Potenziometri che durano
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... e si è rotto anche il terzo potenziometro.. e poi dicono che le valvole durano poco!
Non ho ancora trovato un potenziometro ragionevolmente accurato come bilanciamento tra i due canali (diciamo + - 2dB) che non dia falsi contatti o schatch dopo due-tre anni.
Questo era un Alpha, ma ne ho provati diversi. In casa Alps, la serie verde in effetti dura ma è difficile e scomoda da saldare.
Qualcuno potrebbe consigliarmi per esperienza diretta un potenziometro doppio logaritmico per uso audio che non dia problemi per un lungo tempo di utilizzo in ambienti anche polverosi e che costi una cifra ragionevole (diciamo 5-8 euro)?
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Piergiorgio
Non ho ancora trovato un potenziometro ragionevolmente accurato come bilanciamento tra i due canali (diciamo + - 2dB) che non dia falsi contatti o schatch dopo due-tre anni.
Questo era un Alpha, ma ne ho provati diversi. In casa Alps, la serie verde in effetti dura ma è difficile e scomoda da saldare.
Qualcuno potrebbe consigliarmi per esperienza diretta un potenziometro doppio logaritmico per uso audio che non dia problemi per un lungo tempo di utilizzo in ambienti anche polverosi e che costi una cifra ragionevole (diciamo 5-8 euro)?
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Piergiorgio
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Piergiorgio
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ciao Piergiorgio,
io compro sempre questo RS: 249-9288
costa poco ed è buono, buona la precisione fra le due sezioni, tuttavia l'ultimo che ho preso presentava una sensibile differenza.
Oppure devi orientarti verso la plastica conduttiva (costosi, però).
Anch'io ho avuto esperienze negative con gli alpha (simili alle tue). Con gli alps, no problem.
Giovanni De Filippo
MEMENTO AVDERE SEMPER
io compro sempre questo RS: 249-9288
costa poco ed è buono, buona la precisione fra le due sezioni, tuttavia l'ultimo che ho preso presentava una sensibile differenza.
Oppure devi orientarti verso la plastica conduttiva (costosi, però).
Anch'io ho avuto esperienze negative con gli alpha (simili alle tue). Con gli alps, no problem.
Giovanni De Filippo
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Già pero' gli ALPS neri che avrei anche trovato a 30 euro mi sembrano esagerati. I blu ancora troppo cari, i verdi veramente scomodi da usare.
Allora, 5 euro per un potenziometro vecchio stile con gli occhielli a saldare e buona affidabilità non ci stiamo?
Sugli ampli di grande serie giapponesi (Technics, Sansui etc) usano dei potenziometri da 2 soldi che pero' non danno mai problemi ma non si trovano proprio disponibili sul mercato normale. In discarica ormai non trovo più ampli da cannibalizzare... che fare?
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Piergiorgio
Allora, 5 euro per un potenziometro vecchio stile con gli occhielli a saldare e buona affidabilità non ci stiamo?
Sugli ampli di grande serie giapponesi (Technics, Sansui etc) usano dei potenziometri da 2 soldi che pero' non danno mai problemi ma non si trovano proprio disponibili sul mercato normale. In discarica ormai non trovo più ampli da cannibalizzare... che fare?
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Piergiorgio
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Piergiorgio
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Sei un poco ottimista sulla qualità dei potenziometri degli ampli giapponesi. Mi ricordo un vecchio pioneer. Devastante. Dopo un'accurata pulizia le cose sono andate a posto.
I vecchi potenziometri, vanno bene ma rimane il problema dell'uguaglianza delle sezioni.
D'accordo lo spirito Hi-fun ma c'è sempre un limite. (ricordati la barzelletta di quello che andava con il pitale a cercare signore dedite al mestiere più antico)
Mario Straneo
I vecchi potenziometri, vanno bene ma rimane il problema dell'uguaglianza delle sezioni.
D'accordo lo spirito Hi-fun ma c'è sempre un limite. (ricordati la barzelletta di quello che andava con il pitale a cercare signore dedite al mestiere più antico)
Mario Straneo
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Ciao Piergiorgio, posso suggerirti quello che faccio io, che da quando ho iniziato ad avvolgere i potenziometri con il sottile nastro di teflon che usano gli idraulici non ho più sentito uno scratch.
Io normalmente uso gli economici Alps al carbone che vende RS (mi pare a 4/5 euro ma è un po' che non ne compro).
In pratica prima di fare le saldature li "mummifico" con alcuni giri di nastro in modo da "sigillare" tutte le aperture.
