domanda caps: bassa ESR e bassa ESL

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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Si legge ogni tanto in giro che esistono condensatori che hanno come caratteristica una bassa ESR piuttosto che una bassa ESL.
Poichè tutti in caps che ho smontato (EL) sono rotoloni di metallo/plastica/carta mi chiedo dove siano le diversità.
Ora mi chiedo in linea di massima quali sono le differenti caratteristiche fisiche di questi rispettivi componenti. Quale siano esempi delle due categorie (marche/modelli). e quali siano le ragioni, e quindi gli impieghi, per cui vengono costruiti?


Saluti

R.R.
Riccardo
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mrjam
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Messaggio da mrjam »

Ciao Riccardo

Bassa ESR e ESL come i Panasonic FM? ..veery good!

L'ESR (coma sicuramente sai) equivale ad un valore di resistenza - parassita - in serie alla capacità, dunque dipende parecchio (negli elettrolitici) dalla composizione chimica dell'elettrolita, non a caso quelli con elettrolita organico (OSCON) o con particelle di carbone (Black Gate) hanno valori di ESR nell'ordine di milli Ohm. Anche i Pana FM hanno bassissima ESR, anche se leggermente superiore.

L'ESL invece è un'induttanza parassita in serie alla capacità, è dovuta alle geometrie delle placche (avvolte su se stesse) e alla tecnica di collegamento dei reofori.
Se rifletti sui contenitori dei condensatori, vedrai che non sono tutti uguali come affermi, ma hanno differenti misure.
Di norma un contenitore alto e stretto ha ESL più contenuta, non per altro per via della minore lunghezza delle placche, compensata da una larghezza superiore (che si traduce nell'altezza dell'impacchettamento) a parità di capacità.


Occhio però alla ricerca del condensatore con più bassa ESR o ESL possibile, non è il meglio in assoluto! ..dipende dalle applicazioni.
Se guardi la formula di calcolo del Q di un circuito RLC (cioè il Condensatore e le sue componenti parassite R e L) vedrai cosa ti aspetta da questi condensatori! ..se vuoi la conferma al banco montalo dopo un 317 ..fuochi d'artificio! ..idem per il parallelo con un 0.1uF film/mlcc.
Sempre tenendo ben presente la formula del Q vedrai che in altre applicazioni essi sono ottimi, basta evitare l'insorgere di disastrose oscillazioni.

Buon AudioFaidate!

Ciao
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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Ciao Riccardo

Bassa ESR e ESL come i Panasonic FM? ..veery good!

L'ESR (coma sicuramente sai) equivale ad un valore di resistenza - parassita - in serie alla capacità, dunque dipende parecchio (negli elettrolitici) dalla composizione chimica dell'elettrolita, non a caso quelli con elettrolita organico (OSCON) o con particelle di carbone (Black Gate) hanno valori di ESR nell'ordine di milli Ohm. Anche i Pana FM hanno bassissima ESR, anche se leggermente superiore.

L'ESL invece è un'induttanza parassita in serie alla capacità, è dovuta alle geometrie delle placche (avvolte su se stesse) e alla tecnica di collegamento dei reofori.
Se rifletti sui contenitori dei condensatori, vedrai che non sono tutti uguali come affermi, ma hanno differenti misure.
Di norma un contenitore alto e stretto ha ESL più contenuta, non per altro per via della minore lunghezza delle placche, compensata da una larghezza superiore (che si traduce nell'altezza dell'impacchettamento) a parità di capacità.


Occhio però alla ricerca del condensatore con più bassa ESR o ESL possibile, non è il meglio in assoluto! ..dipende dalle applicazioni.
Se guardi la formula di calcolo del Q di un circuito RLC (cioè il Condensatore e le sue componenti parassite R e L) vedrai cosa ti aspetta da questi condensatori! ..se vuoi la conferma al banco montalo dopo un 317 ..fuochi d'artificio! ..idem per il parallelo con un 0.1uF film/mlcc.
Sempre tenendo ben presente la formula del Q vedrai che in altre applicazioni essi sono ottimi, basta evitare l'insorgere di disastrose oscillazioni.

