tormalina nera

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LuCe68
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Re: tormalina nera

Messaggio da LuCe68 »

pipla ha scritto:no mi spiace ,non mi sono spiegato , il rumore è quello dello strumento , non quello del pre .

saluti

remigio
Dubito di aver capito neanche stavolta perchè la risposta sarebbe ancora più semplice:
Cambia strumento !!!
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stereosound
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Re: tormalina nera

Messaggio da stereosound »

UnixMan ha scritto: Ora, il suono fisico prodotto da un impianto audio è un dato oggettivo (e quindi misurabile).
Viceversa, la percezione che un dato ascoltatore (in un dato momento) ha di quel suono è un dato soggettivo (e quindi non misurabile).
Mi pare evidente che NON puoi mettere in relazione biunivoca un dato oggettivo (suono fisico) con uno soggettivo (percezione).
Fin qui ci siamo?
(to be continued...)
Ritengo,se mi permetti ,che la definizione di "suono", così come penso sia intesa dalla maggioranza, in sè porti anche una componente soggettiva anche se di questo non ci si rende conto in modo consapevole. :wink:
Cioè vale a dire che il termine suono non è riconducibile al valore di una misura fisica dato che lo stesso non è rappresentabile con una grandezza...
Non voglio affermare che il suono stesso non è legato a grandezze fisiche,ma che la stessa sua corretta definizione comporterebbe elementi soggettivi.
Quando parliamo di suono in genere la nostra mente tende a focalizzare il pensiero ad un elemento astratto non ben identificato,semplicemente generico,derivante dal nostro bagaglio esperienzale diretto e ripreso dalla nostra memoria.
Quando affermiano di ascoltare dei suoni,senza accorgercene,commettiamo un errore...trasferiamo,attraverso una valutazione soggettiva(sintesi percettiva), quelle che sono sensazioni derivanti dal percepire grandezze fisiche misurabili nel nostro concetto individuale che poi definiamo SUONO.
Quindi volendo chiarirsi sui termini da utilizzare penso sia corretto affermare che il "suono"in genere è una risultante di una analisi percettiva basata
su una o più esperienze ... altra cosa invece sono le grandezze fisiche che interessano o interagiscono nel fenomeno la cui percezione comporta poi la definizione stessa di suono.
(per ora ho tralasciato volutamente l'aspetto "ambiente fisico con le sue molteplici interazioni" per le complicazioni che comporta all'emissione della fenomenologia sonora prodotta ad esempio in una esecuzione live o riprodotta da un sistema artificiale).
Anche la letteratura scientifica tradizionale ci ha abituati a commettere nel tempo certi errori di valutazione,penso sarebbe il momento di iniziare ad usare
le giuste definizioni altrimenti ogni tentativo di di progresso può diventare vano!
So che molti tecnicisti un po' storceranno il naso per queste mie affermazioni !
Max
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UnixMan
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Re: tormalina nera

Messaggio da UnixMan »

stereosound ha scritto:
UnixMan ha scritto: Ora, il suono fisico prodotto da un impianto audio è un dato oggettivo (e quindi misurabile).
Ritengo,se mi permetti ,che la definizione di "suono", così come penso sia intesa dalla maggioranza, in sè porti anche una componente soggettiva anche se di questo non ci si rende conto in modo consapevole. :wink:
vedi che avevo ragione? le parole sono importanti... :D

Ancora più importante è definire esattamente ed in modo non ambiguo il significato dei termini che si utilizzano.
stereosound ha scritto:Cioè vale a dire che il termine suono non è riconducibile al valore di una misura fisica dato che lo stesso non è rappresentabile con una grandezza...
non per caso, proprio per evitare ambiguità di questo tipo, come puoi vedere nel quote ho specificato "suono fisico" (cioè onde acustiche). Diversamente in genere specifico "suono percepito". ;) Di solito lo faccio sempre, quantomeno laddove non risulti ovvio dal contesto.

