"Lo Scherzo" di Luca Chiomenti

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"Lo Scherzo" di Luca Chiomenti

Messaggio da plovati »

(Discussioni relative a questo progetto qui: Lo Scherzo a distanza di 26 anni)

Per facilitare la consultazione e mantenere la memoria storica di un progetto cardine dell'autocostruzione italiana, quello che forse ha dato il via a tutto il movimento di autocostruzione valvolare nel nostro Paese, a distanza 26 anni, raccogliamo in questa discussione tutto il materiale finora disponibile ma sparso qua e là de "Lo Scherzo" di Luca Chiomenti. E per gentile concessione dell'autore, anche il manualetto di montaggio del kit.
LoScherzoCover.jpg
Lo Scherzo è un progetto-kit presentato con dovizia di dettagli e ragioni progettuali nella meritoria rivista Costruire HiFi (di allora) e precisamente nel n. 24 (7/1996). La genesi del progetto dalle parole di Chiomenti:

Nel periodo che ha preceduto la nascita dello Scherzo, intorno alla metà degli anni novanta, tante volte mi ero sentito ripetere frasi del tipo "mi piacerebbe provare i monotriodi, però, no tengo dinero..." e mille altre varianti per lo stesso concetto: poca lira. Spesso questi appassionati finivano per non costruirsi nulla oppure per seguire strade avventurose e dai risultati estremamente incerti, per non dire quasi inevitabilmente deludenti. E' pensando a tutti loro che è nato "Lo Scherzo". Parlando con amici dell'idea e di quale sarebbe dovuto essere il costo al pubblico, la reazione, superati i primi attimi di stupore, era invariabilmente "ma stai scherzando, vero?"; ho quindi cominciato a rispondere: "Sì, voglio proprio fare uno scherzo" e pensando al bel gioco di parole creato dall’assonanza con l’omonima forma musicale, è stato inevitabile che quello diventasse il nome del progetto.

Lo Scherzo è un amplificatore integrato, pilotabile direttamente da un CD player, che nasce con un obiettivo estremamente ambizioso: coniugare la qualità sonica di un single ended ben fatto, meglio se monotriodo, con un costo ai limiti del ridicolo. Questo progetto è stato espressamente pensato sia per chi non ha molti soldi da investire nella passione per la musica (studenti, padri di famiglia che devono anche dar da mangiare ai figli etc. etc.), sia per chi vuole sperimentare i single ended ma ha paura ad avventurarsi, ad esempio, in un 300B, apparecchio che in ogni caso ha dei costi già di un certo impegno e non manca di sollevare amletici dubbi ("E se poi non mi piace?". "E se non basta la potenza?"). Essendo dedicato a chi probabilmente ha poca esperienza occorreva inoltre che la realizzazione del montaggio fosse estremamente semplificata e guidata. Insomma sull'altare dell'economia e della semplicità realizzativa bisognava fare parecchi sacrifici ma non avevo alcuna intenzione di rinunciare a criteri musicali nella messa a punto e nel progetto dei componenti critici come ad esempio i trasformatori di uscita. Su cosa risparmiare allora? In primo luogo sulla potenza che, se si vuole coniugare con la qualità, porta i costi alle stelle (e comunque oltre certi livelli di qualità non può essere troppa). Ritengo infatti che anche in un sistema "massimo" non sia attualmente possibile arrivare a vertici assoluti di qualità con potenze superiori ad un numero comunque limitato di watt e per altro non ve n 'è assolutamente la necessità (un sistema massimo a mio avviso include anche dei diffusori di efficienza adeguata). Andare oltre come potenza significa comunque compromettere la qualità, anche potendo prescindere totalmente dai costi.



Con l'occasione, visto che il kit originale (distribuito prima da Chiomenti stesso in una prima fase poi da audiokit) non è più disponibile abbiamo rifatto il PCB e cercato di replicare i ferri.