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Roberto


Originariamente inviato da mrjam - 06/11/2006 : 11:47:00
Vogliamo dilungarci e trovare qualche anima pia che ci possa spiegare la formula del Q, e soprattutto descrivere, in relazione a questo come e perchè insorge il fenomeno di oscillazione del regolatore?
Grato,

Saluti

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Messaggio da mrjam »

Hi

Il Q (coefficiente di risonanza, in un RLC serie) è il rapporto tra la reattanza induttiva (o capacitiva, calcolata alla risonanza), e la resistenza.

Immagine

Alla risonanza le due reattanze, induttiva (XL) e capacitiva (Xc), hanno lo stesso valore, ma segno opposto, quindi si annullano. Di conseguenza a questa frequenza la funzione di trasferimento è dominata dalla sola resistenza.

Ora osserva le induttanze (capacitiva e induttiva, dovuta alla ESL) e la Req, nel nostro caso la ESR ...mumble mumble

Immagine

La curva in rosso (non è hi-tech lo so! ..però rende l'idea) è l'impedenza di un qualcosa come un passa-banda che, se messa in shunt verso massa, diventa qualcosa come un notch ...molto simile ad un condensatore alle alte frequenze. Prova a guardare le curve di un ceramico nei datasheet.. vedrai la somiglianza.
Il Q ti da l'idea di quanto il notch è "stretto" e di quanto la risposta del quadripolo (curva nera) è acuta.
Secondo te quale risposta è più prona a risuonare violentemente? Quella con un Q elevato e una curva acuta (=R serie bassa) o una con basso Q e una curva più dolce e, soprattutto, meno profonda (=R serie più alta) ?

Ti do lo spunto per il dilemma del regolatore LM317. Guarda l'andamento dell'impedenza d'uscita, dovuta ai poli della rete di retroazione:

Immagine

..a me semba induttiva! :o

A te ora la palla.. riflessioni? :D


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Messaggio da plovati »

Bello e istruttivo!
_________
Piergiorgio
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Messaggio da MBaudino »

Parlando di valvole - ed in particolare dei circuiti anodici-, queste hanno resistenze interne di norma dell' ordine dei 500 ohm quando va bene e dei 20000 ohm quando va male.
Quale può essere l' influenza della ESR di un condensatore in questo contesto ? Fra un bassa ESR ( 50 mohm@10kHz) ed uno normale (500 mohm ????) non mi sembra che debba variare moltissimo. Cosa è che non vedo??
Mauro
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Messaggio da mrjam »

Piergiorgio, troppo buono!

seguendo la via del regolatore 3 pin ecco una risposta al transiente di corrente con relativa oscillazione:
Immagine

Mauro,
il problema delle risonanze e oscillazioni parassite riguarda l'interazione fra induttanza e capacità di una rete.
La resistenza interna della valvola, se ti riferisci all'alimentazione anodica, risulta il carico del quadripolo e determina l'entità del transiente di corrente, il quale eccita la RLC in proporzione diretta.
Converrai che una impedenza elevata produce un transiente ridotto e, di conseguenza, risulta potenzialmente meno rischiosa.
Se però il Q è elevato uno stimolo ridotto è sufficiente per produrre l'oscillazione, che altro non è che uno scambio di energia fra l'accumulatore magnetico e l'accumulatore di cariche, con perdite dovute alla resistenza serie, rispettivamente: L, C ed R - che risultano in parallelo - non in serie - al carico, elevato e quindi poco dissipativo.

Spero di non essermi incartato troppo!
Aspetto riflessioniin merito!

Ah, un'altra cosa... alcuni leggendo queste righe potrebbero affermare: "che mi frega di oscillazioni in gamma HF o nei paraggi... il mio circuito opera fra 20 e 20k Hz!"
SBAGLIATO! I componenti con guadagno hanno banda passante oltre l'audio! Attenzione quindi: un circuito la cui alimentazione presenta delle oscillazioni ai transienti non farà altro che modulare il segnale producendo thd e, soprattutto, IMD (distorsione da intermodulazione).


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Roberto
mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Periodicamente escono queste questioni, complesse e semplici al contempo. :)

Vediamo di dare un senso di applicazione concreta alle nozioni postate da Roberto:

Mauro:
Certo, nel caso di una rete RC la ESR viene mediata dalla R. Se R>> di ESR, ESR si può considerare "trascurabile od insignificante", stando alla elementare legge dei grandi numeri. Diverso forse per la componente ESL, ossia quella induttiva, che determina la degenerazione delle caratteristiche di C al aumento di frequenza. Si tende a scordare che la costruzione "low ESR" presente praticamente sempre una "low ESL", per cui quel tipo di materiali tende a giovarsi di entrambe le caratteristiche.....

