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Inviato: 25 ott 2008, 06:39
da gluca
Si è scritto altrove dell'alimentazione in tensione continua dei filamenti di triodi a riscaldamento diretto e sui pro e contro delle diverse soluzioni. Ho cercato di mettere insieme le idee.


1) AC

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Pro: semplice, veloce ed economico. Suonerà sicuramente meglio di alimentazioni in continua costruite senza accorgimenti particolari. La soluzione migliore per 2A3 e 45 (filamento a 2.5V). Va bene anche per la 300B (filamento a 5V) se gli AP non sono ad altissima sensibilità. Non va bene per valvole a riscaldamento diretto usate nei pre o come driver oppure in amplificatori che utilizzino le valvole più antiche a bassa potenza.
Contro: non è detto che si riesca a bilanciare del tutto il ronzio 50Hz residuo.


2) DC semplice

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Pro: semplice e veloce ed abbatte un pò l'hum.
Contro: è la soluzione peggiore in assoluto. Il raddrizzamento con ponte e condensatore crea armoniche ad alta frequenza che finiscono direttamente nel segnale. Molto meglio è alimentare in AC avendo questa solo l'armonica a 50Hz (disturbi di rete a parte). Da evitare assolutamente anche sulle finali. Mi pare che sia uno standard di Sakuma San.


3) DC con filtro RC

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Pro: semplice e riduce di molto l'hum. Abbatte anche molte armoniche di alta frequenza create con il raddrizzamento.
Contro: la resistenza di filtro dissipa calore, rimane ancora necessario il potenziometro. Non è ancora l'optimum ma va bene per valvole finali.


Per questi primi schemi vale la pena andare a rileggersi le considerazioni che fanno J. Atwood e L. Olson sul loro blog. Qui e poi qui. Molto interessanti anche le misurazioni per le quali trovate approfondimenti nell'articolo.

Altre considerazioni interessanti le fa Gerrit Boers nella descrizione del suo progetto. Nelle sue pagine sono da vedere tutte e quattro le sezioni dedicate al filamento della 300B.


4) DC Regolata in tensione

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Pro: il regolatore abbatte completamente l'hum e quindi l'amp risulterà molto silenzioso.
Contro: si continua a dissipare calore ed i costi aumentano (un regolatore LT1084 costa già i sui 5-7euro). Sebbene l'hum sia abbattuto del tutto rimangono ancora i disturbi ad alta frequenza come il grafico seguente suggerisce

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E' una soluzione con cui si può convivere ma non suona bene, è molto preferibile utilizzare il regolatore per impostare la corrente nel filamento.


5) DC regolata in corrente

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Pro: medesimi del precedente schema con l'importante caratteritica di essere una alimentazione ad altra impedenza. Salita graduale della tensione ai capi del filamento e quindi minori stress all'accensione.
Contro: aumenta ancora il calore da dissipare (si aggiunge la resistenza di regolazione che ora è attraversata da tutta la corrente del filamento a differenza del caso precedente). Suona molto meglio della regolazione in tensione sebbene abbia ancora traccia dei disturbi ad alta frequenza. E' una soluzione adattissima alle finali ed ai driver, meno per i gli stadi di preamplificazione soprattutto se si hanno AP ad altissima efficienza (trombe da 110dB non attenuate). Notare che nello schema utilizzo il bias fisso: nel caso si voglia ricorrere a bias automatico la resistenza di catodo va inserita nel ramo negativo del filamento in maniera asimmetrica e senza potenziometro. Sfruttando la corrente continua del filamento si può utilizzare inoltre un resistore di basso valore che non necessità di essere bypassato, il che è sempre un vantaggio.

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Nell'usare i regolatori è bene che la tensione di alimentazione sia sufficientemente alta: Vin all'ingresso del regolatore dovrebbe essere almeno 1.5V superiore alla Vout all'uscita. Il valore minimo dipende dal tipo di regolatore. Notare che nel caso di regolazione in corrente altri 1.25V sono "sprecati" nella resistenza di regolazione, questo implica la necessità di salire ancora di più con la tensione all'uscita del trafo affinchè il funzionamento del regolatore sia possibile. Il regolatore deve essere inoltre corredato di adeguato dissipatore.

Tutti gli schemi precedenti, ad esclusione del regolatore di corrente, si presentano con una bassa impedenza al filamento: l'ultimo elemento è infatti un condensatore che è nel circuito del segnale. Questo è di norma un bene per le alimentazioni in genere che dovrebbero tendere ad assomigliare alle pile, ma nel caso del filamento è vero l'opposto. Vi rimando alle considerazioni di G. Tent e L. Olson
qui ed in molti altri messaggi sparsi per la rete. Vale molto la pena spendere qualche minuto e rilleggersi il 3D con cui Tent ha presentato i suoi regolatori su DIYAUDIO. Ad un certo punto della discussione Rod Coleman presenta la sua soluzione. Io ho le basette per questo regolatore ma non ho ancora avuto modo di provarle. Direi che è molto interessante.

Vi riporto anche un messaggio di L. Olson che compare nella pagina precedente:

1) descrive come suonino male i regolatori in tensione
2) chiede a G. Tent se siano stati provati anche doppi regolatori (su entrambi i rami del filamento)
3) riporta una positiva impressione delle alimentazioni con induttanze
Back when I first built the Amity in 1997, I was appalled just how bad a 3-pin DC regulator sounded on the paired VV32B's. It was nice having less than 10 microvolts of noise appear at the speaker terminals - I've measured noisier preamps - but the sound quality was opaque, closed-in, undynamic, and just plain unlistenable. Switching to AC - a matter of moving a few wires - made all the difference, resulting in a very lively, sparkly sound, completely different. Noise level was OK, about 3mV of 60 and 120 Hz, and no buzz at all.

It wasn't until Christian informed me of the ETF.03 comparison between different types of heating that I considered DC heating at all - it sounds like the current-sourced and paired-choke heaters came out well, which is good news for folks that might want DC - and that could be me as well.

One thought - did you consider paired current sources, so both sides of the filament see a high impedance? Or maybe you already built that and found no difference sonically. Curious what you found ...

6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo

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che sto adottando su tutte le valvole. Ho l'abitudine di farmi avvolgere le induttanze in due avvolgimenti separati sul medesimo nucleo per aver la flessibilità di disporle in serie, parallelo o in serie concatenata cioè un avvolgimento per ramo dell'alimentazione, come si nota per la prima induttanza subito a valle del ponte di diodi nello schema precedente. Quest'ultima disposizione abbatte leggermente il rumore a modo comune (non è una CMC!), per il resto si comporta come una singola induttanza di valore quadruplo di quella della singola bobina e con resistenza in continua doppia.

Per la 75TL, l'ultimo amp che ho finito (quasi), ho adottato questo schema e il rumore residuo è di circa 150mVrms assolutamente innocuo persino per le trombe (che, ricordo, utilizzo direttamente collegate all'amplificatore senza alcuna attenuazione).

Notate che la induttanza finale unica sul ramo positivo del filamento. Il ramo negativo è a terra ed è usato bias fisso. L'induttanza si presenta con una impedenza alta al circuito del filamento isolando tutta l'alimentazione che la precede. Il filtro induttivo all'ingresso non crea armoniche di alta frequenza a seguito del raddrizzamento e la successiva cella LC attenua il rumore residuo a 100Hz.


7) SMPS e alimentatori ultrasonici

Ok, io non li ho ancora provati. Li ho in cantiere per JJ.


Regards


** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 25 ott 2008, 19:04
da pipla
ciao Gianlu' .

manca la piu semplice ed efficace :D , accensione in AC con riferimanto
centrale , cioè se 6,3 volt sono 3,15 + 3,15 e fai sparire quei contatti striscianti del pot.

saluti

Remigio

Inviato: 25 ott 2008, 20:52
da Luc1gnol0
accensione in AC con riferimanto
centrale
Originariamente inviato da pipla - 25/10/2008 :  14:04:55
E' una cosa troppo antica per gluca. :oops:
Ed i potenziometri a volte servono pure così facendo. ; )

--- --- ---
Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"

Inviato: 26 ott 2008, 00:43
da PPoli
accensione in AC con riferimanto
centrale
Mah..io con le 300B proprio non ci riesco. Il ronzio su casse a medio/alta efficienza è eccessivo. Probabilmente lavorando molto sul layout...
Magari si potrebbe utilizzare un potenziometro volante per trovare il punto di minimo ronzio e poi sostituirlo con due resistenze.

Invece secondo me potrebbe funzionare con riferimento centrale, o anche laterale, cioè su uno dei due rami del filamento, con l'alimentazione stabilizzata in continua. Il prezzo del bacherozzo stabilizzatore potrebbe così compensare il risparmio del potenziometro, che solitamente costa più dell'integrato.

Avrei una proposta: potremmo numerare le configurazioni che Gluca ha inserito (grazie) e fare riferimento al numero per farci sopra delle osservazioni. La discussione diventerebbe così una sorta di monografia commentata a disposizione dei frequentatori del forum.

E magari inserire degli esempi con dettaglio delle tensioni o dei valori dei componenti. A uso e consumo dei meno esperti.

Inviato: 26 ott 2008, 01:34
da gluca
Ho numerato gli schemi come suggerito.

Ancora qualche considerazione sugli schemi 4) e 5).

L'ultimo utilizzato sul mio pre è una leggera variazione del 5) in cui ho eliminato l'ultimo condensatore. Questo aiuta a diminuire il ripple residuo ma il problema di questi schemi non è a bassa frequenza. In effetti lo schema 5a) suona meglio del 5)

5a) Regolatore in corrente no C

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Come dicevo lo schema 5a) ha il difetto di non abbattere i rumori ad alta frequenza che compaiono all'AP come un fruscio da 1kHz in su. E' avvertibile solo con AP ad altissima freq o se la catena ha un guadagno eccessivo. Nulla vieta di aggiugere a valle del regolatore un filtro passivo CLCL. In questo caso avrebbe più senso, secondo me, adottare la regolazione in tensione 4) e poi farla seguire dal filtro: i vantaggi sarebbero minore dissipazione di calore (si evita R3 dello schema 5 che è attraversata da tutta la corrente di filamento) e facilità di regolazione.

