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Inviato: 07 mag 2007, 04:34
da MBaudino
Avete consigli per un buon pre phono (MM) a stato solido? RIAA passiva, basso rumore, uscita bassa impedenza ecc.
Grazie Mauro

Inviato: 07 mag 2007, 13:46
da Natali
Questo potrebbe andare bene?

http://www.tnt-audio.com/clinica/indiscreto.html

Io ci avevo pensato a lungo se farlo, avevo anche comprato alcuni componenti (trasformatore etc). Poi per pigrizia ed inesperienza ne comprai uno.
Ciao, Andrea

Inviato: 07 mag 2007, 14:37
da plovati
Immagine

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Piergiorgio

Inviato: 07 mag 2007, 15:03
da MBaudino
Aggiungerei ancora questo, con gli SK369

http://www.diyhifi.org/forums/viewtopic ... no&start=0

nonchè http://www.passdiy.com/projects/pearlono2.htm


Abbiamo tre tipologie: transistor, fet e IC. Vantaggi, svantaggi ? Uno vale l' altro?
Mauro

Inviato: 07 mag 2007, 15:22
da pserci
Ciao Mauro e ciao a tutti,
io avevo "messo gli occhi" a questo:
http://www.hi-figuide.com/laboratorio/progetti/2001/saldo/index.html

Lo schema è questo:
Immagine

Mi sembra interessante perchè utilizza componenti "poveri" in una tipologia circuitale interessante.






Cordiali saluti
Paolo Serci

Inviato: 07 mag 2007, 15:30
da drpaolo
Se hai tempo e voglia, prova un amplificatore a due stadi a J-FET, common source (eventualmente con un terzo stadio common drain in uscita) con retroazione shunt -che realizza la correzione RIAA- sul primo fet.

Apparentemente è una soluzione di seconda scelta, perchè considerata "rumorosa" e "poco audiofila" (niente RIAA passiva), però potrebbe sorprenderti piacevolmente...

P.S. funziona anche con i bipolari...

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 07 mag 2007, 15:32
da marziom
+ semplice di cosi...

Immagine

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Inviato: 07 mag 2007, 17:02
da MBaudino
Cosa è che differenzia una soluzione dall' altra?
Rumore, accettazione, pssr.... ??

In un vecchio post, mi pare Plovati, diceva che un suo amico aveva fatto la tesi sui fet a basso rumore, scoprendo alla fine che non erano nella pratica poi molto diversi dai fet normali. Quindi tanto vale usare i BF244/5 o gli SK hanno vantaggi? Tenendo conto che è un MM.

Il ccs che carica il fet ( post di P. Serci) dovrebbe linearizzare la risposta: è così? Vantaggi strumentali certi, ma ci si possono aspettare differenze sonore?
Mauro

Inviato: 07 mag 2007, 17:19
da plovati
In un vecchio post, mi pare Plovati, diceva che un suo amico aveva fatto la tesi sui fet a basso rumore, scoprendo alla fine che non erano nella pratica poi molto diversi dai fet normali.

Originally posted by MBaudino - 07/05/2007 :  12:02:43
Simao forse un poco OT, comunque..
BJT, erano BJT commercializzati per lo stadio di ingresso di pre da autoradio. Il rumore dipende molto dalla impedenza di sorgente, in quel caso dati i livelli di impedenza in gioco andava meglio un comune BC337.


_________
Piergiorgio

Inviato: 07 mag 2007, 17:31
da titano
Hai mai dato uno sguardo agli articoli di Borbely?

http://www.borbelyaudio.com/special_articles.asp

Credo potresti trovare molti spunti interessanti ;)

Marco

Inviato: 07 mag 2007, 17:34
da marziom
BJT e fet, per quanto riguarda il rumore se la giocano e dipende molto dal tipo ti sorgente usata (resistenza).
con bassa impedenza (tipicamente MC) i bjt si comportano meglio, viceversa per i fet.
comunque è difficile generalizzare...andrebbe visto dispositivo per dispositivo e l'applicazione specifica

marzio

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Inviato: 07 mag 2007, 18:40
da MBaudino
Ho fatto una scelta veramente razionale, di quelle che farebbero incazzare Penasa.
Ho optato per il circuito proposto da Paolo Serci
http://www.hi-figuide.com/laboratorio/p ... index.html

Perchè?
Non troppo semplice, non troppo complesso
Ho parecchi BF245B su cui fare la selezione ed altri me li posso far prestare
Il ccs sicuramente linearizza, male che vada lo sostituisco poi con una R
L' impedenza di uscita dovrebbe essere ragionevolmente bassa

OK, grazie a tutti.
Qualche consiglio sui due elettrolitici da 220 micro?

Mauro

Inviato: 07 mag 2007, 23:53
da Giaime
Meno male che su AudioFaiDaTe non si parla di stato solido :)

In ogni caso, come ho scritto in un altro topic sto sbattendo pure io la testa in questo periodo per quanto riguarda il design di un pre phono a stato solido.
Il mio progetto è collegato ad un head-amp MC, e uno stadio linea, e un sacco di altre cose, ma poco importano ai fini di questa discussione.

Vorrei puntualizzare qualche idea e considerazione maturata in questo periodo di approfondimenti, grazie anche ad uno scambio col buon Penasa (che ringrazio...).

1) RIAA: noto che in tutti i circuiti postati in questo topic manca la correzione per la quarta costante di tempo. Bisogna dire però che in un circuito a RIAA passiva essa è di facile implementazione, e il simulatore in questo è di grande aiuto. In sostanza si tratta di compensare l'inevitabile stop all'esaltazione delle alte frequenze in sede di incisione, informazioni più approfondite le trovate in rete. Quello che vi posso dire ve lo dico soggettivamente, e devo dirvi che l'introduzione di questa correzione addizionale ha dato enormi risultati (non scherzo) specialmente sui vinili meno "nobili", dando un'aria agli strumenti che non credevo di poter tirare fuori dalle quattro carabattole più o meno autocostruite che uso per ascoltare la Musica. E questo senza pregiudicare il rumore, senza introdurre disturbi RF, etc etc... almeno nella mia realizzazione.

2) Attiva o passiva? Posto che per far esprimere pienamente le prestazioni degli amplificatori operazionali (THD, principalmente) bisogna usarli in configurazione shunt feedback (conf. invertente), l'uso di una RIAA attiva può, nonostante i dubbi di un appeal scarsamente audiophile (...) come ricordava il buon Paolo, sfruttare quello che è uno dei pregi/difetti dei più comuni A.O., ossia il guadagno open loop (e quindi il fattore di retroazione, quando il loop viene chiuso...) calante alle alte frequenze a causa della compensazione di polo dominante. Se questo forse non è un problema (forse?) per A.O. come l'LM6172 con i suoi 100kHz di O.L.G. costante, lo è per altri tipi di A.O. non per questo più scadenti. In tal senso sfruttare questa caratteristica unita alla risposta calante in alta frequenza della correzione RIAA, aiuterebbe ad ottenere un fattore di retroazione il più costante possibile in banda audio, risultato non banale che personalmente lego molto alle caratteristiche "soniche" delle varie circuitazioni.
La RIAA passiva poi ha pure altri difetti: ad es. ti pone davanti alla scelta dell'impedenza della stessa, se usare resistori di alto valore e condensatori di piccolo valore, o viceversa. Se nel primo caso ci possono essere problemi di rumore (sia termico, per i resistori, sia di captazione di disturbi, per l'alta impedenza del nodo d'ingresso della rete, e qui l'A.O. spesso non riesce a farci niente se i disturbi sono di qualche MHz...), nel secondo caso chi ci assicura che l'opamp sia ben isolato dal carico capacitivo che gli si presenta all'uscita? Oltre all'elevata THD dovuta alla bassa impedenza di carico, questa interazione può portare ad una stabilità difficoltosa... ora è arcinoto che i circuii con scarsissimo margine dal punto di vista audiophile suonano meglio 8) e gli esempi sono tristemente innumerevoli, ne ho uno in casa, però dal punto di vista dello "sperimentatore della domenica", che forse non dispone neanche di strumenti in grado di rilevare cosa succede dopo i 10MHz (ad es. uno a caso, IO :D ), forse non è il caso.
Ci sono altri effetti, fenomeni e interazioni comunque, che in condizioni particolari forse possono portare a preferire la RIAA passiva. Ho parlato degli A.O. perchè sono un esempio semplice, quando ci si immischia con i circuiti discreti i problemi aumentano esponezialmente. Si immagini solo l'interazione tra l'inevitabile diversità di parametri dei bjt anche con lo stesso "nome", e invece la risposta della RIAA, che ha bisogno di sapere com precisione l'impedenza con cui è pilotata, se aspiriamo a margini d'errore del 0.1dB o simili... peraltro raggiungibili ma che necessitano di un po' di tweaking "sul campo".

