CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Discussioni relative alla componentistica ed accessoristica per autocostruzione audio. Dove trovare materie prime a buon prezzo. Come impiegare i componenti al meglio.
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nullo
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da nullo »

plovati ha scritto: Si ma non sono lo stesso per i TQWT.. e i cavi da soli fanno poco.
Scusa Plo, ma valeva la pena di rimarcarlo? ... in un contesto devastato, inutile pennellare delicatamente.

In un contesto pressoché a posto, quei ritocchi diventano sostanziali! Devi dare modo a quei parametri di lasciarsi cogliere, basta un sussurro e ciò di cui si parla, sparisce... crei il silenzio adeguato e ti godi cose mai sentite.

Se invece si parla di botte sulla pancia è diverso.
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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mau749
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da mau749 »

plovati ha scritto: Si ma non sono lo stesso per i TQWT.. e i cavi da soli fanno poco.
Ricordi le differenze tra cassa chiusa e tqwt sperimentata in diverse occasioni all'ultimo Bottom Audio specie in relazione alla resa dei bassi prolungati oppure transienti?
Questa la ragione della mia domanda, comunque la tua risposta è stata chiara.
Vero e le prove di Rimini ne sono stata un'ulteriore conferma.

E' altrettanto vero però che in genere i TQWT (certi TQWT) tendono ad essere un po' "monocordi" in basso ma, sto ascoltando quel CD di Antonio Sanchez che abbiamo sentito al Bottom, ti confermo a mia volta la "sensazione" di assenza (o riduzione) di code anche per le percussioni, quelle centrate grossomodo sui 100 Hz per intenderci, e, come dice Roberto, in verità l'effetto "sembra" più marcato all'aumentare del livello.

Ciao
Maurizio
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UnixMan
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da UnixMan »

Occhio che i cavi con conduttori di diametro complessivo ridotto tendono ad andare daccordo con ampli "ad alto DF" (specie se con un mucchio di NFB) ma molto meno con quelli che hanno impedenze di uscita elevate (come tipicamente i valvolari senza NFB).

Per quanto riguarda i timori di Roberto (difficili da giustificare stante la risibile entità delle forze in gioco nel contesto delle ns. applicazioni, ma questo è un altro discorso), una soluzione semplice ed efficace è quella di tenere i due conduttori paralleli e distanziati quanto più possibile (anche una 10ina di cm), ad esempio costruendo una sorta di "scaletta" con dei distanziatori isolanti (plastica, legno, ...).

La geometria migliore in assoluto IMHO resta però quella utilizzata dai migliori cavi in commercio (quali e.g. le versioni "top" di Cardas e Straightwire). Una sequenza di conduttori alternati e spaziati { (+)o(-)o(+)o(-)o ecc... } avvolta intorno ad un supporto cilindrico centrale. Tra le tante eccellenti caratteristiche, questa geometria tende ad annullare le forze elettromeccaniche tra i conduttori. Inoltre offre bassa induttanza, capacità contenuta e permette di raggiungere diametri complessivi cospicui (quindi bassa resistenza) utilizzando singoli conduttori di diametri contenuti (quindi evitando di incorrere nell'effetto pelle). Insomma è il classico uovo di Colombo.

Sfortunatamente, realizzare in casa cavi con questa geometria è una impresa a dir poco ardua, come sa bene un nostro forumer che è riuscito a realizzare una coppia di cavi di segnale fatti in questo modo.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da Marcoiuri »

Se posso esprimere la mia modestissima opinione (da autocostruttore non audiofilo che non ha un minimo di orecchio) io sarei d'accordo con gizmo (nel caso non possa eprimerla allora sono d'accordo con gli altri :grin: ).
Nel mio piccolissimo impianto le casse sono collegate all'amplificatore da cavi elettrici (tipo quelli per i cablaggi) che non sono affatto schermati se non da uno strato di gomma, eppure io non sento differenze se ascolto la stessa canzone nell'impianto di mio padre dove un buon amplificatore Pioneer, cha passa attraverso un altrettanto buon equalizzatore sempre Pioneer, manda il suono in dei cavi schermati che passano dentro una specie di battiscopa isolante e finiscono in delle Scott 188T e in due Cat(di minore qualità).
Questa è la mia modestissima opinione da profano. :smile:
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UnixMan
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da UnixMan »

Scusa ma... che razza di discorsi fai? confronti le pere con le mele? :o :shake:

I confronti li devi fare a parità di condizioni, quindi per cominciare quantomeno... sullo stesso impianto! Che poi deve essere di qualità adeguata, adeguatamente messo a punto ed accuratamente disposto in ambiente (che a sua volta deve essere adeguatamente curato e trattato). Altrimenti ci sono tali e tanti altri problemi da "coprire" qualsiasi altra differenza.