Per contro lo schema 5) ha il vantaggio di far salire lentamente la tensione ai capi del filamento evitandone lo stress all'accensione; viceversa lo schema 4) (anche seguito da filtri passivi) impone subito la tensione nominale ed il filamento freddo assorbe allo spunto una forte corrente (la sua resistenza è inferiore a caldo) che gli infligge una frustata. Io lo eviterei con le valvoline meno robuste e pià antiche. A voi la scelta di compromesso migliore.

Io ho preferito non seguire questa strada ma ho adottato alla fine soluzioni completamente passive.

Un ultima accortezza da seguire con lo schema 5 o 5a è di misurare la tensione ai capi del filamento a valvola calda. Per una 300B la resistenza R3 dovrebbe essere di 1ohm nominale (1.25V imposti dal regolatore ai capi dei R3 diviso la corrente nominale di 1.25A della 300B) ma le cose in realtà saranno diverse. Non è necessario acquistare R di precisione, piuttosto compratene di bassa precisione ed alta potenza e saldatene in parallelo una o due di valore più alto in modo da regolare finemente la corrente e quindi la tensione ai capi del filamento.

Gianluca

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 26 ott 2008, 02:05
da gluca
accensione in AC con riferimanto
centrale
Mah..io con le 300B proprio non ci riesco. Il ronzio su casse a medio/alta efficienza è eccessivo. Probabilmente lavorando molto sul layout...
Magari si potrebbe utilizzare un potenziometro volante per trovare il punto di minimo ronzio e poi sostituirlo con due resistenze.
Il ronzio indotto al filamento non migliora con il layout che ha più a che fare con pick-up elettromagnetico. C'è anche da dire che le valvole invecchiano e quindi anche il punto di equilbrio sul potenziometro potrebbe poi diventare rumoroso: sostituirlo con resistenze fisse impedirebbe poi la ritaratura (salvo dissaldare etc...).
Invece secondo me potrebbe funzionare con riferimento centrale, o anche laterale, cioè su uno dei due rami del filamento, con l'alimentazione stabilizzata in continua. Il prezzo del bacherozzo stabilizzatore potrebbe così compensare il risparmio del potenziometro, che solitamente costa più dell'integrato.

Mi hai fatto venire in mente che nel caso non si utilizzi più il riferimento centrale del filamento, virtualmente il cursore del potenziometro, e cioè se il filamento è collegato asimmetricamente a massa come nello schema 5) e 5a), il punto di bias è spostato di metà della tensione di filamento.

Ad esempio nel caso di una 300B con bias nominale a 60V e 60mA, facendo riferimento allo schema 5) si sarebbe portati a calcolare R1 per il bias della valvola come

R1=60/(1.25+0.06)=45.80 Ohm

Il risultato finale sarebbe invece di dare alla valvola un bias effettivo di 60V+2.5V=62.5V perchè la metà del filamento è ad una tensione superiore ... appunto di 5/2=2.5V. Ad essere pignoli sarebbe leggermente inferiore, sempre in teoria.

Alcuni ritengono che l'alimentazione asimmetrica del filamento (appunto lo schema 5) causi un invecchiamento diseguale del filamento ed altri che l'emissione non sarà equalmente distribuita su tutto il filamento.

Per ovviare al primo problema, di cui non sono però riuscito a trovare prove concrete, è sufficiente avere l'accortezza di collegare le valvole dei due canali in maniera speculare e scambiarle di posto ogni tanto (un mese, due, tre ...).

La seconda congettura è spesso usata dai detrattori dell'alimentazione DC ma neanche di questa ho trovato riscontri concreti.

L'alimentazione ad alta frequenza ovvierebbe ad entrambi i problemi.

Gianluca

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 26 ott 2008, 04:11
da PPoli
Per ovviare al primo problema, di cui non sono però riuscito a trovare prove concrete, è sufficiente avere l'accortezza di collegare le valvole dei due canali in maniera speculare e scambiarle di posto ogni tanto (un mese, due, tre ...).
Questo l'avevo già fatto anche io. Non so se serve, ma non costava nulla.

Inviato: 26 ott 2008, 04:24
da PPoli
6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo
Valori?
-Tensione AC secondario TA? Spesso su internet si trova un generico valore di 10VAC, ma mi sembra eccessivo. Io ad esempio con un ponte di diodi normale uso 7V (Ho fatto fare un trasformatore 0-5-7 per le finali (nella realtà un po' di più, ma ho anche tre prese 210-220-230 per il primario) e -7;-3.15;0;+3.15;7 per le driver.
-Valori induttanze? e soprattutto tipo/marca/reperibilità?

Butto li un'altra domandina: ma i Tent con regolatore di tensione+corrente e impedenza elevata come funzionano? E soprattutto sono replicabili? 160 euro per i soli filamenti non sono pochi.

Inviato: 26 ott 2008, 05:15
da gluca
6) LLCLCL
Io ho trovato la mia pace, dopo diverse iterazioni, nello schema completamente passivo
Valori?
-Tensione AC secondario TA? Spesso su internet si trova un generico valore di 10VAC, ma mi sembra eccessivo. Io ad esempio con un ponte di diodi normale uso 7V (Ho fatto fare un trasformatore 0-5-7 per le finali (nella realtà un po' di più, ma ho anche tre prese 210-220-230 per il primario) e -7;-3.15;0;+3.15;7 per le driver.
-Valori induttanze? e soprattutto tipo/marca/reperibilità?
E' un pò un terno al lotto... il risultato finale (la tensione al filamento) dipende:

1) dalla caduta di tensione nel trafo
2) dalla caduta di tensione del ponte
3) dalla caduta di tensione nelle induttanze
4) e pure dalle valvole

La cosa migliore da fare è avere un trafo con molte prese al secondario ed alcune al primario per aggiustamento +/- 10%. Questo permetterà non solo di trovare il punto di funzionamento più vicino al nominale ma anche di riutilizzare gli stessi componenti per alimentare altre valvole diverse. Con i componenti che ho comprato per BB riesco ad alimentare più o meno tutte le finali con filamenti da 2.5V a 20V. Il secondario del trafo dei filamenti ha prese a 0, 2.5, 3.15, 5, 7.5 (positive e negative), ed il primario e 0, 200, 220, 240.

Le induttanze possono essere dimensionate con le formule classiche. Le avevo postato tempo addietro e le riporto per comodità
Per ingresso induttivo bisogna assicurare che la corrente attraverso la induttanza sia

Imin=(2*1.41*Vin)/(6*pi*pi*50*L)

dove Vin è in Vrms ed è la tensione PRIMA del ponte ed L la induttanza in questione. pi=3.14

la corrente di ripple attraverso la induttanza è

Iac=(0.6*Vin)/(2*pi*50*L)

La induttanza deve essere gappata per Idc+Iac, dove Idc è la corrente continua assorbita dall'amp.
Riporto di seguito anche le formulazze per i filtri LC
I filtri LC attenuano (12dB/oct) a partire da una frequenza di

1/f=2*pi*radq(L*C)

che va posizionata sufficientemente in basso per abbattere i 100Hz della rettiicazione. Inoltre per smorzare criticamente il filtro si dovrebbe tendere ad avere

Q=1/R*radq(L/C)

prossimo a 0.5. R è la resistenza in continua della induttanza (+trafo+Rtipica del ponte+ESR dei cap)

Queste ultime due formule, associate al requisito che la induttanza sia traferrata per la corrente che assorbe l'amp, possono esserti d'aiuto per scegliere la induttanza ed il successivo cap per un filtro con ingresso capacitivo.
Insomma c'è da spendere un pò di soldi in ferraglia da farsi avvolgere ad hoc oppure da scegliere nel catalogo hammond che è molto completo a dire il vero e con qualità onestissima. L'ingombro non è trascurabile e neanche il peso. I trasformatori devono essere realizzati con cura, essere a bassa induzione, avere uno schermo tra primario e secondario e non scaldare molto. Tutto ciò fa aumentare i costi. Ho anche utilizzato, ed utilizzo, toroidali commerciali che nonostante se ne dica peste e corna (banda passante elevata che trasmette al secondario i disturbi di rete) non hanno deluso e non hanno mostrato nessun difetto rispetto ai nuclei EI in prove back-to-back. Un'alimentazione con filtraggio LCLCL è molto più costosa di un regolatore ma assolutamente necessaria per le grosse valvolone con diversi A di filamento! Le 211/845 con i loro 3.25A richiedono abbondanti dissipatori per i regolatori, ancora peggio per la 813 (5A), ma sono "gestibili". Per andare oltre bisogna rinunciare ai regolatori a tre piedini e rifarsi tutto con componenti discreti, ma il calore rimane tutto. Oppure usare un filtro passivo.

Ricordo che gli LT e compagni non filtrano i disturbi ad alta frequenza quindi o si eliminano in partenza utilizzando un filtro LC od almeno CRC prima del regolatore oppure si aggiunge un LCL dopo il regolatore. Sempre che questi costituiscano un problema "udibile".
Butto li un'altra domandina: ma i Tent con regolatore di tensione+corrente e impedenza elevata come funzionano? E soprattutto sono replicabili? 160 euro per i soli filamenti non sono pochi.
No, non credo. Non è un progetto open source. Ma esiste lo schema di R Coleman che ho citato.


** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 27 ott 2008, 03:37
da pipla
ciao
A me piace anche la soluzione dc semplice + rc filtro(riferimento massa laterale), pero con diodi
veloci a bassa caduta tipo mbr3045

http://www.digchip.com/datasheets/parts ... 3045WT.php

è incredibile quanto rumore sparisca
con questi diodi .