Questa è la prima distinzione da fare, ed è fondamentale. Il suono fisico è (ovviamente) oggettivo e misurabile. La percezione che abbiamo dello stesso è estremamente soggettiva e sostanzialmente imprevedibile.

In seguito dovremo introdurre anche una ulteriore distinzione tra percezione soggettiva e percezione "oggettiva".
stereosound ha scritto:Quando affermiano di ascoltare dei suoni,senza accorgercene,commettiamo un errore...trasferiamo,attraverso una valutazione soggettiva(sintesi percettiva), quelle che sono sensazioni derivanti dal percepire grandezze fisiche misurabili nel nostro concetto individuale che poi definiamo SUONO.
direi che è corretto. Tenendo conto che le grandezze fisiche che influenzano tale sintesi non sono solo quelle acustiche: le informazioni che concorrono a comporre la valutazione/sintesi soggettiva del "suono" (percepito) provengono da tutti i sensi, non solo dall'udito. Nonché, cosa importantissima e fondamentale, dalla memoria: tutti gli stimoli sensoriali sono valutati ed identificati confrontandoli con quelli di cui si ha avuto esperienza (memorizzati) in precedenza.

E non basta ancora, perché la valutazione soggettiva del suono (così come di qualsiasi altra percezione sensoriale) dipende anche da una infinità di altri fattori variabili di natura sia fisica/fisiologica che psicologica: stato di salute, attenzione, stanchezza, umore, suggestioni varie, ecc.

Ad esempio, a fronte dello stesso campo acustico (suono fisico) prodotto da un dato strumento musicale, un appassionato od un professionista di quello strumento non sente (percepisce) lo stesso "suono" di chi al contrario lo sente per la prima volta in vita sua.

Oppure, quando uno stesso individuo riascolta più volte una stessa registrazione (anche se lo fa' nelle stesse identiche condizioni, cioè il suono fisico non cambia) non la percepisce mai esattamente come la volta precedente. Questo perché la memoria stessa delle percezioni precedenti altera quella attuale. Imagino che tutti avrete notato che quando ascoltiamo un brano già noto, la nostra mente "anticipa" quello che sta' per sentire (che si aspetta di sentire) un attimo dopo. Buona parte della percezione ce l'abbiamo già in testa prima ancora che ci arrivi dai sensi, cioè prima ancora che ciò che "sentiamo" (percepiamo a livello cosciente) esista fisicamente (è proprio questo meccanismo che richiama la nostra attenzione quando ciò che percepiamo attraverso i sensi non concorda con quanto di aspettavamo di percepire).

Tutto ciò senza contare il fatto, ancora più evidente, che ogni volta che "osserviamo" una qualsiasi realtà fisica tendiamo a prestare attenzione ad alcuni particolari piuttosto che ad altri. Persone diverse che assistono ad uno stesso "evento" ne hanno percezioni che possono essere anche completamente diverse. Questo appunto (anche) perché, in ogni dato istante, ognuno presta attenzione ad aspetti e particolari diversi di quello che è l'evento complessivo (fisico, oggettivo). Inevitabilmente, da ciò risultano percezioni diverse.

Esempio banale: due persone che si trovano ad essere vicine pur essendo sedute a due tavoli diversi di un qualche locale affollato. Trascurando le inevitabili differenze legate alla posizione leggermente diversa, il campo acustico cui sono soggetti è (circa) uguale (medesima realtà fisica). Eppure i due possono benissimo seguire conversazioni diverse (ed è quanto mai probabile che sia proprio così) per cui la loro percezione di quello stesso evento fisico è completamente diversa!

