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Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Lucignolo.
opportuno sarebbe far fluire il discorso verso direzioni più tranquille e rispettose.
Altri: non è il caso di dare seguito.




Saluti

R.R.
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Riccardo
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Luc1gnol0
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Messaggio da Luc1gnol0 »

OT
Caro Luc1gnolo, io esprimo solo il mio parere come ho sempre fatto.
Originariamente inviato da Pilot - 29/05/2008 : 13:03:37
Esprimere un parere è, vivaddio, lecito.
Ma si esprime un parere riguardo a qualcosa.
Per es. un parere sulla situazione politica, un parere su una questione legale.

Qui io vedo una questione un po' diversa.
La questione che vedo io, Giancarlo, è che sembri disponibile ad esprimerti in toni acri, ma lo sembri un po' meno ad accettare eventuali risposte a te indirizzate negli stessi toni.

Il mio "parere", più articolatamente espresso, è che tirare fuori la seconda armonica è una sciocchezza nel momento in cui non stai criticando (es.) dei dati rilevati, sperimentalmente misurati, ma la tua critica si riferisce ad una particolare tipologia e topologia di amplificatore.

Ricordo come ha esordito dueeffe per circoscrivere il campo:
Ho però proposto a Piergiorgio l’idea di una versione di livello top del suo progetto “Primo”
Originariamente inviato da dueeffe - 27/05/2008 : 19:47:58
Dunque l'ambito di discussione non è "l'amplificazione nella riproduzione audio domestica" ma un ben preciso finale SE monovalvola già esistente, con i suoi perché, i suoi percome, i suoi pregi, i suoi difetti.

Se si sta discutendo di questo limitato, specifico argomento, l'espressione:
un simile schema, per di più senza retroazione, genera senz'altro distorsione di diverse unità percentuali, particolarmente in seconda armonica. L'effetto finale può essere piacevole, d'accordo, ma la fedeltà effettiva nei confronti del segnale d'ingresso è alquanto discutibile.
Originariamente inviato da Pilot - 29/05/2008 : 11:53:12
ha lo stesso tono acre delle tue precedenti espressioni sui progetti segreti della NASA che il buon Riccardo, come la mia espressione, pure ha stigmatizzato.

Tornando alle mie impressioni iniziali, per quanto ho cercato di evidenziare poco sopra non ritengo il tuo penultimo post del tutto assimilabile ad un generico "personale parere su un qualche cosa".

Ritengo che quanto tu hai scritto, se fosse interpretabile nel senso di una critica agli amplificatori a due stadi SE a triodo, sia una sorta di riscoperta dell'acqua calda nell'anno di grazia 2008 e non un parere personale sull'argomento della discussione.

Ritengo che, se viceversa così non fosse, possa ben esser interpretato come una sorta di "tiro al piccione" nei confronti di dueeffe, come un piccato seguito al tuo primo intervento sulla sua "ritrosia da pubblicazione" (forse per non avere ricevuto soddisfazione dalle risposte di dueeffe stesso e di riccardo?), e non un parere personale sull'argomento della discussione.

In entrambi i casi, oltre che acre nei toni (come me), sei pure OT (come ti è stato già fatto notare in occasione del tuo precedente intervento).

Infine, concludo, non è un mio interesse cercare di provocarti, o peggio, di offenderti gratuitamente e personalmente: io mi limito ad esprimere il mio parere su quello che hai scritto in questo thread ed ora, e sul come lo hai reso, e vorrei farlo in maniera a sua volta limitata (nel tempo e nello spazio).
OH! (© by gluca) Io non ti sono "caro", così come tu non lo sei per me: non fosse altro per il fatto che non ti conosco.

/OT

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Messaggio da Ashareth »

Vorrei spezzare una lancia in favore di Luc1gnolo (non che abbia bisogno di avvocati difensori, per carita'...), ma anche dal punto di vista tecnico quanto asserito da Pilot, sinceramente, mi lascia un po' perplesso.
Innanzitutto le resistenze di wattaggio abbondante.
Normalmente, che io sappia, quello che puo' dare davvero fastidio a livello di rumore nelle resistenze e' il rumore termico oppure la captazione di disturbi altrove generati.
Il primo caso avviene con resistenze o di basso wattaggio oppure di valore alto (notoriamente piu' rumorose), o l'insieme delle due evenienze. Il secondo caso e' concomitante all'uso di resistenze di valore alto (ad esempio una resistenza di griglia all'ingresso troppo alta....)
Quindi, oserei dire che l'impiego di resistenze Kiwame da 2W (che oltretutto sono di qualita' piuttosto buona) sia proprio da consigliare.
Giusto per fare il nome di uno che non e' l'ultimo p**la tra i progettisti audio valvolari, Mr. Imai di audio tekne sovradimensiona abitualmente la capacita' dissipante delle resistenze usate nei suoi ampli proprio per i motivi di cui sopra.