Posso sbagliarmi ma, ad occhio e croce, da come li hai descritti (cavi nel battiscopa?! e magari diffusori piazzati a casaccio a ridosso di una parete e/o su uno scaffale? :x ) nessuno dei due impianti di cui parli sembra essere neanche lontanamente adeguato.

Se vuoi cominciare a parlare di audio di qualità temo che tu abbia un mucchio di lavoro da fare (ed anche di soldi da spendere, purtroppo... ). Parli di buon amplificatore... Pioneer? e di mezzo ci metti pure un equalizzatore!? :o :puke: Non ci siamo proprio... :shake:
Ciao, Paolo.

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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da Marcoiuri »

All'inizio del mio intervento ho detto che io non ho affato orecchio.
Come "battiscopa" intendevo quella copertura che si mette sopra i fili quando passano vicino alla base del muro, sai per non farli vedere scoperti.
Le casse sono al "piano terra" e sono messe agli antipodi della stanza rivolte verso il centro.
Comunque visto che non posso esprimere la mia opinione sono d'accordo con voi (forse così siete più felici).
Ultima modifica di Marcoiuri il 27 dic 2010, 19:30, modificato 1 volta in totale.
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plovati
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da plovati »

Perdona l'irruenza di Unixman, hai tutto il diritto di esprimere le tue opinioni. Se riesci a contestualizzare, meglio.
Nel caso in oggetto, dei cavi all'olio, la differenza tra un cavo e l'altro (con e senza olio, solid core o multifilare) e' stata apprezzata dai partecipanti alla prova svolta al Bottom Audio. Occasioni come questa di incontro dal vivo sono insotituibili, per rendersi conto di certi fenomeni. Non a spiegarli, sia chiaro, ma almeno per condividere il dato esperienziale di partenza. In quell'occasione é stato usato un impianto replicabile in maniera ragionevolmente facile ed economica.
_________
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da UnixMan »

Marcoiuri ha scritto:Comunque visto che non posso esprimere la mia opinione sono d'accordo con voi (forse così siete più felici).
Non mi pare che alcuno ti abbia impedito di esprimerla.

Ma se non hai fatto prove adeguate, che giudizi vuoi dare? Una opinione così non è una opinione, è solo un pregiudizio. Che non è di alcuna utilità per nessuno. Anzi, suona come una offesa.

Anche se nessuno sa spiegarsi come e perché, qui tutti (o quasi) hanno avuto esperienze dirette di come e quanto un cavo possa influire sul suono di un impianto di una certa qualità adeguatamente messo a punto. Personalmente ho anche fatto alcuni (sia pur rudimentali) test in doppio cieco per assicurarmi che non si trattasse di pura suggestione, ed i risultati non ammettevano il benché minimo dubbio. Come la mettiamo?

devo supporre di essermelo sognato solo perché tu, senza aver fatto alcuna vera prova, vieni a dirmi che secondo te non è così?

Se non distingui neanche il suono di due impianti completamente diversi (e magari installati in stanze diverse), come fai a pretendere di poter distinguere un cavo da un altro???
Ciao, Paolo.

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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da mau749 »

No,... non siamo più felici se qualcuno non esprime la propria opinione, tutt'altro...!... è un sacrosanto ed imprescindibile diritto di ciascuno di noi in un contesto civile come questo forum.

Il fatto è che spesso molti di noi dimenticano di avere alle spalle un po' d'esperienza e questo ci induce a dare per scontate molte cose che, specialmente per chi è all'inizio, poi così tanto scontate non sono.

Che "anche" i cavi suonino, a parere di molti di noi e non solo, mi pare essere un fatto assodato ma la valutazione delle differenze richiede un minimo indispensabile background.

Innanzitutto la "cultura" dell'ascolto intendendo per questa la capacità istintiva di valutare tutta una serie di parametri, che possono essere una voce o uno strumento o la disposizione nello spazio virtuale d'ascolto o qualunque altro particolare il più delle volte "nascosto" ad un ascolto superficiale.

Sono questi parametri, nota bene, assolutamente individuali e personali, che consentono di sentire eventuali differenze e/o di fare valutazioni di merito.

In secondo luogo l'impianto deve ovviamente avere un "minimo" di qualità altrimenti qualunque prova non potrà mai dare alcun risultato.

Come dice giustamente Piergiorgio (Plovati) in occasione del Bottom a Rimini le prove sono state condotte con "un impianto replicabile in maniera ragionevolmente facile ed economica" e già le differenze erano piuttosto evidenti per tutti i presenti: all'aumentare della qualità del sistema aumenta la facilità di percezione delle differenze.

Infine era "dato per scontato" che le prove dovessero essere effettuate nello stesso sistema di riproduzione e non in sistemi diversi.

