Usare il buffer di Penasa

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hobbit
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Messaggio da hobbit »

Su Diyaudio Mauro tempo fa ha fornito questo importante contributo:

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Ne intuisco il funzionamento generale, ma faccio fatica a comprenderlo nel dettaglio.
Con i valori attualmente impostati il guadagno in corrente è di 1000. In pratica per avere 50w su 4 ohm il buffer richiede al driver 5mA di picco. L'impedenza di ingresso del buffer perciò dovrebbe essere 4k, giusto?
Per poter pilotare bene questo carico ho bisogno praticamente di una valvola finale che lavori in parafeed, pensavo ad ex. una 6c45. Che valore di induttanza anodica è necessaria?
Un'altra possibilità è usare un srpp, di che valvola? O anche uno stadio ibrido alla Nardi (Praseto).
Domanda sul buffer. Se l'impedenza del carico è tortuosa questa tortuosità mi viene riflessa totalmente sul driver? In questo stadio si riescono ad implementare le tecniche di controllo del DF? Se si come?

Ciao,

Francesco
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
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Messaggio da mauropenasa »

Grazie Francesco,
Hai rispolverato un circuito che sperimentai nei primi anni 90' e che è in assoluto tra le soluzioni meno capite.
Io lo chiamai "stasis buffer" o qualcosa del genere, e nasce dallo studio del brevetto stasis (inquinato dallo studio parallelo del brevetto "current dumping", ma questo centra meno....).
Se avrò tempo e se a qualcuno interessa sviluppare un minimo di applicazioni intelligenti credo che sarebbe intrigante approfondire il principio di funzionamento di questa rete di NFB molto particolare e sostanzialmente mai implementata con queste modalità in circuiti audio commerciali.

Nel frattempo non mi dispiacerebbe leggere qualche commento di qualcuno che crede di conoscere le tecniche di NFB su come funziona questo circuito e quali siano le sue peculiarità.... 8)
In genere trovo un sacco di esperti solo dopo avere spiegato i dettagli di certi circuiti.... :twisted:

Per ora diciamo che le intuizioni di Francesco sono valide.

il guadagno in tensione di questo buffer è unitario (leggermente in perdita, ovviamente) per cui serve pilotarlo con uno swing adatto a monte.

L' impedenza dinamica vista dal driver è grossomodo quella calcolata da lui, quindi intorno ai 4K o giù di li nelle condizioni di carico che ha ipotizzato, e come ha intuito variano al variare del carico, in quanto il guadagno di corrente impostato mostra al driver una impedenza proporzionalmente inferiore. In questo il buffer si comporta esattamente come un inseguitore di potenza.
Per la precisione, il carico finale su cui fare il calcolo su questo circuito è rappresentato dalla impedenza del diffusore in parallelo alla impedenza di uscita del ponte di corrente, che in questi casi semplificati sappiamo non elevatissima, mediamente intorno a qualche centinaio di ohm.
Questo chiaramente non determina nulla di critico, salvo un carico finito sempre presente anche in assenza di carico collegato, che in genere è solo positivo per la stabilità dei punti di lavoro del driver.

Il driver in teoria può essere fatto con qualsiasi cosa sia in grado di generare uno swing di tensione e corrente sufficiente, che in casi come questo sono comparabili con quelli di un pre di linea con uno swing di tensione di non più di 15-20Vrms al clipping.

Entro certe condizioni operative (adattamenti vari, se ne potrà parlare se interessa....) Le caratteristiche "soniche" finali dipendono almeno al 70% (e più) da quelle del driver di tensione.
Le ragioni di ciò stanno nelle teorie più o meno complesse che stasis e current dumping (e altre) introdussero negli anni di miglior fermento tecnologico in campo audio. Per ora diciamo che la cosa ha a che fare con le modalità in cui interagiscono i vari NFB presenti, con prevalenza degli NFB in corrente (molto diversi da quelli in tensione, ma questo lo sapete già.... 8) )

Una delle condizioni di base (per un funzionamento ottimale) è legata ad un adeguato accoppiamento tra il buffer ed il suo driver. Il nodo di ingresso del buffer, infatti, necessità di avere una impedenza dinamica molto bassa (e un adeguato riferimento DC per mantenere a 0 la tensione di uscita a vuoto), oppure di una rete di accoppiamento che mantenga un bilanciamento ottimale del ponte "Howland".