Remigio

Inviato: 27 ott 2008, 04:29
da mrttg
ciao
A me piace anche la soluzione dc semplice + rc filtro(riferimento massa laterale), pero con diodi
veloci a bassa caduta tipo mbr3045
Ciao Remigio posta uno schemino... per chiarezza
è incredibile quanto rumore sparisca
con questi diodi .
Come giustamente diceva il Penasa si sposta in alto servirebbero verifiche con DSO a larga banda e analizzatore e sonda di corrente.



Saluti Tiziano

Inviato: 27 ott 2008, 19:43
da pipla
ecco il solito schifo di schema , fatto con topo tra le mani.

mi devo decidere di installare un cad semplice per postare sti giochini.
a proposito quale, freeware possibilmante?

Immagine

Remigio

Inviato: 27 ott 2008, 21:20
da mrttg

mi devo decidere di installare un cad semplice per postare sti giochini.
a proposito quale, freeware possibilmante?
Kicad oppure Tinycad

Saluti Tiziano

Inviato: 28 ott 2008, 13:30
da hobbit
ecco il solito schifo di schema , fatto con topo tra le mani.

mi devo decidere di installare un cad semplice per postare sti giochini.
a proposito quale, freeware possibilmante?

Immagine

Remigio



Originally posted by pipla - 27/10/2008 :  14:43:52
Un software free non specifico ma comunque funzionale, con un formato dati leggibile e che perciò può essere postato anche sui newsgroup dove non possono essere inserite immagini è FIDOCAD. L'ho scoperto navigando nel newsgroup dei radioamatori. Il link:
http://www.enetsystems.com/~lorenzo/fidocad.asp
Io lo utilizzo raramente perché in genere quando disegno un circuito lo simulo anche ed allora utilizzo LTSpice.
Oppure puoi anche crearti come feci molto tempo fa un file con PowerPoint di simboli che ti interessano con gli strumenti di disegno, ecco un esempio (quella che vedi è l'istantanea di una slide PP):

Immagine

Vorrei fare con l'occasione anche una domanda visto che ho un quartetto selezionato Billington di 6b4g (filamento a 6,3V :x ) che sono in origine delle Svetlana. Ancora non le ho provate ma è probabile che l'alimentazione in alternata non sia semplice da zittire e che debba valutare quella DC oppure venderle e prendermi delle 2A3B che i cinesi su Ebay vendono a dei prezzi ridicoli.
La mia perplessità è che con il filamento in DC le due estremità di questo si vengono a trovare a potenziali diversi, uno più alto di quello corretto (che tirerà meno corrente) e uno più basso (viceversa), solo il centro è alla giusta tensione di riferimento (e la giusta corrente verso l'anodo). Questo modo di lavorare della valvola è corretto? Le mie perplessità rispetto il DHT derivano da ciò perché mi viene da pensare che sia nel caso del filamento in AC che in DC si hanno dei forti compromessi un tempo forse giustificati, ma ora?
Chiedo venia se dovessi aver detto delle banalità! :oops:
Ciao

_________
Francesco

Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E alcuni che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
(J.R.R. Tolkien)

Inviato: 28 ott 2008, 23:32
da UnixMan
La mia perplessità è che con il filamento in DC le due estremità di questo si vengono a trovare a potenziali diversi, uno più alto di quello corretto (che tirerà meno corrente) e uno più basso (viceversa), solo il centro è alla giusta tensione di riferimento (e la giusta corrente verso l'anodo). Questo modo di lavorare della valvola è corretto?


Originally posted by hobbit - 28/10/2008 :  08:30:56
ecco un altro buon motivo per accenderli esclusivamente in AC... :|

Almeno in quel caso la differente polarizzazione si sposta lungo il filamento 50 volte al secondo, per cui la media resta nulla e non si creano gradienti spaziali fissi. Polarizzando in DC si ha che porzioni diverse del tubo lavorano con polarizzazioni (e quindi correnti) diverse. Internamente al tubo si creano gradienti di tensione e di corrente, dislocazioni della carica spaziale ed anche (conseguentemente ai gradienti di corrente) gradienti termici sulla placca e sulla griglia... un vero macello. :x

IMVHO, la cosa migliore e` quella suggerita da Pipla (TA con presa centrale), adottando poi qualche trucco "alla Broskie" per eliminare i 50Hz residui. E.g. si puo` iniettare un po` di 50Hz sulla griglia e/o sulla placca, giusto quanto basta per annullare la risultante in uscita. Se non ricordo male di una tecnica di questo tipo se ne parlo` anni fa` anche in un articolo su CHF (da una rapida ricerca sul CHF navigator, direi che forse era l'articolo "Il rumore nei triodi a riscaldamento diretto" a firma di Marco Ferretti sul n.ro 55).


Ciao,
Paolo.

Inviato: 28 ott 2008, 23:56
da UnixMan
http://www.digchip.com/datasheets/parts ... 3045WT.php

è incredibile quanto rumore sparisca con questi diodi.


Originally posted by pipla - 26/10/2008 :  22:37:32
Indubbiamente. In alternativa agli Shottky ci sono anche questi: MUR860

(gli MUR860 sono lo "standard" raccomandato dai "gainclonisti" :D ).

Per avere basso rumore, oltre al "fast switching" un'altra caratteristica da ricercare e` il "soft recovery". Ad esempio questi: BY329.

Molte info sui diodi in questo thread su diyaudio: High Speed Diodes

...e qualcosa anche in questo: BYM26C soft recovery high speed diodes


Ciao,
Paolo.

Inviato: 29 ott 2008, 02:00
da PPoli
Bene. Andiamo sul concreto. Al limite se risulta dispersivo spostiamo altrove.

Ho raccattato tutti i componenti.
Il crollo delle borse ho deciso che è finito (spero di non essere clamorosamente smentito) e quindi posso tornare a dormire la notte e a assemblare scatolotti elettronici.

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Gli LM 317 li ho. Ma mi sembra di aver capito che vi fanno schifo.
Siccome non ho il tempo per raffinati case al momento partirò con una bella tavolozza di multistrato e posso pertanto fare un po' di sperimentazione anche con alimentazioni diverse.

Il trasformatore che ho fatto fare "dovrebbe" avere (non ho ancora misurato) il secondario per la 6H30Pi a 0-7VAC.

Sbizzarritevi con i suggerimenti.

Inviato: 29 ott 2008, 05:56
da gluca
La mia perplessità è che con il filamento in DC le due estremità di questo si vengono a trovare a potenziali diversi, uno più alto di quello corretto (che tirerà meno corrente) e uno più basso (viceversa), solo il centro è alla giusta tensione di riferimento (e la giusta corrente verso l'anodo). Questo modo di lavorare della valvola è corretto?


Originally posted by hobbit - 28/10/2008 :  08:30:56
ecco un altro buon motivo per accenderli esclusivamente in AC... :|

Almeno in quel caso la differente polarizzazione si sposta lungo il filamento 50 volte al secondo, per cui la media resta nulla e non si creano gradienti spaziali fissi. Polarizzando in DC si ha che porzioni diverse del tubo lavorano con polarizzazioni (e quindi correnti) diverse. Internamente al tubo si creano gradienti di tensione e di corrente, dislocazioni della carica spaziale ed anche (conseguentemente ai gradienti di corrente) gradienti termici sulla placca e sulla griglia... un vero macello. :x

IMVHO, la cosa migliore e` quella suggerita da Pipla (TA con presa centrale), adottando poi qualche trucco "alla Broskie" per eliminare i 50Hz residui. E.g. si puo` iniettare un po` di 50Hz sulla griglia e/o sulla placca, giusto quanto basta per annullare la risultante in uscita. Se non ricordo male di una tecnica di questo tipo se ne parlo` anni fa` anche in un articolo su CHF (da una rapida ricerca sul CHF navigator, direi che forse era l'articolo "Il rumore nei triodi a riscaldamento diretto" a firma di Marco Ferretti sul n.ro 55).


Ciao,
Paolo.



Originally posted by UnixMan - 28/10/2008 :  18:32:00
Si, sono le classiche perplessità che tipicamente sorgono nell'alimentare in DC i filamenti e che di fatto condivido anche io. Gli approcci "posticci" alla Broskie od anche Bench continuo a vederli come complicazioni che, per indole, rigetto in maniera aprioristica.

Piuttosto che usare i 50Hz, io vorrei incominciare ad usare l'alimentazione ad alta frequenza (>40kHz). Il primo tentativo lo faccio con un modulo SMPS per il prossimo amp, vediamo come va. Dovesse andare bene e convicermi passo al retrofit di tutte le elettroniche ...

Ciao
PS tengo presente i suggerimenti per i diodi. Thanks

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 29 ott 2008, 05:58
da gluca
Il trasformatore che ho fatto fare "dovrebbe" avere (non ho ancora misurato) il secondario per la 6H30Pi a 0-7VAC.

Sbizzarritevi con i suggerimenti.

Originally posted by PPoli - 28/10/2008 :  21:00:56
Vabbè, ma la 6H30 è IDHT ... se proprio DC deve essere userei un CCS per trattare con più delicatezza il filamento all'accensione.

Ciao

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 29 ott 2008, 17:11
da UnixMan
Si, sono le classiche perplessità che tipicamente sorgono nell'alimentare in DC i filamenti e che di fatto condivido anche io. Gli approcci "posticci" alla Broskie od anche Bench continuo a vederli come complicazioni che, per indole, rigetto in maniera aprioristica.
aggiungere un partitore con un trimmer per iniettare un po` di 50Hz nella griglia ti sembra una complicazione? rispetto ad un alimentatore in DC per i filamenti?! :o

boh, non ti seguo, mi sembra che hai uno strano concetto di "complicazione"... :D

BTW, non li chiamerei affatto "approcci posticci". Almeno non quando si tratta di "bilanciare" la quantita` di 50Hz tra griglia e catodo di un DHT per annullare la risultante sull'anodo.