3) Questione FET/BJT. E' verissimo che i dispositivi "low noise" si fanno pagare TANTO, la reperibilità è problematica spesso e, datasheet alla mano, non si distinguono poi così tanto dai colleghi "normali" (si veda il NF nel datasheet ad es. del 2SK389, a confronto con un banalissimo BF245...). Conta molto come vengono gestiti questi dispositivi, più della dicitura "low noise" o meno: a seconda della polarizzazione il rumore può variare anche di ordini di grandezza (scusatemi per la banalizzazione, qui infatti dovremmo capire di che rumore parliamo e quale ci interessa...), senza però dimenticare l'ordine di grandezza dei fenomeni. Diminuire la corrente in un BJT, ottenendo 1dB in meno di noise figure, quando la THD è aumentata di un ordine di grandezza...
Facendo le dovute generalizzazioni, comunque, per minimizzare il rumore di uno stadio a BJT, posto che la scelta dei componenti passivi è stata oculata, si può agire su più fronti:
a) il BJT, deve avere elevato beta, elevata frequenza di transizione e bassa resistenza intrinseca di base. Qui già caschiamo male perchè di solito questa proprietà è tipica dei BJT di potenza... i quali paradossalmente in alcuni circuiti sono molto meno rumorosi dei colleghi "low noise".
b) la polarizzazione: non è mia intenzione di analizzare nel dettaglio il modello di rumore dei BJT, per gli interessati rimando al libro di Henry W. Ott, "Noise Reduction Techniques in Electronic Systems". Però generalizzando appunto si vede che il rumore, specialmente in bassa frequenza, è proporzionale alla corrente di collettore, la quale va quindi minimizzata senza dimenticare la questione degli "ordini di grandezza" già citata.
c) la resistenza della sorgente del segnale: si può dimostrare che il minimo del rumore tipicamente si ha nelle condizioni di massimo guadagno in potenza dello stadio a BJT, in ogni caso la formulina molto semplificata è Rs = re * sqrt(beta), dove re è la resistenza di emettitore.

Per i JFET, valgono le stesse considerazioni dei BJT, la scelta del componente dev'essere fatta per un'elevata transconduttanza e una bassa corrente di perdita di gate. Questo dovrebbe accendere una lampadina ai più smaliziati, che pensano già al Mosfet: è vero che il rumore dovuto a quel fattore diminuisce, ma spesso nei dispositivo MOS il rumore proporzionale a 1/f (che forse è quello che ci interessa di più?) è solitamente più elevato.

Non apro neanche il capitolo "rumore negli A.O." perchè sennò ci vorrebbero pagine :D

4) L'ingresso del pre phono: single ended o ... bilanciato. Eh si, c'è pure questa possibilità, che sto esplorando in questo periodo. Si dovrebbe guadagnare molto sul rumore iniettato nel cavo tra giradischi e pre phono: anche qui non mancano controindicazioni. Sia perchè bisogna intervenire sul cablaggio del giradischi, sia perchè non tutte le testine possono supportare un collegamento totalmente flottante: molte di loro hanno la carcassa metallica collegata internamente al corpo testina ad uno dei quattro terminali, tipicamente la massa del canale destro. Se la rimozione di questo ponticello è fattibile, forse non tutti hanno il coraggio di aprire la propria preziosa testina :D . Il carico alla testina poi può essere offerto collegando ciascuna "fase" del segnale bilanciato a massa tramite una R pari alla metà del carico tipico consigliato (anche per il carico capacitivo vale lo stesso discorso). Per questo tipo di soluzioni se n'è parlato un po' su DIYaudio, una ricerca potrà trovare facilmente le discussioni.

Anche qui: dove il rumore è un parametro importante (e si noti che non abbiamo neanche aperto il capitolo PSRR degli stadi, VITALE perchè del rumore bianco/rosa ce ne freghiamo quando c'è il hummmmmmm di sottofondo), vale la candela l'inserimento di ulteriori stadi attivi per la conversione bilanciato-sbilanciato? Tralasciando l'eventualità dei trasformatori d'ingresso, costosi quando garantiscono prestazioni al minimo sindacale per uno stadio attivo, non parliamo di quelli meno costosi. Insomma, c'è da valutare che direzione prenda il rapporto tra complicazione e prestazioni effettive.
In circuiti dove il layout, il contenitore, lo schema delle masse possono fare la differenza, mi asterrei sinceramente da giudizi "sonici" su questo o quello schema, le variabili sono talmente tante... ad esempio come in questo caso, sicuramente un bilanciato realizzato male andrà da schifo.

Beh, vi ho tediato pure troppo per stasera, alla prossima :)

PS sosteniamo la scena dello stato solido su AudioFaiDaTe!!! :D










Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 08 mag 2007, 03:29
da marziom
Vorrei puntualizzare qualche idea e considerazione maturata in questo periodo di approfondimenti, grazie anche ad uno scambio col buon Penasa (che ringrazio...).
...quell'uomo si lamenta tanto poi a convertito più tubisti che.... :D
1) RIAA: ...disturbi RF, etc etc... almeno nella mia realizzazione.
confermo le impressioni positive.
tu dove l'hai posizionata?
per gli interessati rimando al libro di Henry W. Ott, "Noise Reduction Techniques in Electronic Systems".
bellisimo libro.
4) L'ingresso del pre phono: single ended o ... bilanciato. Eh si, c'è pure questa possibilità, che sto esplorando in questo periodo. Si dovrebbe ...
soluzioni se n'è parlato un po' su DIYaudio, una ricerca potrà trovare facilmente le discussioni.
in effeti il bilanciato aiuta un'po con il rumore captato....ma occorre operare sul braccio/testina.
Come ho scritto lo feci su un thorens TD165 (poi l'ho venduto)...però oggi, almeno su gira d'epoca, non lo farei, preferisco lasciare il gira com'è.
per la cronaca il prefono che utilizzavo era un doppio stadio opamp con una riaa passiva in mezzo, il tutto alimentato da batterie.
PS sosteniamo la scena dello stato solido su AudioFaiDaTe!!! :D
il mondo è proprio sottosopra.....non avrei mai pensato di leggere questo messaggio da te....

marzio

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Se con 10 milioni di transistor non riesci a fare tutto sei un p**la!

Inviato: 08 mag 2007, 03:44
da Giaime
...quell'uomo si lamenta tanto poi a convertito più tubisti che.... :D
Diciamo che qualche esame di elettronica ha aiutato, però Penasa è Penasa 8)
confermo le impressioni positive.
tu dove l'hai posizionata?
Sul solito pre che uso in questo periodo:
http://img502.imageshack.us/img502/513/ ... agebg2.gif
il mondo è proprio sottosopra.....non avrei mai pensato di leggere questo messaggio da te....
Sono democratico :D scherzi a parte, la conversione è in atto, e in ogni caso non mi si può tacciare di essere un "valvolista ad ogni costo". Parlando di prestazioni assolute (siamo un po' OT, chiudo subito), senza soffermarsi su reperibilità componenti, difficoltà realizzative, semplicità, capacità del circuito di "comunicare" concetti e nozioni ai principianti, io credo che le valvole possano dire la loro su pochissime cose, e anche lì si discute. Ci deve essere un forte perchè per usare dispositivi così scomodi: se li usiamo a prescindere, senza interrogarsi sui perchè, a mio parere perdiamo in partenza.