In ogni caso i risultati potenziali ottenibili in configurazioni ibride e non con queste tecniche di NFB sono anni luce lontani dai giochetti da ragazzini implementate negli ibridi di tendenza commerciali o nei tentativi di "TUBE GC".

A suo tempo, feci quel ponte volutamente con TDA2030 e con LM3875, palesemente più distorsivi del LM3886 e comunque con THD intrinseca del buffer molto visibile.
Costruii poi un semplice driver come da disegno allegato nel 3D assieme a quello postato da Francesco, formato da un semplice tracking con LM318 (o NE5534). In pratica il tracking consiste in un' opamp che viene alimentato da una tensione duale normale di 30Vdc che però è in grado di flottare dinamicamente per un range fino al doppio della stessa, in modo di sviluppare uno swing di uscita molto più elevato (altra fonti di discussione, in aria di "invenzioni fantasmagoriche". Alcuni ci hanno fatto delle intere linee di produzione su questa tecnica, si veda Audio analogue".).

I risultati diretti furono:
- benchè il buffer di corrente fosse di fatto esterno a qualsiasi loop di NFB di tensione del circuito driver, la THD misurata sul carico era esattamente quella posta nel nodo di uscita (a monte del buffer) dal driver e molto inferiore a quella originale del buffer di corrente, a riprova della concretezza della teoria alla base del concetto stasis e della corretta applicazione di esso in questo semplice circuito.... :)


A seguire, sempre che ci sia interesse..... :)

ciao

Mauro
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Messaggio da hobbit »

Ciao Mauro, grazie a te per avermi risposto. Intervento più autorevole non potevo sperare vista la paternità della circuitazione.
Personalmente sono interessato.
Per prima cosa ti chiedo se il circuito in oggetto è costruibile su una scheda standard millefori o si va incontro ad oscillazioni. Ovviamente cercando di far le cose bene e non pasticciate in 5 minuti. Eventualmente quali sono i percorsi da curare e in che modo.
Una delle mie idee era questa (la più minimale possibile):
Immagine
47k è un riferimento a massa troppo blando?
Le altre idee sono con circuitazioni tipo SRPP con valvole più normali, magari nei prossimi giorni faccio un upload. Hanno il vantaggio dal mio punto di vista di eliminare l'induttanza al costo di un tubo.
Su diyaudio si parla anche di accoppiamento a trasformatore interstadio. Tendo ad eliminare questa idea perché mi sembra che avrebbe caratteristiche molto custom. I classici Lundahl sarebbero costosi più di tutto il resto visto la buona corrente in continua che deve gestire il driver.
Ciao e auguri,

Francesco
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Claudio64
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Messaggio da Claudio64 »

Ciao a tutti ...
Mauro ...credo che di interesse intorno ai tuoi lavori ce ne sia tantissimo ..quanto poi a capire fino in fondo come funzionano le cose, bè, questo è un'altro discorso .... :oops:
Una mia curiosità ....quali sono i limiti del circuito, intendo dire se estremizzando, per esempio, il "parametro" Zout ...verso il basso ( alcuni ohm ...) il circuito resta stabile e mantiene le sue caratteristiche ?
Tempo fà provai a mettere il buffer di Ciuffoli ( quello tutto mosfet ) all'uscita di un ampli a valvole e ad un esame ( molto ) veloce la differenza più grande riguardava la gamma bassa, credo a causa dello smorzamento nettamente superiore .......
Nel tuo circuito, se hò capito qualcosa, dovrebbe essere possibile variare "anche" Zout e dunque ........
Se ho scritto delle cavolate ...non infierite..... :?
Un saluto a tutti, Claudio.
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Messaggio da hobbit »