Secondariamente, il commento sulle misure di un ampli cosi', mi farebbe rispondere una cosa sola: e chissenefrega non ce lo mettiamo?
A quel punto, su queste basi, si poteva proporre lo schema di un Pioneer degli anni '70 con figure di distorsione mostuosamente basse.
Come dire che dueeffe avrebbe dovuto aprire un thread su un altro argomento.....
Assolutamente fuori luogo.

Just my two cents...
Ciao,
Enrico
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Messaggio da Pilot »

Ma guarda che strano! Non sei intervenuto in questa serie di 3D se non per dirmi che ho detto una "sciocchezza". Ebbene, dovresti ricordare che il forum è letto nella maggior parte da persone che sono neofiti e per i quali forse una "sciocchezza" tanto non lo è, se vista con i loro occhi.
Lo scopo di un forum come questo è divulgare cultura ed informazioni e non certo pontificare, come fai tu, se qualcuno dice delle cose che ti sembrano ovvie.
Le mie espressioni non sono acri ma squisitamente tecniche. Diventano acri quando qualcuno come te, che in precedenza non ha postato un bel nulla e quindi non ha dato contributi costruttivi, salta fuori all'improvviso postando un messaggio non certo tecnico ma provocatorio.
Riguardo il "tiro al piccione" sei proprio tu ad essere OT: ho letto la risposta di dueffe e la rispetto, quindi non c'entra nulla in tutto il tuo delirante ragionamento.
Limitati cortesemente, se ne sei capace, ai soli interventi tecnici e lascia le dietrologie e le provocazioni fuori da un 3D TECNICO.

Giancarlo
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Messaggio da sinuko »

Per provare a riportare il 3D sul suo giusto binario credo che la cosa migliore sia porre la domanda a Dueffe:
Perché hai utilizzato resistenze ad alta dissipazione quando bastavano molto più piccole? (indubbiamente da un punto di vista termico la cosa è vantaggiosa, visto che la temperatura resta più bassa (di quanto? si riesce a farne una stima?), se poi come afferma Giaime questo sono più inclini a captare disturbi elettromagnetici non so, direi che allora si deve mettere sulla bilancia le due cose e vedere quale pesa di più, questo IMHO…ma lascio la parola all’interessato.)
Ciao Paolo
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Messaggio da Staff »

Signori,
la discussione non è attinente agli argomenti che questo topic intende proporre.

La diatriba si è sviluppata secondo toni eccessivi e irrispettosi.
Vi invito quindi a cessare ogni argomentazione OT rispetto a Ultimate e avviso che, in caso contrario, saremo costretti a chiudere la discussione.


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Messaggio da dueeffe »

Ok,
mi piace quando la discussione si accende!
:D

Inizio col dire che l’Ultimate ha sempre avuto, quale scopo primario, quello di mantenere una coerenza abbastanza pronunciata con il Progetto Primo di Piergiorgio.

Perciò non ho alcuna intenzione di “uscire dal seminato”, né (tanto meno) di innescare ripensamenti sulla presunta utilità della retroazione o sulle eventuali distorsioni armoniche dei monotriodi.

In questa logica, infatti, ben presto l’ultimate diverrebbe un ampli a stato solido, col mero intento di far felice il solo “banco di misura”.

Voglio pure chiarire che questo modo di pensare ed agire è lontano “anni luce” dalla mia filosofia, e perciò, anche non avessi scelto di agire partendo dal Progetto Primo, lo schema finale sarebbe comunque sfociato in una tipologia single ended priva di retroazione.

Con questo voglio dire che sono abbastanza d’accordo col messaggio lanciato da Lucignolo (che io ho interpretato in chiave non polemico/rissosa, bensì come proposito “costruttivo”, anche se la veste “ermetica” della tastiera di un computer si presta a fraintendimenti) e cioè che le prerogative di ogni tipologia circuitale sono ormai note a tutti, e le relative discussioni sul “sesso degli angeli” (p.es. retroazione) una sorta di “ouroboros” (termine quanto mai calzante nel contesto, ed interpretabile in doppia accezione).