Non mi piacciono molto alcune proposte di Broskie che utilizzano tecniche simili su/attraverso uno o piu` stadi... temo che il nostro dimentichi (o faccia finta di dimenticare...) che nessuno stadio e` perfettamente lineare e pertanto quel rumore di alimentazione che "magicamente" sparisce quando misurato "a vuoto" (senza segnale), riappare sotto forma di IMD in presenza di segnale.

Ma qui` il discorso e` diverso. Se rendi uguali (i 50Hz o piu` in generale il rumore su) griglia e catodo, annulli il segnale di ingresso allo stadio e quindi semplicemente non c'e` nulla con cui intermodulare.

Non e` un "approccio posticcio", e` LA Soluzione (IMHO, naturalmente).

Piuttosto che usare i 50Hz, io vorrei incominciare ad usare l'alimentazione ad alta frequenza (>40kHz). Il primo tentativo lo faccio con un modulo SMPS per il prossimo amp, vediamo come va. Dovesse andare bene e convicermi passo al retrofit di tutte le elettroniche ...


Originally posted by gluca - 29/10/2008 :  00:56:25
per l'amor del cielo.... :o :x cosa risolvi, a parte introdurre una componente ad alta frequenza che ti rientra da tutte le parti e di cui non ti libererai mai piu`!? :evil:

E non pensare che i 40KHz non li senti... intermodulano anche loro, e con effetti ben peggiori di quanto non facciano i 50Hz!

Tranne che per le frequenze piu` basse, dove per altro l'orecchio ha meno sensibilita`, i prodotti di IMD della 50Hz producono bande laterali che (a meno di ampiezze abnormi) ricadono nella banda di mascheramento dell'orecchio e non danno alcun fastidio. Viceversa, utilizzando frequenze utrasoniche ti ritrovi prodotti di IMD talmente "distanti" dalle rispettive fondamentali da risultarne totalmente "slegati" ==> fastidiosissimi suoni spuri, possibilmente anche in piena banda fonica, che ti svaccano il suono...

Alla larga, alla larga!!!


Ciao,
Paolo.

Inviato: 29 ott 2008, 17:33
da hobbit
Non e` un "approccio posticcio", e` LA Soluzione (IMHO, naturalmente).
Uno schemettino di principio per capire bene... così magari utilizzo le 6b4g!
E non pensare che i 40KHz non li senti... intermodulano anche loro, e con effetti ben peggiori di quanto non facciano i 50Hz!
A me prima che scrivesse gluca era venuta la strampalata idea di alimentare con frequenza subsonica ad ex. una 10Hz, si avrebbe il vantaggio almeno del basso contenuto energetico irradiato. Correnti di ampere che salgono in frequenza non mi piacciono. Il difetto del tutto è che è un po' una complicazione ai fini pratici.

Ciao

_________
Francesco

Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E alcuni che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
(J.R.R. Tolkien)

Inviato: 29 ott 2008, 21:36
da UnixMan
Uno schemettino di principio per capire bene... così magari utilizzo le 6b4g!
se vuoi uno schemettino pronto e testato, direi che ti convenga andare a ripescare l'articolo su CHF. Non ricordo piu` come avevano fatto in quell'articolo... ma cmq. in generale l'idea e` semplice: prendi i 50Hz da un secondario del TA (preferibilmente se possibile dalla stessa alimentazione del filamento) e, con un partitore resistivo (*) regolabile (un paio di resistori ed un trimmer), ne "inietti" (sommi) una frazione sulla griglia. Il partitore lo puoi "infilare" per es. sotto alla resistenza di griglia e/o usare parte della stessa o in qualunque altro modo che ti venga comodo e non disturbi il circuito audio.

Per il dimensionamento, cosi` su due piedi direi che si potrebbe fare cosi`:

- misuri il residuo di AC in uscita (sull'anodo);

- dividi il valore misurato per il guadagno effettivo dello stadio;

- dimensioni il partitore in modo che regolando il trimmer dal minimo al max puoi iniettare sulla griglia una tensione AC pari a quella calcolata + o - il 100% (da zero al doppio del valore calcolato... o forse anche un po` di piu`, tanto per andare sul sicuro).

Ovviamente, trattandosi di un DHT, devi assicurarti che nel punto in cui "prelevi" la AC da iniettare sulla griglia non sia presente anche il segnale (o quantomeno che ce ne sia un residuo trascurabile), altrimenti oltre al ronzio elimini anche il segnale utile! :D

Altrettanto ovviamente devi stare attento anche ad eventuali offset DC per evitare di alterare la polarizzazione (o peggio).

(*) Nelle sue proposte Broskie spesso usa partitori capacitivi, di solito sfruttando (almeno in parte) i condensatori by-pass presenti nel circuito... ma lo fa` per ridurre gli effetti del ripple sull'anodica. Ancorche` l'idea e` analoga, e` un discorso diverso (e come accennavo potenzialmente discutibile per via degli effetti di IMD).

Qui` invece si tratta semplicemente di "bilanciare" il residuo di AC presente sul catodo con uno identico (ed in fase) sulla griglia, cosi` che la differenza tra i due (cioe` cio` che viene "visto" ed amplificato dal tubo) risulti nulla.

A voler essere pignoli rimarrebbe cmq. ancora un qualche effetto legato alla variazione della Vg=Vk rispetto alla Va... ma l'entita` del residuo di AC e` assolutamente trascurabile rispetto alla tensione anodica e questo, unitamente alla bassa sensibilita` rispetto a tale fenomeno, rende la cosa del tutto insignificante. 8)
E non pensare che i 40KHz non li senti... intermodulano anche loro, e con effetti ben peggiori di quanto non facciano i 50Hz!
A me prima che scrivesse gluca era venuta la strampalata idea di alimentare con frequenza subsonica ad ex. una 10Hz,

Originally posted by hobbit - 29/10/2008 :  12:33:47
beh, indubbiamente in linea di principio e` meglio... o forse no, perche` "ti sposti verso la continua" rispetto al funzionamento interno del tubo. Da quel punto di vista probabilmente la cosa migliore sarebbe alimentare il filamento veramente ad alta frequenza, cioe` a frequenze tali per cui il guadagno di tutti i tubi utilizzati e` << 1 (quindi 10ine di MHz, non di KHz! :o). Probabilmente ancora meglio se per cosi` dire "spread spectrum", utilizzando rumore bianco (in effetti rosa) in HF/VHF. La cosa pero` mi sembra piuttosto improponibile da un punto di vista pratico... :D


Ciao,
Paolo.

Inviato: 29 ott 2008, 21:56
da sinuko
Secondo me con 10Hz più che preoccuparsi di spostarsi verso la continua , il problema è l'inirzia termica dei filamenti (la potenza su un periodo è uguale ma non quella istantanea e l'emissione del filamento viene modulata).
Direi che la maggior parte dei tubi è nata per essere alimentata o in contnua (alta frequenza??) o con (50/60) Hz.
Ciao Paolo

Inviato: 30 ott 2008, 00:01
da campedel
prendi i 50Hz da un secondario del TA (preferibilmente se possibile dalla stessa alimentazione del filamento) e, con un partitore resistivo (*) regolabile (un paio di resistori ed un trimmer), ne "inietti" (sommi) una frazione sulla griglia.


Originally posted by UnixMan - 29/10/2008 :  16:36:53
Da questo studiolo:

http://www.geocities.com/dmitrynizh/filament-ac-harmonic.htm

(già citato da plovati nel thread sul Diaccatì) parrebbe che il rumore si generi non a 50 Hz ma alla seconda armonica (i.e. 100 Hz) ...


Ciao
Francesco

Inviato: 30 ott 2008, 01:53
da UnixMan
Da questo studiolo:

http://www.geocities.com/dmitrynizh/filament-ac-harmonic.htm

(già citato da plovati nel thread sul Diaccatì) parrebbe che il rumore si generi non a 50 Hz ma alla seconda armonica (i.e. 100 Hz) ...


Originally posted by campedel - 29/10/2008 :  19:01:19
Interessante. Direi che in pratica molto dipende dal meccanismo con cui il rumore "entra" nel tubo.

E` evidente che la componente di seconda armonica e` un prodotto di distorsione della componente primaria... la quale in quello studio e` stata "azzerata" con il solito trucco del potenziometro:
Filaments AC and residual hum on dual-trace scope, signal levels do not scale. We clearly see 2nd hum harmonic (1st cancelled with the hum-balancing pot)
Nondimeno, evidentemente, la cancellazione avviene solo dopo che l'hum "ha fatto sentire" i suoi effetti nel tubo. A naso direi che probabilmente e` cosi` perche` il "trucco" del potenziometro lavora "iniettando" nel tubo quantita` uguali e contrarie di hum attraverso le due "meta` virtuali" del filamento che lavorano tra loro in controfase. Quindi tali componenti si elidono solo dopo essere state amplificate cosi` che in definitiva si elimina la fondamentale ma non le armoniche prodotte nel frattempo.

A questo punto c'e` da capire se il metodo di cancellazione che proponevo permette di evitare o quantomeno ridurre anche tali effetti...

In teoria, sempre a naso direi di si`: con quella tecnica si annulla la Vgk (di rumore) "all'esterno" del tubo, x cui nel tubo non "entra" nulla e non c'e` nulla da distorcere... ma perche` cio` sia vero va assolutamente evitato il meccanismo per cui porzioni diverse del filamento "emettono" hum in controfase.

In altri termini, se ho ragione, prima va` MASSIMIZZATO (!) il ronzio a 50Hz sull'uscita (EVITANDO come la peste il riferimento centrale del filamento!) e POI va` successivamente minimizzato iniettando 50Hz sulla griglia.