L'altra possibilità che avevo pensato:
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Un SRPP di PCC88, può funzionare?
Ciao,

Francesco
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Messaggio da Giaime »

Di solito gli SRPP, a seconda della valvola, della corrente, della scelta del resistore, etc etc, hanno un minimo della THD in corrispondenza di un ben preciso carico: ci sono degli articoli su TubeCAD in merito, in quel genere di circuito varrebbe la pena cercare la combinazione giusta in funzione dell'impedenza dei diffusori che andranno ad essere pilotati.

Penso che comunque, anche solo per collaudare il buffer "Stasis" e sentire com'è, il circuitino con l'operazionale e i due transistor sia già un'ottima cosa...

Certo è che potenzialmente si potrebbero ottenere 50W con la timbrica della valvola preferita, anche se limitata a pochi mW.

Quello che non ho capito bene, è l'impedenza d'uscita vista dall'altoparlante. Se il buffer non fa altro che da amplificatore di corrente, il "preamplificatore" vedrà un carico pari a quello dell'altoparlante moltiplicato per una costante fissa, quindi il dampling factor sull'altoparlante è legato al damping factor del "preamplificatore" sull'impedenza d'ingresso del buffer. In pratica ciò permette di avere elevati DF anche con circuiti, a monte, dall'impedenza d'uscita non bassa (leggi, ancora una volta, l'adattabilità ai valvolari). Anche il contrario sarebbe valido: si potrebbe creare un DF qualsivoglia semplicemente cambiando l'impedenza d'uscita del "preamplificatore", anche variandone l'andamento in frequenza, ad esempio.

Sbaglio, Mauro?

Ciao!
Giaime Ugliano
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Messaggio da Claudio64 »

Questo manterrebbe l'impedenza di uscita a livelli bassissimi e darebbe la possibilità di "regolare" la distorzione tramite il pot.
Ciao, Claudio.
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Messaggio da Claudio64 »

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Messaggio da hobbit »

L'SRPP in realtà voleva essere un pochino ottimizzato in base al carico, poi è tutto da vedere con il circuito montato.

L'ibrido valvola/mosfet mi ricorda molto il mad di Barone. Può essere una soluzione interessante anche se proverei prima la soluzione valvolare pura. Alternativa non troppo dissimile che darebbe un'impedenza bassa è l'ibrido alla Nardi:
http://www.webalice.it/jlc891/schemapraseto.htm

Un'ulteriore idea potrebbe essere un catodo comune e un inseguitore catodico in dc. Se non ricordo male in un vecchio CHF Mattei lo considerava alla stregua di un unico stadio come l'SRPP.

Se aumento R6 da 100R a 1k il guadagno in corrente dovrebbe passare da 1000 a 10000, ma ...... ?

Per l'alimentazione è sufficiente una semplice rettificazione non stabilizzata? O che altro?

A parte l'unica possibilità per me di farmelo su 1000 fori, Mauro hai delle PCB già fatte da vendere? (ho gli LM3886TF)

Per questa sera basta qui, ma l'argomento è ampio e andrebbe sperimentato. Spero che i bimbi e il lavoro mi diano la possibilità di mettermici.

Ciao,

Francesco
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Messaggio da LuCe »

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Originally posted by Claudio64 - 24/03/2008 : 22:20:23
L' "ossor del" va ribaltato e fatto diventare un "led rosso". :D
A parte gli scherzi, se non giri quel led non conduce.

Ciao Luciano.

