2A3 ispirato all’Audio Note
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
P.S.: quando avvolgerai, se non crea troppi problemi fai una presa centrale anche sui secondari dei filamenti... ti potrebbero essere utili per il riferimento a massa (o alla tensione che serve).
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Accidenti quanto è difficile ottimizzare spazi e perdite!...
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Comunque, questo è ciò che mi è venuto fuori da un primo calcolo impostando un’induzione di 9000 G e una densità di 2A/mmq in un ferro EI120 con pacco 40x50mm (un lamierino che avrei già). L’altezza sembrerebbe superare la massima consentita ma gli avvolgimenti ad alta corrente dei filamenti da 5v verrebbero avvolti su un’unico strato, quindi, stratificando con mylar da 0,05 e isolando i secondari con carta da 0,2, dovrei stare sotto i 15 mm.
Alcuni diametri “reali” sono stati forzati, come lo 0,18 che mi farebbe più comodo avvolgere se fosse 0,25 (0,28 2L, oltretutto ce l’ho già) e l’1,38 che alla fine sarà 1,25 (1,38 2L) sia per i filamenti della raddrizzatrice che delle finali.
Alcuni diametri “reali” sono stati forzati, come lo 0,18 che mi farebbe più comodo avvolgere se fosse 0,25 (0,28 2L, oltretutto ce l’ho già) e l’1,38 che alla fine sarà 1,25 (1,38 2L) sia per i filamenti della raddrizzatrice che delle finali.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
L'unico modo per aumentare la dinamica se ascolti in un ambiente silenzioso, è ridurre il rumore dell'ampli che, oltretutto sporca pure il resto.enzo. ha scritto:Troppo rudimentale? No, perché! Semplice è bello. Lo dice pure Kondo san nello schema del Neiro Ma i consigli sono sempre bene accetti
Semplice è comodo. Non è sempre bello. Perché non ha usato due secondari per i due tubi in parallelo con due reostati per centrare meglio il minimo rumore? guarda i Coleman
Per il trasformatore di uscita, pensa a un 5K con circa 26/27H di induttanza primaria a 30Hz.
Mario
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
E "Comodo" non è forse sinonimo di "bello" nel linguaggio odierno? Ma se parliamo di trascendentali, anche l'orecchio audiofilo giustamente vuole la sua parte
Bene, ragioniamoci allora. Se ad esempio elevassimo le tensioni dei filamenti delle valvole preamplificatrici (ECC83 e 6CG7) da 6,3 a 9v e stabilizzassimo con un 7806, otterremmo un miglioramento chiaramente udibile dal punto di vista del ronzio? Anche a livello di risultato sonoro? O credi sia più "naturale" il suono dell'alternata pur accettando un po' di ronzio in più, fintanto che esso non diventi realmente fastidioso in ambienti silenziosi? Sulla preferenza tra alternata e continua per i filamenti ricordo vagamente di aver letto dei pareri discordanti. Ma, tranne tre o quattro apparecchi a valvole autocostruiti qualche anno fa, ammetto di avere poca esperienza a riguardo. Quindi, i consigli sono ben accetti.
Per quanto riguarda il Neiro, non so in effetti perché sulle finali vi sia un solo potenziometro. Si tratterà forse di coppie selezionate?
Per il TUU ho previsto di non configurare subito i secondari, in modo da poter scegliere all'ascolto tra 2,5K e 5K di carico.
Bene, ragioniamoci allora. Se ad esempio elevassimo le tensioni dei filamenti delle valvole preamplificatrici (ECC83 e 6CG7) da 6,3 a 9v e stabilizzassimo con un 7806, otterremmo un miglioramento chiaramente udibile dal punto di vista del ronzio? Anche a livello di risultato sonoro? O credi sia più "naturale" il suono dell'alternata pur accettando un po' di ronzio in più, fintanto che esso non diventi realmente fastidioso in ambienti silenziosi? Sulla preferenza tra alternata e continua per i filamenti ricordo vagamente di aver letto dei pareri discordanti. Ma, tranne tre o quattro apparecchi a valvole autocostruiti qualche anno fa, ammetto di avere poca esperienza a riguardo. Quindi, i consigli sono ben accetti.
Per quanto riguarda il Neiro, non so in effetti perché sulle finali vi sia un solo potenziometro. Si tratterà forse di coppie selezionate?
Per il TUU ho previsto di non configurare subito i secondari, in modo da poter scegliere all'ascolto tra 2,5K e 5K di carico.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Fa come credi. Prima, però, ti converrà documentarti.