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 08 mag 2007, 03:44
da MBaudino
Meno male che su AudioFaiDaTe non si parla di stato solido :)
.......
PS sosteniamo la scena dello stato solido su AudioFaiDaTe!!! :D
Le due frasi che ho quotato le condivido. Di tutto quello che c'era in mezzo non ho capito un belino; a intuito sarebbe però interessante che approfondiste ( gli esperti s.s.).
A me serve una cosa piuttosto semplice; dopo circa 30 anni di disinteresse al vinile, ho nuovamente acquistato un giradischi (usato). Lo scopo del mio 3d era individuare uno schema ragionevolmente adatto per partire bene ma senza impazzire. Tieni conto che non ho neppure un LP. Pensavo di alimentarlo a batterie per semplicità e maggior libertà circuitale. L' idea era di metterlo in una scatoletta ben schermata all' interno della stessa base del giradischi; di quì il gradimento per un impedenza di uscita bassa visto che il cavo non sarà cortissimo. La RIAA passiva era sicuramente un pre- requisito da leggenda metropolitana. Per me BJT, FET ed IC non fanno preferenze. Gli IC dello schema di Piergiorgio non saprei neppure cosa siano e dove prenderli; i BC109 della proposta di natali mi sembravano un poco 'datati', gli SK dovrei sbattermi per trovarli e forse non ne vale la pena, lo schema di Borbely è troppo complicato per la prima versione del pre, i BF li ho usati spesso e ne dovrei poter mettere parecchi insieme per la selezione. Fra lo schema di marzio e quello di Paolo, preferivo la chicca del CCS, ma anche quì forse è un altra leggenda.

In pratica tu cosa mi consiglieresti? Non dire pre a valvole con RIAA a LC.
Comunque grazie per quello che la risposta; tu l' impegno l' hai messo, limite mio non capire.
La 4° costante se non c'è, per il momento sopravvivo ;-)
Mauro

Inviato: 08 mag 2007, 04:07
da Giaime
Credo che, per iniziare, quello già citato con i JFET in SRPP sia una ottima base di partenza. Per la quarta costante, appena ho un po' di tempo libero ti calcolo il valore del condensatore da mettere in parallelo alla R da 35k2.

PS batterie? Credo che tra 24 e 18V non cambi granchè, per fare i secondi ti bastano due da 9V in serie ;)

PPS che giradischi hai? Racconta 8)


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 08 mag 2007, 15:56
da MBaudino
Ciao Giaime,
aspetto il valore del C, senza fretta.
Il ''mio'' giradischi è in viaggio. Ho preso il Thorens TD160 che vendeva Paolo Serci sul mercatino del ns. forum. Spero che i trasportatori siano clementi o almeno stanchi, e non lancino il pacco con troppa energia. :)

Il mio ultimo giradischi se ne era andato come ricordo ad una ex fidanzata, penso fosse il 1982. Insieme agli LP. Da allora non mi sono piu' interessato di giradischi, per cui devo un poco rimettere insieme le idee. Quelle poche volte che ho ascoltato LP a casa di amici, in prove a stretto confronto con CD, non ho mai urlato al miracolo. Non erano certamente impianti da sogno, tantomeno gli ambienti erano curati. Tuttavia sono curioso di capirne un poco di piu' e di fare delle prove, anche alla luce di quanto dice Russo. Il TD160 mi sembra un punto di partenza ragionevole.
Per me tutto l' argomento è completamente vergine, tutto da capire e provare; non ho nessun pregiudizio in merito.
Mauro

Inviato: 08 mag 2007, 17:04
da marziom
io sto ultimando un dac esterno ma non riesco ad infilare un CD nel cassetto del lettore....alla fine apro sempre qualche bel LP.
Non è solo per la qualità....sarà che mi sto facendo vecchio e comincio ad attacarmi ai ricordi ....o perche al tatto un vecchio LP da più soddisfazione degli asettici CD.

detto questo, i CD sono senz'altro più comodi e danno da subito un buon risultato.
con gli LP ti devi sbattere per avere buone prestazioni, però è vero che più ti sbatti + suonano meglio e se ti "sbatti" :D tanto superi tranquillamente i CD!
poi però capita il periodo che non ti va di sbatterti e allora apri un CD lo infili e sei a posto.. 8)

ovviamente tutto IMHO

marzio

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Inviato: 08 mag 2007, 17:24
da MBaudino
Ritornando allo schema in
http://www.hi-figuide.com/laboratorio/p ... index.html

a parte la selezione dei fet, i componenti piu' critici mi sembrano i due condensatori da 220 micro.
Ci capisco poco, per cui mi verrebbe in mente di usare il condensatore Oscon a dielettrico solido RS 176-8347.
Questo solo perchè lo ha usato Penasa nel MyRef.
Buona idea o stupidaggine?

Mauro

PS: vi romperò le :?: :?: per il layout.... estote parati

Inviato: 08 mag 2007, 21:02
da Giaime
Secondo me i condensatori più critici sono quelli nella rete RIAA. Devono avere tolleranze piuttosto basse, e ancora più importante devono essere il più simili possibili tra i canali.

Si potrebbe effettivamente spostare il condensatore d'accoppiamento più in giù nel percorso, in modo tale da polarizzare a 10-12V i dielettrici di quei condensatori, nella speranza di linearizzarli un po'... non parliamo poi del guadagno del circuito: stando al simulatore, questo è un phono MC non MM, "sicuramente il simulatore si sbaglia" (palle) però... il dubbio resta.
Non parliamo poi delle pretese dell'articolo di fare un pre "assolutamente privo di ogni forma di controreazione" ... :evil:

...ma mi ero proposto di non suggerire modifiche a questo circuito, se iniziamo così Mauro non costruisce più niente 8) L'unica modifica che propongo è l'inserimento della fatidica quarta costante di tempo.
Si può fare in due modi: o usando una R da 150ohm in serie al C da 22nF nella rete RIAA, oppure bypassando la R da 35k2 con un C da 120pF. La seconda soluzione è migliore della prima, poichè la R in serie al condensatore va a toccare le altre costanti di tempo, inguaiando la risposta tra 1kHz e 5kHz.

Buona fortuna! 8)

PS per evitare il rumble, suggerirei di sostituire il primo condensatore da 0.22mF nello schema, quello più a sinistra, con un 110nF, ottenuto dal parallelo di 100nF e 10nF. Con 220nF la risposta presenta un'innaturale picco a frequenze subsoniche.


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 08 mag 2007, 21:19
da MBaudino
Hai ragione Giaime, i + critici sono quelli della RIAA: non li ho citati perchè pensavo di ricorrere alla mia scorticina di polistirolo - policarbonato ( quelli trasparenti, per intendersi).
Grazie per i suggerimenti.


Tanto per parlare:
1) <<Si potrebbe effettivamente spostare il condensatore d'accoppiamento più in giù nel percorso, in modo tale da polarizzare a 10-12V i dielettrici di quei condensatori, nella speranza di linearizzarli un po'>>
Cioè mettere il C da 220n ( o da 120n) prima della R da 1M messa fra massa ed gate? E' perchè? Da quello che dici, intuisco la risposta ma non l'ho mai visto fare (o meglio non l'ho mai notato). Idea tua?

2) <<Non parliamo poi delle pretese dell'articolo di fare un pre "assolutamente privo di ogni forma di controreazione">>
Ti riferisci al fet superiore del totem o c'è altro che non vedo?