BTW, se qualcuno ha un DHT con cui fare esperimenti, fare la prova dovrebbe essere abbastanza semplice... :|



Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ott 2008, 03:37
da hobbit
Io non conoscevo l'articolo di Dmitry, ma mi sembra evidente che si generi una seconda armonica, è una questione di simmetria del sistema. La causa è la configurazione dell'alimentazione, che sia il potenziometro con il centrale a massa o il trasformatore. E' come quando pizzichiamo una corda di chitarra, se blocchiamo il centro può oscillare solo la seconda armonica e le altre pari e blocchiamo la fondamentale.
Avevo ipotizzato 10Hz proprio per un motivo del genere anche se non lo avevo razionalizzato.
Concordo con Paolo se si vuol provare ad utilizzare la tecnica della soppressione bisogna togliere la simmetria fissando a massa un estremo del filamento o comunque sblilanciando il potenziometro e iniettando la 50Hz in griglia. Il problema è così il tubo non lavora simmetrico. Un estremo del filamento ha un riferimento fisso rispetto la griglia ed uno se ne oscilla. Comunque lavora con una simmetria maggiore che se fosse in DC.
Ciao

_________
Francesco

Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E alcuni che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
(J.R.R. Tolkien)

Inviato: 30 ott 2008, 04:08
da campedel
E perché non iniettare direttamente in griglia una 100 Hz in luogo della 50, facendo ovviamente attenzione alla fase?
(facilmente ricavabile dalla rettificata di alimentazione o addirittura dalla VB se essa presenta un po' di ripple residuo ...)

Ciao
Francesco

Inviato: 30 ott 2008, 05:06
da gluca
Non e` un "approccio posticcio", e` LA Soluzione (IMHO, naturalmente).

....

per l'amor del cielo.... :o :x cosa risolvi, a parte introdurre una componente ad alta frequenza che ti rientra da tutte le parti e di cui non ti libererai mai piu`!? :evil:

Originally posted by UnixMan - 29/10/2008 :  12:11:07

Ecco perchè usi Unix ed io un guscio attorno a Unix :)
Vedi, io considero "posticcio" un rimedio che cerca di curare un effetto mentre per forma mentis preferisco pensare ad evitare la causa. Appunto i 50Hz ed i suoi parenti. Come? Boh!? Per il momento il meglio che ho provato è stato un filtro LLCLCL. E' non l'optimum per i dubbi che abbiamo sui gradienti citati.

Alta frequenza: d'accordissimo molte persone titolate e con blasone dicono che con le dovute attenzioni è OK, proviamoci.

Gianluca

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 30 ott 2008, 05:25
da UnixMan
E perché non iniettare direttamente in griglia una 100 Hz in luogo della 50, facendo ovviamente attenzione alla fase?
(facilmente ricavabile dalla rettificata di alimentazione o addirittura dalla VB se essa presenta un po' di ripple residuo ...)


Originally posted by campedel - 29/10/2008 :  23:08:39
risposta breve: perche` no! :D :grin:

...se lasci che la 50Hz "entri" nel tubo, non hai solo il residuo a 100Hz ma anche tutte le armoniche di ordine superiore (anche se probabilmente a livelli trascurabili). Ma non basta. La cosa piu` importante e` che, in presenza di segnale utile, la 50Hz del filamento intermodula col segnale inquinando l'uscita anche se, apparentemente, "a riposo" di rumore in uscita non ce n'e`.

E` la stessa cosa che accade in alcune delle soluzioni proposte da Broskie che, come dicevo, IMVHO sono discutibili... se il rumore lo "bilanci" prima di amplificarlo (e/o comunque fai "muovere" le cose insieme al rumore in modo tale che questo NON venga amplificato dagli elementi attivi) allora va` tutto bene, ma se il bilanciamento lo fai x cosi` dire "a posteriori", dopo che il segnale+rumore e` passato attraverso elementi non lineari, ormai il danno e` fatto e tentare di bilanciare il rumore non serve a niente... anzi, probabilmente peggiora le cose perche` in genere per effettuare quel tipo di bilanciamento e` necessario introdurre "artificialmente" ulteriore rumore nel circuito.

Viceversa, se sottrai il rumore per cosi` dire "a monte" (cioe` in questo caso equalizzi i 50Hz su griglia e catodo), il rumore non viene amplificato e quindi non si producono ne` prodotti di distorsione ne` di IMD. Ed il "trucco" (che trucco non e`) funziona perfettamente.


Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ott 2008, 06:14
da UnixMan
Vedi, io considero "posticcio" un rimedio che cerca di curare un effetto mentre per forma mentis preferisco pensare ad evitare la causa.


Originally posted by gluca - 30/10/2008 : 00:06:54
mmmh... vediamo di chiarire un po` le cose. ; )

qual'e` il problema? il problema e` l'AC sul filamento? No di certo. Il problema e` l'eventuale inquinamento che questa puo` produrre sul segnale. Se non c'e` inquinamento, il problema semplicemente non esiste. Concordi?

Ergo, se in qualche modo posso evitare che la 50Hz del riscaldatore inquini il segnale, non mi sono limitato a "curare i sintomi": ho risolto il problema. E proprio "alla radice", come piace a te. (O no? :grin: )

Ora, come abbiamo visto, il classico potenziometro di bilanciamento magari puo` alleviare i sintomi ma non risolve il problema. I 50Hz entrano comunque nel triodo e l'inquinamento del segnale (non fosse altro che per IMD) permane. Indubbiamente quello e`, per dirla con te, un "rimedio posticcio".

Viceversa (se la mia ipotesi e` corretta, altrimenti la cosa non funziona e basta), la soluzione di bilanciare i 50Hz evita l'inquinamento: poiche` il triodo amplifica solo le differenze di tensione tra griglia e catodo, se il rumore (di qualsiasi genere, non solo 50Hz...) e` presente in misura uguale su entrambi gli elettrodi, e` esattamente come se non ci fosse affatto!

Ed il tutto praticamente quasi senza effetti collaterali. Le altre soluzioni (alimentazione in DC o alta frequenza), al di la` di questioni di costi e complessita`, rischiano invece di creare problemi peggiori del male che dovrebbero curare...

Per questo ho detto che quella IMHO e` LA soluzione.

Ci sei?


Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ott 2008, 13:39
da gluca


Ci sei?


Originally posted by UnixMan - 30/10/2008 :  01:14:31
No, ci faccio. :D

Ho deciso che lo proviamo sull'amp di Natali con la GM70. Hai voglia di schematizzare la cosa così facciamo pure due conti?

Gianluca

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 30 ott 2008, 18:15
da UnixMan
No, ci faccio. :D


Originally posted by gluca - 30/10/2008 : 08:39:30
:D :D :D
Ho deciso che lo proviamo sull'amp di Natali con la GM70. Hai voglia di schematizzare la cosa così facciamo pure due conti?
ok, appena ho un attimo lo faccio. Magari nel frattempo vedo se mi riesce di recuperare quel vecchio articolo su CHF, cosi` do` una occhiata a come avevano fatto loro...

BTW: a proposito di accensione in DC: stavo pensando che forse sarebbe il caso di mettere almeno "un riferimento al centro" in modo da distribuire meglio la carica spaziale...

A naso, potendolo fare l'ideale probabilmente sarebbe fare in modo di avere la max corrente al centro della placca (laddove la linearita` e` max), con il gradiente di tensione sul filamento che riduce la corrente verso gli estremi (laddove gli "effetti di bordo" scombinano i campi e peggiorano la linearita`).

Sfortunatamente, temo che con le comuni configurazioni dei filamenti a "V" o "W" invertite la cosa non sia possibile... forse potrebbe esserlo con i filamenti a griglia, se il centro del filamento coincide (circa) con il centro della placca.

In ogni caso, anche nell'impossibilita` di mettere la max corrente al centro della placca, dovrebbe essere comunque meglio avere il max almeno al centro del filamento piuttosto che ad un suo estremo...

:?:

Ciao,
Paolo.

Inviato: 02 nov 2008, 00:10
da UnixMan
mmmh, ma perche` quando dico una str^H^H^H corbelleria :oops: nessuno me lo fa` notare? :(

Purtroppo, mentre l'analisi fatta riguardo alla situazione con il classico potenziometro di bilanciamento ai capi del filamento e` (dovrebbe essere) sostanzialmente corretta, quella relativa alla compensazione tramite "iniezione" di rumore in griglia no... infatti nel farla ho commesso il "piccolo" errore di considerare il catodo come puntiforme (o la tensione di rumore Vgk uniforme lungo il fiamento, il che e` lo stesso).

Sfortunatamente, non e` cosi`... la tensione di rumore sul filamento, che e` prodotta dalla corrente AC che ci scorre, e` distribuita lungo tutta la lunghezza dello stesso con un gradiente circa uniforme che va` da 0 a Vac se il filamento e` riferito a massa ad un estremo o da -Vac/2 a +Vac/2 se il filamento e` riferito (virtualmente) al centro (secondario con presa centrale a massa o potenziometro di bilanciamento; il segno ovviamente si riferisce alla fase relativa).

Questo vuol dire che lungo tutta la lunghezza del filamento esistera` un solo punto per cui la vgk di rumore si annulla, mentre in tutti gli altri la tensione di rumore sara` sotto- o sovra-compensata (e quindi localmente vgk=/=0).

In definitiva quindi la situazione purtroppo e` identica a quanto accade con il classico potenziometro di bilanciamento: regolando opportunamente il livello di rumore iniettato in griglia e` possibile far si` che le "frazioni" sovracompensate e quelle sottocompensate si equivalgano e che quindi la risultante complessiva sia nulla, ma tale annullamento NON accade "esternamente" al triodo (come accadrebbe se il filamento fosse puntiforme o il rumore uniformemente distribuito), ma solo al livello di somma delle "correnti interne" sulla placca. Cioe` dopo che il rumore e` stato amplificato dal triodo, con tutto cio` che ne consegue a causa della non linearita` dello stesso (comparsa di armoniche ed IMD).