Ma cominciano con ordine. La documentazione disponibile qui raccolta è la seguente:
  • Costruire HiFi n. 24 (7/1996) - Presentazione progetto
    Costruire HiFi n. 29 (4/1997) - Una valvola al mese PCL82
    Costruire HiFi n. 36 (10/1998) - Variazioni sul tema
    Costruire HiFi n. 36 (6/1999) - Upgrade dell'Alimentazione
    Manuale Montaggio Kit
LoScherzo-articoliCHF.zip
Attenzione: file di grandi dimensioni (31MB), limitate il download per non sovraccaricare il sito

Di seguito, cortesemente fornito dall'autore, il manuale di montaggio che veniva fornito a corredo del kit:
Lo Scherzo manuale rev4.0.pdf
E qui una sintesi delle specifiche tecniche:
LoScherzoSpecificheTecniche.jpg
Inoltre, come bonus, pubblichiamo i gerber di un rifacimento del PCB, creato sfruttando il CAD open source EasyEDA e ricostruito abbastanza fedelmente, fatto salvo gli aggiornamenti di layout di componenti più moderni (es: condensatori ROE ormai introvabili). Sono state apportate anche degli aggiornamenti alla serigrafia e aggiunti alcuni fori per montare componenti a passo diverso.
Gerber_PCB_LoScherzo_2022.zip
e per chi vuole incidersi da sè il PCB, ecco la vista del lato rame e della serigrafia:
PCB_PCB_LoScherzo_2022-Bottom.pdf
PCB_LoScherzo_2022-Serigrafia.pdf
e un excel con la lista componenti, per "fare la spesa":
LoScherzo-DistintaBase_2022.xlsx
C'è anche da ricordare, da parte dello stesso autore in Costruire HiFi n. 42, la riproposizione dell'utilizzo del kit ferri dello Scherzo in un altro semplice Single Ended con la EL84, il Giochino:
viewtopic.php?t=314

Per farne una replica per quanto possibile "filologica", almeno per quanto riguarda la parte elettronica (i ferri sono un problema maggiore), ho proceduto ad ordinare via fornitore cinese un PCB fatto secondo il gerber allegato e mi sono procurato i componenti, tutti facilmente disponibili. Unica eccezione, giusto per concessione all'estetica (ma sono comunque componenti industriali di qualità indiscutibile) mi sono procurato su ebay dei condensatori ROE da 150uF, anche per verificare se il footprint disegnato fosse corretto. E fortunatamente lo è.
LoScherzo_2022-Montaggio-ROE.jpg
Per quanto riguarda le resistenze ad impasto di carbone, le Allen Bradley sono meno reperibili e obbligano a procurarsi valori diversi da diversi fornitori, pertanto ho scelto le Kiwame a strato di carbone e dall'ottima reputazione.

Attenzione invece alle resistenze di filtro dell'anodica (R21 e R22) che DEVONO essere a filo. Non tutte le resietenze di potenza "avvolte" cementate sono a filo. Lo ho imparato a mie spese :
LoSCherzoR22bruciatajpg.jpg
Qui di seguito qualche foto di alcune fasi del montaggio. Il solder resist scelto, avendone la possibilità senza costi aggiuntivi, è bianco per smaltire il calore generato dalle resistenze di potenza. Ho notato infatti da qualche foto reperibile nelle rete che spesso il PCB originale (senza solder e di colore marrone) si annerisce a lungo andare sotto le resistenze di catodo.
LoScherzo_2022-Montaggio0.jpg
LoScherzo_2022-Montaggio1.jpg
LoScherzo_2022-Montaggio2.jpg
Infine una lista di qualche discussione relativa a "Lo Scherzo" in audiofaidate :
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Piergiorgio
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Lo Scherzo come ampli cuffia

Messaggio da plovati »

Riporto di seguito un intervento sul vecchio forum Videohifi che avevo salvato (non ho più il link originale nè l'autore):

Ho chiesto a Luca Chiomenti qualche commento sugli argomenti affrontati nel thread.
Luca non interviene nel nostro forum e mi ha inviato questo breve testo per chiarire alcuni aspetti che riguardano lo Scherzo ed altri suoi apparecchi.
Ringrazio pubblicamente Luca per la cortesia.

Questo il testo inviato:


"Possibilità di usare lo Scherzo come ampli cuffia
Questa opzione era stata suggerita sin dalla sua presentazione, nell'articolo del '96, come da te ricordato.
Non occorre fare nulla di speciale: data la piccola potenza dell'apparecchio, basta collegare la cuffia alle uscite altoparlanti, senza modifiche.
Può dunque essere utilizzato e può anche fornire risultati molto validi, anche se occorre dire chiaramente che non è ottimizzato per quell'impiego specifico (vedi più avanti).