Mauro

Inviato: 08 mag 2007, 21:50
da Giaime
Ciao Mauro carissimo,

dunque prima di tutto: dove li trovi i condensatori al polistirolo? Policarbonato è la stessa cosa? Polistirene? Aiuto, sono ignorante :oops:

1) l'ho già visto fare in qualche phono, a dirti la verità:
http://www.diyaudio.com/forums/showthre ... post335624
Non so dirti sinceramente se può esserci un avvertibile miglioramento: qui le tensioni sono pure limitate, non ci sono resistenze piccine collegate all'HV, nè condensatori delicati. Anche i più piccoli che riesci a trovare plastici credo siano comunque da 63-100V o giù di lì. Io poi quella R da 1Meg dopo la RIAA la diminuirei, però bisogna ritoccare i valori della RIAA: l'obiettivo è abbattere il rumore ovviamente. L'ultima R da 1Meg, quella prima dell'uscita invece, è liberamente sostituibile e ti direi di metterci 47-100k, a meno che non ti piaccia il fshshhshhfsfhsfhsfhshf (rumore termico).

2) il mio era solo un commento sarcastico, dettato dalle scatole piene di questi annunci di circuitazioni "mitiche", "affinate con ore di test d'ascolto", "assolutamente nuove e dalle elevatissime prestazioni", quando si tratta nè più nè meno di tradurre a JFET un circuito a valvole, a questo ci arriva pure un cieco. Nè vedo elevatissime competenze, nel definire il JFET superiore un "carico attivo", "corrente costante": con questo non voglio denigrare assolutamente l'autore del progetto e/o dell'articolo, dico solo che se soggettivismo dev'essere, se autocostruzione senza approfondimento dev'essere, tanto meno proporre il circuito e tacere, evitando le brutte figure.

Scusate il tono polemico di questo post, ma ho appena letto dei "condensatori a reattanza induttiva" e ho avuto un mezzo svenimento :evil:

PS non vorrei che fosse una delusione per te questo schemino, caro Mauro, ma bisogna pensare a come abbattere il guadagno, perchè 72dB a 1kHz credo siano davvero troppi. Io rimuoverei i due condensatori di bypass dei source, e proverei a giocare con i due trimmer, valori intorno ai 230-240ohm dovrebbero portarti attorno ai 40-45dB a 1kHz.


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 08 mag 2007, 22:28
da MBaudino

dunque prima di tutto: dove li trovi i condensatori al polistirolo? Policarbonato è la stessa cosa? Polistirene? Aiuto, sono ignorante :oops:
I C sono mie scorte storiche, di almeno 20 anni fa. Il polistirolo ed il polistirene sono la stessa cosa, il policarbonato ( tipo Lexan, plexiglass) ed il poliestere ( il piu' nobile è il mylar, ma ce ne sono anche di schifosi) invece sono cose diversissime fra loro. I miei C sono quelli cilindrici, con la plastica esterna trasparente. Non ho però ancora verificato se ne ho effettivamente e se i valori sono quelli giusti). Questo tipo lo avevo usato al Galileo Ferraris per fare degli standard, ritoccati poi con mica argentata (anche di questi forse ho qualche cosa).
1) l'ho già visto fare in qualche phono, a dirti la verità:
http://www.diyaudio.com/forums/showthre ... post335624
Leggo e al max ti richiedo lumi. Comunque una logica c'è.
Io poi quella R da 1Meg dopo la RIAA la diminuirei, però bisogna ritoccare i valori della RIAA:
Al massimo ci penserò poi. Mi piace il fshshhshhfsfhsfhsfhshf; unendolo al prprprprprprpprprpr delle masse malfatte, può rendere inutile l' acquisto degli LP: risparmio garantito.

PS non vorrei che fosse una delusione per te questo schemino, caro Mauro, ma bisogna pensare a come abbattere il guadagno, perchè 72dB a 1kHz credo siano davvero troppi. Io rimuoverei i due condensatori di bypass dei source, e proverei a giocare con i due trimmer, valori intorno ai 230-240ohm dovrebbero portarti attorno ai 40-45dB a 1kHz.
Non avevo controllato con Spice i guadagni. A mano non lo so fare. Pensa che da p**la avevo escluso di levare i due C di bypass per non diminuire troppo il guadagno.....

Sempre ad occhio, una domanda: abbassando la R sul source del 2° totem, non si corre il rischio di saturare il fet?

Grazie Mauro

Inviato: 09 mag 2007, 00:03
da Giaime
Certo che si Mauro: diciamo però che con quei valori che ti ho suggerito, i BF245B (il modello di spice ha IDss = 8.4mA, molto vicino ai 9mA suggeriti come optimum) si polarizzano perfettamente con 3.7mA circa di corrente. A giudicare da quanto cambi il guadagno con variazioni di pochi ohm del trimmer, mi viene il dubbio che il circuito sia un po' troppo sensibile e da mettere a punto da questo punto di vista, come si spagina un po' il SRPP tutto va a farsi benedire.

L'avessi fatto io questo circuito, avrei usato un secondo stadio con guadagno più blando, se proprio vuoi la dura verità.


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 09 mag 2007, 00:07
da plovati
Certo che si Mauro: diciamo però che con quei valori che ti ho suggerito, i BF245B (il modello di spice ha IDss = 8.4mA, molto vicino ai 9mA suggeriti come optimum)
Originally posted by Giaime - 08/05/2007 :  19:03:18
Sarò stato sfortunato, ma da 20 BF245B selezionati non ce n'era uno che avesse più di 5mA di Idss. I BF245C sono attorno ai 14-15mA quasi tutti.

_________
Piergiorgio

Inviato: 09 mag 2007, 00:12
da MBaudino
<<L'avessi fatto io questo circuito, avrei usato un secondo stadio con guadagno più blando, se proprio vuoi la dura verità.>>

Ovvero.... ? Un secondo stadio tipo quello proposto da Marzio?
Mauro

Inviato: 09 mag 2007, 00:28
da Giaime
Sarò stato sfortunato, ma da 20 BF245B selezionati non ce n'era uno che avesse più di 5mA di Idss. I BF245C sono attorno ai 14-15mA quasi tutti.

_________
Piergiorgio


Originariamente inviato da plovati - 08/05/2007 : 19:07:24
Su questo hai perfettamente ragione, non sei stato sfortunato. Io li ho selezionati il mio centinaio (all'epoca in cui volevo fare il pre phono col cascode ibrido a JFET sotto e ECC88 sopra) e solo una decina hanno IDss intorno agli 11mA (tenendosi larghi con la varianza eh! :D ), il resto è sotto i 6mA esattamente come dici tu. E sono tutti BF245B, te l'assicuro. Boh!??! :?

Per Mauro, si certo si potrebbe anche fare un secondo stadio tipo quello del circuitino che ha postato Marzio. Rimarrebbe però l'instabilità (potenziale, non ho verificato in pratica eh!) del guadagno del primo stadio, sensibile alle caratteristiche dei JFET (v. il topic sul Cazzillo)...

... a questo punto caro Mauro, o fai questo così com'è, o facciamo prima a disegnarlo da zero! 8)


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 09 mag 2007, 04:14
da MBaudino
<<... a questo punto caro Mauro, o fai questo così com'è, o facciamo prima a disegnarlo da zero>>

La seconda sarebbe veramente una ghiotta occasione... e' purtroppo un problema di voglia e soprattutto di tempo, da parte tua. Credo che avrebbe una bella valenza didattica; purtroppo cose del genere portano via un sacco di tempo. Al tuo buon cuore.
Intanto mi rivedo gli articoli di CHF sull' argomento.

Devo fare un ammenda; quando ho detto:

<<Quelle poche volte che ho ascoltato LP a casa di amici, in prove a stretto confronto con CD, non ho mai urlato al miracolo. >>

avrei fatto meglio a stare zitto. Questa sera a casa di Natali, invece il suo giradischi mi ha veramente impressionato. Ho ascoltato parecchie volte lo stesso impianto con il lettore CD; usando il giradischi si è creata una scena estremamente avvolgente e coinvolgente, unqualche cosa di molto preferibile (non dico migliore) rispetto al CD. Non in termini di banda o distorsione, ma proprio di ricostruzione dell' immagine che si è enormemente ampliata sul piano verticale ( strano) e di sensazione di presenza reale. Emozionante, assolutamente emozionante.

