Nooo, un altro pre con ec8010

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mariovalvola
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Re: Nooo, un altro pre con ec8010

Messaggio da mariovalvola »

Chi ha realizzato i trasformatori con nucleo in finemet? Primario 10K?
Grazie
Mario
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UnixMan
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Re: Nooo, un altro pre con ec8010

Messaggio da UnixMan »

Salvo Ferrara ha scritto: 25 apr 2023, 07:36Infatti proverò piccole variazioni che ho trovato nei Vostri suggerimenti.
In realtà, fin qui di suggerimenti fondamentalmente ce n'è stato uno solo (che hai già applicato: quello relativo alla disconnessione del secondario del TU dal negativo dell'alimentazione anodica). :smile:

Per il resto è stata fatta solo una disamina tecnica (spero sufficientemente approfondita e -cosa che più mi preme- chiara) del circuito che hai realizzato e delle possibili alternative, per cercare di evidenziare vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni per la polarizzazione del tubo (disamina che riguarda non solo il tuo caso specifico, ma di fatto qualsiasi stadio di amplificazione che impieghi una topologia simile). Come spero che a questo punto risulti evidente, a mio modesto avviso proprio quella che hai realizzato rappresenta una soluzione per molti versi ottimale. :nod:

Unico altro suggerimento "implicito" in quanto detto finora riguarda (ancora una volta...) la questione del collegamento delle masse: se per caso nella realizzazione attuale avevi collegato "le masse" (il negativo) dell'alimentatore anodico alle parti metalliche del telaio (come lascerebbe intendere lo schema che hai disegnato), suggerirei caldamente di separare ed isolare quei collegamenti dal telaio. :!:

Non fosse altro perché, se il telaio è connesso al negativo dell'anodica (e quindi si trova ad un potenziale diverso rispetto alla massa di segnale) c'è il rischio di causare accidentali corto-circuiti della batteria di polarizzazione, con spiacevoli conseguenze (ad es. basta che la massa del connettore di un cavo di segnale vada accidentalmente a toccare il telaio mentre l'altro cavo è collegato, e la frittata è fatta...).

Le varie parti metalliche del telaio, i contenitori metallici dei vari "ferri" (e se possibile anche i relativi nuclei), ecc., devi invece collegarli alla "vera" massa comune, cioè a quella del segnale di ingresso (ovvero al negativo della pila/batteria di polarizzazione, che è connesso a quella).

Per quanto riguarda invece eventuali modifiche e possibili miglioramenti, se hai voglia di farne, personalmente ti suggerirei di provare a "separare" le alimentazioni dei due canali.

Come dovrebbe essere chiaro da quanto scritto nel post precedente, allo stato attuale nel circuito che hai realizzato il segnale (le correnti di segnale) dei due canali si sovrappongono attraversando l'alimentatore. Se questo fosse un generatore di tensione ideale, cioè se avesse impedenza "di uscita" nulla (a qualsiasi frequenza), non ci sarebbero problemi... ma ovviamente nella realtà non è così.

In pratica questo significa che l'alimentazione in comune introduce un "cross-talk" tra i due canali (dipendente dalla frequenza, per giunta). C'è chi risolve il problema alla radice realizzando alimentazioni completamente separate (i famosi "dual mono"), ma la cosa comporta costi e ingombri sensibilmente maggiori... e non sempre giustificati. Esistono però dei "trucchi" per ottenere un risultato simile o sostanzialmente equivalente in modo più semplice ed economico.

Il più semplice ed economico (che costituisce una soluzione soltanto parziale, ma è comunque meglio di niente, e per quel che costa ne vale sempre la pena) consiste nel "disaccoppiare" le alimentazioni utilizzando due diodi, che partono dall'ultimo condensatore di filtro comune dell'alimentatore e vanno a due ulteriori condensatori di filtro separati, uno per canale.
Alim1.png
Una soluzione migliore consiste invece nel mettere i due diodi "separatori" a monte dell'ultimo induttore di filtro, dei quali ovviamente in questo caso ce ne vogliono due, uno per canale. Va da sé che costi ed ingombri aumentano, ma molto meno rispetto ad una alimentazione completamente separata... mentre le prestazioni sono sostanzialmente equivalenti a quelle di un "dual mono".
Alim2.png
C3 e C4 (oppure C2) sono opzionali, ma conviene metterli.

