nullo ha scritto:Paolo, ma hai risposto alle domande sulla dinamica? Sono costernato...
prima ti lamenti che le tue domande cadono nel vuoto e poi ti lamenti se invece ti rispondo? boh, chi ti capisce è bravo...
nullo ha scritto:Erano domande retoriche, non credo che qui qualcuno necessiti di tali risposte e l'intento era ovviamente quello di poter approfondire gli ambiti della percezione della dinamica e le loro implicazioni.
il problema Robbe' è che se fai così è un po' difficile capire dove vuoi andare a parare. Non siamo nella tua testa.
nullo ha scritto:Poiché mi pare assodato che sia una cosa ( la percezione) che da un lato non ti interessa per disposizione mentale e altri ovvi e dichiarati motivi
non direi. Mi interessa, purché se ne parli in modo coerente e partendo da presupposti concreti e corretti e non da affermazioni campate per aria. Se parti da presupposti sballati, non puoi che giungere a conclusioni altrettanto sballate... o più semplicemente da nessuna parte.
Discuterne qui, senza basi e con persone che per lo più ne sanno poco o niente (quindi sostanzialmente a vanvera) è solo una inutile perdita di tempo. Così come lo è tentare di riscoprire da solo la ruota (specie se tenti di farlo partendo da un metodo e dei presupposti completamente sbagliati...).
Se vuoi veramente capirci qualcosa di più, ti conviene cercare un buon libro introduttivo sull'argomento e studiartelo, per poi eventualmente approfondire su testi più evoluti ed infine eventualmente andando a cercare quello che ti interessa nell'enorme mole di lavori e pubblicazioni (serie) che sono state fatte in materia di percezione, acustica e affini.
Forse non immagini neanche la mole di studi e conoscenze che sono stati necessari per poter sviluppare e mettere a punto i codec percettivi come l'mp3 ed i suoi successori. O molte altre applicazioni legate all'acustica e all'audio (ed alla relativa percezione). Molte delle domande che ti assillano hanno già trovato una risposta. Per trovare le risposte che cerchi basta cercarle nei posti giusti. Ma prima bisogna saper(si) fare le domande giuste. Cioè ci vogliono le basi.
nullo ha scritto:Le domande sulla dinamica e il suo significato espressivo, correlato al livello di ascolto, erano la base per affrontare in seguito un discorso sul rapporto fra volume e finestra in cui noi, figuriamo di "vedere" i musicisti e con tutto quello che questo possa comportare.
che cosa vuol dire "rapporto fra volume e finestra in cui noi, figuriamo di "vedere" i musicisti"? come puoi intavolare un discorso con altri se parti da concetti privi di un riferimento comune? Non è "fuoco di fila", è impossibilità di comprendere quello che hai in mente! Se vuoi discutere qualcosa, per prima cosa devi stabilire un linguaggio comune per poter capire di cosa si sta parlando...
nullo ha scritto:Prima avrei voluto sapere quanto possa incidere sul parametro dinamica percepita, la compressione che attua l'orecchio al crescere del volume di ascolto
qui finalmente dici qualcosa di comprensibile. Però forse hai sorvolato un po' troppo velocemente sulla mia risposta precedente, che non era affatto improntata al tecnicismo (anzi, il contrario).
Se vogliamo partire da qui, devi considerare che quegli stessi meccanismi sono presenti anche nell'ascolto "live". Quindi, in linea di principio, se si riproducessero esattamente volumi e dinamica originali, dovresti percepirli allo stesso modo. Se cambi il livello assoluto e/o "distorci" la dinamica (con la compressione aggiunta, le non linearità di ampli e diffusori, ecc) cambi le carte in tavola, così come in effetti in pratica accade sempre. Non a caso IMO ogni registrazione ha il suo livello di ascolto ottimale che va determinato sperimentalmente ed in generale è diverso da quello di tutte le altre. E va necessariamente determinato "a recchia", non col fonometro. E sempre partendo dal basso a salire (perché l'orecchio impiega del tempo a ripristinare la propria sensibilità originale dopo che è stato esposto a suoni di forte intensità).
Però, come dicevo nel mio post precedente, IMHO la "dinamica percepita" ha poco o nulla a che vedere con la dinamica intesa in senso tecnico (cioè con le differenze di livello).
E, paradossalmente, capita spesso che un certo livello di
compressione della dinamica introdotto artificialmente venga invece "interpretato" all'ascolto in modo diametralmente opposto (cioè come una maggiore "dinamica" percepita).
Ci sono molti altri fattori apparentemente del tutto scorrelati (cioè che apparentemente non hanno nulla a che vedere con la dinamica intesa in senso tecnico) che invece influenzano pesantemente (ed IMHO prevalentemente) quella caratteristica del suono percepito che gli audiofili chiamano "dinamica".
Tra questi fattori io citerei le distorsioni lineari e non-lineari del sistema complessivo, con particolare riguardo alla risposta impulsiva ovvero in frequenza e fase, ai ritardi di gruppo, ecc, nonché gli effetti "ritardati" dovuti a risonanze, riflessioni, echi, campo riverberato, ecc. Una variazione della risposta in frequenza o dell'inviluppo del segnale (che altera gli "attacchi" e/o "decadimenti" delle note e degli accordi) può alterare la "dinamica" percepita molto più di quanto non lo faccia una deliberata alterazione della dinamica del segnale propriamente detta. E lo stesso può accadere cambiando tempi, ampiezze e fasi di arrivo delle riflessioni dovute all'ambiente. Ed una mezza infinità di altre cose...
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»