... e se parlassimo di FILTRI ATTIVI?

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
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nullo
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Messaggio da nullo »

Cogliere l'occasione di parlare con persone preparate e scevre di pregiudizi, può portare un pò d'acqua al mulino della multiamplificazione, da sempre rinchiusa in un angolo anche se qualcuno ne teorizza vantaggi.

Va da sè che non vorrei parlare Hifi car...ma di VERA Alta Fedeltà.

Chi di voi a fatto esperienze al riguardo tali da incoraggiare una discussione?

Ciao, Roberto
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Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
andypairo
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Messaggio da andypairo »

La cosa ha parecchi pro ma anche alcuni contro, butto giù in ordine sparso:

PRO:
-Elimini il filtro passivo e le perdite (controllo ed efficienza) ad esso dovute
-Puoi usare amplificatori di potenza/topologia diversa per le diverse bande audio (es. classe A per il TW, AB per il woofer)
-Puoi variare facilmente al tipologia del filtro, le frequenze di incrocio e le pendenze ecc senza dover cambiare ogni volta componenti ($$$) e senza fare acrobazie
-La differente efficienza degli AP non comporta di dover attenuare il più efficiente
-Maggiore dinamica disponibile (anche se c'è chi non è d'accordo)

CONTRO:
-La risposta degli AP andrebbe comunque "linearizzata" (in maniera passiva o attiva)
-Maggiore complessità del sistema - difficoltà di taratura
-Necessità di più amplificatori
-Impossibilità di capire come funziona l'amplificatore appena costruito / comprato ;)

Il mio impianto è attualmente mono-amplificato (Xover passivo 1 ordine sul TW e basta) ma in attesa dell'installazione dell'x-over attivo (MOX , vedi thread su diyaudio).
Seri candidati per l'amplificazione sono il My_Ref di Mauro, l'AMP3 di 41Hz.com e un gainclone con buffer a tubi.

Ciao

Andrea
tonino
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Messaggio da tonino »

ciao a tutti

io utilizzo da quasi 10 anni un sistema biamblificato tutto autocostruito (the musical box e the musical speaker, di Fabrizio Montanucci, ) e devo dire che la cosa non mi dispiace affatto, anzi sono molto soddisfatto, anche se in molti snobbano questa soluzione in campo hi-fi,
e' vero che la multiamplificazione comporta degli svantaggi come giustamente detto da Andrea, ma porta anche degli innegabili vantaggi.
io non riesco a rinunciare completamente al mio impianto biamplificato e ti consiglio almeno di provarlo

ciao
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nullo
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Messaggio da nullo »

...mmh, avrei voluto sapere qualcosa sui filtri attivi la loro implementazione ed eventuali altre problematiche...

Si possono usare filtri attivi e reti di compensazione assieme, è vero però che molti non usano (sbagliando?) le suddete reti nei loro diffusori. Per la taratura, se il sistema è autocostruito nel suo insieme (casse comprese), il discorso non cambia in fondo.

La bi-amp passiva l'ho già testata da tempo, costosa ma sicuramente un passo avanti...

La curiosità sta anche nel fatto che non sò quanto sia ortodosso usare ampli diversi, con fattori di amplifcazione diversi ecc., anche se all'ascolto, apparentemente, sembra possano convivere.

Ciao, Roberto
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Messaggio da nullo »

http://www.marchandelec.com/xm26.html

http://www.marchandelec.com/manuals.html

Il sito mi è stato segnalato come qualcosa di serio...

Ho dato un'occhiata agli schemi, interessanti, a valvole e con alimentazione duale(?), ma gli ingegneri siete voi, che ne pensate?

Roberto
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Messaggio da plovati »

Un regalo per Nullo, anteprima di un crossover elettronico a tubi tratto da Alta Fedeltà (storica e meritoria rivista di audiocostruzione degli anni '50 e '60), che presto mettereno in Biblioteca.

Immagine

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Piergiorgio
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Messaggio da andypairo »

E per continuare su questa strada ecco il crossover a tubi di Steve Bench basato sulle Ecc88 al'interno di un sito ricchissimo di informazioni.
Per la cronaca dovrebbero esistere anche dei PCB già belli e fatti..

http://members.aol.com/sbench101/#Electronic

PS Se qualcuno decide di andarsi a comprare i PCB mi faccia un fischio..

Andrea
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Messaggio da gluca »

Interessante. Anche il circuito di Bench ... in pratica due preamp (cathode follower ... guarda un pò) con un filtro passa alto e passa basso davanti ... molto sinticamente.

Riprenderei il discorso con un dubbio.

Suppoendo di voler "bilanciare" tra alti e bassi regolando il guadagno ... facciamo come per i pre "normali" aggiungendo ad esempio un potenziometro per ogni ramo o qualcuno ha trovato qualche soluzione alternativa e più furba?

Gianluca

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
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Messaggio da plovati »

Questo piacerà a nullo:

http://home.earthlink.net/~tubesforht/id3.html

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Messaggio da mrttg »

Questo piacerà a nullo:

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Originally posted by plovati - 10/11/2006 : 18:25:30
Ciao notevole :)

Diverso materiale c' era su tubecad... e lo stesso autore aveva pubblicato un crossover a tubi su Elektor.

Tiziano
Piercarlo
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Messaggio da Piercarlo »

La curiosità sta anche nel fatto che non sò quanto sia ortodosso usare ampli diversi, con fattori di amplifcazione diversi ecc., anche se all'ascolto, apparentemente, sembra possano convivere.
Per quel che mi riguarda penso proprio che il vantaggio maggiore di una multiamplificazione sia proprio quello di poter usare soluzioni "non ortodosse" per ciascuna via non solo rispetto agli amplificatori ma anche (e secondo me più importante) rispetto alle loro alimentazioni.

Faccio un esempio: mentre per il woofer e per frequenze al di sotto del kHz ci si può avvalere tranquillamente delle circuitazioni solite in quanto il tasso di controreazione disponibile è largamente sufficiente a "sistemare" le magagne, per le frequenze superiori non solo si può pensare ad utilizzare amplficatori più curati (magari in classe A o almeno in classe AB molo spinta, senza poi parlare della possibilità di utilizzare, se ci si tiene, amplificazioni che spostino l'accento dalla controreazione generale a quella locale ecc.) ma anche alimentazioni più curate e soprattutto più "musicali" con soluzioni normalmente inapplicabili con amplificatori "tuttofare" che devono erogare sia la potenza "grossa" a bassa frequenza che quella "fine" ad alta frequenza.

Buon ultimo, disponendo della possibilità di pilotare direttamente ciascun altoparlante con il "suo" amplificatore si possono adottare soluzioni circuitali che accentuino o "smollino" elettronicamente il loro smorzamento cosa che, in presenza di crossover passivi la vedo un po' dura da mettere in pratica. Immaginatevi un amplificatore per woofer in grado di presentare al "suo" woofer un impedenza di uscita variabile in frequenza in modo da ottenere, per ciascuna sottobanda di lavoro, l'esatto smorzamento che serve... ed è solo un aspetto. Un altro è quello di rendere questo smorzamento dipendente dall'inviluppo del segnale facendo sì che l'amplificatore si comporti in modo "intelligente" rispetto all'inerzia meccanica del woofer...

Insomma, una volta tolto dai piedi il "tiranno" (il crossover passivo)... tutto il potere alla fantasia! :-)

Ciao
Piercarlo
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