LM317:
Il grafico è relativo alla funzione di trasferimento del circuito amplificatore di errore interno al chips, che serve a mantenere costante la tensione di uscita.
Il grafico rappresenta l' impedenza di uscita del sistema reazionato versus la frequenza di sollecitazione presente nella rete di alimentazione.
Come è noto, un' amplificatore (reazionato o meno) ha una banda passante intrinseca, che nel caso di ampli reazionato classico viene definita ad alta frequenza da un condensatore (semplifico molto) che determina un decadimento progressivo di guadagno (ad anello aperto) al aumentare della frequenza, e che in questi casi comincia a tagliare intorno a qualche decina di Hz.
Senza entrare nel merito di come funzionano i circuiti reazionati, diciamo che perchè le cose funzionino bene serve mantenere un buon equilibrio tra il guadagno attivo del sistema e le rotazioni di fase di sistema. Dato che le rotazioni di fase sono determinate da elementi reattivi di vario genere (e poco predicibili), si preferisce inserire un "polo dominante" a priori che preceda tutte le altre componenti potenzialmente presenti nella rete, ma questo è un discorso lungo.... 8)

Morale, data che la impedenza di uscita del nostro LM317 è quella ad "anello chiuso" quindi dipende in larga parte dall guadagno del amplificatore interno, e dato che esso cala all' aumentare della frequenza, avremmo quel genere di curve.
Si badi bene che se da alcuni punti di vista quella tendenza è tipica di un sistema induttivo (passivo), non è detto che questo sia perfettamente assimilabile ad esso quando viene proposta da un circuito attivo (dipende dal numero di poli dominanti, ossia dall' andamento concreto della fase legata a quel modulo di impedenza.....anche qui una cosa lunga....).

Per la precisione, il grafico postato non tiene conto dei caps in parallelo alla linea ma del comportamento diverso quando si mette un caps sulla rete di reazione del sistema, insomma, non va confuso con il normale comportamento di bypass passivo (anche se assomiglia ad esso).
Per dare una spiegazione semplice, diciamo che un caps in quel punto bypassa (in AC) la resistenza di partizione usata nella reazione, compensando in parte la perdita di guadagno del ampli interno. Da li la riduzione di impedenza per un tratto maggiore di frequenza. Oltre un certo valore di frequenza però non esiste più guadagno residuo, per cui il sistema cederà inesorabilmente....

In ogni caso non sono i condensatori o il loro Q a determinare uno stato di instabilità, ma solo ed esclusivamente la eventuale rotazione di fase che essi possono introdurre in un sistema attivo, in particolare se esso è reazionato e l' elemento passivo fa parte della rete di reazione.
Ovviamente la presenza di un fattore resistivo serie (ma pure parallelo) agli elementi reattivi aiuta molto ad evitare questi problemi, ma quel valore riduce anche drasticamente l' efficienza di filtraggio....

Per capire, i residui di alimentazione DC vengono filtrati in pratica sfruttando un principio elementare:
la DC passa , tutto quel che "varia nel tempo" deve sentirsi "in corto circuito". In pratica, dato che il livello di disturbi in tensione dipende per la legge di ohm dal valore resistivo della linea, se mettiamo un elemento che non interagisce con la DC ma diventa un "corto" per le AC abbiamo il bypass ideale.
Viene da se che se da una parte gli elementi ESR riducono le rotazioni di fase violente, dall' altra riducono l' efficienza di filtratura.

Il segreto non è usare elementi con basso Q o cose del genere, ma semplicemente lasciare tranquille le reti di reazione ed evitare in particolare gli elementi ESL nelle piste di collegamento (esempio i caps troppo lontani dal regolatore).
Poi esiste una analisi superiore sulla fase di risposta delle celle capacitive ad una stimolazione in linea (impedenze di liena resistive o reattive) e conseguenze varie, ma altro giochino.... :D

ciao

Mauro
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Messaggio da mauropenasa »

Piccolo escursus sull'ultimo post di Roberto:

Corretto, come simulazione ed approccio, ma si deve aggiungere che i sistemi reali sono sempre "finiti", per cui per definizione anche volendo non esisterà mai un "gradino perfetto" in natura, con o senza ESR o altro.

