Ricordando il Volks....

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nullo
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Messaggio da nullo »

..al grido devalvolizziamoci!!!... ecco apparire da una vecchia cartella alcuni schizzi riguardanti il VOLKS-amplifier.

L'amplificatore del popolo è una creatura di Aloia, che prese forma da una richiesta del direttore di FDS, nel lontano 1993 (n°19).

Un ampli che poteva pilotare agevolmente di tutto ( almeno 50Watt RMS), con sensibiltà elevata ( 500mVolt per la max pot), che poteva essere messo in opera anche da principianti.

Al sentire la parola principianti.. mi sono messo all'opera e alla fine ho "partorito" il primo esemplare.

Nonostante la mia dabbenaggine, l'ampli ha vagito senza problemi, così sono passato agli esami, un confronto col titilato ( all'epoca) Mission Cyrus II).

Battuto agevolmente!!!.... così assieme ad amici, ne abbiamo messo in cantiere diversi esemplari.

Oggi, come dicevo all'inizio, ho trovato alcuni miei schizzi, così li ho un pò "restaurati" ( erano vecchie fotocopie di schizzi a penna) e ho pensato di renderli disponibili.

Qualcuno, stuzzicato, potrebbe prendere spunto per farlo tornare in vita, magari aggiornandolo un pò.

Ecco come avevo pensato gli stampati e la disposizione nel mobile (un pesante dissipante della HIFI 2000).

Immagine

Come vedete è perfettamente simmetrico, basta un solo lucido per stampare, il canale Dx e Sx, i transistor, devono ovviamente essere ruotati di 180° in una scheda rispetto all'altra.

Qui, la disposizione componenti ( sempre a penna):

Immagine

... alla prossima puntata

Ciao, Roberto
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Messaggio da nullo »

Lo schema elettrico del nostro economicissimo campioncino:


Immagine


un grafico, distribuzione spettrale della distorsione a 12,5 watt ( vi ricorda qualcosa?):


Immagine


Un pò di numeri:

Amplificazione 42X

Pot. max su 8ohm circa 66Watt, 100 su 4ohm.

Impedenza di uscita 58 milliohm, smorzamento 138 su 8 ohm 2khz

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Messaggio da nullo »

..ecco qualche foto fatta su un esemplare ancora in circolazione a casa di un amico, notare il piano del tavolo in faggio anticato :D :

Immagine


Immagine

Manca il C 6A di by pass, alcuni lo ritengono superfluo.

Ora il disegno del PSU:

Immagine

nel mio esemplare c'era un ponte al posto della full wave.

Una bobina ben dimensionatta sul ramo positivo migliora decisamente il suono del'apparecchio.

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plovati
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Messaggio da plovati »

Bello. Se puoi riepilogare tutto in uno o più documenti PDF per me è più facile (ho connessione analogica :( ).
Non ti scoraggiare Roberto dall'apparente mancanza di entusiasmo, in questo covo di valvolisti un andamento THD del genere è sicuramente ben visto :) .
Solo si vergognano di usare dei transistor :D :D

_________
Piergiorgio
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Piergiorgio
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Messaggio da nullo »

Non ti scoraggiare Roberto dall'apparente mancanza di entusiasmo, in questo covo di valvolisti un andamento THD del genere è sicuramente ben visto .
..a 12,5 Watt!... ad 1, come siete soliti misurare voi è un pò meglio...ad ogni modo avevo pensato di aggiungere un secondario da 6,3Volt, si possono accendere i filamenti di un paio di valvole, senza star lì a dargli l'anodica, giusto per accontentare i feticisti del tubo :D .

Continuo con calma ad aggiungere elementi per chi fosse interessato alla costruzione.

La corrente di riposo a regime è di 450/500 mA, la si può misurare con facilità collegando un voltmetro ai capi di una delle due resistenze da 0,33ohm ( R 18 - 19), leggeremo 140/150mVolt.

Il filtro LC consigliato è composto di una bobina col rocchetto sez. 40 X 40 ( ..e l'altezza?..mah...) riempito di filo di sezione adeguata, montata su lamierini E I, il condensatore con valore compreso tra 140 e 1000 uF.