Mauro

Inviato: 09 mag 2007, 13:46
da drpaolo
avrei fatto meglio a stare zitto. Questa sera a casa di Natali, invece il suo giradischi mi ha veramente impressionato. Ho ascoltato parecchie volte lo stesso impianto con il lettore CD; usando il giradischi si è creata una scena estremamente avvolgente e coinvolgente, unqualche cosa di molto preferibile (non dico migliore) rispetto al CD. Non in termini di banda o distorsione, ma proprio di ricostruzione dell' immagine che si è enormemente ampliata sul piano verticale ( strano) e di sensazione di presenza reale. Emozionante, assolutamente emozionante.
Mauro, mi fa piacere che anche tu sia sulla via della conversione. 8)

E' sconcertante il fatto che ad oltre trent'anni dalla presentazione del prototipo CD Philips (1976) una tecnologia considerata obsoleta surclassi la "perfezione del suono digitale".

A pensarci bene la tecnologia non è così obsoleta, però: pensate alle tolleranze di avvolgimento e montaggio di un cantilever-bobina di una testina MC e confrontatele con le tolleranze di montaggio di un castelletto servocontrollato per laser CD e poi mi direte.
Lasciamo da parte queste considerazioni e torniamo al dunque: preamplificatore RIAA

Se posso permettermi, ti dico quali sono le priorità per il "mio" pre RIAA:
  • Niente controreazione serie, perchè se no si va incontro all'inconveniente descritto da Giaime (attenuazione della curva RIAA che cessa poco sopra i 20 KHz). Sulla controreazione shunt o sulla RIAA passiva si può discutere
  • PSRR elevatissimo o filtraggio dell'alimentazione eccellente. Un pre RIAA modulato dal rumore -anche lieve- a 50 o 100 Hz può apparire di suono accattivante, a primo acchitto (effetto simile ad un "dithering analogico" già da me citato in altro post), ma alla lunga stanca ed è poco trasparente
  • Soglia di sovraccarico pari ad almeno 80-100 mV in ingresso (elevata !) per un guadagno pari a 40 dB (MM)
  • Rapporto S/N pesato pari ad almeno 65 dB senza la componente del ronzio di rete, ribadisco !

Il giradischi che hai comprato -a quel prezzo, poi- è molto buono; se posso darti un altro consiglio: cambia il braccio, appena puoi, perchè è migliore del TP16, ma poco di più (ho anch'io quel braccio montato su un Thorens !).
Appena potrai, comprati un Rega RB-250 o RB-300 e poi sospensione elastica di giradischi e braccio a frequenza subsonica.

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 09 mag 2007, 14:23
da MBaudino

Mauro, mi fa piacere che anche tu sia sulla via della conversione. 8)
Conversione è prematuro, sono ai primi assaggi. Ho preso il Thorens proprio per iniziare a sperimentare in tale senso, nella direzione di Moss per quanto possibile dal punto di vista logistico.

Niente controreazione serie, perchè se no si va incontro all'inconveniente descritto da Giaime

OK
....
Sulla controreazione shunt o sulla RIAA passiva si può discutere
Vista la tua competenza sarebbe utile avere il tuo parere. Come ho già detto, la mia 'specifica' di RIAA passiva era una semplice scimmiottata delle mode audiophile.
[*]PSRR elevatissimo o filtraggio dell'alimentazione eccellente.
Visti i consumi bassissimi, pensavo di tagliare la testa al toro ed alimentare a batterie, comunque schermate e bypassate. Proprio silenziose non lo sono neppure loro.
Soglia di sovraccarico pari ad almeno 80-100 mV in ingresso (elevata !) per un guadagno pari a 40 dB (MM)
Ieri sera mi sono riletto gli articoli di Aloia su CHF relativi all' accettazione; secondo lui basterebbe un accettazione pari a circa la metà, ma poi nella pratica abbonda. Concordo sui tuoi valori (a sensazione) E' possibile che qualche incisione 'audiophile' sia particolarmente esigente, preferisco inoltre musica moderna fragorosa in cui è probabilmente possibile l' uso di frequenze acute a livelli elevati. Poi c'è il discorso dell' intermodulazione da click che fece Chiappetta ( duramente criticato, per altro, come visionario). Nel dubbio, meglio abbondare.
Rapporto S/N pesato pari ad almeno 65 dB senza la componente del ronzio di rete, ribadisco

OK

Hai voglia di propormi concretamente uno schema? Se hai avuto modo di leggere qualche mio post, avrai capito che sono a livello piuttosto scarso: da solo non ci arriverei.

... cambia...

Un tassello per volta :)

Cordialmente. Paolo Caviglia

Originariamente inviato da drpaolo - 09/05/2007 :  08:46:01


Grazie Mauro

Inviato: 09 mag 2007, 14:50
da drpaolo
Vista la tua competenza sarebbe utile avere il tuo parere. Come ho già detto, la mia 'specifica' di RIAA passiva era una semplice scimmiottata delle mode audiophile.
Se riesco, stasera scannerizzo e ti faccio avere un documento.
Visti i consumi bassissimi, pensavo di tagliare la testa al toro ed alimentare a batterie, comunque schermate e bypassate. Proprio silenziose non lo sono neppure loro.
E' vero; sulle batterie consiglio l'uso di un semplice regolatore serie (regola appresa dai manuali tecnici Philips e da CQ Elettronica all'inizio degli anni '70, quando ci scriveva anche Aloia -ma non solo lui, peraltro-).

Un regolatore con LM317 fatto bene è comunque sufficiente , secondo me (seleziona il trasformatore !).
Ieri sera mi sono riletto gli articoli di Aloia su CHF relativi all' accettazione; secondo lui basterebbe un accettazione pari a circa la metà, ma poi nella pratica abbonda.
L'accettazione che ho indicato è quella massima realizzabile in maniera realistica da un circuito destinato all'ascolto e non alle misure. 50 mV sono sufficienti anche per me.

Quando poi passerai al giradischi secondo Moss, vedrai che molte di queste "menate" relative ai circuiti e al tipo di RIAA spariranno (tranne accettazione minima, rapporto S/N e assenza di ronzio di rete , che rimarranno parametri sempre validi, a mio avviso).

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 09 mag 2007, 15:13
da pserci
Buongiorno a tutti, mi unisco "indegnamente"a questa discussione per dire la mia sulla questione del suono analogico.
Nella mia piccola esperienza, il suono analogico "top", come ad esempio una registrazione master due canali a 38 cm/sec è indistinguibile (a parte un pochino più di soffio da parte della registrazione analogica) dalla stessa registrazione digitale standard DAT, ossia 48 KHz 16 bit. Se ne avete la possibilità fate il confronto. Il confronto non deve essere tra digitalizzazione del master ed il master stesso, ma della stessa registrazione effettuata contemporaneamente da un apparato analogico e da un altro digitale. Io ebbi la preziosa possibilità ascoltando una registrazione di un quartetto jazz in presa diretta qualche anno fa.
La questione del vinile che suona meglio del cd o del digitale in genere, è complessa e non è legata solo alle tecnologie. Ad esempio la sensazione di ambienza e di scena allargata ed allungata che tutti abbiamo sperimentato nell'ascolto del vinile, secondo me è dovuta alla maggiore diafonia che questo mezzo presenta, ed allo sfasamento random (dovuto alle imperfezioni del disco ed all'errore di tracciamento per dirne solo due) che si produce tra i due canali durante la riproduzione. Nel merito di quanto dico ci sono teorie di psicoacustica sulla quale si basò qualche anno fa la costruzione di alcuni apparecchi che generavano sensazioni di maggiore ambienza iniettando una parte del segnale di ciascun canale, invertito di fase, sull'altro. Inoltre c'è anche da considerare che ai tempi del vinile, il master finale che generava lo stampo veniva compresso (in maniera più o meno marcata), per poter meglio sottostare al compromesso tra durata del disco, difficolta di tracciamento e qualità di ascolto. Non era inoltre infrequente l'utilizzo di apparecchiature "armonizzanti" (ad esempio l'aphex. Chi se lo ricorda?) che donavano al suono una freschezza ed una facilità di ascolto anche su impianti non molto dotati e conj registrazioni non molto curate.
Concludendo, secondo me, ribadisco, la questione della qualità del suono analogico non è facilmente determinabile. Ci sono registrazioni analogiche di ottima qualità, ma ci sono registrazioni orrende digitali e viceversa.
Comunque, concordo, i dischi neri degli anni 70 sono secondo me più godibili di alcune fredde registrazioni digitali odierne.
Sul discorso del pre phono, assisto impaziente le vostre discussioni, ed assisto interessato a quello che ne scaturirà dalle vostre autorevoli analisi e discussioni.