PS. Mi spiegate a cosa serve un pre con l'usciata a mos? Cosa ci devi pilotare?
----------------------------------
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Messaggio da mauropenasa »

Per prima cosa ti chiedo se il circuito in oggetto è costruibile su una scheda standard millefori o si va incontro ad oscillazioni. Ovviamente cercando di far le cose bene e non pasticciate in 5 minuti. Eventualmente quali sono i percorsi da curare e in che modo.
Se si eseguono i collegamenti delle resistenze sul ponte abbastanza ravvicinati di norma non sussistono problemi particolari usando una millefori.
La parte rappresentativa è il ritorno/riferimento di massa comune del carico e dei riferimenti del driver, che devono essere nodi comuni per evitare differenze di potenziale tra il driver ed il carico.
47k è un riferimento a massa troppo blando?
Forse si. Anche se il ponte polarizzato in DC con quel metodo in pratica "non lavora", quella resistenza verso massa diventa l' unica cosa che definisce una tensione nota in uscita. le eventuali cadute di tensione ai suoi capi (per via delle correnti di polarizzazione del chips) ed eventuali stati di "latch" che il ponte cosi sbilanciato potrebbe assumere in condizioni di power on consigliano di stare bassi con quel valore. Mi pare di ricordare che circa 10K fossero sufficienti per fare delle prove, ma bisognerebbe verificare meglio, perchè comunque quel genere di polarizzazione statica non è esattamente quello prediletto da un ponte bilanciato come questo...
Una mia curiosità ....quali sono i limiti del circuito, intendo dire se estremizzando, per esempio, il "parametro" Zout ...verso il basso ( alcuni ohm ...) il circuito resta stabile e mantiene le sue caratteristiche ?
Le prestazioni in potenza dipendono da quelle di targa e consigliate dal chips National, mentre quelle relative alla stabilità dipendono dalla rete di compensazione R8-C1 ed in parte dal guadagno di corrente impostato e dal valore resistivo della rete di bilanciamento. I valori di base nel disegno, a memoria, davano un buon margine di stabilità per un uso decentemente ordinario....
uello che non ho capito bene, è l'impedenza d'uscita vista dall'altoparlante. Se il buffer non fa altro che da amplificatore di corrente, il "preamplificatore" vedrà un carico pari a quello dell'altoparlante moltiplicato per una costante fissa, quindi il dampling factor sull'altoparlante è legato al damping factor del "preamplificatore" sull'impedenza d'ingresso del buffer.
Beh, messa cosi è una analisi realistica.
Diciamo che il DF cosi come il carico del driver è legato al driver dal coefficiente di amplificazione di corrente presente nel ponte, quindi si creano condizioni simili a quelle di avere una impedenza di uscita del driver (vista dal carico) X volte inferiore a quella reale....
Vi sono in ballo alcune variabili legate ad esempio alla Rsense tra driver e uscita e l' impedenza interna del ponte di corrente, ma il grosso della condizione è dominata dal fenomeno sopra descritto....
Se aumento R6 da 100R a 1k il guadagno in corrente dovrebbe passare da 1000 a 10000, ma ...... ?
Meglio andare per gradi, anche a costo di partire dalla sperimentazione basata sul mio circuito originale anche solo per dimostrare che il tutto sia accenda per certo.... :)

Il guadagno di corrente conviene non aumentarlo oltre a 1000. Il sistema tenderebbe a diventare un poco instabile, ma sopratutto l' entità di corrente richiesta al driver per controllare tutte le condizioni del carico diventerebbe troppo piccola e quindi soggetta più a disturbi esterni che a se stessa.
Questo parametro ( il rapporto tra corrente erogata dal driver di tensione e quella erogata dal buffer stasis) fu oggetto di raccomandazioni anche nella stesura originale di Pass, ed è facile intuire che avesse identificato delle condizioni operative di compromesso ottimale.
L' uso di opamp di potenza permette di "esagerare" un poco con questo rapporto in nome della maggiore precisione e linearità di un ponte differenziale rispetto a dei semplici dispositivi di potenza BJT, ma meglio non esagerare comunque....

