Le misure significative (in attesa che PG sintetizzi qualche risposta all' impulso ideale ad uso audio
):
Modulo e fase del DF versus frequenza (da solo cambia il suono in modo enorme, a parità di circuito)
THD statica (cambia suono almeno se essa supera circa lo 0,1% )
THD dinamica (come sopra)
IMD statica e dinamica ( come sopra)
Risposta in frequenza su carico reattivo.
Originally posted by mauropenasa - 09/02/2007 : 19:20:32
Non ho idea di quale sia una risposta all'impulso ideale. Per qual che ho avuto modo di vedere io, con impianti di assoluto livello base (hi-fun), c'è una solo correlazione macroscopica tra qualità audio percepita e risposta impulsiva di un amplificatore: non deve mai clippare in maniera drastica. La saturazione della capacità dinamica dell'amplificatore deve avvenire dolcemente, gradualmente. Un eventuale recupero da sovraccarico (overload recovery) deve avvenire istantaneamente.
Crowhurst ha descritto molto bene questi aspetti in diversi suoi lavori, alcuni disponibili nella sezione biblioteca
Le misure di THD non servono a niente, una volta che a 1W hai 1% di THD e 0,3% di THD pesata in una della varie forme di pesatura di THD proposte, e l'ampli non clippa, puoi spingerti al 10% di THD a 98dB SPL e al 30% a 120dB SPL (mai raggiunti da me) e non si hanno percezioni di scarsa qualità, a patto che la distorsione anche ad alti livelli non deve contenere armoniche di ordine elevato.
EDIT: grazie al link segnalato da Mauro:
http://ccrma-www.stanford.edu/~jmccarty/formant.htm si può apprezzare il decadimento armonico naturale degli strumenti classici. Con qualche ora di righello e calcolatrice, mi pare che un decadimento armonico del tipo 1, 1/2, 1/6 sia tale da rispettare il timbro dello strumento.
La IMD a due toni anche lei serve a poco. Stadi driver o preampli con IMD di diversi punti percentuali che pilotano un ampli 'ideale' vanno spesso meglio di circuiti a distorsione bassissima.
La risposta in frequenza deve essere proporzionata, una -3dB 50Hz- 15KHz va bene altrettanto che una 20Hz-20KHz a -1dB. Dà qualche indicazione sul tipo di suono, ma non sulla sua qualità complessiva.
Il DF, una volta che è sufficiente non è un problema. Con i triodi anche un DF di 2 dà un ottimo suono, con lo stato solido sopra i 30 o 40.
La presenza di reazione o meno fa differenza, ma credo sia collegato al primo punto. Nessuno stadio dell'ampli deve mai clippare e se lo fa lo deve fare dolcemente e con un recupero istantaneo. Nei circuiti reazionati spesso accade il contrario.
Aggiungerei:
La risposta all'onda quadra è abbastanza indicativa, nel senso che è necessario che su carico reale non ci siano evidenti inneschi di oscillazione o ringing a tutti i possibili valori di picco e di frequenza dell'onda quadra. In ST usavano spesso una onda a dente di sega che permetteva meglio di diagnosticare vari problemi (c'è una interessante Application Note SGS al riguardo).
Le misure in continua (polarizzazione DC) sono molto indicative.
Spesso molti le saltano a piè pari, salvo poi ad esempio discettare dell'influenza del suono di un particolare condensatore in carta e olio che disperde talmente da sballare tutta la polarizzazione.
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Piergiorgio