Rumori
Non ci dovrebbero essere problemi di rumori o ronzii. Ovviamente è un oggetto autocostruito, dunque si intende che siano state seguite le dettagliate istruzioni relative al montaggio e sia stato realizzato in modo ineccepibile. Si tratta in ogni caso di valvole ad accensione indiretta, per quanto accese in alternata, per cui un esemplare correttamente costruito dovrebbe esibire un rumore residuo di 1mV scarso e non originare problemi in questo senso.

Adattamento di impedenze
Qui il discorso si fa più complesso. Ad un tubo con accoppiamento a trasformatore e previsto per lavorare su un dato carico, in genere un carico più basso non è molto gradito: parecchie misure peggiorano, in particolare la distorsione (anche prima del clipping) e spesso anche il risultato sonoro non ne guadagna affatto.
Al contrario un aumento del carico non comporta particolari problemi in termini di distorsione prima del clipping, l'unico limite è che il clipping viene raggiunto "prima" in termini di potenza, ovvero l'ampli produce meno potenza (il disadattamento di impedenze in questo caso si riflette sulla riduzione di potenza utile sul carico, non su altro). Fino al clipping però il comportamento dell'ampli può essere buono: dipende, occorre valutare caso per caso che succede.
Nel caso specifico dello Scherzo (col collegamento a triodo, quello consigliato), l'ampli fornisce circa 3,6Vrms su 8 ohm (1,6W) e circa 5,5Vrms a vuoto.
Se lo si collega ad un carico di 16 ohm produce circa 4,3-4,4Vrms, pari a circa 1,2W.
Con un carico di 32 ohm l'uscita dovrebbe essere intorno ai 4,8Vrms, pari a circa 0,7W.
Con 200 ohm la tensione disponibile è prossima a quella a vuoto, circa 5,5Vrms, che corrisponde ad una potenza di circa 0,2W.
Tanto più si va verso un carico alto, tanto più la distorsione resta bassa fino al clipping che però, quando viene raggiunto, è asimmetrico (ovviamente non cambiando il punto di lavoro statico, la retta di carico sulle caratteristiche anodiche si fa sempre più orizzontale, dunque il clipping viene generato dal raggiungimento dello 0V in griglia e non per interdizione del tubo, che anzi non avviene mai: si potrebbe dire che è una classe A "purissima").
Se poi le potenze indicate con i carichi dati, cioè 0,7W su 32ohm o 0,2W su 200 ohm siano sufficienti o meno, beh, questo dipende da vari fattori: dalla sensibilità della cuffia impiegata alle abitudini di ascolto di ciascuno. In molti casi possono bastare ed avanzare, in altri casi no.

Oscillazioni ed irregolarità
Giustamente è stato fatto osservare che un trasformatore che lavora su un carico non corretto può avere delle irregolarità (risposta con dei picchi/buchi, alias quadra con sovraoscillazioni). E' vero. Nel caso specifico del TU dello Scherzo tuttavia le irregolarità, assenti con carico nominale, anche a vuoto sono molto contenute e quindi l'uso di carichi così alti non inficia il risultato.
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Re: Lo Scherzo

Messaggio da plovati »

Qualche Misura

Completato l'assemblaggio, ho verificato la conformità rispetto alle specifiche originali pubblicate. Per far ciò ho utilizzato un trasformatore collegato ad un variac regolato in maniera da provvedere 230Vac alla scheda, lato alta tensione e alimentato i filamenti tramite un alimentatore da laboratorio.

I risultati sono in linea con i dati dichiarati. Di seguito qualche grafico tra i più significativi.
loscherzo freq response 1.png
loscherzo thd 1w.png
loscherzo thd max.png
Le misure di distorsione le ho fatte a 7 Ohm, come riportato nello specchietto misure del kit. A 8 e 6 Ohm cambiano un po' i valori e la forma. La cosa degna di nota invece è la forte dipendenza da valvola a valvola e dal tempo di esercizio della valvola ("rodaggio"). Il fatto sorprendente è che la distorsione cala anche solo dopo pochi minuti dalla prima accensione. Data l'abbondanza e la relativa economicità delle PCL82 NOS ne ho prese diverse di tipi e provenienze diverse per avere una statistica che confermasse o meno delle prime impressioni.
Ebbene, invariabilmente, dopo qualche decina di minuti la distorsione cala di uno-tre percento e la forma dello spettro a 1W assume sempre più la distribuzione monotona decrescente (alla Hiraga).
Per esempio:

PCL82 NOS Philips THD @1W
8,4% inizio / 6,5% dopo 4 minuti

PCL82 NOS Brimar THD @1W
7,4% inizio / 6,9% dopo 16 minuti

Tutte le valvole sono prima state testate per corrente e Gm e sono state scelte quelle >90%.
Valvole più esaurite sempre comunque NOS, hanno mostrato distorsioni anche a due cifre all'accensione
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Re: Lo Scherzo

Messaggio da plovati »

I ferri

Fino ad ora tutto bene, ma qui comincia davvero l'avventura. Perchè un amplificatore valvolare è tale se completato dal suo kit di Ferri (trasformatori, induttori) e se questi sono diversi, sarà diverso pure il progetto che non si potrà piu' sostenere neppure somigliare allo Scherzo di Chiomenti. Un clone per essere tale dovrà avere le stesse caratteristiche elettriche e meccaniche, impiegare gli stessi materiali e lo stesso processo produttivo.

Quest'ultimo (lo vedremo) è la cosa piu' difficile da replicare in cantina.

Da dove partiamo? Dalle caratteristiche note: resistenza, induttanza, dimensioni e pesi.
Resta il fatto che se il punto di arrivo è ben noto, i percorsi per arrivarci possono portare fuori strada. La priorità è quindi stabilire un metodo che funziona, collaudato nel piccolo e semplice per poi utilizzare nel caso piu' completo e complesso.

Sebbene non sia una parte indispensabile, comincerei quindi con la replica dell'induttanza di filtro, che ci serve per mettere a punto il metodo di calcolo/simulazione. Che cosa sappiamo? Che è una induttanza stratificata da 10H e una resistenza meno della metà della 470Ohm che va a sostituire. Che viene attraversata da circa 50mA dc e che non deve ronzare. Le dimensioni le posso solo immaginare da qualche foto vista in giro, a meno che qualcuno non le abbia e faccia la cortesia di misurarcele.

Diciamo che i dati da ottenere sono: 10H, stratificata, circa 200 Ohm EDIT: (viewtopic.php?f=7&p=24982#p24982) 130 Ohm è proprio il valore dell'originale , 80mA (aumentiamo un po' per sicurezza, perchè vorremo utilizzarla anche in altri progetti e perchè fino a questi valori viene facile.) 80mA è anche il rating di alcuni induttori commerciali (cinesi e no) da 10H, usiamo quindi questo valore anche per avere un confronto.

Per il dimensionamento dell'induttore attraversato da corrente continua ho trovato chiaro e funzionale il metodo qui descritto:

http://scholar.fju.edu.tw/%E8%AA%B2%E7% ... 14687-.pdf

seguendo il quale, con opportuno foglio excel di appoggio sono arrivato a determinare i seguenti parametri costruttivi :
  • Nucleo G.O. 1,3W/Kg EI 60 (colonna 20) spessore pacco 25
    2250 spire filo diametro 0,2mm smaltato di grado 1 (Elektrisola)
    Rocchetto 20x25 con flangia centrale (Zetti)
    Gap 0,18mm (spessore carta 0,09mm)
In casa, l'avvogimento stratificato si potrà simulare avvolgendo le spire prima in una semi-camera e dopo nell'altra, avendo cura di insistere prima da un lato e poi riempire il resto, per minimizzare la capacità parassita. Un giro di nastro poliestere da 50um ogni tre-cinque strati completerà l'isolamento richiesto.

Ho ottenuto le seguenti misure:
  • 131Ohm
    7,6H con ponte RCL (tensione di test 100Hz, 2Vrms)
    Giusto giusto 10H con 230V raddrizzati, come proposto dai metodi "antichi"
DCInductorMeas.JPG
Il componente, inserito in un circuito LC, risuona a 22Hz con condensatore da 4uF e a 2,8Hz con il condensatore di 470uF.