Secondo me funziona, diciamo che i più vecchi trattati in questo modo avranno 3/4 anni sulle spalle senza problemi, prima invece ricordo, complici anche i mobiletti in legno, che lo "scratch" era sempre in agguato.
Ne approfitto per aggiungere un dettaglio sul bilanciamento.
Premesso che per me 6dB di balance sono più che sufficienti, lo utilizzo più che altro per regolazioni fini, io mi trovo benissimo utilizzando potenziometri lineari in serie al segnale, di valore uguale a quello del carico.
Utilizzo dei comodissimi Alps con "click" centrale che avevo comperato per pochi euro da Audiokit (anni fa) collegati in modo che al centro presentino resistenza zero su entrambi i canali, e ruotandoli aumenti la R sul canale opposto (attenuandolo).
Secondo me è un'ottima soluzione, sia pratica che psicologica.
Pratica perchè 6dB non sono poi pochi e psicologica perche, vicino allo zero, si possono sfogare le proprie manie su decimi di dB (mamma mia che orecchie sensibili che ho! ).
Ciao
Massimo
Io normalmente uso gli economici Alps al carbone che vende RS (mi pare a 4/5 euro ma è un po' che non ne compro).
In pratica prima di fare le saldature li "mummifico" con alcuni giri di nastro in modo da "sigillare" tutte le aperture.
Secondo me funziona, diciamo che i più vecchi trattati in questo modo avranno 3/4 anni sulle spalle senza problemi, prima invece ricordo, complici anche i mobiletti in legno, che lo "scratch" era sempre in agguato.
Ne approfitto per aggiungere un dettaglio sul bilanciamento.
Premesso che per me 6dB di balance sono più che sufficienti, lo utilizzo più che altro per regolazioni fini, io mi trovo benissimo utilizzando potenziometri lineari in serie al segnale, di valore uguale a quello del carico.
Utilizzo dei comodissimi Alps con "click" centrale che avevo comperato per pochi euro da Audiokit (anni fa) collegati in modo che al centro presentino resistenza zero su entrambi i canali, e ruotandoli aumenti la R sul canale opposto (attenuandolo).
Secondo me è un'ottima soluzione, sia pratica che psicologica.
Pratica perchè 6dB non sono poi pochi e psicologica perche, vicino allo zero, si possono sfogare le proprie manie su decimi di dB (mamma mia che orecchie sensibili che ho! ).
Ciao
Massimo
Ciao, Massimo
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Li puoi anche sorroundare con la colla a caldo, una bacchetta costa meno del rotolo di teflon..
R.R.
Saluti'sta cosa del Teflon mi sembra molto furba.
la provero' sicuramente.
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Piergiorgio
Originally posted by plovati - 06/04/2006 : 10:56:38
R.R.
Riccardo
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Riccardo non credo che parliamo degli stessi potenziometri.
Io pensavo a quelli, economici, che hanno dei veri e propri "buchi".
Su questi a colarci la colla temo si rischi di bloccarne la rotazione!
Ciao
Massimo
P.S. Il rotolo di teflon un vero autocostruttore audio lo deve avere, un pò come nastro adesivo ed elastici se fai motocross
Io pensavo a quelli, economici, che hanno dei veri e propri "buchi".
Su questi a colarci la colla temo si rischi di bloccarne la rotazione!
Ciao
Massimo
P.S. Il rotolo di teflon un vero autocostruttore audio lo deve avere, un pò come nastro adesivo ed elastici se fai motocross
Ciao, Massimo
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Torno sui potenziomentri dato che non mi riesce di capire se, a fronte di un modello che non va bene per uso audio, pur suonando benissimo, che è questo:
RS 368-1624 il cui datasheet è questo:
Allegato: datacermet.pdf ( 81426bytes )
quest'altro, codice Farnell 9357670 possa essere invece adatto:
Allegato: Codice Farnell InOne 9357670 Pot cermet.pdf ( 107491bytes )
Il problema è che il primo, il 148 Vishay Spectro ha una difformità tra le piste molto elevata, oltre a una tolleranza di resistenza fuori audio
Infatti:
1) errore +/- 10% sul totale del tracciato ( 10 k) , puo' essere da 9k a 11 k
2) errore di presa intermedia misurato con il potenziometro a metà corsa può essere del +/- 20%.
La questione è che il datasheet del Bourns non è redatto allo stesso modo, e quindi rimango dubbioso sull'interpretazione da dare alla total tape tolerance..insomma, non capisco se sia migliore del Vishay.
Grazie
RR
Saluti
R.R.
