no-no, credo di aver capito perfettamente cosa cerchi (che poi è in larga parte lo stesso tipo di suono e di ascolto che prediligo anche io, nonostante tutto). Quando parlo di comportamento "da valvolare" mi riferisco proprio a quello, non certo allo stereotipo (negativo) del suono valvolare inteso come eufonico, gonfio, lento, poco definito, ecc, ecc.hobbit ha scritto:Forse mi sono espresso in maniera non corretta. [...]
penso che l'equivoco sia qui: contrariamente a quello di cui molti sono convinti (incluso io stesso, in passato), quello del NFB è un falso problema. Nel senso che non è quello -di per sé stesso- a dar luogo invariabilmente ad un certo tipo di suono per così dire "poco musicale", ma casomai il problema è dove e come il NFB è impiegato.hobbit ha scritto:[...]mi sembra di aver concluso che spesso gli amplificatori che apprezzo più sono quelli che non hanno un feedback esagerato. So che l'inseguitore è retroazionato al 100%, ma è un tipo di retroazione che è meno problematica, soprattutto se non si ha tanta esperienza come me.
D'altro canto, quando abbiamo ascoltato il 6C33, il suono proveniva dal mio DAC e quindi stava passando per il relativo stadio di uscita, basato su una coppia di ADA4627 (con tonnellate di NFB). Non di meno, non mi pare che al suono che abbiamo ascoltato si potesse imputare alcuno dei difetti solitamente attribuiti all'uso del NFB.
Per altro, praticamente non esiste disco in cui il segnale registrato non sia già passato per un gran numero di OpAmp (e/o altri circuiti fortemente retroazionati) in tutte le fasi della sua produzione (registrazione, mix e mastering).
I principali problemi del NFB applicato all'audio sono sostanzialmente due: la gestione delle condizioni "patologiche" (cioè del "clipping", causato da overdrive e/o overload) e l'interazione con carichi reattivi (o peggio ancora risonanti), quali ad es. i diffusori (ma non solo). Per altro, queste sono problematiche comuni e "sensibili" per qualsiasi tipo di circuito, a prescindere dal NFB.
Tra le caratteristiche tipiche degli ampli a tubi, ed in particolare dei SET, ci sono proprio il modo in cui questi "rispondono" a dette condizioni ed il modo in cui interagiscono con i diffusori. Proprio qui sta, in buona parte, ciò che più ne caratterizza "il suono".
Uno dei parametri più determinanti in tal senso è proprio l'impedenza di uscita:
gli ampli a SS (anche "senza NFB") hanno tipicamente "DF" elevati, cioè impedenze di uscita nell'ordine di poche centinaia di milliOhm al max, spesso molto meno (specie negli ampli che usano NFB globale in abbondanza). Al contrario, la quasi totalità dei valvolari (specie se senza NFB) presenta impedenze di uscita "enormemente" più alte, tipicamente nell'ordine di qualche Ohm.
All'ascolto a me è sempre parso abbastanza evidente che tutti gli ampli a stato solido (tutti quelli che presentano una impedenza di uscita minore di poche centinaia di milliOhm), a prescindere da come siano fatti (e che facciano uso o meno di NFB, ecc), tendono ad avere una certa "impronta sonora" in qualche modo comune tra loro, che risulta sensibilmente diversa da quella degli (della maggior parte degli) ampli a tubi.
Sarà un caso? Io penso proprio di no.
D'altro canto, l'impedenza di uscita di un ampli ha effetti enormi sia per quanto riguarda la risposta elettromeccanica (e quindi acustica) del diffusore (cosa che già di per sé ha un impatto diretto ed enorme sul suono prodotto) che per quanto riguarda il funzionamento dell'amplificatore stesso: tanto minore è l'impedenza di uscita di un ampli, tanto maggiori sono le "difficoltà" che questo deve affrontare per gestire le bizzarrie della risposta di un carico reattivo e (multi-)risonante qual è un diffusore, specie quando si ha a che fare con un segnale vario ed "imprevedibile" come nel caso di quelli musicali.
Questo è uno dei motivi per cui dubito che un circuito come quello che proponevi possa darti il tipo di risultati che cerchi:
il "VAS" a tubi non interagisce in alcun modo con il carico e, verosimilmente, è capace di swing di tensione molto maggiori di quanto non possa supportare lo stadio di uscita, quindi non serve neanche ad introdurre una qualche forma di soft-clipping/limiting. D'altro canto, nonostante l'assenza di NFB globale, essendo un voltage follower, lo stadio finale presenta comunque una impedenza di uscita piuttosto bassa.
