Hybrid amp

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superfigone
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Re: Hybrid amp

Messaggio da superfigone »

marziom ha scritto:
Perché non lo utilizzi più?
Penso che possa essere un ottimo buffer di uscita per uno stadio valvolare, in pratica ha la vocazione dell'ibrido.
ma dopo ho trovato anche qualcosa che andava decisamente meglio e non scaldava :-)
cosa hai trovato??? Sono curiosissimo ;0)
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Re: Hybrid amp

Messaggio da audiodesignguide »

Primi test in corso

http://www.____________

Se vuoi puoi postarli qui.
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Re: Hybrid amp

Messaggio da audiodesignguide »

ecco lo schema e i primi test
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marziom
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Re: Hybrid amp

Messaggio da marziom »

non conosco in dettaglio il funzionamento del circlotron per cui prendi le mie considerazioni AS-IS, ma quelle resistente di source potrebbero essere sostituite da un CCS?
_____________________
So di non sapere. Socrate
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Re: Hybrid amp

Messaggio da audiodesignguide »

non sono quelle che determinano la polarizzazione

queste servono solo per riferire a massa le uscite

ho preso dei 2sk1058 stamattina per vedere se l distorsione migliora
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hobbit
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Re: Hybrid amp

Messaggio da hobbit »

audiodesignguide ha scritto:ecco lo schema e i primi test
Vedo solo lo schema di principio.
Di fatto questo non mostra i punti critici del ciclotrone, ovvero gli alimentatori.
Hai una qualche protezione per il transiente iniziale? Se gli alimentatori dovessero salire in maniera non simmetrica?
I 2.7V sono a batteria? Sono ritardati?
L'uso del trasformatore come splitter è elegante dal punto di vista topologico, hai fatto prove con vari modelli? Criticità? Che banda hai? Che carico vede il pentodo?
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Re: Hybrid amp

Messaggio da gluca »

minchia! Jack Johnson ... su cui mi sono naufragati un ciuffetto di mosfet ...

http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... k&start=60
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Re: Hybrid amp

Messaggio da audiodesignguide »

Ecco l'alimentatore usato nei primi test

Probabilmente passero' ad una circuitazione CLC anche per i mosfet con 2 x 159 ZJ Hammond

Ci mettero' una protezione per la DC in caso di fault anche se il Ciclotron e' abbastanza immune a problemi di dc anche se i mosfet non sono selezionati.

Le misure sono visibili sul mio sito, comunque +-0.1db da 15Hz a 20KHz
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Re: Hybrid amp

Messaggio da audiodesignguide »

Ho avuto modo di effettuare un upgrade sul Hybrid 2010

http://www.audiodesignguide.com/Ibridone/index3.html

Finito Hybrid 2011

http://www.audiodesignguide.com/Hybrid2011/index3.html
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Re: Hybrid amp

Messaggio da superfigone »

audiodesignguide ha scritto:Ho avuto modo di effettuare un upgrade sul Hybrid 2010

http://www.audiodesignguide.com/Ibridone/index3.html

Finito Hybrid 2011

http://www.audiodesignguide.com/Hybrid2011/index3.html
ottimo lavoro bravo!!!
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Re: Hybrid amp

Messaggio da hobbit »

Un circuito del genere può realmente funzionare? (in simulazione si e anche bene)
tube-mos.jpeg
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Re: Hybrid amp

Messaggio da UnixMan »

hobbit ha scritto:Un circuito del genere può realmente funzionare? (in simulazione si e anche bene)
tube-mos.jpeg
probabilmente "ni": da verificare come si comporti dal punto di vista della stabilità del punto di lavoro, derive termiche, offset di uscita, ecc, ecc.

Non se se/quanto bene siano modellati gli effetti termici nella tua simulazione. Inoltre tieni conto che, se non predisponi opportunamente la simulazione per introdurre delle variazioni casuali dei diversi parametri, in simulazione i dispositivi sono tutti perfettamente identici o, in questo caso, perfettamente complementari... mentre nella realtà non esistono due dispositivi veramente uguali o complementari, neanche selezionandoli accuratamente.

P.S.: verosimilmente in pratica non ha molto senso sprecare soldi utilizzando due condensatori di disaccoppiamento in quel modo: conviene "dividere in due" il resistore tra i gate ed iniettare il segnale al centro, attraverso un unico condensatore.

BTW: in sostanza si tratta di un circuito assolutamente convenzionale, un VAS a tubi che pilota un buffer PP in simmetria complementare. Esistono un mucchio di ampli ibridi (anche commerciali) fatti così. Cos'è che ti lascia perplesso? :?
Ciao, Paolo.