Lo stesso accade anche quando uno stesso individuo "osserva" più volte (in tempi diversi) una stessa realtà fisica (ad es. una fotografia, un video, una registrazione audio, ecc).
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: tormalina nera

Messaggio da stereosound »

UnixMan ha scritto:
... Il suono fisico è (ovviamente) oggettivo e misurabile. La percezione che abbiamo dello stesso è estremamente soggettiva e sostanzialmente imprevedibile.
Quando parlo di "suono"in genere mi riferisco essenzialmente al concetto che ci facciamo di questa apparente semplice definizione,ancora prima di distinguere i parametri fisici dai percettivi è fondamentale,almeno secondo i miei criteri,capire cosa si intende effettivamente per suono...
La nostra attività attenzionale permette di focalizzare il nostro apparato sensoriale,come hai ben detto del tuo precedente post,su uno o più elementi esterni alla nostra sfera personale.
Il problema che sto ora affrontando è dibattuto da circa 2000 anni,non a caso la storia della filosofia ci ha fatto conoscere varie tipologie di pensiero tutte apparentemente vere se basate su un assioma
arbitrario,tutte errate se analizzate ammettendo che la base di partenza può essere considerata contingente.
I primi pensatori in genere, osservatori attenti del mondo circostante ,si sono chiesti quale venisse per prima: il soggetto o l'oggetto!? Detto così semplicemente può sembrare banale...eppure tutt'ora rimane un nodo ancora,per certi versi, da sciogliere.
Secondo questi osservatori infatti l'oggetto è tutto ciò che è esterno alla persona e quindi quest'ultimo può essere liberamente osservato in tutte le sue peculiarità(aspetto gnoseologico); Il soggetto invece è l'ente,l'essere pensante (sotto l'aspetto ontologico) che osserva, ragiona e deduce.
Il problema nasce quando ci si pone di fronte al quesito storico: quale sia l'elemento sul quale è esatto dare la preminenza!!!
Per l'idealista il pensare è preminente in quanto senza di esso non sarebbe possibile dedurre l'oggetto...
Per l'empirista,il pragmatista,il materialista invece il pensato è conseguenza dell'oggetto osservato che assume quindi preminenza...
Chi dei due ha ragione?
Ora prima di chiedersi cosa e come definire un presupposto che si basi su una giusta valutazione penso sia corretto riprendere quel concetto che avevo postato in precedenza che riguarda appunto l'errore
"filosofico" che ha condizionato da sempre l'epistemologia.
Mi fermo qui per ora e vi invito a leggere qualcosina che vi linko sul cosiddetto raddoppio conoscitivo(Ceccato) ,spero sia materia digeribile ...buona lettura! :wink:
http://www.mind-consciousness-language. ... citivo.pdf
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Re: tormalina nera

Messaggio da stereosound »

Mi rendo conto di aver aperto un argomento controverso e forse poco dibattuto...quello che io chiamerei " l' orrore filosofico" (per l'esattezza- errore filosofico-) non è facilmente accettabile e quindi conseguentemente condivisibile dato che bisognerebbe rimettere in discussione tutte le analisi teoretiche !!! :sad:
Direi che nessuno ha raccolgo questo "dibattito"...molti si ostinano a formulare nuove teorie sugli accadimenti percettivi nell'ascolto di ciò che si definisce,solo per libero arbitrio: Suono...
io la definirei una forma parossismo antropofonico.
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Re: tormalina nera

Messaggio da LuCe68 »

stereosound ha scritto:(..) una forma parossismo antropofonico.

http://www.youtube.com/watch?v=Fcrobk3AMcA
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Re: tormalina nera

Messaggio da stereosound »

LuCe68 ha scritto:
stereosound ha scritto:(..) una forma parossismo antropofonico.

http://www.youtube.com/watch?v=Fcrobk3AMcA
...ho omesso per disattenzione solo un"di"...la frase che hai quotato doveva essere scritta così :
""una forma di parossismo antropofonico""

La linguistica ha la sua importanza!
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Re: tormalina nera

Messaggio da stereosound »

Vi riporto qualche altra riflessione degna di un certo interesse :smile:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: tormalina nera

Messaggio da stereosound »

Alcuni aspetti importanti sulle operazioni "mentali,la scuola tradizionale probabilmente sarà destinata a crollare...credo sarà solo questione di tempo(secoli? :tmi:)
http://www.mind-consciousness-language. ... entari.pdf
Max
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