A presto



Cordiali saluti
Paolo Serci

Inviato: 09 mag 2007, 15:36
da Luc1gnol0
Quando poi passerai al giradischi secondo Moss, vedrai che molte di queste "menate" relative ai circuiti e al tipo di RIAA spariranno
Originariamente inviato da drpaolo - 09/05/2007 : 09:50:11
Vedo che alcuni dei modi dell'ing. Russo sono "contagiosi": almeno tu parlane diffusamente delle menate e dei falsi miti, invece che usare lapidarie battute, no? :oops:

--- --- ---
Ciao, Luca

Inviato: 09 mag 2007, 15:46
da pserci
Scusa Luca mi permetto di intervenire perchè conosco Paolo.
Credo che al di là di quello che dici, quello che intendeva dire Paolo era che i problemi meccanici della lettura del disco "pesano" molto di più che di alcune filosofie di topologia circuitale.



Cordiali saluti
Paolo Serci

Inviato: 09 mag 2007, 16:05
da Luc1gnol0
Scusa Luca mi permetto di intervenire perchè conosco Paolo.
Originariamente inviato da pserci - 09/05/2007 : 10:46:48
Non ti preoccupare Paolo (Serci), non era una becera provocazione la mia, ed il dr. Paolo (Caviglia) lo sa bene (conosce il mio nome, le mie idee, i miei modi): era un tentativo di stimolarlo a parlare più diffusamente delle sue idee ed esperienze, così come sono maturate negli ultimi tempi.

Tanto per fare un esempio in tema, lo stadio phono prediletto dall'ing. Russo attualmente è il (fuori produzione) Dynavector PHA100: dato che ogni scelta dell'ing. Russo ha dei solidi perché, com'è fatto questo PHA100 (che io sappia non è disponibile il relativo schema elettrico. o altri documenti tecnici, in rete) e magari quali suoi principi ispiratori si possono seguire volendo progettare ex novo uno stadio phono? Potrebbe essere interessante approfondire l'argomento, e personalmente, per fare questo, non conosco qui nessuno più indicato del dr. Paolo Caviglia. Che poi magari non ne ha esperienza o conoscenza, ma intanto è uno spunto di discussione.

--- --- ---
Ciao, Luca

Inviato: 09 mag 2007, 18:17
da Piercarlo
Scusa Luca mi permetto di intervenire perchè conosco Paolo.
Credo che al di là di quello che dici, quello che intendeva dire Paolo era che i problemi meccanici della lettura del disco "pesano" molto di più che di alcune filosofie di topologia circuitale.
Concordo: credo che l'abbandono del giradischi da parte di un gran numero di persone dipende semplicemente dal fatto che la maggior parte dei giradischi in commercio, alla portata di persone di reddito medio, sono semplicemente scadenti, anzitutto dal punto di vista del rumore trasmesso dalla meccanica alla testina. Non sono invece molto d'accordo che la parte elettronica diverrà mai veramente trascurabile. Lo auguro e me lo auguro ma... non ci credo molto.

Ciao
Piercarlo

Inviato: 10 mag 2007, 01:59
da Giaime
L'accettazione che ho indicato è quella massima realizzabile in maniera realistica da un circuito destinato all'ascolto e non alle misure. 50 mV sono sufficienti anche per me.

Originariamente inviato da drpaolo - 09/05/2007 : 09:50:11
Diciamo che ci siamo, intorno ai 50mV per le MM. In pratica io le misure le ho fatte, e non ho registrato (entro i 35kHz) più di 15mVpicco da parte di una MM "normale", ad uscita decente (Sumiko Oyster).

PS, per quanto riguarda l'SNR: nonostante le valvole, nonostante il basso PSRR, nonostante i trasformatori scadenti, il mio fa 76dB (20Hz-20kHz), ciò mi conforta sulla possibilità di arrivarci a certi risultati! 8)
Ad esempio la sensazione di ambienza e di scena allargata ed allungata che tutti abbiamo sperimentato nell'ascolto del vinile, secondo me è dovuta alla maggiore diafonia che questo mezzo presenta, ed allo sfasamento random (dovuto alle imperfezioni del disco ed all'errore di tracciamento per dirne solo due) che si produce tra i due canali durante la riproduzione. Nel merito di quanto dico ci sono teorie di psicoacustica sulla quale si basò qualche anno fa la costruzione di alcuni apparecchi che generavano sensazioni di maggiore ambienza iniettando una parte del segnale di ciascun canale, invertito di fase, sull'altro.

Originariamente inviato da pserci - 09/05/2007 : 10:13:42
Oh finalmente :) sono perfettamente d'accordo. Anche se la "scienza" dei crossfeed con precisa correlazione con le "sensazioni d'ascolto" è tutta da scrivere :)


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 10 mag 2007, 02:23
da green marlin
Ciao conoscete questi due siti

http://www.geocities.com/rjm003.geo/rjmaudio/diy.html

http://www.euronet.nl/~mgw/homepage/uk_index.html

io ho fatto il VSPS funziona ma lo sentito troppo poco per giudicarlo.
Per alimentatore consiglio un 317e 337 duale .
Ciao

Inviato: 10 mag 2007, 04:57
da drpaolo
dato che ogni scelta dell'ing. Russo ha dei solidi perché, com'è fatto questo PHA100 (che io sappia non è disponibile il relativo schema elettrico. o altri documenti tecnici, in rete) e magari quali suoi principi ispiratori si possono seguire volendo progettare ex novo uno stadio phono?
In effetti ci sono alcune particolarità circuitali, sia nel pre-pre che nel preamplificatore utilizzati nel Full Moss che li rendono oggetti quasi unici.

Oltretutto Moss -nelle sue elaborazioni circuitali- sfata uno dei miti più resistenti ed universali della vulgata audiofila corrente, che in effetti non ha nessun fondamento tecnico ed e anche nocivo, contribuendo al mascheramento per suono correlato !

L'unico precedente di un pre fono organizzato secondo una simile topologia circuitale l'ho trovato su un numero di WW di una ventina di anni fa, nella rubrica "Circuit Ideas".

Per quanto riguarda poi gli altri punti:

Separazione stereo

Le testine magnetiche hanno separazione stereo che diminuisce all'aumentare della frequenza, mentre i dispositivi "image enhancer" e l'Aphex hanno gli effetti (il mix tra i canali e l'addizione di armoniche) centrato sulle frequenze mediobasse e medie, nella gamma in cui la testina magnetica ha la massima separazione tra canali. Gli effetti non si possono assimilare, quindi.

Io ho provato questi dispositivi, ai tempi, con risultati deludenti. L'unico apparechio che pareva funzionare bene era invece un riduttore di diafonia; un pre RIAA (della Onkyo, mi pare) che aumentava la separazione tra i canali fono.

Ne trovai lo schema su un vecchissimo numero di "Selezione di Tecnica Radio TV" e vi assicuro che non somigliava affatto allo schema di un "image enhancer" dell'epoca.

Accettazione massima

Per quanto riguarda l'accettazione massima dell'ingresso fono: i 50 mV mi paiono sufficienti a condizione che il pre, una volta saturato, esca subito dalla saturazione alla diminuzione del segnale in ingresso.