Se la rete luce fosse stabile e pulita, forse con una 2A3 si potrebbe rischiare l'accensione normale. Ma, di solito, la rete luce odierna è sporca e moolto ballerina.
Non sto invitandoti a utilizzare un omologo di un orrido 7806 per accendere un DHT!!!
la differenza è la stessa che passa tra la cacca e la cioccolata.
Sto suggerendoti un'accensione in corrente!!!
Cerca dove vuoi gli scritti di Rod Coleman sui suoi DHT Regs. Oltretutto, dovrebbero arrivare a plovati le nuove versioni V8. Valuta vantaggi e svantaggi prima di avvolgere il ferro (i ferri) di alimentazione
Con la selezione dei tubi per centratura del rumore, sei riuscito a mettermi di buon umore
Se la rete luce fosse stabile e pulita, forse con una 2A3 si potrebbe rischiare l'accensione normale. Ma, di solito, la rete luce odierna è sporca e moolto ballerina.
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Mario
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Accendendo la 2a3 in alternata e ottimizzando col potenziometro il ronzio a volume zero è chiaramente udibile (con diffusori nella media). Poi alzando il volume il ronzio viene superato dal suono e non si avverte più, ma c’è.
Dei Coleman parlano tutti come della soluzione finale. Io li valuterei.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Comunque, seriamente, sentiti libero di sperimentare quello che più ti aggrada.
Tieniti sui 50mA 250Vak
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Mario
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Ho cercato quello che mi avete consigliato e ho letto di alcune esperienze sui regolatori di Coleman anche qui sul forum. Credo che in un’ottica di eccellenza tecnica e sonora valga certamente la pena di sperimentarli. Non penso tuttavia che lo farei in questo progetto, in quanto richiedono parecchia complicazione in più a livello circuitale, di alimentazione (necessità/convenienza di un trasformatore dedicato per i filamenti), di energia dissipata, di spazio… Insomma, Mario, mi devi dare dei consigli un po’ più semplici in questo progetto che vorrebbe essere poco più che didattico, altrimenti inizio a pensare troppo in grande...
A proposito di ronzii, quelli fisici provenienti dal TA sono anche elettronici e finiscono nei diffusori? Se si impregna o inscatola il TA questi ronzii potrebbero diminuire udibilmente? Ciò varrebbe per tutti i ferri, inclusi i TU per single ended e l’induttanza di filtro sull’anodica?
Per quanto riguarda l’anodica, vorrei poter spremere qualcosina in più dai tubi se mi servisse, dato che il driver in una certa misura me lo consentirebbe. Se alla fine scegliessi di far lavorare le finali sui 18w con un carico da 2,5k, cosa converrebbe fare, tendere ad aumentare la corrente o la tensione rispetto ai punti di lavoro canonici?
A proposito di ronzii, quelli fisici provenienti dal TA sono anche elettronici e finiscono nei diffusori? Se si impregna o inscatola il TA questi ronzii potrebbero diminuire udibilmente? Ciò varrebbe per tutti i ferri, inclusi i TU per single ended e l’induttanza di filtro sull’anodica?
Per quanto riguarda l’anodica, vorrei poter spremere qualcosina in più dai tubi se mi servisse, dato che il driver in una certa misura me lo consentirebbe. Se alla fine scegliessi di far lavorare le finali sui 18w con un carico da 2,5k, cosa converrebbe fare, tendere ad aumentare la corrente o la tensione rispetto ai punti di lavoro canonici?
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
No, sono due cose diverse.enzo. ha scritto:A proposito di ronzii, quelli fisici provenienti dal TA sono anche elettronici e finiscono nei diffusori?
Se ben dimensionati e realizzati i "ferri" non dovrebbero produrre alcun ronzio/rumore percepibile, senza bisogno di impregnanti o altro. Se "ronzano" in modo udibile, affogarli nella cera (o resina) non è che un palliativo: il problema è altrove, e va risolto all'origine.enzo. ha scritto:Se si impregna o inscatola il TA questi ronzii potrebbero diminuire udibilmente?
In generale la causa di un ronzio eccessivo (udibile) è da imputarsi ad una eccessiva induzione (o addirittura saturazione) del nucleo. Questo può essere causato da un dimensionamento errato (nucleo troppo piccolo...) oppure, non di rado, nei TA può essere causato dalla presenza di una componente DC sulla linea elettrica(*) che causa la saturazione del nucleo.
Per prevenire questo problema, anche nei TA potrebbe essere opportuno prevedere un piccolo "gap" (traferro), come se si trattasse di un TU per SE.
