Progetto Trasformatore Interstadio /Line out

Discussioni relative alla componentistica ed accessoristica per autocostruzione audio. Dove trovare materie prime a buon prezzo. Come impiegare i componenti al meglio.
MBaudino
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Messaggio da MBaudino »

Ci mancherebbe. Infatti non avevo link a prodotturi di lamierini, ed il tuo è utile. Speravo di trovare un confronto EI/C o almeno delle curve, ma è già utile così. Tra l' altro, 20Kg non sono neanche tanti.. :D
A partire dal tuo link sono anche finito su quello di Hamamoto ( grafia forse errata), il quale dice che i lamierini in NI/Fe fanno sempre cagare, e lui preferisce di molto i Fe/Si hiB.... Che dire, paese che vai..
Ciao Mauro
Davide
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Messaggio da Davide »

occhio, occhio, occhio a non fare "minestroni" di nozioni e concetti
Originariamente inviato da Davide - 31/01/2007 : 15:56:28
Potresti cortesemente argomentare in maniere un po' più articolata?

Magari sfrondando del quoting almeno di Mauro Baudino, le cui frasi mi è parso di capire non siano l'oggetto delle tue preoccupazioni. :oops:

--- --- ---
Ciao, Luca


Originally posted by Luc1gnol0 - 31/01/2007 :  18:57:23
Hai ragione, purtroppo non si ha sempre il tempo per argomentare nel dettaglio e quindi magari si lancia un "warning" giusto per far riflettere, rimandando poi i dettagli a post futuri.

In questo caso il warning riguardava il fatto che il post di salvatore contiene una gran varietà di concetti e nozioni: tecniche, di percezione ecc. che possono ingenerare confusione, soprattutto se - come è il caso - viziate da inesattezze dal punto di vista tecnico/teorico (perchè su quello della percezione il discorso può anche essere più soggettivo).

In particolare:

in un TU, ma anche in un interstadio, in genere il calo della risposta alle alte frequenze non è legato assolutamente alle perdite del nucleo (almeno con i materiali magnetici comunemente utilizzati) ma, come giustamente diceva Mauro, è legato quasi esclusivamente alla geometria degli avvolgimenti (leggi induttanze disperse e capacità parassite). Questo indipendentemente dal materiale e dalla laminazione utilizzata.
Le perdite nel ferro sono proporzionali all'induzione, avete idea di quale sia l'induzione nel nucleo a 20KHz in un trasformatore progettatto per funzionare a 20 Hz?
Le perdite nel nucleo a frequenze elevate sono critiche per quei trasformatori (non audio) progettati per lavorare con induzioni non trascurabili alla frequenza di lavoro (cioè con poche spire/Volt, cioe.. non potrebbero lavorare a frequenze più basse!).

In sintesi, le perdite nel ferro non hanno nei casi pratici niente a che fare con la risposta in frequenza in alto di un trasformatore audio.

ALTRA COSA è dire che il materiale con cui è fatto il nucleo (ed in particolare le sue caratteristiche di permeabilità), non hanno effetti sul suono del trasformatore anche a frequenze elevate dove - in teoria - il nucleo potrebbe anche non esserci più ma invece c'è... e si sente!

L'evidenza sperimentale all' ascolto ci dice che sia il tipo di materiale che anche lo spessore di laminazione hanno effetti piuttosto marcati sulla qualità sonora.

Tecnicamente, un nucleo a C, se opportunamente trattato termicamente DOPO la formatura ed il taglio, sarà sempre più performate dell'equivalente EI rispetto a tutte le cartteristiche magnetiche. Sarà anche considerevolmente più costoso.

Quanto questa maggiore "prestanza" magnetica sia effetivamente funzionale o "dannosa" alle caratteristiche del trasformatore per la specifica applicazione, beh.... questa è un'altra questione, ben più articolata!

Spero di essere stato più utile...

Davide
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plovati
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Messaggio da plovati »

Io sono incartato però su un problema:
tutte le formule teoriche ed empiriche che danno la induttanza di leakage hanno come parametri esclusivamente dimensioni geometriche e di sezionamento, quale il numero degli intercalari, lo spessore dell'isolante, l'altezza degli strati, la lunghezza media delle spiere etc etc.