In merito ai tipi di driver da usare, va ricordato, preliminarmente, che un ponte del genere, per lavorare al meglio, presuppone di avere R1 identica a R2, entro poche decine di ohm massimo il valore di R6 (valore che io ho calcolato come sbilanciamento standard per ottenere la Zout in calce).
Quindi il prima problema che ci si deve porre è di interfacciare il tutto con sistemi ad impedenza di uscita non troppo elevata e comunque nota e decentemente stabile.
Se l' impedenza è nota si può compensare modificando i valori delle resistenze di ingresso nel ponte, se è bassa può non servire nessuna taratura.
L' alimentazione del buffer può essere non stabilizzata, alla stregua di tutti i GC o ampli basati su LM3886.

Magari tra un poco conviene entrare nel merito del funzionamento spicciolo, anche teorico, altrimenti credo che non si possano avere gli strumenti per pensare un' adeguato interfacciamento con un driver preferito.

ciao

Mauro
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Messaggio da Claudio64 »

Ciao atutti ...
Il circuito con il mosfet presenterebbe al buffer una impedenza di sorgente bassissima ....se questa è una cosa positiva ( ? ) almeno avremmo un punto fermo .....ma prima si dovrebbe comunque girare il led :D ......
Però la discussione è sul buffer ...il resto è accessorio e quì mi sembra che il solo ad aver voce in capitolo sia Mauro ...toc-toc .... ; )
Ciao a tutti, Claudio
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Messaggio da hobbit »

47k è un riferimento a massa troppo blando?
Forse si. Anche se il ponte polarizzato in DC con quel metodo in pratica "non lavora", quella resistenza verso massa diventa l' unica cosa che definisce una tensione nota in uscita. le eventuali cadute di tensione ai suoi capi (per via delle correnti di polarizzazione del chips) ed eventuali stati di "latch" che il ponte cosi sbilanciato potrebbe assumere in condizioni di power on consigliano di stare bassi con quel valore. Mi pare di ricordare che circa 10K fossero sufficienti per fare delle prove, ma bisognerebbe verificare meglio, perchè comunque quel genere di polarizzazione statica non è esattamente quello prediletto da un ponte bilanciato come questo...
Originally posted by mauropenasa - 25/03/2008 : 12:52:51
Cosa vuol dire che il ponte "non lavora"? Puoi spiegare meglio?
Con 10k l'SRPP di PCC88 ce la fa ancora tranquillamente.
Comunque sono molto ignorante di tecniche circuitali e l'unico altro modo che mi viene in mente è quello di usare un trasformatore interstadio, in che altro modo si può fare?

Ciao e grazie,

Francesco
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Messaggio da mauropenasa »

47k è un riferimento a massa troppo blando?
Forse si. Anche se il ponte polarizzato in DC con quel metodo in pratica "non lavora", quella resistenza verso massa diventa l' unica cosa che definisce una tensione nota in uscita. le eventuali cadute di tensione ai suoi capi (per via delle correnti di polarizzazione del chips) ed eventuali stati di "latch" che il ponte cosi sbilanciato potrebbe assumere in condizioni di power on consigliano di stare bassi con quel valore. Mi pare di ricordare che circa 10K fossero sufficienti per fare delle prove, ma bisognerebbe verificare meglio, perchè comunque quel genere di polarizzazione statica non è esattamente quello prediletto da un ponte bilanciato come questo...
Originally posted by mauropenasa - 25/03/2008 : 12:52:51
Cosa vuol dire che il ponte "non lavora"? Puoi spiegare meglio?
Con 10k l'SRPP di PCC88 ce la fa ancora tranquillamente.
Comunque sono molto ignorante di tecniche circuitali e l'unico altro modo che mi viene in mente è quello di usare un trasformatore interstadio, in che altro modo si può fare?

