Maestro Aloia indicava il confronto diretto fra una voce live dietro una tenda e la medesima riprodotta da un diffusore, come un metodo estremamente efficace nella messa a punto della timbrica di un diffusore.
Qualcuno ha fatto queste prove?
Le difficoltà che vedo sono:
a) presupponendo che le elettroniche non incidano sulla timbrica(almeno quello), che tipo di microfono usare? Ho un microfono di misura Behringer (ECM8000): può andare?
b) come inpedire che quando la voce passa attraverso la catena audio, l' ascoltatore percepisca contemporaneamente anche il campo diretto? Voce in un altra stanza ( ma cambia l' acustica del locale)? Che altro?
Commenti?
Mauro
La prova della tenda
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avevo letto anch'io questa cosa... avevo letto che chiudeva in uno sgabuzzino il malcapitato. Beh, nel mio caso la malcapitata è stata la mia convivente, che si è gentilmente sottoposta alla prova.
Ho usato un behringer, messo in un'altra stanza, e confrontando la voce "diretta" e riprodotta. Non ho potuto prolungare la prova per molto tempo per ovvi motivi, poi perché non sono sicuro di come gestire le numerose variabili in gioco (come hai citato te, fatta così l'acustica del secondo locale incide, forse si dovrebbe provare in una vecchia cabina telefonica? o forse basterebbe una stanza parecchio smorzata)
non sono riuscito a trarre molte conclusioni però.. però un'idea delle corrispondenze di timbro la si riusciva a fare (ad esempio, in quella riprodotta la voce sembrava leggermente più "grande") forse aiuterebbe avere un'equalizzatore per fare quelche variazione in tempo reale. La cosa strana che mi ha incuriosito (e per questpo vorrei riprovare) è che la voce riprodotta era più intellegibile di quella diretta... non sono riuscito a spiegarmelo... qualche idea? comunque una cosa da provare
Antonello
Ho usato un behringer, messo in un'altra stanza, e confrontando la voce "diretta" e riprodotta. Non ho potuto prolungare la prova per molto tempo per ovvi motivi, poi perché non sono sicuro di come gestire le numerose variabili in gioco (come hai citato te, fatta così l'acustica del secondo locale incide, forse si dovrebbe provare in una vecchia cabina telefonica? o forse basterebbe una stanza parecchio smorzata)
non sono riuscito a trarre molte conclusioni però.. però un'idea delle corrispondenze di timbro la si riusciva a fare (ad esempio, in quella riprodotta la voce sembrava leggermente più "grande") forse aiuterebbe avere un'equalizzatore per fare quelche variazione in tempo reale. La cosa strana che mi ha incuriosito (e per questpo vorrei riprovare) è che la voce riprodotta era più intellegibile di quella diretta... non sono riuscito a spiegarmelo... qualche idea? comunque una cosa da provare
Antonello
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Grazie.avevo letto anch'io questa cosa...
Riuscivi sempre a distinguere se era una voce amplificata o diretta, o qualche incertezza c'era? Soprattutto la prima prova, ascoltando la ìvoce elettronica' (magari ad occhi chiusi) hai avuto per un attimo l' impressione che fosse veramente la tua compagna a parlare?
Ciao Mauro
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beh, all'inizio una certa impressione c'era.. poi però notate le particolarità e le differenze mi sono concentrato più su quelle.
devo sire che soprattutto la cosa che dava più impressione di realismo era la medioalta; la gamma mediobassa tendeva a dare un pò più di corpo alla voce. La cosa mi da da pensare, avevo usato un piccolo fullrange con tweeter, il che mi fa pensare che la colpa sia della cassa.
comunue ho intenzione di ripetere la prova non appena sono arrivato ad un punto fermo con le casse, la consorte ha già promesso la sua disponibilità (in cambio di un nuovo paio di scarpe, ovviamente...)
Antonello
devo sire che soprattutto la cosa che dava più impressione di realismo era la medioalta; la gamma mediobassa tendeva a dare un pò più di corpo alla voce. La cosa mi da da pensare, avevo usato un piccolo fullrange con tweeter, il che mi fa pensare che la colpa sia della cassa.
comunue ho intenzione di ripetere la prova non appena sono arrivato ad un punto fermo con le casse, la consorte ha già promesso la sua disponibilità (in cambio di un nuovo paio di scarpe, ovviamente...)
Antonello
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