L’errore di tali fraintendimenti, comunque, è solamente mio, perché non ho premesso la mia filosofia (che è molto personale, per carità, e non ha alcuna pretesa, se non quella di essere appunto MIA).

Vogliate perdonare quindi questa mia inadempienza, dovuta soprattutto al fatto che pensavo che il “modus operandi” fosse chiaro a tutti, perché emerso più volte nelle discussioni passate.

Comunque sia, colmo subito questa mancanza e spendo due righe.


Piccolo accenno sulla FILOSOFIA ADOTTATA.

Esordendo con la banale (ma doverosa) premessa che la prima regola fondamentale vuole innanzitutto che gli schemi elettrici usati siano a posto elettricamente, proseguo col chiarire che molte delle scelte fatte vertono su considerazioni abbastanza diverse dal “comune agire”.

In primo luogo attribuisco una scarsa importanza alle misure al banco di prova.
Non che siano considerate inutili, ma l’importanza di esse è solamente relativa alla previsione del comportamento reale (in sala ascolto insomma)
Il “nudo” valore numerico “da laboratorio”, perciò, non è considerato significativo.

L’idea di intendere come fedeltà del segnale (spesso indicata con il tanto abusato e quindi logoro termine “hi-fi”) la non alterazione dello stesso per quel che concerne alcuni parametri (pochi) scelti ad hoc, non ha nulla a che vedere con la riproduzione musicale.

Rientra, semmai, in una scienza diversa, animata dai “tecnicisti”, e rappresenta la sola “felicità” degli strumenti di misura.

Io invece voglio occuparmi di riproduzione musicale.
Ed in questo contesto si deve realizzare che il SISTEMA reale è composto da fattori ed elementi estremamente diversi dal sistema “tecnicista”.

SISTEMA TECNICISTA (esempio sintetico)
Software: forme d’onda
Ambienti: laboratori
Fruitore finale : Strumento di misura


SISTEMA REALE:
Software: registrazioni (di musica)
Ambienti: Casa
Fruitore finale: Uomo

Tralasciando appositamente il discorso sul software (che varrebbe una parentesi abbastanza ampia), troviamo, in primis, l’interazione tra più dispositivi elettrici:
Sorgente – Amplificatore – Diffusori
Tali dispositivi, a loro volta, interagiranno con l’ambiente, ed infine produrranno uno stimolo sonoro.
Tale stimolo sonoro verrà captato dall’apparato uditivo ed elaborato dal cervello umano.

Ancora una volta, il prodotto finale dell’interazione tra le varie componenti sopra esposte in ambiente reale, non può essere valutata con strumenti di misura.

O meglio, gli strumenti di misura possono fornire indicazioni utili per determinati affinamenti, ma i valori risultanti, se analizzati in modo “tecnicista”, rappresentano poco o nulla rispetto al “percepito” emozionalmente, cioè REALMENTE, dall’utente finale UOMO.

Voglio dire, senza mezzi termini, che la “giusta” realtà è quella percepita dall’utilizzatore finale.
Il resto sono chiacchiere, grafici, “disegnucci”, “numerini” e speculazioni INUTILI allo scopo reale prefissato.

La “carta” non suona.
E, onestamente sorrido di fronte a chi si auto-impone una “tortura”, ascoltando oggetti poco o per nulla NATURALI ed emozionali, convincendosi (misure alla mano) che quello che ascolta è “il segnale fedele”, e quindi “così va fatto”.
Naturalmente io credo che quello che si è imposto di ascoltare NON è affatto un segnale fedele, semplicemente perché non è in grado di offrire degli INPUT adeguati al sistema “orecchio-cervello”

Il sistema “orecchio-cervello”, per farla breve, NON RICONOSCE i “segnali”, ed i “segnali” non sono in grado di innescare una FISIOLOGIA DEL RICORDO.
Non ritrova SIMILITUDINI ELETTIVE verso le ESPERIENZE.

La sera della cena al Bottom Audio, si era innescata una discussione simile.
Ricordo che portavo come esempio (e mi pare di averlo fatto anche in una discussione su VHF) il comportamento del sistema “occhio-cervello” rispetto alla fotografia (altro mezzo di riproduzione di un “evento”).

Di sera può capitare di accendere qualche lampada ad incandescenza.
Questa lampada avrà tipicamente una temperatura colore minore della luce del sole di mezzogiorno.