Mi piacerebbe un vostro commento sull'alimentazione, Aloia usa uno stabilizzatore anche sul GY50, altri non ne vogliono neanche sentir parlare.

Nel mio ST, che è fornito di più alimentazioni, i driver hanno un regolatore seguito da un filtro LC, mentre i finali non ne sono dotati, hanno però un'alimentazione con ingresso induttivo. Questi accorgimenti si riperquotono notevolmente e positivamente sul suono, lo dico con certezza non soggettiva, in quanto l'intelleggibilità dei particolari aumenta di molto, vabbè, quello ( lo ST) è ben altra cosa.

Ciao, Roberto
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bebio
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Messaggio da bebio »

Ciao
anch'io realizzai diversi anni fa questo ampli e lo trovai davvero bensuonante e tuttora fa bella mostra di sè nel salotto di una cara amica.
Però non sono mai riuscito ad eliminare un ronzio di alternata che a basso volume si fa piuttosto evidente.
Io ho utilizzato il PCB proposto sulla rivista e penso che il problema sia proprio nella disposizione delle sue piste.
Ho provato anche ad utilizzare le bobine di filtro indicate, ma senza alcun effetto.
Tu non hai notato questo problema col tuo PCB?
Ciao
mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Roberto,
la questione delle celle LC e della stabilizzazione del PSU è una patata bollente. Presumo che Aloia abbia le sue ragioni (almeno lui, visto la media di decisioni "per alzata di spalle" che si vedono in giro...), se propone queste soluzioni.
Io credo che siano armi a doppio taglio. Una cella LC moltiplica per centinaia di volte le dinamiche di risonanza descritte da mrjam qui:

http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=1573

Ne consegue che la loro gestione non è per nulla elementare, e credo di poter dire senza timore di smentita che ogni soluzione necessita di una messa a punto diversa e ben studiata.
La prima cosa che si genera con le LC, in quanto "non ideali", è un' aumento non indifferente della impedenza di PSU.
La seconda è un molto facile aumento di THD da induzione (percorsi diversificati, non a "modo comune" delle correnti di potenza ed energia magnetica che interessa le sezioni di segnale).
La terza è una tendenza alla risonanza (e ad una forma di "noise shape") che può caratterizzare molto le prestazioni dell'ampli, in modo molto simile a quello analizzato negli inviluppi di rumore di rettificazione nei PSU capacitivi, in presenza o meno di caps in grado di scambiare energia con il secondario del trafo.
E' ipotizzabile che un circuito accordato LC che possa in qualche modo controbilanciare quello che si forma a monte della rettificazione (Ltrafo e C inserita a valle, si veda Callegari...) "potrebbe" pure migliorare le sue prestazioni, ma siamo quasi nella fantascienza, nel senso che le sole tolleranze annullerebbero facilmente tutta la vicenda....

Va bene, o va meglio ?
Ci sono 2 strade per ottimizzare le prestazioni di un circuito, entrambe potenzialmente valide (almeno come risultato):
1. fare un circuito cercando di eliminare le condizioni potenzialmente critiche.
2. fare un circuito con condizioni critiche e poi affinarlo inserendo elementi di compensazione (dei problemi) sovrapposti

La seconda strada è sempre molto tortuosa, e non ho dubbi che la soluzione LC ne sia un' esempio. Un Aloia forse può pensare di gestire la cosa con buoni risultati, in nome di un background elettrotecnico adeguato, ma escludo che queste soluzioni siano applicabili "su larga scala" da tutti....