I diodi possono essere di qualsiasi tipo in grado di reggere le tensioni e le correnti del caso.... da dei banalissimi 1N4007 a cose più "esotiche", tipo Schottky SiC (carburo di silicio). Volendo si potrebbero usare anche dei diodi a vuoto, ma bisognerebbe tenere conto della caduta di tensione, servono le relative alimentazioni per i filamenti, ecc, ecc... un mucchio di complicazioni e di costi in più che non hanno senso: dei diodi a stato solido costano due spicci e vanno benissimo.

P.S.: nel primo caso la tensione ai capi di C4 e C5 non dovrebbe mai superare quella ai capi di C3, quindi non dovrebbero esserci problemi di max tensione inversa, e perciò potresti utilizzare anche dei normali Schottky al silicio o (date le basse correnti in gioco nel caso in oggetto) perfino dei LED che, verosimilmente, produrrebbero un effetto... psichedelico, con la luminosità che varia a tempo di musica. :lol:

Nell'altro caso al contrario c'è da tenere conto delle extra-tensioni prodotte dagli induttori, e quindi è necessario utilizzare dei diodi capaci di reggere tensioni inverse adeguate.
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Ciao, Paolo.

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Re: Nooo, un altro pre con ec8010

Messaggio da frk »

Paolo,

Oltre a ringraziarti, essendo molto interessato al progetto, vorrei chiederti se, nel secondo schema, le due induttanze L2 e L3 a valle dei diodi separatori possono essere validamente sostituite da due giratori/bacherozzi... chiaramente non si para di stoccare energia.

Buona giornata
Gianni
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Re: Nooo, un altro pre con ec8010

Messaggio da UnixMan »

frk ha scritto: 01 mag 2023, 12:11 Oltre a ringraziarti, essendo molto interessato al progetto, vorrei chiederti se, nel secondo schema, le due induttanze L2 e L3 a valle dei diodi separatori possono essere validamente sostituite da due giratori/bacherozzi... chiaramente non si parla di stoccare energia.
Certamente. Viste le basse potenze in gioco, non ci sono controindicazioni. Più che dei giratori ci metterei proprio dei regolatori, realizzando un alimentatore stabilizzato. A quel punto, i "ferri" puoi anche eliminarli tutti (incluso L1). Ovviamente, devi ricalcolare tutto l'alimentatore tenendo conto delle cadute di tensione necessarie per far lavorare bene i regolatori.

Ad es. potresti realizzare una cosa così:
Alimentatore_SS.png
N.B.: nello schema ho usato banalmente il simbolo degli Zener, ma al posto di quelli ci vanno dei regolatori shunt adeguati. Le correnti di set dei due CSS (ovviamente uguali), deve essere leggermente superiore alla max corrente di picco assorbita dal circuito alimentato; la differenza ovviamente viene assorbita dai regolatori Shunt, e serve a garantire la regolazione della tensione.

Come avrai notato, subito dopo il raddrizzatore, tra i diodi ed il primo condensatore di livellamento (C1), ho messo dei limitatori di corrente. La dove ho indicato dei JFET ci vorrebbero però dei MOSFET depletion adatti, sia per max tensione (Vds), corrente e dissipazione che per IDSS (che ovviamente deve essere superiore al doppio della corrente di set dei due CSS). È una soluzione elegante, ma... "esagerata", e probabilmente non ne vale la pena. :lol: Volendo fare invece una cosa... "esotica" e "scenografica" :grin: potresti metterci delle lampadine ad incandescenza adatte (tensione di lavoro pari o leggermente superiore alla tensione AC dei secondari, potenza maggiore del prodotto di tale tensione per la corrente di set dei CCS). Ma in pratica puoi tranquillamente metterci banalmente dei semplici resistori. :smile:

Per quanto riguarda i diodi raddrizzatori, D1 e D2, suggerirei di usare degli Schottky SiC. Se fai una alimentazione... "silicea", ha poco senso usare una raddrizzatrice a vuoto. Per D3 e D4 vale quanto detto in precedenza. In assenza di induttori qui non hai problemi di extra-tensioni inverse, quindi per quei due non hai bisogno di diodi capaci di reggere tensioni inverse elevate.
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Ciao, Paolo.

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