Il sistema “occhio-cervello” è in grado di elaborare l’informazione in modo tale che questa diversità sia minimizzata (non notata).
Perciò gli eventi vissuti in quelle “condizioni ambientali” sono percepiti senza particolari anomalie, e il ricordo conserva pochissime informazioni in tal senso (temperatura colore bassa rispetto alla luce del sole di mezzogiorno).

Se scattiamo una fotografia con una pellicola tarata per luce diurna però, la foto si presenterà a noi in modo molto diverso.

Guardando in un secondo momento questa fotografia, essa ci apparirà innaturale (presentando una dominante giallognola) rispetto al ricordo della situazione vissuta.

Eppure quella fotografia rappresenta abbastanza realmente la situazione “strumentale” del momento in cui è stata scattata.
Questa presunta realtà strumentale riprodotta, somministrata al sistema “occhio cervello” però, viene percepita come ANOMALA ed INNATURALE.

Questo perché il presunto mantenimento strumentale della “fedeltà del segnale” per quel che concerne la temperatura colore, in realtà non rappresenta un mezzo adatto a fornire il giusto INPUT al sistema “occhio-cervello” per evocare il ricordo dell’evento in MODO NATURALE E FEDELE.

La stessa cosa avviene nello standardizzato (più o meno) “modus operandi” della cosiddetta (a torto) hi.fi moderna, che in nome di quattro “misure spelacchiate” (eseguite con mezzi e metodologie differenti dall’utilizzo finale) ha la pretesa di somministrare un programma musicale fedele.

Ma fedele a cosa?? Fedele in cosa? ...e per chi/cosa??

Ecco come invece io cerco di intuire quali possano essere i parametri da considerare, affinché si riesca ad offrire all’ascoltatore una serie di “stimoli”, atti a far ricordare con NATURALEZZA l’evento musicale.

Non mi importa se determinate scelte progettuali sono in controtendenza col comune pensare ed agire “tecnicista”…
A me importa l’emozione…il ricordo della realtà.
Il sistema “tecnicista” presenterà oggetti tra loro simili e diversi dai miei.

In questo senso, voglio raccontare un piccolo aneddoto.
A distanza di qualche giorno dalle prove del Bottom Audio avvenute la sera del sabato, un forumer (che per rispetto della privacy del pvt non cito, non avendogli chiesto il consenso) mi ha scritto in pvt:

“Fabio, non riesco a capacitarmi di come l’ampli XXXXXXX (a stato solido, quindi con potenza di abbastanza superiore ai monotriodi, e presunte misure “distorsive” impeccabili ) distorcesse in modo abnorme nell’applicazione pratica del setup nel Teatro Pagani”

Questo aneddoto lo riporto proprio in risposta alle considerazioni di cui sopra (ed anche alle problematiche sollevate da Pilot in questa discussione).

In definitiva, nel setup “pratico/reale” del Teatro Pagani al Bottom Audio, la sera del sabato, nel confronto tra l’ampli XXXXXXX (a stato solido) e l’eloge de la folie (monotriodo di 2W, SENZA retroazione), la sensazione REALE parlava chiaro:
a dare l’impressione di distorcere era l’ampli a Stato Solido.

Il setup, uguale per tutti, era:
Sonus Faber (alternate alle DCM Time Window)
CDP Naim cd5i
Cavi di segnale ISODA Hybrid

Confesso anche che l’esperienza in Teatro (in verità ne ho fatte molte altre in locali enormi, ma erano soprattutto chiese) mi ha confermato l’esattezza di alcune intuizioni ed idee che avevo maturato (sempre nell’ottica del discorso di cui sopra).

Infine, per rispondere brevemente sui perché delle resistenze da 2W KIWAME, e nel ribadire che le obiezioni elettrico/prestazionali sollevate al riguardo non hanno fondamento tecnico (il circuito, dal punto squisitamente elettrico non ne risente minimamente, ed anzi diviene più stabile), preciso che tale scelta è molto precisa e rientra nell’ottica di quanto sopra esposto a livello filosofico.

Visto anche che tale 3D sta debordando in maniera OT, invito chiunque fosse interessato ad approfondire questa particolare tematica, ad aprire una apposita discussione, ove naturalmente sarò lieto di intervenire per qualsiasi approfondimento in merito.