Regolatori lineari:
Molto diversa la cosa. Il caso LC aumenta mediamente l' impedenza di linea, quello con regolatore tende sempre a diminuirla (e questo non è mai un "male"). Semmai i problemi che ne derivano stanno nella capacità del regolatore di "seguire" le richieste energetiche dell' ampli.
In pratica quando usi un regolatore puoi pensare di usare 2 ampli in cascata, uno formato dal regolatore (in serie all'energia che si eroga, quindi perfettamente parte del segnale di potenza che va ai diffusori) e un' altro che genera il segnale amplificato. Vien da se che questo determina qualche "ponderazione".
Di norma queste soluzioni sono una mediazione tra 2 problemi:

1. La reiezione ai disturbi (e fluttuazioni) di PSU del circuito ampli
2. La difficoltà di regolare accuratamente un PSU di potenza in banda audio

Se hai un circuito molto elementare, con poca o pochissima NFB ecc.... la strada di usare regolatori di PSU diventa quasi obbligata.
Viceversa, in presenza di un amp con elevata immunità al PSU, porta lo studio di un regolatore di potenza specifico ad essere quasi inutile.

La cosa è quasi elementare:
Un circuito dotato di una ottima reiezione alle fluttuazioni di PSU lo è per una questione semplice: Adotta in se dispositivi di stabilizzazione dei punti di lavoro, spesso identici ai regolatori stabilizzati che si mettono sul PSU....

ciao

Mauro
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Messaggio da nullo »

Se hai un circuito molto elementare, con poca o pochissima NFB ecc.... la strada di usare regolatori di PSU diventa quasi obbligata.
ho letto con molto interesse, come sempre del resto, le tue argomentazioni, il quote è per me una vera BOMBA, nei confronti di tanti improvvisatori e sopratutto lo sono le considerazioni seguenti.

Tutto ciò, non si deve tradurre però in una chiusura, e neanche in una rinuncia al fare, poichè incapaci di gestire con consapevolezza tali tematiche.

Deve invece essere di stimolo a comprendere (e comprendersi), ad aprirsi e a sbatterci il naso.

C'è da parte mia un invito a non trarre conclusioni affrettate, date dai limiti intriseci del proprio sistema di riproduzione e dal fatto che la proprio storia culturale ha una sua effettiva valenza nel giudizio.

Occorrono umiltà e tempo, per accogliere nuove sensazioni e catalogare le medesime con profitto.

Ciao, Roberto
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Piercarlo
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Messaggio da Piercarlo »

Roberto,
la questione delle celle LC e della stabilizzazione del PSU è una patata bollente. Presumo che Aloia abbia le sue ragioni (almeno lui, visto la media di decisioni "per alzata di spalle" che si vedono in giro...), se propone queste soluzioni.
Che dire? Il VolksAmplifier di Aloia è un amplificatore che suona bene, anzi benissimo (l'ho entito molti anni, in una suite di accrocchi presentati da Fedeltà del Suono al Top Audio, polverizzare tutta la concorrenza accrocchistica lì presente con una sola eccezione, un monotriodo stereo chiamato "Triodino"); però da qui a pensarlo come a un amplificatore perfetto ci corre un po' di strada.

Innanzitutto la scelta di fare un circuito totalmente simmetrico ma alimentato in singola (per poter utilizzare un condensatore di uscita come protezione anti-CC) non depone a favore di una gran immunità ai disturbi di alimentazione, così come non depongono a favore di questa sia la presenza di degenerazioni locali che diminuiscono il "serbatoio" di guadagno disponibile ad anello aperto, sia l'assenza di pozzi di corrente che isolino gli emettitori dei differenziali di ingresso dalle linee di alimentazione, sia infine il partitore di polarizzazione di ingresso non disaccoppiato verso massa (che ha la sua importanza).

Aloia queste cose le sapeva benissimo ed è per questo che ha incluso un'alimentazione stabilizzata (implementata comunque nella sua forma più benigna per il suono visto che non è nient'altro che un filtro capacitivo bufferizzato). Non è un lusso ma la precondizione per far sì che tale amplificatore sia un amplificatore audio e non soltanto un citofono surdimensionato.

Tutto questo deriva non dall'inesistenza di altre soluzioni possibili ma da scelte dettate probabilmente dal dover sottostare al compromesso di fare un qualcosa che suonasse bene senza farne un sproposito economico.