Già solo per questo sono pronto a scommettere che il suono che ne otterresti sarebbe molto più simile a quello di un "myEvo" piuttosto che a quello di un "Primo"...
Se vuoi un ampli che suoni in modo più simile ad un buon SET (a un "Primo", al mio 6C33, ecc), uno dei primi requisiti da soddisfare è che abbia una impedenza di uscita simile a questi: non troppo alta, ma neanche troppo bassa. Orientativamente, non troppo lontana da quella "nominale" del diffusore.
Inoltre, se vuoi un ampli che suoni bene a basso volume come fa un SET, sospetto che tra le altre cose questo debba avere anche un comportamento dinamico (ed uno spettro di distorsione) simile a quello di un SET. In altre parole, l'ampli deve comportarsi un po' come un "saturatore" (cioè una sorta di compressore + limiter + soft-clipper + "harmonizer", ecc).
Se l'ampli è troppo "stiff", "troppo lineare", inevitabilmente a basso volume il suono "si svuota", perde corpo, l'immagine collassa, ecc. Solo un ampli che abbia tutte le caratteristiche di un SET riesce a produrre quell'insieme di "effetti" (di questo, sostanzialmente, si tratta) che consentono di godere appieno della riproduzione a basso volume.
Per questo ti suggerivo quell'altra soluzione... non certo perché possa avere una maggiore riserva di potenza (tra l'altro, per come proposto, non ne avrebbe neanche poi molta).
Una delle particolarità (e dei vantaggi) del "ssopt" consiste proprio nel fatto che, in quella configurazione, il NFB si limita soltanto a controllare l'amplificatore contenuto all'interno del loop, definendo il funzionamento del "blocco". Non controlla in alcun modo i diffusori, "non interagisce" con questi. L'OpAmp si limita a confrontare le tensioni ai capi dei due resistori ed a fare in modo che siano sempre uguali tra loro. Cioè, poiché ovviamente tali tensioni valgono sempre V=R*I, si ottiene che le due correnti siano tra loro in rapporto fisso, pari all'inverso di quello delle due R. Nota come in tutto ciò la tensione presente ai capi del carico non abbia alcun ruolo, non compare affatto: è del tutto indifferente. Ne consegue che il sistema non risente minimamente del carico, qualunque esso sia, né degli sfasamenti (tra corrente e tensione) che questo produce a causa della sua natura reattiva o risonante. Le "reazioni" del carico vengono "trasferite" allo stadio precedente, né più né meno come farebbe un TU, mentre il loop di NFB e l'OpAmp stesso lavorano sempre in condizioni pressoché ideali (e quindi fanno il lavoro che ci si aspetta, senza spiacevoli sorprese). A "fare il suono" è quindi proprio lo stadio "pilota" (nel mondo reale non proprio del tutto, ma in massima parte).
Come accennavo, quel SRPP di FET sembra comportarsi in modo abbastanza simile ad un singolo triodo in SE sotto tutti i punti di vista (o quasi; poi posterò qualche simulazione per farti vedere cosa intendo). Perciò mi aspetto che in combinazione con l'ssopt si comporti (e suoni) in modo molto simile ad un (buon) SET, cioè offra esattamente il tipo di risultato che cerchi. Il tutto con un circuito quanto mai semplice ed economico, che per giunta consuma e scalda pochissimo, è piccolo, relativamente leggero, ecc.
Considerato che la spesa è minima (e probabilmente hai già tutto o quasi quel che serve) così come la difficoltà, fossi in te lo proverei a realizzarlo (nel caso ti darò alcuni suggerimenti più precisi anche sull'alimentatore e sulla componentistica varia da utilizzare... che, nonostante tutto, conta sempre quanto ogni altra cosa - se non addirittura di più).
non te lo consiglio: con un chip usato in modo convenzionale il risultato non può che essere scontato. Otterresti invariabilmente un suono con l' "impostazione" tipica degli ampli a SS retroazionati con DF elevato, cioè in qualche modo simile a quella dell'Evo (ma con qualità molto peggiore). Tutto l'opposto di ciò che vorresti...hobbit ha scritto:Le possibilità che sto valutando sono di [...] usare un chip (scegliendo la via più semplice, ipotizzando che il feedback da applicare al chip non sia troppo degenere).