Per capire cosa intendo, si può fare riferimento ai principi delle linee di trasmissione, in cui non si tende tanto a contrastare il parassitismo, inevitabile oltre certi livelli, ma semplicemente ad "equilibrarlo" e renderlo "uniforme".

Per esempio, si può fare largo uso di sistemi a "capacità distribuite" e relative "induttanze distribuite" per ridimensionare il problema...

La morale è che un buon approccio pratico al problema passa attraverso una ponderazione delle grandezze in gioco, compresa una stima di massima legata alle frequenze in gioco. La larghezza di banda dei segnali di stimolazione di linea presenti su un ampli audio non è ne infinita ne enorme, ma è ipotizzabile entro una certa larghezza precauzionale, che comprese armoniche multiple di 20Khz ecc.... non supera valori intorno a qualche Mhz...
Dato che la "zona di transizione" (picco di risonanza) di quasi tutti i filmcaps va oltre queste frequenze (peraltro con Q molto blando) e gli unici caps dotati di un "moderatamente elevato Q" (20-50), ossia i ceramici, hanno zona di transizione a centinaia di Mhz, direi che il problema è più teorico che pratico.
Gli elettrolitici possono avere queste situazioni in zone comprese tra 10Khz e 400Khz, ma in compenso hanno un Q ridicolo per via delle ESR e della correnti di fuga (resistenza parallelo).

Va pure detto che se da una parte esiste lo scambio energetico descritto da Roberto tra questi elementi reattivi, l' entità di questo "scambio per accumulo di cariche", se si va a vedere la trattazione di Piergiorgio sul effetto miller scopriamo che dipende appunto dal "potenziale", ma dato che il potenziale (tensione) a quelle frequenze è definito dalla legge di ohm, e dato che le impedenze relative sono infinitesimali, si evince che non ci si deve aspettare un "PSU che suona per conto suo", ma semplicemente delle zone di filtratura poco efficienti, ne più ne meno.
In pratica avremmo delle "ondulazioni a campana che vanno a dare una forma al rumore residuo". (Si vedano i numerosi plot di Joseph_K su diyaudio, eseguiti fino a frequenze elevate per capire quello che intendo).

Insomma, zone di frequenza ben filtrate e zone di frequenza (molto alta) con repentini o morbidi cali di efficienza, non risonanze pure e semplici che girano per conto loro come uno potrebbe immaginare..... ;)

Certo che in determinate condizioni questo fenomeno può generare IMD, ma si deve ricordare che esse sono sempre proporzionali anche all' entità del segnale del disturbo, e quindi alla impedenza istantanea della linea.....

ciao

Mauro
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Messaggio da mrjam »

Aspetto riflessioni in merito!
Grazie Mauro!
Ottimo e abbondante! :D :D :D
Era infatti ai poli della rete di retroazione del '317 che puntavo ..ma meglio di te non posso certo trattare la materia! :|

In conclusione aggiungo (non rivolto a Mauro ...che comunque se vuole regalare una ulteriore perla, è sempre ben accetta!)
...è salutare rileggere i post precedenti e immaginare la configurazione Elettrolitico // Film 100nF (+ Ltrack nel mezzo) tanto usata.
Cosa accade fra i due :?:



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Messaggio da MBaudino »

Capito qualche cosa, non capito parecchio: informazioni quindi da approfondire quando altre cose saranno piu' chiare.
Diciamo che mi è chiaro perchè la National dice di montare il Cadj vicinissimo ai piedini, perchè Penasa monta il condensatorone di livellamento vicino al LM e il perchè di quel costosissimo condensatore sulla rete di CR del MyRef

Non voglio annoiare con altre domande. Giusto una valutazione da parte vostra. :p
La scelta di usare solo cond. in polipropilene nelle alimentazioni dei circuiti valvolari (anzi, batterie di condensatori in PP -separati da R o L e inevitabilmente distanti dal TU), in base a quello che dice M.Penasa è piu' utile giustificarla con la bassa ESL del componente che alla bassa ESR (anche se con quanto avete scritto mi inducete a pensare che i PP abbiano Q più elevato e quindi siano potenzialmente piu' problematici). Ho trovato pochi dati sulle ESL dei condensatori, ma non mi sembrano valori drammatici; non so calcolare la L di un pezzo di filo lungo 20 cm per cui non sò se questo pezzo di filo basti o meno a stroncare i vantaggi del C a film rispetto ad un decoroso elettrolitico . Di sicuro però il condensatore è messo in serie all' induttanza primaria del trasformatore e soprattutto ( almeno mi sembra) all' induttanza dispersa del primario (e quest' ultima da sola fa sempre parecchi milliH e quindi forse molto di piu' della ESL di un mediocre elettrolitico). Mi chiedo quindi se abbia un senso usare negli alimentatori degli stadi a valvole batterie di C a film da 20-30 micro cad. o degli elettrolitici di altissimo costo - black qualche cosa ? Anche se lo stadio finale a valvole fosse ideale e perfetto - cosa che non è- non sarebbe quindi sufficiente un normale elettrolitico di decorosa qualità?
Poi mi fermo
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Messaggio da mrjam »

