tubetrapper ha scritto: ↑03 gen 2023, 21:58
ripensando alla versione ad 8ohm, sul driver ho dovuto attenuare 3/4db in più dei 6 db che mi sarei aspettato passando da un woofer da 4ohm a uno da 8 ohm.
Ovvio. La risposta dei filtri di un cross-over
non è indipendente dalle caratteristiche degli altoparlanti cui sono collegati.
Se cambi l'impedenza del AP cambia la risposta del filtro e quindi il filtro stesso va ri-progettato, modificato ed ottimizzato di conseguenza.
Ad es., se il filtro fosse stato di ordine più basso (solo una induttanza in serie), a parità di frequenza il filtro avrebbe prodotto una attenuazione
minore su un carico di 8 Ohm rispetto a quella prodotta su uno di 4 Ohm. Puoi vederlo come un banale partitore: ad ogni data frequenza l'attenuazione è prodotta dal rapporto tra la reattanza induttiva dell'induttore di filtro e l'impedenza dell'AP. In altre parole, in quel caso avresti dovuto attenuare la parte alta
di meno di 6dB.
Ma qui c'è anche la prima cella LC(R), laddove la reattanza capacitiva del condensatore (più la R che c'è in serie) è in parallelo con l'impedenza risultante dalla somma delle impedenze dell'AP e della reattanza induttiva del secondo induttore, per cui ovviamente se l'impedenza del AP aumenta, aumenta anche l'attenuazione prodotta dal filtro (ad una data frequenza). Evidentemente (dato quello che hai notato), per come è dimensionato il filtro questo effetto prevale sull'altro.
Per rimettere a posto le cose probabilmente dovresti ridurre il valore di quel condensatore e/o provare ad aumentare il valore della R che c'è in serie. Ma cambiando i valori di quei componenti cambiano anche un mucchio di altre cose (così come tantissime sono cambiate cambiando l'impedenza del AP).
In conclusione, come detto, l'intero filtro va ri-progettato da capo in funzione del diverso altoparlante. Puoi mantenerne la struttura, ma non i valori dei componenti (quanto meno, non di tutti).
edit: per rendere meglio il concetto, facciamo due conti della serva. Alla frequenza di 1 KHz l'induttore da 1.2 mH presenta una reattanza induttiva pari a XL = 2*Pi*f*L ~= 7.5 Ohm; quello da 1.5 mH di ~ 9.4 Ohm (a questi valori andrebbero poi aggiunte anche le rispettive Rdc, ma sorvoliamo). Alla stessa frequenza, il condensatore da 25uF presenta una reattanza capacitiva XC = 1/(2*Pi*f*C) ~= 6.4 Ohm.
Quindi il circuito equivalente vede 7.5 Ohm seguiti da ~ 6.9 Ohm (XC+R) verso massa, seguiti da XC//R = 6.4 // 2.2 ~= 1.6 Ohm... in serie con l'AP.
Com'è evidente (ed ovvio, dato che siamo in prossimità della frequenza "di incrocio" del cross-over; non ho scelto 1 KHz a caso, solo per semplificare i conti...
), questi valori sono dello stesso ordine di grandezza dell'impedenza dell'AP alla medesima frequenza... e quindi è altrettanto ovvio che l'attenuazione risultante cambia notevolmente se l'AP ha una impedenza di 8 Ohm anziché di 4 Ohm.
Al diminuire della frequenza le reattanze induttive diminuiscono e quella capacitiva aumenta (e viceversa). All'estremo basso l'attenuazione del filtro diventa minima (a 100Hz si ha XL1=0.75, XL2=0.94 ed XC=64) ed anche le differenze prodotte dalla differenza di impedenza del AP tendono a diventare trascurabili. Analogamente accade all'estremo alto, molto al di sopra dell'incrocio (laddove l'attenuazione è molto alta: a 10KHz XL1=75, XL2=94 ed XC=0.64).
Rifacendo i conti per frequenze diverse e calcolando l'attenuazione risultante per AP da 4 e 8 Ohm risulta però evidente che, quanto meno nei dintorni della frequenza di incrocio, cambia sensibilmente non solo l'attenuazione ma la stessa curva di risposta in frequenza del filtro. Proprio laddove è più importante...
Ciao, Paolo.
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