Che ci azzecca la bobina sull'alimentazione, soprattutto sull'alimentazione di un classe B dove NON dovrebbe essere messa visto che potrebbe (e probabilmente - volutamente - può) "strozzare" l'alimentazione in caso di forti richieste di corrente? Secondo me il suo vero scopo non è affatto migliorare il filtraggio dell'alimentazione (fa anche questo alle potenze di ascolto normali - che data l'alta corrente di riposo avviene praticamente per intero in classe A - ma è un "di più": già che sta lì fa anche questo!), bensì *fungere da protezione contro le sovracorrenti* che potrebbero derivare dal pilotare casse del tubo (non da tubo... :D ).

Questo meccanismo di protezione, secondo me, non è alto che una versione raffinatamente audiofila del vecchio trucco di sottodimensionare i condensatori di alimentazione per far sì che, sotto massive richieste di corrente da parte dei diffusori, la tensione di alimentazione di tutto il finale venga opportunamente "strangolata" in modo da mantenere la dissipazione dei finali nei loro limiti di sicurezza.

La raffinatezza sta nel fatto che, mentre con il sistema solito il valor medio della tensione viene sì ridotto ma lasciando in giro un ripple allucinante, in questo caso la tensione viene ridotta a causa dell'opposizione dell'induttanza alle variazioni di corrente senza aumentare a dismisura il ripple in quanto e, importante, senza mutare più di tanto le correnti di carica dei condensatori. Se tutto funziona come previsto, l'amplificatore è concepito in modo tale da rimanere bensuonante senza diventare stridulo fin praticamente alla bruciatura del fusibile di alimentazione (il cui valore sospetto sia una scelta tutt'altro che scontata in questo caso: un valore sopra l'ottimale conduce alla lenta cottura dello stadio finale, soprattutto in caso di suo utilizzo selvaggio; un valore sotto rischia di tosare la riserva di potenza media dell'amplificatore con il rischio di "piantate" anche quando non ci sono seri pericoli di "dipartita".

Mi rendo conto che sto vedendo la faccenda con una ottica un po' estranea ai problemi "audiofili" ma a mio avviso è forse quella che più si avvicina alla realtà: Aloia non poteva permettersi di fare un amplificatore faraonico dai costi ingestibili ma non si poteva neppure permettere di fare delle figure del menga con amplificatori che sì, suonavano bene ma, una volta cominciata la canzone tra noi la terminavano nelle celesti praterie...

Tutto imho naturalmente.

Ciao
Piercarlo
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Messaggio da mauropenasa »

Stranamente (per la mia anomea di rompi scatole per definizione), sento una piena condivisione con quello detto da Piercarlo. Una sintesi che posso pressochè sottoscrivere in toto.... :oops:

Sarà mica che quando si parla di cose concrete non c' è bisogno di litigare ?

ciao

Mauro
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Messaggio da plovati »

Stranamente (per la mia anomea di rompi scatole per definizione), sento una piena condivisione con quello detto da Piercarlo. Una sintesi che posso pressochè sottoscrivere in toto.... :oops:

Originariamente inviato da mauropenasa - 16/11/2006 :  18:10:45
Ha detto anche che il Triodino (ampli valvolare SE con distorsione e PSRR non certo da primato) suonava meglio del Volksamp a transistor :) :)

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Piergiorgio
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Piergiorgio
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Messaggio da Piercarlo »

[

Ha detto anche che il Triodino (ampli valvolare SE con distorsione e PSRR non certo da primato) suonava meglio del Volksamp a transistor :) :)
No, ho detto che non è stato spazzato via. Diciamo che, a mio gusto, era alla pari! :)

Ciao
Piercarlo
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Messaggio da mauropenasa »

Beh, adesso...
Diciamo che condivido la sua analisi tecnica sul volks, poi sui gusti personali o cose del genere si può sempre litigare..... :D

ciao

Mauro
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Messaggio da Piercarlo »

Beh, adesso...
Diciamo che condivido la sua analisi tecnica sul volks, poi sui gusti personali o cose del genere si può sempre litigare..... :D
Mah... io i tubi, se proprio mi girasse il ticchio di giocarci, li userei solo per la preamplificazione... e solo per sfizio. A farmi un finale a tubi non ci penso neppure.