Non compare mai la permeabilità del nucleo.

Questo mi pare strano, in fondo se ho un mantello attorno alle spire che tende a incanalare con grande efficacia il flusso nel percorso magneticom l'accoppiamento tra primario e secondario dovrebbe essere maggiore che non in aria ad esempio.

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Messaggio da MBaudino »

Plo, ho un solo esempio. E' vero che una rondine non fa primavera, ma meglio di un orso polare che ti dice che fa freddo.

Sul TUU con cucleo ho misurato (distarttamente e di corsa, perchè in quel momento mi interessavano altre cose) una risonanza attorno ai 40 Khz, la stessa che ho misurato con nucleo '' solo E'' (senza la I), la stessa che ho misurato con nucleo in aria. Pochi Khz di shift, dovuti piu' che altro alla fretta.
C'è da qualche parte un mio 3d sul TUU denuclearizzato; le misure alla risonanza sono fatte usando un sacco di punti per il nucleo a E aperto e per il caso senza nucleo. Quelle con nucleo sono state tirate giu', ma la risonanza era aempre li attorno.

Mi sono meravigliato anche io, perchè pensavo di risolvere facilmente il problema del TU per la via alta. Invece un TU in aria va comunque sezionato abbondantemente.
Il tutto ragionato su 1 solo caso, quindi....
Mauro
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Messaggio da Davide »

Io sono incartato però su un problema:
tutte le formule teoriche ed empiriche che danno la induttanza di leakage hanno come parametri esclusivamente dimensioni geometriche e di sezionamento, quale il numero degli intercalari, lo spessore dell'isolante, l'altezza degli strati, la lunghezza media delle spiere etc etc.

Non compare mai la permeabilità del nucleo.

Questo mi pare strano, in fondo se ho un mantello attorno alle spire che tende a incanalare con grande efficacia il flusso nel percorso magneticom l'accoppiamento tra primario e secondario dovrebbe essere maggiore che non in aria ad esempio.

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Piergiorgio


Originally posted by plovati - 01/02/2007 :  12:44:51
Piergiorgio, ti ho fatto un disegnino:

Immagine

semplificando molto: il flusso FId21, generato dall' avvolgimento W2 nello spazio S x H che separa i due avvolgimenti, intercetta la chiusura esterna del nucleo, MA NON SI CONCATENA CON W1. Resta quindi un flusso disperso, indipendentemente dal materiale magnetico usato per il nucleo. L'induttanza dispersa ad esso collegata dipende quindi solo dalla geometria e dalla permeabilità magnetica del materiale che separa i due avvolgimenti (regione S x H), tipicamente aria o dielettrico e quindi mu-r=1.

Il circuito magnetico, dove presente, funge solo da schermo magnetico per i flussi dispersi.

Spero sia chiaro.

Ciao.

Davide
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Messaggio da plovati »

Tutto chiaro. Grazie mille.
E se allora usassi una lamina di mumetal al posto della carta :)

L'unica strada percorribile potrebbe essere quella di avvolgere in multifilare con fili isolati Tefzel. Ho già accenato la cosa al trasformatorista che mi ha guardato preoccupato...
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Messaggio da Davide »

Tutto chiaro. Grazie mille.
E se allora usassi una lamina di mumetal al posto della carta :)
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Originally posted by plovati - 01/02/2007 :  15:52:38
Dove fra i due avvolgimenti? Aumenteresti paurosamente l'induttanza dispersa!!!

Davide
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Messaggio da nebbioso »

L'unica strada percorribile potrebbe essere quella di avvolgere in multifilare con fili isolati Tefzel. Ho già accenato la cosa al trasformatorista che mi ha guardato preoccupato...
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Originariamente inviato da plovati - 01/02/2007 :  15:52:38
Si vede che non e' abituato agli (o attrezzato per) SMPS ad alta frequenza. Se non si potessero avvolgere -pur rispettando le normative di sicurezza- in multifilare con fili a triplo isolamento tipo furukawa, sarebbe piu' la potenza sbattuta via negli snubber che quella trasferita al secondario.
Ciao.

Antonino.
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Messaggio da titano »

Novità? ;)

Marco
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