L'avvolgimento:
Avvolgimento 10H.jpg
il "prodotto" quasi finito col suo bel gap:
10HProto.jpg
Lo schema di avvolgimento:
LoScherzo_2022_Induttanza_10H.pdf
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Re: Lo Scherzo

Messaggio da plovati »

Il Trasformatore di Alimentazione (TA)

Già con questo elemento le cose si complicano, data la presenza di diversi avvolgimenti e le poche informazioni disponibili (non ho un originale per confronto). I dati di cui dispongo sono quelli gentilmente fornitemi da Mirach:

(resistenza puntali tester 0,5 ohm scala 200 ohm)
  • PRI 230V 30,1 ohm
    SEC16VAC 1,5 ohm
    SEC6,3VAC 0,7 ohm
    SEC 76,5 ohm
    Dimensioni Nucleo HxPxL= 84x42x70 mm
Da qui, costruendosi un piccolo foglio di calcolo excel basato sulle tabelle fili smaltati, e risparmiandovi il tedioso processo di prova e riprova, si ottiene il seguente schema di avvolgimento che rende ragione dei dati di resistenza elettrica e quadra con il dimensionamento elettrico e termico del trasformatore. L'induzione di lavoro Bmax risulta poco piu' di 1 Tesla:
LoScherzo_2022_TAClone.pdf
Si puo' avvolgere anche in casa, con una bobinatrice manuale. A tal fine ho usato un unico filo da 0,63 per semplificare il lavoro anche se i calcoli avrebbero richiesto 1mm di diametro per avvolgimento da 6,3V. Ho ritenuto inutile fare gli avvolgimenti a 115V come nell'originale. Varrebbe invece la pena fare delle prese intermedia per il primario a 225 e 235V, per poter adattarsi a diverse tensioni "230 nominali" presenti in diverse zone del Paese.

Il numero delle spire dei secondari andrà aggiustato per avere la tensione esatta sotto carico, se si bobina a mano. Con i dati riportati alimentando Lo Scherzo prima con le ECCL82 e poi con le PCL82 ottengo :

Ingresso 227V, uscita 6,32V, 16,4V

Fate conto di dover aggiustare fino a 4 spire. Anche per questo gli avvolgimenti filamenti sono quelli più esterni.

Per tutti i materiali necessari mi sono servito con soddisfazione da Italtras (https://www.italtras.us/). ATTENZIONE: il primario va isolato perfettamente dai secondari e le terminazione del filo devono essere inguainate in uno sterlingato per evitare corti che possono portare in tensione tutta la carcassa e/o i secondari.

Praticamente indispensabile carta di isolamento frangiata, che impedisce ai fili del secondario di scivolare di sotto e toccare avvolgimento primario. Si fa anche questa inn maniera artigianale tagliuzzando con una forbice i bordi di una striscia di lateroide, tanto ne serve una lunghezza limitata.

Usare esclusivamente nastro 50um specifico per trasformatori, resistente al calore. Non normale scotch.

Se non siete pratici e sapete bene cosa fare, portate lo schema di avvolgimento da un avvolgitore professionale, che lo adatterà (leggermente, se inizia a cambiare tutto fermatelo) in base ai suo parametri.
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Re: Lo Scherzo

Messaggio da plovati »

Il Trasformatore di Uscita (TU)

E finalmente il pezzo forte, senza la replica esatta del quale non si potrà sostenere di aver realizzato un clone ma solo un progetto ispirato da ..

Purtroppo il trasformatore di uscita non si trova piu'. Ci sono moltissimo trasformatori di uscita per Single Ended da 5Kohm primari sul mercato e alcuni di questi vanno bene, altri magari anche meglio come banda passante, ma non sono quelli progettati per questo amplificatore. Se si vuole stare in casa Audiofaidate si potrà per esempio realizzare il TU Kittelafattofare (dovremo tornarci su..). Qui sotto una panoramica di diversi trasformatori di uscita provati su Lo Scherzo in configurazione Triodo senza retroazione:
MisureDiversiTUxLoScherzo.jpg
In questo caso disponendo di una coppia di trasformatori originali, le misure e la comparazione sono state più facili. A cominciare dalla verifica della struttura avvolgimenti, che senza dubbio è un 1/2 PRI // SEC // 1/2 PRI. Si nota anche il diametro del filo primario, piuttosto sottile:
LoScherzoTUavolgimentiMicroscopio5.jpg
Utilizzando il foglio di calcolo messo a punto con gli 'esperimenti' precedenti, anche qui si tratta di fare diverse iterazioni cambiando diametro del filo e numero di spire fino a centrare la resistenza in continua di ogni avvolgimento, mantenendo sott'occhio induzione massima e induttanza primaria.