Ciao

Il filtro di rettificazione è discorso ben diverso dal condensatore a valle di un regolatore. Non è inserito in una rete di retroazione deputata al controllo della tensione d'uscita.
Un cavo di 20cm, se fra gnd e il condensatore di filtro, è sicuramente sufficiente a rendere vana la spesa per un buon componente.
Mantieni i percorsi brevi, altrimenti i condensatori da vetrina sono soldi sprecati.

Alcuni link che possono esserti utili se intendi usare filtri LC:

Some causes of ringing in CLC filters and power supplies.
http://www.siteswithstyle.com/VoltSecon ... nging.html

Damping ringing in audio and power transformers
http://www.siteswithstyle.com/VoltSecon ... xfmrs.html

LC tank Q ver 1.2
http://www.siteswithstyle.com/VoltSecon ... ANK_Q.html



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Messaggio da mauropenasa »

La questione che poni tu, Mauro, è leggermente diversa anche se collegata.

Si potrebbe dire molto o molto poco sulle scelte di alcuni progettisti in tale ambito, ed in quello termoionico in particolare.
Io trovo che specie se esse sono molto costose, un progettista avrebbe l' obbligo morale almeno di "giustificare tecnicamente" tale scelta, ma raramente questo succede, per cui poi la gente usa i materiali in modo acritico, solo perchè il tale li ha consigliati.....

PP:
Q intermedio, niente di esagerato (a memoria non arrivano a 10....dovrei rispolverare dei plichi che avevo...). L' unica caratteristica superiore dei PP è la grande stabilità termica e dielettrica in generale, che Q a parte li rende "quasi ideali" per range di tensioni, temperature e frequenza abbastanza buoni. In particolare, sono ideali per applicazioni molto critiche di rete o con tensioni elevate o in presenza di tensioni impulsive.
Dal punto di vista dei discorsi sul Q di Roberto, va detto che più il caps è grande più avrà una elevata ESL. La conseguenza naturale è spostare il punto di transizione più in basso in frequenza.
In pratica mettere batterie di caps PP grandi come barilotti significa abdicare ad elementi di basso ESL e puntare tutto sulla stabilità e qualità di materiali.
Perchè, in che tipo di rete questo viene fatto ecc.... dipende da progetto a progetto. Diciamo che io metterei ad occhi chiusi elettrolitici di qualità industriale quando servono decine di uF, asserviti da PP localmente per migliorare le prestazioni a frequenze maggiori ecc....., ma io sono io... 8)

Black gate, oxicon e quant' altro....
Quando non si è in presenza di contraffazioni estetiche, le differenze sono di materiali, in generale negli ossidi ed elettroliti usati, ed il tutto si sintetizza in migliori curve prestazionali. Da li a dire che queste curve migliori servono, o meglio, sono essenziali, dipende sempre dalla criticità dell' insieme.

Io credo che disporre della capacità di discriminare un componente dai suoi dati di targa anzichè dal nome o dalla forma sia una ottima conquista. Si può scoprire che esistono componenti ad uso industriale identici o superiori a quelli rimarchiati da molte case esoteriche a basso costo, oppure che alcuni dogmi sono ridicoli.
Spero che questi contributi di tecnica (più di Roberto che miei.... :D ) possano servire a creare una coscienza critica sui materiali, in questo caso i caps....

ciao



Mauro
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Messaggio da mauropenasa »

Integrazione a Roberto:

Tenete presente che di norma si vedono test di stimolazione lato generatore di energia, ma nei circuiti reali la stimolazione (corrente modulata) avviene dal lato del carico, non da quelle generatore di tensione.

In alcuni circuiti questa situazione è sostanzialmente simmetrica, nel senso che gli elementi L ed R serie sono simili, ma non è sempre cosi, e la risposta reale può cambiare anche molto.