Inoltre, fin qui` avevo considerato come origine del rumore il solo "segnale" AC impresso lungo il filamento a causa della corrente che ci scorre.

Rileggendo l'articolo sul n.ro 55 di CHF mi sono reso conto di aver completamente trascurato un altro possibile effetto: la "modulazione di temperatura" del filamento a causa della insufficente inerzia termica dello stesso.

Quello che nell'articolo non c'e` scritto e` che, se tale effetto esiste realmente ed e` significativo, il rumore prodotto NON sara` a 50Hz ma (guarda caso...), proprio a 100Hz come rilevato da Dmitry!

Infatti la temperatura "istantanea" in un dato punto del filamento e` ovviamente legata alla potenza dissipata localmente in quel momento e, a sua volta, questa dipende dal quadrato della corrente istantanea... quindi i 50Hz della corrente diventano 100Hz nelle variazioni di potenza/temperatura!

A differenza pero` delle tensioni, le variazioni della temperatura del filamento sono uniformi lungo tutta la sua lunghezza (o perlomeno lo sono fintanto che questo e` alimentato con AC a frequenze la cui lunghezza d'onda e` >> della lunghezza del filamento... come e` ampiamente il caso a 50Hz! :grin: ) e quindi non sono compensate/compensabili riferendo (virtualmente) a massa il centro del filamento.

Lo si puo` pero` contrastare con una certa efficacia iniettando rumore a 100Hz sulla griglia, ad es. cosi` come suggerito da M.Ferretti nell'articolo su CHF (lui suggeriva di ridurre intenzionalmente il filtraggio del negativo di griglia cosi` da sfruttarne il ripple residuo. Inutile dire che, in tal caso, oltre al suggerimento citato nell'articolo di utilizzare unicamente filtraggi CRC per evitare deleterie rotazioni di fase del ripple, aggiungo io a scanso equivoci che il raddrizzamento deve essere tassativamente a doppia semionda... :grin: ).

OH! Sfortunatamente, a questo punto TUTTE le soluzioni proposte acquisiscono pero` la natura di "rimedi posticci", come dici tu... :(

Infatti, se ha ragione Ferretti, il meccanismo di "generazione" del rumore per modulazione della temperatura del filamento funziona "modulando" i parametri stessi del triodo (la sua trasconduttanza).

Se e` cosi`, fenomeni di IMD in presenza di segnale sono purtroppo inevitabili... :(

...e quindi l'unica soluzione praticabile e` la DC, con tutti i suoi problemi.

BTW: resta valido (a maggior ragione) il mio consiglio di adottare le stesse tecniche di riduzione del rumore utilizzate in AC ("riferire al centro" il filamento utilizzando il potenziometro di bilanciamento e/o iniettare in griglia il rumore residuo della DC di filamento) anche nel caso di accensione in DC!

In ogni caso, a questo punto sarei curioso di fare un po` di esperimenti facendo misure accurate nelle varie condizioni, sia con l'AC che con la DC...

Analizzando il rumore tanto con l'oscilloscopio quanto (soprattutto) con l'analizzatore di spettro, e sia con il tubo a riposo che (soprattutto) in presenza di segnale (a vari ivelli) per determinare l'influenza e l'entita` dei fenomeni in questione ed il loro effetto sul segnale utile a livello di IMD, questione (IMHO) probabilmente ben piu` importante del semplice aumento del rumore di fondo di per se`...


Ciao,
Paolo.

Inviato: 02 nov 2008, 00:35
da PPoli
Ho letto con molto interesse.

Ho anche capito perché hanno inventato il riscaldamento indiretto :D
Rileggendo l'articolo sul n.ro 55 di CHF mi sono reso conto di aver completamente trascurato un altro possibile effetto: la "modulazione di temperatura" del filamento a causa della insufficente inerzia termica dello stesso.
L'avevo buttata li anche io da qualche parte, ma qualcuno mi sembra aveva relegato l'effetto come "trascurabile".

Continuo ancora a pensare ai regolatori (soluzioni 4 e 5) anche perchè se chi mi mette tra i "contro" che "si dissipa calore" poi fa il pre con le 211 qualche cosa che non torna c'è.

Per la riduzione del ripple ricordo che nei datasheet di qualche regolatore c'erano delle soluzioni studiate appositamente per ripple rejection. Ci guardo.

Inviato: 02 nov 2008, 00:45
da sinuko
mmmh, ma perche` quando dico una str^H^H^H corbelleria nessuno me lo fa` notare?
qualcuno ci prova ma non sempre leggi quello che gli altri scrivono :D :D :D :D :D :D :grin: :grin: :grin: :grin: :grin:

in particolare per quanto rigaurda l'inerzia termica avevo accennato al problema qualche post addietro in questo stesso 3d.

Ciao Paolo

Inviato: 02 nov 2008, 00:55
da UnixMan
in particolare per quanto rigaurda l'inerzia termica avevo accennato al problema qualche post addietro in questo stesso 3d.


Originally posted by sinuko - 01/11/2008 :  19:45:28
ok, ma quello era un peccato veniale... ; ) e poi sarei curioso di valutare qual'e` l'effettiva rilevanza relativa dei vari effetti.

...la corbelleria grossa era l'analisi sbagliata del comportamento del filamento! :oops:


Ciao,
Paolo.

Inviato: 02 nov 2008, 17:14
da gluca
Ho letto con molto interesse.

Ho anche capito perché hanno inventato il riscaldamento indiretto :D
Rileggendo l'articolo sul n.ro 55 di CHF mi sono reso conto di aver completamente trascurato un altro possibile effetto: la "modulazione di temperatura" del filamento a causa della insufficente inerzia termica dello stesso.
L'avevo buttata li anche io da qualche parte, ma qualcuno mi sembra aveva relegato l'effetto come "trascurabile".

Continuo ancora a pensare ai regolatori (soluzioni 4 e 5) anche perchè se chi mi mette tra i "contro" che "si dissipa calore" poi fa il pre con le 211 qualche cosa che non torna c'è.

Per la riduzione del ripple ricordo che nei datasheet di qualche regolatore c'erano delle soluzioni studiate appositamente per ripple rejection. Ci guardo.


Originally posted by PPoli - 01/11/2008 :  19:35:33

Ma che è 'sta inerzia termica? Non ho i riferimenti che citate. P, il ripple di cui parlano i datasheet è sempre a bassa frequenza mentre i problemi con i regolatori sono ad alta frequenza.

OH! Si, sono molte le cose che non tornano con me (i regolatori per la 211 dissipano 10W circa l'uno che è non poco).

Ciao

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 02 nov 2008, 21:21
da plovati
OH! Si, sono molte le cose che non tornano con me (i regolatori per la 211 dissipano 10W circa l'uno che è non poco).
Originally posted by gluca - 02/11/2008 :  11:14:29
E perdipiù seielitario e snob

_________
Piergiorgio

Inviato: 02 nov 2008, 21:30
da gluca
OH! Si, sono molte le cose che non tornano con me (i regolatori per la 211 dissipano 10W circa l'uno che è non poco).
Originally posted by gluca - 02/11/2008 :  11:14:29
E perdipiù seielitario e snob

_________
Piergiorgio


Originally posted by plovati - 02/11/2008 :  15:21:12

E' la prima volta che Fabio parla bene dei mei amp ... magari lo convinco ad usare valvole serie (intanto mi 1-0 per lui ... mi sta facendo costruire i fiammiferi). :)

OH! Ma a volte non riesce ad usare l'italiano e la punteggiatura in maniera coerente?

Gianluca

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 03 nov 2008, 00:45
da mrttg
il ripple di cui parlano i datasheet è sempre a bassa frequenza mentre i problemi con i regolatori sono ad alta frequenza.
Glu cosa intendi tu per alta frequenza?

Sul GM70 Shalin per i filamenti ho un TA 20-0-20 si possono usare i regolatori che intendevi provare?



Saluti Tiziano

Inviato: 03 nov 2008, 01:12
da mariovalvola
immagino il sistema suggerito da Ansaloni

Mario Straneo

Inviato: 03 nov 2008, 01:13
da UnixMan
Ho anche capito perché hanno inventato il riscaldamento indiretto :D


Originally posted by PPoli - 01/11/2008 : 19:35:33
indubbiamente... (e di buoni motivi ce ne sono anche altri).

Peccato sia stata una innovazione che probabilmente e` arrivata troppo tardi, quando era gia` cominciata la corsa alle potenze, stavano comparendo (erano comparsi?) i tubi multigriglia e soprattutto si era gia` "partiti per la tangente" con la nefasta idea che il NFB fosse la soluzione per tutti i mali (e quindi la linearita` "intrinseca" dei dispositivi era in qualche modo passata in secondo piano). Se anziche` buttarsi su tubi multigriglia pensati per ottenere il max guadagno e/o la max potenza possibile si fossero sviluppati triodi a riscaldamento indiretto pensati per ottenere la max linearita`, probabilmente oggi i DHT starebbero solo nei musei... :D
Ma che è 'sta inerzia termica?


Originally posted by gluca - 02/11/2008 : 11:14:29
la "capacita` termica" del filamento (data dal prodotto della capacita` termica specifica del materiale con cui e` costruito per la sua massa). E` l'analogo termico di quello che e` l'inerzia in meccanica, per questo spesso la si chiama anche cosi`.

Dato che la capacita` termica del filamento non e` infinita (anzi, essendo la massa del filamento piuttosto ridotta, anche la sua capacita` termica e` piuttosto esigua) accendendolo in AC (a bassa frequenza), in linea di principio e` verosimile che la temperatura non resti perfettamente costante durante tutto il periodo della corrente di accensione ma che in qualche modo ne "segua" l'andamento. Come dicevo, per la precisione la temperatura ovviamente "segue" la potenza dissipata sul filamento stesso. Quindi, nel caso di accensione a 50Hz, la temperatura di filamento "oscilla" a 100Hz (intorno al suo valor medio).