SCT

In realtà non ha senso (credo) fare molte prove se non si riducono -almeno in parte- gli errori di trasduzione adottando la metodica SCT (Subsonic Coupled Turntable) di Moss. Con un giradischi così "acconciato" ogni modifica da un risultato direi quasi "amplificato", per cui è più facile discernere cosa non è buono da cosa non lo è.

E' pur vero, come dice Piercarlo, che molte delusioni del giradischi derivano da macchine di qualitò insufficiente; vi assicuro comunque che i giradischi che uso io sono stati da me pagati "poco" rispetto ai valori odierni, dato che io non sono modaiolo e acquisto prima che il "mitico recensore"di turno metta il bollino di qualità su un prodotto. :D

Direi che esistono ancora gira trascurati (tedeschi, inglesi,svizzeri o giapponesi) su cui mettere le mani per realizzare un SCT a buon prezzo . ;)

Con un gira e una testina acconciati in questo modo, le elettroniche diventano "relative", a patto -ovviamente- che siano ben progettate (niente T-Preamp, per intenderci :twisted: )

Cordialmente.

Paolo Caviglia

Inviato: 10 mag 2007, 12:43
da MBaudino
Ciao Paolo, hai voglia di dettagliare un poco?

<<In effetti ci sono alcune particolarità circuitali, sia nel pre-pre che nel preamplificatore utilizzati nel Full Moss che li rendono oggetti quasi unici.>>

<<Oltretutto Moss -nelle sue elaborazioni circuitali- sfata uno dei miti più resistenti ed universali della vulgata audiofila corrente, che in effetti non ha nessun fondamento tecnico ed e anche nocivo, contribuendo al mascheramento per suono correlato !>>


Mi ha stupito la frase seguente:
<<a condizione che il pre, una volta saturato, esca subito dalla saturazione alla diminuzione del segnale in ingresso.>>
E' possibile che un circuito non esca subito dalla saturazione? A cosa è dovuto questo aspetto? Condensatori o altro?


Mauro

Inviato: 02 giu 2007, 21:53
da MBaudino
Intanto ho messo in funzione il Thorens TD160.
Ho recuperato dalla cantina il vecchio Proton AP1000 e intanto uso quello come pre (immagino rigorosamente con FB).

Sarà un lungo percorso di riabilitazione culturale.
La prima ''traccia'' del primo LP ascoltato non mi piaceva: ho cercato il telecomando per fare avanzare l' LP....

.... vado a cercarmi delle vitine da 2 mm...
Mauro

Inviato: 02 giu 2007, 23:21
da marziom
Intanto ho messo in funzione il Thorens TD160.
per il TD160, che conosco bene, ci vorrebbe un prephono alla Penasa (intendo con le caratteristiche del myref .C)

marzio

_____________________
Se con 10 milioni di transistor non riesci a fare tutto sei un p**la!

Inviato: 03 giu 2007, 11:19
da MBaudino

per il TD160, che conosco bene, ci vorrebbe un prephono alla Penasa (intendo con le caratteristiche del myref .C)
A me pare un giradischi oggettivamente debole ed economico, nato per coprire un segmento di mercato che non poteva o voleva spendere grosse cifre.
Comunque è adattissimo per fare esperienza. Il braccio Linn Basic LV X direi che è allineato, ma non l'ho ancora esamnato in dettaglio, così come la testina che proprio non conosco.

Parlando di prephono tipo MiRef C, hai in mente qualche cosa di concreto?
Mauro

Inviato: 03 giu 2007, 14:34
da Giaime
per il TD160, che conosco bene, ci vorrebbe un prephono alla Penasa (intendo con le caratteristiche del myref .C)

Originally posted by marziom - 02/06/2007 : 18:21:15
OT:

Curioso. Quali sarebbero le caratteristiche del MyRev C? Sto raccogliendo un po' di informazioni in merito per decidermi a costruirlo. Cosa t'è parso?

fine OT :oops:

PS se vuoi dire che l'accoppiata è un po' "chiusa", beh dipenderà molto dalla testina, in ogni caso l'importante nel pre phono è garantire il rispetto della RIAA prima di tutto (quarta costante etc)...

Ciao!
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org

Inviato: 03 giu 2007, 20:34
da marziom
No Mauro, non mi riferivo a nulla di concreto purtroppo.
il TD160 è una macchina onesta, una buona nave scuola per capire...quanto è rognoso e bello il vinile.
Comunque gia avendo cambiato braccio hai fatto un notevole salto avanti.
Tra le caratteristiche del 160, non lo dico solo io è risaputo, c'è la sua morbidezza, un suono molto analogico, sin troppo, un'po chiuso e con un dettaglio che fatica a venire fuori (io l'ho usato con il braccio originale una shure V15III.... grazie alla quale mitigavo un'po quest'aspetto).

Per quando riguarda il pre, tendezialmente andrei su qualcosa che abbia un suono asciutto e molto dettagliato: proprio com'è l'impostazione del myref (sia A che sopratutto C)

marzio

P.S.
in passato avevo fatto delle pulegge in bronzo per il 160... se dovesserò interessarti sentiamo in privato che vedo se m'è rimasto qualcosa.

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Inviato: 04 giu 2007, 01:49
da MBaudino
Intendo il 160 proprio come una nave scuola su cui fare esperienza di vinile.

L' ho comperato così come è, con il braccio Linn. Devo ancora iniziare a orientarmi fra cedevolezze, risonanza braccio testina, regolazione delle sospensioni ecc. Un nuovo mondo....
Questa sera monterò per bene (spero la testina) con la dima e le vitine che mi prestato Natali

Domanda: come regoli l' antiskating? A occhio, con un disco liscio, misurando la distorsione...?

Avevo visto ieri la puleggia plasticosa; le hai fatte in ottone perchè si consuma?

Mauro

Inviato: 04 giu 2007, 15:26
da marziom
Antiskating??...... non lo uso più! :D

lo so che adesso scatenerò uno sciame di "ma come!, ma l'errore tangenziale, se calcoli..., la distorsione ......"
IMHO, l'antiskating fa più danno che bene. E' vero in teoria ci vorrebbe, ma nella pratica non riuscirai mai ad annullare quest'errore.
Penso che sai che è una forza data dall'attrito della puntina sul disco....1)quant'è quest'attrito??? 2) in quale zona del disco decidi di regolarlo?

io dopo diversi ascolti alla fine ho deciso di non usarlo più.
Tu fai le tue prove, prima con i valori da manuale poi cambiando un'po....e fammi sapere.

Per le regolazioni, il consiglio è:
perdici tempo, più le farai bene più suonerà meglio, ti consiglio se puoi anche ti prendere il disco di test apposito,su TNT c'è una recensione...
io faccio cosi:
1) regola prima le molle
2) ricontrolla le molle
3) hai regolato le molle??? 8)
4) controlla che il disco sia in piano e che [importante] la cinghia scorra perfettamente sulla puleggia senza strusciare nulla
5) passiamo al braccio: se si può regola la testina in modo che sia perpendicolare sul piatto
6) regola il peso in modo di portare il braccio in equilibrio orizontale
7) regola l'altezza in modo da avere la puntina perpendicolare al braccio (VTA)
8) imposta il peso di lettura...

mi pare sia tutto......ma sto ancora dormendo può essere che mi è scappato qualche cosa :)

per le pulegge, no, non è un discorso di consumo ma di risonanza delle parti....sempre su TNT c'è una recensione din un modello commerciale...


marzio

_____________________
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Inviato: 04 giu 2007, 15:47
da MBaudino
.....
hai regolato le molle??? 8)
Non ancora. Ho però visto che colpendo leggermente il telaio con le nocche, non si sente nessun rumore nei diffusori. Per il momento ho data per buona la taratura esistente delle molle.
4) controlla che il disco sia in piano
Al momento il giraLP è appoggiato sul pre ed il tutto non è molto in piano. Provvederò
e che [importante] la cinghia scorra perfettamente sulla puleggia senza strusciare nulla

5) passiamo al braccio: se si può regola la testina in modo che sia perpendicolare sul piatto
Direi di no, solo alzando ed abbassando il braccio

7) regola l'altezza in modo da avere la puntina perpendicolare al braccio (VTA)
Vado a memoria, ma lo stilo è inclinato rispetto al piatto (o meglio il cantilever). Vedrò con la lente. Al momento ho regolato l' altezza del braccio in modo che (appoggiando la puntina sul solco) il braccio fosse parallelo al piatto.

per le pulegge, no, non è un discorso di consumo ma di risonanza delle parti....sempre su TNT c'è una recensione din un modello commerciale...
Devo leggermi un poco di documentazione su cosa deve fare un giraLP, come regolarlo ed i problemi che ci possono essere.
Graditi tutti i link possibili.