Ciao e grazie,

Francesco


Originally posted by hobbit - 25/03/2008 : 20:11:48

Vien da se che usando un circuito accoppiato in ac disponiamo di 2 impedenze tipiche nel nodo di ingresso, quella "statica" e quella "dinamica".
Le differenze sono che quella statica è rappresentata dalla resistenza fissa verso massa, e vale in DC e nella zona lontana da quella di transizione della cella RC di ingresso, mentre quella dinamica vale per frequenze in cui il condensatore assume una impedenza interna molto bassa.
In regime dinamico l' impedenza effettiva posta nel nodo di ingresso vale il parallelo tra la resistenza fissa con l' impedenza di uscita del driver, per cui in questi casi risulterebbe adeguata per avere un funzionamento discreto della sezione buffer.

Il ponte non lavora significa che da una parte non esiste una corrente verso l' uscita (ovviamente, dato che essa esiste in condizioni dinamiche, ossia con un segnale alternato in ingresso). dall' altra che una impedenza nel nodo di ingresso R2-R6 paragonabile a quella che serve a bilanciare il ponte determina uno sbilanciamento totale del ponte e quindi una impedenza di uscita molto diversa da quella stimata dal calcolo.
In pratica la tensione a vuoto (ed a riposo a 0V) in uscita che si determina con una resistenza di decine di Kohm in ingresso verso massa è rappresentata totalmente da quella posta in uscita da un ponte "degenerato" che diventa a "bassa impedenza", ovvero il ponte diventa un normale generatore di tensione che porta in uscita le cadute di tensione che si formano nei nodi sommatori + e - del ponte.
Viceversa, quando la impedenza nel nodo di ingresso diventa paragonabile ai 100ohm previsti in questa applicazione, il ponte assume la sua impedenza di uscita elevata e la tensione di uscita dominante è quella del driver (quella presente nel nodo di ingresso).

In pratica credo che mettendo valori di sicurezza come Rin (diciamo al massimo 10K, se possibile anche meno) ed usando un' accoppiamento a condensatore la situazione dovrebbe essere già funzionante.
Il massimo si ottiene con accoppiamenti DC tra il driver ed il buffer posto che il driver abbia una impedenza di uscita paragonabile ai 100ohm usati per R6.

Va detto che la corretta applicazione della tecnica stasis può essere anche sperimentata costruendo il buffer ed usando un normale ampli di potenza come driver.
Se commutando tra monte e valle della situazione il suono percepito (e/o le misure strumentali) non subiscono apparenti modificazioni, significa che il metodo funziona ed è applicabile ai circuiti preferiti.... :)

Riguardo le soluzioni topologiche a monte, non mi esprimo, ipotizzerei che il meglio siano SRPP o varianti sul tema, essendo caratterizzati (mediamente) da una decentemente bassa impedenza di uscita.
Su come gestire un accoppiamento a trafo, sicuramente adeguato a far lavorare al meglio il buffer, non mi esprimo, io lavoro con il silicio, i ferri li lascio alle pubblicazioni degli anni 20 tanto amate dai nostri moderatori.... :D

Per una descrizione più tecnica del principio mi serve del tempo per rendere un poco schematica e comprensibile la cosa....

ciao

Mauro
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Messaggio da hobbit »

Grazie Mauro per il supporto tecnico preziosissimo.

Un SRPP di ECC88 (valvola dalla notevole trasconduttanza) dovrebbe avere un'impedenza interna abbastanza bassa per supportare 10k o anche un po' meno. Troppo non si può scendere perché si va al limite con la dissipazione. Comunque sulla carta è da provare.

In questo fine settimana ho battesimo del bimbo e per un po' non riesco a fare niente; mi faccio risentire appena sono riuscito ad accroccare qualcosa.
Per una descrizione più tecnica del principio mi serve del tempo per rendere un poco schematica e comprensibile la cosa....
Chiaramente sarebbe ben gradita la descrizione di un progetto così semplice, ma che implementa concetti tanto interessanti.