A questa rapida fluttuazione periodica della temperatura del filamento corrisponde(rebbe) una analoga fluttuazione della emissione e quindi in sostanza una sorta di "modulazione" della trasconduttanza del triodo, con conseguente "modulazione" della corrente di BIAS e quindi comparsa di rumore di pari frequenza sull'anodo (oltre che di prodotti di IMD in presenza di segnale).

Alcuni sostengono che, una volta bilanciata la componente a 50Hz con il potenziometro attraverso il catodo, questo sia il principale meccanismo di "ingresso" del rumore residuo visibile sull'anodo.

Ad esempio questo e` quanto sostiene M.Ferretti nel citato articolo su CHF #55. A sostegno di questa ipotesi riporta i dati di alcune sue misurazioni in cui ha rilevato che il rumore residuo diminuisce all'aumentare della Ia.

Ferretti spiega questo fenomeno con la variazione di rp. Poiche` "mu" rimane circa costante, sostiene, l'ipotizzata modulazione della trasconduttanza risulta tanto piu` "efficacie" nel trasferire il rumore sulla placca tanto piu` alta e` la rp (e quindi tanto piu` bassa e` Ia).

Pero` in realta` il fenomeno si potrebbe spiegare anche con la maggiore linearita` del tubo all'aumentare della Ia (ovvero anche della maggiore linearita` al diminuire di rp, ovviamente a parita` di carico anodico). Quindi la sua argomentazione e` ambigua ed affatto conclusiva.

Io avevo ipotizzato invece che il meccanismo principale fosse legato al fatto che il bilanciamento del ripple lavora "a valle" del tubo, cioe` dopo che le due meta` in controfase della tensione vgk a 50Hz che si forma lungo il filamento sono state amplificate. Data la non perfetta linearita` del tubo, anche con un perfetto bilanciamento sul catodo sull'anodo ci si ritrova inevitabilmente con i prodotti di distorsione e di IMD delle "correnti interne di bilanciamento" a 50Hz.

In realta`, ritengo che i meccanismi esistano entrambi. E` da capire pero` quale sia la relativa importanza quantitativa.

Ad es., il fatto che tubi a tensione di filamento maggiore siano piu` rumorosi di quelli che adottano tensioni piu` basse si puo` spiegare perfettamente con entrambi i meccanismi.

Per quanto riguarda quello legato alla distorsione, ovviamente a tensioni maggiori ai capi del filamento corrispondono anche tensioni AC maggiori tra i punti del catodo diversi dal "centro virtuale" e la griglia. Queste ovviamente implicano "correnti interne di bilanciamento" maggiori e quindi maggiore distorsione -> maggiore "rumore" residuo (ed IMD) sull'anodo.

D'altro canto, a tensioni di alimentazione maggiori corrispondono filamenti con resistenza maggiore e quindi, verosimilmente, piu` sottili di quelli utilizzati per tensioni piu` basse. Che percio` avrebbero massa (e quindi inerzia termica) minore. Di conseguenza, le fluttuazioni di temperatura sarebbero maggiori e quindi il rumore all'anodo ancora una volta maggiore.

Le misure di Dmitry pero` sembrano portare alla mia ipotesi (per essere esatti, ora che mi sono letto con calma il suo articolo, vedo che aveva seguito un ragionamento uguale al mio... ed e` quindi piu` giusto dire che e` la mia ipotesi ad essere coincidente con la sua :oops: :D ).

L'ipotesi cioe` che sia prevalentemente la distorsione delle "correnti interne di bilanciamento" a generare il rumore residuo, mentre i fenomeni di natura termica hanno importanza minore se non del tutto trascurabile.

Se cosi` non fosse, le misure di Dmitry con i fiamenti accesi "ad alta frequenza" (6KHz) avrebbero dovuto mostrare una significativa riduzione del rumore residuo, cosa che invece non si e` verificata.
It appears that the thermal hum is measurable, but in real conditions, it kicks in any significant way only for small DHT tubes with very wimpy filaments: 30, 26. Power tubes such as 2A3 or 6B4G show predominantly distortion-induced hum all the way down to 20hz of filament AC.
BTW: molto interessante anche il discorso sul "super-linearity phenomenon" con filamento "starved"... :|

P, il ripple di cui parlano i datasheet è sempre a bassa frequenza mentre i problemi con i regolatori sono ad alta frequenza.
certamente, ma e` lo stesso.

Il meccanismo di bilanciamento che permette di "annullare" l'effetto della tensione a 50Hz ai capi del filamento e` in grado di "annullare" qualsiasi altra sorgente di rumore, a qualsiasi frequenza e con qualsiasi tipo di composizione spettrale che si presenti nello stesso modo (i.e. sovrapposta alla corrente di accensione del filamento). Incluso quindi anche il rumore residuo dell'alimentazione DC.

Se alimenti in DC ad un estremo, con l'altro estremo riferito a massa, TUTTO il ripple ed il rumore presente sulla DC te lo ritrovi, amplificato, sull'anodo (insieme alle relative armoniche e prodotti di IMD).

Se invece lo "bilanci", e.g. riferendo il catodo a massa nel suo "centro virtuale" e/o iniettando il (parte del) rumore anche sulla griglia, almeno il rumore "primario" si annulla e ti restano soltanto armoniche ed IMD (probabilmente anche in misura un po` ridotta).

Insomma, a parita` di altre condizioni, complessivamente dovresti comunque guadagnare non poco in termini di rapporto S/N.


Ciao,
Paolo.

Inviato: 03 nov 2008, 16:33
da gluca
Sulla possibilità di usare DC e potenziometro ne avevo discusso in privato con Ansaloni con le medesime tue considerazioni (di Paolo-Unix). L'efficacia dell'abbattimento dipende però dal tipo di rumore: a modo comune o differenziale.

Tiziano, 20V raddrizzati dovrebbero bastare per i regolatori di Colemans ... proviamoci ... al più recuperiamo un 12V+12V toroidale e facciamo la prova.

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 07 nov 2008, 04:49
da mrttg
Tiziano, 20V raddrizzati dovrebbero bastare per i regolatori di Colemans ... proviamoci ... al più recuperiamo un 12V+12V toroidale e facciamo la prova.

** if god seems far away guess who moved (unknown) **


Originally posted by gluca - 03/11/2008 :  10:33:37
Ho controllato il trasformatore prevede anche 25-0-25 per eventuali regolatori.

Hai una curva impedenza vs frequenza del regolatore :?:

Saluti Tiziano

Inviato: 07 nov 2008, 07:48
da gluca
No.

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 14 nov 2008, 06:05
da PPoli
Torno con i piedi per terra.
A questo punto vado con lo schema 4
4) DC Regolata in tensione
Il condensatore C3 sul piedino di adj dovrebbe abbattere il ripple di circa 15 db (in funzione della frequenza).
Non ho capito bene, dal grafico del ripple rejection, il discorso del valore del condensatore, cioè 200u sotto ai 60 Hz e 25u sopra.

Visto che ci sono aggiungo anche il transistor per il softstart, come da datasheet.

Di seguito metto il link ad uno schema di Ciuffoli (gli ho chiesto il permesso ma non mi ha risposto. Spero sia d'accordo).
Immagine
Interessante l'accoppiata di due resistenze, una fissa e una variabile. Non ha importanza su quale delle due resistenze del riferimento. Dipende anche dai valori che uno si ritrova in casa. Comunque il trucco permette di avere, a fronte di un range di tensioni di uscita inferiore (da calcolare) una miglior "sensibilità", anche con potenziometri da un solo giro.

La CLC in ingresso sarà utile o tanto vale sbatterci un 10/15.000u secco.

PS Stavo per dimenticare: nel mio caso sempre un pre con un triodo a riscaldamento indiretto.

Inviato: 15 nov 2008, 02:45
da UnixMan
La CLC in ingresso sarà utile o tanto vale sbatterci un 10/15.000u secco.


Originally posted by PPoli - 14/11/2008 :  00:05:51
meglio il CLC con condensatore di ingresso piccolo, per ridurre le correnti di picco sui diodi (e di conseguenza la potenza del rumore ad ampio spettro generato). Meglio ancora ovviamente un ingresso induttivo (LC e basta) o, al limite, se puoi sprecare un po` di tensione, un piu` economico RC.


Ciao,
Paolo.

Inviato: 15 nov 2008, 02:56
da gluca
PS Stavo per dimenticare: nel mio caso sempre un pre con un triodo a riscaldamento indiretto.


Originally posted by PPoli - 14/11/2008 :  00:05:51
Se proprio ne hai bisogno (di usare la DC per un triodo a riscaldamento indiretto), dovresti usare una cella iniziale RC (per ridurre la generazione di disturbi ad alta freq, come diceva l'altro paolo) e sostituire quel C6 da 150uF con un 2.7ohm in serie con 1uF per creare con la carattestica induttiva del 317 una cella criticamente smorzata.


Ciao
G

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 15 nov 2008, 02:57
da gluca
OH! Ma cos'è quel trafo da 200V e 2A???? Stai pazziando?

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Inviato: 15 nov 2008, 03:51
da pipla
sai che botto il c3 ! :D :D :D

remigio

Inviato: 15 nov 2008, 04:02
da gluca
OH! Ma cos'è quel trafo da 200V e 2A???? Stai pazziando?