Dopo un po' di iterazioni e un paio di prototipi, sono giunto a questa configurazione:
LoScherzo_2022_TUclone-EI66B-OK.pdf
Dal punto di vista pratico, il filo da 0,16mm è davvero troppo piccolo per lavorarci agevolmente con avvolgitrici da hobbista. Basta una minima piega o prendere contro le spallette portaterminali del rocchetto che salta, costringendo a fare giunzioni col conseguente rischio di corti e circuiti aperti o svolgere e riavvolgere tutta la sezione. Inoltre se non è ben stratificato non sta nella finestra disponibile.

Ancora una volta aveva ragione Chiomenti quando richiamava l'avvolgimento eseguito a regola d'arte reso possibile da "macchine giapponesi di ultima generazione". Macchine che oggidì, 20 e passa anni dopo, sono la norma do ogni avvolgitore professionale e alla portata di molti hobbisti.

Con un filo da 0,18 va già meglio e calando un poco il numero di spire si riesce ad avvolgere a mano ottenendo ottimi risultati. Ottimi ma no uguali. Una caratteristica chiave di questo componente è l'elevata induttanza primaria, difficile da riscontrare in altri trasformatori commerciali per Single Ended da EL84 e simili. Cosa che implica elevato numero di spire e diametri piccoli del filo.

Comunque sia, se si trova qualcuno che lo avvolge con una macchina a controllo numerico
o si riesca a farlo da sè con una buona manualità si dovrebbero ottenere i seguenti risultati (a comparazione diretta in stesse condizioni con l'originale):
Lo Scherzo Tu OrigCloneRispostaLowF.png
L risposta in bassa frequenza dipende da induttanza e quindi anche da quanto bene si serra il pacco di lamierini.
LoScherzo200TUHfFreqTUclone2-orig.png
In alta frequenza la differenza potrebbe anche essere dovuta al fatto che il Clone non era impregnato. Con una leggera impregnatura di vernice (flatting a base solvente per esempio) le capacità parassite si alzano e le risonanze in alta frequenza probabilmente si accentueranno di più.

Una cosa importante da verificare è il comportamento ad alte induzioni e basse frequenze, dove è facile ottenere risultati molto diversi se la qualità della laminazioni usate differisce. Anche i questo caso il clone replica l'originale:
Lo Scherzo 2022tri TUorigClone20hzdist.png
La forma della distorsione è praticamente la stessa tra i due trasformatori :
LoScherzoTUClone2THD.png
Ecco qui i due TU finiti, a telaietti come nella prima versione. A piacere si possono finire con calotte, il cubotto coi telaietti è più pratico ed economico:
TU LoSchezoCloneFinito.jpg
Originale / Clone (OK i fili del secondario sono dall'altro lato, non è uguale-uguale) :
TU LoScherzo Clone-Origina.jpg
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Re: Lo Scherzo

Messaggio da plovati »

Trasformatori: La finitura

per completare i trasformatori e dare un'apparenza maggiormente professionale, ma sopratutto per bloccare traferro e lamierini e isolarli dall'umidità che potrebbe impregnare e far degradare la carta di isolamento ho proceduto ad una resinatura casalinga. Per questa sarebbe bene disporre di un fornetto recuperato da un mercatino a poche decine di euro e non inquinare il forno di casa :grin:

Ho proceduto riscaldando a 100gradi per 2 ore i trasformatori e poi immergendoli a caldo in una vernice flatting olea-alchidico abbastanza liquida (se non abbastanza diluire con diluente, deve essere ben colante e non mieloso). Si lascia 5-10 min fino a che non ci sono più bolle, si estraggono e si scolano per bene. Dopo un paio di giorni all'aria sono pronti.

Cosa cambia con la resinatura:

in un esemplare è calata induttanza primaria del 6%, nell'altro del 2,4%. Sicuramente perchè il serraggio del pacco col calore si rilassa un poco e il gap aumenta anche (forse) per la spinta della vernice nel traferro che si solidifica.

in entrambi i casi aumenta parecchio la capacità PRI-SE (sul +25% circa), il che sposta la frequenza di risonanza da 52-57kHz a 46-50kHz, comunque in una zona già ampiamente dopo il rolloff naturale ai 20kHz.

Ho finito, buone sperimentazioni.

Ricordo che questa discussione è in sezione progetti, pertanto non commentabile direttamente. Come detto in apertura, le discussioni relative a questo progetto sono raccolte qui:

Lo Scherzo a distanza di 26 anni”.
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Piergiorgio
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