E qui per ora mi fermo (per rientrare IT),
specificando che quanto sopra detto vuole essere presentato solamente “in ottica IMHO”.
:)

saluti,

Fabio.
Μὴ δῶτε τὸ ἅγιον τοῖς κυσίν, μηδὲ βάλητε τοὺς μαργαρίτας ὑμῶν ἔμπροσθεν τῶν χοίρων, μήποτε καταπατήσουσιν αὐτοὺς ἐν τοῖς ποσὶν αὐτῶν καὶ στραφέντες ῥήξωσιν ὑμᾶς
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Messaggio da Luc1gnol0 »

sono abbastanza d’accordo col messaggio lanciato da Lucignolo (che io ho interpretato in chiave non polemico/rissosa, bensì come proposito “costruttivo”, anche se la veste “ermetica” della tastiera di un computer si presta a fraintendimenti) e cioè che le prerogative di ogni tipologia circuitale sono ormai note a tutti, e le relative discussioni sul “sesso degli angeli” (p.es. retroazione) una sorta di “ouroboros” (termine quanto mai calzante nel contesto, ed interpretabile in doppia accezione).
Originariamente inviato da dueeffe - 29/05/2008 : 16:52:05
:D

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Messaggio da sinuko »

Trovo l’esempio della temperatura di colore prossimale decisamente interessante (ammetto che non riesco a capire se sia propriamente lecito (occhio e orecchio sono molto differenti) …..ma questo è un altro discorso) e inizio a capire il tuo approccio.
A questo punto la mia domanda per Dueffe è:
perché la tua scelta è caduta su queste resistenze? Ossia, la tua scelta è dettata dall’esperienza diretta , avendole provate e verificato che il risultato migliora (almeno secondo il tuo approccio) oppure da qualche altra considerazione?
Scusa se insisto ma voglio essere sicuro di capire l’origine delle tue scelte, altrimenti si rischia di parlare lingue differenti.
Ciao Paolo
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Messaggio da dueeffe »

Trovo l’esempio della temperatura di colore prossimale decisamente interessante (ammetto che non riesco a capire se sia propriamente lecito (occhio e orecchio sono molto differenti) …..ma questo è un altro discorso) e inizio a capire il tuo approccio.
A questo punto la mia domanda per Dueffe è:
perché la tua scelta è caduta su queste resistenze? Ossia, la tua scelta è dettata dall’esperienza diretta , avendole provate e verificato che il risultato migliora (almeno secondo il tuo approccio) oppure da qualche altra considerazione?
Scusa se insisto ma voglio essere sicuro di capire l’origine delle tue scelte, altrimenti si rischia di parlare lingue differenti.
Ciao Paolo



Originally posted by sinuko - 29/05/2008 :  17:29:51


Ciao Paolo,
quello che accade nel sistema "occhio-cervello" è pressochè identico a quello che accade nel sistema "orecchio-cervello" perchè l'elaborazione degli stimoli è eseguita dalla stessa "macchina", cioè il cervello.

Che poi l'apparato uditivo e quello visivo siano fisicamente in modo molto diverso poco conta.
Sono semplicemente 2 recettori per 2 grandezze fisiche estremamente diverse, ma hanno in comune lo scopo più importante: portare informazioni da elaborare al cervello.

Il cervello elabora grazie alle esperienze.
Ecco perchè mi vien da ridere a pensare a quello che mi è stato detto da una persona in passato.
E cioè che può tranquillamente esistere un audiofilo esperto (gran valutatore di impianti cosiddetti hi-fi) con scarsa o nulla esperienza di ascolto di musica dal vivo.

Questo approccio è riferito alla classica figura "idiofila" ("4 cd" in casa, solo quelli test) ove l'importante è il confronto tra impianti, il riferimento sonico è l'impianto costoso inarrivabile ascoltato in fiera o al negozio, i parametri immaginari degli strumenti musicali completamente inventati ed "immaginati artificialmente" (appunto).

Questo modo di fare e pensare dimentica che nei supporti registrati v'è un evento reale, che si vorrebbe riprodurre, che è la musica.

Troppe volte ormai, proponendo l'ascolto di vari cd di musica antica, ho visto persone dissertare e pontificare sulla fedeltà e la bellezza della riproduzione (del proprio impianto) di un cornetto (per citare un esempio), pur non sapendo dire quale strumento musicale stesse suonando, e pur non avendolo mai ascoltato dal vivo...

Il resto, secondo il mio modesto parere, è solo tristezza...