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Re: Hybrid amp

Messaggio da hobbit »

L'alimentatore è flottante e il riferimento di massa è dato attraverso il carico. Mi chiedo se possa essere stabile questa situazione.
Come dispositivi prevedo i soliti laterali, la cui deriva termica dovrebbe essere minima e negativa.
Mi aspetto che l'alimentatore flottante possa compensare sia l'asimmetria tra i dispositivi sia piccole variazioni termiche.
Probabilmente è necessario mettere in parallelo al carico un'altra resistenza per il riferimento di massa e inserire il carico in maniera ritardata.
Che ne pensi?
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Re: Hybrid amp

Messaggio da mrttg »

Ciao Francesco,
primo devi fare in modo che la parte valvolare si porti a regime in modo soft magari con una rampa sull' alimentazione.

Transitori troppo accentuati... distruggono i mosfet.

La stabilizzazione dei mosfet devi provarla a banco prevedendo una regolazione a trimmer.

Pensi di usare quei mosfet di derivazione Hitachi comprati non ricordo dove?

Fai un poco di ricerche sulla vecchia documentazione Hitachi e vedi come loro polarizzavano i finali.
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Re: Hybrid amp

Messaggio da UnixMan »

hobbit ha scritto:L'alimentatore è flottante e il riferimento di massa è dato attraverso il carico.
prova a ridisegnare lo schema, guardando "che giro fanno" le correnti di segnale... ;)

il "trucco" sta tutto nel partitore capacitivo formato dai due condensatori C3 e C4. È ai loro capi che la tensione di alimentazione si divide, formando di fatto la solita alimentazione duale.

Dal punto di vista del segnale, C3 e C4 sono in serie al carico (è attraverso di loro che si richiude la corrente di segnale che attraversa i MOSFET).

Lo stesso identico risultato lo otterresti mettendo a massa un estremo dell'alimentatore e sostituendo C3 e C4 con un unico condensatore posto tra il punto di unione dei due MOSFET ed il carico.
Ciao, Paolo.

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Re: Hybrid amp

Messaggio da UnixMan »

P.S.:
UnixMan ha scritto:[...] da verificare come si comporti dal punto di vista della stabilità del punto di lavoro, derive termiche, offset di uscita, ecc, ecc.
ora che ci penso, non esistendo (in nessuno dei due casi) un percorso attraverso il quale si possano chiudere correnti DC attraverso il carico, l'offset di uscita non è un problema. Hai anche una protezione intrinseca dei diffusori contro la DC nel caso di eventuali guasti, ad es. ai finali (ovviamente non sei protetto nel caso che ad andare in perdita / corto-circuito sia invece uno dei condensatori in serie al carico, se per qualche motivo ti finisce a massa un capo dell'alimentatore, ecc).

Per contro -in entrambi i casi- hai il problema dell'accoppiamento in AC: grossi condensatori, necessariamente elettrolitici, in serie ai diffusori...
Ciao, Paolo.

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Re: Hybrid amp

Messaggio da hobbit »

mrttg ha scritto:Ciao Francesco,
primo devi fare in modo che la parte valvolare si porti a regime in modo soft magari con una rampa sull' alimentazione.

Transitori troppo accentuati... distruggono i mosfet.

La stabilizzazione dei mosfet devi provarla a banco prevedendo una regolazione a trimmer.

Pensi di usare quei mosfet di derivazione Hitachi comprati non ricordo dove?

Fai un poco di ricerche sulla vecchia documentazione Hitachi e vedi come loro polarizzavano i finali.
Grazie dei giusti consigli. Effettivamente la crescita veloce dell'anodica rappresenta un bello spike per i mosfet.

Pensavo di usare i mosfet che comprammo.
Finora i circuiti che ho visto in giro hanno un sapore troppo statosolidaro. Ho tentato questa simulazione per evitare sia il TU necessario con le valvole (attualmente non so dove prenderne uno decente che non costi uno sproposito), sia per evitare il grosso condensatore finale necessariamente elettrolitico (i condensatori dell'alimentazione sono in qualche modo bufferati dai mosfet).
È comunque un tentativo, mi piacerebbe sapere se può secondo voi portare risultati interessanti.
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Re: Hybrid amp

Messaggio da hobbit »

UnixMan ha scritto:
hobbit ha scritto:L'alimentatore è flottante e il riferimento di massa è dato attraverso il carico.
prova a ridisegnare lo schema, guardando "che giro fanno" le correnti di segnale... ;)

il "trucco" sta tutto nel partitore capacitivo formato dai due condensatori C3 e C4. È ai loro capi che la tensione di alimentazione si divide, formando di fatto la solita alimentazione duale.

Dal punto di vista del segnale, C3 e C4 sono in serie al carico (è attraverso di loro che si richiude la corrente di segnale che attraversa i MOSFET).

Lo stesso identico risultato lo otterresti mettendo a massa un estremo dell'alimentatore e sostituendo C3 e C4 con un unico condensatore posto tra il punto di unione dei due MOSFET ed il carico.
Chiaramente i condensatori sono in serie al segnale, comunque penso che un po' sono bufferati dalla grande impedenza dei mosfet. Poi lavorano diversamente rispetto ad averne uno da qualche milliF collegato al carico, infatti lavorano pressoché a tensione costante. A me sembra che nella posizione in cui sono il loro contributo è meno drammatico, ma forse mi sto illudendo.
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Re: Hybrid amp

Messaggio da UnixMan »

hobbit ha scritto:Finora i circuiti che ho visto in giro hanno un sapore troppo statosolidaro. Ho tentato questa simulazione per evitare sia il TU necessario con le valvole [...]
allora perché non tenti un circuito tipo quello cui accennavo nell'altro topic?