Per quel che riguarda il Volks; è un amplificatore che suona bene, nulla da dire. Ma se lo avessi per le mani qualche modificuzza gliela farei. Anzitutto, volendo conservare lo schema, lo alimenterei con una tensione duale, non singola, e mi sprecherei di conseguenza per una protezione anti-CC decente. Poi diminuirei la vulnerabilità ai disturbi di alimentazione curando anzitutto l'alimentazione di tutto l'amplificatore tranne i finali che alimenterei separatamente (con un alimentatore normale). Infine tenderei a fidarmi decisamente di meno del beta dei piloti e ci piazzerei una resistenzuccia tra i loro emettitoti tanto per gradire... Infine i Vas li farei lavorare su un loro carico resistivo indipendente (almeno a bassa potenza che è poi quella più importante per l'ascolto) dall'impedenza di carico moltiplicata per il beta dello stadio finale

Normalmente questo non si fa perché altrimenti si riduce troppo il guadagno ad anello aperto e con esso la PSRR. Ma stabilizzando l'alimentazione questo vincolo viene a cadere. In ogni caso andrei a recuperare qualcosa in PSRR equipaggiando i differenziali di ingresso con dei generatori di corrente. Le resistenze di degenerazione sugli emettitori le lascerei invece stare dove sono.

Insomma, per farla breve... di VolksAmplier rimarrebbe giusto il nome... :p

Ciao
Piercarlo

NB - Il suono ne risentirebbe sicuramente... ma un non so che mi dice che nel Volks c'è qualcosa di volutamente ruffiano al riguardo...

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Messaggio da LUCCOMI »

Avendo letto VolksAmp, non mi sono trattenuto dall'intervenire. Infatti io fui il primo a realizzare, ufficialmente, il VolksAmp su circuito stampato, con il benestare del Grande Maestro Bartolomeo Aloia.
Era (sigh!) il 1993 e ancora oggi mi ricordo perfettamente quando mi presentai nello studio torinese del Bart con la prima scheda finita.
Il kit che ne scaturì fu pubblicato su Fedeltà del Suono, non mi ricordo il numero.

Da allora approntai diverse modifiche, tese principalmente ad abbassare il fattore di controreazione, e sperimentai diversi transistor finali, fino ad arrivare ad una versione a MosFet.

Alla fine penso che la versione migliore sia stata quella con l'abbassamento della retroazione e con i transistor finali 2SC5200 / 2SA1943.

Se riesco a reperire lo schema di questa versione, ve lo mando volentieri.

Saluti.

Luca Comi.
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Messaggio da Piercarlo »

Avendo letto VolksAmp, non mi sono trattenuto dall'intervenire. Infatti io fui il primo a realizzare, ufficialmente, il VolksAmp su circuito stampato, con il benestare del Grande Maestro Bartolomeo Aloia.
Era (sigh!) il 1993 e ancora oggi mi ricordo perfettamente quando mi presentai nello studio torinese del Bart con la prima scheda finita.
Il kit che ne scaturì fu pubblicato su Fedeltà del Suono, non mi ricordo il numero.
Domanda: ma il progetto era tuo o di Aloia? Modifiche a parte, lo schema originale da quale cervello è uscito?

Perdona la curiosità ma non ho potuto proprio trattenermi!

Ciao
Piercarlo
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Ciao
anch'io realizzai diversi anni fa questo ampli e lo trovai davvero bensuonante e tuttora fa bella mostra di sè nel salotto di una cara amica.
Però non sono mai riuscito ad eliminare un ronzio di alternata che a basso volume si fa piuttosto evidente.
Io ho utilizzato il PCB proposto sulla rivista e penso che il problema sia proprio nella disposizione delle sue piste.
Ho provato anche ad utilizzare le bobine di filtro indicate, ma senza alcun effetto.
Tu non hai notato questo problema col tuo PCB?
Ciao
Scusa tanto, ma mi era proprio sfuggito il tuo intervento.

Avevi usato un solo trasformatore di alimentazione oppure due?... la mia esperienza mi dice che dovevano essere assolutamente separati i due canali.