Per quel che concerne le resistenze KIWAME, il discorso è abbastanza complesso, e ricade in una somma di discorsi diversi.

In primis ho osservato a lungo il comportamento a livello termico di diversi dispositivi (valvole, condensatori di varie tipologie, SS, resitenze ecc.)

Circoscrivendo il discorso alle resistenze (altrimenti ci vorrebbero 20 giorni a descrivere tutto) ho notato che sia nel "dominio" delle misure, sia nell'ambito del suono, la temperatura di esercizio influisce in modo decisivo sul risultato finale.

Importanti e sempre molto sottovalutate sono le interazioni termiche tra i vari componenti, perchè appunto costretti a convivere in spazi ravvicinati (si tenta sempre di limitare la lunghezza dei cablaggi allo stretto necessario) e chiusi (chassis).
Il calore, specie negli ampli a valvole (ma anche nei vari "classe A" SS) andrebbe valutato e misurato (cosa che io faccio regolarmente)

Ecco che resistenze sovra-dimensionate (ove si può, senza controindicazioni circuitali comprovate) riescono ad essere meno influenzate dal calore degli altri componenti, e sopratutto riescono a non influenzare significativamente quello che hanno intorno (si pensi ai condensatori).

Ed a differenza di altri dispositivi, suonano meglio da fredde (nonostante siano pensate per lavorare "in temperatura", e nonostante la nota e diffusa convinzione che ogni dispositivo, per suonare bene, debba "scaldarsi").

Tutto questo SI SENTE in maniera DECISIVA (e si misura anche).

Non a caso io sono solito usare i carborundum, dove posso, che hanno poteri di dissipazione immensi e sono antinduttivi.

In effetti nell'Ultimate non ho abbondato in tal senso (come ho detto, non vuol essere un oggetto emulativo dell'eloge de la folie, nè componentisticamente, nè circuitalmente, nè filosoficamente, nè costruttivamente).

Ecco insomma "svelato" (o meglio "ri-velato") uno dei piccoli segreti del mio agire, che unito ad altri "mille e più mille" fattori, "particolari" ed "attenzioni", conducono al MIO suono (che nel MIO personale modo di vedere "fa la differenza").

Sul perchè "KIWAME" preferirei tacere.

Vorrei che mi sia concesso, per mio "vezzo", il mantenimento di alcuni "segreti personali".
:D

salutoni,

Fabio.

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Messaggio da dueeffe »

P.S.
Tengo anche a precisare che le spiegazioni di cui sopra volevano avere semplicemente valenza discorsiva e non esaustiva.

Lo studio del comportamento termico abbisogna infatti di un discorso ben più complesso. ove anche il colore dei componenti ha un suo preciso ruolo.

Spesso, per esempio, chi ha modo di visionare l'interno di alcuni miei ampli è portato a pensare che alcuni componenti sono verniciati di nero per nascondere marchio, sigla ecc.

In realtà la motivazione risiede nella volontà di aumentare l'irraggiamento e mantenersi abbondantemente lontano da un possibile "derating".

saluti,

Fabio.

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Messaggio da Luc1gnol0 »

La verniciatura ha altre funzioni?

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Messaggio da dueeffe »

La verniciatura ha altre funzioni?

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Originally posted by Luc1gnol0 - 29/05/2008 :  19:51:09

La verniciatura di alcuni componenti (tipicamente resistenze, ma non solo...) è effettuata con specifica vernice termica.
Le qualità di irraggiamento sottointendono anche altre caratteristiche legate essenzialmente all'abbattimento delle interazioni termiche tra componenti, ed alla volontà di ottenere anche una "rapida" risposta termica, finanche ad ottimizzare l'irraggiamento.
Pitturando un componente solo dalla parte "libera" (non prossima ad altri componenti) si ottiene un'ottima distribuzione delle temperature.

Però è normale che quando si imbocca una strada per un preciso motivo, poi ci si accorge spesso di altre "cosette"...
...e non voglio aggiungere altro (in genere non amo "pontificare" - ed in questa discussione ci sono stato tirato lettralmente per i capelli -, specie su questioni che potrebbero allontanarsi dalla trattazione tecnico/teorica elettronico/"abitudinale").
:D

salutoni,

Fabio.