Per la precisione di norma in un PSU si ha una stimolazione lato generatore di energia (rettificazione+trafo) e un' altra (a frequenza molto più estesa) lato carico, per cui poche simulazioni sono realistiche. Il metodo migliore per ragionare su queste reti è di verificare separatamente entrambe le stimolazioni e magari rendere "simmetrica" la risposta.....

ciao

Mauro
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Messaggio da MBaudino »

Ero già capitato sul sito di Voltseconds, ma non ero riuscito a inquadrarne il notevole interesse e soprattutto la notevole capacità didattica. Molto interessante; nel caso di carichi ad impedenza medio alta (appunto i tubi) le differenze non mi sembrano enormi ma certamente l' ottimizzazione dell' alimentatore non passa dal 'grande è meglio'
Ho iniziato a leggermi qualche datasheet di elettrolitici di varia natura. Anche qui le differenze di esr e esl non sono enormi; probabilmente criticità che si manifestano ad alta corrente e con carichi impulsivi potrebbero sfumarsi nel contesto dei finali a valvole.

Avevo provato un anno fa a simulare con 'filter design' l' andamento delle impedenze di ingresso ed usicta di un filtro rlc per alimentatori, ma mi ero perso il grosso dei significati. DIrei che unendo le varie informazioni che mi avete dato e quelle dei link, potrebbe essere utile riprovarci.

Alcune cose:
1)Penasa, quando parli di 'stimolazione' lato carico, intendi proprio fisicamente applicare un generatore rivolto verso l' uscita del filtro di alimentazione?
2)guardando le ESL di vari condensatori (sia a bassa ESR -tipo Nic- che di tipo comune) trovo valori da bassissimi a bassi, diciamo pochi nH.
Limitandosi alle modeste correnti che riguardano i circuiti a valvole, ha davvero importanza questo parametro?
3) misurare la ESR a 100 Khz, schermature a parte, mi sembra facile. Ma come fanno a misurarla a 100 Hz o meno (o a frequenxe alle quali predomina la reattanza del C )? Il valore diventa x2 o x4, quindi non cambia tantissimo. Si tratta solo di curiosità

Saluti
Mauro
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Messaggio da mauropenasa »

1)Penasa, quando parli di 'stimolazione' lato carico, intendi proprio fisicamente applicare un generatore rivolto verso l' uscita del filtro di alimentazione?
Certamente.
D'altronde, la fonte di modulazione primaria (a spettro di frequenze relativamente alto, diciamo audio + qualche armonica multipla) è rappresentata proprio da quello che erroneamente viene definito "carico del PSU", ossia l' ampli.
Credo che si faccia spesso confusione tra le problematiche di rettificazione, legate prevalentemente alle commutazioni dei diodi e induttanza parassita del trafo, con quelle di fornire un damping preciso e pulito alle richieste del ampli. Le 2 cose sono abbastanza diverse....

ciao



Mauro
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Messaggio da mrjam »

Ciao ragazzi

Con questa .gif inizio a postare una serie di misure effettuate col network analyzer in banda 100kHz -100MHz.

Un assaggino: Oscon 100uF + MLCC X7R 100nF "vicini vicini" in configurazione shunt (=bypass) su pcb con microstrip 50 ohm

Immagine

more to come...

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Messaggio da MBaudino »

Mi aiuti a capire le scale?
Grazie Mauro
mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

La scala verticale è di 10dB a quadretto, in negativo (attenuazione).
La scala orizzontale 10Mhz a quadretto, da 100Khz a 100Mhz.

La campana negativa evidenziata a -59dB con il puntino rosso è sicuramente la Ft del ceramico 100nF, mentre, quella analoga ed apparentemente più marcata del Oscon dovrebbe trovarsi molto vicino ai 100Khz, nella zona di start analisi. Se Roberto avesse usato un elcaps di qualità ordinario probabilmente l' andamento sarebbe più morbido (meno attenuato però) specie prima dei 100Khz....
Per quel che riguarda l' audio analogico la sezione più importante da analizzare sarebbe quella fino a 100-200Khz....

ciao

Mauro
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Messaggio da MBaudino »

Grazie Mauro per la spiegazione

Grazie Roberto per la misura; sarebbe possibile avere l' andamento espanso 20Hz-1Mhz?
Mauro
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