(*) la componente DC sulla rete elettrica si forma a causa degli effetti di "raddrizzamento" (cioè, delle componenti di ordine pari della distorsione armonica) causati da carichi non lineari presenti sulla linea.
enzo. ha scritto:Per quanto riguarda l’anodica, vorrei poter spremere qualcosina in più dai tubi
"spremere" un tubo per ottenere un po' di potenza in più non serve a nulla, se non ad accorciare la vita utile del tubo e -non di rado- a peggiorare la qualità del suono...
La percezione umana dell'intensità sonora è logaritmica. La minima differenza di intensità percepibile (quanto meno, percepibile come tale, cioè come differenza di "volume") corrisponde ad una differenza di potenza di 3dB, cioè ad un raddoppio (o dimezzamento) della potenza!
Un tubo "spremuto" al limite non comporta nessuna differenza di "volume" percepibile rispetto allo stesso tubo fatto lavorare in un punto di lavoro più tranquillo.
In altre parole, il massimo "volume" (intensità sonora percepita) che puoi ottenere (con dato tipo di diffusori in un dato ambiente di ascolto) è determinato a priori dalla scelta del tubo. Le modeste variazioni della max potenza di uscita che puoi ottenere cambiando carichi e punti di lavoro sono del tutto irrilevanti da un punto di vista pratico.
Perfino mettere due tubi in parallelo, che comporta un aumento di potenza significativo, ma sempre leggermente inferiore ai 3dB (raddoppio della potenza), produce una differenza di "volume" percepito insignificante, impercettibile o quasi.
Perciò, se vuoi un consiglio, ignora il dato relativo alla potenza di uscita e dimensiona lo stadio di uscita (retta di carico e punto di lavoro) alla ricerca di un comportamento ottimale.
Cerca di minimizzare distorsione ed impedenza di uscita. Cosa che in generale (con i triodi) si traduce nello scegliere una retta di carico quanto più "orizzontale" possibile, cioè un carico anodico più alto possibile, compatibilmente con le caratteristiche del tubo impiegato. Sempre avendo cura di evitare di "stressare" inutilmente il tubo portandolo a lavorare troppo vicino ai suoi limiti di tensione, corrente o potenza dissipata. Una buona norma è cercare di mantenere tutti e tre i valori (Va, Ia e Pa) entro il 75% di quelli max tollerabili dal tubo.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Ok, Paolo. Rivedrò la tensione sul primo secondario del TA, facendola scendere da 270 a 250v, per tenere le tensioni dell'anodica più vicino possibile al punto di lavoro consigliato di 250v 50-60 mA. Del resto, anche il TA del Neiro è specificato per quella tensione.
Per quanto riguarda il dimensionamento del TA, vi sarei grato se deste un'occhiata ai dati impostati nel programma di Ivo. Vi sembra che possano andar bene o cambiereste qualcosa?
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
se devi fare un alimentatore stereo, mi pare che manchi un filamento 2A3
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Piergiorgio
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Sì, cioè... no perché avendo poche caselle nel programma ho considerato anche i due secondari per i filamenti delle 2A3 (2 x 2,5v 2,5A) in un'unico secondario da 5v 2,5A, le cui spire andranno suddivise fisicamente durante la costruzione. Nel nostro caso 7 + 7 del Sec4 (che suddividere 13 non è possibile!).
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Visto che stiamo ancora parlando di ferri, definiamo anche l'induttanza.
In questi monotriodi con la 5U4G (Audio Note, Sun Audio...) viene usato un induttore da 3-5 Hr. Avreste un progetto di induttanza di questo valore che tenga i 200 mA o un programma che mi aiuti a calcolarla?
Se lo ritenete valido, qui ci sarebbe già qualcosa: http://www.turneraudio.com.au/audiofilterchokes.html
Se non ho capito male, per un'induttanza del valore richiesto si potrebbe usare lamierino EI 75, nucleo 25 x 25, avvolgendo sul rocchetto ca 1900 spire (23 strati da 80 spire) di filo del diametro di 0,35 (0,42 con isolante) e usando infine un traferro da 0,15-0,17 mm. La resistenza dell'avvolgimento sarebbe di ca 46 ohm.