Se provi a fare qualche simulazione ti accorgerai facilmente che, pur non usando neanche un tubo, sotto tutti gli aspetti (funzione di trasferimento, spettro di distorsione, impedenza di uscita, overload, clipping, ecc) questo ha un comportamento decisamente "da valvolare", molto simile a quello di un SET (infatti stavo proprio pensando di battezzarlo "Tubeless SETem", cioè emulatore di SET senza tubi... :oops: ).

Al contrario, qualsiasi ampli ibrido di impostazione "tradizionale" (composto cioè da un VAS a tubi seguito da un voltage follower a SS) si comporta sostanzialmente come un ampli a stato solido preceduto da un pre a tubi, e quindi di "valvolare" ha ben poco.

IME (e ritengo non per caso), tutti gli ibridi di quel tipo che ho avuto modo di ascoltare (ed ho avuto modo di ascoltarne diversi) suonano più o meno bene (o male), ma sempre con una "impostazione" sostanzialmente da stato solido.

Al contrario, il mio primo ampli "valvolare" (un prodotto commerciale) era in realtà uno strano ibrido "al contrario", che aveva cioè i primi stadi (ingresso, sfasatore e driver) a stato solido (una combinazione di FET e BJT) cui seguiva uno stadio di uscita a tubi (PP di KT88), con TU. E quello invece ti assicuro che aveva uno suono decisamente "da valvolare", in tutto e per tutto.

In definitiva, tra le poche cose di cui ancora sono convinto in questo ambito (e non sono il solo, in effetti) è che quello che fa maggiormente la differenza a livello di suono tra un ampli ed un altro (tanto più tra uno SS ed un valvolare) sono proprio le sue caratteristiche di uscita, o meglio le interazioni tra l'ampli ed il suo carico (diffusore).

Penso perciò che non sia certo un caso che, ad es., il secondo "SSOPT" di Vince, il cui stadio pilota è di fatto un SET in para-feed (laddove il carico anodico è un CCS, mentre il TU è sostituito dal ssopt), suona per l'appunto proprio come un SET (e di ottima qualità, per giunta).

Questo perché, nonostante lo stadio di uscita sia a SS, nel caso della configurazione a "moltiplicatore di impedenza" (AKA ssopt) non è questo a gestire le interazioni con il carico, ma al contrario a farlo è il circuito che lo pilota (cioè in quel caso il tubo, mentre in quello proposto sarebbe il SRPP di FET, che per molti versi si comporta in modo simile ad un singolo triodo in SE).
hobbit ha scritto:[...] sia per evitare il grosso condensatore finale necessariamente elettrolitico (i condensatori dell'alimentazione sono in qualche modo bufferati dai mosfet).
ehm... no. :shake: Come salta meglio all'occhio se ridisegni lo schema spostando quei condensatori (e magari esplicitando lo schema dell'alimentatore), non cambia nulla - tranne il fatto che hai due condensatori (sostanzialmente in parallelo dal punto di vista del segnale) anziché uno solo. I cap sono sulla maglia di uscita, in serie al carico: i mosfet non "bufferano" proprio nulla in tal senso.
Ciao, Paolo.

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Re: Hybrid amp

Messaggio da hobbit »

Ciao Paolo.

Forse mi sono espresso in maniera non corretta.
Quello che cerco (ne abbiamo anche parlato con George ad Assergi) è un suono pulito, non graffiante.
Non mi interessano grandi pressioni, miro più alla riproduzione corretta a basso volume che avere una grande riserva dinamica. Questo può risultare limitante per certi generi musicali, ma un compromesso devo pur accettarlo.
Per impostazione "valvolare", avendo apprezzato Primo e anche altri amplificatori ascoltati nei vari Contest mi sembra di aver concluso che spesso gli amplificatori che apprezzo più sono quelli che non hanno un feedback esagerato. So che l'inseguitore è retroazionato al 100%, ma è un tipo di retroazione che è meno problematica, soprattutto se non si ha tanta esperienza come me.

Le possibilità che sto valutando sono di ricostruirmi un valvolare (trovando un buon TU), di usare i mosfet laterali (che ho da tempo e giacciono in un cassetto), usare un chip (scegliendo la via più semplice, ipotizzando che il feedback da applicare al chip non sia troppo degenere).

Sempre con i mosfet laterali mi è stata prospettato un progetto molto particolare, che è stato replicato e ascoltato e di cui mi è stato dato un ottimo feedback (guardandolo non ci avrei scommesso niente):
http://www.vt52.com/diy/diypage/aren/fet/aren.html
Certo, tanto calore e tanti pochi watt!
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