Prova a costruirti uno dei cavi citati in questo thread, senza arrivare al limite dell'olio o del talco ma anche solo la semplice treccina di solid core ricavato dal doppino telefonico, metti su un brano che conosci bene ascoltando con attenzione per primo il tuo sistema attuale e poi cambia solamente i cavi e riascolta il tutto con la stessa attenzione, vedrai che anche tu qualcosa di diverso lo sentirai.

Ciao
Maurizio
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da Marcoiuri »

Si avete ragione.
Scusatemi per il comportamento polemico, solo che mi ha fatto innervosire il fatto che è stato offeso l'impianto migliore che abbiamo in casa creato in tanti anni un pezzo alla volta (e poi è da quando sono nato che sento la musica proveniente da quell'impianto e mi ci sono affezionato).
Comunque amici come prima? :handshake:
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da mau749 »

Comprendo perfettamente l'affezione per un impianto che conosci bene ma renditi conto che forse in giro si trova anche qualcosa di meglio di un ampli Pioneer e dei diffusori Scott.

Questa è la conferma di quanto dicevo nel post precedente: noi troppo spesso diamo per scontate tante cose, forse troppe, per un appassionato alle prime armi e senza molta pratica d'ascolto.

Se vuoi proseguire su questa strada ti consiglio di allargare un po' i tuoi orizzonti e cercar di capire fino in fondo di cosa discutiamo qui.

Ciao

P.S.
Marcoiuri ha scritto: ............
Comunque amici come prima? :handshake:
Ci mancherebbe altro,... certo che si...! :wink:
Maurizio
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Re: CAVI ALL'OLIO D'OLIVA

Messaggio da UnixMan »

Marcoiuri ha scritto:Scusatemi per il comportamento polemico, solo che mi ha fatto innervosire il fatto che è stato offeso l'impianto migliore che abbiamo in casa creato in tanti anni un pezzo alla volta (e poi è da quando sono nato che sento la musica proveniente da quell'impianto e mi ci sono affezionato).
per quello sono io a dovermi scusare. Ovviamente non era mia intenzione offenderti. Mi sono espresso in modo inappropriato, dando oltretutto per scontato che tu conoscessi l'evoluzione dei sistemi audio domestici (di alta qualità) negli ultimi 30 - 40 anni.

Il fatto è che in questo campo dagli anni '70 - '80 ad oggi molte cose sono cambiate. All'epoca alcuni "parametri", oggi considerati fondamentali dagli audiofili, erano per lo più sottovalutati se non completamente ignorati. Ad esempio nessuno o quasi si preoccupava della cosiddetta "immagine", cioè della corretta ricostruzione tridimensionale della scena virtuale. Che è importante non solo di per se stessa (in quanto per molti ascoltatori costituisce un contributo sostanziale se non fondamentale per il realismo della riproduzione e/o per il coinvolgimento emotivo nell'ascolto), ma anche perché è un indicatore estremamente sensibile (e facilmente valutabile) della qualità complessiva del sistema di riproduzione, della sua corretta disposizione in ambiente, dei problemi acustici di quest'ultimo, ecc. Un sistema moderno richiede non solo "componenti" adeguati (e solo pochi dei prodotti di quell'epoca soddisfano le caratteristiche richieste oggi), ma anche una cura letteralmente maniacale della "messa a punto" dell'impianto nel suo insieme (ed in modo particolare dell'acustica ambientale e del posizionamento dei diffusori in ambiente, cosa ancora oggi tipicamente ignorata o ampiamente sottovalutata dai non audiofili... e talvolta perfino da alcuni di essi).

Gli equalizzatori poi, diffusissimi in quell'epoca, in seguito sono stati assolutamente banditi (insieme anche ai più semplici controlli di tono ed al "loudness", immancabile all'epoca) in quanto ci si è accorti che ogni intervento sul segnale, ogni filtraggio, ogni elemento in più causa pressoché inevitabilmente una degradazione della qualità del segnale. Da un paradigma "massimalista" tipico del periodo compreso tra la fine degli anni '70 e la prima metà degli anni '80, si è passati al minimalismo più assoluto (talvolta perfino esagerato) degli ultimi due decenni. Insomma, è proprio cambiato il mondo. :)

In un tipico impianto di 30 anni fa o giù di li, verosimilmente posizionato ed inserito in ambiente in maniera a dir poco approssimativa (se non del tutto inappropriata) come usava allora, senza adeguati interventi sull'acustica ambientale, ecc, effetti importanti ma "delicati" come quelli dovuti ai cavi ben difficilmente li puoi sentire. Specie se come dici non sei un audiofilo e quindi non hai l'abitudine ad un ascolto attento (ed il necessario "addestramento" ed allenamento, perché alla fine solo di quello si tratta).
Marcoiuri ha scritto:Comunque amici come prima? :handshake:
ci mancherebbe... :)
Ciao, Paolo.

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