** if god seems far away guess who moved (unknown) **


Originally posted by gluca - 14/11/2008 :  20:57:35
OH! Si, non è il trasformatore ... ma il ponte raddrizzatore :grin:

** if god seems far away guess who moved (unknown) **

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 11:40
da zen-o
un saluto a tutti e ben ritrovati...
Vado secco con la domanda, visto che in giro non trovo schemi:
è possibile alimentare i filamenti delle DHT (in questo caso la 300B) in alternata (5V diretti) e mettere il negativo di griglia con relativo catodo a massa ?

tipo una cosa del genere :
filamenti AC-grid_negative.png
Ps:
so che esistono i coleman e che vanno bene, ma adesso non posso permettermeli.

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 13:45
da UnixMan
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 11:40 è possibile alimentare i filamenti delle DHT (in questo caso la 300B) in alternata (5V diretti) e mettere il negativo di griglia con relativo catodo a massa ?
Certo che sì. Puoi fare come nello schema che hai postato, oppure banalmente utilizzando un secondario con presa centrale e mettendo a massa quella. L'importante ovviamente è che ciascun tubo abbia un secondario dedicato, e che questo sia collegato a massa soltanto nel punto previsto (attraverso la presa centrale del secondario dedicato oppure il cursore del potenziometro nel tuo schema).

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 14:24
da zen-o
UnixMan ha scritto: 21 mar 2022, 13:45
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 11:40 è possibile alimentare i filamenti delle DHT (in questo caso la 300B) in alternata (5V diretti) e mettere il negativo di griglia con relativo catodo a massa ?
Certo che sì. Puoi fare come nello schema che hai postato, oppure banalmente utilizzando un secondario con presa centrale e mettendo a massa quella. L'importante ovviamente è che ciascun tubo abbia un secondario dedicato, e che questo sia collegato a massa soltanto nel punto previsto (attraverso la presa centrale del secondario dedicato oppure il cursore del potenziometro nel tuo schema).
Bene, Grazie Paolo ...

immagino che con lo zero cetrale il collegamento sia questo:
filamenti AC-zeroCentrale-grid_negative.png
In rete dagli schemi che ne sono usciti pare che siamo in pochi ad adottare questo sistema, vedo sempre alimentazioni in continua, eppure, senza nulla togliere ai Coleman @ affini, sembra sia anche la suluzione più bensuonante, se si accetta un poco di Hum, ma al momento non ho diffusori efficienti.

Ps: Per la griglia, meglio un trasformatore separato ? Oppure sono sufficienti avvolgimenti separati ? Stavo pensando a due avvolgimenti per i filamenti, uno per tubo più un avvolgimento per la griglia.

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 14:41
da UnixMan
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 14:24immagino che con lo zero cetrale il collegamento sia questo:
no. In quel caso il potenziometro non ci va (il collegamento è fisso, non puoi regolare il riferimento di massa per minimizzare il ronzio).
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 14:24Ps: Per la griglia, meglio un trasformatore separato ? Oppure sono sufficienti avvolgimenti separati ?
basta e avanza un avvolgimento separato; anche uno solo per entrambi i tubi, basta che separi dopo raddrizzatore e (primo) filtro per permettere la regolazione indipendente del BIAS di ciascun tubo.

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 15:12
da zen-o
UnixMan ha scritto: 21 mar 2022, 14:41
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 14:24immagino che con lo zero cetrale il collegamento sia questo:
no. In quel caso il potenziometro non ci va (il collegamento è fisso, non puoi regolare il riferimento di massa per minimizzare il ronzio).
Quasi figo, un pezzo in meno ... se poi servisse il pot per minimizzare il ronzio ci si mette togliendo lo zero centrale.
UnixMan ha scritto: 21 mar 2022, 14:41
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 14:24Ps: Per la griglia, meglio un trasformatore separato ? Oppure sono sufficienti avvolgimenti separati ?
basta e avanza un avvolgimento separato; anche uno solo per entrambi i tubi, basta che separi dopo raddrizzatore e (primo) filtro per permettere la regolazione indipendente del BIAS di ciascun tubo.
Bene Benissimo ...

Grazie

Ma quanto humma ?
Cioè vedo che non usa "nessuno" questa soluzione (a parte forse il compianto Mau749), o hanno tutti trombe da 200mila dB oppure orecchie da pipistrelli oppure sono io sordo o troppo carico di ottimismo .
Vedremo!

Grazie ancora

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 18:51
da UnixMan
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 15:12 Ma quanto humma ?
cosa? l'alimentazione in AC dei filamenti? Sulle finali, se il cablaggio è fatto bene, ben poco.

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 21 mar 2022, 19:43
da mariovalvola
UnixMan ha scritto: 21 mar 2022, 18:51
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 15:12 Ma quanto humma ?
cosa? l'alimentazione in AC dei filamenti? Sulle finali, se il cablaggio è fatto bene, ben poco.
Dipende anche dai diffusori e dai tubi impiegati
Con 45 e 2A3 più facili le monoplacca per ovvi motivi, di solito, ottieni effettivamente un rumore accettabilissimo.
Con le PX4, poco di più. Con le AD1 e le RE604 ancora di più.
Con la 300B (bisognerebbe vedere quale) inizia a diventare maggiormente percepibile
Le 6B4G sono una guerra
Con le VT25 e le 50, il rumore, è difficile da gestire
845 e 211, lasciamo perdere.
Alimentare con apposito secondario (con o senza presa centrale) è una soluzione percorribile ma devi avere una rete davvero stabile, priva di rumore, con trasformatori pensati bene e privi di gigantismi. I giapponesi, sbagliando, preferiscono pensare alla maggiore universalità e ti avvolgono secondari in grado di fornire troppa corrente ( che ovviamente serve quando raddrizzi la tensione). Se devo alimentarmi una AD1, mi basta 1A. Avere 5A con quei delicatissimi filamenti ad arpa, mi viene l'ansia. A questo punto, o lavori con resistenze in serie per centrare la tensione oppure devi sperimentare altri artifici. A questo punto salvi capra e cavoli con i Coleman. Non sono perfetti ma, alla fine, sono il male minore.
Sto provando anche degli alimentatori assolutamente scorretti dal punto di vista "ideologico". Si tratta di schedine switching cinesi vendute dal sito francese radioelec.
Entri con i 230 e hai in uscita una tensione continua lievemente regolabile con soft start. Propongono schedine per 2A3, AD1, 300B, ecc.
Il rumore è circa 5mV se le usi nude e crude. Se usi uno stupido filtro LC arrivi agevolmente a 0.1mV di rumore residuo sulla tensione DC. A breve, queste schedine, le ascolterò su un ampli per cuffie Stax con 2A3 e trasfo di uscita 1:2. Immagino che su un ferro di uscita normale, il rumore percepibile, sarà ancora più basso.

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 22 mar 2022, 08:38
da zen-o
mariovalvola ha scritto: 21 mar 2022, 19:43
UnixMan ha scritto: 21 mar 2022, 18:51
zen-o ha scritto: 21 mar 2022, 15:12 Ma quanto humma ?
cosa? l'alimentazione in AC dei filamenti? Sulle finali, se il cablaggio è fatto bene, ben poco.
Dipende anche dai diffusori e dai tubi impiegati
Con 45 e 2A3 più facili le monoplacca per ovvi motivi, di solito, ottieni effettivamente un rumore accettabilissimo.
Con le PX4, poco di più. Con le AD1 e le RE604 ancora di più.
Con la 300B (bisognerebbe vedere quale) inizia a diventare maggiormente percepibile
Le 6B4G sono una guerra
Con le VT25 e le 50, il rumore, è difficile da gestire
845 e 211, lasciamo perdere.
Alimentare con apposito secondario (con o senza presa centrale) è una soluzione percorribile ma devi avere una rete davvero stabile, priva di rumore, con trasformatori pensati bene e privi di gigantismi. I giapponesi, sbagliando, preferiscono pensare alla maggiore universalità e ti avvolgono secondari in grado di fornire troppa corrente ( che ovviamente serve quando raddrizzi la tensione). Se devo alimentarmi una AD1, mi basta 1A. Avere 5A con quei delicatissimi filamenti ad arpa, mi viene l'ansia. A questo punto, o lavori con resistenze in serie per centrare la tensione oppure devi sperimentare altri artifici. A questo punto salvi capra e cavoli con i Coleman. Non sono perfetti ma, alla fine, sono il male minore.
Sto provando anche degli alimentatori assolutamente scorretti dal punto di vista "ideologico". Si tratta di schedine switching cinesi vendute dal sito francese radioelec.
Entri con i 230 e hai in uscita una tensione continua lievemente regolabile con soft start. Propongono schedine per 2A3, AD1, 300B, ecc.
Il rumore è circa 5mV se le usi nude e crude. Se usi uno stupido filtro LC arrivi agevolmente a 0.1mV di rumore residuo sulla tensione DC. A breve, queste schedine, le ascolterò su un ampli per cuffie Stax con 2A3 e trasfo di uscita 1:2. Immagino che su un ferro di uscita normale, il rumore percepibile, sarà ancora più basso.
Interessante; la Ad1 assorbe, da datasheet, 0.95A, quindi:
o mi procuro un trasformatore (due avvolgimenti, uno per tubo), da 5 volt 1.5A per ogni avvolgimento dove affinare la tensione con delle resistenze in serie
oppure mi invento qualcosa in CC.
Gluca parla abbastanza bene dell'alimentazione/accensione in corrente.
Le 300B sono delle Genalex PX300B
I coleman in questo momento sono fuori portata, vedremo più avanti.

Re: Sull'alimentazione dei filamenti dei DHT

Inviato: 22 mar 2022, 09:28
da mariovalvola
Se uno vuole fare alla svelta e/o impegnare risorse intonate alla qualità del tubo finale, potrebbe semplicemente usare uno schemino di stabilizzatore con un 3 piedi robusto ( 5A) e mettere un sistema di accensione graduale tipo quello usato da Aloia nel suo PST 200.
Il vero tema è: hai già il trasfo di alimentazione? Se non lo hai ancora, valuta comunque i Coleman. Altrimenti è inutile filosofeggiare.