Con la mia PCB, non vi erano problemi se si usavano due tr. e le bobine, senza quest'ultime, era presente un leggerissimo ronzio ( non significativo, quando si ascoltava un programma musicale). Esso era proporzionale alla corrente di polarizzazione, ma la corrente altina migliorava la qualità del suono.

La bobina comunque, non si limitava solo a togliere il ronzio.


Piercarlo, gran parte della tua valutazione è condivisibile, se leggi l'articolo, Aloia stesso parla in questo modo, i limiti di budget sono evidenti, così come lo sono nel GY.

Non mi trova d'accordo la parte riguardante l'utilizzo della bobina, non era prevista all'inizio, è maturata l'esigenza per le lamentele di qualcuno sul ronzio. Non credo che molti ( nel normale utilizzo) raggiungano il limite di quell'ampli, ma la sua influenza positiva sul suono, è ben presente a livelli sonori normali.


La descrizione delle varie modifiche, mi trova anch'essa d'accordo ( almeno per quanto ho potuto seguirti :) ).


Mai dimenitcarsi che il volks è ("solo") un bel giocattolo, che può dare anche grandi soddisfazioni, lo si evince dal confronto con altri ampli a cui assistito. Se poi è arrivato a non sfigurare col mitico triodino.... :D

Quando non si limita il budget, l'alimentazione diventa duale e:
Nel mio ST, che è fornito di più alimentazioni, i driver hanno un regolatore seguito da un filtro LC, mentre i finali non ne sono dotati, hanno però un'alimentazione con ingresso induttivo. Questi accorgimenti si riperquotono notevolmente e positivamente sul suono, lo dico con certezza non soggettiva, in quanto l'intelleggibilità dei particolari aumenta di molto, vabbè, quello ( lo ST) è ben altra cosa.
Fra un Volks e GY la differenza è evidende, ma fra questi e lo ST la distanza è stellare, non è che si discuta sui vari parametri, i primi due si spengono e basta....

Ne ho costruito uno senza i regolatori sui driver, è più velato, quello coi regolatori e senza bobine è più velato di quello con le bobine. Anche l'induttiva sui finali è un must per me; lo conosci?

Se no, qui le foto di un esemplare:

http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=1581

Non credo che siano state posizionate le bobine per limitare gli spunti...

Ciao, Roberto
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Messaggio da Piercarlo »

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Non credo che siano state posizionate le bobine per limitare gli spunti...
Preciso: la mia impressione "a naso", visti i limiti di budget, era che la bobina (soprattutto in uno stadio finale in classe B e collocata in quel modo) avesse *soprattutto* quello scopo. Poi è evidente che una bobina è sempre una bobina e, se ben gestita, gli si può cavare ben altre cose che il fargli vegliare la salute del "pargolo".

I benefici timbrici che hai citato tu li conosco bene perché di bobine ne ho utilizzate anch'io con la sola precauzione di escludere dalla loro influenza i finali veri e propri. Non me ne sono mai fatto una teoria compiuta (o meglio non me ne sono fatta una basata solo sull'utilizzo di bobine) ma tutta la mia esperienza (che non è tantissima, tranquilli... ;) ) mi ha sempre confermato una cosa: quando, per un motivo o per l'altro, Santa Controreazione mostra la corda bisogna tirar fuori un po' di medicine... Soprattutto in tema di PSRR (che non riguarda solo l'aspetto "reiezione omini verdi esterni" ma anche quello della reiezione dell'autointerferenza che un amplficatore - e pure qualche preamplificatore! - provoca su se stessa). Adesso è tardi e non mi posso dilungare molto ma non sarebbe male prima o poi approfondire certi discorsi sul perché le cose suonano in un modo piuttosto che in un altro.
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Piercarlo

:) [:)..... che devo farci, mi piace quest'uomo :) :) :)

dimenticavo ST è zero feed back

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Messaggio da plovati »

Se ricordo bene, il Volks fu oggetto di una modifica sostanziale da parte di Mattei, partita dalla richiesta di ridurre la sensibilità, ma che comportò diverse migliorie anche sotto l'aspetto del ronzio. In qualche numero di CHF ci dovrebbe essere un articolo abbastanza dettagliato.


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Piergiorgio
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Piergiorgio
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