Ciao e grazie,

Francesco
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Messaggio da Claudio64 »

ciao....
Signori ...ma davvero ci divertiamo a bruciare mosfet e a montare dissipatori di 3 kg. e rimaniamo indifferenti di fronte ad un progetto che a fronte di una spesa di qualche euro ( alimentatore a parte ) potrebbe regalare tantissime soddisfazioni ..? Spero vivamente che Mauro trovi il tempo per fare una descrizione "come dice lui" e io quello per montare il circuito e fare qualche prova ...poi vi farò sapere! A presto, Claudio.
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Messaggio da UnixMan »

toh, stavo pensando anche io ad una cosa simile (i.e. allo "Stasis" di Mauro "controllato" da uno stadio a tubi). Avevo cominciato a lavorarci un po` su`, ma poi per la solita mancanza di tempo ho lasciato in sospeso la cosa. :(

La mia idea di base era cercare di fare in modo che il funzionamento del circuito, anche (e soprattutto) per quanto riguarda l'interazione col carico nonche` le condizioni di clipping ed overload fossero determinate "interamente" (quanto piu` possibile solo) dal tubo, lasciando che il chip lavorasse sempre in regime lineare entro i suoi limiti svolgendo una funzione analoga ad una sorta di "TU con guadagno".

Quindi, tanto per cominciare sia la corrente che la tensione max erogabili dallo stadio a tubi dovrebbero essere (leggermente, ma assolutamente) minori di corrente e tensione max erogabili dal chip.

Gli avevo anche trovato un simpatico nomignolo: "tu(be)mulator". :D

...da TU- e tube- emulator, in quanto, in teoria (se fosse vero che il circuito "stasis" e` completamente trasparente in tutto e per tutto) l'insieme dovrebbe comportarsi (e suonare) esattamente come un ampli interamente a tubi.

Su questo "ovviamente" ho i miei dubbi, ma e` comunque presumibile che il risultato possa essere piu` che interessante specie considerando il costo irrisorio!


Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.

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Messaggio da Giaime »

Su questo "ovviamente" ho i miei dubbi, ma e` comunque presumibile che il risultato possa essere piu` che interessante specie considerando il costo irrisorio!

Originariamente inviato da UnixMan - 10/04/2008 : 17:43:09
Se non suona come un ampli a tubi, non dare la colpa a Penasa. Di fatti ciò che può fare è suonare come un pre a tubi che pilota un carico non difficile.

Per suonare come un ampli a tubi dovresti contemplare le interazioni del TU col carico, la distorsione dei tubi finali (ben maggiore di quella prodotta da uno stadio pre decentemente dimensionato!), etc etc... :)

Insomma se queste interazioni hanno un peso, è impossibile imitare al 100% un ampli a tubi. Io non penso che questi fenomeni abbiano un'importanza estrema, dalla mia esperienza una volta resa uguale l'impedenza d'uscita e fornito una bella dose di armoniche di basso ordine, le differenze si riducono a sottigliezze a patto di partire da un'ottima base a SS come può essere l'LM3886.


Ciao!
Giaime Ugliano

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Messaggio da mauropenasa »

Su questo "ovviamente" ho i miei dubbi, ma e` comunque presumibile che il risultato possa essere piu` che interessante specie considerando il costo irrisorio!

Originariamente inviato da UnixMan - 10/04/2008 : 17:43:09
Se non suona come un ampli a tubi, non dare la colpa a Penasa. Di fatti ciò che può fare è suonare come un pre a tubi che pilota un carico non difficile.