RS 368-1624 il cui datasheet è questo:
Allegato: datacermet.pdf ( 81426bytes )
quest'altro, codice Farnell 9357670 possa essere invece adatto:
Allegato: Codice Farnell InOne 9357670 Pot cermet.pdf ( 107491bytes )
Il problema è che il primo, il 148 Vishay Spectro ha una difformità tra le piste molto elevata, oltre a una tolleranza di resistenza fuori audio
Infatti:
1) errore +/- 10% sul totale del tracciato ( 10 k) , puo' essere da 9k a 11 k
2) errore di presa intermedia misurato con il potenziometro a metà corsa può essere del +/- 20%.
La questione è che il datasheet del Bourns non è redatto allo stesso modo, e quindi rimango dubbioso sull'interpretazione da dare alla total tape tolerance..insomma, non capisco se sia migliore del Vishay.
Grazie
RR
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R.R.
Riccardo
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- Natali
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Riguardo ai potenziometri, posto un link ad un thread su DIYAudio ( http://www.diyaudio.com/forums/showthre ... post924390 )dove viene presentato un attenuatore che ha suscitato la mia curiosità, ma, vista la mia ignoranza in elettronica, non riesco a capire come funziona esattamente. Se qualcuno riuscisse a capire esattamente il funzionamento, (e se funziona) gliene sarei grato. Potrebbe essere un'alternativa ai potenziometri tradizionali.
Spero si possano postare link ad altri forum, altrimenti, non lo farò più.
Ciao, Andrea
Spero si possano postare link ad altri forum, altrimenti, non lo farò più.
Ciao, Andrea
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- R.I.P.
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La soluzione, o meglio, l' ipotesi citata nel link di da Natali non è una cosa molto originale, è una derivazione da varie applicazioni LDR, esempio i circuiti AGC (automatic gain control) in circuiti di oscillatori e video.
Esistono alcuni limiti in queste soluzioni:
- Possibile mancanza di linearità (matching) tra le varie sezioni, per cui serve una circuiteria di bilanciamento della luminosità dei led usati e della resistenza base della LDR (notoriamente non molto precisa a parità di esposizione luminosa)
- Dato che di fondo la LDR (resistenza variabile alla luce) sono dei semiconduttori, si deve stabilire che non introducano THD di vario genere, come accade quando si usano fet in quella posizione (prevalentemente causate dalla non totale simmetria di comportamento rispetto alla polarità della tensione applicata).
- Eventuale maggiore rumore termico generato, tendenzialmente amplificato dalle componenti di rumore presenti nella luce incidente
- Difficoltà di reperire chips integrati con LDR di buone caratteristiche, ed alternativa formata da strutture autocostruite a componenti separati (LDR e LED) di dubbia precisione
- neccessità di costruire un circuito di comando a corrente variabile, che per essere preciso deve avere un minimo di complessità circuitale
Tanto vale usare un DAC moltiplicatore, con relativo stadio I/V.... (almeno garantisce le prestazioni di targa a vita...)
Certo è che anche in questo caso un minimo di spesa serve farla, dato che in pratica un circuito di volume completo sotto i 30 euro non è facile farlo.
Diciamo che se si vuole un pot di elevata qualità su deve mettere in cantiere un minimo di spesa, a prescindere dalla tecnologia che si intende usare....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
Esistono alcuni limiti in queste soluzioni:
- Possibile mancanza di linearità (matching) tra le varie sezioni, per cui serve una circuiteria di bilanciamento della luminosità dei led usati e della resistenza base della LDR (notoriamente non molto precisa a parità di esposizione luminosa)
- Dato che di fondo la LDR (resistenza variabile alla luce) sono dei semiconduttori, si deve stabilire che non introducano THD di vario genere, come accade quando si usano fet in quella posizione (prevalentemente causate dalla non totale simmetria di comportamento rispetto alla polarità della tensione applicata).
- Eventuale maggiore rumore termico generato, tendenzialmente amplificato dalle componenti di rumore presenti nella luce incidente
- Difficoltà di reperire chips integrati con LDR di buone caratteristiche, ed alternativa formata da strutture autocostruite a componenti separati (LDR e LED) di dubbia precisione
- neccessità di costruire un circuito di comando a corrente variabile, che per essere preciso deve avere un minimo di complessità circuitale
Tanto vale usare un DAC moltiplicatore, con relativo stadio I/V.... (almeno garantisce le prestazioni di targa a vita...)
Certo è che anche in questo caso un minimo di spesa serve farla, dato che in pratica un circuito di volume completo sotto i 30 euro non è facile farlo.
Diciamo che se si vuole un pot di elevata qualità su deve mettere in cantiere un minimo di spesa, a prescindere dalla tecnologia che si intende usare....
ciao
Mauro
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