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Messaggio da sinuko »

Capito..quindi secondo questo schema tutto ciò che si scalda si deve cercare di renderlo molto emissivo (vernici a base di grafite velvet black 3M) mentre quello che non si scalda (condensatori in primis ) si dovrebbero rendere a bassa emissività (solfato di bario (o avvolto in stagnola??!!!! )Non sono sicuro di queste alternative) in modo che non assorba il calore emesso dai componenti vicini.
Ciao Paolo
OK..adesso basta, delle ristenze non chiedo più nulla.
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Messaggio da dueeffe »

Diciamo che a grandi linee è così.

Anche se coi condensatori vanno valutate diverse cose.
Un polipropilene enorme, in "case" metallico o in "case" plastico bianco abbisognerà di pochissimi trattamenti (a volte anche di nessuno) rispetto ad un piccolo elettrolitico che spesso è criticissimo.

Io però gli elettrolitici non li uso mai (negli ampli a valvole).
:D

salutoni,

Fabio.

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Ultimate Zen

Messaggio da dueeffe »

Ok,
penso che sia arrivato il momento (dopo alcune prove sul campo) di postare una versione difinitiva dell'Ultimate.

Ho testato anche altre soluzioni, perciò questa la voglio definire "Ultimate Zen".
:D

Immagine


La componentistica è, per la maggior parte dei componenti, tassativa.

In particolare:

Vishay TLLY440 - Non c’è verso di usare equivalenti e sostituti perchè non sono assolutamente adatti per questo circuito. Anche i “low current” di altre marche non sono generalmente adatti.

1N2991B - Può essere sostituito con componenti equivalenti.

Resistenze KIWAME 2W e 5W - Caldamente consigliato l'uso della suddetta marca. Tassativi i valori.

Il potenziometro è un TKD, tanto per non rimanere sui soliti ed abusati (scontati!) ALPS, e si comporta molto bene.
Alternative consentite: ALPS e NOBLE.

I Trasformatori di uscita che più mi hanno convinto in questa configurazione (tra quelli che ho a disposizione, naturalmente) sono i Tango (con somma meraviglia).
Tra l'U-808 ed lo XE-20 S ho preferito indicare l'oggetto più abbordabile economicamente, anche perchè in questo circuito suona molto bene..
Sonicamente non sembra che vi siano particolari miglioramenti usando le serie “elette” di Tamura, ma solo diversità.
I James al nickel non sembrano offrire le stesse punte di eccellenza che raggiungono nell’eloge de la folie (che in un certo senso è “ottimizzato” per quei “ferri”), e gli Hashimoto in questa configurazione non "apportano" nulla in più…
Del resto oggetti più economici non mi convincono per nulla, e prove con vari “ferri” più “umani” hanno prodotto solo immensa delusione.
Quindi ISO Tango U-808 con unica alternativa Tango XE-20 S (che offre qualcosina in più, ma non è decisivo in questo contesto).

Il condensatore, sul segnale, da 1uF deve essere un V-Cap OIMP (600V).
Per coerenza con l'alimentazione.
Nel contensto non paiono comportarsi altrettanto bene i teflon, né i carta ed olio.

La sezione di alimentazione fa uso di una GZ34.
Le sue capacità potrebbero sembrare eccessive per questo progetto, nel quale potrebbe bastare una 5Y3.

La scelta è stata fatta notando che con la GZ34 le caratteristiche micro-dinamiche di questo ampli crescono in maniera interessante.
Consiglio quindi vivamente di non cambiarla con altro.

Io per le prove ho usato una Philips e non ho provato le russe.
Consiglio caldamente perciò di rimanere sul NOS di pregio, anche se può costare cifre importanti, per non avere sgradite sorprese.

I condensatori usati in alimentazione sono i Ducati MKP “motor run” e le sigle di ognuno di essi sono precisamente indicate, con la sola eccezione del V-CAP OIMP da 2uF/600Vi.

Ducati 4.16.17.58 - 40uF
Ducati 4.16.10.61 – 60uF
Ducati 4.16.18.42 – 100uF
Ducati 4.16.33.44 – 20uF

Date le caratteristiche particolarmente interessanti di questa tipologia di condensatori, non conviene cercare di usare oggetti “audipohile” (sulla carta più pregiati), perchè potrebbero addirittura essere meno adatti per questo “ruolo” (alimentazione).
Ad ognuno il suo, insomma, e in alimentazione io “vedo bene” il polipropilene.