Per suonare come un ampli a tubi dovresti contemplare le interazioni del TU col carico, la distorsione dei tubi finali (ben maggiore di quella prodotta da uno stadio pre decentemente dimensionato!), etc etc... :)

Insomma se queste interazioni hanno un peso, è impossibile imitare al 100% un ampli a tubi. Io non penso che questi fenomeni abbiano un'importanza estrema, dalla mia esperienza una volta resa uguale l'impedenza d'uscita e fornito una bella dose di armoniche di basso ordine, le differenze si riducono a sottigliezze a patto di partire da un'ottima base a SS come può essere l'LM3886.


Ciao!
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Originally posted by Giaime - 10/04/2008 : 18:29:36
Si, sicuramente la questione può essere messa in questi termini. Sia le soluzioni current dumping e stasis sono nate per fare il "lavoro sporco" (supportare le forti correnti di uscita richieste) , lasciando ai driver il compito di rifinitura.

In modalità diverse, i 2 metodi si sono posti il problema di "tenere fuori" dalle dinamiche interne alle sezioni di qualità le non linearità dei sistemi di potenza, che specie ai tempi erano un problema molto sentito.
Per farlo si scelse di lavorare con criteri derivati dalle tecniche "feed forward". Quelle tecniche di feedback non lavorano "per reazione negativa" ma "per contemporaneità" di eventi. La risultante apparente è la stessa del NFB ma i vantaggi di fondo sono una sostanziale assenza di "ritardo di reazione" per un range enorme (questi metodi si usano anche per circuiterie RF e video).

Non si deve però sottovalutare le prestazioni di questi sistemi, stasis in testa.
Fintanto che si eroga "in specchio di corrente" energia, sia le rotazioni di fase che il modulo del carico appaiono totalmente traslati al driver, solo la sua impedenza dinamica appare N maggiore..... 8)

Questo determina una condizione di interfaccia piuttosto realistica per il driver....

ciao

Mauro
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Messaggio da UnixMan »

Se non suona come un ampli a tubi, non dare la colpa a Penasa.

Originariamente inviato da Giaime - 10/04/2008 : 18:29:36
e che c'entra Mauro? :)

i miei dubbi si riferivano solo al fatto che c'e` troppa sabbia tra i piedi per poter suonare bene! ; ) :D
Di fatti ciò che può fare è suonare come un pre a tubi che pilota un carico non difficile. Per suonare come un ampli a tubi dovresti contemplare le interazioni del TU col carico, la distorsione dei tubi finali (ben maggiore di quella prodotta da uno stadio pre decentemente dimensionato!), etc etc... :)
mah, le interazioni interessanti sono quelle tra stadio finale e carico (mediate dal TU) e queste dovrebbero essere (grosso modo) riprodotte dal moltiplicatore di impedenza a chip. Il peggio che potrebbe capitare e` che lo Stasis si comporti come... un TU pressoche` ideale. Ma non mi pare di aver mai sentito dire che un TU particolarmente buono abbia effetti negativi sul suono! :D

Idem per il discorso distorsione vs. carico: IMHO lo stadio che "controlla" lo Stasis (in questo caso "controlla" mi sembra un termine piu` adatto di "pilota") e` a tutti gli effetti un piccolo finale, che lavora su una impedenza "qualitativamente" identica a quella del carico e quantitativamente pari a questa moltiplicata x il guadagno in corrente dello Stasis stesso (beh, circa... ovviamente sarebbe esattamente cosi` solo se lo Stasis fosse "ideale", non introducesse sfasamenti, etc).
dalla mia esperienza una volta resa uguale l'impedenza d'uscita e fornito una bella dose di armoniche di basso ordine, le differenze si riducono a sottigliezze a patto di partire da un'ottima base a SS come può essere l'LM3886.
mah... sul fatto che l'impedenza di uscita abbia un ruolo significativo siamo daccordo, sul resto per niente... ma non riapriamo questo discorso anche qui`. Vediamo piuttosto di mettere insieme 'sto coso e di farlo funzionare a dovere, poi casomai ne riparliamo. :)


Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.

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