the mechanical vibrations from the musical source without damaging them. Each of the tonearm's constituents carries a crucial responsibility in the transmission of these vibrations, so every element, down to the smallest screw plays an essential role in the resulting sound.
....it is in the combination of carefully selected exotic hard wood and the different metals used in the assembly that lies one of the secrets of the Talea’s remarkably transparent and dynamic sound. Achieving this delicate balance is a very difficult process, one that involves paying the closest attention to the location and properties of every element of the assembly, and finally putting together each unit by hand and tuning it individually."

Ora si può tranquillamente pensare che siano balle per farsi belli e incantare " gli audiofili",solo che per gli stessi processi di affinatura sono passati SME, Dynavector, Graham, Papier(Triplanar) e tutti gli altri che hanno fatto e fanno bracci di ottima qualità sonora.

E' una impresa encomiabilissima quella di farsi un braccio fonografico di lettura da solo, pensare di riuscirci al primo colpo mi sembra un po' ottimistico.

Ciao, Trini
Grazie per l'incoraggiamento.Comunque devo dire che ho cambiato il perno da 3 mm con la puntina del grammofono e il risultato e' stato stupefacente!! Non sara' un Morsiani un Shroeder un Durand ma i miei gira non hanno mai suonato cosi bene.Dettaglio, bassi profondi,voci e strumenti naturali.Solo sugli alti (che ci sono) e' un pelino meno preciso su alcune sfumature dell'altro braccio Jelco(Battuto comunque su tutti i parametri e non solo a detta mia, ma da diverse persone che hanno sentito il confronto) ma non so quanti incida il braccio o la qualita' della puntina che sullo Jelco e' migliore. Di certo si puo' migliorare (ho in pentola un legno Wenge solo da allegerire un po') ma penso che la via da seguire sia quella giusta.Saluti.
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