Mi sono riferito alla produzione Ducati, che apprezzo molto e di cui ho abbastanza esperienza. Facon, Icel ecc. sono altrettanto interessanti.
Sono naturalmente ammessi condensatori MKP di altre marche, purché siano rispettate le caratteristiche.
Il primo condensatore (Ducati 4.16.17.58) “visto” dalla GZ34 (decisamente il più “critico”), per esempio, è stato scelto con le seguenti specifiche:

425 V~ 30000 h cl.A
475 V~ 10000 h cl.B
500 V~ 3000 h cl.C

Se l’intenzione è di usare altre marche, dovrete riferirvi perciò ai datasheet per assicurarvi che le caratteristiche siano simili.

Le induttanze sono da 10H ed almeno 150mA.

Quelle che ho provato io sono le Tango LC-10-200D.
Ho provato anche quelle realizzate dalla Profel di Fano e mi paiono molto ben fatte.

Altre realizzazioni vanno valutate di caso in caso a seconda della resistenza.
Le Profel sono attorno ai 150 Ohm, le Tango sono da 115 Ohm.

Mentre le Novarria, per esempio, tipicamente sono da 55 Ohm o 68 Ohm ed il loro uso richiederebbe una leggera rivisitazione delle tensioni dell’alimentazione.

Il trasformatore di alimentazione va dimensionato opportunamente.
Le correnti in gioco sono le stesse del “Primo”, per cui rimando agli scritti si Piergiorgio per i dettagli.

Farselo realizzare da Bartolucci in “metal can” non sarebbe un’idea malvagia.
Al trasformatorista vanno indicate le esigenze in corrente e la tipologia della sezione di alimentazione (a tubi - CLCLC):

6.3V – 2A per i filamenti delle 6EM7,
5V – 2A per i filamenti della GZ34,
230V / 0V / 230V - 87mA c.a. per l’anodica.

Ultima avvertenza che mi sento di dare è l’uso tassativo di tubi sempre abbastanza “freschi”.
Il circuito infatti, così come è stato modificato, non ama molto i tubi “alla frutta”.
:)


Per ora è tutto.
Seguiranno alcune foto (appena mi sarò liberato di alcuni imegni lavorativi).
:D
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Messaggio da Pilot »

Giusto per completare il tutto potresti indicare dove si possono reperire i componenti più ostici tipo i C Ducati, i C OIMP ed il Vishat TLLY400?
Grazie

Giancarlo
farad
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Messaggio da farad »

Giusto per completare il tutto potresti indicare dove si possono reperire i componenti più ostici tipo i C Ducati, i C OIMP ed il Vishat TLLY400?

E le kiwame dove si comprano?

Grazie
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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Forse per indicare le fonti eventuali per gli acquisti di componenti conviene aspettare il termine del 3d, in modo da organizzare, fra i desiderosi, dei gruppi di acquisto.


Saluti

R.R.
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Messaggio da dueeffe »

Per quel che concerne la versione "Ultimate Zen" siamo arrivati allo schema definitivo.

Perciò:

LED Vishay - Quando qualche anno fa iniziai a girare i vari negozi di componentistica locali, alcuni sapevano indicarmi la marca dei led che vendevano, altri no.
Quindi vale la pena, per prima cosa, di provare coi fornitori locali.
Se si ha fortuna magari si scopre che vendono vishay.
:)

Altrimenti possono essere ordinati da: Mouser
Il “Mouser Part number” è: 78-TLLY4401


I condensatori V-CAP OIMP possono essere ordinati da: V-CAP

Le resistenze KIWAME dovrebbe averle il mio conterraneo Bruno Ceccarelli.
Altrimenti: Octave

I condensatori Ducati io di solito li prendo da diverse fonti locali (Mercuri di Monterubbiano, Rimef di Fermo ecc.)
.
In linea generale ogni attività che si occupa di vendita e/o riparazione di motori elettrici dovrebbe averli.
Altrimenti: RemaTarlazzi o negozi simili.
Io ho un punto vendita molto vicino (a Porto san Giorgio).

I potenziometri TKD si trovano da Acoustic Dimension che eventualmente ha anche i trasformatori e le induttanze ISO Tango.

Oppure (per trasformatori e induttanze ISO Tango ): Olimpia Audio


L'alternativa per le induttanze può essere Profel di Fano.

Bartolucci (che ha cambiato sede ed e-mail, ora è anche lui a Fano) è una scelta altamente consigliata per il trasformatore di alimentazione.
(per le induttanze non lo so. Per ora non ne ho mai provate e quindi non posso testarle sul circuito ed esprimere un parere in merito)

Salutoni,

Fabio.
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