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Se non ho capito male, per un'induttanza del valore richiesto si potrebbe usare lamierino EI 75, nucleo 25 x 25, avvolgendo sul rocchetto ca 1900 spire (23 strati da 80 spire) di filo del diametro di 0,35 (0,42 con isolante) e usando infine un traferro da 0,15-0,17 mm. La resistenza dell'avvolgimento sarebbe di ca 46 ohm.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Ora, ammetto che i dati di progetto e quelli costruttivi risultano un po' troppo sparpagliati. Però, una volta realizzati i prototipi e constatato che tutto funziona correttamente, potremmo anche ordinarli in un'unico post.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Ragiona bene sulle capacità, dopo la raddrizzatrice e non farti rovinare dalle mode dell'epoca. Guarda bene i data-sheet e pensa alle resistenze di protezione della raddrizzatrice. D'accordo devi considerare la risonanza delle celle LC ma lo schema originale mi pare francamente estremo (per essere educati). Lavorare in sicurezza (per la raddrizzatrice), ovviamente potrebbe impattare sulla tensione del secondario HT
Mario
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
OPT-DA, sempre nello stesso pacchetto postato in precedenza. Progettala come un trasformatore 1:1 con 1/4 di induttanza desiderata..enzo. ha scritto:Visto che stiamo ancora parlando di ferri, definiamo anche l'induttanza.
In questi monotriodi con la 5U4G (Audio Note, Sun Audio...) viene usato un induttore da 3-5 Hr. Avreste un progetto di induttanza di questo valore che tenga i 200 mA o un programma che mi aiuti a calcolarla?
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
personalmente suggerirei di "sdoppiare" l'alimentazione... quindi anziché un induttore da 200mA, ne metterei 2 da 100 (uno per canale). Ovviamente poi devi raddoppiare anche il numero di cap di filtro a valle.enzo. ha scritto:Visto che stiamo ancora parlando di ferri, definiamo anche l'induttanza.
Ciao, Paolo.
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
Cercherò di capire come funziona anche l'altro programma di Ivo e di fargli calcolare l'induttanza. Vediamo se riesco almeno ad arrivare alla definizione dei dati costruttivi di tutti i ferri per avvolgermeli. Ci vorrà certamente un po' di tempo per ordinare il materiale e terminare gli avvolgimenti ma sono ottimista. Almeno per la parte costruttiva dell'ampli.
Sulla progettazione, invece, non so se riuscirei a calcolarmi un alimentatore ad hoc per questo amplificatore. Attualmente potrei autocostruirmi qualcosa a partire da un progetto dato, o al limite fare piccoli adattamenti circuitali, ma non credo, per questioni di tempo ed energie, che potrei mettermi a studiare il funzionamento degli alimentatori e sperimentare la soluzione più conveniente. L'idea era quella di riprendere semplicemente lo schema del Neiro senza troppe variazioni.
Capisco anche la perplessità di Mario nel vedere la capacità di filtraggio di 100 uf posta dopo la raddrizzatrice rispetto ai 40 massi consigliati, ma mi "consolo" sapendo che c'è chi ha fatto molto peggio: https://vdocuments.mx/cary-audio-design ... matic.html . Magra consolazione, si dirà. Eppure, tra parentesi, quel Cary ce l'ha mio cognato da trent'anni e ha dovuto sostituire qualche anno fa le finali prima che le raddrizzatrici. Misteri dell'elettronica
Sulla progettazione, invece, non so se riuscirei a calcolarmi un alimentatore ad hoc per questo amplificatore. Attualmente potrei autocostruirmi qualcosa a partire da un progetto dato, o al limite fare piccoli adattamenti circuitali, ma non credo, per questioni di tempo ed energie, che potrei mettermi a studiare il funzionamento degli alimentatori e sperimentare la soluzione più conveniente. L'idea era quella di riprendere semplicemente lo schema del Neiro senza troppe variazioni.
Capisco anche la perplessità di Mario nel vedere la capacità di filtraggio di 100 uf posta dopo la raddrizzatrice rispetto ai 40 massi consigliati, ma mi "consolo" sapendo che c'è chi ha fatto molto peggio: https://vdocuments.mx/cary-audio-design ... matic.html . Magra consolazione, si dirà. Eppure, tra parentesi, quel Cary ce l'ha mio cognato da trent'anni e ha dovuto sostituire qualche anno fa le finali prima che le raddrizzatrici. Misteri dell'elettronica
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Re: 2A3 ispirato all’Audio Note
http://www.duncanamps.com/psud2/download.htmlenzo. ha scritto: Sulla progettazione, invece, non so se riuscirei a calcolarmi un alimentatore ad hoc per questo amplificatore. Attualmente potrei autocostruirmi qualcosa a partire da un progetto dato, o al limite fare piccoli adattamenti circuitali, ma non credo, per questioni di tempo ed energie, che potrei mettermi a studiare il funzionamento degli alimentatori e sperimentare la soluzione più conveniente. n:
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