Grazie Mauro

Inviato: 04 giu 2007, 16:05
da gserpentino
Qui c'e' un sacco di documentazione:

http://www.theanalogdept.com/index.html

gabriele

Inviato: 04 giu 2007, 16:13
da marziom
5) passiamo al braccio: se si può regola la testina in modo che sia perpendicolare sul piatto
Direi di no, solo alzando ed abbassando il braccio
7) regola l'altezza in modo da avere la puntina perpendicolare al braccio (VTA)
Vado a memoria, ma lo stilo è inclinato rispetto al piatto (o meglio il cantilever). Vedrò con la lente. Al momento ho regolato l' altezza del braccio in modo che (appoggiando la puntina sul solco) il braccio fosse parallelo al piatto.
il cantilever può essere inclinato su due assi e invece è importante che sia perpendicolare al solco su tutti e due gli assi.
guardando la testina di fronte, c'è il primo asse, ovvero la testina "puo ruotare sull'asse del braccio" ed essere inclinata sul solco.
pochi bracci permettono una regolazione del genere, non so se il tuo è fra questi in ogni caso dacci uno sguardo.
l'altro asse è quello di movimento verticale del braccio, il VTA appunto.
è molto più facile da regolare perche in sostanza basta regolare l'altezza del braccio rispetto al disco
siccome però i dischi non sono mai uguali.... devi fare la regolazione su uno di quelli + spessi che hai cosi il cantilever si trovera o perpendicolare o lievemente inclinato in basso.

marzio

_____________________
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Inviato: 04 giu 2007, 16:19
da pserci
Ciao a tutti e ciao Mauro.
Felice di sapere che alla fine sei riuscito a metterlo in funzione!!
Il braccio è regolabile in altezza, c'è una brugola alla base, la devi allentare ed il braccio sarà libero di scendere o salire. Quella è la regolazione del "VTA", ossia l'angolo di incidenza della puntina sul disco.
Scaricati dal sito vinylengine la dima per bracci LINN, è fondamentale per regolare la posizione della testina per il minimo errore tangenziale.
Vedrai, dopo che avrai preso confidenza con il tutto avrai tante soddisfazioni. Un consiglio: la testina che ti ho dato è in ordine, ma appena puoi comprane una nuova. Ti consiglio una Shure m97xe o una Denon DL160 tanto per fare due nomi di testine "budget" ma ben suonanti. Non ti consiglio la Denon DL103, io ce l'ho provata e non andava un granchè bene su quel setup.

Buon lavoro.

Ciao, Paolo

Cordiali saluti
Paolo Serci

Inviato: 04 giu 2007, 17:30
da MBaudino
Che dire, grazie a tutti. Vedo che la passione per il vinile è diffusa.
Al momento ho 4 ( quattro) LP da provare, due dei quali erano in ufficio.

Domenica a Torino dovrebbe esserci la fiera dell' LP, quindi farò provvista ( saltando un matrimonio a Parma e relativo pranzo favoloso, peccato).

Dunque, avevo regolato il braccio perchè fosse parallelo al disco, usando la brugola laterale, con il piu' spesso dei due dischi. Questo aspetto quindi dovrebbe essere OK (nel dubbio -leggo su TNT- sedere del braccio leggermente alto).
Non ho però pensato di verificare se così facendo lo stilo è perpendicolare al disco. Credo che questo dipenda da come sia stata fatta la testina; questa sera controllo con la lente (anche se lo stilo è molto appicicato al corpo testina e lo spazio visivo è minimo). Viste le ridotte dimensioni dello stilo, dubito però di capire se è perpendicolare al solco.
Circa la possibilità di rotazione sull' asse del braccio ( G. Serpentino) non mi sembra esista questa possibilità sul mio sistema.

Dima per bracci Linn? Provvedo. Pensavo fosse specifica per l' accoppiata braccio-giraLP Linn, per cui avevo scaricato quella generica. Grazie del consiglio.

Per la testina per il momento tengo questa; ho decine di cose iniziate e nessuna finita. Vorrei poi fare il passaggio ad una buona MC, ma solo successivamente.
Domandone: conviene, in linea di max, comperare una testina usata grarantita come usura o dichiaratemente da ristilare? Sarà un problema futuro, dovrò prima leggermi i vari aspetti dell' accoppiamento testina-braccio.

Mauro

Re:

Inviato: 30 set 2018, 06:39
da vince
plovati ha scritto:Immagine

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Piergiorgio
lo sto provando a realizzare
il terzo opamp sulla scheda stavo pensando di aggiungerlo, ma non ancora ho deciso

Re: Pre phono s.s.

Inviato: 26 ott 2018, 10:12
da vince
Finito.
Alimentazione in un contenitore separato da quello del circuito RIAA eq. Ovviamente ho riciclato roba che avevo in giro: un alimentatore PC e un piccolo decoder digitale terrestre che non è sgradevole alla vista :lol:
l'alimentazione, per il momento è fatta con +9 e - 9V, c'è ancora margine per salire con la tensione, ma i regolatori negativi che avevo sottomano erano solo da 9V; tanta capacità prima del regolatore (CRC), un paio di condensatori da 2200uf nella scatola dell'alimentazione dopo il regolatore, mentre sulla scheda RIAA vicino ad ogni opamp due 0.33uF. Ho provato anche le batterie, ma non ho fatto prove per capire se vanno meglio o peggio.
Il GND del giragira l'ho collegato allo zero dell'alimentazione e in un unico punto allo chassis del contenitore RIAA. i Connettori di ingresso e di uscita sono isolati rispetto allo chassis, non ho fatto ulteriori prove perché nonostante i diffusori abbastanza efficienti non si sente rumore di fondo.
Valore di resistenze e condensatori selezionati a mano prima di montarli sulla schedina. I condensatori lato RIAA sono tutti a film.
Scegliendo cinque/sei punti di controllo, l'equalizzazione è accurata (meno di 0.5 dB dal riferimento)
Rispetto allo schema suggerito da Piergiorgio e riportato sul datasheet dell LME49723, ho aumentato il gain sui due opamp portando la resistenza da 3320 a 3900 o 4700, non ricordo bene.
Il terzo opamp per adesso non è utilizzato, sono ancora indeciso se utilizzarlo come filtro subsonico o come stadio di guadagno.
Il filtro è necessario con alcuni dischi, ma dal momento che volevo provare a collegare il giradischi allo Zeus fatto l'anno scorso, non ancora mi sono deciso a realizzarlo. Il motivo è che le frequenze subsoniche dovrebbero essere attenuate a sufficienza dai ferri e con quell'ampli, per come l'ho realizzato io, farebbe comodo un altro po' di guadagno dato dal terzo opamp.
Non so dire come suona, non ho punti di riferimento e il mio sistema è molto basic. Ho costruito il circuito perché avevo il vecchio technics di quando ero un bambino che fa da soprammobile e qualche disco a prendere polvere. ho preso una testina economica (AT95E) e sono partito a testa bassa, come al solito.

Re: Pre phono s.s.

Inviato: 26 ott 2018, 13:05
da gluca
ottimo approccio!